Wikipedia:Oracolo/Archivio/marzo 2021

Casa di produzione farlocca dedicata ad uno ed un solo film

Avete mai notato, alla fine dei titoli di coda di un film, la dicitura "Copyright ANNO nome casa di produzione mai sentita prima"? Molto probabilmente la casa in questione ha un nome bizzarro che può essere palesemente o sottilmente legato al tema del film, non è nominata in altro punto dei titoli né di testa né di coda, non la vedrete mai più menzionata in nessun altro film, e non sarà citata nella voce di Wikipedia. E' una sorta di usanza e/o necessità e/o comodità, di creare una ditta farlocca dedicata ad uno ed un solo film, magari perché quel film ha più di una casa produttrice, e il nome del detentore del copyright deve essere uno solo e/o è più comodo per qualche motivo (ad es fiscale?) che sia uno solo? Sono sicuro di aver già notato questo schema più volte in passato, ma non mi viene in mente nessun esempio, eccetto ovviamente il film che ho appena visto, Arrival (film): la voce menziona diverse case di produzione, che infatti si vedono nei titoli di testa, ma alla fine dei titoli di coda si legge Copyright Xenolinguistics LLC. (Il nome Xenolinguistics è ovviamente legato al tema centrale del film, lo studio di un linguaggio alieno). Cercando questa ditta viene fuori solo quel film, ma niente riguardo alla ditta in sé. La "ditta" non è citata dalla voce di it.wiki e nemmeno da quella di en.wiki; è nominata su IMDB come "copyright holder" (detentore del copyright) ma per il resto è un "fantasma". Se mi vengono in mente altri esempi li aggiungo. Questo "fenomeno cinematografico" deve per forza avere un nome e qualcuno che lo studia / descrive. --79.16.237.128 (msg) 21:29, 18 gen 2021 (CET)

Curioso. Segnalo al Progetto:Cinema. --Sesquipedale (non parlar male) 10:43, 19 gen 2021 (CET)
Credo rientri nel più generale schema noto in gergo come Hollywood accounting, un complesso sistema di "contabilità creativa" volto a massimizzare i profitti della "casa madre" (lo studio cinematografico che è, di fatto, l'effettivo produttore dell'opera ma che risulta, sulla carta, un mero "fornitore di servizi" per la compagnia che lavora al film).
Famigerato è il caso di autori che hanno ceduto i diritti per la trasposizione cinematografica della propria opera per una percentuale sui profitti del film, per ritrovarsi di fatto con un pugno di mosche perché la società "proprietaria" del film non ha mai davvero realizzato, tecnicamente, alcun profitto (gli introiti vengono sistematicamente "trasferiti" alla casa madre come spese di servizio). -- Rojelio (dimmi tutto) 14:11, 19 gen 2021 (CET)
Grazie per le risposte! La voce inglese linkata è molto interessante, quindi il termine da usare per quella che io chiamo "ditta farlocca" sarebbe "sussidiaria" o società controllata ? (mi fa venire in mente Eurolat e il crac Parmalat) - Ricordavo la storia della causa legale intentata dagli eredi di Tolkien alla New Line Cinema, ma non immaginavo che ce ne fossero così tante altre silimi. Adesso però voglio recuperare i film citati nella voce (alcuni dovrei averli in DVD) per controllare se effettivamente il detentore del copyright è una società farlocca o è l'Aziendona Famosa. Intanto smentisco la mia stessa ipotesi che il detentore del copyright debba essere uno solo, ho trovato molti film con detentori del copyright multipli citati alla fine dei titoli di coda, ad esempio "Copyright Warner Bros and RatPac-Dune Entertainment". Curioso il caso di Ballerina (film 2016): i titoli di coda indicano "Copyright 2016 MITICO – GAUMONT – M6 FILMS – PCF BALLERINA LE FILM INC": una caterva di detentori del copyright, ma l'ultimo in particolare sembra proprio una "Casa di produzione farlocca dedicata ad uno ed un solo film" (per cosa starà PCF? non credo che stia per Partito Comunista Francese :D ma sembra uno schema ricorrente nei film franco-canadesi, "PCF nomedelfilm LE FILM INC"... hmmm, forse "production franco-canadienne"? ad esempio in fr:Aline_(film,_2020) e fr:Le Magasin des suicides). Segnalo questa domanda su Quora dove un utente fornisce un'altra possibile spiegazione al fenomeno della "Casa di produzione farlocca dedicata ad uno ed un solo film", cioè evitare di perdere troppi soldi in eventuali cause legali - intende però cause relative al contenuto controverso del film, NON cause relative a profitti e merchandising di cui si parla alla voce Hollywood accounting. Però l'utente non fornisce fonti, e pur facendo esempi di film dal potenziale contenuto controverso (Sully (film) e Deepwater - Inferno sull'oceano), non dice se effettivamente sono stati prodotti da una compagnia farlocca (non li ho quindi non posso controllare i titoli di coda, non so se posso fidarmi di IMDB, per Arrival ha citato la compagnia farlocca, ma per i tre film franco-canadesi non nomina mai "PCF nomedelfilm LE FILM INC"), e poi nomina la Disney che non ha assolutamente niente a che fare con i due film citati - quindi quello che dice "suona" sensato, sì, ma senza fonti sono anche un po' parole al vento. Ho trovato anche questa pagina di blog: ad un certo punto sembra definire proprio quella che io chiamo "Casa di produzione farlocca dedicata ad uno ed un solo film", e la chiama "shell company" o anche "Prod Co" o "Production Company", però sta parlando in particolare di film "indipendenti", e non sembra fare riferimento né ai trucchi di "contabilità creativa" né al concetto di pararsi le spalle da cause legali sul contenuto controverso del film (Nota: esiste una voce di en.wiki chiamata en:Shell corporation, ma la voce in sé non parla di film e non è linkata da en:Hollywood accounting); c'è una voce en:Production company, ma non mi sembra che descriva QUESTO concetto in particolare. Si parla di studios che diventano "virtuali", ma non di aziende mordi-e-fuggi dedicate ad un SINGOLO film. La nostra voce Film indipendente cita il fatto che spesso le case produttrici di film "indipendenti" sono sussidiarie di case più grandi, ma producono più di un film, non "uno per ogni sussidiaria"). Insomma, materiale ne trovo, ma frammentario, e che mi confonde ancora di più - mi sembra che manchi un posto dove trovare una trattazione comprensiva ed univoca del fenomeno. --87.9.122.160 (msg) 10:35, 21 gen 2021 (CET)
perchè non ci sono delle voci come Hollywood accounting, Shell corporation, Production company?? --SurdusVII (segnami qua) 10:37, 21 feb 2021 (CET)
probabilmente perché nessuno ha ancora pensato di tradurle dall'inglese :) . Ma anche ci fossero, risponderebbero alla mia domanda? Ah, a proposito, ho trovato altri due esempi, uno "vecchio" e uno "recente": The Secret of NIMH nei titoli di coda ha "Copyright 1982 Mrs Brisby LTD" (non Don Bluth Productions); Haunt - La casa del terrore ha "Copyright 2019 Haunted House LTD. --87.8.123.160 (msg) 18:51, 1 mar 2021 (CET)

Potenza intensità

Sto cercando di svolgere un semplice calcolo: ho una energia di 3.6·10^48W a distanza di 1.3 miliardi di anni luce da dove voglio calcolare l'intensità. Tuttavia se svolgo I=3.6*10^48/((1.22*10^16)^2*4*pi) non mi torna proprio il risultato atteso di 2·10^−3 W/m2 ma non capisco l'errore. Ringrazio per l'aiuto. --37.160.181.238 (msg) 21:13, 3 mar 2021 (CET)

L'errore è nel raggio:
1 anno luce = 9,461×10^15 m
1,3 miliardi di anni luce fanno 1,23×10^25 m e non 1.22*10^16, come hai scritto tu. --Sesquipedale (non parlar male) 22:09, 3 mar 2021 (CET)
E' vero, chissà dove mi ero perso degli zeri, ricalcolando in effetti mi viene uguale. Solo che ritenevo coretta quella parte, quindi continuavo a guardare altrove. Grazie! :D --37.161.31.168 (msg) 08:46, 4 mar 2021 (CET)

L'acqua di Colonia è commestibile?

Ci tengo a sottolineare in modo molto esplicito che non sono diventato pazzo, e non ho minimamente intenzione di tracannarmi l'acqua di Colonia. La domanda mi è venuta leggendo cose riguardanti la cucina futuristica di Filippo Tommaso Marinetti, e ho trovato la ricetta del "Porcoeccitato", ovvero "un salame crudo, privato della pelle, viene servito diritto in un piatto contenente del caffè-espresso caldissimo mescolato con molta acqua di Colonia". Lo trovate qui. Al di là che sembra una roba che ti fa voltare lo stomaco solo dall'odore, ma l'acqua di Colonia è commestibile? --79.37.191.59 (msg) 13:09, 28 feb 2021 (CET)

Haha ho posto una domanda stranamente correlata dopo la tua. Per caricarmi di carma e propiziarmi la risposta dell'Oracolo ecco la mia risposta:
L'acqua di Colonia contiene etanolo, che è considerato cancerogeno ma è presente nelle bevande alcoliche. In più, non essendo l'acqua di Colonia commercializzata per uso alimentare, potrebbe contenere sostanze (per esempio profumi) che potrebbero essere tossici se ingeriti. --Sinucep (msg) 13:30, 28 feb 2021 (CET)
Karma piú che benevolo visto che di fatto non mi hai detto niente ;-) fino a qui c'ero arrivato pure io, lo so che, etanolo a parte, l'acqua di Colonia potrebbe avere sostanze tossiche, non essendo venduta per uso alimentare. Io volevo appunto chiedere se delle sostanze tossiche ci sono per davvero, rendendo la ricetta di Marinetti, oltre che un oltraggio al buon gusto, pericolosa per la salute--79.37.191.59 (msg) 20:02, 28 feb 2021 (CET)
Secondo la Traccani l'Acqua di Colonia nasce come medicinale [2]. Forse la preparazione utilizzata da Marinetti non è il profumo odierno.--Flazaza (msg) 20:37, 28 feb 2021 (CET)
Beh anche la tua domanda non era molto specifica, che ne sapevo che c'eri già arrivato, di gente strana che beve disinfettante ce n'è! Sono d'accordo con Flazaza, e aggiungerei che se la ricetta è inaccettabile per il senso comune odierno, è plausibile che ai tempi di Marinetti venisse percepita solo come trasgressiva. --Sinucep (msg) 10:15, 1 mar 2021 (CET)
Mi viene in mente quello che mi diceva mio zio, che lavorava per la Trevi al porto di Bandar Abbas in Iran, e ci era stato non molto tempo dopo la rivoluzione di Khomeini. Gli alcolici erano proibiti, e diversi lavoratori iraniani magari con precedenti abitudini alcoliste erano arrivati a bersi il profumo. Quindi non penso che un cicchetto di acqua di colonia sia tossico, e non mi sorprende più di tanto il suo consumo alimentare--87.2.54.205 (msg) 13:06, 4 mar 2021 (CET)
A me invece viene in mente mio padre che si chiedeva se un'acqua fosse potabile, non commestibile. :-) --Er Cicero 13:17, 4 mar 2021 (CET)
Forse la cosa più semplice è prendere un flacone di acqua di Colonia e leggere la composizione. --Borgil el andaluz 13:50, 4 mar 2021 (CET)
La roba alcolica che puo` essere bevuta dovrebbe avere una fascetta fiscale. Se non l'ha dovrebbe significare una aggiunta di denaturante qualora fosse bevibile allo stato naturale. Ma questo sposta il problema a determinare se la bottiglia di Marinetti (non quella attuale) aveva la fascetta Suppongoche (msg) 19:58, 7 mar 2021 (CET)

