Luigi Gui
Luigi Gui (Padova, 26 settembre 1914 – Padova, 26 aprile 2010) è stato un politico e partigiano italiano. Esponente della Democrazia Cristiana, fu membro dell'Assemblea Costituente e poi deputato, senatore e ministro. È considerato uno dei padri della Repubblica.
Luigi Gui | |
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Ministro del lavoro e della previdenza sociale | |
Durata mandato | 18 gennaio 1954 – 8 febbraio 1954 |
Predecessore | Leopoldo Rubinacci |
Successore | Ezio Vigorelli |
Coalizione | Fanfani I |
Ministro della pubblica istruzione | |
Durata mandato | 12 febbraio 1962 – 28 giugno 1968 |
Predecessore | Giacinto Bosco |
Successore | Giovanni Battista Scaglia |
Coalizione | Fanfani IV, Leone I, Moro I, Moro II, Moro III |
Ministro della difesa | |
Durata mandato | 24 giugno 1968 – 23 marzo 1970 |
Predecessore | Roberto Tremelloni |
Successore | Mario Tanassi |
Coalizione | Leone II, Rumor I e Rumor II |
Ministro della sanità | |
Durata mandato | 7 luglio 1973 – 14 marzo 1974 |
Predecessore | Remo Gaspari |
Successore | Vittorino Colombo |
Coalizione | Rumor IV |
Ministro dell'interno | |
Durata mandato | 23 novembre 1974 – 12 febbraio 1976 |
Predecessore | Paolo Emilio Taviani |
Successore | Francesco Cossiga |
Coalizione | Moro IV |
Ministro per l'organizzazione della pubblica amministrazione e per le Regioni | |
Durata mandato | 14 marzo 1974 – 3 ottobre 1974 |
Predecessore | Silvio Gava (Organizzazione della pubblica amministrazione) |
Successore | Francesco Cossiga |
Coalizione | Rumor V |
Deputato dell'Assemblea Costituente | |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Collegio | IX (Verona) |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | I, II, III, IV, V, VI, VIII |
Gruppo parlamentare | DC |
Collegio | Verona-Padova |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | VII |
Gruppo parlamentare | DC |
Circoscrizione | Este |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in Filosofia |
Professione | insegnante |
Biografia modifica
Vincitore di una borsa di studio nel collegio Augustinianum, si laureò in Filosofia nel 1937 presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Fece parte della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI). Subito prima della guerra insegnò per qualche tempo storia e filosofia presso il Liceo scientifico Paleocapa di Rovigo.
Nella seconda guerra mondiale fa parte del contingente di alpini inviati sul fronte russo, nel Battaglione alpini Val Cismon rientrato in Italia, l'8 settembre si trova a Gorizia, guida il suo battaglione fino a Feltre dove dà il rompete le righe.
Si reca quindi sul monte Grappa, ospite del suo attendente, e inizia clandestinamente a prendere parte alle attività della resistenza, ritirandosi dal Sacro Monte dopo aver registrato la disorganizzazione, le divisioni e il caos regnante tra le file partigiane[senza fonte]. Dopo il bombardamento della casa paterna, ritorna a Padova e ripara con i genitori a Brusadure di Bovolenta ospiti del parroco Bruno Cremonese, anche lui impegnato nella resistenza.[1]
Partecipa a Padova in modo attivo assieme a Stanislao Ceschi e Marcello Olivi, alla preparazione politica. Con l'aiuto di monsignor Giovanni Nervo dell'Istituto Barbarigo, distribuisce un suo scritto: La politica del buon senso. È tra le ragazze che operano al Barbarigo per aiutare ex internati, che incontra quella che poi diventerà sua moglie, Alessandra Volpi.
Impegno politico nel dopoguerra modifica
Eletto deputato all'Assemblea Costituente, è stato ministro della pubblica istruzione, ministro della difesa, ministro della sanità[2] e ministro dell'interno[3].
Come ministro dell'Istruzione il suo più importante provvedimento riguardò l'attuazione della Costituzione con l'applicazione della norma che prevedeva l'istruzione obbligatoria per 8 anni, fino ai 14 anni d'età. Si devono a Luigi Gui in particolare la legge 31 dicembre 1962, n. 1859, che istituì la scuola media unica, e la legge 18 marzo 1968, n. 444, che istituì la scuola materna statale.
