Sophie Marceau

attrice francese

Sophie Marceau, pseudonimo di Sophie Danièle Sylvie Maupu (Parigi, 17 novembre 1966), è un'attrice, regista, sceneggiatrice e scrittrice francese.

Sophie Marceau nel 2016

Biografia modifica

Sophie nasce a Parigi, seconda figlia di Benoît e Simone Maupu. Il padre è un veterano della guerra d'Algeria che lavora come camionista, mentre la madre è impiegata in un centro commerciale. I suoi genitori divorziano quando lei ha 9 anni.

 
Sophie Marceau con Christopher Lambert alla presentazione parigina del film Skyfall

Marceau esordisce a soli 13 anni nel mondo del cinema, scelta dal regista Claude Pinoteau, in seguito a una lunga ricerca, per il ruolo di protagonista nel film Il tempo delle mele (1980), riscuotendo un grande successo. Il film, che descrive l'adolescenza e le vicende sentimentali della studentessa Vic, ebbe un seguito due anni dopo, Il tempo delle mele 2, e permise alla Marceau di vincere nel 1983 il Premio César come "Miglior attrice promettente". Grazie a questi film la casa di produzione Gaumont le propone un contratto in esclusiva per un milione di franchi.

Nel corso degli anni ha dimostrato di saper spaziare dai ruoli romantici a quelli drammatici, con Police (1985), al fianco di Gérard Depardieu, Le mie notti sono più belle dei vostri giorni (1989) del regista polacco Andrzej Żuławski, all'epoca suo compagno di vita. Negli anni novanta appare in numerosi film come Eloise, la figlia di D'Artagnan (1994) e Marquise (1997), con Lambert Wilson, ma ha modo di partecipare a diverse produzioni internazionali come Braveheart (1995), al fianco di Mel Gibson, Sogno di una notte di mezza estate (1999) con Rupert Everett, Anna Karenina (1997) e, soprattutto, nel capitolo di 007 Il mondo non basta (1999), in cui ha il ruolo di Elektra King, affascinante ma spietata avversaria di James Bond.

Da regista, ha esordito dietro la macchina da presa con L'aube à l'envers, un cortometraggio di 9 minuti che ha inaugurato la rassegna del Festival di Cannes del 1995. Del 2002 è invece il semi-autobiografico Parlami d'amore con Judith Godrèche, del 2007 il thriller La disparue de Deauville (conosciuto anche col nome di "Trivial"), da lei scritto, diretto e interpretato.

È stata testimonial per la casa cosmetica Guerlain e ha incarnato la rappresentazione della Marianne, simbolo della Francia. Inoltre Sophie fu scelta come "Ambasciatrice del fascino francese" in Estremo Oriente, dove gode di grande popolarità.[1]

Vita privata modifica

Ha due figli: Vincent, nato nel 1995 dal legame durato 16 anni (dal 1985 al 2001) con il regista polacco Andrzej Żuławski, e Juliette, nata nel 2002 dalla relazione durata 6 anni (dal 2001 al 2007) con il produttore Jim Lemley. Nel 2007 si lega all'attore Christopher Lambert, conosciuto sul set del film Trivial; la coppia si è separata nel 2014. È impegnata nel sociale, come madrina di Arc-en-ciel, un'associazione di riconosciuta utilità pubblica che si dedica ai bambini malati.

Filmografia modifica

 
Da sinistra: Pierre Cosso e Sophie Marceau a Roma nel dicembre 1982 per la promozione de Il tempo delle mele 2

Attrice modifica

 
Sophie Merceau alla presentazione del film Per fortuna che ci sei al Festival del film di Cabourg del 2012

Regista e sceneggiatrice modifica

Doppiatrice modifica

Sophie Marceau ha inoltre prestato la voce al personaggio di Norma Jean nella versione francese di Happy Feet, lungometraggio di animazione del 2006. La voce del personaggio nella versione originale è dell'attrice Nicole Kidman, mentre in quella italiana è di Giò Giò Rapattoni

Riconoscimenti modifica

 
Sophie Marceau ai Premi César 1996

Doppiatrici italiane modifica

 
Sophie Marceau al Festival di Cannes 2015

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Sophie Marceau è stata doppiata da:

Onorificenze modifica

«Dopo essere stata nominata Cavaliere nel 2002, la Marceau è stata promossa Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura francese nel 2003. Ha ricevuto la coccarda dalle mani di Jean- Jacques Aillagon che ha dichiarato:Donna conquistatrice e attrice ambiziosa. Per milioni di spettatori, incarni la libertà e la rivolta. La tua carriera fa parte della tradizione dei più grandi attori francesi, sulla scia di Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Philippe Noiret o Jean-Paul Belmondo. Tu sei un modello per la Francia e, all'estero, incarni l'immagine della perfetta donna francese e per questo meriti la gratitudine della Repubblica»
— 2003
«Nel marzo 2016, rifiutò la Legione d'Onore [2]. Il rifiuto della Marceau dipese dalla scelta dell'allora presidente François Hollande di conferire nello stesso anno tale onorificenza dandola al principe ereditario dell'Arabia Saudita Muhammad bin Nayef. In un tweet pubblicato l'8 marzo 2016, Marceau ha scritto "Ecco perché ho rifiutato la Legione d'Onore" con un collegamento a un articolo di Le Monde intitolato "Arabia Saudita: Legione d'onore e decapitazioni" [3] che denunciava il reame wahhabita per ripetute violazioni ai diritti umani, come 70 esecuzioni capitali effettuate dall'inizio di quell'anno, nonché al disprezzo per i diritti delle donne.[4] Ogni anno alcuni destinatari rifiutano il premio, come fecero Brigitte Bardot, Gustave Courbet, Guy de Maupassant, Jean-Paul Sartre, Georges Brassens e Maurice Ravel.[5] Tuttavia, anche se si rifiutano di accettarlo, sono comunque inclusi automaticamente nell'elenco ufficiale dell'ordine.[6][7]»
— 2016

Note modifica

  1. ^ Sophie Marceau compie 50 anni, su donnamoderna.com. URL consultato il 6 aprile 2022.
  2. ^ Sophie Marceau rifiuta la Legion d'Onore
  3. ^ (FR) Sophie Marceau a refusé la légion d'honneur, su LExpress.fr, 9 marzo 2016. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  4. ^ (FR) Arabie saoudite : légion d'honneur et décapitations, su AgoraVox, 8 marzo 2016. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  5. ^ (FR) Ces personnalités qui ont refusé la Légion d'honneur, su LEFIGARO, gennaio 2015. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  6. ^ (EN) France's legion of honour: Who makes the cut and how?. URL consultato il 5 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2021).
  7. ^ (FR) André Bessière, Il était une fois la légion d'honneur: de la croix des braves au ruban rouge, Harmattan, 2008, ISBN 978-2-296-06592-5.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN39486030 · ISNI (EN0000 0001 2129 0068 · SBN RAVV099573 · LCCN (ENno97041447 · GND (DE129581372 · BNE (ESXX1102339 (data) · BNF (FRcb12520580k (data) · J9U (ENHE987007423604505171 · NDL (ENJA00797188 · CONOR.SI (SL17292387 · WorldCat Identities (ENlccn-no97041447