Sinistra Classe Rivoluzione

organizzazione politica italiana, fino al 2014 denominata FalceMartello come l'omonima rivista
(Reindirizzamento da FalceMartello)

Sinistra Classe Rivoluzione (SCR) è un movimento politico trotskista, sezione italiana della Tendenza Marxista Internazionale. Fino al 2014 era noto come FalceMartello, lo stesso nome della sua rivista teorica. Quell'anno ha però cambiato la sua caratterizzazione, presentandosi come un movimento politico autonomo il cui organo ufficiale è il mensile Rivoluzione.

Sinistra Classe Rivoluzione
SegretarioSegreteria collettiva
CoordinatoreComitato centrale
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeMilano, Niguarda, via Paulucci de Calboli 4
AbbreviazioneSCR
Fondazione13 dicembre 2014
Derivato daPartito della Rifondazione Comunista
IdeologiaComunismo
Trotskismo
CollocazioneEstrema sinistra
CoalizionePer una Sinistra Rivoluzionaria (2018)
Affiliazione internazionaleTendenza Marxista Internazionale
Seggi Camera
0 / 630
Seggi Senato
0 / 321
Seggi Europarlamento
0 / 76
Seggi Consigli regionali
0 / 897
TestataFalceMartello
Rivoluzione
Organizzazione giovanileAlziamo La Testa (ALT)
Colori     Rosso
Slogan"I filosofi hanno finora solo interpretato il mondo; ora si tratta di cambiarlo" - Karl Marx
Sito webrivoluzione.red
Bandiera del partito
Testata web di FalceMartello

Il primo numero di FalceMartello è uscito nel settembre 1986 come giornalino della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) di Ferrara poco prima che i suoi militanti fossero espulsi dal Partito Comunista Italiano (PCI). Dopo lo scioglimento del PCI questo gruppo ha costituito per diversi anni una componente dell'area trotskista del Partito della Rifondazione Comunista (PRC) su posizioni più radicali rispetto alla linea nazionale del partito e della sua organizzazione giovanile (si autodefiniva «la tendenza marxista nel PRC»). All'inizio del 2016 Sinistra Classe Rivoluzione è uscita ufficialmente dal PRC.

È esistita in Italia negli anni sessanta un'altra rivista con la testata Falcemartello e pure con posizioni politiche vicine al trotskismo, i cui sostenitori furono espulsi dal PCI nel 1966, che non ha tuttavia alcun legame con quella fondata negli anni ottanta e con Sinistra Classe Rivoluzione.

Storia modifica

Anni ottanta modifica

Se il primo numero del periodico FalceMartello esce nel 1986, le origini di questa rivista risalgono al 1983 quando alcuni giovani del circolo Lombardi della FGCI di Ferrara entrano in contatto con due militanti della tendenza internazionale guidata da Ted Grant. FalceMartello è il nome del giornalino di questo circolo. Tra le sue prime campagne quella del 1984-1985 in solidarietà con la lotta sindacale dei minatori della Gran Bretagna contro il governo di Margaret Thatcher. I suoi diffusori e sostenitori vengono presto espulsi dal PCI per i palesi rapporti intrattenuti col gruppo trotskista britannico del Militant e per le critiche rivolte alla linea eurocomunista del partito. Anche i militanti che vengono espulsi continuano tuttavia a considerarsi membri del PCI verso cui il giornale mantiene un forte orientamento, dichiarandosi organo de «i marxisti del PCI».[1]

Nel movimento studentesco del 1989 (preludio alle lotte universitarie della Pantera del 1990) ha un ruolo decisivo nella promozione e nello sviluppo del Sindacato degli Studenti a partire dai licei e dagli istituti tecnici milanesi.[2]

Anni novanta modifica

Nonostante non avesse posizioni che si possano definire filosovietiche la caduta del muro di Berlino e in seguito il crollo dell'Unione Sovietica, di concerto con una grave crisi interna che colpisce i suoi sodali britannici del Militant, rallentano lo sviluppo del gruppo che era cresciuto in organizzazione e influenza nei tre anni precedenti.[3]

