Utente:Andrew1317/Sandbox/Henri d'Orléans-Alaérien

Henri d'Orléans-Alaérien
Ritratto di Henri d'Orléans-Alaérien
Duca di Valois
Stemma
Stemma
PredecessoreCharles d'Orléans
SuccessorePhilippe d'Orléans-Alaérien
Nome completoHenri Louis François Raphaël
NascitaPalais-Royal, Parigi, Francia, 13 dicembre 1834
MorteBora Bora, Polinesia Francese, 28 febbraio 1919
Luogo di sepolturaCappella Reale, Dreux, Francia
DinastiaOrléans-Alaérien
PadreCharles d'Orléans
MadreCaroline de Beauharnais
ConsorteMaria Amelia di Braganza
FigliPhilippe d'Orléans-Alaérien
Folques d'Orléans-Alaérien
Thérèse d'Orléans-Alaérien

Henri d'Orléans, duca di Valois, II barone Alaérien (Henri Louis François Raphaël; Parigi, 13 dicembre 1834Bora Bora, 28 febbraio 1919) è stato un esploratore e nobile francese, nipote del re Luigi Filippo di Francia. Membro della famiglia reale francese dei Borbone-Orléans, è il fondatore della casa Orléans-Alaérien.

Biografia modifica

Gioventù modifica

 
Henri all'età di nove anni.

Nascita e primi anni modifica

Henri nacque nel 1834 nel Palais-Royal di Parigi, dove i suoi genitori si erano appena trasferiti. Era figlio di Charles d'Orléans e di Caroline di Beauharnais

Charles era figlio del re Luigi Filippo di Francia, il noto re borghese della monarchia di Luglio, e di sua moglie Maria Amalia di Borbone-Napoli. Caroline era figlia di Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone Bonaparte, e di Augusta di Baviera, che aveva astutamente combinato il matrimonio tra la figlia e il secondogenito del re di Francia.

Henri era il primo nipote del monarca francese, quindi fin da subito ebbe una notevole importanza nella dinastia, tanto che suo padre, grazie a una legge del Parlamento, stava per diventare l'erede presuntivo al trono, fino a quando non nacque il cugino di Henri, Luigi Filippo Alberto d'Orléans.

Il battesimo, avvenuto il 2 maggio 1841 in concomitanza con quello del cugino Luigi Filippo Alberto, avvenne con una sontuosa cerimonia nella Cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Al di là dei festeggiamenti, la cerimonia permise alla monarchia di Luglio di avvicinarsi alla Chiesa Cattolica Romana. La cerimonia venne presieduta da Denys Afire, arcivescovo di Parigi, assistito da Jean-Baptiste Merson, sacerdote della parrocchia reale di Saint-Germain-l'Auxerrois.

I primi anni del principe furono felici ed egli crebbe in una famiglia amorevole e premurosa, nel dicembre 1835 la nonna Augusta importò dalla Baviera l'usanza dell'albero di Natale. Tuttavia, il bambino trascorreva anche lunghi periodi senza vedere il padre, impegnato spesso in viaggi di cortesia nel Regno Unito, come l'incoronazione della regina Vittoria, in azioni diplomatiche, durante la questione degli zolfi, o per incarichi nazionali, come il ritorno in patria dei resti mortali di Napoleone.

Istruzione e formazione modifica

Così come il padre, venne iscritto nel 1842 al Lycée Henri-IV, una grande istituzione aperta anche all'alta borghesia. Una decisione che seguiva la generale attitudine della famiglia a marcare un atteggiamento liberale e che permise al principe di avere una educazione più moderna e popolare. L'istruzione di Henri fu mirata comunque allo studio delle materie classiche: storia, letteratura, retorica e lingue; in poco tempo padroneggiò, oltre al francese, l'inglese e il tedesco, lo spagnolo e il portoghese.

La rivoluzione del 1848 modifica

 
Lamartine devant l’Hôtel de Ville de Paris le 25 février 1848 refuse le drapeau rouge, Philippoteaux, 1848.

La crisi economica del 1846-1848 portò il popolo a una rivoluzione. Il 24 febbraio 1848 il nonno Luigi Filippo abdicò. Dato che il primogenito Ferdinando Filippo era morto accidentalmente nel 1842, il trono spettava al figlio di questi, Luigi Filippo Alberto, di appena nove anni. Per diritto la reggenza venne affidata a Charles, padre di Henri, che decise di rifiutare in favore del fratello Luigi, ma questi, cosciente della propria impopolarità e personalmente disinteressato, sfortunatamente cedette tale onere alla vedova del defunto, la duchessa Elena di Meclemburgo-Schwerin. Dopodiché gli Orléans partirono per l'esilio, mentre Charles tenne il palazzo abbastanza a lungo da permetterne la fuga.