Uniformi di Star Trek

I colori delle uniformi di Star Trek hanno un significato, oppure sono attribuiti a caso? --Agilix (msg) 14:00, 6 mar 2021 (CET)

Come sono cambiate le uniformi di Star Trek.—GJo ↜↝ Parlami 14:31, 6 mar 2021 (CET)
I colori identificano il settore di impiego del personale. Qui una dettagliata spiegazione. A tal proposito, consiglio la lettura del divertente romanzo Uomini in rosso di John Scalzi. Anche in Spazio 1999 il personale era classificato in base ai colori ma in questo caso, delle maniche.--Flazaza (msg) 14:41, 6 mar 2021 (CET)
Grazie per le risposte. Mi chiedo se sia il caso di includere la spiegazione nella pagina wikipedia di Star Trek. è una voce in vetrina, per cui non vorrei pasticciare :). --Agilix (msg) 14:48, 6 mar 2021 (CET)
Prego. Io sconsiglio. Ti cacceresti in un ginepraio. I distinguo sono molti in funzione della serie. E se affronti il tema, si apre un vaso di Pandora come puoi vedere qui en:Star Trek uniforms.--Flazaza (msg) 15:24, 6 mar 2021 (CET)
Vado a memoria, non mi azzarderei a "buttare la cosa" in Ns0, ma, a titolo di curiosità, mi pare che un motivo del fatto che gli ufficiali di comando siano passati da giallo a rosso è che William Shatner stava meglio, o "meglio si sentiva", in giallo mentre Patrick Stewart dopo le prime prove ha espresso la preferenza per il rosso: l'intero universo Trek ha quindi dovuto adeguarsi :-).--Korvettenkapitän_Prien (sala radio) 22:04, 6 mar 2021 (CET)

Un’altra domanda sui triangoli

Vorrei continuare la domanda posta dall’utente poco più sopra. Per calcolare la lunghezza dell’ipotenusa, si sommano i quadrati dei cateti e poi si (passatemi il termine) riduce a radice la somma ottenuta. Questo se l’angolo è di 90 gradi. Ma se l’angolo fosse di 100 gradi o 70? Vale anche in questo caso il teorema di Pitagora? --94.247.8.8 (msg) 18:00, 7 mar 2021 (CET)

Il teorema di Pitagora vale solo per i triangoli rettangoli. È facile vedere che per triangoli non rettangoli non vale. Provaci con un triangolo equilatero... --93.36.167.230 (msg) 18:36, 7 mar 2021 (CET)
[× Conflitto di modifiche] Il teorema di Pitagora vale solo per triangoli rettangoli (d'altronde se un triangolo non è rettangolo perdono di significato i termini cateto e ipotenusa). Per triangoli generici si può usare il teorema del coseno, che è sostanzialmente una generalizzazione di quello di Pitagora.--Equoreo (msg) 18:37, 7 mar 2021 (CET)
Per i triangoli non rettangoli si utilizza la trigonometria. --Meridiana solare (msg) 20:06, 7 mar 2021 (CET)

La resina epossidica è food safe?

So che la risposta è "dipende": per esempio dipende dall'indurente usato. Nella pagina in inglese relativa alla voce en:Epoxy per esempio è indicato un indurente tossico. Inoltre "food safe" è un terreno scivoloso, un concetto normativo. E non esiste una pagina a proposito nella Wikipedia in italiano, mentre in inglese sì (en:Food contact materials (poco utile comunque).

Quindi: la mia speranza è che qualcuno mi sappia dire: come faccio a fare una tazza di resina epossidica dove possa berci il te caldo senza diminuire troppo la mia aspettativa di vita, senza nessuna pretesa di entrare nel mercato degli oggetti ad uso alimentare?

--Sinucep (msg) 13:18, 28 feb 2021 (CET)

Io ragionerei così: fatto di resine epossidiche trovi in commercio praticamente qualunque oggetto, anche che vanno a contatto con la pelle -pure marchi famosi- ma le stoviglie no. Dunque eviterei perché se fosse possibile le avrebbero già fatte.
Inoltre le resine per bricolage opacizzano con l'acqua a lungo andare, quelle più tecniche (impermeabilizzanti, calpestabili) non le userei concettualmente per gli alimenti. Se può aprirti uno spiraglio creativo, esiste invece il silicone modellabile per alimenti, ci puoi fare stampi tazze roba per il forno ed è espressamente indicato per gli alimenti. Non è trasparente ma almeno è modellabile e non dà problemi col calore! Se poi hai come me la fissa del trasparente, buttati sul pyrex, ma ovviamente sono oggetti già pronti.
C'è l'opzione di lavorare il vetro in casa ...io avevo cominciato ma mi sono prima ustionato e poi infilato un pezzo di vetro nel dito.... ora ho 50 bacchette di vetro colorato di murano nella cantina. Unico inconveniente è che per fare bei lavori di grosse dimensioni c'è da prendere un'attrezzatura di circa 300 euro (cannelli ad ossigeno).
Ceramica no? :-) 151.73.72.127 (msg) 16:13, 28 feb 2021 (CET)
Grazie per la risposta intanto! Beh complimenti per il fatto che ti sei dato al vetro (non desistere io sono stato affascinato da dei tizi che lo lavoravano nel bosco con un fornetto fatto di fango). Sì la ceramica la uso e la adoro! Allora ti presento un problema specifico: una tazza scheggiata da ricostruire in un punto. Credo che i restauratori usino resine; volendo bere in quella tazza quindi, ce ne vorrebbe una non troppo tossica. --Sinucep (msg) 09:50, 1 mar 2021 (CET)
La resine epossidiche non sono food safe essendo a lungo termine tossiche e cancerigene. Probabilmente non cadrai stecchito dopo il primo sorso di tè, ma d'altra parte la tazza restaurata potrebbe non tenere a lungo se ci metti liquidi molto caldi. 2003:F5:6F18:B100:A888:7E0:D9BC:8089 (msg) 05:03, 5 mar 2021 (CET) Marco PB

Tazza scheggiata...allora ti riferisci alle resine che induriscono coi raggi uv. Basta cercare colle uv. Sul food safe non so, ma ora che ci penso i dentisti pure usano delle resine che polimerizzano coi raggi uv, sia per ricostruire denti (resine opache color dente), sia trasparenti per fare i nuovi apparecchi ortodontici trasparenti che sono durissimi. E credo che per lasciarteli in bocca 2 anni devono essere per forza food safe. Su prezzo e disponibilità in commercio ai non dentisti, non so dirti ma è pur sempre uno spunto! --151.77.206.70 (msg) 21:35, 9 mar 2021 (CET)

trasmissione con canzoncine e note che ballano

Ciao, come va? quando ero piccola, negli anni 80 la domenica a pranzi mi capitava di vedere in TV delle canzoncine fatte tipo cartone animato e sottotitolate col testo in inglese e le note sul pentagramma che si muovevano o cambiavano colore quando era il loro turno di essere intonate nella canzoncina. Difficile da spiegare ma siccome ce n'erano parecchie,penso si tratti di un vero gemere, però credo fossero già vecchie, secondo me risalenti agli anni quaranta. Chi se le ricorda e mi potrebbe dare qualche indicazione in più. Grazie molte --79.55.222.21 (msg) 21:47, 28 feb 2021 (CET)

di primo acchito se dovessi dire un "genere" direi "karaoke", ma in Italia il fenomeno è esploso negli anni 90, prima non si sapeva cosa fosse. Ricordi su che canale andavano in onda? --87.5.28.224 (msg) 18:36, 2 mar 2021 (CET)
p.s. il precursore del karaoke, risalente al 1929 (!!!) è la en:Bouncing ball (music). A cartoni animati e in inglese... per caso en:Screen Songs ? Ne ho guardate un paio su Youtube, però non ho visto note ballare sul pentagramma, solo la classica pallina che rimbalza sopra il testo. --87.5.28.224 (msg) 18:40, 2 mar 2021 (CET) (Trucchi e segreti dell'oracolista: per trovarle ho provato diverse ricerche su Google, quella che ha imbroccato il terno è stata "before karaoke" cartoon)
era un canale della rai quasi certamente ma adesso che ci penso sì, mi pare ci fosse la pallina che rimbalzava sul pentagramma! --95.248.103.82 (msg) 23:03, 9 mar 2021 (CET)

Premiazione Festival di Sanremo

Salve, avrei una piccola curiosità al riguardo: che qualcuno di voi sappia, in tutta la sua storia il Festival ha mai premiato con un riconoscimento gli interpreti giunti al secondo e terzo posto, oppure è una consuetudine di carattere relativamente recente? Vi ringrazio. --93.41.100.198 (msg) 21:32, 4 mar 2021 (CET)

Che io sappia li ha sempre premiati --Conviene (msg) 14:12, 8 mar 2021 (CET)

Trasmissione tv di ieri sera

È probabile che l’abbia avuta in sogno questa notte, in caso affermativo mi scuso con tutti. Ricordo che ieri sera durante una trasmissione tv è stato ospite un uomo con capelli e barba nera corta che parlava di un argomento che non ricordo, la sua pronuncia era abbastanza nasale... sto sbagliando alla grande o c’è davvero stato un programma con questo ospite? --5.168.40.190 (msg) 19:45, 9 mar 2021 (CET)

Tu che programmi hai guardato ieri sera? Verso che ora era? --Meridiana solare (msg) 21:37, 9 mar 2021 (CET)

Anodo o catodo?

Ciao :), vorrei chiedere una delucidazione riguardo i due termini "catodo" e "anodo", sebbene in elettrochimica mi siano chiari non mi è molto chiaro sull'utilizzo in elettronica. In elettronica è esattamente il contrario: l'anodo è il mersetto positivo e il catodo quello negativo (come per le celle elettrolitiche). Prendiamo quindi ad esempio l'effetto fotoelettrico: l'anodo è segnalato come il conduttore che riceve gli e- emessi (nella campana) quindi positivo (come in elettronica) e il catodo è l'elettrodo che è colpito dalla radiazione luminosa (emette e- ed è visto negativo). Connettendo però tali due estremi con una pila nello stesso verso (cioè accelerando gli e- nella campana) avrei che il polo negativo della pila è connesso a quello che chiamavo qui sopra catodo e il polo positivo all'anodo. Tuttavia nella pila il polo negativo dovrebbe chiamarsi anodo. Quindi alla luce di questo il conduttore visto negativo, cioè quello che emette gli elettroni nella campana di vetro ed è connesso al polo negativo della pila, pur essendo un tutt'uno è il catodo pur esendo l'anodo della pila. Mi sembra quindi di avere due nomi in contrapposizione per il medesimo morsetto (ovviamente simmetricamente per il polo/conduttore positivo). Non riesco bene a risolvere questo dubbio. --37.160.54.79 (msg) 10:48, 7 mar 2021 (CET)

Suppongoche (msg) 19:45, 7 mar 2021 (CET) il tuo problema sia questo
Se ho capito bene il tuo dubbio, la soluzione e` questa: all' interno della pila gli elettroni vanno dall' anodo al catodo perche` sono trascinati da forze chimiche (processi diffusivi) che superano quelle elettriche. Nel circuito esterno vanno dal catodo all' anodo trascinati dalle sole forze elettriche. A circuito aperto la differenza di potenziale fra i terminali bilancia i processi diffusivi.
Tutto il riferimento all' effetto fotoelettrico ha reso assai complesso capire il tuo vero dubbio (non sono sicuro di averlo correttamente individuato, comunque).
Forse questa roba di nomenclatura ti puo` interessare (sono appunti di secoli fa).
The name ion comes from the greek word for migrating. The name anode (from the greek an-hodos, i.e. way-up) was given by Faraday in 1832 to the electrode at which a current of positive electricity enters a cell where chemical work is done; the name cathode (from cata-hodos, i.e. way-down) was then given to the other electrode. The Faraday idea should have been: 'a current of positive charges enters in the "upper side" of the cell and works while "running down" through it'.
Provo a rispondere anche io: dalle voci anodo e catodo leggo che sono definiti in base al tipo di reazione chimica che vi avviene: ossidazione all'anodo, riduzione al catodo. Non in base alla carica positiva o negativa. Quindi, scusa se detto così brutalmente, la tua perplessità è legittima (e porta a considerazioni interessanti), ma la risposta è semplicemente che la nomenclatura anodo/catodo non segue il criterio se sia positivo o negativo (secondo tale altro criterio si usano invece i termini "polo positivo" e "polo negativo").
Nota: ho risposto senza aver capito molto dell'esempio dell'effetto fotoelettrico. --Meridiana solare (msg) 20:10, 7 mar 2021 (CET)
Siamo in presenza di due diverse convenzioni, con tutti i **** che seguono.
C'e' la convenzione storica nata con Faraday, in cui catodo=negativo, che ha generato una nomenclatura molto usata: i cationi si chiamano cosi` perche` vanno al catodo, mentre i raggi catodici perche` ne provengono.
Ma poi c'e' la convenzione IUPAC per le celle elettrochimiche, per la quale ho recuperato questi appunti di quasi mezzo secolo fa - scusate se sono in inglese
The IUPAC has adopted a conventional symbolic notation for the electrochemical cells.
--- basic definitions
Galvanic cell: an electrochemical cell used to produce current.
Electrolytic cell: an electrochemical cell in which work is done by forcing the passage of a current.
--- naming the electrodes
The first point in this convention is how to name the electrodes. It seems that the electrochemists ran formerly in serious troubles because the relative sign of the electrodes reverts if the same cell is used in galvanic or electrolytic way.
The ambiguity was fixed by defining the species that are considered reactants and products independently from the way in which the cell is actually operated (i.e. from which are the real reactants and the real products).
The cathode of an electrochemical cell is therefore defined as the electrode at which one reactant is reduced and the anode as the electrode at which the other reactant is oxidized. The "IUPAC" cathode is the negative electrode of an electrolytic cell, but the positive one of a battery. In a cell diagram, the right electrode is the cathode. The "absolute" potential of an electrode is defined as the potential difference with respect to the standard hydrogen electrode.
Spero che ora le idee siano piu` chiare ma Suppongoche (msg) 08:11, 8 mar 2021 (CET) siano piu` confuse.
Sì, diciamo che ho usato l'esempio dell'esperimento sul fenomeno fotoelettrico perché in tal caso si usa proprio la nomenclatura fotocatodo intendendo il conduttore da cui fuoriescono e- (se investito da radiazione em).
Detto questo però non mi tornava il fatto che collegando questo conduttore ("emettitore" di e-) ad una pila esso dovesse venirsi a chiamare anodo per forza di cose perché un tutt'uno con la pila. Insomma, tutto l'estremo polo negativo della pila e fotocatodo devono prendere un nome unico pensavo... invece da quanto capisco va benissimo così: è mera e tediosa nomenclatura.
Un grande grazie. --37.163.154.170 (msg) 13:46, 9 mar 2021 (CET)
Ma hai trovato uno schema in cui il fotocatodo e` collegato all' anodo (polo positivo) della pila? Di solito lo si connette al catodo. Suppongoche (msg) 07:25, 10 mar 2021 (CET)
Dubbio atroce: nel disegno di una pila la linea alta/bassa rappresenta il polo positivo/negativo (anodo/catodo) perche` ha il potenziale piu` alto/basso. Nelle normali pile stilo/torcia/mezzatorcia il polo negativo e` quello grande (il sedere della pila, diciamo) e quello positivo quello piccolo. Ossia la convenzione e` opposta [ma nelle pile bottone e` quella "giusta"]. Mica ti sei confuso su questo? Scusate se non la disegno, ma io con INTERNET sono un dinosauro fuori della sua era geologica e la grafica non la so proprio usare.Suppongoche (msg) 10:47, 10 mar 2021 (CET)
Ma non mi risulta sia vietato attaccare il fotocatodo all'anodo o al catodo della pila. E' arbitraria la scelta a seconda di quello che vuoi ottenere, lo abbiamo fatto in laboratorio in modo apposito perché se collegato in un modo o nell'altro avrai effetti differenti: in un caso acceleri le cariche, nell'altro semplicemente giungi al potenziale d'arresto. Ma il fotocatodo si chiamerà sempre fotocatodo sia nel caso abbia potenziale positivo che negativo rispettivamente. (oss: tra l'altro avrà potenziale positivo o negativo pur rimanendo in ambo i casi un emettitore di e-). Dici di no? Sto studiando queste cose quindi sto cercando di capire e poter scambiare pareri è un piacere :D --37.160.169.96 (msg) 11:25, 10 mar 2021 (CET)
Il "dici di no?" era rivolto a me? Sono d' accordo, infatti ho scritto "di solito". Ma nel rispondere alla domanda ha assunto che chi l'ha posta aveva problemi a livello molto piu` basso. Suppongoche (msg) 19:52, 10 mar 2021 (CET)
Sì era rivolto a te, scusa se non ho specificato meglio (in realtà era una richiesta di conferma "dici che non è così?" :D). In realtà sono lo stesso IP che ha aperto la domanda XD. Sono uno studente, quindi sì, in realtà ne so poco. Grazie per le risposte! --37.163.191.58 (msg) 20:50, 10 mar 2021 (CET)
Adesso penso di aver capito il tuo problema. Sei giovane, conosci le cose ma la storia dietro ti e` incognita. Quando viene fuori una nuova scoperta/invenzione, prende spesso il nome da una proprieta` reale o supposta. Spesso la cosa conserva il nome originale anche quando la migliore conoscenza del fenomeno o l' evoluzione dell' invenzione (specie l' applicazione a contesti assai diversi) lo hanno reso quantomeno discutibile. Le Indie Occidentali di Colombo, per esempio. Ai primordi della spettroscopia chimica analitica si operava nel visibile e una sostituzione (intendo qualcosa del tipo mettere un alogeno al posto di un H) che allungava la lunghezza d' onda di una banda d' assorbimento di una sostanza era detta causare un red-shift perche` avvicinava a 8000 nm. Questa nomenclatura si e` conservata (per un po') anche quando si e` iniziato ad operare nell' infrarosso, dove ovviamente allontana da 8000 nm. Alla fine e` diventata effetto batocromatico. Qui abbiamo queste date: 1832 catodo di Faraday (e nota che lui fa muovere una corrente di cariche positive) 1860 catodo di Crookes [raggi catodici] 1888 catodo di Hertz-Hallawachs e penso che un fotocatodo positivo sia apparso solo dopo il 1905 con la spiegazione di Einstein.Suppongoche (msg) 14:29, 11 mar 2021 (CET)
Grazie mille :) --37.161.47.242 (msg) 20:22, 11 mar 2021 (CET)

Teorema o proposizione

Nella logica matematica qual è la differenza tra un teorema e una proposizione? Entrambe partono da delle ipotesi per giungere a delle tesi attraverso un percorso logico, per cui perché distinguerli? --79.51.138.213 (msg) 10:50, 10 mar 2021 (CET)

No, quella che citi è indubbiamente la definizione di teorema... ma non di proposizione.
La proposizione è un concetto molto più generale: è un qualsiasi enunciato, che può essere vero o falso. «3 è un numero pari» è una validissima proposizione... però non è un teorema, e non è affatto vera. :-) I teoremi sono un tipo di proposizione, un sotto-insieme delle proposizioni, ovvero solo quelle che soddisfano la definizione che hai riportato.
È un po' come dire la differenza tra "ragionamento" e "frase": un ragionamento è un tipo di frase, si esprime con una frase, ma questo non vuol dire che tutte le frasi siano ragionamenti, ovvero che i due termini siano equivalenti e non vadano distinti.-- Rojelio (dimmi tutto) 15:08, 10 mar 2021 (CET)
Però ha ragione l'anonimo a dire che nelle lezioni/libri di matematica si usa "Proposizione" di fatto come alternativa a "Teorema", ossia nel senso di proposizione dimostrata (alle volte si usa alternativamente Lemma). Comunque non c'è una differenza formale: per alcuni una cosa è un Teorema e per altri una Proposizione (o anche per la stessa persona in due contesti diversi). Se non intervengono ragioni storiche per cui un teorema/lemma è famoso con quel nome, la differenza principale è che di norma si chiama qualcosa Teorema quando quello è uno dei punti fondamentali a cui si vuole arrivare, Lemma se è una cosa un po' più tecnica per arrivare a qualcos'altro e Proposizione è un po' una via di mezzo: risultati che hanno un qualche interesse, ma che sono comunque un po' dei punti di passaggio e non di arrivo nel discorso che si vuole fare. In ogni caso la scelta sta alla sensibilità di chi fa lezione/scrive il libro/articolo non c'è appunto niente di formalizzato.--Sandro_bt (scrivimi) 15:27, 10 mar 2021 (CET)

Ordine di derivazione per le derivate parziali miste e Hessiana di una funzione scalare

Salve Oracolo, ho bisogno di una mano per comprendere meglio la nozione di derivata parziale mista. Ho consultato diversi testi sull'argomento, ma invece di chiarire i miei dubbi, ho solo aggravato la situazione. Esporrò il mio dubbio mettendomi comodo: ragionerò con funzioni di due variabili supponendo che ammettano derivate parziali del secondo ordine. Da quello che ho capito dai libri di testo, vale la seguente convenzione:

 

 

(si vedano Giusti, Canuto Tabacco, Marcellini Sbordone). In termini semplici: si deriva prima rispetto alla variabile che si trova più a destra. Ora, sappiamo bene che se sussistono le ipotesi del teorema di Schwarz, allora l'ordine di derivazione è del tutto ininfluente, e va bene. Il mio dubbio sorge nel momento in cui si voglia definire la matrice hessiana anche per quelle funzioni che non obbediscono a Schwarz.