Sciolto il PCI, il gruppo rimane in parte all'interno del partito nato dalle ceneri della Bolognina, il Partito Democratico della Sinistra, ma subito dopo si orienta al PRC. Diversamente dai gruppi troskisti attivi all'interno di Democrazia Proletaria, a FalceMartello proprio per questa sua adesione tardiva[senza fonte] non verranno riconosciuti posti di diritto nella formazione originaria dei gruppi dirigenti del PRC. Nel dibattito interno della nuova forza politica il gruppo si colloca nell'ala sinistra insieme ai gruppi raccolti attorno alle riviste Proposta per la Rifondazione Comunista e Bandiera Rossa, le cui figure di spicco sono rispettivamente Marco Ferrando e Livio Maitan. Insieme a questo raggruppamento conduce battaglie congressuali contro la maggioranza congressuale del PRC (Garavini-Cossutta prima e Bertinotti-Cossutta poi).

L'esperienza del Sindacato degli Studenti, che si ispirava esplicitamente all'esperienza del Sindicato de Estudiantes spagnolo (promosso da un gruppo trotskista iberico avente la stessa posizione politica e gli stessi riferimenti internazionali di FalceMartello), sfocia nel 1995 nei Comitati in difesa della Scuola Pubblica che contribuiscono a delineare un profilo fortemente giovanile del gruppo nel corso degli anni novanta.[4]

Nel 1996 FalceMartello si oppone all'appoggio del PRC al primo governo Prodi. Dopo l'uscita dal centro-sinistra e la scissione del Partito dei Comunisti Italiani nel 1998 si ha un rimescolamento di posizioni all'interno del PRC col passaggio della componente di Maitan nella maggioranza bertinottiana del partito. FalceMartello e Proposta restano a questo punto le riviste dell'ala sinistra del partito, che nel 1999 si costituisce in Area programmatica Progetto Comunista.

Anni duemila modifica

Nel 2001 si ha un processo di separazione di FalceMartello dall'Area Programmatica Progetto Comunista. Secondo FalceMartello si è trattato di una vera e propria espulsione mentre da parte del gruppo egemone nell'area si parla di una semplice presa d'atto dell'esistenza di eccessive divergenze politiche. FalceMartello si costituisce così come componente autonoma del PRC.[5]

Nel 2002 si svolge il V Congresso del PRC nel quale si confrontano due mozioni contrapposte. FalceMartello appoggia la mozione della sinistra del partito (che raccoglie l'11% dei voti ed è la mozione del rifiuto della ricomposizione dell'alleanza col centro-sinistra, contraria alla linea della non-violenza, che ribadisce la validità del concetto di imperialismo e che si oppone a quello che è considerato come lo scioglimento dell'organizzazione nel movimento no-global), presentando tuttavia un insieme di emendamenti a livello nazionale al testo redatto da Marco Ferrando e altri. Gli emendamenti definiscono per la prima volta a livello nazionale i punti di specificità della posizione di FalceMartello: proposta di intervento sindacale nella sola CGIL, posizione del fronte unico, affermazione della debolezza organica del capitalismo italiano, analisi del berlusconismo come opzione reazionaria avanzata da una parte della stessa grande borghesia e rifiuto delle allusioni scissioniste già allora fatte dal gruppo di Ferrando.[6]

Sempre nel 2002 in seguito alle modifiche statutarie, il PRC inizia ad ammettere la formazione esplicita di componenti (correnti organizzate) e FalceMartello viene registrata come una componente nazionale, avendo ottenuto due posti nel Comitato Politico Nazionale (Alessandro Giardiello e Claudio Bellotti). Lo stesso anno i giovani appartenenti alla componente presentano un documento autonomo (il numero 5) alla II Conferenza Nazionale dei Giovani Comunisti, Giovani Comunisti: disobbedienti o rivoluzionari?, che raccoglie il 7% dei voti e sulle cui posizioni si comincia ad attestare la maggioranza dei Giovani Comunisti in alcune federazioni provinciali.[7]

Il VI Congresso del PRC (che si tiene a Venezia nel gennaio 2005) è l'occasione per FalceMartello per la presentazione finalmente di una propria mozione congressuale (ancora la numero 5), che porta il titolo Rompere con Prodi, preparare l'alternativa operaia e che ottiene l'1,7% dei voti.[8] Nella III Conferenza Nazionale dei Giovani Comunisti del 2006 invece FalceMartello promuove il quarto documento intitolato Giovani Comunisti: rivoluzionari del XXI secolo (7%).[9]

