Full Metal Jacket
Full Metal Jacket è un film del 1987 diretto da Stanley Kubrick.
Il film, il cui titolo originale si riferisce alla guaina in ottone ramato dei proiettili incamiciati, citati dal personaggio di Palla di Lardo a metà della storia, è ispirato al romanzo Nato per uccidere (The Short-Timers) di Gustav Hasford, un ex Marine e corrispondente di guerra, che ha collaborato alla sceneggiatura. L'AFI l'ha inserito al novantacinquesimo posto nella classifica AFI's 100 Years... 100 Thrills.[2]
Trama Modifica
Parris Island, Carolina del Sud, giugno 1967. Nel campo di addestramento dei Marines, dei giovani coscritti per la guerra del Vietnam vengono affidati al rude e spietato sergente maggiore Hartman, che li sottopone a un durissimo addestramento fisico, apostrofandoli con insulti mortificanti e soprannomi ignobili. Protagonisti della vicenda sono lo studente "Joker", aspirante giornalista di guerra, il suo amico texano "Cowboy" e il campagnolo e corpulento "Palla di Lardo", il quale diviene oggetto più di altri delle continue vessazioni dell'istruttore a causa della sua goffaggine e del suo atteggiamento infantile, inadatto alla vita militare.
Un giorno Joker ha un dissidio su questioni di natura religiosa con Hartman, ma a sorpresa il sergente, seppur deridendolo, ne apprezza il coraggio e lo promuove al ruolo di caposquadra. Dopo l'ennesima indisciplina di Palla di Lardo (il quale ha portato in camera una ciambella nonostante sia vietato portare cibo nel dormitorio), il sergente decide che da quel momento in poi, quando Palla di Lardo commetterà un errore, ritenendo i commilitoni colpevoli di non averlo motivato abbastanza, non punirà più lui ma tutto il plotone. Una notte i coscritti, stufi di scontare punizioni immotivate per colpa di Palla di Lardo, lo sottopongono a un "codice rosso", colpendolo con delle saponette avvolte in asciugamani; vi partecipa anche un riluttante Joker, l'unico che sembra mostrare atteggiamenti umani verso Palla di Lardo.
Da quel momento la recluta sembra migliorare notevolmente nell'attività militare, mostrando grandi capacità nel tiro, con grande soddisfazione del sergente, a discapito tuttavia della sua lucidità e salute mentale, al punto che inizia a parlare con il suo fucile e a trattarlo come se fosse la sua fidanzata (tutti loro hanno dovuto dare al proprio fucile un nome femminile e trattare l'arma come il loro migliore amico, ma Palla di Lardo sta visibilmente esagerando). Hartman alla fine ritiene tutte le reclute idonee al ruolo di Marine, compreso Palla di Lardo, nonostante le perplessità al riguardo di Joker e Cowboy.
Finito il corso di addestramento, la notte prima della partenza per il Vietnam, Joker è di turno come piantone e trova all’interno del bagno Palla di Lardo che, con sguardo demoniaco, imbraccia un fucile M14 caricato con delle pallottole full metal jacket. Nonostante Joker cerchi di farlo ragionare, Palla di Lardo, ormai completamente privo di senno, inizia a recitare il credo del fuciliere a gran voce, svegliando tutti tra cui Hartman, il quale sopraggiunge nel bagno e, arrabbiato, lo insulta per l'ennesima volta: il coscritto reagisce sparando un colpo dritto al petto del sergente, uccidendolo, e subito dopo si suicida sparandosi con la stessa arma, sotto gli occhi attoniti di Joker.
Qualche mese dopo Joker è in Vietnam, impiegato come giornalista per la rivista militare Stars and Stripes. Stanco della monotonia delle retrovie e frustrato dalla censura militare applicata ai suoi articoli, chiede e ottiene di essere mandato a combattere in prima linea al fronte di Huế durante l'offensiva del Têt del gennaio 1968. Assieme al fotografo Rafterman, bramoso di emozioni belliche, si unisce alla squadra dei Porci Arrapati, dove ritrova Cowboy e fa la conoscenza di altri giovani Marines, tutti condizionati e trasformati dagli orrori della guerra.
Durante un pattugliamento, Cowboy e altri due compagni di plotone, Doc e Eightball, vengono uccisi dai colpi di un cecchino Viet Cong, il quale si rivela essere una giovanissima ragazza, che viene ferita a morte. Svanito ogni sentimento di vendetta per i compagni uccisi, provando solo il desiderio di non farla soffrire, Joker le dà il colpo di grazia, facendo di lei la sua prima vittima accertata e guadagnandosi il rispetto dagli altri soldati.
I membri rimasti della pattuglia rientrano alla base, avanzando tra le rovine in fiamme, cantando la Marcia di Topolino, in un finale lugubre e surreale.
«... I'm in a world of shit. Yes. But I am alive. And I am not afraid.»
«... certo, vivo in un mondo di merda, questo sì. Ma sono vivo... e non ho più paura.»
Produzione Modifica
Il regista Stanley Kubrick preferì ricostruire il Vietnam in un set vicino a Londra, importando trecento palme dalla Spagna. La scena finale della battaglia di Huế è stata girata nel Sussex, nella centrale del gas in demolizione del quartiere di Beckton.
Il budget per la realizzazione del film è stato di 30 milioni di dollari.[3] Tutti i personaggi asiatici sono interpretati da caratteristi inglesi di origine vietnamita. Il sergente Hartman è interpretato da un ex istruttore dei Marines, Ronald Lee Ermey, congedatosi nei primi anni settanta per motivi di salute e stabilitosi nelle Filippine divenendo caratterista e pilota di elicotteri. Ermey venne scritturato da Kubrick inizialmente come consulente militare, per poi essere scelto come interprete per le sue notevoli capacità oratorie; tra le altre sue prove cinematografiche legate al mondo militare si ricordano la celeberrima scena dell'assalto elicotteristico nel film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola ed il doppiaggio del capo dei soldatini verdi di plastica nelle versioni originali dei film d'animazione Pixar della serie Toy Story.
Le riprese durarono circa un anno, dal 27 agosto 1985 all'8 agosto 1986, e il budget del film fu di circa 30 milioni di dollari con incassi superiori ai 46 milioni nel mercato nordamericano. Inizialmente il primo blocco di riprese fu quello delle scene di guerra e l'Offensiva del Tet, questo per permettere all'attore Vincent D'Onofrio di ingrassare oltre 30 kg, in modo tale da impersonare al meglio il ruolo del soldato goffo e in sovrappeso nelle scene dell'addestramento, che sono state girate per ultime e poi inserite nel montaggio come prima parte del film.
Fra le principali location si possono ricordare:
- RAF Swinderby, Bassingbourn Barracks, Epping Forest e Parris Island per le scene dell'addestramento;
- le Beckton Gasworks a Beckton, per le scene delle rovine di Huế;
- l'Isle of Dogs, per le scene di Đà Nẵng;
- Norfolk Broads;
- Cliffe nel Kent, per le varie scene in Vietnam.
Alcune scene furono girate anche negli Pinewood Studios di Iver Heath, nel Buckinghamshire.
Inizialmente, nella scena finale del film, la celebre Marcia di Topolino cantata dai soldati era stata doppiata nella versione italiana. Tuttavia, alla morte di Stanley Kubrick, il produttore esecutivo Jan Harlan decise di farla rimuovere per mantenere, anche nel doppiaggio italiano, la versione originale.[4]
Colonna sonora Modifica
Di seguito sono riportate le musiche utilizzate in Full Metal Jacket nell'ordine in cui si possono ascoltare durante il film. Queste non coincidono con le tracce contenute nel CD ufficiale Full Metal Jacket Original Motion Picture Soundtrack. La sigla finale Paint It Black dei Rolling Stones e la Mickey Mouse Club March di Walt Disney sono assenti nel CD, mentre sono presenti I like it like that di Chris Kenner e Transition di Abigail Mead, assenti nel film.[5]
Molte tracce della colonna sonora sono di Abigail Mead, figlia di Stanley Kubrick.
- Tracce
- Sigla iniziale: Hello Vietnam – Johnnie Wright[5]
- Parris Island – Abigail Mead
- The Marines Hymn – The Goldman Band
- Leonard – Abigail Mead
- These Boots Are Made for Walkin' – Nancy Sinatra
- Chapel of Love – The Dixie Cups
- Ruins – Abigail Mead
- Wooly Bully – Sam The Sham and The Pharaohs
- Attack – Abigail Mead
- Surfin' Bird – The Trashmen
- Time Suspended – Abigail Mead
- Sniper – Abigail Mead
- Mickey Mouse Club March – Walt Disney
- Sigla finale: Paint It Black – Rolling Stones
- I Like it Like That – Chris Kenner (solo nel CD)
- Transition – Abigail Mead (solo nel CD)
Distribuzione Modifica
Il film esce negli Stati Uniti il 26 giugno 1987 in anteprima, per poi in ampia distribuzione nazionale dal 10 luglio, ad appena sette mesi di distanza da un altro celebre film sulla guerra del Vietnam, il pluri-premiato Platoon di Oliver Stone, uscito nel dicembre 1986 e premiato agli Oscar nel marzo 1987. Vietato ai minori di anni 18, nelle sale cinematografiche italiane il film esce il 9 ottobre 1987 e, in tre mesi incassa otto miliardi di lire,[6] piazzandosi poi al quarto posto tra le pellicole più viste dell'anno.[7]
In Italia, fu mandato in onda in prima tv il 30 gennaio 1995 su Canale 5. La trasmissione televisiva prevedeva inizialmente alcuni tagli, come passaggi delle oscenità del sergente istruttore ed il suicidio di "Palla di Lardo". Con il successivo abbassamento ai minori di anni 14, fu possibile una trasmissione integrale.
