Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04

società polisportiva tedesca
F.C.G. Schalke 04
Calcio
Die Knappen (i Minatori), Die Königsblauen (i Blu reali)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Blu reale, bianco
Inno "Blau und weiss wie lieb ich Dich" e "Königsblauer S04"
Dati societari
Città Gelsenkirchen
Nazione Bandiera della Germania Germania
Confederazione UEFA
Federazione DFB
Campionato 2. Bundesliga
Fondazione 1904
Presidente Bandiera della Germania Jens Buchta
Allenatore Bandiera del Belgio Karel Geraerts
Stadio Veltins-Arena
(61 482 posti)
Sito web www.schalke04.de
Palmarès
Campionato tedescoCampionato tedescoCampionato tedescoCampionato tedescoCampionato tedescoCampionato tedescoCampionato tedesco Coppa di GermaniaCoppa di GermaniaCoppa di GermaniaCoppa di GermaniaCoppa di Germania Coppa di Lega tedesca Supercoppa di Germania Coppa UEFA Coppa IntertotoCoppa Intertoto
Titoli di Germania 7
Titoli nazionali 3 Bundesliga 2
Trofei nazionali 5 Coppe di Germania
1 Supercoppe di Germania
1 Coppa di Lega tedesca
Trofei internazionali 1 Coppe UEFA/Europa League
2 Coppa Intertoto UEFA
1 Coppa delle Alpi
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, meglio noto come Schalke 04, o semplicemente Schalke, è una società polisportiva tedesca di Gelsenkirchen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Milita in Zweite Bundesliga, la seconda divisione del campionato tedesco di calcio.

Nel suo palmarès annovera 7 titoli di Germania, 5 Coppe di Germania, 1 Coppa di Lega tedesca e 1 Supercoppa di Germania, 1 Coppa UEFA, 2 Coppe Intertoto. Dal 2001 disputa le partite interne alla Veltins-Arena. Vi è col Borussia Dortmund una sentita rivalità, infatti le due squadre disputano il cosiddetto derby della Ruhr.

Il club è attivo altresì in altri sport quali la pallacanestro, la pallamano, l'atletica leggera, tennistavolo, sport invernali e eSport. La dicitura "04" si deve all'anno di fondazione del club, il 1904. La società visse il suo apice negli anni '30 e '40 del XX secolo. Con 155 000 membri risulta, al giugno 2018, il secondo club sportivo tedesco per numero di affiliati.

Storia modifica

Origini modifica

Il club fu fondato il 4 maggio 1904 con il nome di Westfalia Schalke, da un gruppo di studenti di scuola superiore e all'inizio vestiva il rosso e il giallo. La squadra non riuscì a guadagnare l'accesso alla Westdeutscher Spielverband e continuò a giocare come molte delle "associazioni non riconosciute" di cui pullulava il calcio tedesco alle sue origini.

Nel 1912, dopo vari tentativi andati a vuoto di entrare nella lega ufficiale, si fuse con il club ginnico Schalker Turnverein 1877 allo scopo di facilitare l'ingresso di quest'ultima compagine. L'accordo rimase in essere fino al 1915, quando l'SV Westfalia Schalke fu ristabilito come club indipendente. La separazione si rivelò momentanea e nel 1919 le due società si unirono nuovamente a formare il Turn- und Sportverein Schalke 1877. Il nuovo club vinse il suo primo trofeo, la Schalke Kreisliga, nel 1923. Fu in questo periodo che i giocatori e i sostenitori dello Schalke furono soprannominati Die Knappen – che in tedesco antico significa I Minatori – poiché molti giocatori e tifosi dello Schalke lavoravano nelle miniere di carbone di Gelsenkirchen.

Nel 1924, la squadra di calcio si separò ancora una volta dal club ginnico, questa volta portando con sé il presidente del club. Assunto il nome di FC Schalke 04, il club adottò le uniformi blu e bianche anche oggi utilizzate, e così nacque il secondo soprannome della squadra: Die Königsblauen" (I Blu Reali). L'anno seguente divenne la squadra locale egemone, grazie ad uno stile di gioco originale, fatto di passaggi corti e rapidi. Questo sistema in seguito sarebbe diventato famoso con il nome di "Schalker Kreisel" (trottola roteante). Nel 1927 questo tipo di gioco condusse la formazione nelle zone alte della Gauliga Ruhr, poi in seconda divisione e infine nella prima fase delle finali nazionali.

L'ascesa nazionale modifica

Il club, ormai popolare, costruì un nuovo stadio, il Glückauf-Kampfbahn, nel 1928 e si vide riconosciuto il supporto della città cambiando nome in FC Gelsenkirchen-Schalke 04. Vinse il suo primo campionato della Germania nel 1929, ma l'anno dopo fu sanzionata per aver oltrepassato i limiti salariali stabiliti dalla federazione e, in un'epoca in cui la professionalizzazione nello sport non era ben vista, le fu proibito di disputare il campionato per quasi un anno e mezzo. Tuttavia il divieto ebbe poco impatto sulla popolarità del club: nella prima partita dopo la sanzione, giocata contro il Fortuna Düsseldorf nel giugno 1931, la squadra portò nel suo stadio ben 70.000 spettatori.

