Brusciano
Brusciano (Brusciàn in napoletano[4]) è un comune italiano di 15 677 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.
Brusciano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Giacomo Romano (civico) dal 5-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 40°55′20.53″N 14°25′25.9″E / 40.92237°N 14.42386°E |
Altitudine | 27 m s.l.m. |
Superficie | 5,62 km² |
Abitanti | 15 677[1] (31-7-2022) |
Densità | 2 789,5 ab./km² |
Frazioni | La Scorza, Cimminola, Pastena, De Ruggiero |
Comuni confinanti | Acerra, Castello di Cisterna, Mariglianella, Marigliano, Somma Vesuviana |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80031 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 063010 |
Cod. catastale | B227 |
Targa | NA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 009 GG[3] |
Nome abitanti | bruscianesi |
Patrono | san Sebastiano |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisicaModifica
TerritorioModifica
Situato nell'entroterra nord-orientale di Napoli, a circa 15 chilometri dal centro della città, il comune si è sviluppato lungo la via Nazionale delle Puglie nel tratto di conurbazione che collega la zona orientale del capoluogo a Pomigliano d'Arco e il nolano. Di antica vocazione rurale, il suo territorio pianeggiante sorge all'ombra della vasta area vesuviana, è compreso tra le pendici del Somma-Vesuvio e la piana di Acerra, ed è attraversato dai Regi Lagni. Vanta una particolare origine geologica: ceneri, lapilli e banchi tufacei risultanti dall'attività vulcanica del Vesuvio hanno costituito il substrato su cui si è formato il suolo locale. Lo strato superficiale si presenta con una profondità variabile nell'ordine di alcuni metri, con una particolare composizione di elementi sabbio-argillosi e vulcanici frammisti a ceneri, lapilli e pomici.
Origini del nomeModifica
Il toponimo Brusciano è dibattuto: potrebbe dipendere da un nome personale latino Brussius, con il comune suffisso -ānus che indica proprietà fondiaria[5]; c'è chi ha proposto un personale latino Prosius[6], ma è un'ipotesi meno plausibile[7]; una derivazione da Brutianus[8] in cui si legge che il posto «nelle carte angioine è chiamato casale Bissani e gli scrittori dell'800 Bisciano lo appellano», già proposta a cavallo del XVIII e del XIX secolo[9] è ancora meno probabile ed è possibile una confusione con Visciano[7].
StoriaModifica
Epoca antica e medievaleModifica
Il territorio di Brusciano vanta delle origini antichissime: autori greci e latini narrando avvenimenti che vedevano come protagonista l'antica città di Nola, hanno evidenziato come i territori nord orientali dell'entroterra compresi tra l'antica Neapolis e la stessa Nola, avessero una notevole importanza strategica.
Quando infatti cominciarono a fiorire gli insediamenti lungo la fascia costiera, in special modo nelle zone adiacenti di Cuma, si venne a creare una situazione per cui le genti che popolavano quei lembi di territorio, tendevano a spingersi verso le zone interne. Proprio in questo periodo sorse il primo abitato bruscianese, all'epoca un piccolo villaggio rurale, scomparso durante le invasioni barbariche e poi ricostruito.
Fu proprio tale espansione a determinare una situazione di tensione con gli Etruschi i cui insediamenti si estendevano dalla piana del Sele sino ad arrivare ai centri maggiori di Nuceria, Capua, Nola. Nell'agro nolano non lontano da Brusciano, infatti si ritrovano evidenti tracce della civiltà etrusca e di quella sannitica che ebbe il suo periodo di massimo splendore tra il 439 ed il 421 a.C.
In ogni caso non si hanno notizie certe su Brusciano più antiche del XIV secolo quando in Rationes decimarum Italiae si trova scritto "de Buissano" (lezione da correggere)[10].
Il periodo di massima floridezza economica pare si ebbe durante il Medioevo quando Brusciano fu feudo della famiglia normanna dei Costanza. In questo periodo si sviluppò l'intero insediamento prossimo alla Chiesa della Pietà[11].
Il borgo risentì notevolmente dei duri scontri tra Angioini e Aragonesi per il possesso dei territori e Brusciano seguì le sorti della vicina Marigliano.
Epoca moderna e contemporaneaModifica
Tra Settecento ed Ottocento, Brusciano fece parte del circondario di Marigliano a cui faceva capo il Distretto di Nola, secondo la legge 132 del 1806 del Regno di Napoli durante il dominio francese, in Terra di Lavoro.
Nel 1860 si susseguirono diverse manifestazioni spontanee di sostegno a Francesco II di Borbone e, durante il plebiscito per l'annessione al Regno d'Italia, dei 494 aventi diritto al voto per il Plebiscito Unitario, solamente un terzo si presentò alle urne.[12]
Oggi Brusciano come molti comuni della città metropolitana pur mantenendo le sue tradizioni e caratteristiche rurali, ha registrato negli anni dello sviluppo industriale di Pomigliano d'Arco e nell'era post sismica del 1980 una forte crescita di edilizia popolare e privata, che ne hanno cambiato pian piano la sua fisionomia originaria di piccolo centro agricolo, ciò ha contribuito alla nascita di molte attività commerciali, assi viari e nuove zone residenziali, il flusso migratorio di famiglie provenienti dal centro di Napoli e da altre zone dell'hinterland hanno cambiato il suo tessuto urbano, economico e sociale. Rientra nel gruppo formato da 10 comuni del Patto Napoli Nord - Est (Città del fare), progetto di sviluppo industriale, varato dalla Regione.
Monumenti e luoghi d'interesseModifica
Ci sono due zone di interesse archeologico: una nei pressi di via Bellini, l'altra a via Quattromani. È principalmente in quest'ultima area che troviamo più reperti archeologici che, ad oggi, sono in possesso della Soprintendenza per i Beni archeologici di Napoli.
Il toponimo Quattromani è di origine latina, quattuor Manes, e deriva dalla presenza di quattro famiglie. I Mani, anime degli antenati che venivano venerate, indicavano per analogia anche i capostipiti di famiglie dello stesso ceppo. Le loro tombe, in cassa di tufo, risalgono al IV secolo a.C. e si sono ben conservate grazie al materiale vulcanico su cui sono poste.
Tuttavia queste zone di interesse artistico non sono state opportunamente valorizzate, anzi la maggior parte dei reperti sono stati rinvenuti casualmente durante lavori stradali o di edificazione di abitazioni.
Architetture religioseModifica
- Chiesa Primiceriale di Santa Maria delle Grazie (secolo XIV)
- Chiesa di Santa Maria della Pietà (secolo XVII)
- Chiesa di Santa Maria Vergine del Rosario (Cappella Semmola-inizio secolo XX)
- Chiesa di San Sebastiano Martire (Cappella Cucca-secolo XVIII)
- Chiesa di San Giovanni Battista (secolo XX)
- Chiesa di San Sebastiano Martire (secolo XX)
Architetture civiliModifica
- Masseria De Ruggiero (secolo XVIII)
- Palazzo dell'Orologio (ex Municipio-secolo XVIII)
- Palazzo Semmola (secolo XVIII)
- Palazzo Cucca (secolo XVIII)
- Casa Comunale (ex Casa Littoria-secolo XX)
AltroModifica
- Reperti di origine etrusca rinvenuti nelle due aree di Via Bellini e Via Quattromani (secolo IV a.C.-Conservati dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli)
- Epigrafe ebraica (secolo IV d.C.-Custodita presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli)
- Arco in ricordo del miracolo di S.Antonio-Via Cavalcanti (ex Vico Tre Santi-1875)
- Croce di Casaromano (1884)
SocietàModifica
Evoluzione demograficaModifica
Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniereModifica
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri residenti a Brusciano erano 296, corrispondenti al 1,8% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[14]
Tradizioni e folcloreModifica
Dal 1875, nell'ultima domenica di agosto, a Brusciano si tiene annualmente la Festa dei Gigli,[15] finanziata e organizzata dagli stessi cittadini, dedicata a Sant'Antonio da Padova e ispirata a quella nata a Nola, che dista 12 km da Brusciano.
