Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04
F.C.G. Schalke 04 Calcio ![]() | |
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Die Knappen (i Minatori), Die Königsblauen (i Blu reali) | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Inno | "Blau und weiss wie lieb ich Dich" e "Königsblauer S04" |
Dati societari | |
Città | Gelsenkirchen |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | 2. Bundesliga |
Fondazione | 1904 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Veltins-Arena (61 482 posti) |
Sito web | www.schalke04.de |
Palmarès | |
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Titoli di Germania | 7 |
Titoli nazionali | 3 Bundesliga 2 |
Trofei nazionali | 5 Coppe di Germania 1 Supercoppe di Germania 1 Coppa di Lega tedesca |
Trofei internazionali | 1 Coppe UEFA/Europa League 2 Coppa Intertoto UEFA 1 Coppa delle Alpi |
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Si invita a seguire il modello di voce |
Il Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, meglio noto come Schalke 04, o semplicemente Schalke, è una società polisportiva tedesca di Gelsenkirchen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Milita in Zweite Bundesliga, la seconda divisione del campionato tedesco di calcio.
Nel suo palmarès annovera 7 titoli di Germania, 5 Coppe di Germania, 1 Coppa di Lega tedesca e 1 Supercoppa di Germania, 1 Coppa UEFA, 2 Coppe Intertoto. Dal 2001 disputa le partite interne alla Veltins-Arena. Vi è col Borussia Dortmund una sentita rivalità, infatti le due squadre disputano il cosiddetto derby della Ruhr.
Il club è attivo altresì in altri sport quali la pallacanestro, la pallamano, l'atletica leggera, tennistavolo, sport invernali e eSport. La dicitura "04" si deve all'anno di fondazione del club, il 1904. La società visse il suo apice negli anni '30 e '40 del XX secolo. Con 155 000 membri risulta, al giugno 2018, il secondo club sportivo tedesco per numero di affiliati.
Storia modifica
Origini modifica
Il club fu fondato il 4 maggio 1904 con il nome di Westfalia Schalke, da un gruppo di studenti di scuola superiore e all'inizio vestiva il rosso e il giallo. La squadra non riuscì a guadagnare l'accesso alla Westdeutscher Spielverband e continuò a giocare come molte delle "associazioni non riconosciute" di cui pullulava il calcio tedesco alle sue origini.
Nel 1912, dopo vari tentativi andati a vuoto di entrare nella lega ufficiale, si fuse con il club ginnico Schalker Turnverein 1877 allo scopo di facilitare l'ingresso di quest'ultima compagine. L'accordo rimase in essere fino al 1915, quando l'SV Westfalia Schalke fu ristabilito come club indipendente. La separazione si rivelò momentanea e nel 1919 le due società si unirono nuovamente a formare il Turn- und Sportverein Schalke 1877. Il nuovo club vinse il suo primo trofeo, la Schalke Kreisliga, nel 1923. Fu in questo periodo che i giocatori e i sostenitori dello Schalke furono soprannominati Die Knappen – che in tedesco antico significa I Minatori – poiché molti giocatori e tifosi dello Schalke lavoravano nelle miniere di carbone di Gelsenkirchen.
Nel 1924, la squadra di calcio si separò ancora una volta dal club ginnico, questa volta portando con sé il presidente del club. Assunto il nome di FC Schalke 04, il club adottò le uniformi blu e bianche anche oggi utilizzate, e così nacque il secondo soprannome della squadra: Die Königsblauen" (I Blu Reali). L'anno seguente divenne la squadra locale egemone, grazie ad uno stile di gioco originale, fatto di passaggi corti e rapidi. Questo sistema in seguito sarebbe diventato famoso con il nome di "Schalker Kreisel" (trottola roteante). Nel 1927 questo tipo di gioco condusse la formazione nelle zone alte della Gauliga Ruhr, poi in seconda divisione e infine nella prima fase delle finali nazionali.
L'ascesa nazionale modifica
Il club, ormai popolare, costruì un nuovo stadio, il Glückauf-Kampfbahn, nel 1928 e si vide riconosciuto il supporto della città cambiando nome in FC Gelsenkirchen-Schalke 04. Vinse il suo primo campionato della Germania nel 1929, ma l'anno dopo fu sanzionata per aver oltrepassato i limiti salariali stabiliti dalla federazione e, in un'epoca in cui la professionalizzazione nello sport non era ben vista, le fu proibito di disputare il campionato per quasi un anno e mezzo. Tuttavia il divieto ebbe poco impatto sulla popolarità del club: nella prima partita dopo la sanzione, giocata contro il Fortuna Düsseldorf nel giugno 1931, la squadra portò nel suo stadio ben 70.000 spettatori.
Con la riorganizzazione del calcio tedesco ad opera del Terzo Reich nel 1933, lo Schalke si trovò a giocare nella Gauliga Westfalen, una delle sedici prime divisioni istituite per rimpiazzare le innumerevoli leghe regionali e locali, ciascuna delle quali rivendicava lo status di massima serie. Dopo molti anni di dominio regionale lo Schalke si impose finalmente all'attenzione nazionale con il raggiungimento della finale del campionato tedesco di quell'anno. Il match contro il Düsseldorf si concluse con una sconfitta per 3-0. Quel risultato fu il preludio al decennio più ricco di successi nella storia della squadra: dal 1933 al 1942 il club comparve in 14 finali nazionali su 18 - 10 nel campionato tedesco e 8 nel Tschammerpokal, antesignano dell'odierna Coppa di Germania.