All'inizio del pomeriggio, la duchessa prese la rischiosa decisione di recarsi, con i due figli, al Palazzo Borbone, sede della Camera dei Deputati, per farvi investire il figlio e farsi proclamare ufficialmente reggente. Charles e Luigi ebbero la pessima idea di consentirlo e seguirla. Lì, la maggioranza dei parlamentari, moderata e orleanista, acclamò la reggente, ma i deputati dell'estrema sinistra, i rivoltosi repubblicani, invasero la sala che, d'accordo con i loro eletti, imposero di respingere ogni soluzione monarchica e di nominare un governo provvisorio: insediato l'indomani, il 25 febbraio, segnando la fine della monarchia di Luglio.

Ne seguì una colluttazione in Parlamento, durante la quale i due fratelli ed Elena vennero separati dai figli di quest'ultima, ci vollero tre giorni per individuare il piccoli principi, che erano stati messi in salvo da un panettiere di Parigi. Successivamente tutti gli Orléans andarono in esilio e al tempo stesso venne proclamata la Seconda Repubblica, con presidente Luigi Napoleone, divenuto poi imperatore come Napoleone III.

Esilio modifica

Fuga verso l'Inghilterra modifica

Mentre il padre era impegnato a Parigi, Luigi Filippo e il resto della famiglia si travestirono e lasciarono Parigi viaggiando con delle banali vetture. Per evitare di formare un corteo troppo visibile, le vetture presero direzioni diverse e la madre Caroline fu separata dai figli. In questo caso Henri dovette occuparsi da solo della sorellina Hélène, che aveva da poco compiuto tre mesi. Alla fine riuscirono a raggiungere l'Inghilterra e a ricongiungersi a Calaremont House, nel Surrey, nella immediata periferia sud-occidentale di Londra.

Presso la corte inglese modifica

Presso la corte inglese il padre Charles ebbe sempre più importanza, fino a diventare consigliere privato della regina Vittoria; questa diede a Henri l'incarico di primo Paggio d'Onore, titolo molto ambito tra i giovani ragazzi a corte che mantenne dal 1849 al 1851. Alla fine del 1850 Henri e la sua famiglia abbandonarono Claremont House per trasferirsi più in centro, nel borgo londinese di Richmond upon Thames. La regina Vittoria offrì la Bushy House, una tra le più prestigiose residenze reali. Da allora i rapporti tra Henri e la famiglia reale inglese si intensificarono fino a diventare quotidiani.

Carriera militare modifica

 
L'assedio di Sebastopoli, 1855.

L'assedio di Sebastopoli durante la guerra di Crimea modifica

Desideroso di ricevere le glorie militari come il padre, nel 1851 si arruolò nell'esercito inglese. Tre anni dopo fu chiamato a combattere con il finto nome di "Herry Wright" sotto il controllo del generale FitzRoy Somerset nella guerra di Crimea, che vedeva contrapposta la Russia all'Impero Ottomano, insieme a Francia e Gran Bretagna alleati.

Dopo aver preso parte a operazione minori, nel settembre 1854 le truppe alleate francesi, ottomane e inglesi sbarcarono in Crimea e assediarono la città di Sebastopoli, sede principale della flotta del Mar Nero.

L'assedio, anche a livello navale, fu lungo a causa della grande presenza di navi russe che, durante la notte, venivano abilmente riparate dai marinai così da presentarsi il mattino seguente in perfetta forma. Lo scontro si protrasse per un anno intero, fino a quando i pesanti bombardamenti alla fortezza costrinsero i russi ad abbandonare Sebastopoli.

Tuttavia Henri non ebbe occasione di dimostrare le sue capacità dato che fu costretto a rimanere in secondo piano. Pochi giorni prima la fine dell'assedio di Sebastopoli, si diffuse la notizia della presenza di un principe francese nel contingente britannico. Poiché questa notizia avrebbe potuto mettere a rischio l'alleanza tra Francia e Regno Unito e quindi la vittoria alleata, Henri preferì tornare a Londra e abbandonare la carriera militare, che da allora rimase solo un sogno.

Attentato a Napoleone III modifica

La guerra di Crimea che contrapponeva da un lato l'Impero russo e dall'altro un'alleanza composta, oltre che dall'Impero ottomano e dal Regno di Sardegna, da Francia e Regno Unito, permise alla monarchia inglese di rinsaldare i rapporti con la Francia di Napoleone III. Questi decise di visitare Londra nell'aprile del 1855.