Dal cambio di secolo sulle pagine di FalceMartello trovano ampio spazio i nuovi movimenti di lotta che si affacciano sulla scena politica mondiale e italiana con le manifestazioni anti-WTO di Seattle e anti-G8 di Genova, con le convulsioni politiche in Venezuela e in tutta l'America Latina, con le lotte sindacali (in particolare quella in difesa dell'articolo 18 dello statuto dei Lavoratori) e contro la guerra in Iraq in Italia, in Europa e nel mondo. Nello sviluppo di queste mobilitazioni FalceMartello vede uno spazio per il rilancio delle idee rivoluzionarie marxiste e per l'applicazione dei suoi metodi organizzativi. Il gruppo gioca in particolare un ruolo importante nel 2004 e nel 2005 nelle lotte sociali nella provincia di Modena, dirigendo di fatto il conflitto sindacale (molto aspro in quella zona del Paese) attorno al rinnovo del contratto dei metalmeccanici e costituendo un comitato di immigrati (soprattutto nordafricani) contro l'espulsione dalle proprie abitazioni dei residenti in un palazzo di un quartiere periferico nella città di Sassuolo, vicenda attorno alla quale si sviluppa un forte contrasto razziale, sociale e politico (la giunta responsabile dell'espulsione è di centrosinistra) che raccoglie una risonanza nazionale.[10]

Nel 2006 con la divisione dei gruppi di Marco Ferrando e Francesco Ricci e la successiva uscita di entrambe le sotto-componenti dal partito, seguite nel 2007 dall'area Sinistra Critica, FalceMartello resta l'unica componente di rilevanza nazionale della sinistra del PRC, dove con questa espressione si indica generalmente quell'ala del PRC che esprime una contrarietà di principio agli accordi con i partiti di centro.

Il VII Congresso e l'entrata nella maggioranza del PRC modifica

Nel 2008 si presenta al congresso con un proprio documento (la mozione numero 4), soprannominato «la mozione operaia»[11] e intitolato Una svolta operaia per una nuova Rifondazione comunista che propone tra le altre cose:

  • Il rilancio del PRC in opposizione a diverse proposte organizzative definite «di dissoluzione del partito».
  • Nessun accordo col PD né a livello nazionale né a livello locale.
  • Una focalizzazione sul radicamento operaio del partito.
  • Una moralizzazione comunista del partito con proposte come quella che funzionari ed eletti del PRC vivano con uno stipendio da operaio.

La quarta mozione di FalceMartello raccoglie 1.400 voti rappresentando dunque il 3,2% e prevalendo in 47 circoli e in una federazione provinciale. L'esito del congresso non consegna a nessuna mozione la maggioranza assoluta, creando uno scontro molto aspro tra la seconda mozione guidata da Nichi Vendola e la prima che candida Paolo Ferrero segretario nazionale del partito. Nella combattuta assise nazionale del congresso a Chianciano Terme ha un ruolo decisivo schierandosi con la sinistra larga del partito (costituita dunque dalle mozioni 1, 3 e 4) e determinando così la sconfitta dell'area Vendola. Questa inedita combinazione di forze è suggellata dalla presentazione di un documento politico comune intitolato Ricominciamo: una svolta a sinistra.[12]

Per la prima volta nella sua storia questa componente entra così a fare parte della maggioranza del PRC, un ruolo che viene ratificato dalla sua entrata nella Segreteria Nazionale a settembre.

La rottura con Paolo Ferrero modifica

La partecipazione di FalceMartello alla segreteria nazionale del PRC è subito basata sull'idea di approfondire la «svolta di Chianciano» del VII Congresso e dandone così un'interpretazione molto radicale. Immediatamente inizia la battaglia contro le alleanze col PD nelle giunte comunali, provinciali e regionali, definite «seconda linea del governismo». Al tempo stesso il ruolo importante di FalceMartello alla testa nei dipartimenti del PRC che si occupano del radicamento sociale e della presenza del partito sui luoghi di lavoro impegna questa tendenza politica in un lavoro di rafforzamento della presenza comunista in alcune fabbriche del Paese. Nelle elezioni europee di giugno il segretario del circolo PRC presso lo stabilimento FIAT di Pomigliano d'Arco, il giovane operaio Mimmo (Domenico) Loffredo, militante di FalceMartello, ottiene quasi ottomila preferenze.[13]