Il periodo 1934-1942 in campionato modifica
Il primo titolo nazionale dello Schalke arrivò nel 1934 grazie alla vittoria per 2-1 contro il favorito Norimberga. L'anno dopo la squadra difese il titolo contro lo Stoccarda, che fu battuto per 6-4. Il club saltò la finale del 1936, ma fece la sua comparsa nelle finali nazionali per ciascuno dei sei anni successivi, uscendone vittorioso negli anni 1937, 1939, 1940 e 1942. Tre di queste finali nazionali le giocò contro squadre austriache – Admira Vienna, Rapid Vienna e First Vienna – le quali giocavano nella Gauliga Ostmark tedesca dopo l'annessione dell'Austria al Reich nel 1938.
I Königsblauen fecero anche frequenti comparse nella finale dello Tschammerpokal, ma qui ebbero meno fortuna. Persero infatti la prima Tschammerpokal venendo sconfitti per 2-0 dal Norimberga nel 1935 e furono superati anche nelle finali degli anni 1936, 1941 e 1942. La loro unica vittoria nella Coppa giunse nel 1937 contro il Düsseldorf.
Per dodici stagioni, dal 1933 al 1945, lo Schalke inanellò una serie record impressionante, vincendo 162 delle 189 partite disputate in Gauliga, pareggiandone 21 e perdendone soltanto 6. Nel corso della lunga cavalcata segnò 924 gol, subendone soltanto 145. Dal 1935 al 1939 rimase imbattuto in campionato. Il dominio del club durante questo periodo lo portò a essere additato ad esempio della "nuova Germania" dalla propaganda nazista, nonostante molti giocatori discendessero da immigrati polacchi, su tutti le due stelle della squadra, Fritz Szepan ed Ernst Kuzorra.
Secondo alcune fonti, Adolf Hitler era un tifoso dello Schalke 04[1].
Dopoguerra modifica
Con la Germania nel caos verso la fine della seconda guerra mondiale lo Schalke giocò solamente due partite nel 1945. Con la guerra rinunciò a giocare regolarmente e per un certo tempo continuò ad essere una squadra forte. Così stabilì un record di scarto per una partita di campionato, dopo un roboante 20-0 contro lo SpVgg Herten, ma questo dato, più che rivelare la potenza della squadra, la dice lunga su come il calcio tedesco si fosse indebolito. Il livello di gioco dello Schalke calò drasticamente e il massimo che poté raggiungere nella nuova Oberliga Ovest del 1947 fu un sesto posto. Entro due anni quel piazzamento si sarebbe trasformato in un dodicesimo posto. Bisogna attendere la metà degli anni cinquanta perché lo Schalke ritorni al suo antico splendore. Finì terzo in una serrata lotta a tre per la conquista della Oberliga West del 1954, che si decise all'ultima giornata. L'anno seguente si qualificò per la finale della Coppa di Germania, ma perse per 3-2 contro il Karlsruhe. Nel 1958 arrivò il settimo titolo tedesco, dopo la vittoria per 3-0 contro l'Amburgo. Ancora oggi è quello l'ultimo titolo vinto dalla squadra.
L'ingresso nella Bundesliga modifica
Lo Schalke continuò a giocare bene negli anni immediatamente precedenti alla formazione della Bundesliga, la nuova lega professionistica tedesca, nel 1963, riuscendo a classificarsi tra le prime quattro per un certo numero di stagioni. Questi risultati gli fruttarono la selezione tra le sedici squadre ammesse al campionato di prima serie.
I primi anni in Bundesliga furono difficili. Nel 1965 evitò la retrocessione soltanto grazie all'allargamento del campionato a diciotto squadre e alla vittoria in un girone di spareggio contro il Karlsruhe e l'Hertha Berlino. Seguì una serie di piazzamenti nelle zone basse della graduatoria, prima di un notevole miglioramento che culminò in un secondo posto finale dietro al Bayern Monaco nel 1972, dopo aver guidato la classifica per la maggior parte della stagione. Nello stesso anno lo Schalke vinse la Coppa di Germania per la seconda volta nella sua storia.
Lo scandalo della Bundesliga del 1971 modifica
Nonostante il miglioramento nei risultati i semi di un nuovo e clamoroso capovolgimento erano già stati gettati. Nel 1971 in Bundesliga scoppiò uno scandalo: giocatori e dirigenti di varie squadre furono accusati di aver intascato tangenti. Le indagini dimostrarono che lo Schalke aveva perso volontariamente per 1-0 contro l'Arminia Bielefeld nella partita del 17 maggio valida per la ventottesima giornata. Conseguentemente furono squalificati a vita alcuni giocatori dello Schalke, tra cui tre calciatori - Klaus Fischer, "Stan" Libuda e Klaus Fichtel - che a quei tempi avevano vestito la maglia della nazionale tedesca. Anche se le squalifiche vennero poi tramutate in pene dai sei mesi ai due anni, lo scandalo ebbe profonde ripercussioni su quella che sarebbe diventata di lì a poco una delle squadre egemoni nella Germania degli anni settanta.
Crisi e risorgimento modifica
Nel 1973, il club si trasferì al Parkstadion, impianto da 70 000 posti costruito appositamente per il Mondiale del 1974. Sulla scia dello scandalo le prestazioni della squadra furono mutevoli. Nel 1977 riuscì a ottenere un altro secondo posto, a un solo punto dal Borussia Mönchengladbach campione.
Nei primi anni ottanta i Knappen attraversarono dei problemi e, retrocessi, giocarono in seconda serie nelle stagioni 1981-1982 e 1983-1984. Ritornarono in massima divisione nel 1984 e, dopo un'altra retrocessione nel 1988, disputano la Bundesliga ininterrottamente dal 1991-1992. Nel 1987 Papa Giovanni Paolo II era divenuto membro onorario del club dopo aver celebrato la messa al Parkstadion.
Nel 1995-1996, la squadra raggiunse il terzo posto in Bundesliga, qualificandosi così alla Coppa UEFA per la prima volta dal 1977. La stagione 1996-1997 si aprì con il superamento dei trentaduesimi di finale di Coppa UEFA contro il Roda JC, alla fine di settembre. Due settimane dopo, nell'ottobre 1996, ci fu l'avvicendamento in panchina tra il partente Berger e l'allenatore olandese Huub Stevens, ex tecnico del Roda. Lo Schalke, che poteva contare su giocatori di valore come Jens Lehmann, Olaf Thon, Andreas Müller, Michael Büskens, Jiří Němec, Ingo Anderbrügge, Martin Max e Youri Mulder, proseguì il cammino in Coppa UEFA, eliminando Trabzonspor ai sedicesimi, Club Bruges agli ottavi e Valencia ai quarti di finale e in semifinale il Tenerife ai tempi supplementari, approdando così alla doppia finale contro la favorita Inter. L'atto conclusivo del torneo, l'ultimo giocato in doppio turno prima dell'introduzione, dall'anno seguente, della finale unica della competizione, vide gli uomini di Stevens prevalere per 1-0 il 7 maggio 1997 in casa e soccombere per 1-0 il 21 maggio al Meazza, ma aggiudicarsi il trofeo per 4-1 ai tiri di rigore. Resta questo il più grande traguardo nella storia del club.
Lo Schalke tra le grandi di Germania modifica
Durante gli anni novanta e i primi anni del XXI secolo lo Schalke andò incontro a una positiva trasformazione in una moderna organizzazione sportiva di stampo commerciale e si affermò come una delle squadre di vertice della Bundesliga. Nel 2000-2001 e nel 2001-2002 vinse due Coppe di Germania consecutive e ottenne due secondi posti in Bundesliga nel 2000-2001 e nel 2004-2005. Il secondo posto del 2001 fu un duro colpo per i tifosi dei Königsblauen, dato che il Bayern, sfavorito dalla classifica alla vigilia dell'ultima giornata, riuscì ad aggiudicarsi il titolo in modo clamoroso, segnando un gol all'ultimo minuto di gioco dell'ultima partita, sul campo dell'Amburgo.
Nella stagione 2005-2006 lo Schalke si classificò quarto in campionato e fu eliminato dalla UEFA Champions League nella fase a gironi, guadagnando comunque l'accesso alla Coppa UEFA come terzo classificato nel proprio raggruppamento di Champions. Raggiunse la semifinale di Coppa UEFA, dove fu eliminato dai futuri vincitori del Siviglia.
Nel 2006-2007 la squadra condusse a lungo la classifica della Bundesliga, giungendo alla penultima giornata con un punto di vantaggio sullo Stoccarda e vedendosi scavalcare dai riali a causa della sconfitta per 2-0 in trasferta nel derby contro il Borussia Dortmund e della contemporanea vittoria per 3-2 dello Stoccarda sul campo del Bochum. Nell'ultimo turno la situazione non è mutata, così lo Schalke dovette accontentarsi del secondo posto finale per la terza volta in sette anni. Nella stagione successiva lo Schalke giunse terzo, guadagnando l'accesso al terzo turno preliminare della UEFA Champions League.
Nell'annata 2008-2009 lo Schalke si piazzò a metà classifica, mancando così l'accesso alle coppe europee dopo alcuni anni; in campo internazionale fu eliminato dall'Atlético Madrid nel terzo turno preliminare di UEFA Champions League. La partita di andata, giocata alla Veltins-Arena, si chiuse con il punteggio di 1-0 e quella di ritorno, giocata allo stadio Vicente Calderón, con il risultato di 4-0 per i madrileni. Lo Schalke retrocesse quindi in Coppa UEFA, dove fu eliminato nella fase a gruppi. Il nuovo allenatore Fred Rutten fu esonerato a marzo e sostituito da un trio composto da Mike Buskens, Youri Mulder e Oliver Reck.
Nel 2009-2010, sotto la guida di Felix Magath, la squadra comandò a lungo la classifica del campionato, ma concluse il torneo al secondo posto, a cinque punti dal Bayern Monaco.
Nell'estate del 2010 la società mise a segno tre grandi acquisti, ingaggiando prima Christoph Metzelder a parametro zero, poi Raúl, dopo che quest'ultimo aveva rescisso il contratto con il Real Madrid, e infine l'attaccante Klaas-Jan Huntelaar, prelevato dal Milan per 14 milioni di euro.
