Internazionale Socialista
Internazionale Socialista | |
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(EN) Socialist International (SI) | |
Presidente | George Papandreou |
Segretario | Luis Ayala |
Stato | ![]() |
Sede | Londra, Regno Unito |
Fondazione | 3 giugno 1951 |
Ideologia | Socialismo Socialdemocrazia Socialismo democratico Laburismo Socialismo liberale Riformismo Progressismo[1] |
Collocazione | Centro-sinistra/Sinistra |
Organizzazione giovanile | International Union of Socialist Youth |
Sito web | socialistinternational.org |
L'Internazionale Socialista è l'unione mondiale dei partiti d'ispirazione socialdemocratica e laburista, costituita nella presente forma nel 1951 a Francoforte. Viene considerata l'erede della Seconda Internazionale formata nel 1889 a Parigi, e sciolta all'inizio della prima guerra mondiale.
Attualmente, l'Internazionale Socialista è un'organizzazione che comprende oltre 150 partiti. Ogni quattro anni si svolge il suo congresso, mentre il suo consiglio si riunisce due volte l'anno. La segreteria e gli uffici centrali si trovano a Londra. La sua organizzazione giovanile si chiama IUSY.
StoriaModifica
Dopo lo scioglimento a causa del supporto del Partito Socialdemocratico di Germania alla prima guerra mondiale, l'Internazionale socialista si ricostituì dopo la seconda guerra mondiale (1947) a Zurigo (vi aderiscono la socialdemocrazia italiana, il laburismo inglese, ecc.).
Anti-sovietica e filo-occidentale, non accolse per un certo periodo, caso unico nei Paesi occidentali, il Partito Socialista Italiano, che negli anni cinquanta era troppo legato al Partito Comunista Italiano, cosicché per lungo tempo l'unico referente italiano della IS fu il Partito Socialista Democratico Italiano di Giuseppe Saragat. Successivamente vi entrarono anche, dal 1969, il PSI (che è attualmente l'unico partito italiano che vi partecipa) e, nel settembre 1992, col beneplacito del PSI di Bettino Craxi e del PSDI di Antonio Cariglia[2], il PDS (poi DS).
Va ricordato che in opposizione alla Seconda Internazionale socialista, venne fondata a Mosca nel 1919, la Terza Internazionale (Comintern) per organizzare, sulla base dell'esperienza sovietica, la rivoluzione proletaria mondiale.
Fra le figure di maggior spicco nella storia dell'Internazionale Socialista c'è il leader del Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) Willy Brandt (1913 - 1992), Cancelliere della Germania e premio Nobel per la pace 1971, che ne è stato presidente e figura carismatica dal 1976 al 1992. Tra gli anni '80 e '90 ha lungamente ricoperto la vice presidenza dell'Internazionale il leader socialista italiano Bettino Craxi, mentre negli ultimi due congressi (2003-2008) il deputato italiano Massimo D'Alema (DS-PD) è stato eletto vicepresidente.
Relazioni con l'America latinaModifica
Per molto tempo, l'internazionale socialista è rimasta lontana dall'America Latina, considerando la regione come una zona di influenza degli Stati Uniti. Ad esempio, non denuncia il colpo di Stato contro il presidente socialista Jacobo Arbenz in Guatemala nel 1954 o l'invasione della Repubblica Dominicana da parte degli Stati Uniti nel 1964. Solo con il colpo di stato del 1973 in Cile abbiamo scoperto "un mondo che non conoscevamo", spiega Antoine Blanca, diplomatico del Partito Socialista francese. Secondo lui, la solidarietà con la sinistra cilena è stata "la prima sfida degna del nome, nei confronti di Washington, di un'Internazionale che, fino ad allora, aveva fatto di tutto per apparire soggetta alla strategia americana e alla NATO". Successivamente, in particolare sotto la guida di François Mitterrand, l'I.S. sostiene i sandinisti in Nicaragua e i movimenti armati in El Salvador, Guatemala e Honduras nella loro lotta contro le dittature sostenute dagli Stati Uniti.[3]
Negli anni '90 vi hanno aderito partiti non socialisti che hanno preso atto del potere economico dei paesi europei governati o da governare dai loro partner oltreoceano e hanno calcolato i vantaggi che potevano trarne. Durante questo periodo, "l'internazionale socialista lavora in modo clientelare; alcuni partiti vengono qui a contatto con gli europei come se fossero nell'alta società", dice Porfirio Muñoz Ledo, uno dei rappresentanti del Partito della Rivoluzione Democratica Messicana presso l'IS. Secondo Il mondo diplomatico, ospita "l'Unione civica radicale argentina molto centrista (UCR); il Partito rivoluzionario istituzionale messicano (PRI), che per settant'anni non è stato molto democraticamente al potere; il Partito liberale colombiano - sotto i cui governi è stata sterminata la formazione di sinistra dell'Unione patriottica (1986-1990) - ha introdotto il modello neoliberale (1990-1994) e al quale, fino al 2002, apparterrà Alvaro Uribe". Nel decennio successivo, molti partiti di sinistra al potere (in Brasile, Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Ecuador ed El Salvador) preferirono mantenere le distanze dalla IS.[3]
Presidenti e Segretari GeneraliModifica
Segretario | Stato | Dal | Al | Note |
Julius Braunthal | Austria | 1951 | 1956 | |
Bjarne Braatoy | 1956 | 1957 | ||
Albert Carthy | 1957 | 1969 | ||
Hans Janitschek | Austria | 1969 | 1976 | |
Bernt Carlsson | Svezia | 1976 | 1983 | |
Pentti Väänänen | Finlandia | 1983 | 1989 | |
Luis Ayala | Cile | 1989 |
Partiti membriModifica
NoteModifica
- ^ Statutes of the Socialist International, Socialist International.
- ^ Maurizio Caprara, Il PDS nell'Internazionale, freddo il sì di Craxi, in Corriere della Sera, 10 settembre 1992, p. 7. URL consultato il 13 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
- ^ a b (FR) Internationale socialiste ou les Pieds Nickelés en Amérique latine, su monde-diplomatique.fr, 1º gennaio 2012. URL consultato il 21 maggio 2019.
- ^ Socialist International - Progressive Politics For A Fairer World, su socialistinternational.org. URL consultato il 7 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2013).
- ^ Memmber parties of the Socialist International, su socialistinternational.org.
- ^ Membert parties of the Socialist International, su socialistinternational.org. URL consultato il 7 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2013).
- ^ (EN) September 10, 2018, OP-ED: We Stand With Alexandria Ocasio-Cortez, su Democratic Socialists of America (DSA). URL consultato il 31 luglio 2019.
- ^ (EN) Democratic Socialists Rack Up Wins in States, su www.governing.com. URL consultato il 31 luglio 2019.
- ^ (EN) DSA Votes for BDS, Reparations, and Out of the Socialist International, su Left Voice. URL consultato il 31 luglio 2019.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Internazionale Socialista
Collegamenti esterniModifica
- (EN, ES, FR) Sito ufficiale, su socialistinternational.org.
- (EN) Internazionale Socialista, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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