È morto a Padova il 26 aprile 2010[4].
Questioni giudiziarie modifica
Insieme con Mariano Rumor e Mario Tanassi fu coinvolto, nella metà degli anni settanta[5], nel famoso scandalo Lockheed, ma dopo il processo[6] venne riconosciuto innocente dalla Corte costituzionale[7].
Onorificenze modifica
- Il 26 aprile 2012 viene a lui intitolata la sala teatro del Collegio universitario don Nicola Mazza a Padova, in quanto "promosse politiche per rimuovere ostacoli di ordine economico e sociale e rendere effettivo ai capaci e meritevoli anche se privi di mezzi il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi".
Note modifica
- ^ Paolo Vigato, Luigi Gui: «Quel respiro di liberazione a Padova», in Il Mattino di Padova, 25 aprile 2002. URL consultato il 30 giugno 2021 (archiviato il 4 maggio 2009).
- ^ Italy plans to improve hygiene in the south. From Our Correspondent. The Times (London, England), Saturday, Sep 29, 1973; pg. 4; Issue 58900.
- ^ Concern at neo-fascist violence. From Peter Nichols. The Times (London, England), Friday, Jan 10, 1975; pg. 7; Issue 59290.
- ^ Padova: morto Luigi Gui, ministro DC negli anni '60 e '70, su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 27 aprile 2010.
- ^ Paul Betts. Lockheed Case. The Financial Times (London, England), Monday, January 31, 1977; pg. 4; Edition 27,184.
- ^ Lockheed bribes trial resumes in Rome. The Times (London, England), Wednesday, May 03, 1978; pg. 7; Issue 60291.
- ^ SENTENZA PRONUNCIATA DALLA CORTE COSTITUZIONALE IN COMPOSIZIONE INTEGRATA nel giudizio penale di accusa n. 1 del registro generale 1977, su giurcost.org, 2 agosto 1979. URL consultato il 13 ottobre 2020 (archiviato il 29 aprile 2019).«La Corte, visti gli artt. 28 e 34 l. 25 gennaio 1962 n. 20 e l'art. 479 c.p.p. assolve: Luigi Gui dall'imputazione del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio aggravato di cui al capo A) dell'atto di accusa per non aver commesso il fatto»
Bibliografia modifica
- Francesco Cassandro, Luigi Gui, il Ministro della scuola media gratuita e per tutti. Alba, 2023,165 pag.
- Luigi Gui, Cinquant'anni da ripensare 1943-1993. Autobiografia e documenti, Morcelliana, 2005, 256 pag.
- Luigi Gui, Tra politica e cultura. Scuola, Europa, cattolici democratici, Studium, 1987, 268 pag.
- Giovanni Lugaresi, Gui per l'Italia - Trentacinque anni di presidenza nella Federazione Padovana Combattenti e Reduci
Voci correlate modifica
Altri progetti modifica
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Luigi Gui
- Wikiquote contiene citazioni di o su Luigi Gui
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Luigi Gui
Collegamenti esterni modifica
- Luigi Gui, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Luigi Gui, su Senato.it - VII legislatura, Parlamento italiano.
- Luigi Gui, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C..
- Luigi Gui, su Camera.it - I legislatura, Parlamento italiano.
- Luigi Gui, su Camera.it - II legislatura, Parlamento italiano.
- Luigi Gui, su Camera.it - III legislatura, Parlamento italiano.
- Luigi Gui, su Camera.it - IV legislatura, Parlamento italiano.
- Luigi Gui, su Camera.it - V legislatura, Parlamento italiano.
- Luigi Gui, su Camera.it - VI legislatura, Parlamento italiano.
- Luigi Gui, su Camera.it - VIII legislatura, Parlamento italiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 44311388 · ISNI (EN) 0000 0001 1471 4133 · SBN CFIV034543 · BAV 495/127589 · LCCN (EN) n82102470 · GND (DE) 119336308 · BNF (FR) cb120205603 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n82102470 |
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