Nella stagione 2010-2011, sotto la guida di Ralf Rangnick, lo Schalke eliminò i campioni d'Europa dell'Inter ai quarti di finale della UEFA Champions League con i risultati di 2-5 all'andata a San Siro e 2-1 al ritorno a Gelsenkirchen, raggiungendo per la prima volta nella propria storia le semifinali della competizione, dove fu estromesso dagli inglesi del Manchester United con il punteggio complessivo di 6-1. Al buon percorso in Europa fece, però, da contraltare un deludente campionato, nel quale lo Schalke 04 chiuse in quintultima posizione. Il 21 maggio vinse la Coppa di Germania battendo per 5-0 in finale il Duisburg.
La stagione 2011-2012 si aprì nel mese di luglio: battendo ai tiri di rigore i neo-campioni di Germania del Borussia Dortmund, la squadra si aggiudicò per la prima volta la Supercoppa di Germania. A settembre, tuttavia, l'allenatore Rangnick abbandonò l'incarico per motivi personali. L'annata vide la squadra arrivare terza in campionato, con qualificazione alla fase a gironi di UEFA Champions League, mentre il cammino europeo della squadra di Gelsenkirchen si interruppe ai quarti di finale di Europa League ad opera dell'Athletic Bilbao. Per quanto concerne la coppa nazionale, lo Schalke non riuscì a ripetere il successo dell'anno prima, venendo eliminato agli ottavi di finale da una squadra di seconda divisione, il Karlsruhe.
La stagione 2012-2013 fu positiva: la squadra si piazzò al quarto posto in classifica in Bundesliga, qualificandosi ancora alla UEFA Champions League. Durante il cammino in Champions, lo Schalke superò il girone B come prima nel gruppo, lasciandosi dietro Arsenal, Olympiakos e Montpellier, ma agli ottavi di finale fu eliminato dal Galatasaray, anche se il club tedesco fu la squadra che perse meno partite in tutto il torneo.
Nella stagione 2013-2014 la squadra allenata da Jens Keller, dopo essersi piazzata seconda nel girone con Chelsea, Steaua Bucarest e Basilea, raggiunse nuovamente gli ottavi di finale di UEFA Champions League, dove fu eliminata dal Real Madrid, poi vincitore del trofeo (i tedeschi rimediarono due sconfitte, per 1-6 in casa e per 3-1 al Bernabéu). In Coppa di Germania deluse ed uscì al primo turno, ma, dopo una prima parte di stagione sottotono, si riprese in campionato, malgrado numerosi infortuni gravi occorsi a Jefferson Farfán e Klaas-Jan Huntelaar, grazie all'apporto di nuovi talenti emergenti quali Max Meyer e Leon Goretzka. Delle successive 17 partite ne vinse 11 e ne pareggiò 3, totalizzando 36 punti. Il terzo posto valse la terza qualificazione consecutiva alla UEFA Champions League, avvenimento mai verificatosi in precedenza nella storia del club.
La nuova crisi, l'altalena tra prima e seconda serie modifica
Nella stagione seguente, a causa degli scarsi risultati ottenuti nel girone di UEFA Champions League e in Coppa di Germania (dove arrivò un'altra eliminazione molto precoce, contro un club di terza divisione), l'allenatore Keller fu sollevato dall'incarico gia nell'ottobre del 2014. Gli subentrò Roberto Di Matteo. Grazie ad un grande recupero la squadra terminò il campionato al sesto posto, valevole per la qualificazione all'Europa League. In UEFA Champions League il cammino dei tedeschi incrociò quello di Chelsea, Maribor e Sporting Lisbona. Grazie al secondo posto nel girone lo Schalke si qualificò ancora una volta agli ottavi di finale, dove fu eliminato ancora una volta dal Real Madrid (sconfitta per 0-2 in casa e vittoria per 4-3 al Bernabéu).
Nell'annata 2015-2016 lo Schalke concluse quinto in campionato. Dalla Coppa di Germania fu estromesso al secondo turno contro il Borussia Mönchengladbach, mentre in Europa League, dopo aver vinto il proprio girone con 4 vittorie e 2 pareggi in 6 partite, cadde ai sedicesimi di finale, eliminato dallo Šachtar.
Nella stagione 2016-2017 lo Schalke non andò oltre il decimo posto in classifica in Bundesliga. In Coppa di Germania fu eliminato ai quarti di finale dal Bayern Monaco, in Europa League ai quarti di finale dall'Ajax. Markus Weinzierl fu esonerato alla fine della stagione e sostituito dall'italo-tedesco Domenico Tedesco, che a soli 31 anni divenne il più giovane allenatore nella storia del club[2]. Nell'annata seguente la squadra riuscì a piazzarsi seconda in campionato con 63 punti, 21 in meno del Bayern Monaco, mentre in Coppa di Germania fu eliminata in semifinale dall'Eintracht Francoforte poi vincitore del trofeo. Nella stagione seguente Tedesco debuttò in UEFA Champions League: superato il girone come seconda classificata, la compagine biancoblù fu eliminata malamente dal Manchester City con un netto 7-0 nella gara di ritorno, dopo la sconfitta per 2-3 subita all'andata in casa. Il 14 marzo 2019 Tedesco fu esonerato e sostituito da Huub Stevens all'indomani della disfatta in Champions, con la squadra quattordicesima in Bundesliga e ai quarti di finale di Coppa di Germania. Il piazzamento finale in campionato fu il quattordicesimo posto.
