Spazio l2

(Reindirizzamento da Spazio l²)
Il titolo di questa pagina non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è Spazio l².
Disambiguazione – Se stai cercando lo spazio delle funzioni o successioni a p-esima potenza sommabile, vedi Spazio Lp.

In matematica, lo spazio è lo spazio delle successioni quadrato sommabili a valori reali o complessi. Si tratta dello spazio lp nel caso in cui .

Definizione

modifica

Lo spazio   è lo spazio delle successioni reali quadrato sommabili, ovvero:

 

A seconda del contesto, si può considerare   come lo spazio delle successioni complesse quadrato sommabili. In tal caso, posto  , la definizione è analoga. Lo spazio   è uno spazio vettoriale reale, ed è anche uno spazio vettoriale complesso, se lo si pensa come uno spazio di successioni complesse. In entrambi i casi, è uno spazio metrico se si definisce la distanza come

 

Di più,   è uno spazio di Banach, la cui norma associata è

 

La dimostrazione si effettua utilizzando la disuguaglianza di Minkowski. Avendo definito tale norma, possiamo ridefinire   come

 

La norma poc'anzi introdotta è quella associata al prodotto scalare

 

Tale prodotto scalare si estende, nel caso complesso, al prodotto interno

 

Pertanto,   è uno spazio di Hilbert. Inoltre,   è uno spazio separabile, ovvero ammette un sottoinsieme numerabile denso.

Completezza

modifica

Lo spazio  , sia nel caso reale che in quello complesso, è uno spazio metrico completo, cioè ogni successione di Cauchy è convergente.

Dimostrazione

modifica

Nella notazione utilizzata nel seguito, l'apice indica un elemento della successione di vettori infinito-dimensionali, mentre il pedice indica una componente di un singolo vettore.

Sia   una successione di Cauchy in  . Per mostrare che questa successione è convergente, è sufficiente mostrare l'esistenza di un'estratta convergente. Infatti se   è una sottosuccessione convergente a  , allora per ogni   esiste un   tale che per ogni  

 

Procediamo quindi usando la definizione di successione di Cauchy per costruire una sottosuccessione  , con  , tale che

 

Osserviamo che

 

e che se   allora al limite si ottiene una serie assolutamente convergente, in quanto grazie al calcolo di una serie geometrica vale la stima

 

Ne consegue che, per ogni  , puntualmente esiste finito il limite

 

con   nel caso reale e   nel caso complesso. Questo perché sia   che   sono spazi completi, e quindi ogni serie assolutamente convergente è convergente.[1]

Per concludere, basta quindi dimostrare che   converge in norma a

 

Da questo ne seguirà anche che  , poiché se   allora

 

Calcoliamo quindi, tramite il prodotto di Cauchy

 

Andando a sommare termine a termine, scambiando le sommatorie e applicando la disuguaglianza di Schwarz otteniamo che

 

Pertanto, ricaviamo che

 

da cui la tesi, in quanto il termine di destra tende a   se  .

Base hilbertiana

modifica

Consideriamo ora la successione  , con

 
 
 

Equivalentemente, attraverso la delta di Kronecker, possiamo definire tale successione in maniera più compatta con la scrittura

 

Notiamo che la successione appena introdotta è un insieme ortonormale, in quanto

 

La successione appena definita costituisce una base hilbertiana, detto anche un sistema ortonormale completo, per  , in quanto ogni elemento   si scrive nella forma

 

Tale serie è da considerarsi come il limite in norma della successione delle somme parziali. Inoltre, per l'identità di Parseval,

 

I coefficienti  , reali o complessi a seconda dei casi, sono univocamente determinati in quanto

 

Tali coefficienti sono detti i coefficienti di Fourier. I coefficienti di Fourier si possono caratterizzare tramite il seguente problema. Se   è lo spazio generato dal vettore  , allora i sottospazi   sono chiusi in quanto finito-dimensionali. I coefficienti di Fourier sono quei coefficienti   tali che il vettore   verifichi l'equazione

 

Infatti, considerando   nel caso reale, posto   allora

 

Andando a derivare rispetto alla variabile   si verifica che si raggiunge il valore minimo per  . I coefficienti di Fourier costituiscono la soluzione del problema appena esposto anche nel caso complesso. Questo problema è un esempio di un genere di problemi tipici dell'analisi funzionale, ovvero i problemi di minimo. Infatti, in un contesto più generale, l'esistenza della soluzione del problema mostrato è il soggetto del teorema della proiezione.

