Ferrante I Gonzaga
Ferrante I Gonzaga, detto anche Ferrando, conte di Guastalla e principe di Molfetta (Mantova, 28 gennaio 1507 – Bruxelles, 15 novembre 1557), è stato un nobile e condottiero italiano, uomo di fiducia dell'imperatore Carlo V d'Asburgo che lo nominò Viceré di Sicilia dal 1535 al 1546 e Governatore di Milano dal 1546 al 1554; dal 1539 fu sovrano della Contea di Guastalla[1].
Ferrante I Gonzaga | |
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Ritratto di Ferrante Gonzaga eseguito da Cristofano dell'Altissimo nel 1568 | |
Conte di Guastalla | |
Predecessore | Ludovica Torelli |
Successore | Cesare I Gonzaga |
Altri titoli | Principe di Molfetta Duca di Ariano |
Nascita | Mantova, 28 gennaio 1507 |
Morte | Bruxelles, 15 novembre 1557 (50 anni) |
Luogo di sepoltura | Duomo di Mantova |
Dinastia | Gonzaga |
Padre | Francesco II Gonzaga |
Madre | Isabella d'Este |
Consorte | Isabella di Capua |
Figli | Anna Cesare Ippolita Francesco Andrea Gian Vincenzo Ercole Ottavio Filippo Geronima Maria |
Religione | Cattolicesimo |
Ferrante I Gonzaga | |
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Il principe Ferrante Gonzaga ritratto in armatura con il collare dell'Ordine del Toson d'oro | |
Nascita | Mantova, 28 gennaio 1507 |
Morte | Bruxelles, 15 novembre 1557 |
Luogo di sepoltura | Duomo di Mantova |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Sacro Romano Impero (1523) |
Arma | cavalleria |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerra italiana del 1551-1559 |
Battaglie |
|
Comandante di | Cavalleria |
Altre cariche | Governatore di Benevento (1530) Viceré di Sicilia (1535) Governatore di Milano (1546) |
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Biografia
modificaFerrante era il terzo dei figli di Francesco II Gonzaga -quarto marchese di Mantova e fratello del primo duca Federico II- e di Isabella d'Este, marchesi di Mantova, che lo destinarono alla carriera delle armi, inviandolo nel 1523 a Madrid, alla corte di Carlo V, dove l'anno successivo giungerà anche il mantovano Baldassarre Castiglione, nominato nunzio apostolico presso l'imperatore. Il Gonzaga era, secondo la descrizione fatta dai suoi contemporanei, «di buona statura e piuttosto grande che picciolo, corpulento, robusto e di natura fortissima. Haveva la barba folta e i capelli crespi [...] e anco per il continuo uso della celata [era] divenuto calvo. Il corpo suo era gagliardo e molto forte, sano e gran sopportatore delle fatiche.»[2]
Molto apprezzato dall'imperatore[3] nel 1526 era uno dei capitani imperiali, impegnato nella guerra contro la Francia e nel 1527 fu, ventenne, tra i comandanti protagonisti del sacco di Roma[4]. Nell'occasione protesse la madre Isabella che si trovava a Roma per trattare la nomina a cardinale del figlio Ercole.[5]
L'anno dopo fu impegnato nella difesa di Napoli, assediata dal maresciallo Lautrec e nella guerra contro i nobili pugliesi filo-francesi,[6] ottenendo per i suoi servigi il ducato di Ariano.
Matrimonio
modificaAmbiva intanto alla dote di Isabella di Capua[7], figlia del defunto Ferrante di Capua, che gli avrebbe procurato Molfetta, Giovinazzo e la contea di Benevento; Ferrante, avuto il consenso del papa, dell'imperatore e della madre di Isabella Antonicca del Balzo, sposò la principessa di Molfetta a Napoli quello stesso 1529[8] diventando così per matrimonio uno dei maggiori feudatari del Regno di Napoli.
Governatore
modificaNel 1530 comandava l'assedio di Firenze: la caduta della Repubblica fiorentina e il ritorno dei Medici a Firenze gli fece guadagnare la riconoscenza del mediceo papa Clemente VII, che lo nominò governatore di Benevento.
Mentre il fratello Federico veniva nominato da Carlo V comandante generale dell'esercito imperiale in Italia e otteneva il titolo di duca, a Ferrante veniva assegnato nel 1531 l'onorificenza del Toson d'Oro. Nel 1532 era in Austria, per contrastare le minacce turche su Vienna.
Carlo V lo nominò duca di Ariano (con diploma del 30 giugno 1532)[9], poi anche viceré di Sicilia, carica che ricoprì dal 1535 al 1546 (il Forte Gonzaga che domina la città di Messina reca il suo nome), e quindi governatore di Milano dal 1546 al 1554, succedendo nella carica ad Alfonso III d'Avalos.
Durante il governo di Milano Ferrante fu promotore di vaste riorganizzazioni edilizie della città e in particolare ordinò l'erezione dei bastioni che circondarono Milano fino alla fine dell'Ottocento. Diede ordine di demolire l'antico e ricco complesso di Sant'Angelo lungo il naviglio della Martesana e di erigerne uno nuovo presso Porta Nuova, oggi chiesa di Sant'Angelo; fece demolire inoltre la piccola chiesa di Santa Tecla che ara stata eretta a lato del Duomo tra il 1481 e il 1489 in sostituzione della vecchia basilica di Santa Tecla.[10]
Rimase più o meno indirettamente coinvolto nella congiura che provocò la morte di Pier Luigi Farnese a Piacenza per mano di Giovanni Anguissola; in questo modo contribuì ad alimentare il dissidio che sorse tra le dinastie Gonzaga e Farnese e che caratterizzò i successivi decenni.
Morte
modificaMorì nel 1557 a Bruxelles in seguito a una «strana, varia malatia» che colpì il Gonzaga dopo la Battaglia di San Quintino.[11] Giunta a Mantova la notizia della morte, furono tenute in Duomo esequie ricchissime a cui parteciparono tutti i cavalieri e notabili della città; l'orazione funebre fu letta da Giulio Gabrielli di Gubbio.[12]
Le spoglie, che erano prima state sepolte nel luogo di morte, furono poi trasportate a Mantova e riposte in una cassa di piombo e legno posta in luogo alto a sinistra dell'altare maggiore nel Duomo della città;[13] oggi si trovano nella sacrestia della cappella del Santissimo Sacramento della medesima chiesa.
Nel 2007 per motivi di studio fu effettuata una ricognizione delle spoglie.[14]
Sovrano di Guastalla
modificaFerrante I fu il capostipite del ramo cadetto dei Gonzaga di Guastalla, città che acquistò per 22.230 scudi d'oro nel 1539 dalla contessa Ludovica Torelli. Rispetto agli altri feudi acquisiti per merito o per matrimonio nel Mezzogiorno, la Contea di Guastalla godeva di ampie autonomie giurisdizionali nell'ambito del Sacro Romano Impero; perciò grazie a questa acquisizione Ferrante divenne anche il capo di un piccolo stato praticamente indipendente, nei pressi di Mantova, dando appunto vita ad una dinastia autonoma di governanti[15].
Discendenza
modificaFerrante e Isabella ebbero undici figli:
- Anna (1531), morì giovane;
- Cesare (1533 - Roma, 17 febbraio 1575), conte di Guastalla, sposò Camilla Borromeo, sorella di san Carlo Borromeo;
- Ippolita (Palermo, 17 giugno 1535 - Napoli, 1563), sposò nel 1549 Fabrizio Colonna, principe ereditario di Paliano, e, rimasta vedova nel 1551, nel 1554 il duca di Mondragone Antonio Carafa;
- Francesco (Palermo, 12 giugno 1538 - Roma, 6 gennaio 1566), cardinale, arcivescovo di Cosenza dal 1562 e vescovo di Mantova dal 1565;
- Andrea Gonzaga (Palermo, 9 settembre 1539 - Mantova 1586), dal 1560 I marchese di Specchia e Alessano;
- Gian Vincenzo (Palermo, 8 settembre 1540 - Roma, 23 dicembre 1591), cardinale;
- Ercole, sposò Diana di Cardona di Giuliana;
- Ottavio (10 maggio 1543 - Milano 1583), sposò Isabella da Correggio e poi Cecilia Medici;
- Filippo, morì infante;
- Geronima, morì infante;
- Maria, morì infante.
Ferrante ebbe anche due figlie naturali: Livia e Antonia.[16]
Ascendenza
modificaOnorificenze
modificaNote
modifica- ^ imprese e onori di Ferrante Gonzaga
- ^ Ulloa, p. 171.
- ^ Il suo biografo Giuliano Goselini rileva che, «se agli Astrologi si dee credere», Ferrante aveva l'ascendente Capricorno comune con Carlo, Venere nello stesso segno e «il Trino di Giove al Sole e 'l Toro nella quarta, che a' potentissimi amico e caro lo rendevano»
- ^ Cronaca universale della città di Mantova. Volume II
- ^ A. Luzio, Isabella d'Este e il Sacco di Roma, in «Archivio Storico Lombardo», XXXV, 1908 e I. Bini, Il sacco di Roma e gli armeggi dei Gonzaga attorno ai capolavori predati, in «Civiltà mantovana», 4, 1985
- ^ G. Capasso, Don Ferrante Gonzaga all'impresa di Puglia del 1529, in «Rivista storica italiana», XII, 1895
- ^ Isabella sposò Trainano Caracciolo ma il matrimonio fu annullato poco dopo per esigenze politiche. M. Ziccardi, Gambatesa e i di Capua. I pastori e i signori, in D. Ferrara, Il Castello di Capua e Gambatesa. Mito Storia e Paesaggio, Campobasso 2010; biografia di Isabella di Capua cfr. C. de Gioia Gadaleta, Isabella de Capua Gonzaga Principessa di Molfetta - Signora di Guastalla, Molfetta 2003.
- ^ G. Goselini, Vita del prencipe don Ferrando Gonzaga, pp. 452-453.
- ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, pp. 121-124.
- ^ Saita Eleonora, Santoro Carmela, Capitolo della Cattedrale (sec. IV - 1798), su Lombardia Beni Culturali, Regione Lombardia.
- ^ Gabrielli, p. 36.
- ^ Ulloa, p. 176.
- ^ La cassa era protetta da un baldacchino rosso ed era corredata dalla mazza, dalla spada e dagli speroni d'oro del Gonzaga.
- ^ Paolo Bertelli, Ferrante Gonzaga ritrovato: La ricognizione sul corpo del principe effettuata anche col contributo della “Società” (PDF), in La Reggia, Anno XVI - N. 4, Mantova, Società per il Palazzo Ducale, dicembre 2007.
- ^ "La militanza nelle Fiandre fece del cadetto Ottavio Gonzaga di Guastalla, figlio del celebre Ferrante, prima un personaggio molto influente nell'entourage di don Giovanni e di Alessandro, poi, quando egli abbandonò i Paesi Bassi, il comandante della cavalleria italiana a Milano. Gli altri Gonzaga, tuttavia, non riuscirono a superare la condizione di quasi privati signori, per di più alle prese con il fasto e l’alterigia dei grandi baroni dell’Italia centro-meridionale": Angelantonio Spagnoletti, Le dinastie italiane e la guerra delle Fiandre, Società e storia. Fascicolo 125, 2009, p. 436.
- ^ Pompeo Litta, Gonzaga di Mantova, collana Famiglie celebri italiane, Milano, Giulio Ferrario, 1835, SBN IT\ICCU\LO1\1405418.
- ^ Sacro Romano Impero. La Principessa di Charolles.
Bibliografia
modifica- Ferrante Gonzaga, Relazione di Don Ferrante Gonzaga, governatore di Milano, inviata all'imperatore Carlo V nel 1552 in difesa della progettata cinta dei bastioni, a cura di Luca Beltrami, Milano, Tipografia Francesco Pagnoni, 1897 [1552].
- Giampiero Brunelli, Gonzaga, Ferrante, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 57, Roma, Treccani, 2001.
- Giulio Gabrielli, Oratione funebre, in lode dell'illustrissimo et eccellentissimo Signore don Ferrando Gonzaga, Venezia, Gabriele Giolito de' Ferrari, 1568 [1557].
- Alberto Cavazzoli, Ferrante Gonzaga. Biografia ufficiale e segreta di un principe dell'Impero, Mantova, Il rio, 2019.
- Giuliano Goselini, Vita del prencipe don Ferrando Gonzaga in tre libri divisa, Milano, Paolo Gottardo Pontio, 1574.
- Pompeo Litta, “Gonzaga di Mantova”, in Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane, Famiglia n. 54, fascicolo XXXIII, dispense 48, 49, 50, 51, Milano, Giulio Ferrario, 1835, SBN IT\ICCU\LO1\1405418.
- Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972.
- Luigi Pescasio, Don Ferrante Gonzaga, principe di Molfetta, signore di Guastalla, viceré di Sicilia, governatore di Milano, stratega dell'imperatore Carlo V, Suzzara, Bottazzi, 2000.
- Alfonso Ulloa, Vita del valorosissimo e Gran Capitano Don Ferrante Gonzaga, Principe di Molfetta, Venezia, Appresso Nicolò Bevilacqua, 1563.
- Dante Colli, Alfonso Garuti e Romano Pelloni, Piccole Capitali Padane, Modena, Artioli Editore, 1996, ISBN 88-7792-048-3.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ferrante I Gonzaga
Collegamenti esterni
modifica- Ferrante I Gonzaga conte di Guastalla, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Romolo Quazza, GONZAGA, Ferrante, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Ferrante I Gonzaga, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Ferrante I (conte di Guastalla), su sapere.it, De Agostini.
- Giampiero Brunelli, GONZAGA, Ferrante, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 57, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001.
- (ES) Ferrante I Gonzaga, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- Opere di Ferrante I Gonzaga, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Ferrante I Gonzaga, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Spartiti o libretti di Ferrante I Gonzaga, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 42641117 · ISNI (EN) 0000 0001 1760 2516 · SBN PALV015962 · BAV 495/23262 · CERL cnp01235558 · LCCN (EN) n96074230 · GND (DE) 11912288X · BNE (ES) XX1235943 (data) · BNF (FR) cb14428928m (data) · J9U (EN, HE) 987007281621105171 |
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