Con la riorganizzazione del calcio tedesco ad opera del Terzo Reich nel 1933, lo Schalke si trovò a giocare nella Gauliga Westfalen, una delle sedici prime divisioni istituite per rimpiazzare le innumerevoli leghe regionali e locali, ciascuna delle quali rivendicava lo status di massima serie. Dopo molti anni di dominio regionale lo Schalke si impose finalmente all'attenzione nazionale con il raggiungimento della finale del campionato tedesco di quell'anno. Il match contro il Düsseldorf si concluse con una sconfitta per 3-0. Quel risultato fu il preludio al decennio più ricco di successi nella storia della squadra: dal 1933 al 1942 il club comparve in 14 finali nazionali su 18 - 10 nel campionato tedesco e 8 nel Tschammerpokal, antesignano dell'odierna Coppa di Germania.

Il periodo 1934-1942 in campionato modifica

 
Tifosi della squadra nel 1941

Il primo titolo nazionale dello Schalke arrivò nel 1934 grazie alla vittoria per 2-1 contro il favorito Norimberga. L'anno dopo la squadra difese il titolo contro lo Stoccarda, che fu battuto per 6-4. Il club saltò la finale del 1936, ma fece la sua comparsa nelle finali nazionali per ciascuno dei sei anni successivi, uscendone vittorioso negli anni 1937, 1939, 1940 e 1942. Tre di queste finali nazionali le giocò contro squadre austriacheAdmira Vienna, Rapid Vienna e First Vienna – le quali giocavano nella Gauliga Ostmark tedesca dopo l'annessione dell'Austria al Reich nel 1938.

I Königsblauen fecero anche frequenti comparse nella finale dello Tschammerpokal, ma qui ebbero meno fortuna. Persero infatti la prima Tschammerpokal venendo sconfitti per 2-0 dal Norimberga nel 1935 e furono superati anche nelle finali degli anni 1936, 1941 e 1942. La loro unica vittoria nella Coppa giunse nel 1937 contro il Düsseldorf.

Per dodici stagioni, dal 1933 al 1945, lo Schalke inanellò una serie record impressionante, vincendo 162 delle 189 partite disputate in Gauliga, pareggiandone 21 e perdendone soltanto 6. Nel corso della lunga cavalcata segnò 924 gol, subendone soltanto 145. Dal 1935 al 1939 rimase imbattuto in campionato. Il dominio del club durante questo periodo lo portò a essere additato ad esempio della "nuova Germania" dalla propaganda nazista, nonostante molti giocatori discendessero da immigrati polacchi, su tutti le due stelle della squadra, Fritz Szepan ed Ernst Kuzorra.

Secondo alcune fonti, Adolf Hitler era un tifoso dello Schalke 04[1].

Dopoguerra modifica

Con la Germania nel caos verso la fine della seconda guerra mondiale lo Schalke giocò solamente due partite nel 1945. Con la guerra rinunciò a giocare regolarmente e per un certo tempo continuò ad essere una squadra forte. Così stabilì un record di scarto per una partita di campionato, dopo un roboante 20-0 contro lo SpVgg Herten, ma questo dato, più che rivelare la potenza della squadra, la dice lunga su come il calcio tedesco si fosse indebolito. Il livello di gioco dello Schalke calò drasticamente e il massimo che poté raggiungere nella nuova Oberliga Ovest del 1947 fu un sesto posto. Entro due anni quel piazzamento si sarebbe trasformato in un dodicesimo posto. Bisogna attendere la metà degli anni cinquanta perché lo Schalke ritorni al suo antico splendore. Finì terzo in una serrata lotta a tre per la conquista della Oberliga West del 1954, che si decise all'ultima giornata. L'anno seguente si qualificò per la finale della Coppa di Germania, ma perse per 3-2 contro il Karlsruhe. Nel 1958 arrivò il settimo titolo tedesco, dopo la vittoria per 3-0 contro l'Amburgo. Ancora oggi è quello l'ultimo titolo vinto dalla squadra.

L'ingresso nella Bundesliga modifica

Lo Schalke continuò a giocare bene negli anni immediatamente precedenti alla formazione della Bundesliga, la nuova lega professionistica tedesca, nel 1963, riuscendo a classificarsi tra le prime quattro per un certo numero di stagioni. Questi risultati gli fruttarono la selezione tra le sedici squadre ammesse al campionato di prima serie.

I primi anni in Bundesliga furono difficili. Nel 1965 evitò la retrocessione soltanto grazie all'allargamento del campionato a diciotto squadre e alla vittoria in un girone di spareggio contro il Karlsruhe e l'Hertha Berlino. Seguì una serie di piazzamenti nelle zone basse della graduatoria, prima di un notevole miglioramento che culminò in un secondo posto finale dietro al Bayern Monaco nel 1972, dopo aver guidato la classifica per la maggior parte della stagione. Nello stesso anno lo Schalke vinse la Coppa di Germania per la seconda volta nella sua storia.

Lo scandalo della Bundesliga del 1971 modifica

Nonostante il miglioramento nei risultati i semi di un nuovo e clamoroso capovolgimento erano già stati gettati. Nel 1971 in Bundesliga scoppiò uno scandalo: giocatori e dirigenti di varie squadre furono accusati di aver intascato tangenti. Le indagini dimostrarono che lo Schalke aveva perso volontariamente per 1-0 contro l'Arminia Bielefeld nella partita del 17 maggio valida per la ventottesima giornata. Conseguentemente furono squalificati a vita alcuni giocatori dello Schalke, tra cui tre calciatori - Klaus Fischer, "Stan" Libuda e Klaus Fichtel - che a quei tempi avevano vestito la maglia della nazionale tedesca. Anche se le squalifiche vennero poi tramutate in pene dai sei mesi ai due anni, lo scandalo ebbe profonde ripercussioni su quella che sarebbe diventata di lì a poco una delle squadre egemoni nella Germania degli anni settanta.

