Oliver Stone

regista, sceneggiatore, produttore, attore ed ex-militare statunitense

William Oliver Stone (New York, 15 settembre 1946) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Oliver Stone nel 2016.
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore sceneggiatura non originale 1979
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior regista 1987
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior regista 1990

Ha diretto venti pellicole, tra le quali le più note sono Platoon, Wall Street, Nato il quattro luglio, JFK - Un caso ancora aperto, Assassini nati, Gli intrighi del potere - Nixon, Alexander, The Doors e Ogni maledetta domenica - Any Given Sunday.

Ha vinto per 2 volte l'Oscar al miglior regista per Platoon e Nato il quattro luglio e una volta l'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale per Fuga di mezzanotte. Ha inoltre vinto 4 Golden Globe, l'Orso d'argento per il miglior regista al Festival internazionale del cinema di Berlino, il Leone d'argento - Gran premio della giuria alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, 2 Directors Guild of America Award, un Premio BAFTA e 2 Independent Spirit Awards.

Biografia modifica

Giovinezza modifica

Stone nasce a New York il 15 settembre del 1946, figlio di Louis Stone (nato Louis Silverstein), un agente di cambio statunitense di origini e di fede ebraica non devota, e di Jacqueline Goddet, una casalinga francese di religione cattolica ma non praticante. I suoi genitori si erano conosciuti durante la seconda guerra mondiale, quando il padre stava combattendo in Francia al fianco delle truppe alleate. Stone fu educato dalla Chiesa episcopale americana e aveva studiato alla New York Trinity School, prima che i suoi genitori lo rimandassero al The Hill School di Pottstown, in Pennsylvania.

Nel 1962 i suoi genitori divorziarono mentre Stone era a scuola, evento che ha segnato profondamente la vita del futuro regista dato che è figlio unico. Dopo il diploma nel 1964, Stone ha svolto vari lavori, tra i quali quelli di insegnante di una scuola cattolica in Vietnam e marinaio mercantile.

L'arruolamento nell'esercito e la guerra del Vietnam modifica

Nell'aprile 1967, all'età di 20 anni, si arruola volontario nell'Esercito degli Stati Uniti, dove trascorre un duro addestramento di fanteria presso Fort Jackson, nella Carolina del Sud. Dal settembre 1967 al novembre 1968, con il rango di soldato semplice, ha servito in Vietnam durante la guerra nella 25ª Divisione di Fanteria e poi nella 1ª Divisione di Cavalleria, ed è rimasto ferito due volte in combattimento. Nel corso della guerra venne decorato con la Bronze Star Medal al valore e con la Purple Heart. È stato anche decorato con la Air Medal per aver partecipato a 25 assalti con gli elicotteri, e con la Army Commendation Medal. In un'occasione è stato arrestato e imprigionato in Messico per possesso e consumo di marijuana.

Tornato in patria, nel 1971, dopo il congedo, si è infine laureato alla New York University Film School dove tra i suoi insegnanti risalta la figura dello storico regista Martin Scorsese. Dopo la laurea, ha svolto, prima di dedicarsi alla carriera cinematografica, altri lavori come tassista e corriere per sopravvivere a se stesso dopo la sua terribile esperienza in Vietnam.

Carriera cinematografica modifica

Anni '70 modifica

Il suo esordio come regista avvenne nel 1973 nel cortometraggio Last Year in Viet Nam, un film-documentario sperimentale che ricevette riscontri positivi. Il primo film vero fu La regina del male, prodotto l'anno seguente, che passò inosservato sia dal punto di vista della critica che del pubblico. Quattro anni dopo, nel 1978, ottenne il primo successo della sua carriera scrivendo la sceneggiatura di Fuga di mezzanotte, aggiudicandosi l'Oscar alla miglior sceneggiatura non originale.