Nel gennaio 2009 Nichi Vendola e la sua corrente promuovono una scissione. Parte dei vendoliani non seguono tuttavia il loro capo politico e restano all'interno del partito. Da quel momento inizia un processo di riavvicinamento tra Ferrero e l'ala più moderata (ex vendoliana) del partito, che culmina nell'ingresso di due esponenti di questa corrente nella Segreteria Nazionale alla fine dell'estate. Al tempo stesso si tengono i primi incontri preparatori per la importante tornata di elezioni regionali del 2010, nelle quali FalceMartello prevede che il PRC, ora incluso nella Federazione della Sinistra, stringe accordi con il centrosinistra quasi ovunque. Lo stesso processo federativo con altre forze e associazioni di sinistra viene in questo contesto visto da FalceMartello come una parziale riproposizione dello schema fallimentare de La Sinistra l'Arcobaleno per la limitazione del coinvolgimento della base e la sua subalternità politica nei confronti del PD e dell'Italia dei Valori. Da questa situazione consegue l'uscita di FalceMartello dalla Segreteria Nazionale e il ritorno ad una posizione di dissenso verso la linea nazionale del partito, annunciata da Claudio Bellotti con queste parole: «Poiché io credo al senso di responsabilità, ho il dovere di dire che a questa cosa non credo, e devo essere conseguente. Io non credo che questo gruppo dirigente, con questi assetti e con questa linea politica, possa portare il partito fuori dalla palude nella quale siamo finiti e non sono dunque disposto a farne parte, appunto perché esiste il senso di responsabilità. Se la proposta verrà approvata io quindi non farò parte di questa segreteria, per quanto ci riguarda non sarà una gestione unitaria».[14]

Le prese di posizione di Ferrero a favore di governi tecnici o accordi tecnici o Comitati di Liberazione Nazionale con la partecipazione della sinistra al fianco di Pier Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini e Antonio Di Pietro conferma agli occhi dei militanti di FalceMartello il compimento di una controsvolta verso destra che ha tradito e cancellato il senso della svolta di Chianciano.[15]

All'inizio del 2010 si tiene la IV Conferenza Nazionale dei Giovani Comunisti in occasione della quale FalceMartello presenta un documento alternativo intitolato Lottare, occupare, resistere!.[16] Il documento raccoglie il 24,5% dei voti (la maggioranza dei consensi in Lombardia, Basilicata e Trentino-Alto Adige).[17] Anche nell'organizzazione giovanile dunque questa componente rappresenta il principale polo di aggregazione dell'opposizione di sinistra all'interno del PRC.

La distanza tra la linea maggioritaria del PRC e di FalceMartello si acuisce ulteriormente quando si arriva da parte dei dirigenti della Federazione della Sinistra all'elaborazione della tattica della costruzione di un'alleanza democratica con il centro-sinistra per creare una coalizione elettorale (sebbene non di governo) in caso di caduta del quarto governo Berlusconi. Questo conduce alla presentazione da parte del dirigente di FalceMartello Claudio Bellotti di un documento alternativo,[18] molto critico verso questa linea, per il primo congresso della Federazione della Sinistra.

L'VIII Congresso del PRC modifica

Nel settembre 2011 gli organi dirigenti del PRC avviano il percorso dell'VIII Congresso. FalceMartello, con l'appoggio anche della componente Controcorrente, presenta un documento politico alternativo a quello presentato congiuntamente dalle componenti del partito che sostengono la segreteria nazionale (l'area di Ferrero, Essere Comunisti di Claudio Grassi, gli ex vendoliani e altri gruppi minori, con l'eccezione di una minoranza che presenta un terzo documento).[19][20][21]

Il documento 2 si intitola Per il partito di classe e ha come primo firmatario Claudio Bellotti.[22] Viene sottoscritto da 10 membri del Comitato Politico Nazionale del PRC e raccoglie il 12,8% presso i Comitati Politici Federali[23] prima dello svolgimento dei congressi di circolo veri e propri, dove sale al 13,4%.[24] Tra i sottoscrittori del documento sono posti in evidenza quattro membri del Comitato Centrale della FIOM e numerosi delegati sindacali, in particolare metalmeccanici legati alle vertenze FIAT e Fincantieri.[25]