Crisi e risorgimento modifica

 
Klaus Fischer, il più grande goleador nella storia dello Schalke 04, saluta Giancarlo Antognoni prima della sfida di Coppa UEFA del 1977.

Nel 1973, il club si trasferì al Parkstadion, impianto da 70 000 posti costruito appositamente per il Mondiale del 1974. Sulla scia dello scandalo le prestazioni della squadra furono mutevoli. Nel 1977 riuscì a ottenere un altro secondo posto, a un solo punto dal Borussia Mönchengladbach campione.

Nei primi anni ottanta i Knappen attraversarono dei problemi e, retrocessi, giocarono in seconda serie nelle stagioni 1981-1982 e 1983-1984. Ritornarono in massima divisione nel 1984 e, dopo un'altra retrocessione nel 1988, disputano la Bundesliga ininterrottamente dal 1991-1992. Nel 1987 Papa Giovanni Paolo II era divenuto membro onorario del club dopo aver celebrato la messa al Parkstadion.

Nel 1995-1996, la squadra raggiunse il terzo posto in Bundesliga, qualificandosi così alla Coppa UEFA per la prima volta dal 1977. La stagione 1996-1997 si aprì con il superamento dei trentaduesimi di finale di Coppa UEFA contro il Roda JC, alla fine di settembre. Due settimane dopo, nell'ottobre 1996, ci fu l'avvicendamento in panchina tra il partente Berger e l'allenatore olandese Huub Stevens, ex tecnico del Roda. Lo Schalke, che poteva contare su giocatori di valore come Jens Lehmann, Olaf Thon, Andreas Müller, Michael Büskens, Jiří Němec, Ingo Anderbrügge, Martin Max e Youri Mulder, proseguì il cammino in Coppa UEFA, eliminando Trabzonspor ai sedicesimi, Club Bruges agli ottavi e Valencia ai quarti di finale e in semifinale il Tenerife ai tempi supplementari, approdando così alla doppia finale contro la favorita Inter. L'atto conclusivo del torneo, l'ultimo giocato in doppio turno prima dell'introduzione, dall'anno seguente, della finale unica della competizione, vide gli uomini di Stevens prevalere per 1-0 il 7 maggio 1997 in casa e soccombere per 1-0 il 21 maggio al Meazza, ma aggiudicarsi il trofeo per 4-1 ai tiri di rigore. Resta questo il più grande traguardo nella storia del club.

Lo Schalke tra le grandi di Germania modifica

Durante gli anni novanta e i primi anni del XXI secolo lo Schalke andò incontro a una positiva trasformazione in una moderna organizzazione sportiva di stampo commerciale e si affermò come una delle squadre di vertice della Bundesliga. Nel 2000-2001 e nel 2001-2002 vinse due Coppe di Germania consecutive e ottenne due secondi posti in Bundesliga nel 2000-2001 e nel 2004-2005. Il secondo posto del 2001 fu un duro colpo per i tifosi dei Königsblauen, dato che il Bayern, sfavorito dalla classifica alla vigilia dell'ultima giornata, riuscì ad aggiudicarsi il titolo in modo clamoroso, segnando un gol all'ultimo minuto di gioco dell'ultima partita, sul campo dell'Amburgo.

 
La squadra celebra sul campo di San Siro la vittoria della Coppa UEFA 1996-1997

Nella stagione 2005-2006 lo Schalke si classificò quarto in campionato e fu eliminato dalla UEFA Champions League nella fase a gironi, guadagnando comunque l'accesso alla Coppa UEFA come terzo classificato nel proprio raggruppamento di Champions. Raggiunse la semifinale di Coppa UEFA, dove fu eliminato dai futuri vincitori del Siviglia.

Nel 2006-2007 la squadra condusse a lungo la classifica della Bundesliga, giungendo alla penultima giornata con un punto di vantaggio sullo Stoccarda e vedendosi scavalcare dai riali a causa della sconfitta per 2-0 in trasferta nel derby contro il Borussia Dortmund e della contemporanea vittoria per 3-2 dello Stoccarda sul campo del Bochum. Nell'ultimo turno la situazione non è mutata, così lo Schalke dovette accontentarsi del secondo posto finale per la terza volta in sette anni. Nella stagione successiva lo Schalke giunse terzo, guadagnando l'accesso al terzo turno preliminare della UEFA Champions League.

Nell'annata 2008-2009 lo Schalke si piazzò a metà classifica, mancando così l'accesso alle coppe europee dopo alcuni anni; in campo internazionale fu eliminato dall'Atlético Madrid nel terzo turno preliminare di UEFA Champions League. La partita di andata, giocata alla Veltins-Arena, si chiuse con il punteggio di 1-0 e quella di ritorno, giocata allo stadio Vicente Calderón, con il risultato di 4-0 per i madrileni. Lo Schalke retrocesse quindi in Coppa UEFA, dove fu eliminato nella fase a gruppi. Il nuovo allenatore Fred Rutten fu esonerato a marzo e sostituito da un trio composto da Mike Buskens, Youri Mulder e Oliver Reck.

 
I giocatori dello Schalke 04 festeggiano la vittoria della Coppa di Germania 2002.

