Utente:Dolomite/Sandbox 01
Fiat Dino Spider | |
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Fiat 2000 Spider 1967 | |
Descrizione generale | |
Costruttore | FIAT |
Tipo principale | Spider |
Altre versioni | Coupé |
Produzione | dal 1966 al 1972 |
Esemplari prodotti | circa 1.500 esemplari |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4.107 mm |
Larghezza | 1.700 mm |
Altezza | 1.245 mm |
Passo | 2.256 mm |
Massa | 1.150 kg |
Altro | |
Stile | Pininfarina |
Stessa famiglia | Fiat Dino Coupé |
Auto simili | Alfa Romeo 2000 Touring Triumph TR6 Mercedes-Benz W113 |
Fiat 2400 Spider del 1971 |
La Fiat Dino Spider è un'automobile sportiva prodotta dalla FIAT tra il 1966 ed il 1972.
Le Dino
modificaLa vettura
modificaSeconda vettura Fiat della joint venture Fiat-Ferrari, la "Dino Coupé 2000" fu presentata al Salone dell'automobile di Ginevra, il 9 marzo 1967, con un certo ritardo sulle previsioni aziendali. Nonostante utilizzasse la meccanica della versione spider, infatti, i tecnici della Bertone dovettero approntare radicali modifiche all'autotelaio, allungandone sensibilmente il passo, allo scopo di ricavare nell'abitacolo uno spazio sufficiente per i passeggeri dei sedili posteriori. Il comportamento stradale risultò meno reattivo di quello della "Spider", sia per il passo più lungo, sia per la massa maggiore di oltre un quintale. Tuttavia i 160 CV erogati dal propulsore consentono una velocità di 200 km/h, ragguardevole per quegli anni.
La vettura fu messa in listino al prezzo di Lire 3.650.000 franco filiale, che collocava la vettura come un anello di congiunzione tra le prestigiose supercar prodotte da Maserati, Ferrari o Lamborghini e le Granturismo di serie prodotte all'epoca da Lancia e Alfa Romeo. A queste ultime, la "Dino" era ben superiore per prestazioni, per raffinatezza meccanica dell'autotelaio e del motore esacilindrico a V progettato dalla Ferrari, nonché per l'elegante corpo vettura e le finiture degli interni realizzati da una carrozzeria prestigiosa con profusione di materiali pregiati e innovazioni tecniche.
Particolare cura fu spesa per garantire un elevato livello di livello di comfort, adottando sedili avvolgenti, ma comodi e regolabili, vetri elettrici, lunotto termico e un sistema di climatizzazione con ricambio dell'aria mediante valvole automatiche, con condotti separati per aria calda e fredda nei due ordini di posti. Inoltre, i sedili posteriori potevano essere abbattuti, mettendo in comunicazione l'abitacolo con il bagagliaio, in modo da poter trasportare oggetti ingombranti come, ad esempio, gli sci.
Al Salone di Torino del 1969 fu presentata la "Dino Coupé 2400", dotata di propulsore di cilindrata aumentata 2.418 cm³ e potenza di 180 CV. Tra le migliori più importanti, il nuovo basamento del motore in ghisa, adottato per ovviare a fenomeni di lieve deformazione delle canne dei cilindri, e la trasformazione del retrotreno a ruote indipendenti, identico a quello installato sulla neonata 130. Gli interventi estetici furono minimi: mascherina verniciata in nero opaco privo dello stemmino FIAT ora installato sul cofano motore, nuovi cerchi, plancia con consolle centrale ridisegnata e finiture migliorate, tra cui la predisposizione posteriore per cinture di sicurezza a due punti.
La produzione cessò nel 1972, senza che fosse in seguito sostituita con altro modello del marchio FIAT di paragonabili caratteristiche sportive e raffinatezza costruttiva.
La produzione
modificaIn tutto sono state prodotte 1.583 "Dino Spider" in due serie:
- Dino Spider 2.0: 1.163 esemplari (Telai AS)
- Dino Spider 2.4: 420 esemplari (Telai BS)
Per ottenere la sospirata omologazione fu prodotta una prima serie di 500 esemplari (telai AS00001 - AS 000500) caratterizzati dall'assenza dell'accensione elettronica Dinoplex.
Dati tecnici
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Caratteristiche tecniche - Fiat Dino Spider
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Note
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Collegamenti esterni
modifica[[Categoria: Automobili Fiat|Dino]]