Tornando a parlare di basi, vogliamo precisare che la "base" di cui abbiamo prima discusso non genera   in senso algebrico, ovvero tramite combinazioni lineari finite, bensì in senso analitico, ovvero tramite una convergenza in norma. Formalmente, diremo quindi che non si tratta di una base di Hamel, che è il tipo di base considerata usualmente negli spazi vettoriali di dimensione finita, bensì di una base di Schauder.

Le basi hilbertiane sono utili non solo perché consentono di scrivere più agevolmente gli elementi di uno spazio di Hilbert, ma anche perché permettono di definire facilmente delle isometrie tra spazi di Hilbert. In particolare, si verifica che due spazi di Hilbert sono unitariamente equivalenti se e solo se hanno due basi hilbertiane con stessa cardinalità.

Separabilità

modifica

Poiché   ammette una base hilbertiana numerabile  , allora si verifica facilmente che

 

è un insieme numerabile denso in  . Nota la numerabilità di  , allora   è numerabile perché in biezione con un prodotto numerabile di insiemi numerabili. Sia quindi   un elemento di  . Dalla densità di   in   segue che

 

Pertanto, definito  , allora per l'identità di Parseval e per la nota serie geometrica

 

e quindi

 

La dimostrazione nel caso complesso, a meno di considerare   e   in  , è uguale.

Osserviamo che se al posto di   consideriamo un generico spazio di Hilbert con una base hilbertiana numerabile, allora la dimostrazione è la stessa. Abbiamo quindi visto che uno spazio di Hilbert con una base hilbertiana numerabile è separabile. Attraverso il procedimento di ortogonalizzazione di Gram-Schmidt, si dimostra anche che uno spazio di Hilbert separabile ammette una base hilbertiana numerabile. Pertanto, a meno di isomorfismi unitari,   è l'unico spazio di Hilbert separabile di dimensione infinita[2]. Questo fatto giustifica l'espressione "lo spazio di Hilbert", in quanto gli spazi di Hilbert separabili sono quelli principalmente considerati in matematica e maggiormente usati nelle applicazioni, come ad esempio in meccanica quantistica. L'importanza di   consiste quindi nel fornire un modello particolarmente semplice dello spazio di Hilbert.

Il teorema di Riesz-Fischer

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema di Riesz-Fischer.

Il teorema di Riesz-Fischer asserisce, nella sua forma più generale, che in uno spazio di Hilbert   ogni successione in   definisce un elemento  . Formalmente, diciamo che se   è un sistema ortonormale (non necessariamente completo) di   e   è una successione in  , allora

 

è un elemento  . Il teorema è una forma più forte della disuguaglianza di Bessel. Tale disuguaglianza afferma che se   è uno spazio di Hilbert,   è un sistema ortonormale e   ha coefficienti di Fourier  , allora

 

Il teorema di Riesz-Fischer, così come la disuguaglianza di Bessel e l'identità di Parseval, spesso viene formulato in contesti meno astratti, ma fornendo comunque un enunciato equivalente a quello generale. Tali enunciati sono motivati sia da eventuali interessi applicativi, sia da ragioni filologiche. Infatti, parafrasando con un linguaggio matematico moderno, nelle sue Note del 1907 Riesz scrive:

Siano   un sistema ortonormale   e   una successione di reali. La convergenza della serie   è una condizione necessaria e sufficiente per l'esistenza di una funzione   tale che
 
per ogni  .