Tra i temi politici principali del documento congressuale si trovano i seguenti:

  • Una lettura marxista della crisi economico-finanziaria in corso in quel momento come crisi di sovrapproduzione dovuta al funzionamento intrinseco del capitalismo e la dichiarazione dell'impraticabilità nell'epoca odierna di politiche keynesiane in seguito all'eccesso di debito pubblico e all'orientamento economico liberista prevalente nella classe dominante.
  • La descrizione in termini impietosi degli insuccessi della linea del PRC e della Federazione della Sinistra dopo l'abbandono delle posizioni più radicali enunciate durante la svolta di Chianciano, una linea secondo il documento 2 incentrata sull'elettoralismo invece che sul rafforzamento del radicamento operaio del partito.
  • Il rifiuto di ogni tipo di collaborazione politica con le forze del "nuovo Ulivo" che compongono il centro-sinistra, incluso il fronte democratico proposto dal documento 1, così come delle ipotesi di riunificazione o confederazione con Sinistra Ecologia Libertà.
  • Una proposta di costruzione di un polo autonomo di classe, alternativo anche elettoralmente al centro-sinistra, al centro-destra e al Terzo Polo, a partire dalle lotte sindacali più radicali avvenute in Italia durante la crisi, da alcuni movimenti sociali e politici, da settori del sindacato e dell'estrema sinistra.
  • La rivendicazione di un modello di partito di classe che sia nel tipo di organizzazione sia nelle posizioni politiche rivoluzionarie si proponga come punto di riferimento per i lavoratori salariati e ne organizzi la partecipazione alle lotte economiche e ai movimenti anticapitalistici giovanili.

In occasione delle elezioni politiche del 2013 il PRC entra nel cartello elettorale Rivoluzione Civile guidato dall'ex magistrato Antonio Ingroia. FalceMartello esprime il suo sostegno critico alla lista, denunciandone tuttavia il carattere puramente elettorale, la confusione programmatica, la sua distanza dalla necessità della ricostruzione di un partito della classe lavoratrice e il ruolo subordinato della sinistra radicale nella coalizione.

I risultati elettorali consegnano un risultato insoddisfacente a Rivoluzione Civile (2,25% alla Camera e l'1,8% al Senato) che non elegge alcun deputato e senatore. La disfatta elettorale apre una fase di stallo all'interno del PRC che 9 mesi dopo apre un percorso congressuale.

Il IX Congresso del PRC e la nascita di Sinistra Classe Rivoluzione modifica

A settembre 2013 si apre il percorso congressuale del PRC (conclusosi a Perugia l'8 dicembre 2013). FalceMartello presenta un suo documento congressuale dal titolo Sinistra, classe, rivoluzione, il cui primo firmatario è Claudio Bellotti.[26] Il nome del documento era già stato utilizzato in un'assemblea tenutasi a Bologna. Il documento è sottoscritto da 17 membri del Comitato Politico Nazionale del partito e sarà sostenuto da 1.001 militanti nei congressi di circolo, attestandosi al 9,49% dei consensi della platea congressuale. Tra i firmatari del documento congressuale sostenuto da FalceMartello si annoverano membri del Comitato Centrale della FIOM e numerosi delegati sindacali, in particolare metalmeccanici legati alle vertenze FIAT e Fincantieri, nonché diversi studenti medi e universitari.

Nella mozione Sinistra, classe, rivoluzione si sostiene in via di esaurimento l'esperienza del PRC in seguito a una serie troppo lunga di errori politici che rendono improbabile che il partito giochi un ruolo decisivo nella formazione di un futuro partito di classe. Quella del partito di classe resta la prospettiva fondamentale avanzata nella mozione, ma a differenza della precedente tornata congressuale i firmatari sostengono la necessità per l'avanguardia più cosciente dei rivoluzionari presenti nel PRC di organizzarsi autonomamente dal partito stesso per intervenire politicamente nel periodo preparatorio alla formazione di questo partito che ancora non c'è. Si prevede che la formazione di un autentico partito di classe sarebbe avvenuto in un rapporto stretto con lo svilupparsi della lotta di classe e avrebbe contemplato uno scontro ideologico tra correnti riformiste e rivoluzionarie.

