Ferrovia Circumvesuviana
La ferrovia Circumvesuviana è una rete ferroviaria che offre un servizio ferroviario di tipo metropolitano.
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Tipo | rete ferroviaria metropolitana | ||
Stati | ![]() | ||
Città | Napoli | ||
Apertura | 1890 | ||
Linee impiegate | 6 | ||
Gestore | Ente Autonomo Volturno | ||
Vecchi gestori | S.A. Ferrovia Napoli Ottaviano (1890-1901) Chemin de fer Naples-Nola-Baiano et extensions (1884-1937) SFSM (1901-1985) Gestione commissariale (1985-2001) Circumvesuviana S.r.l. (2001-2013) | ||
N. stazioni e fermate | 93 | ||
Scartamento | 950 mm | ||
Alimentazione | elettrica, 1500 V CC | ||
Note | Linee Vesuviane - EAV | ||
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Trasporto pubblico | |||
La rete copre in maniera capillare la zona orientale e meridionale della città metropolitana di Napoli, oltre che l'Agro nocerino-sarnese e il Baianese. L'infrastruttura dispone di una sede propria ed è completamente autonoma da altre interferenze di traffico ferroviario, sia nazionale che regionale; si estende per 142 km distribuiti su 6 linee e 93 stazioni con incarrozzamento a raso, per una densità di 1,5 stazioni/km. L'intera rete, di proprietà della Regione Campania, è affidata all'Ente Autonomo Volturno che vi opera in qualità sia di gestore dell'infrastruttura sia di impresa ferroviaria.
Rete modifica
La rete è costituita da cinque linee e una diramazione; segue un prospetto delle infrastrutture che la compongono e dei servizi forniti su di essa.
Linee | Servizi | |||||
Linea | Apertura | Lunghezza (km) | Stazioni | Tragitto | Fermate | Tempo di percorrenza |
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Napoli - Nola - Baiano | 1885 | 38 | 28 | Porta Nolana - Nola - Baiano | 28 | 59 minuti |
Napoli - Ottaviano - Sarno | 1891 | 38 | 25 | Porta Nolana - Ottaviano - Sarno | 25 | 65 minuti |
Napoli - Pompei - Poggiomarino | 1904 | 35 | 28 | Porta Nolana - Torre Annunziata - Poggiomarino | 28 | 57 minuti |
Napoli - Torre Annunziata - Sorrento | 1932 | 47 | 35 | Porta Nolana - Torre Annunziata - Sorrento | 35 | 68 minuti |
Botteghelle - San Giorgio a Cremano[1] | 2001 | 8 | 7 | Porta Nolana - Centro Direzionale - San Giorgio a Cremano | 11 | 15 minuti |
Diramazione Pomigliano d'Arco - Acerra[2] | 2005 | 3 | 4 | Porta Nolana - Pomigliano d'Arco - Acerra | 16 | 28 minuti |
Storia modifica
Le origini modifica
Nel 1884 veniva inaugurata una linea a scartamento ridotto che collegava Napoli con Baiano, passando per Nola, a opera della società anonima Chemin de fer Naples-Nola-Baiano et extensions.
La nascita della Circumvesuviana vera e propria risale però al 18 novembre 1890, quando la Società Anonima Ferrovia Napoli Ottaviano inaugurò la linea fra tali località; il 9 febbraio dell'anno successivo la stessa venne prolungata fino a San Giuseppe Vesuviano (allora frazione di Ottaviano), raggiungendo i 23 km. L'intera linea era armata con binario unico a scartamento ridotto ed esercita con trazione a vapore.
Nel maggio 1901, la gestione venne assunta dalla Società Anonima Strade Ferrate Secondarie Meridionali (SFSM) la quale, nel corso di pochi anni, prolungò la linea originaria fino a Sarno e realizzò una nuova direttrice lungo la costa che da Napoli attraversava popolosi comuni quali quelli di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata e Pompei, fino a innestarsi nella linea Napoli-Sarno all'altezza di Poggiomarino, completando l'anello ideale intorno al Vesuvio dando vita alla vera e propria Circumvesuviana, lunga circa 64 km, la quale attraversava 23 comuni, con un bacino di utenza di circa 300.000 persone, e registrava il trasporto annuo di circa 3 milioni di viaggiatori.
