Diocesi di Vannes

diocesi della Chiesa cattolica in Francia

La diocesi di Vannes (in latino: Dioecesis Venetensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes. Nel 2020 contava 510.300 battezzati su 747.548 abitanti. È retta dal vescovo Raymond Michel René Centène.

Diocesi di Vannes
Dioecesis Venetensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoRaymond Michel René Centène
Presbiteri299, di cui 232 secolari e 67 regolari
1.706 battezzati per presbitero
Religiosi209 uomini, 822 donne
Diaconi61 permanenti
 
Abitanti747.548
Battezzati510.300 (68,3% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.822 km²
Parrocchie280
 
ErezioneV secolo
Ritoromano
CattedraleSan Pietro
Indirizzo14 Rue de l'Évêché, CS 82003, 56001 Vannes CEDEX, France
Sito webwww.vannes.catholique.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Le diocesi storiche della Bretagna prima della rivoluzione francese: quella di Vannes è indicata con il nome bretone di Gwened.
La basilica santuario di Sainte-Anne-d'Auray.
La chiesa di San Paterno a Vannes, costruita nell'XI secolo.
Il chiostro dell'abbazia Saint-Sauveur di Redon, fondata nell'832.
Il seminario maggiore di Vannes.
Icona moderna di San Paterno, ritenuto primo vescovo di Vannes.

Territorio modifica

La diocesi è situata al centro-sud della Bretagna e comprende il dipartimento francese del Morbihan.

Sede vescovile è la città di Vannes, dove si trova la cattedrale di San Pietro. Nel territorio diocesano sorgono anche 4 basiliche minori: Nostra Signora della Gioia a Pontivy, Nostra Signora del Paradiso a Hennebont, Nostra Signora del Rovo a Josselin e Sant'Anna di Auray nel comune omonimo.

Il territorio si estende su 6.822 km² ed è ripartito in 280 parrocchie, raggruppate in 35 decanati, a loro volta suddivisi in 3 arcidiaconati: Ovest, Centro ed Est.

Istituti religiosi modifica

Storia modifica

Darioritum, nome gallo-romano dell'odierna Vannes, era la capitale del popolo celtico dei Venéti ed una delle civitates della Gallia Lugdunense terza come attesta la Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] La diocesi è documentata con certezza nella seconda metà del V secolo: nel 465 circa si celebrò a Vannes un concilio di vescovi della provincia ecclesiastica di Tours, dove fu presente Paterno, ritenuto dalla tradizione il primo vescovo di Vannes.[2]

Secondo Louis Duchesne, un vescovo di Vannes era presente anche ad un altro concilio, celebratosi ad Angers nel 453, ma la sua identificazione è incerta, in quanto non sono indicate le sedi di appartenenza; secondo lo storico bretone uno tra Sarmazio, Cariato, Rumorido e Vivenzio era vescovo di Vannes.[3]

Il cartulario dell'abbazia di Redon riporta per la prima volta un elenco di circa 50 plebs o parrocchie dipendenti dal vescovado nel IX secolo. Le incursioni normanne dell'inizio del X secolo devastarono il territorio e distrussero molte istituzioni religiose, tra cui molti monasteri esistenti di cui oggi resta un ricordo nel nome di molte località bretoni (Moustoir).

L'antica cattedrale fu distrutta in occasione dell'invasione dei Normanni nel 919. Fu ricostruita in stile romanico verso il 1020 dal vescovo Judicaël con l'aiuto di suo fratello il duca di Bretagna Goffredo I. Questo edificio venne ricostruito in stile gotico tra il 1454 e il 1520. Nella cattedrale riposano i resti di san Vincenzo Ferrer, morto a Vannes nel 1419.

Fu dopo il breve periodo normanno che venne ricostituito il capitolo della cattedrale; se ne ha menzione per la prima volta nel cartulario di Redon nel 1021, dove tra l'altro vengono indicate anche le varie dignità che lo costituivano.

Nel 1287 il duca Giovanni II lasciò al vescovo Henri Tore il château de la Motte, che diverrà la sede episcopale fino alla rivoluzione.

In seguito al concordato di Redon del 1441, il capitolo della cattedrale perse la prerogativa di eleggere i vescovi di Vannes a vantaggio dei duchi di Bretagna e della Santa Sede, che si riservò il diritto di investitura degli eletti.