Anni '80 modifica

 
Oliver Stone nel 1987

Nonostante l'insuccesso di Seizure nel 1981 Stone realizza la sua seconda pellicola, intitolata La mano, con l'attore Michael Caine: il film è un horror che passerà completamente inosservato e non riscuoterà nessun successo né di critica né di pubblico.

Dopo La mano riceve l'incarico da parte del regista Brian De Palma di lavorare sulla sceneggiatura del suo prossimo lavoro, il gangster-movie Scarface. Il film con Al Pacino non solo ebbe un grande successo, ma divenne un vero e proprio cult del filone. D'altro canto è noto che Stone lavorò alla sceneggiatura anche come terapia contro la sua dipendenza dalla cocaina.[1]

Nel 1986 tenta nuovamente di decollare come regista dirigendo Salvador, ottenendo il primo successo anche in questa veste. La pellicola narra di un giornalista cinico e opportunista (interpretato da James Woods) che vuole fare un servizio sulle atrocità della guerra civile di El Salvador. Il film ottiene un incasso mediocre ma viene acclamato dalla critica e riceve diversi premi e nomination. Con questa pellicola Stone inizierà a costruire la sua fama di regista "polemico" e ad esprimere il suo totale rifiuto della guerra.

Lo stesso anno esce Platoon, dove le vicende narrate sono le reali esperienze vissute dal regista statunitense durante la sua permanenza nella guerra del Vietnam: egli infatti inizia la scrittura del copione non molto tempo dopo essere rientrato dal Vietnam nel 1968. Inizialmente Hollywood rifiuta la sceneggiatura, a maggior ragione poiché proviene da un regista sconosciuto, ma in seguito al successo personale Stone riesce a realizzare il film. Dopo 54 giorni di riprese il film esce nelle sale ottenendo un ottimo riscontro di critica e di pubblico. La pellicola vince inoltre 4 premi Oscar (Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Montaggio e Miglior Sonoro) oltre che tre Golden Globe. Nel momento in cui Stone fece uscire Platoon il regista Stanley Kubrick fu costretto a rinviare di un anno l'uscita del suo film sul Vietnam ovvero Full Metal Jacket, perché la pellicola di Stone ebbe molti giudizi positivi e si rivelò film pluri-premiato. Il film di Kubrick non sarebbe stato quindi una novità.

Dopo il successo di Platoon, Oliver Stone inizia a lavorare al film Wall Street in cui chiamerà, nei panni di protagonisti, gli attori Michael Douglas e Charlie Sheen (già protagonista nel precedente lavoro del regista). Stone stava pensando ad un film sulla borsa già dal 1985, anno in cui morì, a 75 anni, suo padre Louis Stone, che era stato un agente della borsa fin dai tempi della grande depressione (il film è infatti dedicato al padre). A proposito di questo fatto, il regista ammise che il suo futuro sarebbe potuto essere la carriera finanziaria (per seguire le orme del padre) se non fosse stato così "negato" e disinteressato alla matematica. Quando la sceneggiatura era agli inizi della stesura, Stone aveva creato, come protagonista, la figura di un giovane agente di borsa ebreo ma decise quasi subito di riscrivere tutto per evitare commenti negativi da parte della comunità ebraica che avrebbe potuto fraintendere il lavoro del regista statunitense, attaccandolo e criticandolo pesantemente.

Il film, una volta uscito, raccoglierà giudizi decisamente positivi, sia da parte della critica che del pubblico: inoltre, l'impeccabile interpretazione di Douglas dell'avido personaggio Gekko gli varrà, come miglior attore, il Premio Oscar, il Golden Globe, il David di Donatello e il Nastro d'argento. I vari monologhi sull'avidità, presenti nella sceneggiatura di Stone e che lo stesso regista volle mettere in particolare evidenza, esprimono al meglio i connotati del personaggio di Gekko (ispirato probabilmente a Carl Icahn) e di una certa America, ovvero quella reaganiana. Conclusa la realizzazione del film, la sua durata -di ben 160 minuti- fu drasticamente ridotta a 125 minuti in seguito all'eliminazione di parecchie scene.[2]

Dopo il successo di Platoon e Wall Street, Stone dirige Talk Radio che tuttavia si discosta parecchio dalla sua produzione abituale, e per questo non ottiene lo stesso riscontro di critica e pubblico dei precedenti lavori.