Il 25 marzo 1905 fu attivata l'elettrificazione della linea Napoli-Pompei-Poggiomarino.
Un'importante inaugurazione avvenne il 6 gennaio 1913, quando fu attivata la stazione di Pugliano, in comune con la ferrovia Pugliano-Vesuvio.
Il primo dopoguerra modifica
Con la fine del primo conflitto mondiale i lavori di elettrificazione furono completati sull'intera rete; nel frattempo i passeggeri trasportati crebbero fino ai circa 6 milioni registrati nel 1926.
Fra il 1928 ed il 1933 tutte le stazioni vennero dotate di apparati centrali elettrici con blocco elettromeccanico con adozione del regime di circolazione a Dirigenza Unica. Contestualmente la tensione di alimentazione venne elevata dai 650 V originari (poi portati a 1.000 V),[3] a 1.200 V.[4]
Furono dunque condotti i lavori del prolungamento verso Sorrento: nel 1934 viene inaugurata la prima tratta Torre Annunziata-Pompei Scavi-Castellammare di Stabia di 12,7 km,[5] già a trazione elettrica e a binario unico.
Il 16 maggio 1937 anche la ferrovia Napoli-Nola-Baiano confluì nella rete SFSM.
Il secondo dopoguerra modifica
Finita la seconda guerra mondiale iniziò la ricostruzione della ferrovia, che oltre alle distruzioni provocate dal conflitto dovette fare i conti anche con i danni dell'eruzione del Vesuvio del 1944.
Ripresero anche i lavori verso Sorrento che richiesero impegnative opere di ingegneria come una galleria di quasi 4 km tra Castellammare di Stabia e Vico Equense ed un viadotto sul quale sorse la stazione di Seiano; il 6 gennaio 1948 entrò in funzione l'ultima tratta di 13,6 km[5] da Castellammare di Stabia a Sorrento e venne soppressa la parallela tranvia Castellammare di Stabia-Sorrento, rendendo possibile raggiungere Napoli con un unico collegamento diretto di circa 47 km sfruttando il percorso comune con la linea Napoli-Poggiomarino dalla stazione di Torre Annunziata Oplonti fino al terminal di Napoli Porta Nolana.[6]
Nel 1952 la stazione di Castellammare di Stabia divenne punto di interscambio con la stazione a valle della funivia del Faito.
Dagli anni 1970 alla fine degli anni 1990 modifica
A cavallo tra gli anni 1960 e gli anni 1970 la rete venne completamente ammodernata e alcune stazioni, quali Portici via Libertà e San Giorgio Cavalli di Bronzo, ricostruite ex novo. Tutte le banchine di stazione furono contestualmente rialzate, per consentire l'incarrozzamento a raso dei nuovi elettrotreni serie 001-085, e la tensione di alimentazione ulteriormente elevata a 1500 V.[4]
Nel 1974 venne ultimata la costruzione dell'officina di Ponticelli, destinata alla manutenzione di tutto il materiale rotabile.
Nel 1977 si avviarono i lavori per la costruzione a doppio binario del tratto di linea Poggioreale-Pomigliano d'Arco, realizzato in parte in galleria artificiale, in parte in rilevato e in parte in viadotto.
Il 16 dicembre 1985 la rete della Circumvesuviana viene riscattata dallo Stato e posta in gestione commissariale governativa;[7] nel frattempo la Regione Campania stanziò cospicui finanziamenti per la realizzazione della tratta a doppio binario Pomigliano d'Arco - Scisciano, entrata in esercizio dal settembre del 1997, e ad integrazione del raddoppio tra Poggioreale e Pomigliano d'Arco. Nel Piano di Sviluppo 1985/1987 il medesimo ente inserì la realizzazione del raddoppio tra Torre Annunziata e Castellammare, tra Torre Annunziata e Scafati, e tra Poggiomarino e Sarno.