Il momento difficile dello Schalke proseguì anche nelle stagioni successive. Tra la diciottesima giornata della stagione 2019-2020 e la quindicesima della stagione 2020-2021 la squadra collezionò una striscia negativa di 30 partite senza vittorie. Malgrado il ritorno di giocatori come Sead Kolašinac e Klaas-Jan Huntelaar nel mercato invernale del 2021, la situazione non migliorò e lo Schalke, al termine di una stagione disastrosa, retrocesse aritmeticamente in Zweite Bundesliga a quattro giornate dal termine del campionato, dopo 30 stagioni consecutive di permanenza in massima serie. Nel 2021-2022 lo Schalke si assicurò la promozione in Bundesliga con una giornata di anticipo, concludendo il campionato di Zweite Bundesliga in prima posizione per la terza volta nella propria storia,[3] ma nel 2022-2023 conobbe una nuova retrocessione, avvenuta alla penultima giornata a causa del penultimo posto.
Cronistoria modifica
Cronistoria del Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04 | |
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Colori e simboli modifica
Simboli ufficiali modifica
Stemma modifica
Lo stemma raffigura una grossa G (Gelsenkirchen) che racchiude la S di Schalke e 04 l'anno di fondazione (il 1904).
Inno modifica
"Blau und weiss wie lieb ich Dich" (Bianco e blu come ti amo) e "Königsblauer S04" (Blu reale S04) sono i due inni ufficiali. "Opa Pritschikowski" è anche un coro popolare tra i tifosi.
Strutture modifica
Stadio modifica
Lo stadio di casa dello Schalke 04 è, dal 2001, la Veltins-Arena, impianto che può contenere 61.481 spettatori.
Ad ogni modo la squadra gioca nella sua storia in almeno altri due impianti: prima nel Glückauf-Kampfbahn, che, inaugurato nel 1928 e tutt'oggi esistente, viene abbandonato solamente nel 1973; è così testimone della maggior parte dei successi del club. Successivamente avviene invece il trasloco nel più moderno Parkstadion: costruito in occasione dei Mondiali del 1974 ha ospitato anche incontri dell'Europeo 1988, oltre alla finale di andata della Coppa UEFA 1996-1997, giocata contro l'Inter.
Il Parkstadion viene poi parzialmente demolito, e dal 2001 viene utilizzato l'attuale impianto, uno dei più moderni del mondo. Edificato in previsione dei Mondiali del 2006, nel quale è noto come Arena AufSchalke, è stato anche sede della finale della UEFA Champions League 2003-2004. Da notare che nel 2010, in occasione della partita inaugurale del campionato mondiale di hockey su ghiaccio maschile, l'intero stadio è stato riadattato a palazzetto del ghiaccio; in questa occasione si è registrata la capienza record, 77.803 spettatori, sedicimila posti in più rispetto a quella degli incontri di calcio.
Società modifica
Sponsor modifica
La società ha avuto i seguenti sponsor[4]:
Cronologia degli sponsor ufficiali
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Impegno nel sociale modifica
Dal 2008 è attiva la fondazione Schalke hilft!, che si occupa di portare aiuto alle persone in difficoltà della regione[5].
Collaborazioni modifica
Il 26 aprile 2018 viene annunciata una partnership della durata di 5 anni tra Schalke 04 ed Hebei Fortune: la società tedesca si impegna a prendersi cura della strategia di crescita delle giovanili dei partner cinesi con lo scopo di sviluppare i giovani talenti cinesi, usando come modello il coaching della Bundesliga.[6]
Dall'agosto del 2021 al maggio del 2022, la società si è impegnata a portare avanti un progetto in collaborazione con l'International Soccer Academy, ospitando 21 ragazzi statunitensi di età compresa fra i 16 e i 18 anni nelle proprie strutture e seguendoli nel loro percorso di scambio culturale e sviluppo delle loro abilità calcistiche.[7]
Settore giovanile modifica
Il settore giovanile dello Schalke 04, conosciuto anche come Die Knappenschmiede (traducibile letteralmente in "La miniera"),[8] ha il suo principale serbatoio di reclutamento nel land della Renania Settentrionale-Vestfalia (di cui fa parte la stessa città di Gelsenkirchen) ed è organizzato in modo da aiutare i giovani atleti nel loro sviluppo, con programmi specializzati a seconda delle diverse fasce d'età e abilità individuali, e guidarli fino all'inserimento e all'esordio in prima squadra.[9] Divise fin dal 2011 in due macro-sezioni (che comprendono, rispettivamente, le squadre dall'Under 9 all'Under 15 e quelle dall'Under 16 alla squadra B), le giovanili collaborano anche con diverse scuole della zona, fra cui la Gesamtschule Berger Feld, un centro di proprietà della federazione tedesca situato vicino allo stadio della prima squadra.[9]
La Knappenschmiede è anche uno dei settori giovanili più noti e qualificati in Germania e in Europa,[8][9] avendo rappresentato il punto di partenza della carriera professionistica di molti giocatori tedeschi o internazionali di alto livello. La nazionale tedesca vincitrice della Coppa del mondo nel 2014 contava fra le sue fila ben quattro prodotti del vivaio bianco-blu: Manuel Neuer, che è anche considerato uno dei portieri migliori di tutti i tempi,[10] Benedikt Höwedes, Mesut Özil e Julian Draxler.[9] Fra gli altri calciatori diventati famosi a livello nazionale e internazionale, si ricordano Tamás Hajnal, Toni Tapalović (poi diventato allenatore dei portieri del Bayern Monaco, fra cui lo stesso Neuer),[11] Mike Hanke, Christian Pander, Sebastian Boenisch, Ralf Fährmann (che ha collezionato più di 200 presenze con lo Schalke), Carlos Zambrano, Danny Latza (capitano della squadra fin dal suo ritorno nell'estate del 2021),[12] Joël Matip, Sead Kolašinac, Kaan Ayhan, Max Meyer, Timon Wellenreuther, Leroy Sané, Thilo Kehrer, Weston McKennie, Malick Thiaw e Matthew Hoppe.[13]
Altre sezioni della società modifica
Lo Schalke 04 è una società polisportiva. Oltre al calcio esistono sezioni di pallacanestro[14], pallamano[15], atletica leggera[16] e ping pong[17].