La mozione prelude già al lancio del movimento politico omonimo di Sinistra Classe Rivoluzione in una conferenza nazionale che si tiene a Pero dal 6 all'8 dicembre 2014.[27] In seguito al lancio del movimento politico che dichiaratamente non è un partito, ma comunque un'organizzazione politica indipendente, viene lanciato anche un nuovo giornale quindicinale, Rivoluzione,[28] con FalceMartello che diventa la rivista teorica a uscita bimestrale del movimento. Il gruppo studentesco vicino al gruppo (Comitato in difesa della Scuola Pubblica) assume il nome di Sempre in Lotta.

Nel gennaio 2016, in occasione del tortuoso processo di alleanza (poi interrotto nel 2017) tra il PRC e Sinistra Italiana, FalceMartello abbandona ufficialmente il PRC annunciando che i propri militanti non rinnoveranno la tessera del partito.[29][30]

XIX Congresso di Sinistra Classe Rivoluzione modifica

Il 7 Gennaio del 2017 a Bologna si tiene il XIX Congresso di Sinistra Casse Rivoluzione[31] in cui si decide che la nuova epoca sta diventando ostile verso la classe dei lavoratori[32] e si segue una linea rivoluzionaria in opposizione a tutte le organizzazioni sindacali e partiti politici.

La lista Per una Sinistra Rivoluzionaria modifica

Nel 2017 Sinistra Classe Rivoluzione promuove la formazione di un fronte elettorale tra forze della sinistra rivoluzionaria privilegiando i rapporti con le organizzazioni di ispirazione trotskista. Nel dicembre 2017 viene ufficializzata la presentazione per le elezioni politiche del 2018 di una lista comune tra Sinistra Classe Rivoluzione e il Partito Comunista dei Lavoratori dal nome Per una Sinistra Rivoluzionaria con un programma marxista.[33]

La lista ottiene 29.176 voti (0,08%) alla Camera e 32.501 voti (0,10%) al Senato non eleggendo alcun rappresentante in Parlamento.[34][35]

L'esperienza non viene ripetuta nelle elezioni successive, anche se il PCL ripeterà un appello a formare una coalizione simile nel 2022.

XX e XXI Congresso di Sinistra Classe Rivoluzione modifica

Nel XX Congresso di Sinistra Classe Rivoluzione 8 dicembre del 2018 a Milano si vota per un pieno supporto al movimento NOTAV.[36]

Nel XXI Congresso di Sinistra Classe Rivoluzione "È un momento eccezionale per essere dei rivoluzionari!" Tenuto nel 5-6-7 dicembre del 2020 a distanza, si discute del fatto che il mondo si inizia a mobilitare e le posizioni anti-capitaliste durante l'epidemia COVID-19 iniziano a crescere e che si presenta una vera possibilità di coscienza di classe nei prossimi tempi, erano presenti come ospiti: Fred Weston e Alan Woods.[37]

XIX Congresso CGIL modifica

Al XIX congresso della CGIL il 9 e 10 gennaio del 2022, Sinistra Classe Rivoluzione appoggia il documento "Le Giornate di Marzo"[38] facendo campagna nella CGIL per: una Scala mobile dei salari[39][40][41][42][43][44], scala che fu abolita nel 1992[45] in cui il salario si alza insieme all'inflazione, per un Salario minimo, in cui ogni lavoratore assunto ha diritto ad una paga base sancita dalla Legge che, nonostante sia presente in molti paesi europei, non è mai stato attuato in Italia, e contro la riforma delle pensioni nota come legge Fornero.

Elezioni politiche 2022 modifica

In occasione delle elezioni politiche del 2022 dà indicazione di voto per Unione Popolare. non nascondendo un appoggio critico.[46][47]

Posizioni politiche modifica

Le posizioni politiche di questo gruppo si fondano sulle idee di Karl Marx[48], Friedrich Engels, Vladimir Lenin[49], Leon Trockij[50], sull'elaborazione dei primi quattro congressi della Terza Internazionale[51] e su quel ramo della Quarta Internazionale[52] guidato in Gran Bretagna da Ted Grant[53] (che negli anni sessanta e ottanta ha rappresentato con il gruppo Militant attivo nella sinistra del Partito Laburista una delle due forze politiche di tradizione trotskista più significative d'Europa). Le idee caratteristiche di questo gruppo sono le seguenti:

  • La difesa della validità della teoria marxista come rielaborata dagli artefici della rivoluzione d'ottobre in contrapposizione sia alle teorie riformiste o comunque di revisione moderata delle idee di Marx ed Engels sia allo stalinismo e a quelle che il gruppo considera sue varianti (maoismo[54][55], togliattismo[56] e titismo[57]).
  • La proposta di una strategia politica di carattere rivoluzionario, volta alla trasformazione in senso socialista della società con la formazione di una democrazia operaia[58], anche per quanto riguarda i Paesi a capitalismo avanzato. Nei primi anni del XXI secolo è stata data da FalceMartello una particolare enfasi allo sviluppo di movimenti di lotta in America Latina e in particolare in Venezuela sotto il governo di Hugo Chávez (è stata di questo gruppo l'iniziativa di fondare in Italia l'associazione Giù le Mani dal Venezuela che si occupa di solidarizzare con il processo sociale e politico in corso in Venezuela).[59]
  • Il rifiuto della collaborazione di classe con forze ritenute espressione della grande borghesia come i partiti di centro e di destra. Da questo punto di vista è stata radicale la critica di questo gruppo alla partecipazione del PRC a L'Unione e il suo ingresso nel secondo governo Prodi nel 2006–2008, come precedentemente la critica rivolta alla partecipazione del partito alla maggioranza di centro-sinistra negli anni 1996–1998.[60] A partire dalla formazione del Partito Democratico (PD) il gruppo si è sempre opposto ad alleanze (anche sul piano locale) tra la sinistra e il PD.[61]
  • Una forte accentuazione della necessità per i comunisti di costruire un fronte unico delle forze che fanno riferimento al movimento operaio, ivi incluse le organizzazioni socialdemocratiche purché in stretto legame con le lotte sociali e su un programma di rivendicazioni avanzate.[62] Questa posizione si è sempre combinata tuttavia con una critica alle proposte di fusione del PRC con partiti più moderati come Sinistra Democratica o i Verdi, come La Sinistra l'Arcobaleno. FalceMartello è stato molto critico anche delle operazioni di formazione di cartelli elettorali promosse dalla dirigenza del PRC sotto la segreteria di Paolo Ferrero, come la Lista Comunista Anticapitalista, la Federazione della Sinistra, Rivoluzione Civile (in questo caso esprimendo una contrarietà di principio a stringere stretti rapporti organizzativi con forze come l'Italia dei Valori, estranee alla storia della sinistra) e L'Altra Europa con Tsipras a cui il PRC ha aderito in occasione delle elezioni europee del 2014. Il gruppo enfatizza la necessità dell'unità d'azione nelle lotte sociali (manifestazioni, azioni sindacali e così via), ma non solo: le proposte avanzate da FalceMartello al gruppo dirigente del PRC miravano a creare le condizioni per ottenere una coalizione delle sinistre (senza il centro) che si candidasse a governare il Paese con «un programma di trasformazione sociale». Dalla fondazione del movimento politico Sinistra Classe Rivoluzione e negli anni subito precedenti questa posizione è stata articolata come necessità della formazione di un autonomo «partito di classe» che assumesse il governo del Paese.[63][64]
  • Il gruppo di FalceMartello dà particolare importanza alle idee tattiche del marxista britannico Ted Grant[65] che (anche allo scopo di evitare le derive di settarismo che molti imputano al movimento trotskista internazionale) ha affermato l'importanza per i trotskisti di costruire un duraturo collegamento con le organizzazioni e i movimenti di massa della classe operaia, quindi coi principali sindacati e partiti di sinistra. In particolare in applicazione di questo principio i militanti di questo gruppo hanno fatto parte prima del PCI, per passare dopo un breve periodo nel Partito Democratico della Sinistra (PDS) nelle file del PRC, collocandosi sempre su posizioni di sinistra all'interno di queste forze.[66] Dal punto di vista sindacale secondo la stessa logica il gruppo si colloca nella sinistra della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) nell'area Giornate di Marzo (in precedenza con Rete 28 aprile e poi Il Sindacato è un'Altra Cosa), dove conta alcuni esponenti di spicco come Mario Iavazzi nel Direttivo Nazionale della Confederazione e Paolo Brini nel Comitato Centrale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici.[67] A partire dal 2013 e per alcuni anni ha promosso la pubblicazione di un «foglio di collegamento delle lotte» indirizzato specialmente ai lavoratori del gruppo FIAT intitolato Radio Fabbrica.[68] Seguendo la medesima linea il movimento politico che il gruppo ha costituito nel 2014 considera come propria prospettiva la necessaria confluenza futura in un partito di massa dei lavoratori, la cui ricostruzione è considerata una necessità storica rallentata in Italia come in altri Paesi (per esempio, gli Stati Uniti) da circostanze contingenti. Queste posizioni riecheggiano in una forma modificata la tattica entrista proposta da Trotsky ai suoi seguaci negli anni Trenta.[69]

