Il cammino verso la finale
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L'Ajax di Peter Bosz, provenendo dai preliminari della UEFA Champions League, viene inserito nel Gruppo G insieme agli spagnoli del Celta Vigo, ai belgi dello Standard Liegi e ai greci del Panathīnaïkos. La squadra di Amsterdam si classifica al primo posto con 14 punti, frutto di quattro vittorie e due pareggi. Nei sedicesimi l'urna di Nyon sorteggia i polacchi del Legia Varsavia, che vengono sconfitti 1-0 con rete di Viergever nella gara di ritorno all'Amsterdam ArenA, dopo che l'andata si era conclusa a reti inviolate. Agli ottavi di finale i danesi del Copenaghen vengono superati con un risultato complessivo di 3-2 tra andata e ritorno. Ai quarti i Lancieri affrontano i tedeschi dello Schalke 04 e dopo aver vinto 2-0 nei Paesi Bassi, vengono sconfitti col medesimo risultato in Germania. Ai tempi supplementari, in inferiorità numerica e dopo aver subito la rete del momentaneo 3-0, gli olandesi segnano altri due gol. In semifinale contro i francesi dell'Olympique Lione, capaci di eliminare in sequenza Roma e Beşiktaş, è ancora la gara in casa a essere trampolino di lancio grazie alla vittoria per 4-1. La sconfitta per 3-1[1] del Parc Olympique Lyonnais è dunque indolore e l'Ajax raggiunge la finale di Coppa dopo 25 anni, ed a ventuno anni di distanza dall'ultima finale di Champions League disputata.
Il Manchester Utd di José Mourinho, squadra favorita per la vittoria finale dopo la campagna acquisti da quasi 200 milioni di euro, viene inserito nel Gruppo A insieme ai turchi del Fenerbahçe, agli ucraini dello Zorja e agli olandesi del Feyenoord. La squadra inglese si classifica al secondo posto, alle spalle del Fenerbahçe, con 12 punti frutto di quattro vittorie e due sconfitte. Ai sedicesimi vengono sorteggiati i francesi del Saint-Étienne, che vengono battuti con un risultato complessivo di 4-0. La sfida ha inoltre messo di fronte Paul Pogba e suo fratello Florentin. Agli ottavi di finale i russi del Rostov dopo aver arginato gli attacchi inglesi nell'1-1 casalingo, si arrendono 1-0 all'Old Trafford. Ai quarti i Red Devils affrontano i belgi dell'Anderlecht e dopo il doppio 1-1, ai tempi supplementari un gol di Marcus Rashford permette ai suoi di raggiungere il turno successivo. In semifinale i sorprendenti spagnoli del Celta Vigo vengono battuti 1-0 al Balaídos grazie al calcio di punizione di Rashford, ma pareggiano 1-1 a Manchester sfiorando l'impresa.[1] Per la squadra inglese è la prima finale in questa competizione, a sei anni di distanza dall'ultima finale di Champions League disputata.
Tabella riassuntiva del percorso
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Note: In ogni risultato sottostante, il punteggio della finalista è menzionato per primo. (C: Casa; T: Trasferta)
Alla Friends Arena va in scena la finale tra Ajax, alla ricerca del secondo successo dopo quello del 1992, e Manchester United, che è invece alla sua prima finale in tale competizione. L'allenatore degli olandesi Peter Bosz schiera la squadra con il 4-3-3: i terzini sono Veltman e Riedewald mentre al centro agisce la coppia Sánchez-de Ligt; a centrocampo Schöne è il regista davanti alla difesa, con ai suoi lati il capitano Klaassen e Ziyech; in attacco il tridente offensivo è formato da Traoré e Younes a supporto della punta Dolberg. Il tecnico degli inglesi José Mourinho sceglie una formazione prettamente difensiva con un 4-1-4-1: i due terzini sono il capitano Valencia e Darmian mentre al centro vi è la coppia Blind-Smalling; a centrocampo Herrera è il mediano davanti alla difesa, mentre sulla trequarti sono disposti Pogba e Fellaini, i quali fungono da interditori in fase di ripiegamento, nonché Mata e Mxit'aryan nel ruolo di esterni a supporto dell'unica punta Rashford.
Dopo alcune sortite offensive da parte dei Lancieri, la scelta di uno schieramento difensivo ripaga i Red Devils che passano in vantaggio al 18' del primo tempo: un tiro da fuori di Pogba si insacca in rete alle spalle di Onana, complice una sfortunata deviazione del centrale difensivo Sánchez. Il gol raffredda l'animo dell'Ajax, che controlla il possesso della partita ma non riesce a superare il muro del Manchester United. All'inizio del secondo tempo gli inglesi trovano repentinamente la rete del raddoppio al 48': sfruttando una palla inattiva battuta da Mata sulla trequarti, Mxit'aryan trafigge Onana con una zampata al volo da pochi metri, portando il risultato sul 2-0. Il secondo gol è una doccia gelata per gli olandesi, che hanno una reazione d'orgoglio verso gli ultimi minuti della gara ma le poche occasioni create vengono ribattute da Romero e dalla difesa dei mancuniani.
La partita termina e il Manchester United si aggiudica per la prima volta la UEFA Europa League, l'unico trofeo europeo che mancava nella bacheca dei Red Devils, diventando il quinto club europeo, dopo Juventus, Ajax, Bayern Monaco e Chelsea, a vincere tutte le maggiori competizioni UEFA (Coppa dei Campioni/UEFA Champions League, Coppa delle Coppe UEFA e Coppa UEFA/UEFA Europa League). L'Ajax diventa invece il quinto club dopo l'Amburgo, la Fiorentina, l'Arsenal e il Liverpool ad aver perso almeno una finale in ciascuna delle competizioni confederali stagionali (in precedenza fu sconfitta nelle finali di Coppa dei Campioni 1968-1969 contro il Milan e di Coppa delle Coppe 1987-1988 contro il Malines).