Nel 2009-2010, sotto la guida di Felix Magath, la squadra comandò a lungo la classifica del campionato, ma concluse il torneo al secondo posto, a cinque punti dal Bayern Monaco.

Nell'estate del 2010 la società mise a segno tre grandi acquisti, ingaggiando prima Christoph Metzelder a parametro zero, poi Raúl, dopo che quest'ultimo aveva rescisso il contratto con il Real Madrid, e infine l'attaccante Klaas-Jan Huntelaar, prelevato dal Milan per 14 milioni di euro.

Nella stagione 2010-2011, sotto la guida di Ralf Rangnick, lo Schalke eliminò i campioni d'Europa dell'Inter ai quarti di finale della UEFA Champions League con i risultati di 2-5 all'andata a San Siro e 2-1 al ritorno a Gelsenkirchen, raggiungendo per la prima volta nella propria storia le semifinali della competizione, dove fu estromesso dagli inglesi del Manchester United con il punteggio complessivo di 6-1. Al buon percorso in Europa fece, però, da contraltare un deludente campionato, nel quale lo Schalke 04 chiuse in quintultima posizione. Il 21 maggio vinse la Coppa di Germania battendo per 5-0 in finale il Duisburg.

La stagione 2011-2012 si aprì nel mese di luglio: battendo ai tiri di rigore i neo-campioni di Germania del Borussia Dortmund, la squadra si aggiudicò per la prima volta la Supercoppa di Germania. A settembre, tuttavia, l'allenatore Rangnick abbandonò l'incarico per motivi personali. L'annata vide la squadra arrivare terza in campionato, con qualificazione alla fase a gironi di UEFA Champions League, mentre il cammino europeo della squadra di Gelsenkirchen si interruppe ai quarti di finale di Europa League ad opera dell'Athletic Bilbao. Per quanto concerne la coppa nazionale, lo Schalke non riuscì a ripetere il successo dell'anno prima, venendo eliminato agli ottavi di finale da una squadra di seconda divisione, il Karlsruhe.

 
Raúl González Blanco, trascinatore nello Schalke 04 semifinalista di UEFA Champions League nel 2010-2011.

La stagione 2012-2013 fu positiva: la squadra si piazzò al quarto posto in classifica in Bundesliga, qualificandosi ancora alla UEFA Champions League. Durante il cammino in Champions, lo Schalke superò il girone B come prima nel gruppo, lasciandosi dietro Arsenal, Olympiakos e Montpellier, ma agli ottavi di finale fu eliminato dal Galatasaray, anche se il club tedesco fu la squadra che perse meno partite in tutto il torneo.

Nella stagione 2013-2014 la squadra allenata da Jens Keller, dopo essersi piazzata seconda nel girone con Chelsea, Steaua Bucarest e Basilea, raggiunse nuovamente gli ottavi di finale di UEFA Champions League, dove fu eliminata dal Real Madrid, poi vincitore del trofeo (i tedeschi rimediarono due sconfitte, per 1-6 in casa e per 3-1 al Bernabéu). In Coppa di Germania deluse ed uscì al primo turno, ma, dopo una prima parte di stagione sottotono, si riprese in campionato, malgrado numerosi infortuni gravi occorsi a Jefferson Farfán e Klaas-Jan Huntelaar, grazie all'apporto di nuovi talenti emergenti quali Max Meyer e Leon Goretzka. Delle successive 17 partite ne vinse 11 e ne pareggiò 3, totalizzando 36 punti. Il terzo posto valse la terza qualificazione consecutiva alla UEFA Champions League, avvenimento mai verificatosi in precedenza nella storia del club.

La nuova crisi, l'altalena tra prima e seconda serie modifica

Nella stagione seguente, a causa degli scarsi risultati ottenuti nel girone di UEFA Champions League e in Coppa di Germania (dove arrivò un'altra eliminazione molto precoce, contro un club di terza divisione), l'allenatore Keller fu sollevato dall'incarico gia nell'ottobre del 2014. Gli subentrò Roberto Di Matteo. Grazie ad un grande recupero la squadra terminò il campionato al sesto posto, valevole per la qualificazione all'Europa League. In UEFA Champions League il cammino dei tedeschi incrociò quello di Chelsea, Maribor e Sporting Lisbona. Grazie al secondo posto nel girone lo Schalke si qualificò ancora una volta agli ottavi di finale, dove fu eliminato ancora una volta dal Real Madrid (sconfitta per 0-2 in casa e vittoria per 4-3 al Bernabéu).

Nell'annata 2015-2016 lo Schalke concluse quinto in campionato. Dalla Coppa di Germania fu estromesso al secondo turno contro il Borussia Mönchengladbach, mentre in Europa League, dopo aver vinto il proprio girone con 4 vittorie e 2 pareggi in 6 partite, cadde ai sedicesimi di finale, eliminato dallo Šachtar.

