Utente:Madip86/Colori e simboli Salernitana

Voce principale: Salernitana Calcio 1919.

Gli allenatori della Salernitana Calcio 1919 sono stati in totale 157.[1]

Il primo ad allenare la squadra fu Vincenzo Giordano (un socio fondatore del club) che però venne subito sostituito da Matteo Schiavone (il principale socio promotore della fondazione della Salernitana), che aveva intenzione di giocare come portiere, ma poi cambiò idea, e nello stesso anno, quello di fondazione cioè il 1919, assunse poi la guida della squadra. L'attività di allenatore di Schiavone si concluse nel 1921. Tra i risultati raggiunti vi fu la promozione della squadra in Prima Categoria 1920-1921.

Gipo Viani

Seguirono in seguito altri tecnici, come Ciminari, che nel 1922-23 condusse la Salernitanaudax (denominazione del periodo, frutto di una provvisoria fusione con altra società) alla promozione in Prima Divisione 1923-1924. Per una nuova promozione, in Serie B, occorrerà attendere l'approdo dell'ungherese Ferenc Hirzer che nella stagione di Serie C 1937-1938 portò la Salernitana nel secondo livello nazionale, dove vi restò una sola stagione.

Un'altra promozione in Serie B avvenne nel campionato di Serie C 1942-1943, sotto la guida di Gipo Viani, che dopo la guerra condusse la squadra di Salerno per la prima volta anche in Serie A, facendole vincere il girone C della Serie B 1946-1947. I "granata del Sud", così definiti dai giornalisti dell'epoca per distinguerli dai giocatori granata del Grande Torino, sotto la guida di Viani disputarono un buon campionato in massima serie, adottando un tipo di gioco rivoluzionario: il così detto "Vianèma" che ha come ruolo cardine la figura del mediano, fatta interpretare ad Alberto Piccinini (padre del popolare giornalista sportivo). Il Vianèma, derivante dal cognome del tecnico, in verità venne suggerito da Antonio Valese, capitano della squadra, che ne è stato anche allenatore nella stagione 1955-1956, stagione dove la squadra retrocesse in Serie C classificandosi ultima. Va precisato che la società di quella stagione, presieduta solo per quel periodo prima da Vincenzo Spirito, che si dimette, e dopo da Michele Scaramella, disponeva di risorse economiche bassissime, e che il mister Valese venne sostituito in corso d'opera da Michele Saracino, a sua volta risostituito da Valese, e poi a sua volta nuovamente da Mario Saracino.

Tom Rosati

Il ritorno in Serie B avvenne nel 1965-66 sotto la guida del tecnico Domenico Rosati. I campani vinceranno il torneo di Serie C disputando un campionato dove il Cosenza gli ha dato del filo da torcere per tutta la stagione. Infatti per un solo punto ottennero la promozione, grazie ad una squadra giovane espressamente richiesta alla società dall'allenatore. Tom Rosati venne l'anno successivo in B sostituito a stagione in corso dall'argentino Oscar Montez, che non riuscì ad evitare la retrocessione. Domenico Rosati, tuttavia, ricoprì nuovamente la carica di allenatore a Salerno, nella stagione di Serie C 1970-1971 poi sostituito da Giancarlo Vitali la successiva stagione.

Delio Rossi

Dopo 23 anni di Serie C, la Salernitana ritornò in B nel 1990 grazie al tecnico Giancarlo Ansaloni. Dopo anni di delusioni, pareggiando 0-0 contro la capolista Taranto, giocando per l'ultima volta della storia allo Stadio Vestuti, la Salernitana raggiunse un traguardo fondamentale. L'impresa riuscì, dopo la retrocessione dell'anno dopo, anche ad un allenatore giovane e privo di esperienza come Delio Rossi nel 1994.

La Salernitana 1990-1991 non riuscì infatti a permanere nella categoria, ma grazie all'arrivo del semi-sconosciuto Delio Rossi (proveniente dalle giovanili del Foggia Calcio) nel torneo di Serie C1 1993-1994 la tifoseria di Salerno che in un primo momento fu scettica, sentitasi presa in giro non perse occasione per contestare la dirigenza e la squadra, ma alla fine, con la vittoria dei play off contro la Juve Stabia a Napoli per 3-0 da parte della squadra, fece di Rossi un idolo, e quest'ultimo venne soprannominato il Profeta.

Tuttavia il rapporto con i tifosi venne bruscamente interrotto nel 1995-96 quando il tecnico decise di ritornare a Foggia per allenare la prima squadra del club pugliese. Se già nella Serie B 1994-1995 (con l'arrivo del presidente Aniello Aliberti) sfiorò addirittura da subito la Serie A, la stagione successiva con il giovane Franco Colomba fece altrettanto e in quella stagione la squadra campana si tolse la soddisfazione di battere per 3-0 in casa e 3-1 fuori, il Foggia dell'ex Delio Rossi. Tornò Delio Rossi nella stagione di Serie B 1997-1998, e fece disputare alla Salernitana un ottimo torneo sotto tutti i punti di vista, terminato al primo posto: dopo 50 anni la Salernitana è nuovamente in massima serie. Il rapporto con la tifoseria venne immediatamente ricucito a stagione in corso, e il mister divenne cittadino onorario di Salerno.

Altro allenatore che fece ottenere una promozione ai granata fu Andrea Agostinelli nel 2007-2008 con il raggiungimento della B in seguito alla ripartenza in C per via del fallimento della società di Aliberti. Infine è da citare Carlo Perrone, che nel torneo di Serie D 2010-2011 riporta la Salernitana (provvisoriamente chiamata Salerno Calcio) tra i professionisti in seguito al crack finanziario della società di Lombardi.

Elenco degli allenatori

modifica
Allenatori[2]
  1. ^ Dalla fondazione e fino al 1995 si veda il testo: Alfonso Carella, Storia della Salernitana dai pionieri (1910) al mancato ritorno in A (1995), Salerno, Boccia Editore, 1995.
  2. ^ I grandi allenatori della Salernitana, su salernitana.com. URL consultato il 03-08-2009.

Template:Salernitana Calcio 1919 [[Categoria:Allenatori della Salernitana Calcio 1919]]