Nel periodo post-tridentino, due vescovi in particolare si distinsero per alcuni tentativi di riforma della diocesi, Sébastien de Rosmadec e il nipote Charles de Rosmadec, che istituirono le visite pastorali e le missioni parrocchiali, chiamarono in diocesi nuovi ordini e congregazioni religiose, istituirono l'obbligo dei ritiri spirituali per il clero e i fedeli. Il seminario diocesano fu istituito nel 1680 durante l'episcopato di Pierre-Louis Cazet de Vautorte grazie all'opera indefessa del vicario generale Eude de Kerlivio.

Prima della rivoluzione, la diocesi comprendeva circa 160 parrocchie, suddivise in 9 decanati.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si ampliò, incorporando porzioni delle diocesi di Saint-Malo, che fu soppressa, di Nantes e di Quimper. Nella stessa occasione cedette alcune parrocchie alle diocesi di Rennes (oggi arcidiocesi) e di Saint-Brieuc.

Il 3 gennaio 1859 è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Rennes.

Il 24 settembre 1964, con la lettera apostolica Armoricae regionis, papa Paolo VI ha proclamato San Paterno, protovescovo e confessore, patrono principale della diocesi.[4]

Il 20 settembre 1996 papa Giovanni Paolo II visitò la diocesi in occasione di un pellegrinaggio al santuario di Sainte-Anne-d'Auray.

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. Un catalogo dei vescovi di Vannes è riportato dal cartulario dell'abbazia Sainte-Croix di Quimperlé (Finistère), del XII secolo, che include una serie di nomi da san Paterno fino a Cadioc († 1254).[5] Fino a Blenliveto, il ventiseiesimo della lista, il catalogo è completamente inaffidabile, in quanto mancano vescovi storicamente documentati, mentre sono inseriti molti nomi di personaggi che o furono santi venerati nel Paese o che non sono in alcun modo documentati come vescovi. Anche le poche indicazioni cronologiche presenti nel catalogo sono assolutamente anacronistiche.[6]