Nella stagione 2016-2017 lo Schalke non andò oltre il decimo posto in classifica in Bundesliga. In Coppa di Germania fu eliminato ai quarti di finale dal Bayern Monaco, in Europa League ai quarti di finale dall'Ajax. Markus Weinzierl fu esonerato alla fine della stagione e sostituito dall'italo-tedesco Domenico Tedesco, che a soli 31 anni divenne il più giovane allenatore nella storia del club[2]. Nell'annata seguente la squadra riuscì a piazzarsi seconda in campionato con 63 punti, 21 in meno del Bayern Monaco, mentre in Coppa di Germania fu eliminata in semifinale dall'Eintracht Francoforte poi vincitore del trofeo. Nella stagione seguente Tedesco debuttò in UEFA Champions League: superato il girone come seconda classificata, la compagine biancoblù fu eliminata malamente dal Manchester City con un netto 7-0 nella gara di ritorno, dopo la sconfitta per 2-3 subita all'andata in casa. Il 14 marzo 2019 Tedesco fu esonerato e sostituito da Huub Stevens all'indomani della disfatta in Champions, con la squadra quattordicesima in Bundesliga e ai quarti di finale di Coppa di Germania. Il piazzamento finale in campionato fu il quattordicesimo posto.

Il momento difficile dello Schalke proseguì anche nelle stagioni successive. Tra la diciottesima giornata della stagione 2019-2020 e la quindicesima della stagione 2020-2021 la squadra collezionò una striscia negativa di 30 partite senza vittorie. Malgrado il ritorno di giocatori come Sead Kolašinac e Klaas-Jan Huntelaar nel mercato invernale del 2021, la situazione non migliorò e lo Schalke, al termine di una stagione disastrosa, retrocesse aritmeticamente in Zweite Bundesliga a quattro giornate dal termine del campionato, dopo 30 stagioni consecutive di permanenza in massima serie. Nel 2021-2022 lo Schalke si assicurò la promozione in Bundesliga con una giornata di anticipo, concludendo il campionato di Zweite Bundesliga in prima posizione per la terza volta nella propria storia,[3] ma nel 2022-2023 conobbe una nuova retrocessione, avvenuta alla penultima giornata a causa del penultimo posto.

Cronistoria modifica

Cronistoria del Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04
  • 1904: fondazione del club
  • 1904-05 ·
  • 1905-06 ·
  • 1906-07 ·
  • 1907-08 ·
  • 1908-09 ·
  • 1909-10 ·

  • 1910-11 ·
  • 1911-12 ·
  • 1912-13 ·
  • 1913-14 ·
  • 1915-16
  • 1916-17
  • 1917-18
  • 1918-19
  • 1919-20 ·

  • 1920-21 ·
  • 1921-22 ·
  • 1922-23 ·
  • 1923-24 ·
  • 1924-25 ·
  • 1925-26 ·
  • 1926-27 Eliminato negli ottavi di finale
  • 1927-28 Eliminato negli ottavi di finale
  • 1928-29 Eliminato nei quarti di finale
  • 1929-30 Eliminato nei quarti di finale

  • 1930-31·
  • 1931-32 Eliminato nelle semifinali
  • 1932-33 Sconfitto nella finale nazionale.
  • 1933-34 Campione della Gauliga Westfalen   Campione di Germania (1º titolo).
  • 1934-35 Campione della Gauliga Westfalen   Campione di Germania (2º titolo).
Finalista nella Tschammerpokal.
  • 1935-36 Campione della Gauliga Westfalen
Eliminato nelle semifinali nazionali.
Finalista nella Tschammerpokal.
  • 1936-37 Campione della Gauliga Westfalen   Campione di Germania (3º titolo).
  Vince la Tschammerpokal (1º titolo).
  • 1937-38 Campione della Gauliga Westfalen
Sconfitto nella finale nazionale.
  • 1938-39 Campione della Gauliga Westfalen   Campione di Germania (4º titolo).
  • 1939-40 Campione della Gauliga Westfalen   Campione di Germania (5º titolo).

  • 1940-41 Campione della Gauliga Westfalen
Sconfitto nella finale nazionale.
Finalista nella Tschammerpokal.
  • 1941-42 Campione della Gauliga Westfalen   Campione di Germania (6º titolo).
Finalista nella Tschammerpokal.
  • 1942-43 Campione della Gauliga Westfalen
Eliminato nei quarti di finale nazionali.
  • 1943-44 Campione della Gauliga Westfalen
Eliminato negli ottavi di finale
  • 1944-45
  • 1945-46
  • 1946-47
  • 1947-48 · 6º in Oberliga West
  • 1948-49 · 12º in Oberliga West
  • 1949-50 · 6º in Oberliga West

  • 1950-51 Campione dell'Oberliga West
2º nel gruppo 1.
4º nel gruppo 1.
  • 1952-53 · 6º in Oberliga West
  • 1953-54 · 3º in Oberliga West
  • 1954-55 · 5º in Oberliga West
Finalista nella DFB-Pokal.
2º nel gruppo 1.
  • 1956-57 · 4º in Oberliga West
  • 1957-58 Campione dell'Oberliga West   Campione della Germania Ovest (7º titolo).
  • 1958-59 · 11º in Oberliga West
Eliminato nei quarti della Coppa dei Campioni.
  • 1959-60 · 4º in Oberliga West

  • 1960-61 · 3º in Oberliga West
  • 1961-62 · 2º in Oberliga West
3º nel gruppo 1.
  • 1962-63 · 6º in Oberliga West
  • 1963-64 · 8º in Bundesliga.
  • 1964-65 · 16º in Bundesliga.
  • 1965-66 · 14º in Bundesliga.
  • 1966-67 · 15º in Bundesliga.
  • 1967-68 · 15º in Bundesliga.
  • 1968-69 · 7º in Bundesliga.
Finalista nella DFB-Pokal.
Semifinalista nella Coppa delle Coppe.