In questa occasione, il padre e l'ormai ventunenne Henri, insieme ad altri membri della famiglia, decisero di organizzare un attentato contro l'imperatore francese, tuttavia il piano non fu messo in atto poiché, una volta accertato il loro coinvolgimento, avrebbe significato la cacciata degli Orléans dal Regno Unito, se non addirittura la loro esecuzione.

Nel 1856, l'estremista italiano Felice Orsini decise di trasferirsi a Londra, dove pare che abbia incontrato segretamente gli Orléans per organizzare un'altro attentato e chiedere finanziamenti, anche se non vi è nessuna notizia certa a riguardo. L'anno successivo, nel 1857, cominciò a preparare l'assassinio di Napoleone III con l'obiettivo di innescare una rivoluzione che potesse propagarsi anche fuori i confini francesi. Per l'occorrenza progettò e confezionò cinque bombe con innesco a fulminato di mercurio, riempite di chiodi e pezzi di ferro, poi divenute una delle armi più usate negli attentati anarchici, col nome di "Bombe all'Orsini".

 
L'attentato fallito di Felice Orsini a Napoleone III di Francia, 1858.

Raggiunta Parigi dopo aver reclutato altri congiurati, tra i quali Giovanni Pieri, Carlo Di Rudio e Antonio Gomez, la sera del 14 gennaio 1858 verso le ore 20:30 il commando riuscì a scagliare tre bombe contro la carrozza dell'imperatore, giunta tra ali di folla all'ingresso dell'Opéra per assistere alla rappresentazione di Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini. L'attentato provocò una carneficina, con 12 morti e 156 feriti, ma Napoleone III fu protetto dalla carrozza, blindata provvidenzialmente dal costruttore con placche di acciaio e perciò rimase illeso, così come l'imperatrice Eugenia, anche se fu sbalzata sul marciapiede completamente coperta dal sangue delle vittime. Orsini e i suoi complici, favoriti dal panico scatenatosi e dal buio, riuscirono a fuggire, ma vennero arrestati dalla polizia poche ore dopo e condotti in una cella della Conciergerie. Pur non avendo raggiunto l'obiettivo prefissato, l'attentato di Orsini suscitò un'enorme impressione nell'opinione pubblica, offrendo all'imperatore l'occasione per attuare una fortissima azione repressiva, che portò all'arresto di moltissimi esponenti repubblicani francesi, stroncando così l'opposizione politica al proprio regie.

Nel breve processo in Corte d'Assise che seguì, in cui furono difesi durante le udienze del 25 e 26 febbraio dal celebre avvocato Jules Favre, Orsini e Pieri vennero condannati a morte in quanto colpevoli di tentato regicidio, e ghigliottinati, mentre agli altri due cospiratori fu irrogato l'ergastolo da scontare attraverso lavori forzati nell'infernale prigione tropicale della Cayenne. Di Rudo riuscì a scampare alla pena capitale in quanto di famiglia nobile e influente, mentre a Gomez fu risparmiata la vita perché una volta scoperto aveva reso piena confessione permettendo la cattura dei suoi compagni, anche se non fece parola di una qualsiasi collaborazione degli Orléans.

Vita privata modifica

Matrimonio modifica

 
Maria Amalia di Braganza nel 1860.

Nel 1860, durante una visita a Lisbona, rimase affascinato dalla cugina Maria Amelia di Braganza, figlia del defunto re di Brasile e Portogallo, Pietro I, e della di lui seconda moglie Amelia di Leuchtenberg, sorella della madre di Henri. Pur avendo tre anni più di lui, la principessa sembrava "une gentile giovane donna con gli occhi azzurri e capelli biondi, di suggestiva bellezza e colta intelligenza".

Dopo poco i due annunciarono il fidanzamento e, il 3 marzo 1861, si sposarono nella Saint George's Chapel, gentilmente messa a disposizione della regina Vittoria. Fu il primo matrimonio a essere celebrato nella cappella del castello di Windsor. Alla cerimonia parteciparono i più illustri membri dell'aristocrazia europea.

Discendenza modifica

Il nuovo ruolo modifica

Nel 1860 lo stato di salute del padre precipitò improvvisamente, inducendolo a ritirarsi a vita privata e a lasciare gli incarichi pubblici a Henri.