Le Note di Riesz apparirono a Marzo. A Maggio, Fischer dimostrò che ogni successione di Cauchy in   è convergente in  . Nel teorema da lui enunciato, che qui riportiamo, le successioni di Cauchy vengono chiamate "successioni convergenti in media", la convergenza rispetto alla norma di   viene detta "convergenza in media verso una funzione" e   viene indicato con  .

Teorema. Se una successione di funzioni appartenenti a   converge in media, esiste in   una funzione   verso la quale la successione converge in media.

Fischer prova quindi il risultato di Riesz usando la completezza di  . La dimostrazione di Riesz, invece, non utilizza direttamente la completezza.

Spazi lp

modifica

Si può definire lo spazio lp (o  ), con  , come lo spazio infinito-dimensionale delle successioni reali (o complesse) a p-esima potenza sommabili, cioè

 

Lo spazio   è uno spazio di Banach per ogni  , con norma

 

Se  , però, tale spazio non è uno spazio di Hilbert, cioè non esiste prodotto scalare che induca tale norma.

Per   si definisce la norma uniforme

 

a cui corrisponde lo spazio

 

Si può dimostrare che se   per qualche  , allora

 

Si può dunque parlare di spazi   per  .

Inclusioni tra spazi  

modifica

Si può provare che al crescere di   cresce anche lo spazio  . Formalmente, diciamo che se   per qualche  , allora   per ogni  . Questo implica che, data una successione  , allora

 

è un intervallo, che se non vuoto allora è illimitato a destra e contenente  . La dimostrazione è semplice e istruttiva. Sia   un elemento di  , con   in quanto altrimenti la tesi è banale. Per ogni  

 

e quindi calcolando l'estremo superiore si ottiene che

 

ovvero che  . Sia ora  . Prima di procedere, ricordiamo al lettore che se   allora   per ogni   mentre   per ogni  . Proveremo che

 

per dedurre la tesi come prima. Tale disuguaglianza è sicuramente vera se  . Proviamo quindi la tesi per tutti gli   tali che  . Questa ipotesi non è restrittiva in quanto se   è non nullo allora per quanto visto prima  , e in quanto se è vero che

 

allora la disuguaglianza cercata si ottiene per la positiva omogeneità delle norme   e  . Con questa ipotesi di uniforme limitatezza si ha che   per ogni  , e quindi

 

per ogni  , da cui la disuguaglianza

 

A questo punto il gioco è fatto, in quanto poiché   e   allora

 

Unendo le ultime due disuguaglianze si ha la tesi, e la dimostrazione è conclusa.

Mostriamo un esempio che conferma la veridicità del teorema. La successione

 

non appartiene ad  , ma appartiene a   per  . Infatti tale successione è limitata, e la serie

 

diverge per   (è la serie armonica) e converge per  .

Le inclusioni tra gli spazi   sono strette, ovvero   per ogni  . Per   la prova è banale, in quanto basta considerare la successione costantemente uguale a  . Altrimenti, basta osservare che la successione

 

sta in   e non in  .

Relazione con gli spazi Lp

modifica

Gli spazi   sono un caso molto speciale di spazi Lp, dove lo spazio di misura associato è  , con   l'insieme dei numeri naturali,   l'insieme delle parti di   e   la "misura del conteggio", ovvero la misura   che conta il numero di elementi di un insieme (assegnando infinito a insiemi infiniti). Facciamo osservare che, poiché i punti hanno misura unitaria, allora ogni successione è l'unica rappresentante della propria classe modulo la relazione d'equivalenza quasi ovunque.

In maniera analoga a quella descritta, a partire da un qualunque insieme numerabile   (ad esempio gli interi), si può definire   come lo spazio delle successioni   a potenza p sommabile. Pertanto, secondo la notazione finora usata,  . Notare che  , o più stringatamente  , non è altro che lo spazio euclideo   con la norma p.

  1. ^ Vale anche il viceversa, ovvero uno spazio normato è completo se ogni serie assolutamente convergente è convergente.
  2. ^ La dimensione hilbertiana di uno spazio di Hilbert è la cardinalità di una sua base hilbertiana. La dimensione hilbertiana non dipende dalla scelta della base.

Bibliografia

modifica

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica