Tarvisio
Tarvisio (Tarvis in friulano[5] e in tedesco[6], Trbiž in sloveno[7]) è un comune italiano di 4.010 abitanti[2] in Friuli-Venezia Giulia, il comune più orientale e più esteso della ex-provincia di Udine.[8] È l'unico comune che era ed è rimasto di confine con la Slovenia a cavallo della seconda guerra mondiale.
Tarvisio comune | |
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(IT) Tarvisio (DE) Tarvis (SL) Trbiž (FUR) Tarvis | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Renzo Zanette (centro-destra) dal 12-6-2017 (2º mandato dal 13-06-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 46°30′18.94″N 13°34′42.14″E / 46.505262°N 13.578373°E |
Altitudine | 754 m s.l.m. |
Superficie | 208,36 km² |
Abitanti | 4 005[2] (30-6-2022) |
Densità | 19,22 ab./km² |
Frazioni | Camporosso, Cave del Predil, Coccau, Colazzo, Fusine in Valromana, Fusine Laghi, Monte Lussari, Rutte Grande, Rutte Piccolo, Sant'Antonio[1] |
Comuni confinanti | Arnoldstein (AT-2), Chiusaforte, Hohenthurn (AT-2), Kranjska Gora (SLO), Malborghetto-Valbruna, Plezzo (Bovec, SLO) |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano, tedesco, sloveno |
Cod. postale | 33018 |
Prefisso | 0428 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030117 |
Cod. catastale | L057 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 959 GG[4] |
Nome abitanti | tarvisiani |
Patrono | santi Pietro e Paolo |
Giorno festivo | 29 giugno |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisicaModifica
TerritorioModifica
Il territorio del comune sorge nell'estremo nord-est del Friuli-Venezia Giulia, in Val Canale, con l'abitato principale posto a 754 metri m s.l.m., circondato dall'omonima foresta, in una zona di confine tra Italia, Austria e Slovenia (sul Monte Forno vi è la triplice frontiera), con il Canal del Ferro ad ovest (Alpi Carniche), la catena delle Caravanche Occidentali a nord-est che lo dividono a nord dalla Carinzia lungo il confine italo-austriaco e le Alpi Giulie occidentali italiane a sud ed est fino al confine italo-sloveno.
OrografiaModifica
Tra i principali massicci orografici di quest'ultime si ricordano la Catena Jôf Fuârt-Montasio, che lo separano a sud-ovest dalla Val Saisera, la Val Raccolana, la Val Dogna e dalla Valle del Fella, parte della catena del Canin con la Valle Rio del Lago e il Lago del Predil, che la separano a sud dalla Val Coritenza in territorio sloveno e parte della catena Mangart-Jalovec con i laghi di Fusine che la separano dalla valle di Planica a est sempre in territorio sloveno.
SpartiacqueModifica
Assieme a Courmayeur, Malles Venosta e Curon Venosta è uno dei quattro comuni italiani a confinare con due differenti Stati esteri. Geograficamente non appartiene alla regione italiana essendo posta al di là dello spartiacque principale alpino (sella Camporosso), facendo invece parte del bacino idrografico del Danubio e del Mar Nero: infatti il fiume Slizza (Slize in friulano, Gailitz in tedesco, Ziljica in sloveno) che da Cave del Predil attraversa Tarvisio sfocia nel Gail a Arnoldstein.
ClimaModifica
Nonostante sia posta a soli 754 m s.l.m., ha un clima continentale con inverni freddi (temperatura minima assoluta -23 °C nel gennaio 1985) e molto nevosi (causa precipitazioni elevate, media annua di 250 cm di precipitazioni nevose). Per contro le estati sono piuttosto calde (massima assoluta 37 °C nel luglio 1983). Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Tarvisio, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale, nonché punto di riferimento per lo studio del clima della corrispondente area alpina.
StoriaModifica
Origini del nomeModifica
Dalla popolazione celtica dei Taurisci deriverebbe il toponimo "Tarvisio".
MedioevoModifica
Possesso del Capitolo di Bamberga fin dall'XI secolo, a partire dal XII secolo assunse notevole importanza commerciale e nel 1456 ottenne dal vescovo di Bamberga il privilegio di tenere una fiera annuale, che vi ha luogo tuttora. A partire dal XV secolo vi fiorì l'industria del ferro; nello stesso periodo (1478 e 1492) subì saccheggi da parte dei Turchi.
Età modernaModifica
Fu coinvolta dalle vicende della Guerra di Gradisca (1615-18). Per lungo tempo il confine con i territori veneti della Carnia fu a Pontebba, il centro che precede Tarvisio risalendo il fiume Fella e segna il limite tra la Val Canale ed il Canal del Ferro.
Età contemporaneaModifica
Il centro, ritornato stabilmente all'Austria, fu in epoca napoleonica teatro di battaglie assieme alla vicina Malborghetto-Valbruna tra le truppe austriache e francesi (marzo 1797, maggio 1809, ottobre 1813). Entrò a far parte del Regno d'Italia nel 1919, dopo la prima guerra mondiale e da allora ha conosciuto un notevole impulso come luogo di frontiera, trovandosi sulla direttrice Venezia-Vienna e in prossimità degli importanti valichi del Valico di Coccau, del Valico di Fusine e del Passo del Predil. A partire dagli anni venti del Novecento il comune di Tarvisio ha ricevuto consistenti flussi migratori, dal Friuli e dal resto d'Italia, che ne hanno radicalmente mutato la composizione etnica.
Nel 1939 Tarvisio e gli altri comuni della Val Canale, furono interessati dalle Opzioni in Alto Adige tra Italia e Germania. Un gran numero di cittadini, non solo di parlata tedesca, ma anche slovena optarono per la cittadinanza tedesca e si trasferirono in Carinzia. Al termine della guerra i rientri furono molto minori rispetto a quanto vericatosi in Alto Adige.[9]
Onorificenze
Titolo di Città | |
La resistenza delle guardie alla frontiera l'8 settembre 1943 |
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La Resistenza italiana all'invasore tedesco nella seconda guerra mondiale ebbe inizio a Tarvisio, nella notte tra l'8 e il 9 settembre 1943. Nella cittadina infatti si trovava un presidio di 300 uomini della Guardia alla Frontiera, alloggiato nella caserma Italia. A Tarvisio la GaF era a regime ridotto, una presenza meramente simbolica, in quanto il confine era quello con l'alleato, e la caserma aveva ceduto la sua artiglieria pesante per la campagna di Jugoslavia. L'8 settembre, alle 7 di sera, la notizia dell'armistizio trasmessa dalla radio piombò come un fulmine a ciel sereno nel Circolo Ufficiali, suscitando in molti perplessità e sconcerto; infatti già dal 25 luglio era presente a Ugovizza, in Val Canale, un reggimento di Waffen SS, e nella piana di Arnoldstein, appena al di là del confine, erano acquartierate intere divisioni tedesche in assetto di guerra. Tuttavia, nonostante la disparità di forze il comandante del presidio, colonnello Giovanni Jon, come risposta all'intimazione tedesca di cedere le armi (il colonnello Brand aveva mandato un ultimatum, che era stato respinto) preparò la difesa della caserma, che si trovò in breve circondata; nelle condizioni di inferiorità in cui si trovavano, gli italiani non avrebbero potuto resistere per molto. I tedeschi dettero prima l'assalto al centralino, difeso dal plotone fucilieri, e lo rasero al suolo con l'ausilio di un cannone anticarro. Fu in questa circostanza che rimase ferita[10] la centralinista tarvisiana Luigia Picech, prima donna ad essere decorata di Medaglia d'Argento della Resistenza a cui è stata intitolata una via nella frazione di Tarvisio Centrale. La ragazza, incurante del fuoco nemico, continuava a tenere aperto il collegamento telefonico con la caserma e, quando la situazione si fece critica, assistette al contrattacco dei fucilieri, che vennero tutti abbattuti; Luigia allora cercò di impugnare la pistola di un soldato mortole a fianco. Nella caserma Italia, rimasta isolata, si continuò a combattere fino all'ultima cartuccia. Dopo le 9, quando ormai la battaglia durava da oltre 6 ore, il tenente colonnello Jon ordinò il cessate il fuoco, ed un drappo bianco venne innalzato. Il primo fuoco della resistenza italiana era costato 180 feriti e 25 morti, mentre i tedeschi contavano circa 80 caduti. I GaF superstiti, 95, due giorni dopo vennero fatti partire sui carri bestiame verso i lager tedeschi. Lo storico Alfio Caruso rivela come diverse storie inventate siano sorte proprio sulla figura della Picech, in particolare quella di essere rimasta uccisa sotto il fuoco delle SS, quando la stessa cronaca riporta il suo funerale nell’anno 1981.[10] |
Monumenti e luoghi d'interesseModifica
Architetture religioseModifica
- Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, costruita nel XIV secolo e completata nel Quattrocento, fu ampliata tra il 1959 ed il 1962.