Si narra che in via Cortaucci, oggi via Cavalcanti, abitava la popolana Francesca De Falco detta Zi Cecca, molto devota a Sant'Antonio, aveva promesso al Santo una testiera d'oro per il Bambinello che il Santo reca nel palmo della mano destra, purché guarisse suo figlio malato, per restrittezze economiche non aveva potuto far fronte all'impegno, la donna realizzò quindi una tastiera con sedici ostie sacre e il 13 giugno del 1875 in quel cortile di via Cortaucci dove il santo sostava per la rituale raccolta delle offerte, la donna lasciò cadere da una guantiera di fiori insieme alle 16 ostie, dicendo: Sant'Antò, he fatto stà buono 'o figgliu mio. Nun me ricere niente n'aggia pututo fa 'a testiera ô bammeniello, sulo chesto aggia pututo. Delle sedici ostie che volteggiavano nell'aria, tredici, ad una ad una, si disposero a guisa di un cappellino sul capo del Bambinello, volendo appunto significare il gradimento del Santo, le altre si dispersero al vento, i presenti gridarano al prodigio.[16]
Sin da allora l'evento è molto sentito, ed oltre a coinvolgere la comunità locale, registra da sempre la presenza di un folto numero di emigranti che arrivano da ogni parte d'Italia e del mondo, per assistere all'immancabile festa della propria terra d'origine. Condivide questa antichissima tradizione con Crispano, Casavatore, e il quartiere napoletano Barra.
Brusciano inoltre è gemellata con il quartiere East Harlem di New York, dove la famiglia Vivolo originaria di Brusciano, importò la tradizionale festa e che ancora oggi continua a svolgersi con la “Giglio Society”, sotto la direzione del discendente Phil Bruno.[17] Anche in Argentina a Quilmes (Buenos Aires), gli immigrati con la “Asociación Nápoles Viva” tramandano la tradizione dei gigli di Brusciano.[18]
CulturaModifica
CinemaModifica
Il Rione Tirone conosciuto come la 219 di Brusciano perché costruito, per l'appunto, con i fondi della legge 219 del 1981, è stato per ben due volte set cinematografico di due lungometraggi, entrambi incentrati sul disagio sociale delle periferie napoletane.
- Baby gang di Salvatore Piscicelli con Iaia Forte, Mario Porfito, (1992).
- Rosa Funzeca di Aurelio Grimaldi con Ida Di Benedetto, Primo Reggiani, Ennio Fantastichini, Aldo Giuffré, (2002).
La tradizionale Festa dei Gigli invece, ha fatto da sfondo alle scene finali dell'episodio "Aurora", nel film d'esordio del regista Pappi Corsicato:
- Libera di Pappi Corsicato con Iaia Forte, Vincenzo Peluso, Ninni Bruschetta, Manrico Gammarota, (1993).
Infrastrutture e trasportiModifica
Il comune è interessato dalla ex SS 162 dir del Centro Direzionale e dall'Asse Mediano, è inoltre servito da due stazioni ferroviarie: Brusciano e De Ruggiero, entrambe poste sulla rete Circumvesuviana lungo la linea Napoli-Baiano, gestita dall'Ente Autonomo Volturno.
SportModifica
Brusciano è dotato di uno stadio in erba sintetica, campi di tennis, una piscina comunale, vari campetti di calcio, una tendostruttura per il basket.
- ASD Bruscianese milita nel campionato di prima categoria.
- Polisportiva Bruscianese milita nel campionato di seconda categoria.
- Aqavion società maschile militante nel campionato nazionale di serie A2.
- Ciclistica Bruscianese società maschile.
- Tranchese Cycling società femminile.
- Phoenix Brusciano la squadra maschile ha militato con successo nel campionato di promozione e sfiorato la serie D, la squadra femminile milita invece nel campionato di serie C.
CuriositàModifica
A Brusciano è molto diffuso il cognome "Papaccio", sul territorio infatti, tuttora sono presenti molti orti in cui si coltiva la nota papacella napoletana[19] (le parule). Un tempo le coltivazioni erano localizzate nei pressi di antiche masserie oggi in prevalenza estinte dall'urbanizzazione, esse erano destinate alla produzione dell'aceto necessario per la conservazione che si ricavava solitamente dal cosiddetto vino piccirillo, un vino rosso ottenuto da viti coltivate ad alberata (cioè appoggiate ad alberi vivi disposti in filari), aspro e poco alcolico, da consumare subito dopo la vendemmia. Il ciutunaro, così in dialetto si chiamava la persona che produceva le conserve, si occupava di immergere in aceto i peperoni e gli altri prodotti dell'orto all'interno dei cosiddetti rancelloni, una sorta di botti in legno che potevano contenere fino a 150 chili di papaccelle intere, mai a filetti[20]
AmministrazioneModifica
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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20 aprile 1988 | 2 luglio 1990 | Fabrizio Turboli | Sindaco | [21] | |
2 luglio 1990 | 10 settembre 1992 | Francesco Romano | Partito Comunista Italiano | Sindaco | [21] |
9 novembre 1992 | 13 maggio 1993 | Vittorio Mocerino | Democrazia Cristiana | Sindaco | [21] |
13 maggio 1993 | 7 luglio 1993 | Giovanni Cirillo | Commissario prefettizio | [21] | |
7 luglio 1993 | 22 novembre 1993 | Giovanni Cirillo | Commissario straordinario | [21] | |
22 novembre 1993 | 17 novembre 1997 | Luigi Travaglino | Indipendente | Sindaco | [21] |
17 novembre 1997 | 30 marzo 2000 | Salvatore La Gatta | Sindaco | [21] | |
24 aprile 2000 | 8 giugno 2000 | Sergio Di Martino | Commissario Prefettizio | [21] | |
8 giugno 2000 | 14 maggio 2001 | Sergio Di Martino | Commissario Prefettizio | [21] | |
14 maggio 2001 | 26 gennaio 2006 | Angelo Antonio Romano | Centro Destra (Liste Civiche) | Sindaco | [21] |
26 gennaio 2006 | 5 giugno 2007 | Boniello Fiorentino; Nuzzolo Elvira; Sacchi Giuseppe | Commissari prefettizi | [21] | |
5 giugno 2007 | 15 aprile 2008 | Ricatti Giovanni | Commissario Prefettizio | [21] | |
29 aprile 2008 | 27 maggio 2013 | Angelo Antonio Romano | Centro | Sindaco | [21] |
27 maggio 2013 | 24 giugno 2018 | Giuseppe Romano | Civico di area CSX | Sindaco | [21] |
5 ottobre 2021 | In carica | Giacomo Romano | Civico | Sindaco | [21] |
NoteModifica
- ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, p. 72, SBN IT\ICCU\UMC\0979712.
- ^ (DE) Wilhelm Schulze, Zur Geschichte lateinischer Eigennamen, Berlin, Weidmann, 1933 [1904], p. 426.
- ^ Giovanni Flechia, Nomi locali del napoletano derivanti da gentilizi italici, Torino, 1874, p. 22.
- ^ a b Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 121, ISBN 88-02-07228-0.
- ^ Egidio Finamore, I nomi locali italiani. Origine e storia, Rimini, Nuovo Frontespizio, p. 18.
- ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Napoli, 1797-1805, p. II, 383.
- ^ Mauro Inguanez, Leone Mattei-Cerasoli e Pietro Sella (a cura di), Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Campania, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1942.
- ^ Angelo D'Ambra, I Costanza feudatari di Brusciano. Ipotesi di urbanistica ed economia medievale, in L'Ambasciatore, dicembre 2014.
- ^ Angelo D'Ambra, Il Brigantaggio, il Plebiscito e la rivolta nelle campagne, su eleaml.org, Eleaml. URL consultato il 18 novembre 2011.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ ISTAT 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 4 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ Festa dei Gigli di Brusciano
- ^ Storia della festa dei Gigli di Brusciano Archiviato il 9 aprile 2017 in Internet Archive. lambasciatore.it
- ^ Festa dei Gigli East Hrlem
- ^ Festa del Giglio Argentina
- ^ La Papaccella napoletana fondazioneslowfood.com
- ^ Papaccella napoletana, storia del peperone vocedinapoli
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su amministratori.interno.gov.it. URL consultato il 27 luglio 2018.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Brusciano
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su comune.brusciano.na.it.
- Brusciano, su sapere.it, De Agostini.