  • San Paterno † (menzionato nel 465 circa)[7]
  • San Modesto † (menzionato nel 511)
  • Macliavo † (metà del VI secolo)
  • Eunio † (prima del 578 - 579 deposto)
  • Regale † (menzionato nel 590)[8]
  • Ago † (seconda metà dell'VIII secolo)[9]
  • Isacco † (prima del 797 - dopo l'814)
  • Wineloco † (prima dell'820 - dopo il 3 febbraio 821)
  • Ragenario † (prima del 1º aprile 821 - dopo il 24 gennaio 838)
  • Susanno † (prima del 16 aprile 838 - 848[10] deposto)
  • Corangeno † (prima di maggio 850 - dopo agosto 868)
  • Dilis † (menzionato nell'870)[11]
  • Cenmonoco † (prima di maggio 878 - dopo agosto 888)
  • Bilio † (prima di maggio 892 - dopo ottobre 913)
  • Blenliveto † (menzionato nel 950 circa)
  • Alveo †
  • Auriscando † (prima del 971 - dopo il 990)[12]
  • Judicaël † (prima di giugno 992 - dopo il 1032)
  • Budic † (menzionato nel 1037)
  • Mainguy † (prima del 1066 - dopo il 1082)
  • Morven † (prima del 1089 - dopo il 1117)[13]
  • Jacques † (menzionato nel 1129)
  • Even † (prima del 1137 - 1143 deceduto)
  • Rouaud (Rotaldus), O.Cist. † (1143 - 26 giugno 1177 deceduto)
  • Geoffroy †
  • Guéhénoc † (1182 - dopo il 1218)[14]
  • Robert I † (prima del 1220 - 1232 dimesso)
  • Guillaume † (1232 - dopo il 1233)
  • Cadioc † (prima del 1235 - 15 maggio 1254 deceduto)
    • Guillaume de Quélen † (giugno 1254 - 26 agosto 1254 deceduto) (vescovo eletto)[15]
  • Alain I † (1255 - 18 febbraio 1262 deceduto)
  • Gui de Conleu † (prima del 1265 - 21 ottobre 1270 deceduto)
  • Pierre I † (menzionato nel 1276)
  • Hervé Bloc † (12 dicembre 1279 - 22 marzo 1287 deceduto)
  • Henri Tore † (giugno 1287 - dopo il 1310)
  • Jean Le Parisy † (prima del 1312 - 20 gennaio 1339 deceduto)
  • Geoffroy de Saint-Guen † (10 marzo 1339 - dopo il 1340 deceduto)
  • Gauthier de Saint-Père † (10 gennaio 1347 - circa 1359 deceduto)
  • Geoffroy de Rohan † (22 aprile 1360 - circa 1377 deceduto)
  • Jean de Montrelais † (5 novembre 1378 - 20 ottobre 1382 nominato vescovo di Nantes)
  • Simon de Langres, O.P. † (20 ottobre 1382 - 1383 dimesso)
  • Henri Le Barbu, O.Cist. † (3 agosto 1383 - 2 maggio 1404 nominato vescovo di Nantes)
  • Hugues Lestoquer, O.P. † (25 agosto 1404 - 10 ottobre 1408 deceduto)
  • Amaury de la Motte d'Acigné † (25 febbraio 1410 - 24 ottobre 1432 nominato vescovo di Saint-Malo)
  • Jean Validire † (29 ottobre 1432 - dopo il 1444 deceduto)
  • Yves de Pontsal † (20 agosto 1451 - 7 gennaio 1475 deceduto)
  • Pierre de Foix il Giovane † (11 marzo 1476 - 18 agosto 1490 deceduto)
  • Jacques de Beaune de Semblançay † (14 ottobre 1504 - 8 gennaio 1511 deceduto)
  • André Hamon † (11 dicembre 1514 - dopo il 12 aprile 1527)
  • Antonio Pucci † (8 luglio 1529 - 10 giugno 1541 dimesso)
    • Lorenzo Pucci II † (10 giugno 1541 - 1547 deceduto) (vescovo eletto)
  • Charles de Marillac † (20 ottobre 1550 - 24 marzo 1557 nominato arcivescovo di Vienne)
  • Sébastien de L'Aubespine † (21 giugno 1557 - 23 marzo 1558 nominato vescovo di Limoges)
  • Philippe du Bec † (17 aprile 1559 - 15 ottobre 1566 nominato vescovo di Nantes)
  • Jean Le Feuvre † (15 maggio 1566 - 1570 deceduto)
  • Pierre de Saint-Martin † (17 marzo 1572 - 1574 dimesso)
  • Jean de La Haye, O.S.B. † (22 marzo 1574 - agosto 1574 deceduto)
  • Louis de La Haye † (3 agosto 1575 - 26 gennaio 1588 deceduto)
    • Sede vacante (1588-1592)
  • Georges d'Aradon † (10 marzo 1592 - 31 maggio 1596 deceduto)
    • Sede vacante (1596-1599)
  • Jacques Martin † (8 novembre 1599 - 1622 dimesso)
  • Sébastien de Rosmadec † (14 novembre 1622 - 29 luglio 1646 dimesso)
  • Charles de Rosmadec † (1º luglio 1647 - prima del 22 giugno 1671 dimesso[16])
  • Pierre-Louis Cazet de Vautorte † (22 giugno 1671 - 13 dicembre 1687 deceduto)
    • Sede vacante (1687-1692)
  • François d'Argouges † (4 febbraio 1692[17] - 15 marzo 1716 deceduto)
    • Louis de La Vergen de Tressan † (marzo 1716 - 8 giugno 1718 nominato vescovo di Nantes) (vescovo eletto)
  • Jean-François-Paul Le Fèvre de Caumartin † (8 giugno 1718 - 4 marzo 1720 nominato vescovo di Blois)
  • Antoine Fagon † (20 marzo 1720 - 16 febbraio 1742 deceduto)
  • Jean-Joseph Chapelle de Saint-Jean de Jumilhac † (9 luglio 1742 - 10 giugno 1746 dimesso[18])
  • Charles-Jean de Bertin † (22 agosto 1746 - 23 settembre 1774 deceduto)
  • Sébastien-Michel Amelot † (3 aprile 1775 - 29 novembre 1801 deposto)[19]
  • Antoine-Xavier Maynaud de Pancemont † (10 aprile 1802 - 14 marzo 1807 deceduto)
  • Pierre-Ferdinand de Bausset-Roquefort † (16 marzo 1808 - 1º ottobre 1817 nominato arcivescovo di Aix)
  • Henri-Marie-Clauce de Bruc-Montplaisir † (23 agosto 1819 - 8 giugno 1826 deceduto)
  • Simon Garnier † (2 ottobre 1826 - 8 maggio 1827 deceduto)
  • Charles-Jean de la Motte de Broons et de Vauvert † (17 settembre 1827 - 5 maggio 1860 deceduto)
  • Louis-Anne Dubreil † (22 luglio 1861 - 21 dicembre 1863 nominato arcivescovo di Avignone)
  • Jean-Baptiste Charles Gazailhan † (21 dicembre 1863 - 6 novembre 1865 dimesso)
  • Jean-Marie Bécel † (22 giugno 1866 - 6 novembre 1897 deceduto)
  • Amédée-Jean-Baptiste Latieule † (24 marzo 1898 - 21 ottobre 1903 deceduto)
    • Sede vacante (1903-1906)
  • Alcime-Armand-Pierre-Henri Gouraud † (21 febbraio 1906 - 2 ottobre 1928 deceduto)
  • Hippolyte Tréhiou † (15 aprile 1929 - 9 gennaio 1941 deceduto)
  • Eugène-Joseph-Marie Le Bellec † (11 ottobre 1941 - 24 settembre 1964 dimesso[20])
  • Pierre-Auguste-Marie Boussard † (24 settembre 1964 - 16 novembre 1991 ritirato)
  • François-Mathurin Gourvès † (16 novembre 1991 succeduto - 28 giugno 2005 ritirato)
  • Raymond Michel René Centène, dal 28 giugno 2005

Statistiche modifica

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 747.548 persone contava 510.300 battezzati, corrispondenti al 68,3% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 505.000 506.884 99,6 1.086 941 145 465 490 3.095 295
1970 535.070 540.474 99,0 907 806 101 589 463 3.043 299
1980 581.000 593.000 98,0 770 662 108 754 438 2.540 300
1990 617.000 636.000 97,0 665 552 113 927 9 424 1.987 300
1999 548.000 631.000 86,8 508 416 92 1.078 33 360 1.575 300
2000 546.380 642.800 85,0 507 401 106 1.077 36 348 1.537 300
2001 546.380 642.800 85,0 485 384 101 1.126 39 358 1.651 300
2002 546.380 645.000 84,7 461 381 80 1.185 40 317 1.554 298
2003 600.000 606.600 98,9 461 367 94 1.301 43 356 1.513 298
2004 600.000 606.600 98,9 444 358 86 1.351 45 333 1.494 300
2010 630.000 700.000 90,0 411 302 109 1.532 51 311 1.275 299
2014 583.000 727.000 80,2 355 261 94 1.642 65 272 1.072 299
2017 510.000 747.000 68,3 329 245 84 1.550 60 251 923 299
2020 510.300 747.548 68,3 299 232 67 1.706 61 209 822 280

Note modifica

  1. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive., I, p. 556.
  2. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux, pp. 248-249.
  3. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux, pp. 246-247.
  4. ^ (LA) Lettera apostolica Armoricae regionis, AAS 57 (1965), p. 571.
  5. ^ Léon Maître e Paul de Berthou, Cartulaire de l'abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, 2º edizione, Rennes-Paris 1904, pp. 86-87.
  6. ^ La presente cronotassi riporta solo i nomi dei vescovi storicamente documentati. L'intero catalogo è riportato anche da Duchesne nelle due opere citate tra le fonti.
  7. ^ Gallia christiana inserisce un altro san Paterno, che sarebbe il san Patrizio missionario e patrono dell'Irlanda. Secondo Louis Duchesne potrebbe appartenere alla diocesi di Vannes uno tra i vescovi presenti, ma senza indicazione della sede di appartenenza, al concilio di Angers del 453, ossia Sarmazio, Cariato, Rumorido e Vivenzio.
  8. ^ In questo punto Gallia christiana inserisce i santi menzionati nel catalogo e commemorati nei testi liturgici diocesani: Budoco, Ingueteno, Meredoco, Gobriano e Bilio.
  9. ^ Menzionato in una carta datata: regnante Karolo imperatore.
  10. ^ Dopo il 1º marzo.
  11. ^ Gallia christiana inserisce al posto di Dilis un Geremia, frutto di una carta sospetta, che comunque non riporta la sede di appartenenza.
  12. ^ Il catalogo menziona due Orscant (Auriscando), prima e dopo Alm (Alveo).
  13. ^ Secondo Gallia christiana la sua morte è posta nel 1028 circa, ma senza documentazione a sostegno.
  14. ^ Forse questo vescovo si è dimesso; infatti la Cronaca di Ruis indica la sua morte il 18 aprile 1222; ma nel 1220 è già documentato il suo successore Robert.
  15. ^ Morì prima della consacrazione episcopale.
  16. ^ Il 3 febbraio 1672 fu nominato arcivescovo di Tours.
  17. ^ Nominato dal re francese il 24 dicembre 1687, fu confermato dalla Santa Sede solo nel 1692.
  18. ^ Il 19 settembre 1746 fu nominato arcivescovo di Arles.
  19. ^ Contrariamente a quanto richiesto da papa Pio VII con la Qui Christi Domini, monsignor Amelot non si dimise, e morì il 2 aprile 1829.
  20. ^ Nominato vescovo titolare di Tela.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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