Al termine decide di fare un secondo film sulla guerra del Vietnam, questa volta però scrive la sceneggiatura del film che ha in mente basandosi sulla biografia, uscita nel 1976, Nato il quattro luglio del veterano di guerra Ron Kovic, volontario in Vietnam e rimasto paralizzato in sedia rotelle dopo essere stato ferito alla spina dorsale durante una battaglia. Una volta ultimato il film sarà un vero e proprio manifesto del periodo dell'attivismo pacifista di Ron Kovic e alla sua uscita viene dedicato alla memoria dell'attivista politico Abbie Hoffman.

Come i precedenti Platoon e Wall Street, Nato il quattro luglio avrà molte critiche positive sia dalla critica che dal pubblico e risulterà l'ennesimo film pluri-premiato di Stone con due oscar su otto nomination, durante la cerimonia di premiazione Stone ritirerà il suo secondo Oscar come miglior regista, oltre che a 4 Golden Globe.

Anni '90 modifica

 
Oliver Stone alla cerimonia degli Oscar nel 1990

Stone inizia il decennio dirigendo The Doors, pellicola biografica sulla vita di Jim Morrison. La critica tuttavia accoglie molto freddamente il film definendolo troppo "di parte". Anche i fan del cantante criticano l'opera per il modo in cui essa mette in scena la vita del loro beniamino.

Nel 1991 uscì anche il primo film della famosa trilogia dei Presidenti Americani ideata da Stone ovvero JFK - Un caso ancora aperto, in questa opera Stone ripercorre la vicenda umana e professionale di Jim Garrison, procuratore distrettuale di New Orleans, che dedicò gran parte della sua vita in cerca della verità sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Nel film in particolare viene duramente contestata la teoria dell'attentatore solitario, approvata dalla commissione Warren. Il film creò grande attesa e un conseguente scandalo al momento dell'uscita, ma riuscì ad ottenere un grande successo di critica e di pubblico, vincendo due Oscar (fotografia e montaggio) su 8 nomination.

Nel 1993 Stone dirige il terzo film della trilogia sul Vietnam: Tra cielo e terra, anche stavolta ottiene un grande successo, la pellicola tuttavia viene meno premiata e incassa meno delle due precedenti.

L'anno seguente è la volta di uno dei film più discussi di Stone: Assassini nati - Natural Born Killers. La sceneggiatura originale del film (con il titolo di Thrill Killers) fu venduta, per 400.000 dollari, dal regista Quentin Tarantino (all'epoca ancora agli esordi). Dopo una prima lettura Stone decise di modificarla completamente lasciando soltanto pochi dialoghi di quelli originali e il nome di alcuni personaggi (oltre che al titolo modificandolo in Assassini nati - Natural Born Killers), questo perché gli venne l'idea di fare un film in cui il tema centrale fosse stato la violenza ed i media. Ciò causò una serie di conflitti tra i due registi, si dice anche che la controversia abbia scatenato una rissa fra i due in un bar: Tarantino, offeso dallo stravolgimento della trama e soprattutto del finale, avrebbe colpito Stone con un pugno causandogli la frattura del setto nasale. Nonostante questo fatto negativo Tarantino affermò più avanti che il pubblico avrebbe apprezzato il film in quanto, a suo parere, miglior lavoro di Stone, in contrasto con ciò però affermò anche che le forti polemiche tra i due lo portarono a non guardare mai per intero il film. Stone, tuttavia, secondo le regole contrattuali non aveva commesso nulla di illegale.[3] Il film di Stone uscì nelle sale nel 1994, stesso anno in cui Tarantino finì la realizzazione di Pulp Fiction con cui ottenne un immenso successo di critica e i pubblico. Pur di evitare che la critica paragonasse i due film (in quanto lo stesso Tarantino non si riconosceva più nella sceneggiatura venduta e completamente modificata da Stone), il giovane regista rinviò l'uscita del suo Pulp Fiction di un mese in modo che non combaciasse con l'uscita di Assassini Nati.