Negli anni 1990 vennero acquistati ulteriori elettrotreni (serie 086-118) e venne raddoppiata la tratta tra Torre Annunziata e Pompei Scavi. Nuove stazioni su viadotto furono realizzate nel tratto da Pomigliano d'Arco a Scisciano; la linea da Pomigliano d'Arco raggiunse lo stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco.
Il XXI secolo modifica
A seguito del decreto legge n. 422 del 19 novembre 1997 le ferrovie di interesse locale vennero gradualmente cedute alle Regioni, divenute responsabili dei servizi di trasporto pubblico locale: nell'ambito di tale riforma dal 1º gennaio 2001 cessò la gestione commissariale governativa e venne costituita la Circumvesuviana Srl, azienda di proprietà della Regione Campania. Due anni dopo, il 6 marzo 2003, la stessa passò sotto il controllo della holding Ente Autonomo Volturno (EAV).[4]
Nel medesimo periodo furono inaugurate nuove tratte costituite dalla tratta Botteghelle-San Giorgio a Cremano della linea Napoli-Baiano, che dalla stazione di Botteghelle si congiunge a San Giorgio a Cremano attraversando il quartiere di Ponticelli con cinque stazioni sotterranee e dal prolungamento del preesistente collegamento tra la stazione di Pomigliano d'Arco e la zona industriale Alfa Lancia fino ad Acerra, raggiungendo una lunghezza di 3 km.[8]
Alla fine del 2008 furono completati i lavori di raddoppio tra le stazioni di Ponticelli e Cercola della linea Napoli-Ottaviano-Sarno. Nello stesso anno cominciarono a entrare in funzione i nuovi elettrotreni serie 200.[9]
Nel 2009 un tratto della Napoli-Poggiomarino, comprendente le stazioni di Boscoreale e Boscotrecase, fu riaperto dopo la totale ricostruzione a doppio binario su sede interrata.
Nel 2010 un treno deragliò nella zona di Gianturco, provocando un morto e numerosi feriti.[10]
Nel 2011 una pesante crisi finanziaria travolse le aziende controllate dal gruppo EAV: l'orario di esercizio venne fortemente ridimensionato e i disservizi, che perdurano ancora oggi, divennero sempre più frequenti.[11]
Con atto di fusione del 27 dicembre 2012 l'azienda di gestione venne incorporata nell'Ente Autonomo Volturno,[12][13] che assunse conseguentemente l'esercizio dell'intera rete.
Nel 2017 venne inaugurata la stazione di Villa Regina-Antiquarium, ubicata nel comune di Torre Annunziata lungo la linea Torre Annunziata-Sorrento. Nello stesso anno ripresero i lavori di raddoppio dei binari tra Pompei Scavi e Castellammare di Stabia, fermi dal 2011.
Secondo il rapporto Pendolaria di Legambiente del 2019 è la ferrovia pendolare peggiore d'Italia;[14] tale posizione in classifica è stata poi riconfermata nel 2023.[15]
Entro il 2025 è prevista l'attivazione di un nuovo collegamento tra le linee vesuviane e la rete dell'Alta Velocità. Per questo fine sarà costruita una diramazione che, dalla stazione di Volla, raggiungerà la stazione di Napoli Afragola, presso la quale sarà predisposta una banchina dedicata e due binari a scartamento ridotto, diventando un nuovo capolinea della rete.[16]
Caratteristiche modifica
L'intera rete è armata con binario a scartamento ridotto di 950 mm ed elettrificata alla tensione di 1500 V CC.