Il padre morì nel 1869, a 57 anni, per embolia polmonare. Henri ereditò i suoi titoli, duca di Valois nella nobiltà francese e barone Orléans nella nobiltà inglese.

Fondazione della Casa d'Orléans-Alaérien modifica

Nel 1871, in seguito al crollo dell'impero di Napoleone III, il parlamento, di maggioranza realista, era intenzionato a ripristinare la monarchia. Tuttavia, esso era diviso tra "leggittimisti", che appoggiavano Enrico d'Artois, nipote di Carlo X di Francia, e "orleanisti", che al contrario appoggiavano l'erede di Luigi Filippo di Francia, Luigi Filippo Alberto d'Orléans. Alla fine l'assemblea si accordò sulla nomina di Enrico d'Artois, il quale però, rifiutandosi di adottare la bandiera tricolore e volendo invece mantenere la bandiera bianca monarchica, non fu mai proclamato re e perse diversi sostenitori orleanisti, tra cui Henri.

Mentre Luigi Filippo non volle scavalcare la decisione del parlamento, Henri decise di fondare una nuovo ramo cadetto, chiamato Orléans-Alaérien, per restaurare la monarchia in Francia, cosa che però non avvenne. Per l'occasione venne creato un nuovo titolo ducale, duca d'Alaérien, e la regina Vittoria diede il permesso di cambiare la baronia d'Orléans in baronia d'Alaérien.

---Viaggi ed esplorazioni modifica

Scalata sui Pirenei modifica

Nel 1872 Henri fu invitato da Amedeo I di Spagna nella località termale di Cauterets, nei Pirenei. Partì anche lo zio Luigi d'Orléans che vi era già stato nel 1845 quando compì l'ascensione del Pic Long (3.192 m). Durante il soggiorno, Luigi raccontò l'episodio e, quasi per gioco, Henri scommise di replicare l'impresa, nonostante i sui trentasette anni, età non proprio giovane per una scalata del genere.

Nel mese di aprile cominciò l'ascensione del Cylindre du Marboré (3.328 m), alto oltre cento metri più del Pic Long. Malgrado la paura e la disapprovazione di sua moglie, che rimase alle terme con i suoi tre figli piccoli, Henri completò la scalata indenne e, tra l'altro, scoprì una nuova passione per l'avventura.

Esplorazione dell'Amazzonia modifica

 
Esemplare simile alla lagotrice d'Alaérien.

Nel 1873 la moglie Maria Amelia fu invitata dal fratellastro, Pietro II del Brasile, a Rio de Janeiro, dove la principessa non era mai stata.

In questa occasione si unì a un gruppo di esplorazione nella foresta amazzonica, capeggiato da Jules Crevaux. Henri intraprese vari viaggi percorrendo il corso del Rio delle Amazzoni e di diversi affluenti, fornendo importanti informazioni sui popoli e la geografia del bacino. L'ultima spedizione che compì fu nel febbraio 1874, quando venne a contatto con un gruppo d'indigeni cannibali che cercarono di ucciderlo, fortunatamente riuscì a trarsi in salvo grazie all'aiuto di un'altra tribù amica.

Tornato a Rio de Janeiro decise di non avventurarsi più nella foresta, rimanendo però ancora qualche mese in Brasile dove collaborò con diversi scienziati ed etnologi, tra cui Barbosa Rodrigues e Karl Von den Steinen. Ad Henri si deve la scoperta di un particolare esemplare oggi estinto di lagothrix lagotricha, un primate che prese il nome di lagotrice d'Alaérien in suo onore.

Viaggi in Lapponia e in Siberia modifica

 
Le Duc descendant le grand rapid de l'Eijanpaikka, François-Auguste Biard, 1845; Henri spesso navigava il fiume Muonio, in Finlandia

Dopo l'episodio nella foresta amazzonica Henri decise di non avventurarsi più in zone inesplorate, ma comunque non perse il suo spirito d'azione.

Nel 1877 si concesse una vacanza insieme alla sua famiglia in Lapponia, dove era solito attraversare in canoa il fiume Muonio, in Finlandia. Nel 1879 ripeté l'esperienza in Siberia.