Organizzazione e militanti modifica

 
Foto di Militanti di SCR[70]

FalceMartello e dal 2015 Rivoluzione sono diffusi dai suoi sostenitori soprattutto davanti a luoghi di lavoro e scuole, nelle università e nei cortei della sinistra e del sindacato. Diffusori sono presenti in città distribuite su tutto il territorio nazionale, ma i gruppi più significativi sono quelli di Milano, Bologna, Modena, Roma e Napoli.

La sede nazionale del gruppo si trova a Milano.[71]

Risultati elettorali modifica

Elezione Voti % Seggi
Politiche 2018 Camera[72] In Per una Sinistra Rivoluzionaria

32.000*

0 / 630
Senato[73]
0 / 315

Note modifica

  1. ^ La parte avuta dal lavoro nel processo di umanizzazione della scimmia.
  2. ^ Ripartire con le lotte imparando dalle esperienze passate Archiviato l'8 agosto 2007 in Internet Archive..
  3. ^ Interview with Ted Grant on the Militant. Archiviato il 27 ottobre 2005 in Internet Archive.
  4. ^ Comitato in difesa della Scuola Pubblica Archiviato il 1º gennaio 2008 in Internet Archive..
  5. ^ Il dibattito nella sinistra del Prc Archiviato il 7 ottobre 2008 in Internet Archive. e Une presa d'atto.
  6. ^ 5º Congresso del Prc - Tesi alternative al documento di minoranza.
  7. ^ Disobbedienti" o rivoluzionari?.
  8. ^ Rompere con Prodi, preparare l'alternativa operaia Archiviato il 7 agosto 2007 in Internet Archive..
  9. ^ Giovani Comunisti, rivoluzionari del XXI secolo.
  10. ^ Uno strano sgombero a Sassuolo. Archiviato il 29 agosto 2008 in Internet Archive.
  11. ^ Appello di delegati sindacali e lavoratori a sostegno del documento di FalceMartello al VII Congresso del PRC.
  12. ^ Ricominciamo: una svolta a sinistra. Archiviato il 4 dicembre 2008 in Internet Archive. Copia archiviata, su rifondazioneinmovimento.org. URL consultato il 30 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2008).
  13. ^ Lettera di ringraziamento di Mimmo Loffredo dopo le elezioni europee.
  14. ^ Intervento di Claudio Bellotti al Comitato Politico Nazionale del 12-13 settembre 2009.
  15. ^ Ferrero seppellisce la svolta di Chianciano.
  16. ^ Lottare, occupare, resistere!.
  17. ^ Mozione 2 oltre il 24 per cento.
  18. ^ Documento di Claudio Bellotti per il Congresso della FdS - Contro la palude governista, per un polo della sinistra di classe.
  19. ^ VIII Congresso del PRC.
  20. ^ Al via l'VII congresso del Prc.[collegamento interrotto]
  21. ^ VIII Congresso Prc: si parte! Archiviato il 30 ottobre 2011 in Internet Archive..
  22. ^ Per il partito di classe.
  23. ^ I primi risultati dei comitati politici federali.
  24. ^ Risultati ufficiali dell'VIII Congresso del PRC.[collegamento interrotto]
  25. ^ Le sottoscrizioni al secondo documento. Archiviato il 20 ottobre 2011 in Internet Archive.
  26. ^ CPN 6 ottobre 2013.
  27. ^ Sinistra classe rivoluzione è nata!.
  28. ^ Archivio Rivoluzione.
  29. ^ Rifondazione perde un altro pezzo, FalceMartello lascia il Prc.
  30. ^ La nostra uscita da Rifondazione comunista.
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