Secondo Wikipedia in italiano la matrice hessiana di una funzione che ammette derivate parziali seconde è:

 

D'altra parte wikipedia in lingua spagnola e Canuto Tabacco definiscono la matrice Hessiana come la trasposta di  .

Capisco che, proprio perché sono definizioni, abbiamo libertà di scelta, purché tutto ciò che segue sia coerente con la scelta fatta, poi vabbé, interviene Schwarz e mette tutto a posto (l'hessiana è simmetrica). Quello che non capisco è: perché c'è questa necessità di variare? Ci sono contesti in cui si preferisce la trasposta di  ? Se sì, quali sono?

Grazie a chiunque vorrà darmi una mano.


--Darkxifrit (msg) 13:54, 10 mar 2021 (CET)

Personalmente non mi ricordo mai quale delle due definizioni "dovrei" usare appunto perché nella pratica la cosa è equivalente. Come me credo faccia il 99% dei docenti, per cui la risposta immagino sia semplicemente che la coesistenza dei due usi sia solo dettata dal fatto che i matematici pongano zero attenzione alla cosa. Tanto, anche in quei rari casi in cui c'è una differenza, le due definizioni e le loro conseguenze sono immediatamente trasportabili dall'una all'altra.--Sandro_bt (scrivimi) 15:11, 10 mar 2021 (CET)
Ti ringrazio per essere intervenuto. Curioso come i matematici seri (io sono un matematico poco serio) non pongano attenzione a questi dettagli. Solitamente ci dilunghiamo - a volte troppo - su sottigliezze del genere e pensavo che ci fosse una ragione più profonda. Ti dirò, sono un po' deluso da questo "menefreghismo". :D --Darkxifrit (msg) 15:24, 10 mar 2021 (CET)
Secondo me sbagli a essere deluso! :D :P Bisogna concentrarsi sulle cose rilevanti (che alla volte possono apparire essere delle sottigliezze che quasi mai influiscono), non su quelle completamente indifferenti come in questo caso. L'importante poi è essere coerenti con la scelta fatta.--Sandro_bt (scrivimi) 15:33, 10 mar 2021 (CET)
(confl.) Confermo: in primo luogo, quando si rappresenta con una matrice un qualunque oggetto matematico, è sempre una scelta arbitraria decidere quali sono le righe e quali le colonne: per la stessa ragione per cui si può decidere di rappresentare un vettore come vettore riga o come vettore colonna. Quando uno ha felicemente a che fare con una matrice simmetrica, non si pone il problema. Ma non è una trascuratezza dei matematici: basta trovarsi ad usare un programma di calcolo simbolico come Maple o Mathematica per scoprire che non si può dare per scontato che si usi una data rappresentazione oppure la sua trasposta.
In secondo luogo, non mi è facile immaginare una situazione in cui la funzione non ammetta derivate seconde miste continue e si debba/possa ugualmente usare la matrice Hessiana per un qualche scopo: la matrice Hessiana descrive l'approssimazione di una funzione con una funzione quadratica, ma quest'approssimazione è corretta solo nelle ipotesi del teorema di Schwartz (alla formula di Taylor per una funzione di due variabili contribuisce comunque solo la parte simmetrica dell'Hessiana). --93.36.167.230 (msg) 15:41, 10 mar 2021 (CET)
Ringrazio per essere intervenuti, ora sono un po' più tranquillo. Devo imparare a essere un po' più elastico in questo contesto: dopotutto per quello che serve, l'Hessiana è sempre simmetrica. Ancora grazie! --Darkxifrit (msg) 16:21, 10 mar 2021 (CET)
Sono un matematico poco serio ed avrei dato la seconda parte della risposta di 93.36.167.230 (alla prima non ci avrei pensato, ma sono d'accordo) Suppongoche (msg) 19:58, 10 mar 2021 (CET)
Se fra noi ci fosse un matematico serio (io sono un fisico matematico, quindi non sono serio per definizione) gli porrei questo quesito: sia   una forma bilineare (anche non simmetrica). La matrice   che rappresenta  , per una generica coppia di vettori   e  , è definita dalla formula   oppure da  ? Sono anni che tutte le volte che arrivo a parlare di forma simplettica o di tensore elettromagnetico (entrambi antisimmetrici) mi chiedo perché non mi tornano mai i segni da una lezione all'altra... --93.36.167.230 (msg) 12:54, 11 mar 2021 (CET)

Celebre meme in internet

Perdonate la mia ignoranza, ma questo celebre meme è la foto di un attore? Da quale film proviene?

https://www.nairaland.com/attachments/12512136_screenshot20200807131346_jpegc68e1dd23deff6b2809ae860c81ce710

--2001:B07:6442:8903:1462:35D7:EAC9:22A (msg) 10:15, 11 mar 2021 (CET)

Wagner Moura in Narcos, vedi [3]. --Amarvudol (msg) 10:34, 11 mar 2021 (CET)

Distonia

È possibile guarire dalla distonia?--5.172.196.36 (msg) 20:33, 13 mar 2021 (CET)

Microsoft Edge su Github

Sto cercando il codice sorgente di Microsoft Edge su Github per correggere un errore di traduzione e ho trovato questo, ma i file delle lingue non ci sono. Ho sbagliato indirizzo? --2001:B07:6442:8903:40FD:D9E:CD2:A10B (msg) 11:18, 15 mar 2021 (CET)

Che io sappia Edge è un software proprietario (basato su chromium), per cui niente codice sorgente :-). X-Dark (msg) 11:38, 15 mar 2021 (CET)

The woman in Black

Ieri ho rivisto il film The woman in Black con Daniel Radcliffe (che, per la cronaca, credo sia un ottimo film horror), solo che me lo ricordavo diverso! Io avevo un vago ricordo di una storia con due bambini, il figlio dei padroni e il figlio di una domestica, che giocando insieme con il calesse / un'auto erano affogati nella palude. Veniva recuperato solo uno dei due corpi e, visto che i due bambini si assomigliavano molto, scambiato per il figlio dei padroni mentre in realtà era il domestico. Per dare la pace al fantasma della madre del bambino il protagonista decide di recuperare il suo corpo dalla cripta di famiglia e seppelirlo insieme alla madre. Una volta fatto però il fantasma urla che il bambino "non è il suo", e il protagonista capisce che il vero figlio del fantasma si trova ancora nella palude dove è morto e per restituire la pace al fantasma deve recuperare il suo corpo.
Adesso, esiste una versione alternativa di The woman in black? Sto facendo confusione con un altro film? Oppure mi sono sognata tutta la storia e dovrei cominciare a scrivere racconti horror? Aiutatemi! --Postcrosser (msg) 15:26, 9 mar 2021 (CET)

Tu stessa hai linkato la voce The Woman in Black (film 2012) che dice che è un remake, quindi forse ti ricordavi The Woman in Black (film 1989) o forse avevi letto La donna in nero (racconto) ? --87.8.122.71 (msg) 08:17, 11 mar 2021 (CET)
Sono sicura di non aver mai visto il film del 1989, e almeno stando alla trama che si trova in giro non sembra avere delle scene come quelle che mi ricordo. Non ho letto neanche il racconto (ma mi prometto di farlo!) --Postcrosser (msg) 13:19, 11 mar 2021 (CET)
Hai ragione, il calesse affondato nella palude c'è in tutte e tre le versioni, ma si parla sempre di UN solo bambino morto, non di due che si assomigliavano. Ho chiesto anche all'ALTRA postcrosser di cui sai, che si vanta di essere grande esperta di horror, ma non ne è riuscita a venire a capo :( --95.250.214.202 (msg) 09:20, 14 mar 2021 (CET)
Grazie comunque del tentativo! --Postcrosser (msg) 11:02, 16 mar 2021 (CET)

Domanda all'Oracolo numismatico

Sommo Oracolo numismatico. Giorni fa, prima che la mia regione diventasse rossa, sono andato a camminare nel bosco vicino casa, quando ad un certo punto sul sentiero ho trovato una moneta curiosa... che non so cosa sia e nemmeno a quale paese appartenga. Forse la risposta è banale ma proprio non ci arrivo e mi appello all'Oracolo: questa è la moneta, fronte-retro. Palese che non è italiana, e nemmeno europea direi, a meno che non è qualche alfabeto del Caucaso (Georgia? Armenia?). Che moneta è, e a quale paese appartiene? Buona giornata --79.17.207.72 (msg) 08:51, 16 mar 2021 (CET)

thailandia? --Hal8999 (msg) 12:00, 16 mar 2021 (CET)
[4] Thalandia! --Hal8999 (msg) 12:04, 16 mar 2021 (CET)
Spero che tu non abbia calpestato la moneta prima di raccoglierla da terra! --Flazaza (msg) 14:11, 16 mar 2021 (CET)

Donare con bonifico

Buongiorno, non uso carte di credito; vorrei donare ma con bonifico bancario; è possibile? --2.37.242.128 (msg) 07:54, 17 mar 2021 (CET)

Buongiorno! Puoi trovare le informazioni necessarie qui. Grazie! -- Étienne 12:22, 17 mar 2021 (CET)

Hodgson a Parma

Presumo vi sia un collegamento con tale articolo, ma vorrei averne la certezza e saperne di più. Ai tempi in cui allenava l'Inter, Roy Hodgson si disse fiducioso per un'imminente trasferta a Parma con una frase del tipo "Mai ho perso lì, è la prima volta che ci gioco": sapreste dirmi se vi è un effettivo collegamento col pezzo oppure l'aneddoto risale ad un'altra occasione (es. incontro di coppa o amichevole) ? --79.26.70.97 (msg) 14:37, 17 mar 2021 (CET)

Voto di fiducia ai governi prima del voto elettronico

Prima del voto elettronico, il Parlamento come conferiva la fiducia ai governi? Si votava per acclamazione, o c’erano sistemi cartacei come semplici schede, ove apporre la fiducia o meno all’esecutivo, quindi un voto espresso a scrutinio segreto? Vi ringrazio. --93.41.100.198 (msg) 18:33, 17 mar 2021 (CET)

Il voto di fiducia viene fatto tramite votazione nominale, non tramite voto elettronico o a scrutinio segreto. --Franz van Lanzee (msg) 19:17, 17 mar 2021 (CET)
La fiducia non si vota mai con voto elettronico e/o a scrutinio segreto. Secondo l'art. 54 Regolamento della Camera si vota (e, che io sappia, si è sempre votato) sempre per appello nominale: i parlamentari vengono chiamati uno alla volta in ordine alfabetico (la cd. "chiama") e sfilando sotto il banco della presidenza dichiarano ad alta voce il loro voto, che viene registrato; dopo la prima chiama si procede a una seconda chiama per chi non avesse ancora votato.
Nel frattempo tutti i parlamentari vanno e vengono dall'aula come meglio credono (tanto se si perdono la prima chiama c'è la seconda) in un allegra baraonda in stile piazza del mercato che dura dalle 4 alle 6 ore, il tempo necessario perchè poche centinaia di parlamentari del XXI secolo votino secondo questo antico rito bizantino :-D --Equoreo (msg) 19:33, 17 mar 2021 (CET)
Probabilmente, più che un antico rito, è un modo per evitare frodi e contestazioni, che infatti ogni tanto accadono nelle votazioni normali, tipo qualche parlamentare che vota per due persone usando la tessera di un collega. --Borgil el andaluz 21:54, 17 mar 2021 (CET)

Eiaculazione retrogada e piacere femminile

Probabilmente dovrò nei prossimi tempi fare un intervento TURP laser per rimozione lobo medio dalla prostata. L'incoveniente maggiore sarà la probabile eiaculazione retrogada che durerà per sempre. Mi chiedevo se questo può influire sulla qualità dell'orgasmo da parte della partner e se quindi possa inficiare la qualità di un rapporto normale.


--151.68.159.136 (msg) 20:30, 17 mar 2021 (CET)

Non dovresti chiederlo al medico, questo? --Syrio posso aiutare? 20:33, 17 mar 2021 (CET)
Mah, l'urologo mi ha detto che l'intervento può causare problematiche di tipo sessuale, gli ho chiesto cosa e lui mi ha risposto l'eiaculazione retrogada, e quindi di valutare i pro e i contro di avere questo oppure difficoltà a urinare. Sì, forse gli avrei dovuto chiedere delle statistiche, non so. Ma forse è più una domanda per sessuologi.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.34.94.95 (discussioni · contributi) 20:47, 17 mar 2021 (CET).

La mia curiosità è scaturita da una lettura di una discussione nell'Oracolo risalente a settembre 2020. In questa discussione si parlava in breve su perché le scuole elementari/medie fungono da seggi elettorali principali nel paese e di tutte le procedure che sono state seguite finora che hanno portato ad usare le scuole come tali sedi per logiche conclusioni. Facendo paragoni con altri paesi come Svizzera e Germania, un altro utente affermava che in quei paesi si vota prevalentemente via posta, non nelle scuole. Ora, in realtà esiste un sistema di votazione per corrispondenza via posta e anche elettronica in Italia, e a quel punto mi chiedo perché il voto per corrispondenza per posta non risulti più diffuso in questo paese, visto che tutti gli anni quando io e miei familiari siamo andati a votare siamo sempre usciti a piedi andando alla sede più vicina. Nella voce voto per corrispondenza si parla di polemiche esclusivamente per il voto per chi vive all'estero, ma non per chi risiede in Italia, su cui sembra non ci siano problemi. Mi sono sempre chiesto se la tendenza a recarsi in sede personalmente sia dovuta alla non conoscenza di queste modalità di voto alternative, alla mancanza di affidabilità delle stesse o se i motivi sono altri. Le mie riflessioni non partono tanto dallo spreco di tempo che ne consegue per elettori e addetti ai seggi, quanto piuttosto al consumo di materiali e carta da usare per tali votazioni. Che ne pensate?--Gybo 95 (msg) 11:46, 11 mar 2021 (CET)

[@ Gybo 95] Veramente non mi risulta che in Italia sia possibile il voto per corrispondenza, eccetto che per i residenti all'estero (e da qualche anno alcuni altri gruppi di persone, sempre in qualche modo legate a una qualche permanenza all'estero). Se vuoi votare devi andare al seggio, non hai alternativa! Anche nei casi di elettori impossibilitati a muoversi (ospedali, carceri, case di cura, persone in quarantena) non si vota per corrispondenza: se l'elettore non può andare al seggio è il seggio che va da lui.--Equoreo (msg) 12:58, 11 mar 2021 (CET)
Grazie per il chiarimento, non sapevo che queste due alternative al voto in Italia non fossero applicate eccetto che per quelle categorie. Ma sono state fatte sperimentazioni col voto in corrispondenza in passato oppure ho letto male nelle due voci che ho citato? Sarebbe anche interessante sapere perché non sono riconosciute o sono state rigettate nel corso nel tempo.--Gybo 95 (msg) 13:07, 11 mar 2021 (CET)
[@ Gybo 95]Le voci dicono che il voto per corrispondenza e quello elettronico (più recentmente) sono ampiamente utilizzati per miriadi di elezioni (associazioni, società, ...), il che è vero, ma non per le elezioni "classiche" (con cui mi riferisco a organi istituzionali elettivi), con le eccezioni del voto estero. Sono stati fatte sperimentazioni relative allo scrutinio elettronico, che è cosa molto diversa dal voto elettronico (nel primo, tu vai comunque al seggio, gli scrutatori ti identificano e poi voti su un computer; nel secondo ti colleghi a un sito da casa e voti come per il festival di Sanremo).
Il voto elettronico è stato testato in alcuni stati, ma non è mai risultato realmente sicuro, sia in termini di alterazione dei risultati, sia di segretezza del voto. È vero che viene utilizzato per diverse altre elezioni, ma il sottotesto è che sono elezioni talmente insignificanti che nessuno sano di mente investirebbe un centesimo per pasticciarle (pagheresti una banda di hacker per farti eleggere presidente del club del libro di Roccafritta?).
Il voto per corrispondenza è utilizzato ampiamente in gran parte del mondo: è sicuro quanto può esserlo il servizio postale (alcuni paesi prevedono anche urne negli uffici pubblici, per i più dubbiosi) e difficilmente alterabile (nel momento in cui apri la busta e scopri il voto non puoi più richiuderla, quindi non c'è modo di far sparire solo i voti del rivale); tuttavia è terribilmente vulnerabile al voto di scambio, che diventa impossibile da rilevare. In Italia viene usato solo dove non c'è alternativa, ossia per elezioni politiche e referendum con soggetti all'estero, e solo dal 2001: sarebbe impensabile organizzare una rete capillare di seggi all'estero. E nota che non c'è voto per corrispondenza nè per le europee (gli elettori possono scegliere di votare nelle liste del paese dove vivono, oppure tornare nel proprio comune in Italia per votare con gli italiani) nè per le regionali/amministrative (se vuoi votare, torni nel tuo comune in Italia).--Equoreo (msg) 14:51, 11 mar 2021 (CET)

Solo per la precisione, ma in Germania circa il 28 - 30% dei votanti usa il voto per corrispondenza, non una maggioranza. In Svizzera invece si, lì si parla del 90 - 97% secondo i cantoni 2003:F5:6F14:2200:110B:6FF5:92CD:183B (msg) 15:47, 18 mar 2021 (CET) Marco PB

Creazione pagina e voci per Tiziana Colombo (Presidente dell'Associazione il MOndo delle Intolleranze APS

Buongiorno sono Tiziana Colombo presidente dell'Associaziona IL MONDO DELLE INTOLLERANZE APS e vorrei creare una pagina con tutte le informazioni pubblicazioni e notizie a riguardo. Non ci riesco. SOno alle prime armi e avrei bisogno di aiuto. --Colombo Tiziana (msg) 13:52, 19 mar 2021 (CET)

Benvenuta su it.wikipedia [@ Colombo Tiziana]. Non credo che l'Associazione, almomento, possa avere una sua pagina sull'enciclopedia. Infatti, affinché una voce possa avere spazio su wikipedia, deve risultare enciclopedica (cfr: Aiuto:Enciclopedicità) e da una ricerca veloce sul web non sembra che l'enciclopedicità dell'Associazione emerga. Non è detto che nel futuro (tra alcuni anni) tale situazione non cambi. Ciao e buon lavoro.--Flazaza (msg) 21:10, 19 mar 2021 (CET)

Luce blu

Salve. A causa della pandemia tante cose sono passate a distanza. Tra cui la didattica, motivo per il quale purtroppo devo passare molte ore al pc. Volevo chiedervi se degli occhiali da sole con le lenti marroni e polarizzate, mi pare non riflettenti però, proteggono gli occhi dalla luce blu? Grazie mille a chi mi risponderà --79.43.140.176 (msg) 10:09, 18 mar 2021 (CET)

Usare in casa gli occhiali da sole per lavorare al computer è decisamente una pessima idea. Nei normali corsi sulla sicurezza D.lgs. 81/2008 per videoterminalisti, viene suggerito di lavorare in un ambiente luminoso (non al buio), con finestra posizionata a lato del monitor o dietro le spalle (non davanti come sfondo), fare pause frequenti (15 minuti di pausa obbligatoria ogni 2 ore di lavoro al computer), distogliere lo sguardo dal monitor spesso e guardare un oggetto lontano per qualche istante (es. negli USA esiste la semplice regoletta del 20-20-20: ogni 20 minuti al computer, osserva un oggetto lontano 20 piedi (6 metri) per 20 secondi). Infine, esistono anche diversi programmi o app che "diminuiscono" l'emissione di "luce blu". --Holapaco77 (msg) 17:04, 19 mar 2021 (CET)
Caro collega [@ Holapaco77], mi permetto di precisare che la finestra alle spalle non è necessariamente una buona cosa, se causa dei riflessi sullo schermo. --Captivo (msg) 12:47, 20 mar 2021 (CET)
Non sono un super esperto di schermi, però porto un dubbio che avevo posto a me stesso giusto qualche tempo fa. Per studio mi trovo molto al PC e pensavo di ridurre anche io con programmi appositi la componente blu delle immagini. Il punto è che mi sono arenato sul fatto che negli schermi IPS i pixels non brillano di luce propria: sono retroilluminati; dunque, anche non accendendo i pixel blu con appositi programmi, in realtà la componente blu della luce "retroilluminazione" me la prendo tutta ugualmente.
Il discorso di limitarla con dei programmi credo funzioni solo con gli OLED, quelli sì, perché non accendendo i blu, non ho proprio luce blu prodotta. Però ad oggi quanti di noi hanno schermi oled per il PC? --37.161.165.53 (msg) 10:10, 22 mar 2021 (CET)

Malagiustizia

Ciao Oracolo! Come la vedresti se mettessimo giù una serie di biografie dedicate a vittime di casi di malagiustizia? TheNewEnglishDictionary (msg) 21:15, 19 mar 2021 (CET)

Non è questo il fine di un'enciclopedia, quindi solo se sono enciclopedici. --Borgil el andaluz 21:54, 19 mar 2021 (CET)
Non possono essere enciclopedici proprio per questo motivo? Penso alle pagine sulle "presunte streghe"; sono sostanzialmente dei casi di malagiustizia del passato e vengono considerate enciclopediche in quanto tali. TNED (Xeghè!?) 10:18, 20 mar 2021 (CET)
Appunto, solo se i biografati sono enciclopedici (per qualsiasi motivo) oppure se la loro vicenda è tanto nota da essere diventata enciclopedica. Consiglio, prima di impostare le bio, di chiedere preventivamente al Progetto:Biografie caso per caso.--Flazaza (msg) 10:26, 20 mar 2021 (CET)
[× Conflitto di modifiche] Come al solito cum grano salis. In effetti ci sono già pagine su protagonisti di casi di malagiustizia: ad esempio Ethel Greenglass oppure Sacco e Vanzetti. Però queste voci non sono qui sopra per il fatto in sé, ma per il clamore mediatico che ha fatto sì che i casi siano diventati enciclopedici. Quindi il caso di malagiustizia deve essere rilevante (per qualche motivo), il fatto che sia avvenuto non è sufficiente per renderlo enciclopedico. Come al solito quindi il consiglio, quando si hanno questi dubbi, è di non rimanere sul generico nel porre la domanda. La domanda all'Oracolo a mio parere, avrebbe dovuto essere del tipo: "Come la vedresti se mettessimo giù una serie di biografie dedicate a vittime di casi di malagiustizia? Ad esempio: xxx, yyy o zzz?". Ecco, fatta così avrebbe potuto essere valutata meglio e una risposta avrebbe potuto essere meno generica. --Lepido (msg) 10:35, 20 mar 2021 (CET)

Penso, ad esempio, al caso di Gabriele Colella [1] TNED (Xeghè!?) 10:51, 20 mar 2021 (CET)

Non mi sembra un caso di rilevanza tale da essere citato su un'enciclopedia. --Syrio posso aiutare? 12:02, 20 mar 2021 (CET)
Direi che la voce Errore giudiziario copre abbastanza bene il tema. La sezione Italia cita alcuni casi italiani che sono presenti in Wikipedia. --Agilix (msg) 12:31, 20 mar 2021 (CET)
  1. ^ [[1]]

Albering?

Ciao, chiedo al sommo Oracolo un parere sulla dizione "albering" per designare un parco avventura con percorso sospeso sugli alberi. Nella regione dove vivo, l'Emilia Romagna, tale (orrendo) neologismo è molto diffuso e probabilmente ci sarà qualcuno che lo cercherà su Wikipedia, non trovandolo. Googlando, pare che il termine sia stato inventato in uno specifico parco avventura di Zocca (Modena) [5], ma ho molti dubbi sulla sua rilevanza (almeno) nazionale. Quindi la domanda è: che diffusione ha il termine? l'avete mai sentito? --Agilix (msg) 11:52, 20 mar 2021 (CET)

Mai sentito prima... e avrei preferito continuare a non sentirlo :-) --Equoreo (msg) 10:50, 22 mar 2021 (CET)

Servizio torri

Penso che la maggior parte di voi abbia visto i film di Amici miei. Mi riferisco alla scena del servizio torri nell'atto II. Ipotizzando che tutto questo accadesse nella realtà, lasciando perdere i se e i ma (dubito che ci siano così tanti creduloni, ma mai sottovalutare il panico della folla), ci sarebbe qualche conseguenza penale per questa zingarata per i quattro? Ovviamente parlo della legge italiana (ma era sottinteso, visto che la scena si svolge a Pisa). Grazie mille e buona giornata a tutti gli Oracoli. --95.245.177.24 (msg) 08:56, 22 mar 2021 (CET)

Come minimo procurato allarme. Poi non so se ci sia qualcosa relativo al fatto che toccano (e rischiano di danneggiate) un monumento/bene culturale. --Meridiana solare (msg) 11:16, 22 mar 2021 (CET)

Acciaio fragile

Supremo oracolo scienziato dei materiali, chiedo un'illuminazione! In molti film americani ho visto la scena in cui si congela una catena o un lucchetto con qualcosa tipo l'azoto liquido, e questo diventa fragile e facilmente frantumabile con una martellata. Quello che non riesco a capire è se davvero congelando l'acciaio a basse temperature (con l'azoto siamo intorno a -195 °C se non erro) lo si rende così fragile. Più che altro da cosa sarebbe causata questa fragilità? Probabilmente la risposta è banale ma non riesco a capirlo. --200.25.22.168 (msg) 09:59, 22 mar 2021 (CET)

Sì, un acciaio a basse temperature è vulnerabile alle rotture fragili. I metalli, in genere, sono materiali duttili, ossia materiali che prima di rompersi si deformano plasticamente (se tiri ai due estremi un fil di ferro, prima si allunga, poi si rompe). I materiali che si rompono senza premettere la deformazioni sono materiali fragili: esempi tipici sono i ceramici. Spesso si preferisce costruire con materiali duttili proprio perchè questi hanno la creanza di avvertirti (deformandosi) prima di rompersi, cosicché tu possa intervenire prima della catastrofe.
La duttilità è proporzionale alla facilità con cui nel materiale si spostano le dislocazioni, difetti del reticolo cristallino: quando queste si possono spostare facilmente non ci sono problemi e il materiale si deforma, accomodandosi alla tensione che subisce. I difetti si spostano più facilmente nei materiali caldi per effetto della maggiore agitazione termica deli atomi: se fai scendere la temperatura, riduci la libertà di movimento delle dislocazioni, e quindi la capacità del materiale di deformarsi. Sotto la temperatura di transizione duttile-fragile il tuo materiale duttile è diventato fragile, quindi se gli tiri una martellata ben assestata non si piega più: si spezza. Per alcuni acciai questa temperatura si aggira attorno agli 0°C, come ben noto agli ingegneri navali che hanno visto colare a picco svariati transatlantici nelle fredde acque dell'oceano proprio per questo fenomeno. Basta cambiare la composizione dell'acciaio per abbassare questa temperatura a livelli meno problematici, ma suppongo che a -195°C siano davvero pochi (se ce ne sono) gli acciai in grado di restare duttili.--Equoreo (msg) 10:47, 22 mar 2021 (CET)

Onde e d'Alembert

Buongiorno oracolo di it.wiki, vorrei porle una domanda.

Studiando i fenomeni ondulatori si incontra l'equazione di d'Alembert ma credo di avere alcuni dubbi dovuti al fatto che è una equazione alle derivate parziali lineare ecc ecc. Che propriamente non so trattare.

Venendo al dunque: viene detto che è una equazione lineare (funzione e derivate a primo grado), e che la soluzione è la somma della combinazione di due funzioni che sarebbero poi l'onda regressiva e progressiva. Qui la prima domanda: perché sono proprio due e linearmente indipendenti?

Io so che le soluzioni di una equazione differenziale ordinaria lineare di secondo ordine ha due soluzioni linearmente indipendenti e che lintegrale generale è la combinazione lineare di queste due. In un certo senso in d'Alembert è simile? Manon vedo il perché.

Poi viene anche detto che si usa l'analisi di Fourier e in virtù di essa so che posso riscrivere una funzione "qualsiasi" (soprassedendo ora sulle condizioni di convergenza ecc) come integrale o serie. Questo mi permette di trattare lo studio delle funzioni armoniche come caso specifico generalizzabile. In realtà posso farlo perché l'equazione è lineare e la serie è una combinazione lineare di altre funzioni. Però non capisco, le funzioni che uso in fourier sono tutte linearmente indipendenti mentre io ho detto che l'integrale generale di d'Alembert è dato da due sole funzioni L.I. (altro dubbio)

Insomma, questa poca formalità dei concetti mi manda un po' in crisi, qualcuno sarebbe così gentile di aiutarmi a mettere assime tutti questi concetti in maniera sensata? Ovviamente la formalità vera si avrebbe non in un corso di fisica generale ma con l'analisi, però io vorrei solo riordinare le idee e capire meglio allo stato attuale delle cose.

Grazie a chiunque passi di qui. --37.161.165.53 (msg) 10:05, 22 mar 2021 (CET)

Risposta breve (e incompleta).
  1. d'Alembert si scrive con la "e": se fai una ricerca in rete con il nome giusto trovi un sacco di materiale (incluse voci di Wikipedia);
  2. scrivere che due funzioni sono "linearmente indipendenti", in generale, è sbagliato e causa confusioni. Due funzioni sono indipendenti quando i loro differenziali sono linearmente indipendenti;
  3. una generica equazione differenziale ordinaria (che soddisfi le ipotesi del teorema di esistenza e unicità) ha tante soluzioni quanti sono i possibili dati iniziali, e un dato iniziale è una n-pla di valori numerici (dove n è l'ordine dell'equazione). Quindi la soluzione generale dipenderà da n parametri (non da n funzioni!). In particolare, per le equazioni differenziali ordinarie lineari è possibile scrivere la soluzione come combinazione lineare di n soluzioni indipendenti: in questo caso gli n parametri sono proprio i coefficienti della combinazione lineare. Ma la soluzione generale si può scrivere anche in altri modi: ad esempio la soluzione generale dell'equazione dell'oscillatore armonico,   si può scrivere nella forma   o anche nella forma  ;
  4. nel caso dell'equazione di d'Alembert in una dimensione spaziale, quando scrivi la soluzione come somma di due funzioni stai dicenco che scegliendo due funzioni qualsiasi   e   la loro somma è una soluzione dell'equazione, e che ogni soluzione si può rappresentare in questo modo. Quando scrivi la soluzione come serie di Fourier, invece, stai scrivendo la soluzione come somma di infinite funzioni assegnate, e sono arbitrari solo i coefficienti della serie. Siccome l'equazione è lineare, lo spazio delle soluzioni è lineare (la somma di due soluzioni è ancora una soluzione); come in ogni spazio lineare, ogni elemento si può scrivere come combinazione di una base, ma la base la puoi scegliere in infiniti modi diversi. (Poi ci sarebbe anche da notare che le due rappresentazioni esistono entrambe solo se restringi opportunamente lo spazio funzionale, ma non entrerei in questi dettagli). --93.36.167.230 (msg) 10:53, 22 mar 2021 (CET)
Prima di tutto ringrazio per avermi risposto. Procedendo per punti da te indicati mi piacerebbe poter scrivere ancora alcune elucubrazioni a riguardo:
1. La prima non ho scusanti sono un ignorante, finora seguendo le lezioni non mi ero mai accorto fosse una "e", mi ha spiazzato, grazie per avermelo fatto notare *imbarazzo*.
2. Vorrei capire il perché dell'affermazione, ammetto di avere questa lacuna, però sono andato a rileggere in testi di analisi che avevo e non riesco a capire il perché "due funzioni sono indipendenti quando i loro differenziali sono linearmente indipendenti", ricordo solo il teorema del wronskiano. (primo dubbio)
3-4. anche qui credo di avere una certa confusione, purtroppo devo dire che in analisi 1,2, 3 che ho seguito non sono mai state trattate in modo serio le edo, ho approfondito molto da solo ma non avendo una linea da seguire mi sono perso e in fisica non so quando mai davvero tratteremo queste benedette edo in modo sistematico.
Effettivamente il ragionamento che mi ha portato fuori strata è stato: io so che avendo l'equazione differenziale lineare omogenea di ordine n una volta che trovo y_1,..., y_n soluzioni facendo il wronskiano se fosse identicamente nullo => tutte le soluzioni dell'equazione suddetta sono esprimibili come combinazione lineare di y_1,..., y_n (a rigore in un certo intervallo [α,β]) con c_n coefficienti di cui parli. Ciò significa che l'insieme delle soluzioni di un'equazione differenziale omogenea di grado n è un sottospazio vettoriale di dimensione finita n, nello spazio vettoriale delle funzioni appartenenti a C^n[α,β].
In effetti però ho dipendenza dai paramentri (coeffcienti); tali coefficienti sono proprio quei due di cui uno posso raccogliere -nel caso specializzato all'oscillatore armonico- nello sfasamento. Qui la cosa che mi stranisce un po' (secondo dubbio) però è che ora non posso più parlare di spazio delle soluzioni (non ho più la base di prima quando raccolgo lo sfasamento come parametro).
Tornando a d'AlEmbert in una dimensione come dicevamo i coefficienti sono 2 (la dupla di dati iniziali) ho quindi oo^2 soluzioni dati dai possibili dati iniziali.
Posso quindi scrivere la soluziona trovando i due coefficienti che moltiplicano soluzione progressiva e regressiva e sommo. Ho quindi uno spazio che ha per base le due funzioni soluzione. Ovviamente come dici "quando scrivi la soluzione come serie di Fourier, invece, stai scrivendo la soluzione come somma di infinite funzioni assegnate, e sono arbitrari solo i coefficienti della serie. Siccome l'equazione è lineare, lo spazio delle soluzioni è lineare (la somma di due soluzioni è ancora una soluzione); come in ogni spazio lineare, ogni elemento si può scrivere come combinazione di una base, ma la base la puoi scegliere in infiniti modi diversi" (qui il terzo e uiltimo dubbio) in fourier scelgo infiniti coefficienti quindi mi sembra di avere più dei 2 iniziali, inoltre, come se non bastasse, come dicavamo abbiamo uno spazio vettoriale che ha per base due funzioni (dimensione 2 intendedo la funzione come vettore), ma se io riscrivo queste due funzioni come somma di infinite funzioni assegnate tutte linearmente indipendenti la base non sarà più 2.
Vorrei davvero capire gli errori che faccio in queste considerazioni. --37.163.34.125 (msg) 12:34, 22 mar 2021 (CET)
Credo che tu stia mischiando due concetti distinti. Quando tu parli di "due soluzioni" stai solo osservando che la soluzione generale della tua equazione differenziale può essere scritta grosso modo come la somma di un termine progressivo e di uno regressivo, determinati entrambi univocamente dalle condizioni iniziali. Poi, dopo, ti preoccupi invece di scrivere la tua soluzione che hai appena ricavato in termini della serie di Fourier. Attenzione però che i singoli termini della serie di Fourier, anche se sono funzioni del tipo seno e coseno, non sono una soluzione dell'equazione di D'Alembert, almeno, non di quella con le conditioni iniziali che hai specificato prima. Solo la loro somma completa sarà una soluzione dell'equazione di d'Alembert con le condizioni iniziali che hai specificato. Oltretutto, i coefficienti della serie dipenderanno dal tempo, dato che la soluzione dipende a sua volta dal tempo. In generale, al di là delle soluzioni delle equazioni differenziali, semplificando al massimo, ogni funzione f(x) periodica che soddisfi certe condizioni può essere scritta in serie di Fourier con dei coefficienti determinati dalla forma della stessa funzione f, e la serie di Fourier è solo un caso particolare di un cambiamento di base nello spazio delle funzioni. Ad esempio, puoi cercare di scrivere in serie di Fourier anche la soluzione dell'equazione del calore quando si descrive la diffusione del calore su di un anello metallico sottile (a memoria, credo che sia così che la serie di Fourier sia stata scoperta da Jean Baptiste Joseph Fourier). La stessa serie può essere scritta per le soluzioni di una equazione diffrenziale generica ogni qual volta si impongano condizioni al contorno periodiche. X-Dark (msg) 14:20, 22 mar 2021 (CET)
@X-Dark: grazie anche a te, quindi fammi capire, sostanzialmente l'integrale generale dell'equazione in studio è data dalla composizione delle due funzioni f(x-vt), f(x+vt) di fatto quindi poiché una qualsiasi soluzione è composizione lineare di queste due posso intendere lo spazio delle funzioni come vettoriale aventi le due funzioni come base e i coefficienti opportuni.
Ciò detto, quando scompongo f(x-vt) e f(x+vt) in Fourier utilizzo funzioni che non appartengono allo spazio vettoriale generato da f(x-vt) e f(x+vt) ovviamente. Era qui che mi confondevo: sto usando lo spazio dei seni e coseni per rapresentare tramite composizioni opportune nell'integrale di fourier le due funzioni soluzione di d'Alembert, ma sono solo queste due la base dello spazio delle soluzioni.
Mi rendo conto di essere molto naif, tuttavia non ho ancora serie basi di spazi funzionali (non so nemmeno cosa siano) però devo pur sempre cercare di capire questo esame di fisica II quindi non vogliatemene troppo per la poca formalità. Come dicevo vorrei dare solo un senso alle idee.
Se non ho detto enormi cavolate, mi rimarrebbe solo il dubbio 1 e 2 in grassetto del precedente messaggio.
Grazie ancora a voi per avermi aiutato. --37.161.18.90 (msg) 16:16, 22 mar 2021 (CET)
Ti consiglio quindi di dare una occhiata agli spazi funzionali, ad ogni modo sì, una cosa sono le soluzioni, un'altra la loro espressione come serie di Fourier. Data una funzione periodica qualsiasi dipendente dal tempo  , puoi scriverla come  , indipendentemente dal fatto che f sia una soluzione o meno di una qualche equazione differenziale.
Questo non è un passaggio obbligatorio per risolvere una equazione differenziale alle derivate parziali con condizioni al contorno periodiche, ma in molti casi può tornarti utile. Infatti, inserendo questa espressione nella tua equazione differenziale e confrontando e raccogliendo i termini con il seno e il coseno, trovi una equazione differenziale ordinaria per i coefficienti   e  , che puoi risolvere date le condizioni iniziali (è più facile a farlo che a scriverlo qui). La serie di Fourier è quindi "utile" per trasformare un'equazione differenziale alle derivate parziali con condizioni al contorno periodiche in una alle derivate ordinarie rispetto al tempo per i coefficienti della serie. Questo è valido per qualsiasi equazione differenziale alle derivate parziali con condizioni al contorno periodiche. È possibile poi generalizzare questo concetto anche ad altre condizioni al contorno, si veda ad esempio trasformata di Fourier. X-Dark (msg) 17:55, 22 mar 2021 (CET)
@X-Dark: ti ringrazio per la spiegazione. Diciamo che non so quanto riesca a capire di analisi funzionale solo leggendone, dovrei mettermi a studiarla da zero perché non l'ho mai affrontata fino ad oggi II anno di fisica. --37.161.18.90 (msg) 19:51, 22 mar 2021 (CET)

Espansioni e DLC

In ambito videoludico che differenza c'è tra le espansioni e i DLC? --5.168.229.34 (msg) 08:23, 27 mar 2021 (CET)

C'è scritto nella voce Contenuto scaricabile:

[I DLC] Si differenziano dalle espansioni per la loro natura di aggiunte marginali e/o ridotte; inoltre sono sempre distribuiti tramite download, mentre le espansioni possono essere disponibili anche in copia fisica.

--torqua 23:43, 27 mar 2021 (CET)

Storia dell'allevamento - informazioni sull'andamento quantitativo

Salve, sono disponibili informazioni sull'andamento quantitativo dell'allevamento, ad esempio in numero di capi, o almeno un riferimento a quali enti registrano questi dati e a partire da quando nella storia?