Il film fu criticato da parte della stampa e dell'opinione pubblica a causa del contenuto esplicito di violenza che avrebbe lasciato in secondo piano il messaggio di forte critica della stessa, che pure è evidente nelle intenzioni dell'autore. Stone affermò comunque che, in Assassini nati la violenza viene "elaborata per avere un effetto satirico".[4] La satira, come ebbe a dire Stone, è il mezzo migliore per spiegare il messaggio del film secondo il quale "viviamo in un'epoca in cui i media rincorrono la violenza" per cui per ogni delitto che si commette dovremmo farci una sorta di esame di coscienza e chiederci quanto non ne siamo parzialmente responsabili noi stessi, come soggetti, e come società.[4] Stone disse anche di aver lavorato al film come un bambino che schizza colori su una tela: "Non mi sono auto censurato" portando avanti per tutta la pellicola tecniche innovative ed uno stile cinematografico mai visto prima, ciò spiega la forma particolare con cui il film è stato realizzato e presentato e che ha fatto dire al suo produttore che questo è "il più grande film sperimentale mai realizzato": tra le particolarità del film spicca un montaggio a tratti talmente veloce da lasciare alcuni fotogrammi o piccoli spezzoni come vere e proprie "immagini subliminali", oltre che a 3000 inquadrature differenti (un normale lungometraggio ne ha circa 700) portate avanti con cambi di pellicola che variano dagli 8mm sino ad arrivare ai 70mm, oltre che immagini alternate tra il bianco e nero, il colore ed il cartone animato. Stone giustificò la particolarità e l'innovazione tecnica del film affermando di essersi ispirato a registi come David Lynch e Stanley Kubrick, in particolare ai loro film Eraserhead - La mente che cancella e Arancia meccanica.

A lavoro ultimato e con il film nelle sale, gli incassi negli Stati Uniti furono di $50 282 766 e nel solo week-end d'apertura incassò ben $11 166 687 .[5]

Nel 1995 riassume la vita e la presidenza di Richard Nixon nel film Gli intrighi del potere - Nixon. Tuttavia con questa pellicola Stone riceve un netto calo di consensi del pubblico poiché molti si aspettavano nuovamente un film "polemico" e destinato a creare scandalo; al contrario la pellicola è incentrata sulla parte privata della vita del presidente, mentre la parte pubblica non aggiunge nulla di nuovo a tutto quello che il popolo americano già sapeva del più controverso tra i suoi leader. Dal punto di vista della critica il film è accolto molto bene e riceve diversi premi. Riceve anche 4 nomination agli Oscar, tra cui quella alla sceneggiatura originale proprio a Stone, senza però aggiudicarsi nessun premio.

Il successivo U Turn - Inversione di marcia è basato su un romanzo di John Ridley ed è ambientato in un'America provinciale e culturalmente arretrata. Al momento dell'uscita il film viene accolto freddamente dalla critica e al botteghino si rivela un flop incassando appena 6 milioni di dollari, a fronte di una spesa di 19 milioni. Per questo film Stone riceve una nomination ai Razzie Awards come peggior regista.

Nel 1999 esce Ogni maledetta domenica, ambientato nel controverso mondo del football americano. A differenza del precedente lavoro il film incassa bene superando i 100 milioni di dollari, tuttavia anche in questo caso la stampa non risparmia critiche alla pellicola.

Anni 2000 modifica

 
Oliver Stone e Hugo Chávez, al Festival di Venezia del 2009

Tra il 2003 e il 2004 riesce ad intervistare due volte Fidel Castro, il leader maximo di Cuba. Le due interviste, e l'amicizia personale tra i due nata da questi colloqui, vengono riassunti nei due apprezzati documentari Comandante e Looking for Fidel. Al 2003 risale anche un altro documentario: Persona non grata , sui conflitti arabo-israeliani in Palestina.

Nel 2004 esce nelle sale il criticatissimo Alexander. Il film si rivela il più costoso della carriera del regista con una spesa di 155.000.000, e nonostante un buon incasso che consente ai produttori di rientrare della spesa la pellicola viene letteralmente fatta a pezzi dalla critica e riceve addirittura 6 nomine ai Razzie Awards, tra cui quella per il peggior regista.

Nel 2006 Stone racconta uno dei fatti più tragici degli ultimi anni, gli attentati dell'11 settembre 2001, nel suo film World Trade Center. Con questa pellicola Stone interrompe la parabola discendente ottenendo ottime critiche ed un alto incasso dal pubblico.

Nel 2008 dirige il terzo film sui presidenti americani W., in cui viene mostrata la vita e la presidenza di George W. Bush. Anche in questo caso la pellicola suscita grande scalpore poiché il presidente viene dipinto senza mezzi termini come un uomo assai superficiale e a tratti perfino meschino, affetto da megalomania e dal terrore del confronto con il padre; vengono inoltre rappresentate le sue gravi lacune in fatto di cultura e di linguaggio (fenomeno noto come bushismo). Il film è stato bandito in molti paesi appartenenti al blocco filo-americano. Anche in Italia il film è stato rimosso dal calendario del Festival di Roma e presentato in sostituzione al London Film Festival. L'anno seguente Stone realizza un altro controverso ma apprezzato documentario dal titolo A sud del confine che parla della ricomparsa in molti paesi del Sud America di governi socialisti democraticamente eletti. In particolare viene trattata la figura di Hugo Chávez.

A distanza di 23 anni Stone riprende personaggi e ambientazione di Wall Street e dirige il primo seguito della sua carriera Wall Street - Il denaro non dorme mai. La pellicola viene accolta in modo misto dalla critica ed è generalmente giudicata inferiore alla precedente.

Anni 2010 modifica

Nel 2012 torna sul tema della violenza in Le belve; questa volta la critica non sarà diretta ai media ed ai mezzi di informazione come in Assassini nati - Natural Born Killers, bensì alle forze dell'ordine ed alle amministrazioni americane che, secondo il regista, al posto di vincere il problema del traffico illegale di droghe fanno in modo di spostare il problema al confine con il Messico.[6]

Nel 2016 dirige il film Snowden, film biografico incentrato sull'informatico Edward Snowden e sulle sue rivelazioni sul controllo di massa. La pellicola ha per protagonista l'attore Joseph Gordon-Levitt.

Caratteristiche dei suoi film modifica

Per il suo lavoro di regista, sceneggiatore e produttore, ha ricevuto 11 candidature all'Oscar, vincendo 3 volte: Fuga di mezzanotte come sceneggiatore, Platoon e Nato il quattro luglio come regista. Per contro è stato anche candidato ai Razzie Awards nel 1997 e nel 2004, come peggior regista per U Turn - Inversione di marcia e Alexander.

Una caratteristica distintiva dei suoi film consiste nell'uso di una moltitudine di cineprese e formati, dal VHS alle pellicole da 8mm o da 70mm e di uno stile aggressivo e polemico oltre che alla stesura di sceneggiature altamente impegnate con dialoghi lineari, critici e ben diretti e momenti decisamente drammatici.

Ogni suo film crea attese e polemiche e la critica lo conosce bene come regista altamente politicizzato (lo stesso Stone si definisce anarchico). La critica cinematografica statunitense non ha quasi mai risparmiato il regista e per certi versi lo ha anche temuto: per fare un esempio basti pensare alla paura ed al dissenso creato tra la critica e l'industria cinematografica statunitense quando si seppe che Stone stesse lavorando ad un film sugli attentati dell'11 settembre 2001: il motivo del dissenso fu la paura che il tema affrontato dal regista sarebbe stato la teoria del complotto sull'attentato del 2001 quando in realtà era una semplice storia di eroismo di alcuni uomini durante quel triste giorno. Alla sua uscita infatti, World Trade Center, non aveva nessuno sfondo politico-ideologico.[7] Altro esempio fu la dura critica, da parte della stampa e delle alte cariche politiche statunitensi, lanciata al film JFK - Un caso ancora aperto già un mese prima che uscisse nelle sale, in quanto considerato un film assolutamente falso e con riferimenti storici distorti e non reali, questo perché il regista abbraccia la tesi della teoria del complotto sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

Stone è noto come ottimo sceneggiatore, basti pensare all'Oscar vinto per la sceneggiatura di Fuga di mezzanotte (scritto per Alan Parker) oltre che alle nomination ottenute per le sceneggiature dei suoi lavori Platoon, Salvador, Nato il quattro luglio, JFK - Un caso ancora aperto e Gli intrighi del potere - Nixon, oltre a ciò Stone scrisse anche sceneggiature per film che non verranno premiati ma che diverranno comunque dei veri e propri cult-movie come Conan il barbaro, Scarface ed Evita.

Stone ha affrontato nei suoi lavori temi caldi come l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la guerra del Vietnam, la guerra civile di El Salvador, gli attentati dell'11 settembre 2001, il problema dei traffici di droga ed il rapporto tra violenza e media.

Oliver Stone è stato il primo regista statunitense riuscito nell'intento di intervistare il líder máximo cubano Fidel Castro, rappresentandolo in due documentari Comandante e Looking for Fidel, dove ripercorre la storia dei primi anni della rivoluzione cubana, i problemi sociali, i dissidenti, il disastro economico, traendone conclusioni talvolta in sale da pranzo, studi privati o in aule di studio insieme agli studenti universitari tutto insieme alla figura del leader.

Vita privata modifica

Oliver Stone si è sposato la prima volta il 22 maggio 1971 con Najwa Sarkis. La coppia non ha avuto figli e il matrimonio è terminato con il divorzio il 10 maggio 1977. Il 6 giugno 1981 si è risposato con Elizabeth Burkit Cox e la coppia ha avuto due figli: Sean Stone (29 dicembre 1984) e Michael Jack Stone (1991). Il matrimonio è terminato il 7 gennaio 1993.

Attualmente Stone è sposato dal 16 gennaio 1996 con Sun-jung Jung da cui ha avuto la figlia Tara (1995).

Nel 1999 è stato arrestato per la seconda volta per guida in stato di ebbrezza e possesso di hashish e dovette partecipare ad un programma di riabilitazione. Nella notte del 27 maggio 2005 è stato nuovamente arrestato a Los Angeles per possesso di una droga illegale, guida sotto l'effetto di stupefacenti e possesso di altre droghe. È stato rilasciato il giorno dopo con una cauzione di 15.000 dollari.

Stone, sebbene educato nella religione protestante, è attualmente di fede buddista.

Posizioni politiche modifica

Stone è stato descritto come politicamente schierato a sinistra[8][9][10][11]. Ha attirato l'attenzione anche per le sue opinioni su leader mondiali controversi come Adolf Hitler, Iosif Stalin, Hugo Chávez e Vladimir Putin[8][12]. Nella miniserie The Putin Interviews, Stone ha definito Stalin «il più famoso cattivo della storia, accanto ad Adolf [Hitler]», che «ha lasciato una reputazione orribile, e ha macchiato l'ideologia [comunista] per sempre... mescolandola con il sangue e il terrore»[13]. Stone ha appoggiato le opere dell'autore e critico della politica estera degli Stati Uniti William Blum, affermando che i suoi libri dovrebbero essere insegnati nelle scuole e nelle università[14].

