Utente:Grasso Luigi/sanbox1/fenile

La struttura del gruppo fenile in (blu).

In chimica organica, il gruppo fenile o anello fenile è un gruppo ciclico di atomi con la formula C6H5. Il gruppo è collegato al composto arenico benzene e può interpretarsi come un anello benzene, senza un atomo H, che viene sostituito da un elemento o un composto nella relazione di gruppo funzionale.

Il gruppo fenile ha sei atomi di carbonio legati insieme in un anello planare esagonale, cinque dei quali ciascuno legati a un atomo d'idrogeno, con l'atomo di carbonio rimanente legato a un sostituente. I gruppi fenili sono comuni in chimica organica.[1]

Sebbene siano spesso raffigurati con alternanza di doppi e singoli legami, i gruppi fenilici sono chimicamente aromatici e mostrano lunghezze quasi uguali tra gli atomi di carbonio nell'anello.[1][2]

Nomenclatura modifica

Di solito, un "gruppo fenile" ha la struttura C6H5– e viene rappresentato dal simbolo Ph o, in passato, F. Il composto Benzene viene denotato con PhH.

I gruppi fenilici di solito sono attaccati ad altri atomi o gruppi. Ad esempio, il trifenilmetano (Ph3CH) ha 3 gruppi fenilici collegati allo stesso atomo C centrale. Molti o quasi tutti i composti fenilici non sono descritti con il termine "fenile". Ad esempio, il derivato dal cloro C6H5Cl viene detto usualmente clorobenzene, anche se si potrebbe dire fenilcloruro. In casi speciali (e rari), vengono rilevati gruppi fenilici isolati: l'anione fenile(C6H5-), il catione fenile (C6H5+), e il radicale fenile(C6H5·).

Sebbene Ph e fenile denota solamente C6H5, anche i derivati ​​sostituiti sono descritti usando la terminologia fenilica. Per esempio, O2NC6H4 si denota nitrofenile e F5C6 si denota pentafluorofenile. Gruppi fenilici monosostituiti (cioè benzeni disostituiti) sono associati con la reazione di sostituzione elettrofila aromatica e i loro prodotti seguono il pattern sostituzione arenica. Quindi, un dato composto fenilico sostituito ha tre isomeri, orto (1,2-disostituzione), meta (1,3-disostituzione) e para (1,4-disostituzione). Un composto fenilico disostituito (benzene trisostituito) potrebbe essere, per esempio, 1,3,5-trisostituito, o 1,2,3-trisostituito. Maggiori gradi di sostituzione, il gruppo pentafluorofenile ne è un esempio, esistono, e sono denotati secondo la nomenclatura IUPAC.

Etimologia modifica

Il termine fenile deriva dalla parola francese phényle, che a sua volta deriva dal greco phaino – "splendente", essendo che i primi composti fenilici conosciuti erano sottoprodotti di produzione e raffinazione di diversi gas utilizzati per l'illuminazione.[3] Secondo McMurry: "La parola deriva dal greco pheno (“Emano luce”), per ricordare la scoperta di Michael Faraday nel 1825 dall'olio residuo lasciato dal gas illuminante utilizzato nei lampioni di Londra."

Struttura, legame, proprietà modifica

I composti fenilici sono derivati dal benzene (C6H6), almeno concettualmente e spesso in termini della loro produzione. In termini delle sue proprietà elettroniche, il gruppo fenile è correlato al gruppo vinilico. È generalmente considerato un gruppo di ritiro induttivo (-I), a causa dell'alta elettronegatività degli atomi carbonio sp2, e un gruppo che dona risonanza (+M), dovuto all'abilità dei sistemi p a dare densità elettronica quando vi è coniugazione.[4]

Il gruppo fenile è idrofobico. Tende a resistere all'ossidazione e riduzione. Questi gruppi hanno (come i composti aromatici) una forte stabilità rispetto ai gruppi alifatici (non-aromatici). Questa maggiore stabilità è dovuta alla singola proprietà degli orbitali molecolari aromatici.[2]

La lunghezza di legame tra gli atomi di carbonio nel gruppo fenile sono circa 1.4 Å.[5]

Nella spettroscopia NMR 1H-, i protoni di un gruppo fenile hanno uno shift chimico attorno 7.27 ppm. Questi shift chimici sono influenzati dalla catena di anelli aromatici e cambiano in base ai sostituenti.

Preparazione, composti, e applicazioni modifica

Phenyl groups are usually introduced using reagents that behave as sources of the phenyl anion or the phenyl cation. Representative reagents include phenyllithium (C6H5Li) and phenylmagnesium bromide (C6H5MgBr). Electrophiles attack benzene to give phenyl derivatives:

C6H6 + E+  ? C6H5E + H+

where E+ (the "electrophile") = Cl+, NO2+, SO3. These reactions are called electrophilic aromatic substitutions.

Phenyl groups are found in many organic compounds, both natural and synthetic (see figure). Most common among natural products is the amino acid phenylalanine, which contains a phenyl group. A major product of the petrochemical industry is "BTX" consisting of benzene, toluene, and xylene - all of which are building blocks for phenyl compounds. The polymer polystyrene is derived from a phenyl-containing monomer and owes its properties to the rigidity and hydrophobicity of the phenyl groups. Many drugs as well as many pollutants contain phenyl rings. One of the simplest phenyl-containing compounds is phenol, C6H5OH. It is often said the resonance stability of phenol makes it a stronger acid than that of aliphatic alcohols such as ethanol (pKa = 10 vs. 16–18). However, a significant contribution is the greater electronegativity of the sp2 alpha carbon in phenol compared to the sp3 alpha carbon in aliphatic alcohols.[6]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Jerry March, Advanced organic chemistry : reactions, mechanisms, and structure, 4ª ed., New York, Wiley, 1992, ISBN 0-471-60180-2.
  2. ^ a b Virtual Textbook of Organic Chemistry: Aromaticity. Michigan State University. Web
  3. ^ Phenyl: definition of phenyl in Oxford dictionary (American English) (US), su oxforddictionaries.com. URL consultato il 03-03-2016.
  4. ^ (EN) Corwin. Hansch, A. Leo, R. W. Taft, A survey of Hammett substituent constants and resonance and field parameters, in Chemical Reviews, vol. 91, n. 2, 01-03-1991, pp. 165-195, DOI:10.1021/cr00002a004, ISSN 0009-2665 (WC · ACNP).
  5. ^ (EN) Hendrik F. Hameka, Computation of the structures of the phenyl and benzyl radicals with the UHF method, in The Journal of Organic Chemistry, vol. 52, n. 22, 1987, pp. 5025–5026, DOI:10.1021/jo00231a035, ISSN 0022-3263 (WC · ACNP).
  6. ^ Inductive and Resonance Effects on the Acidities of Phenol, Enols, and Carbonyl a-Hydrogens, in The Journal of Organic Chemistry, vol. 74, n. 2, 2009, pp. 914–916, DOI:10.1021/jo8018736.

Collegamenti esterni modifica


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