  Vince la DFB-Pokal (2º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe.
Eliminato negli ottavi della Coppa UEFA.
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA.


Vince la   Coppa UEFA.
Eliminato nei quarti della Coppa UEFA.
Eliminato nei trentaduesimi della Coppa UEFA.

  Vince la DFB-Pokal (3º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
  Vince la DFB-Pokal (4º titolo).
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA.
  Vince la Coppa Intertoto (1º titolo)
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA.
  Vince la Coppa Intertoto (2º titolo)
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA.
Finalista nella DFB-Pokal.
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Semifinalista nella Coppa UEFA.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nei quarti della Champions League.
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nella fase a gruppi della Coppa UEFA.

Semifinalista nella Champions League.
  Vince la DFB-Pokal (5º titolo).
Eliminato nei quarti dell'Europa League.
  Vince la Supercoppa di Germania (1º titolo).
Eliminato negli ottavi della Champions League.
Eliminato negli ottavi della Champions League.
Eliminato negli ottavi della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi dell'Europa League.
Eliminato nei quarti dell'Europa League.
Eliminato agli ottavi della Champions League.

Colori e simboli modifica

Simboli ufficiali modifica

Stemma modifica

Lo stemma raffigura una grossa G (Gelsenkirchen) che racchiude la S di Schalke e 04 l'anno di fondazione (il 1904).

Inno modifica

"Blau und weiss wie lieb ich Dich" (Bianco e blu come ti amo) e "Königsblauer S04" (Blu reale S04) sono i due inni ufficiali. "Opa Pritschikowski" è anche un coro popolare tra i tifosi.

Strutture modifica

Stadio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Veltins-Arena.
 
Veduta esterna della Veltins-Arena

Lo stadio di casa dello Schalke 04 è, dal 2001, la Veltins-Arena, impianto che può contenere 61.481 spettatori.

Ad ogni modo la squadra gioca nella sua storia in almeno altri due impianti: prima nel Glückauf-Kampfbahn, che, inaugurato nel 1928 e tutt'oggi esistente, viene abbandonato solamente nel 1973; è così testimone della maggior parte dei successi del club. Successivamente avviene invece il trasloco nel più moderno Parkstadion: costruito in occasione dei Mondiali del 1974 ha ospitato anche incontri dell'Europeo 1988, oltre alla finale di andata della Coppa UEFA 1996-1997, giocata contro l'Inter.

Il Parkstadion viene poi parzialmente demolito, e dal 2001 viene utilizzato l'attuale impianto, uno dei più moderni del mondo. Edificato in previsione dei Mondiali del 2006, nel quale è noto come Arena AufSchalke, è stato anche sede della finale della UEFA Champions League 2003-2004. Da notare che nel 2010, in occasione della partita inaugurale del campionato mondiale di hockey su ghiaccio maschile, l'intero stadio è stato riadattato a palazzetto del ghiaccio; in questa occasione si è registrata la capienza record, 77.803 spettatori, sedicimila posti in più rispetto a quella degli incontri di calcio.

Società modifica

modifica

La società ha avuto i seguenti sponsor[4]:

Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1978-1979 Deutsche Krebshilfe
  • 1979-1983 Trigema
  • 1983-1986 Paddock's
  • 1986-1987 Trigema
  • 1987-1988 Dual
  • 1988-1991 RH Alurad
  • 1991-1993 R'activ
  • 1993-1994 Müller
  • 1994-1997 Kärcher
  • 1997-2001 Veltins
  • 2001-2006 Victoria
  • 2006-2022 Gazprom
  • 2022-2023 Vivawest
  • 2023-2024 Veltins

Impegno nel sociale modifica

Dal 2008 è attiva la fondazione Schalke hilft!, che si occupa di portare aiuto alle persone in difficoltà della regione[5].

Collaborazioni modifica

Il 26 aprile 2018 viene annunciata una partnership della durata di 5 anni tra Schalke 04 ed Hebei Fortune: la società tedesca si impegna a prendersi cura della strategia di crescita delle giovanili dei partner cinesi con lo scopo di sviluppare i giovani talenti cinesi, usando come modello il coaching della Bundesliga.[6]

Dall'agosto del 2021 al maggio del 2022, la società si è impegnata a portare avanti un progetto in collaborazione con l'International Soccer Academy, ospitando 21 ragazzi statunitensi di età compresa fra i 16 e i 18 anni nelle proprie strutture e seguendoli nel loro percorso di scambio culturale e sviluppo delle loro abilità calcistiche.[7]

Settore giovanile modifica

 
Uno dei migliori prodotti della Knappenschmiede, Manuel Neuer ha compiuto l'intera trafila del settore giovanile dello Schalke prima di esordire in prima squadra nel 2005 e rimanerci fino al 2011, anno del suo trasferimento al Bayern Monaco.