Dismessa la dirigenza unica, agli inizi del XXI secolo l'intera rete è stata attrezzata per la Dirigenza centrale in virtù dell'adozione del Controllo Centralizzato del Traffico (CTC); sulla tratta Nola-Baiano la stessa fu attivata nel 2000;[17] ogni stazione venne conseguentemente dotata di apparati centrali elettrici a itinerari.[18]
Il 30 dicembre 2022 è stata firmata la gara con ALSTOM per rinnovare l'intero segnalamento della rete, con ACCM e ERTMS di nuova generazione; è previsto che i lavori vengano eseguiti di notte (per non interrompere il servizio) e che si concludano entro il 2026.[19]
La rete comunemente chiamata Circumvesuviana è tecnicamente costituita dalle seguenti linee (elencate secondo l'ordine cronologico di attivazione):
- ferrovia Napoli-Nola-Baiano
- ferrovia Napoli-Ottaviano-Sarno
- ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino
- ferrovia Torre Annunziata-Sorrento
- ferrovia Botteghelle-San Giorgio a Cremano
- ferrovia Pomigliano d'Arco-Acerra (diramazione della Napoli-Nola-Baiano)
- linea Napoli-Volla-Afragola (in costruzione)
Su di esse i servizi sono impostati mediante relazioni locali e dirette svolte da Ente Autonomo Volturno secondo una struttura concordata con la Regione Campania.
Materiale rotabile modifica
Dopo le vetture a vapore del 1904 e i primi elettrotreni degli anni 1920 e 1940, durante gli anni 1970 il materiale mobile fu totalmente rinnovato con la graduale entrata in servizio di 70 nuovi elettrotreni, costruiti dalla SOFER di Pozzuoli e dall'ASGEN (oggi Leonardo) di Genova, costituiti da tre casse bloccate poggiate su due carrelli portanti posti alle estremità e due carrelli motori in corrispondenza degli snodi intermedi. I motori di trazione sono interamente sospesi sotto le casse esterne. La lunghezza degli elettrotreni è di 40 metri e la larghezza massima è di 2,70 metri contro i 2,35 metri delle antiche vetture. La Legge 16 ottobre 1975 nº 493 finanzia la fornitura di altri 15 elettrotreni, che entrano in servizio nel 1979 portando il parco rotabili a 85 convogli, e di 6 nuove sottostazioni elettriche ambulanti consegnate nel 1982. Nel 1990 il parco fu implementato da 33 elettrotreni della nuova serie, anch'essi costruiti da Sofer e Ansaldo. I nuovi ETR hanno caratteristiche di funzionalità identiche a quelli già in servizio, anche se sono state introdotte numerose modifiche e migliorie.
Il 24 novembre 2008 entrò in servizio il primo dei 26 elettrotreni Metrostar, prodotti da AnsaldoBreda e FiReMa. Il nuovo treno è caratterizzato da un lay-out volto a servire un traffico di tipo metropolitano, con 6 porte per fiancata e un numero ridotto di posti a sedere, al fine di migliorare l’accessibilità e la distribuzione dei passeggeri lungo l’intero convoglio. La fornitura terminò nel 2015, con l'entrata in servizio del 26º treno.[20]
Nel 2019 è entrato in servizio il primo treno T21 revampizzato[21].
Nel marzo 2021 l'EAV aggiudica a Stadler l'appalto per la fornitura di 40 nuovi elettrotreni.
Al 2023 il parco rotabili della ferrovia Circumvesuviana risulta così composto:
- 30 elettrotreni ex Circumvesuviana ETR 001-085. Costruiti da SOFER/ASGEN nel periodo 1971/78, alimentazione a 1.500 V CC, impianto frenante a disco, incarrozzamento a raso.
- 25 elettrotreni ex Circumvesuviana ETR 086-118. Costruiti da SOFER nel 1988, alimentazione a 1.500 V CC, impianto frenante a disco, incarrozzamento a raso. 19 di essi sono stati sottoposti a revamping tra il 2019 e il 2023.
- 23 elettrotreni ex Circumvesuviana ETR 201-226. Costruiti da AnsaldoBreda/FiReMa nel 2008/2009, alimentazione a 1.500 V CC, impianto frenante a disco, incarrozzamento a raso.
Traffico modifica
Nel 2013 la Circumvesuviana ha trasportato 25.627.200 passeggeri.[22]
Note modifica
- ^ La linea collega Botteghelle e Volla (sulla ferrovia Napoli-Nola-Baiano) a San Giorgio a Cremano (sulla ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino).