- Santuario di Lussari
- Chiesa di Sant'Egidio Abate a Camporosso in Valcanale
- Chiesa della Beata Vergine di Loreto, costruzione seicentesca situata in località Tarviso Bassa
- Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita tra il 1934 e il 1939 in località Tarvisio Centrale
- Chiesetta di San Giovanni Nepomuceno, edificata a Riofreddo intorno alla metà del XX secolo
- Chiesa di San Leonardo, parrocchiale di Fusine in Valromana risalente al XV secolo
- Chiesa di San Nicolò Vescovo, edificata a Coccau nel Medioevo
- Chiesa di Sant'Antonio, situata a Oltreacqua risalente al Cinquecento
- Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Plezzut, fu edificata nel XVII secolo
- Chiesa di Sant'Anna a Cave del Predil
AltroModifica
Siti archeologiciModifica
- Steli funerarie romane nell'abitato di Camporosso
Aree naturaliModifica
- Catena Jôf Fuârt-Montasio, catena Mangart-Jalovec e catena del Canin
- Val Canale e Val Rio del Lago
- Lago del Predil e Laghi di Fusine (superiore ed inferiore)
- Monte Santo di Lussari
- Orrido dello Slizza e Foresta di Tarvisio
- Parco naturale Foresta di Tarvisio
- Parco naturale Laghi di Fusine
Rifugi alpiniModifica
SocietàModifica
Evoluzione demograficaModifica
Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniereModifica
Fino al 1919 la popolazione della cittadina era a larga maggioranza tedesca e slovena (questo si può notare ancor oggi nei cognomi di molti tarvisiani: Kravina, Ehrlich, Moschitz). Questo perché la zona della Valcanale rientrava a tutti gli effetti nella zona bilingue (tedesco-sloveno) della Carinzia meridionale.
La popolazione oggi è di maggioranza italiana, ma sono sempre presenti le minoranze slovena e tedesca. Assieme a Malborghetto-Valbruna, Tarvisio può vantarsi d'essere uno dei pochi comuni quadrilingui in Europa: vi si parlano infatti italiano, tedesco, sloveno e friulano.
Lingue e dialettiModifica
Analogamente ai vicini Malborghetto Valbruna e Pontebba, anche Tarvisio è un comune quadrilingue in cui, oltre all'italiano, vengono parlati anche il friulano[12], lo sloveno e il tedesco[13]. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/1999, della legge regionale 15/1996 e della legge regionale 29/2007[14]. Nel territorio comunale vige altresì la Legge regionale 20 novembre 2009, n. 20 "Norme di tutela e promozione delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia"[15] e la Legge regionale 23 febbraio 2001, n. 38 - Norme a tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli Venezia Giulia.
Da un punto di vista storico è il friulano l'idioma più antico della val Canale, parlato dalle popolazioni neolatine che a seguito della caduta dell'Impero romano d'Occidente abitavano la valle, prima di essere sostituito da altre lingue (Tarvisio rimase a maggioranza friulana fino al XVI secolo)[16][17]. Lo sloveno-carinziano venne portato da slavi nel VII secolo o poco dopo, a seguito dell'insediamento slavo delle Alpi orientali[18]. Il tedesco, di tipo bavarese-carinziano, si è diffuso a partire dal basso medioevo, favorito dal dominio dei vescovi di Bamberga prima e degli Asburgo poi[19]. Il friulano di oggi è invece il risultato delle immigrazioni friulane iniziate nei decenni precedenti[20] la Grande Guerra e per questo non appartiene a un dialetto preciso, ma riflette i caratteri di diverse varietà[21].