Diffusione nella cultura di massa modifica
Nell'ottobre 2012 lo Schalke 04 ha ultimato il "Fan Feld", il cimitero per i suoi tifosi più sfegatati. All'interno vi sono 1904 tombe disponibili (per ricordare la data di fondazione del club) e ciascun loculo costa non meno di 5406 euro.[18]
Allenatori modifica
Gli allenatori del club sono stati[19]:
- Heinz Ludewig (3 aprile 1925 – 1927)
- Gustav Wieser (25 maggio 1928 – 1929)
- Kurt Otto (11 agosto, 1929 – 1930)
- August Sobotka (1930–1931)
- Hans Sauerwein (1º agosto 1931 – 1º luglio 1932)
- Kurt Otto (20 luglio 1932 – 1933)
- Hans Schmidt (15 agosto 1933 – 7 luglio 1938)
- Otto Faist (26 ottobre 1938 – 1942)
- Ernst Kuzorra (1946–1947)
- Willi Schäfer (4 novembre 1947 – 1948)
- Theo Langl (1948)
- Ferdinand Swatosch (1º dicembre 1948 – 1949)
- Fritz Szepan (31 agosto 1949 – 1954)
- Eduard Frühwirth (1954 – 31 maggio 1959)
- Nandor Lengyel (1959–1960)
- Georg Gawliczek (1960 – 25 aprile 1964)
- Fritz Langner (26 aprile 1964 – 30 giugno 1967)
- Karl-Heinz Marotzke (1º luglio 1967 – 13 novembre 1967)
- Günter Brocker (18 novembre 1967 – 17 novembre 1968)
- Rudi Gutendorf (22 novembre 1968 – 7 settembre 1970)
- Slobodan Čendić (8 settembre 1970 – 30 giugno 1971)
- Ivica Horvat (1º luglio 1971 – 30 giugno 1975)
- Max Merkel (1º luglio 1975 – 9 marzo 1976)
- Friedel Rausch (10 marzo 1976 – 20 dicembre 1977)
- Uli Maslo (21 dicembre 1977 – 30 giugno 1978)
- Ivica Horvat (1º luglio 1978 – 17 marzo 1979)
- Gyula Lóránt (19 marzo 1979 – 4 dicembre 1979)
- Dietmar Schwager (5 dicembre 1979 – 22 aprile 1980)
- Fahrudin Jusufi (21 aprile 1980 – 26 maggio 1981)
- Heinz Redepennig (interim) (26 maggio 1981 – 30 giugno 1981)
- Rudi Assauer (interim) (27 maggio 1981 – 30 giugno 1981)
- Sigfried Held (1º luglio 1981 – 20 gennaio 1983)
- Jürgen Sundermann (24 gennaio 1983 – 30 giugno 1983)
- Diethelm Ferner (1º luglio 1983 – 30 giugno 1986)
- Rolf Schafstall (1º luglio 1986 – 7 dicembre 1987)
- Horst Franz (29 dicembre 1987 – 18 settembre 1988)
- Diethelm Ferner (9 settembre 1988 – 2 aprile 1989)
- Helmut Kremers (interim) (3 aprile 1989 – 10 aprile 1989)
- Peter Neururer (11 aprile 1989 – 13 novembre 1990)
- Klaus Fischer (interim) (14 novembre 1990 – 31 dicembre 1990)
- Aleksandar Ristić (1º gennaio 1991 – 30 aprile 1992)
- Klaus Fischer (interim) (1º maggio 1992 – 30 giugno 1992)
- Udo Lattek (1º luglio 1992 – 17 gennaio 1993)
- Helmut Schulte (18 gennaio 1993 – 10 ottobre 1993)
- Jörg Berger (11 ottobre 1993 – 3 ottobre 1996)
- Hubert Neu (interim) (4 ottobre 1996 – 8 ottobre 1996)
- Huub Stevens (9 ottobre 1996 – 30 giugno 2002)
- Frank Neubarth (1º luglio 2002 – 25 marzo 2003)
- Marc Wilmots (interim) (26 marzo 2003 – 30 giugno 2003)
- Jupp Heynckes (25 giugno 2003 – 15 settembre 2004)
- Eddy Achterberg (interim) (15 settembre 2004 – 28 settembre 2004)
- Ralf Rangnick (28 settembre 2004 – 12 dicembre 2005)
- Oliver Reck (interim) (12 dicembre 2005 – 4 gennaio 2006)
- Mirko Slomka (4 gennaio 2006 – 13 aprile 2008)
- Michael Büskens (interim) (14 aprile 2008 – 30 giugno 2008)
- Fred Rutten (1º luglio 2008 – 26 marzo 2009)
- Michael Büskens (interim) (1º aprile 2009 – 30 giugno 2009)
- Felix Magath (1º luglio 2009 – 16 marzo 2011)
- Josef Eichkorn (interim) (17 marzo 2011 – 20 marzo 2011)
- Ralf Rangnick (21 marzo 2011 – 22 settembre 2011)
- Josef Eichkorn (interim) (23 settembre 2011 – 26 settembre 2011)
- Huub Stevens (27 settembre 2011 – 16 dicembre 2012)
- Jens Keller (16 dicembre 2012 – 7 ottobre 2014)
- Roberto Di Matteo (7 ottobre 2014 – 26 maggio 2015)
- André Breitenreiter (12 giugno 2015 – 15 maggio 2016)
- Markus Weinzierl (2 giugno 2016 – 10 giugno 2017)
- Domenico Tedesco (10 giugno 2017 - 14 marzo 2019)
- Huub Stevens (interim) (14 marzo 2019 - 18 maggio 2019)
- David Wagner (9 maggio 2019 - 27 settembre 2020)
- Manuel Baum (30 settembre 2020 - 18 dicembre 2020)
- Huub Stevens (interim) (18 dicembre 2020 - 27 dicembre 2020)
- Christian Gross (27 dicembre 2020 - 28 febbraio 2021)
- Dīmītrīs Grammozīs (2 marzo 2021 - 6 marzo 2022)
- Michael Büskens (7 marzo 2022 -7 giugno 2022)
- Frank Kramer (7 giugno 2022-19 ottobre 2022)
- Matthias Kreutzer (interim) (20 ottobre 2022-27 ottobre 2022)
- Thomas Reis (27 ottobre 2022-27 settembre 2023)
- Matthias Kreutzer (interim) (27 settembre 2023-9 ottobre 2023)
- Karel Geraerts (9 ottobre 2023-in corso)
Calciatori modifica
Hall of Fame modifica
Il seguente è l'elenco dei giocatori facenti parte della Hall of Fame presente sul sito ufficiale del club:
Portiere[20]:
- Norbert Nigbur (1966-1976; 1979-1983)
Difensori[21]:
- Rolf Rüssmann (1969-1973; 1974-1980)
- Klaus Fichtel (1965-1980; 1984-1988)
- Olaf Thon (1983-1988; 1994-2002)
Centrocampisti[22]:
- Marc Wilmots (1996-2000; 2001-2003)
- Fritz Szepan (1925-1949)
- Ingo Anderbrügge (1988-1999)
- Ernst Kuzorra (1923-1950)
Attaccanti[23]:
- Rüdiger Abramczik (1973-1980; 1987-1988)
- Klaus Fischer (1970-1981)
- Reinhard Libuda (1961-1965; 1968-1972; 1973-1976)
Allenatore[24]:
- Huub Stevens (1996-2002; 2011-2012)
Vincitori di titoli modifica
I seguenti giocatori hanno ottenuto risultati di prestigio con le loro nazionali nel periodo di militanza nella società:
- Campioni del mondo
- Manuel Neuer (2011)
- Ebbe Sand (2001)
- Christian Poulsen (2005, 2006)
- Levan K'obiashvili (2011)
- Jiří Němec (1997)
Palmarès modifica
Competizioni nazionali modifica
Competizioni internazionali modifica
- Coppa UEFA: 1
- Coppa Intertoto UEFA: 2 (record condiviso con Amburgo, Stoccarda e Villarreal)
Competizioni regionali modifica
- 1934, 1935, 1936, 1937, 1938, 1939, 1940, 1941, 1942, 1943, 1944
- 1951, 1958
Competizioni giovanili modifica
- 1975-1976, 2005-2006, 2011-2012, 2014-2015
- 1977-1978, 2001-2002, 2021-2022
Statistiche e record modifica
Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali modifica
Campionati nazionali modifica
Dalla stagione 1933-1934 alla stagione 2020-2021 compresa, la squadra ha partecipato a:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Gauliga Westfalen | 11 | 1933-1934 | 1943-1944 | 79 |
Oberliga West | 15 | 1947-1948 | 1962-1963 | ||
Bundesliga | 53 | 1963-1964 | 2020-2021 | ||
2º | 2. Fußball-Bundesliga | 6 | 1981-1982 | 2021-2022 | 6 |
Partecipazione alle coppe europee modifica
Nelle competizioni europee lo Schalke 04 ha ottenuto contro i finlandesi dell'HJK la miglior vittoria in assoluto, un 6-1 nel ritorno dei play-off della Europa League 2011-2012, mentre la peggior sconfitta, un 7-0 esterno, è avvenuta nel ritorno degli ottavi della UEFA Champions League 2018-2019 contro gli inglesi del Manchester City[25].
Alla stagione 2020-2021 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[25]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 9 | 1958-1959 | 2018-2019 |
Coppa delle Coppe | 2 | 1969-1970 | 1972-1973 |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 13 | 1976-1977 | 2015-2016 |
Coppa Intertoto | 2 | 2003 | 2004 |
Statistiche individuali modifica
Per quanto riguarda le competizioni internazionali, Gerald Asamoah è il giocatore con più presenze totali, 63, mentre Klaas-Jan Huntelaar è il miglior marcatore, avendo realizzato 31 reti durante tutta la sua militanza nel club[25].
Vengono riportati di seguito i calciatori per numero di presenze e gol con la maglia dello Schalke 04:
Record di presenze
I primi dieci giocatori per numero di presenze[26]:
|
Record di gol
I primi dieci giocatori per numero di gol[27]:
|
Tifoseria modifica
Gemellaggi e rivalità modifica
La principale rivalità è nei confronti del Borussia Dortmund, il cosiddetto derby della Ruhr o Revierderby, tuttavia sono sentiti in questo senso anche gli incontri con Bayern Monaco, Colonia e Hertha Berlino[28].
I tifosi dello Schalke hanno invece forti rapporti di amicizia con 1.FC Nürnberg e Twente[28], Vardar, Górnik Zabrze[29] e Salernitana.
Organico modifica
Rosa 2023-2024 modifica
Aggiornata al 6 agosto 2023.
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Staff tecnico modifica
Allenatore: | Karel Geraerts |
Vice allenatore: | Matthias Kreutzer |
Vice allenatore: | Michael Büskens |
Vice allenatore: | Markus Gellhaus |
Preparatore dei portieri: | Simon Henzler |
Preparatore atletico: | Jörn Menger |
Preparatore atletico: | Alexander Storck |
Match analyst: | Lars Gerling |
Squadra riserve modifica
La società ha una squadra riserve denominata Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04 II, che dalla stagione 2007-2008 milita nella Fußball-Regionalliga, la quarta serie del campionato tedesco di calcio.
Il suo staff tecnico è composto dall'allenatore Bernhard Trares, dal suo vice Manfred Dubski e dal preparatore dei portieri Thomas Schlieck.
Gioca le sue gare interne al Mondpalast-Arena, stadio da 13.500 posti.
Note modifica
- ^ Mario Salvini, Hitler tifava Schalke 04, Gazzetta dello Sport, 18 marzo 2011.
- ^ Bundesliga, Domenico Tedesco si racconta a FOXSports.it, su foxsports.it. URL consultato il 28 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
- ^ (EN) Schalke back in the Bundesliga at first attempt, dw.com, 7 maggio 2022.
- ^ (DE) Schalke-Trikot, in schalke-trikot.de. URL consultato il 15 marzo 2016.
- ^ (DE) Schalke hilft! unterstützt Menschen in der Region, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ KOOPERATION MIT HEBEI CHINA FORTUNE FC, su schalke04.de.
- ^ (EN) USA cooperation: U18s team arrive at Schalke - Fußball - Schalke 04, su Fußball, 17 agosto 2021. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ a b (EN) The Bundesliga Dictionary [collegamento interrotto], su bundesliga.com - the official Bundesliga website. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ a b c d (EN) Youth academy - Fußball - Schalke 04, su Fußball. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ (EN) Analysed: the evolution of the goalkeeper, su fourfourtwo.com, 1º maggio 2018. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ (DE) Der Mann hinter Manuel Neuer - er sicherte seinen Verbleib beim FC Bayern München, su tz.de, 21 maggio 2020. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ (EN) Danny Latza is the new captain of Schalke 04 - Fußball - Schalke 04, su Fußball, 9 luglio 2021. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ (EN) Transitioning to the first team - Fußball - Schalke 04, su Fußball. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ (DE) Basketball, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016.
- ^ (DE) Die Handball-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ (DE) Die Leichtathletik-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ (DE) Die Tischtennis-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ Calcio:Lo Schalke 04 inaugura il cimitero per i suoi tifosi, 30 luglio 2012. URL consultato il 30 luglio 2012.
- ^ (DE) Die Trainer des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 1º giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2017).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Tor, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Abwehr, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Mittelfeld, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Angriff, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Trainer, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016.
- ^ a b c (EN) FC Schalke 04, in www.uefa.com. URL consultato il 12 marzo 2016.
- ^ Schalke 04, in calciozz.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
- ^ Schalke 04, in calciozz.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
- ^ a b (EN) FC Schalke 04, in abseits-soccer.com. URL consultato il 16 marzo 2016.
- ^ (DE) Fanfreundschaften & Kontakte, in stadionfans.de. URL consultato l'8 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
Voci correlate modifica
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04
Collegamenti esterni modifica
- (DE, EN, ZH) Sito ufficiale, su schalke04.de.
- FC Schalke 04 (canale), su YouTube.
- (DE, EN, IT) Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, su int.soccerway.com, Perform Group.
- Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (RU) Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, su FootballFacts, FootballFacts.ru.
- (EN) FC Schalke 04, su SoundCloud.
- (DE) Sito ufficiale, su schalke04.de.
- (DE) Sito ufficiale della squadra riserve, su knappenschmiede.schalke04.de.
- (DE) Sito ufficiale della Veltins-Arena, su veltins-arena.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 138565163 · LCCN (EN) n2001092105 · GND (DE) 2037491-4 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2001092105 |
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