- ^ Diramazione della ferrovia Napoli-Nola-Baiano, da cui si diparte presso Pomigliano d'Arco.
- ^ Bloisi.
- ^ a b c Storia della Circumvesuviana Archiviato il 7 gennaio 2014 in Internet Archive.
- ^ a b Rivista generale delle ferrovie e dei lavori pubblici, p. 166.
- ^ Ferrovia Napoli - Sorrento Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
- ^ "Notizia flash" su "I Treni" n. 57 (gennaio 1986), p. 7
- ^ Inaugurazione Linea Pomigliano-Acerra
- ^ Presentato il nuovo treno di Circumvesuviana "Metrostar", su Regione Campania, 24 novembre 2008. URL consultato il 24 settembre 2021 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
- ^ 06-08-2010: Napoli, deraglia un treno. Un morto e decine di feriti, tg24.sky.it
- ^ 08-09-2011: Napoli: la crisi del TPL, per la Circumvesuviana 150 corse in meno al giorno, ferpress.it
- ^ Atto di Fusione (27-12-2012)[collegamento interrotto]
- ^ Atto di fusione del 27/12/2012, su eavsrl.it. URL consultato il 27 dicembre 2022 (archiviato il 25 settembre 2022).
- ^ La Circumvesuviana è la linea ferroviaria peggiore d’Italia: il rapporto Pendolaria 2019, su napoli.fanpage.it, 16 dicembre 2019. URL consultato il 15 settembre 2020.
- ^ Andrea Gagliardi, Andrea Carli, Treni pendolari, ecco le linee peggiori d’Italia: dalla Roma-Lido all’ex Circumvesuviana, su Il Sole 24 ORE, 22 febbraio 2023. URL consultato l'11 marzo 2023.
- ^ Eav, firmato il contratto per la progettazione definitiva per il collegamento delle linee vesuviane con la stazione di Afragola av, su EAV srl. URL consultato l'11 marzo 2023.
- ^ Notizia su Mondo Ferroviario, n. 167, giugno 2000, p. 14.
- ^ Vallini.
- ^ Ferrovie.it - Alstom fornirà il nuovo sistema di segnalamento per la Circumvesuviana, su Ferrovie.it. URL consultato il 31 dicembre 2022.
- ^ Ex Circumvesuviana: in esercizio l’ultimo dei 26 nuovi treni Metrostar - Primo Piano - Regione Campania
- ^ Circumvesuviana, pronto il primo dei 25 nuovi treni. Parte anche il convoglio del 1926
- ^ Copia archiviata (PDF), su eavcampania.it. URL consultato il 27 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014)., p. 138.
Bibliografia modifica
- Antonio Bertagnin, 100° della ferrovia Circumvesuviana, in Tutto Treno, n. 27, dicembre 1990, pp. 18–19.
- Antonio Bertagnin, Via libera alla Circumvesuviana, in Tutto Treno, n. 112, settembre 1998, pp. 18–19.
- F. Bloisi, Circumvesuviana di un tempo, in Tutto Treno & Storia, n. 28, novembre 2012, pp. 14–25.
- Antonio Gamboni, La ferrovia Napoli-Nola-Baiano, Circumvesuviana, Napoli, dicembre 2008.
- Walter Guadagno, I treni dei pendolari, in I Treni Oggi, n. 13, ottobre 1981, pp. 26–31.
- Francesco Ogliari e Ulisse Paci, La Circumvesuviana. 100 anni di storia, 144 chilometri di tecnologia 1890-1990, Gabriele Mazzotta Editore, Milano, 1990, ISBN 88-202-0943-8
- Eleuterio e Giorgio Vallini, Binari intorno al Vesuvio, in I treni, vol. 20, n. 210, 1999, pp. 14-19.
Voci correlate modifica
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Circumvesuviana
Collegamenti esterni modifica
- Sito dell'Ente Autonomo Volturno, su eavsrl.it.