Attualmente nella frazione di Camporosso quasi la metà della popolazione è slovenofona; a Tarvisio, Coccau, Fusine e Rutte vi sono delle piccole minoranze tedescofone. Cave del Predil risulta invece del tutto italofona.[22][23]
Anno | % italofoni/friulanofoni | % slavofoni | % germanofoni |
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1880 | 11 | 21 | 68 |
1910 | 6 | 13 | 81 |
1950 | 72 | 18 | 10 |
1983 | 84 | 7 | 9 |
Tradizioni e folcloreModifica
Le tradizioni popolari sono influenzate dalla vicina Carinzia e Slovenia, della prima faceva parte durante l'impero asburgico: la festa caratteristica è quella di San Nicolò che viene accompagnato dai Krampus il 5 dicembre in tutte le frazioni del Tarvisiano.
CulturaModifica
ScuoleModifica
Tarvisio ospita il Liceo per gli Sport invernali "Ingeborg Bachmann".
MuseiModifica
- Museo della foresta di Tarvisio
- Museo della miniera di Raibl
Geografia antropicaModifica
Frazioni e localitàModifica
FrazioniModifica
Lo statuto comunale elenca, oltre al capoluogo, altre quattro frazioni (tra parentesi le denominazioni in tedesco, sloveno e friulano):
- Camporosso (Saifnitz, Žabnice, Cjamparos)
- Cave del Predil (Raibl, Rabelj, Rabil/Predil) m 900
- Coccau (Goggau, Kokova, Cocau) m 672
- Fusine in Valromana (Weißenfels, Fužine/Bela Peč, Fusinis) m 773.
LocalitàModifica
Tra le località abbiamo:
- Monte Santo di Lussari (Luschariberg, Sv.Višárje, Mont Sante di Lussàri)
- Muda (Mauth, Múta, Mude)
- Plezzut (Flitschl, Flíčl, Pleçùt) m 813
- Poscolle (Hinterschloss, Zágradec, Puscuèl)
- Rutte (Greuth, Trbiške rute, Rute) m 830
- Sant'Antonio (Sankt Anton, Sant Antòni)
- Riofreddo (Kaltwasser)
Infrastrutture e trasportiModifica
StradeModifica
L'abitato di Tarvisio si trova nelle immediate vicinanze dell'Autostrada Alpe-Adria (A23) la quale è fruibile attraverso due svincoli: Tarvisio Sud e Tarvisio Nord. Tarvisio è anche lo snodo di due principali arterie stradali: la Pontebbana e la SS54.
FerrovieModifica
La stazione ferroviaria di Tarvisio, denominata Tarvisio Boscoverde, è uno scalo internazionale dove s'incontrano il servizio ferroviario italiano, gestito da Rete Ferroviaria Italiana e quello austriaco, gestito dalle ÖBB. L'impianto ferroviario è stazione terminale della nuova ferrovia Pontebbana, che porta a Udine, e della ferrovia Rodolfiana, che porta in Austria.
Prima dell'apertura della nuova linea Pontebbana, avvenuta nel 2000, Tarvisio era servita da due impianti ferroviari: la stazione di Tarvisio Centrale, che svolgeva il ruolo di stazione internazionale di confine, e dalla Stazione di Tarvisio Città. Fino al 1965, da Tarvisio Centrale si diramava la linea internazionale per Lubiana sulla quale si trovava la stazione di Tarvisio Vecchia che fu il primo scalo ferroviario tarvisiano.
Mobilità urbanaModifica
I trasporti urbani del comune vengono svolti con autoservizi di linea gestiti dalla società SAF. Alcuni binari dell'ex stazione ferroviaria sono stati sostituiti dalla Ciclovia Alpe Adria.[25]
AmministrazioneModifica
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1993 | 1997 | Carlo Toniutti | Lista civica (Centro-sinistra) | Sindaco | |
1997 | 2002 | Baritussio Franco | Coalizione di centro-destra | Sindaco | |
2002 | 2007 | Baritussio Franco | Coalizione di centro-destra | Sindaco | |
2007 | 2012 | Renato Carlantoni | Alleanza Nazionale-Forza Italia | Sindaco | |
2012 | 2017 | Renato Carlantoni | Il Popolo della Libertà (PdL) | Sindaco | |
12 giugno 2017 | in carica | Renzo Zanette | Forza Italia e Lega Nord | Sindaco |
SportModifica
Nel 2003 ha ospitato la XXI Universiade invernale, ricostruendo per l'occasione il Trampolino Fratelli Nogara, mentre nel 2007 e nel 2009 è stata la sede di tre gare di Coppa del Mondo femminile di sci alpino. Tarvisio ritroverà la Coppa del Mondo femminile anche nel 2011 e nel 2013. A Vancouver, infatti, il congresso della Fis ha approvato il calendario, assegnando a Tarvisio una discesa libera e un supergigante il 5 e 6 marzo 2011, mentre il 23 e 24 febbraio 2013 il calendario delle gare ha previsto discesa libera e supercombinata.
Presso il Trampolino Fratelli Nogara vi sono trampolini scuola con un HS 36 con punto K 31 chiamato Nino De Martis, un HS 25 con punto K 21 dedicato a Gianni Nervi e K8[26]. Vi è la possibilità di utilizzarli sia nel periodo invernale che in quello estivo. Tra le personalità sportive più importanti del luogo, si ricordano gli alpinisti della sezione CAI "Monte Lussari" Nives Meroi in primis, che assieme al marito Romano Benet ha scalato tutti i 14 ottomila senza ossigeno[27]. Secondo il sito del Comune di Tarvisio tra gli impianti sportivi presenti sul territorio: Il Campo Sportivo Comunale sito in Via Dante e il Palazzetto dello Sport.
NoteModifica
- ^ Comune di Tarvisio - Sito web.
- ^ a b https://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2022&lingua=ita
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 645, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Ministero dell'interno, servizi legislazioni minoranze etniche; DPR 12/09/2007 - Comuni slovenofoni del Friuli-Venezia Giulia, su interno.it, Ministero dell'Interno. URL consultato l'8 novembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2011).
- ^ Comuni in provincia di Udine per superficie, su tuttitalia.it. URL consultato il 12 maggio 2021.
- ^ https://www.academia.edu/28363984/Heim_ins_Reich_Le_Opzioni_in_Valcanale_nel_1939 Heim ins Reich Le Opzioni in Valcanale nel 1939]
- ^ a b Archivio Storico del Corriere della Sera, su archiviostorico.corriere.it, RCS. URL consultato il 15 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2015).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
- ^ Un caso unico. Pacifica convivenza di tre ceppi linguistici, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
- ^ LR 20 novembre 2009, n. 20 Norme di tutela e promozione delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia, su lexview-int.regione.fvg.it.
- ^ "Tarvisiano e Val Canale ieri e oggi", Ente nazionale per le Tre Venezie 1971
- ^ "Kanaltal-Val Canale: dall'amministrazione austriaca a quella italiana (novembre 1918-ottobre 1922)" di Alessandro Pennazzato, pagina 16
- ^ Sloveno. L'idioma dei più antichi colonizzatori della valle, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ Tedesco. La lingua ufficiale di un'epoca lunghissima: dal 1006 al 1918, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ "Lo spazio con/diviso" di Milan Bufon, pagina 86
- ^ Friulano. Diverse parlate. Da quelle pontebbana e carnica a quella della Pedemontana., su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ Ripartizione etnica in Val Canale ( F V G Italia) — Postimage.org, su postimg.cc. URL consultato l'8 dicembre 2019.
- ^ Ernst Steinicke, Peter Čede e Igor Jelen, „Klein-Europa“vor dem Verschwinden? Das Kanaltal hundert Jahre bei Italien.
- ^ Milan Bufon, Lo spazio con/diviso.
- ^ Ciclovia Alpe Adria Radweg, su alpe-adria-radweg.com. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2020).
- ^ Scheda Skisprungschanzen.com, su skisprungschanzen.com. URL consultato il 10 giugno 2012.
- ^ Nives Meroi e Romano Benet, la prima coppia al mondo ad aver scalato tutti i 14 Ottomila è italiana, su corriere.it. URL consultato il 1º luglio 2019.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tarvisio
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Tarvisio
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su comuneditarvisio.com.
- Tarvisio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Elio Migliorini, TARVISIO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
- Tarvìsio, su sapere.it, De Agostini.