Alle elezioni primarie del Partito Democratico del 1992 ha appoggiato Jerry Brown, con cui fu eletto delegato al congresso del partito[15]; fu inoltre uno dei relatori durante la convention democratica in quell'anno[16]. In seguito, Stone ha dichiarato il suo sostegno alla presidenza di Barack Obama, che ha in seguito denunciato aspramente per le sue scelte in ambito militare più disastrose di quelle di George W. Bush e per aver creato "... il più massiccio stato di sorveglianza di sicurezza globale mai visto, ben oltre quello della Stasi della Germania dell'Est"; e nel 2016 a Roma, durante la presentazione del film Snowden ha dichiarato che ormai in America "siamo tutti schedati e qualsiasi forma di protesta potrebbe essere negata"[17].

Durante le elezioni presidenziali del 2016 ha manifestato il suo sostegno verso il candidato Bernie Sanders, escluso dalla corsa alla Casa Bianca. Oltre al film Gli intrighi del potere - Nixon, in cui veniva rappresentata l'ultima fase della presidenza di Richard Nixon, ha diretto The Putin Interviews, una serie tv in 4 puntate incentrata su una intervista biografica del presidente russo.

Filmografia modifica

Regista modifica

Lungometraggi modifica

Cortometraggi modifica

  • Last Year in Viet Nam (1971)
  • Mad Man of Martinique (1979)

Documentari modifica

Produttore modifica

Sceneggiatore modifica

Attore modifica

Onorificenze modifica

Premi e nomination modifica

Golden Globe modifica

Altri modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e Contenuti extra del DVD/Blu-ray
  2. ^ a b sito Moviepedia [1].
  3. ^ Gerald Peary, Quentin Tarantino: Interviews, Boston, Roundhouse Publishing, 1998. ISBN 1-57806-051-6.
  4. ^ a b Chaos Rising, documentario sulla realizzazione del film, disponibile sul DVD della Warner Bros.
  5. ^ Box Office Mojo: Natural Born Killers (1994). URL consultato in data 1º gennaio 2008.
  6. ^ (EN) Jennifer Lawrence Out of Oliver Stone's 'Savages' As New Cast Members Are Rumored. thefilmstage.com. URL consultato in data 10 aprile 2012.
  7. ^ (EN) An indictment of Mr. Conspiracy. latimes.com, 8 agosto 2006
  8. ^ a b Alexander Nazaryan, Oliver Stone defends Vladimir Putin against Megyn Kelly, in Newsweek, 8 giugno 2017. URL consultato l'8 giugno 2017 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2017).
  9. ^ Oliver Stone's son in Iran to "prepare" documentary, in Reuters, 6 settembre 2011. URL consultato l'8 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2018).
  10. ^ " Oliver Stone discusses World Trade Center (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2017).". The Times. September 18, 2006.
  11. ^ Jeffrey Tayler, Oliver Stone's Disgraceful Tribute to Hugo Chávez, in Foreign Policy, 13 maggio 2014. URL consultato l'8 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2017).
  12. ^ Greg Wilson, Oliver Stone: Hitler and Stalin Weren't So Bad, in NBC Chicago. URL consultato l'8 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2017).
  13. ^ The Putin Interviews, Episodio 4.
  14. ^ Oliver Stone Remembers Anti-Imperialist Journalist William Blum, Chronicler of CIA Crimes, su therealnews.com, 14 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2020).
  15. ^ Maureen Dowd e Frank Rich, DEMOCRATS IN NEW YORK – GARDEN DIARY; Brown in Gotham City: The 'Penguin' Returns, in The New York Times, 14 luglio 1992. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  16. ^ The 90's raw: Eddie Tape #111 – Democratic convention, su mediaburn.org. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  17. ^ "[1]". Il Sole 24 Ore. 14 Ottobre, 2016.

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Collegamenti esterni modifica

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