Divieti Modifica
Il film circolò in Italia con il divieto ai minori di 18 anni per numerose scene violente e per il linguaggio scurrile. Il divieto fu successivamente ridotto ai minori di 14 anni, permettendo la diffusione televisiva integrale.
Edizione italiana Modifica
Il doppiaggio italiano fu eseguito dalla Kamoti Cinematografica e diretto da Mario Maldesi su dialoghi di Riccardo Aragno.
Nella versione originale, l'istruttore Hartman si presenta come "Gunnery Sergeant Hartman", ovvero con il grado di sergente d'artiglieria, inferiore rispetto a quello di sergente maggiore con cui si presenta nella versione italiana. La voce italiana del sergente è dell'attore Eros Pagni, il quale riuscì a replicare efficacemente il modo di parlare veloce e perentorio del personaggio e del suo interprete originale. La ragazza-cecchino vietnamita è invece doppiata da Ilaria Stagni, in seguito nota per il doppiaggio di Bart Simpson.
Nella versione originale Leonard viene soprannominato "Gomer Pyle", dal personaggio della serie commedia televisiva The Andy Griffith Show, inedita in Italia, il quale spin off vede un mite piantone assegnato alle retrovie del corpo dei Marines.
L'edizione italiana del film subì delle modifiche nel finale in occasione della rimasterizzazione per l'uscita in DVD. La battuta che Donlon pronuncia dopo che Joker ha ucciso il cecchino, "Fottuta dedizione al dovere. La dedizione dei duri", fu ridoppiata in "Adesso sei un duro Joker. Adesso sei veramente un duro", che traduce più correttamente la battuta originale ("Hard core, man. Fucking hard core"). Fu inoltre rimossa la traduzione in italiano della "Mickey Mouse March", sostituendola con la versione originale in inglese.[8]
Riconoscimenti Modifica
- 1988 - Premio Oscar
- Candidato per la migliore sceneggiatura non originale a Stanley Kubrick, Michael Herr e Gustav Hasford
- 1988 - Golden Globe
- Candidato per il miglior attore non protagonista a Ronald Lee Ermey
- 1988 - Premio BAFTA
- Candidato per il miglior sonoro a Nigel Galt, Edward Tise e Andy Nelson
- Candidato per i migliori effetti speciali a John Evans
- 1988 - Boston Society of Film Critics Award
- 1988 - David di Donatello
- Miglior produttore straniero a Stanley Kubrick
- Candidato per il miglior film straniero a Stanley Kubrick
- Candidato per il miglior regista straniero a Stanley Kubrick
- 1988 - London Critics Circle Film Award
- 1988 - Ciak d'oro
Note Modifica
- ^ Gomer Pyle in originale
- ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Thrills: winners (PDF), su afi.com. URL consultato il 15 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2016).
- ^ Full Metal Jacket (1987) - Financial Information, su The Numbers. URL consultato il 15 agosto 2022.
- ^ Il mondo dei doppiatori - Full Metal Jacket, su AntonioGenna. URL consultato il 17 agosto 2023.
- ^ a b Tutti i brani musicali e le canzoni inserite nella colonna sonora di Full Metal Jacket, su archiviokubrick.it. URL consultato il 4 aprile 2021.
- ^ Full Metal Jacket è il nuovo campione di incassi, in repubblica.it, 20 gennaio 1988, p. 24. URL consultato il 17 luglio 2008.
- ^ Stagione 1987-88: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 17 luglio 2008.
- ^ Le differenze tra le versioni italiane in VHS e DVD, su ArchivioKubrick, 2003. URL consultato il 24 ottobre 2019.
Bibliografia Modifica
- Roy Menarini, Claudio Bisoni, Stanley Kubrick. Full Metal Jacket, Torino, Lindau, 2010, ISBN 978-88-7180-848-2.
- Sergio Bassetti, La musica secondo Kubrick, 2ª ed., Torino, Lindau, 2005 [2002], ISBN 88-7180-467-8.
Voci correlate Modifica
Altri progetti Modifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Full Metal Jacket
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Full Metal Jacket
Collegamenti esterni Modifica
- (EN) Full Metal Jacket, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Full Metal Jacket, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Full Metal Jacket, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Full Metal Jacket, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Full Metal Jacket, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Full Metal Jacket, su FilmAffinity.
- (EN) Full Metal Jacket, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Full Metal Jacket, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Full Metal Jacket, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Full Metal Jacket, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Le armi del film "Full Metal Jacket", su imfdb.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316753488 · LCCN (EN) no98015489 · GND (DE) 4403279-1 · J9U (EN, HE) 987007289700905171 |
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