--Franco Tedaldi (msg) 21:33, 27 mar 2021 (CET)

strani codici

Caro oracolo, cosa sono quei codici che compaiono nella barra di navigazione del browser tipo %20 per la lineetta e come posso convertirli in testo? grazie --91.80.23.164 (msg) 18:24, 25 mar 2021 (CET)

Intendi nelle URL? --Meridiana solare (msg) 18:41, 25 mar 2021 (CET)
[@ 91.80.23.164] è il codice del carattere spazio, però non ho idea quale sia la tabella di conversione... --2001:B07:6442:8903:51E3:74D8:AA3E:3E94 (msg) 18:45, 25 mar 2021 (CET)
Sì, nelle url, e succede che se riporto la scritta come viene nella barra di navigazione in un altro sistema (ad esempio, un iperlink in un programma di impaginazione per fare un PDF con dei link, quel lnk non funziona--91.80.23.164 (msg) 20:34, 25 mar 2021 (CET)
Non so quale pagina della Wikipedia in italiano lo tratti, in quella inglese ne ho trovate un po' (non sono esperto non so benela differenza): en:List of XML and HTML character entity references, en:Percent-encoding, en:Numeric character reference, en:Character encodings in HTML
Spero che qualcuno di più esperto possa chiarire meglio. --Meridiana solare (msg) 21:01, 25 mar 2021 (CET)
Fantastico, Meridiana solare!grazie ai dettagli che mi hai fornito ho trovato la terminologia di quel che cercavo e cioè uno strumento per la codifica (URL Encode) o la decodifica (URL Decode) di una stringa. Di fatto non ho risolto, poiché speravo di inserire l'url di una query in un documento PDF tramite collegamento ipertestuale ma c'è qualcosa che mi impedisce di ricavare il link corretto. --87.4.12.212 (msg) 22:55, 25 mar 2021 (CET)
Hai un errore su un carattere specifico? --Meridiana solare (msg) 23:05, 25 mar 2021 (CET)
Così pensavo, non mi è mai successo. Prendo il link della query, ad esempio questo https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/query/eraldo%20baldini?bib=RAV$BCVILLANOVA&context=catalogo , genero il collegamento ipertestuale, faccio uscire il pdf e mi restituisce questo https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/query/eraldo%20baldini%3Fbib=rav$bcvillanova&context=catalogo?context=catalogo - c'è una differenza in effetti, che genera poi l'errore nella casella di ricerca--87.4.12.212 (msg) 23:17, 25 mar 2021 (CET)
Devo dirlo: è indesign che cambiava il codice del link quando lo generava: ho sostituito l'url nella casella del collegamento ipertestuale e ho risolto. Resta sempre da capire il perché... ciao!--87.4.12.212 (msg) 23:31, 25 mar 2021 (CET)
Non so se ho capito bene la domanda, ma nel tuo esempio la differenza è il punto interrogativo, che viene erroneamente tradotto in % 3 F. Infatti se sostituisci questo gruppo con il punto interrogativo subito il sito ti capisce. La conversione de caratteri speciali è solo consigliabile e ammessa se il carattere fa parte di una stringa. Quel punto interrogativo non fa parte di una stringa ma è un metacomando, per così dire, in quanto indica l'inizio dela lista dei parametri (separati a loro volta da "&"). L'errore sembra avvenire durante la generazione del PDF, questo software sembra un po' scritto coi piedi, infatti anche la ripetizione della stringa "&context=catalogo" alle fine è puramente gratuita e senza una giustificazione. Ma consolati, ci sono programmi che convertono anche le barre oblique e i due punti, rendendo ogni URL del tutto inservibile. 2003:F5:6F13:E200:41F7:27B9:44CD:B0A1 (msg) 16:50, 28 mar 2021 (CEST) Marco PB

Formule di Geoffrey Rush

Cari oracoli vi porgo una domanda su delle formule matematiche/fisiche(???). Le ha scritte su una lavagna Geoffrey Rush, sì proprio l'attore premio Oscar (probabilmente se cercate su google troverete il video di lui che le scrive), mi hanno incuriosito ma non ho la minima idea di cosa significano. Oltretutto parlava in inglese, lingua che non so, quindi l'unica cosa che ho potuto fare è stata copiare quello che ha scritto e stop. Le tre formule da me trascritte le ho caricate qui: sono solo cose inventate o significano qualcosa? E cosa significano nel caso? --146.241.171.220 (msg) 14:56, 28 mar 2021 (CEST)

La prima (sostituendo, usando la seconda formula, quella che sembra una x) è l'equazione di campo di Einstein, nella versione originale, prima dell'introduzione della costante cosmologica. Si tratta dell'equazione fondamentale della relatività generale, mediante la quale si determina la curvatura dello spaziotempo.
La terza esprime la dilatazione del tempo, fenomeno predetto dalla relatività ristretta.
Prova a leggere le voci relative: l'Oracolo resta a disposizione per chiarire eventuali dubbi :-) (ma guarda che si tratta di concetti non facilissimi, specialmente per quanto concerne la relatività generale)--Equoreo (msg) 15:58, 28 mar 2021 (CEST)

Ulisse in Dante

O sommo Oracolo, torno qui su Wiki per farti una domanda filologica sul grande Ulisse, visto dal nostro Sommo Poeta. Dante Alighieri fa morire Ulisse in un naufragio, dopo che ha attraversato le Colonne d'Ercole. Ma secondo Dante quindi, è morto PRIMA o DOPO che è arrivato ad Itaca?

In nessun manuale e su nessun materiale online ho trovato qualcosa che mi chiarisca questo dubbio, e anzi non trovo neanche discussioni su questo argomento, che per me non è banale. Spiegherò in breve da cosa mi è scaturito il dubbio. Dante non aveva letto l'Odissea, non conosceva il greco e pochi lo parlavano. Né aveva studiato in modo accurato i riassunti scolastici dell'epoca, probabilmente. Conosceva qualche episodio del mito di Ulisse, come il Cavallo (non presente in Omero), o il ratto del Palladio. Conosceva anche la tappa dai Lestrigoni e da Circe, filtrata attraverso le Metamorfosi di Ovidio. Ora, Ovidio parla di un compagno di Ulisse che si rifiutò di partire con lui e rimase vicino all'isola di Circe, incontra Enea e gli racconta di cosa è successo dalla maga Circe, così come viene raccontato nell'Odissea.E' improbabile pensare quindi, imo, che secondo Dante Ulisse sia prima tornato a Itaca, poi ripartito da Circe e rimasto lì circa un anno,(Dante infatti fa dire a Ulisse, In Inferno - Canto ventiseiesimo :"Quando mi dipartì da Circe, che sottrasse me più di un anno là presso a Gaeta, [...] misi me per l'alto mare aperto, sol con un legno [...]"), lo stesso arco di tempo dell'Odissea, appunto. Se la fonte di Dante è Ovidio, in Ovidio Ulisse non torna due volte da Circe, ma solo una, l'episodio che conosciamo tutti dall'Odissea. Un altro indizio verso questa tesi è quel "sol con un legno", che è spiegato così, almeno dal mio libro commentato della Commedia: "Ulisse, dopo varie peripezie, era rimasto con una sola nave". In effetti, dopo l'attacco dei Lestrigoni, Ulisse si vede distruggere tutte le navi tranne la sua. Però d'altra parte sembra strano che Dante stravolga il mito in modo così forte e spudorato, e chiedendo anche a dei professori miei amici, mi dicono che in realtà la tesi principale è che Ulisse secondo Dante è morto DOPO il ritorno a Itaca, ma nessuno mi ha convinto pienamente. In ogni caso, non riesco a risolvere la questione e soprattutto non riesco a trovare dibattiti a riguardo, potreste linkarmi qualcosa?

--Melkor II scrivimi 22:42, 27 mar 2021 (CET)

commento di Di Salvo
... Non bisogna dimenticare che Dante non si rifece direttamente all'Odissea che non conobbe direttamente ma al poeta latino Ovidio, il quale presenta Ulisse pronto a riprendere il mare ...
commento di Scartazzini-Vandelli
... Dante si attenne in parte ad una tradizione, secondo la quale Ulisse avrebbe da Itaca, dov'era finalmente tornato, intrapreso un secondo viaggio (nel quale avrebbe fondato la citta' di Lisbona, detta percio` Ulyssipo) ...
commento di Casini
... una tradizione, raccolta gia` da Plinio e Solino, racconta che egli con alcuni audaci compagni tento` un secondo viaggio per l' Oceano Atlantico e dopo aver fondato Lisbona (Ulyssipo) navigo` lungo le coste dell' Africa Occidentale, presso le quali mori` per una tempesta.

Suppongoche (msg) 09:08, 29 mar 2021 (CEST)

Linguaggio da stereotipo

Salve Oracolo, volevo chiedere una cosa su cui da nessuna parte ho trovato nulla. Avete presente la tipica parlata stereotipata dei neri nei vecchi film, per intenderci lo "zì, badrone"? Ecco, qualcuno di voi sa se esiste effettivamente, tra le varie popolazioni di pelle nera, una lingua che ha suoni simili che può aver indotto a creare lo stereotipo? Grazie.--87.27.41.241 (msg) 17:13, 29 mar 2021 (CEST)

Ho trovato qualcosa in un forum: https:// miles.forumcommunity. net/?t=58972665 (rimuovi gli spazi, non posso inserirlo normalmente, perché è in black list).
"In realtà quello era l'esasperazione del modo di parlare e dell' accento di gran parte degli Abissini, Somali ed Eritrei con solo un infarinatura della nostra lingua quando cercavano di interagire in italiano". --Meridiana solare (msg) 19:48, 29 mar 2021 (CEST)
Grazie mille.--87.27.41.241 (msg) 09:52, 30 mar 2021 (CEST)

Canale televisivo anni 80

Ricordo un canale, che trasmetteva principalmente cartoni animati, il cui logo era in bianco e nero composto da un fumetto e da una o due parole scritte con questo font. Di quale canale si trattava?--2001:B07:6442:8903:EC33:F5C6:2F6B:84CD (msg) 18:47, 29 mar 2021 (CEST)

In che zona? --Meridiana solare (msg) 19:26, 29 mar 2021 (CEST)
Junior TV???? Il logo è una scritta in un fumetto, il font è quello, la tematica idem, il logo è rosso ma magari nelle trasmissioni lo trasmettevano bianco e nero. Non so è un ipotesi, l'ho trovata qui.--146.241.190.113 (msg) 19:48, 29 mar 2021 (CEST)
Si! Proprio Junior TV, grazie! Non sapevo dell'esistenza di quella pagina, altrimenti non l'avrei chiesto. --2001:B07:6442:8903:8914:1811:503C:5B08 (msg) 15:54, 30 mar 2021 (CEST)

Alberi in Argentina

Che alberi sono questi?--2001:B07:6442:8903:8914:1811:503C:5B08 (msg) 15:52, 30 mar 2021 (CEST)

Difficile se non impossibile a dirsi da quella immagine...così, a pelle, le foglie e la corteccia potrebbero anche assomigliare a quelle della comune robinia ma vai a sapere.--l'etrusco (msg) 17:28, 30 mar 2021 (CEST)

Citare come fonte archivio diocesano

Se una informazione fondamentale per un argomento (esempio nome corretto di una persona in caso di biografia) è riportata in un registro battesimale antico, conservato in un archivio diocesano normalmente accessibile al pubblico, la sua citazione è considerata attendibile? --109.118.77.174 (msg) 09:46, 31 mar 2021 (CEST)

Queste non sono domande da porre all’Oracolo, ma piuttosto al Progetto Biografie. Il mio parere è che (1) il ricorso a una fonte primaria non facilmente accessibile è ammesso, se non esistono alternative, ma potrebbe essere utile almeno disporre di una fotografia del foglio originale in cui è contenuta l’indicazione; (2) non è detto che quello indicato nel registro battesimale sua necessariamente il “nome corretto”: se nel corso della sua vita il soggetto è stato universalmente noto con un nome diverso, quello di battesimo si può riportare nell’incipit della voce, ma non sarà il titolo della voce; (3) i casi possono essere diversi fra loro e discutere di principi generali è spesso una perdita di tempo: conviene indicare subito di che soggetto si tratta, ed eventualmente discutere direttamente nella pagina di discussione della voce, se già esiste. --93.36.167.230 (msg) 10:27, 31 mar 2021 (CEST)