Il settore giovanile dello Schalke 04, conosciuto anche come Die Knappenschmiede (traducibile letteralmente in "La miniera"),[8] ha il suo principale serbatoio di reclutamento nel land della Renania Settentrionale-Vestfalia (di cui fa parte la stessa città di Gelsenkirchen) ed è organizzato in modo da aiutare i giovani atleti nel loro sviluppo, con programmi specializzati a seconda delle diverse fasce d'età e abilità individuali, e guidarli fino all'inserimento e all'esordio in prima squadra.[9] Divise fin dal 2011 in due macro-sezioni (che comprendono, rispettivamente, le squadre dall'Under 9 all'Under 15 e quelle dall'Under 16 alla squadra B), le giovanili collaborano anche con diverse scuole della zona, fra cui la Gesamtschule Berger Feld, un centro di proprietà della federazione tedesca situato vicino allo stadio della prima squadra.[9]

La Knappenschmiede è anche uno dei settori giovanili più noti e qualificati in Germania e in Europa,[8][9] avendo rappresentato il punto di partenza della carriera professionistica di molti giocatori tedeschi o internazionali di alto livello. La nazionale tedesca vincitrice della Coppa del mondo nel 2014 contava fra le sue fila ben quattro prodotti del vivaio bianco-blu: Manuel Neuer, che è anche considerato uno dei portieri migliori di tutti i tempi,[10] Benedikt Höwedes, Mesut Özil e Julian Draxler.[9] Fra gli altri calciatori diventati famosi a livello nazionale e internazionale, si ricordano Tamás Hajnal, Toni Tapalović (poi diventato allenatore dei portieri del Bayern Monaco, fra cui lo stesso Neuer),[11] Mike Hanke, Christian Pander, Sebastian Boenisch, Ralf Fährmann (che ha collezionato più di 200 presenze con lo Schalke), Carlos Zambrano, Danny Latza (capitano della squadra fin dal suo ritorno nell'estate del 2021),[12] Joël Matip, Sead Kolašinac, Kaan Ayhan, Max Meyer, Timon Wellenreuther, Leroy Sané, Thilo Kehrer, Weston McKennie, Malick Thiaw e Matthew Hoppe.[13]

Altre sezioni della società modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04 Basketball.

Lo Schalke 04 è una società polisportiva. Oltre al calcio esistono sezioni di pallacanestro[14], pallamano[15], atletica leggera[16] e ping pong[17].

Diffusione nella cultura di massa modifica

Nell'ottobre 2012 lo Schalke 04 ha ultimato il "Fan Feld", il cimitero per i suoi tifosi più sfegatati. All'interno vi sono 1904 tombe disponibili (per ricordare la data di fondazione del club) e ciascun loculo costa non meno di 5406 euro.[18]

Allenatori modifica

  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del F.C. Gelsenkirchen-Schalke 04.

Gli allenatori del club sono stati[19]:

Allenatori

Calciatori modifica

  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del F.C. Gelsenkirchen-Schalke 04.

Hall of Fame modifica

Il seguente è l'elenco dei giocatori facenti parte della Hall of Fame presente sul sito ufficiale del club:

Portiere[20]:

Difensori[21]:

Centrocampisti[22]:

Attaccanti[23]:

Allenatore[24]:

Vincitori di titoli modifica

I seguenti giocatori hanno ottenuto risultati di prestigio con le loro nazionali nel periodo di militanza nella società:

Palmarès modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès del Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04.

Competizioni nazionali modifica

1933-1934, 1934-1935, 1936-1937, 1938-1939, 1939-1940, 1941-1942, 1957-1958
1937, 1971-1972, 2000-2001, 2001-2002, 2010-2011
2005
2011
1981-1982, 1990-1991, 2021-2022

Competizioni internazionali modifica

1996-1997
2003, 2004
1968

Competizioni regionali modifica

1934, 1935, 1936, 1937, 1938, 1939, 1940, 1941, 1942, 1943, 1944
1951, 1958

Competizioni giovanili modifica

1975-1976, 2005-2006, 2011-2012, 2014-2015
1977-1978, 2001-2002, 2021-2022

Statistiche e record modifica

Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali modifica

Campionati nazionali modifica

Dalla stagione 1933-1934 alla stagione 2020-2021 compresa, la squadra ha partecipato a:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Gauliga Westfalen 11 1933-1934 1943-1944 79
Oberliga West 15 1947-1948 1962-1963
Bundesliga 53 1963-1964 2020-2021
2. Fußball-Bundesliga 6 1981-1982 2021-2022 6

Partecipazione alle coppe europee modifica

Nelle competizioni europee lo Schalke 04 ha ottenuto contro i finlandesi dell'HJK la miglior vittoria in assoluto, un 6-1 nel ritorno dei play-off della Europa League 2011-2012, mentre la peggior sconfitta, un 7-0 esterno, è avvenuta nel ritorno degli ottavi della UEFA Champions League 2018-2019 contro gli inglesi del Manchester City[25].

Alla stagione 2020-2021 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[25]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League 9 1958-1959 2018-2019
Coppa delle Coppe 2 1969-1970 1972-1973
Coppa UEFA/UEFA Europa League 13 1976-1977 2015-2016
Coppa Intertoto 2 2003 2004

Statistiche individuali modifica

Per quanto riguarda le competizioni internazionali, Gerald Asamoah è il giocatore con più presenze totali, 63, mentre Klaas-Jan Huntelaar è il miglior marcatore, avendo realizzato 31 reti durante tutta la sua militanza nel club[25].

Vengono riportati di seguito i calciatori per numero di presenze e gol con la maglia dello Schalke 04:

Record di presenze
I primi dieci giocatori per numero di presenze[26]:
Record di gol
I primi dieci giocatori per numero di gol[27]:

Tifoseria modifica

 
Tifosi nella Nordkurve

Gemellaggi e rivalità modifica

La principale rivalità è nei confronti del Borussia Dortmund, il cosiddetto derby della Ruhr o Revierderby, tuttavia sono sentiti in questo senso anche gli incontri con Bayern Monaco, Colonia e Hertha Berlino[28].