---Viaggio in Oceania modifica

1881-1883

----Tentativi di restaurazione monarchica modifica

TRA IL 1883 E IL 1886 (47-52 anni) ---> Tentativi di restaurazione

Nel 1886 seconda legge di esilio - abbandono vita pubblica

---Ritiro in Polinesia modifica

---Ultimi anni e morte modifica

---Eredità modifica

Ascendenza modifica

 
Henri d'Orléans-Alaérien
Padre:
 
Charles d'Orléans
Nonno paterno:
 
Luigi Filippo I di Francia
Bisnonno paterno:
 
Luigi Filippo II di Borbone-Orléans
Trisnonno paterno:
Luigi Filippo I di Borbone-Orléans
Trisnonna paterna:
Luisa Enrichetta di Borbone-Conti
Bisnonna paterna:
 
Luisa Maria Adelaide di Borbone-Penthièvre
Trisnonno paterno:
Luigi Giovanni Maria di Borbone-Penthièvre
Trisnonna paterna:
Maria Teresa d'Este
Nonna paterna:
 
Maria Amalia di Borbone-Napoli
Bisnonno paterno:
 
Ferdinando I delle Due Sicilie
Trisnonno paterno:
Carlo III di Spagna
Trisnonna paterna:
Maria Amalia di Sassonia
Bisnonna paterna:
 
Maria Carolina d'Asburgo-Lorena
Trisnonno paterno:
Francesco I di Lorena
Trisnonna paterna:
Maria Teresa d'Austria
Madre:
 
Caroline di Beauharnais
Nonno materno:
 
Eugenio di Beauharnais
Bisnonno materno:
 
Alessandro di Beauharnais
Trisnonno materno:
Francesco di Beauarhanis
Trisnonna materna:
Henriette Pyvart de Chastillé
Bisnonna materna:
 
Giuseppina de Tascher de la Pagerie
Trisnonno materno:
Joseph-Gaspard de Tascher de La Pagerie
Trisnonna materna:
Rose Claire des Vergers de Sannois
Nonna materna:
 
Augusta di Baviera
Bisnonno materno:
 
Massimiliano I Giuseppe di Baviera
Trisnonno materno:
Federico Michele di Zweibrücken-Birkenfeld
Trisnonna materna:
Maria Francesca del Palatinato-Sulzbach
Bisnonna materna:
 
Augusta Guglielmina d'Assia-Darmstadt
Trisnonno materno:
Giorgio Guglielmo d'Assia-Darmstadt
Trisnonna materna:
Maria Luisa Albertina di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg
Ascendenza patrilineare
 
Capetingi
 
Borbone-Clermont
 
Borbone-Vendôme
 
Borbone di Francia
 
Borbone-Orléans
  1. Roberto, referendario di Francia
  2. Erleberto
  3. Roberto, cancelliere di Francia sotto Clotario III
  4. ?
  5. Lamberto, conte di Hesbaye
  6. Roberto I, conte di Worms, conte di Hesbaye
  7. Turimberto, conte di Hesbaye
  8. Roberto II, conte di Worms, conte di Hesbaye
  9. Roberto III, conte di Worms, conte di Hesbaye
  10. Roberto IV, conte di Worms, marchese di Neustria
  11. Roberto I, re dei Franchi Occidentali
  12. Ugo il Grande, marchese di Neustria
  13. Ugo Capeto, re di Francia
  14. Roberto II, re di Francia
  15. Enrico I, re di Francia
  16. Filippo I, re di Francia
  17. Luigi VI, re di Francia
  18. Luigi VII, re di Francia
  19. Filippo II, re di Francia
  20. Luigi VIII, re di Francia
  21. Luigi IX, re di Francia
  22. Roberto, signore di Borbone, conte di Clermont
  23. Luigi I, duca di Borbone, conte di Clermont, conte di La Marche
  24. Giacomo I, conte di La Marche
  25. Giovanni I, conte di La Marche
  26. Luigi I, conte di Vendôme
  27. Giovanni VIII, conte di Vendôme
  28. Francesco, conte di Vendôme
  29. Carlo IV, duca di Vendôme
  30. Antonio, re di Navarra
  31. Enrico IV, re di Francia e Navarra
  32. Luigi XIII, re di Francia e Navarra
  33. Filippo I, duca d'Orléans
  34. Filippo II, duca d'Orléans
  35. Luigi, duca d'Orléans
  36. Luigi Filippo I, duca d'Orléans
  37. Luigi Filippo II, duca d'Orléans
  38. Luigi Filippo I, re dei Francesi
  39. Charles d'Orléans, duca di Valois
  40. Henri d'Orléans-Alaérien
Predecessore Duca di Valois Successore  
Charles d'Orléans 23 aprile 1869 - 28 febbraio 1919 Philippe d'Orléans-Alaérien
Predecessore Barone Alaérien
Parìa del Regno Unito
Successore  
Charles d'Orléans 23 aprile 1869 - 28 febbraio 1919 Philippe d'Orléans-Alaérien