I tifosi dello Schalke hanno invece forti rapporti di amicizia con 1.FC Nürnberg e Twente[28], Vardar, Górnik Zabrze[29] e Salernitana.

Organico modifica

Rosa 2023-2024 modifica

Aggiornata al 6 agosto 2023.

N. Ruolo Calciatore
1   P Ralf Fährmann
2   D Thomas Ouwejan
3   D Leo Greiml
5   D Derry Murkin
6   C Ron Schallenberg
7   C Paul Seguin
8   C Danny Latza
9   A Simon Terodde (capitano)
10   C Lino Tempelmann
11   A Bryan Lasme
14   A Sōichirō Kōzuki
17   A Yusuf Kabadayi
18   C Blendi Idrizi
19   A Kenan Karaman
21   C Niklas Tauer
N. Ruolo Calciatore
22   D Ibrahima Cissé
24   C Dominick Drexler
25   D Timo Baumgartl
26   D Tomas Kalas
27   D Cédric Brunner
28   P Justin Heekeren
29   C Tobias Mohr
32   P Marius Müller
34   P Michael Langer
35   D Marcin Kamiński
40   A Sebastian Polter
41   D Henning Matriciani
42   A Keke Topp
43   C Assan Ouédraogo

Staff tecnico modifica

Allenatore:   Karel Geraerts
Vice allenatore:   Matthias Kreutzer
Vice allenatore:   Michael Büskens
Vice allenatore:   Markus Gellhaus
Preparatore dei portieri:   Simon Henzler
Preparatore atletico:   Jörn Menger
Preparatore atletico:   Alexander Storck
Match analyst:   Lars Gerling

Squadra riserve modifica

La società ha una squadra riserve denominata Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04 II, che dalla stagione 2007-2008 milita nella Fußball-Regionalliga, la quarta serie del campionato tedesco di calcio.

Il suo staff tecnico è composto dall'allenatore Bernhard Trares, dal suo vice Manfred Dubski e dal preparatore dei portieri Thomas Schlieck.

Gioca le sue gare interne al Mondpalast-Arena, stadio da 13.500 posti.

Note modifica

  1. ^ Mario Salvini, Hitler tifava Schalke 04, Gazzetta dello Sport, 18 marzo 2011.
  2. ^ Bundesliga, Domenico Tedesco si racconta a FOXSports.it, su foxsports.it. URL consultato il 28 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  3. ^ (EN) Schalke back in the Bundesliga at first attempt, dw.com, 7 maggio 2022.
  4. ^ (DE) Schalke-Trikot, in schalke-trikot.de. URL consultato il 15 marzo 2016.
  5. ^ (DE) Schalke hilft! unterstützt Menschen in der Region, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  6. ^ KOOPERATION MIT HEBEI CHINA FORTUNE FC, su schalke04.de.
  7. ^ (EN) USA cooperation: U18s team arrive at Schalke - Fußball - Schalke 04, su Fußball, 17 agosto 2021. URL consultato il 19 agosto 2021.
  8. ^ a b (EN) The Bundesliga Dictionary [collegamento interrotto], su bundesliga.com - the official Bundesliga website. URL consultato il 5 agosto 2021.
  9. ^ a b c d (EN) Youth academy - Fußball - Schalke 04, su Fußball. URL consultato il 5 agosto 2021.
  10. ^ (EN) Analysed: the evolution of the goalkeeper, su fourfourtwo.com, 1º maggio 2018. URL consultato il 5 agosto 2021.
  11. ^ (DE) Der Mann hinter Manuel Neuer - er sicherte seinen Verbleib beim FC Bayern München, su tz.de, 21 maggio 2020. URL consultato il 5 agosto 2021.
  12. ^ (EN) Danny Latza is the new captain of Schalke 04 - Fußball - Schalke 04, su Fußball, 9 luglio 2021. URL consultato il 5 agosto 2021.
  13. ^ (EN) Transitioning to the first team - Fußball - Schalke 04, su Fußball. URL consultato il 5 agosto 2021.
  14. ^ (DE) Basketball, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016.
  15. ^ (DE) Die Handball-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  16. ^ (DE) Die Leichtathletik-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  17. ^ (DE) Die Tischtennis-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  18. ^ Calcio:Lo Schalke 04 inaugura il cimitero per i suoi tifosi, 30 luglio 2012. URL consultato il 30 luglio 2012.
  19. ^ (DE) Die Trainer des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 1º giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2017).
  20. ^ (DE) Jahrhundertelf - Tor, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
  21. ^ (DE) Jahrhundertelf - Abwehr, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
  22. ^ (DE) Jahrhundertelf - Mittelfeld, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
  23. ^ (DE) Jahrhundertelf - Angriff, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
  24. ^ (DE) Jahrhundertelf - Trainer, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016.
  25. ^ a b c (EN) FC Schalke 04, in www.uefa.com. URL consultato il 12 marzo 2016.
  26. ^ Schalke 04, in calciozz.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
  27. ^ Schalke 04, in calciozz.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
  28. ^ a b (EN) FC Schalke 04, in abseits-soccer.com. URL consultato il 16 marzo 2016.
  29. ^ (DE) Fanfreundschaften & Kontakte, in stadionfans.de. URL consultato l'8 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN138565163 · LCCN (ENn2001092105 · GND (DE2037491-4 · WorldCat Identities (ENlccn-n2001092105
  Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio