Caterina

prenome femminile
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Caterina è un nome proprio di persona italiano femminile[1][2][3][4][5].

Varianti

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Varianti in altre lingue

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Caitlin.

Forme alterate e ipocoristiche

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Nelle varie lingue in cui si è diffuso, il nome ha sviluppato un'ampia serie di forme alterate e ipocoristiche (queste ultime in particolare). Alcune di queste forme sono ormai considerate nomi a sé stanti, che hanno a loro volta sviluppato diverse varianti e sono presenti in molte lingue; esempi simili sono Katia, Kate, Rina, Tina, Ina, Karen e Karin, e relative varianti[2]; oltre a queste si ricordano:

  • Bulgaro: Катина (Katina)[2]
  • Ceco: Katka[2]
  • Croato: Katica[2]
  • Danese: Kaja, Caja, Trine[2]
  • Estone: Kaisa, Kati, Triinu[2]
  • Finlandese: Kaija, Kaisa, Kata, Kati, Katri[2]
  • Frisone: Nienke, Nynke, Nine[2]
  • Galiziano: Catuxa[2][7]
  • Gallese: Cadi[2]
  • Georgiano: ეკა (Ek'a)[2]
  • Greco moderno: Κατίνα (Katina)[2]
  • Inglese: Cat, Kat, Kay, Kit, Kittie, Kitty, Kaety, Katee[2], Ketty[4]
  • Irlandese: Cáit, Ríona, Tríona[2]
  • Italiano: Catera[5], Cati[6][6]
  • Lituano: Katrė[2]
  • Macedone: Катина (Katina)[2]
  • Norvegese: Kaia, Kaja, Kari, Katj[2]
  • Olandese: Cato, Katinka, Trijntje[2]
  • Polacco: Kasia[2]
  • Rumeno: Catina, Catrinel[2]
  • Russo: Катенька (Katen'ka), Катюша (Katjuša), Катька (Kat'ka), Катя (Katja)[2][4][9]
  • Slovacco: Katka[2]
  • Sloveno: Katica[2]
  • Spagnolo: Lina[2]
  • Svedese: Kaja, Kajsa, Cajsa[2]
  • Tedesco: Käthe, Katinka[2]
  • Ungherese: Katalinka, Kata, Kati, Kató, Kitti[2]

Origine e diffusione

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Santa Caterina d'Alessandria, dipinta da Callisto Piazza

La prima attestazione di questo nome si ha nel VII secolo, con i primi documenti che parlano di santa Caterina d'Alessandria, una martire cristiana vissuta nel IV secolo (sebbene la sua reale esistenza non sia affatto certa)[2][3]; il suo culto, originatosi in Egitto e giunto in Siria, venne di lì portato in Europa occidentale dai crociati nel X secolo dove grazie alla santa, particolarmente amata, il nome conobbe un'eccezionale diffusione[3].

Nelle fonti greche antiche il nome della martire è riportato nella forma in greco antico Αἰκατερίνη?, Aikaterínē, la cui etimologia è fortemente dubbia; le ipotesi sulla sua origine sono numerose, e le più accreditate lo considerano un nome teoforico riferito alla dea Ecate (in greco antico Ἑκάτη?, Hekátē), oppure lo derivano dal greco antico Ἕκατος?, Hékatos ("che saetta, saettatore"), un epiteto del dio Apollo. Già dall'antichità venne però ricondotto per etimologia popolare al termine in greco antico καθαρός?, katharós ("puro, sincero, netto"), un'associazione da cui deriva la grafia in -th- che è diffusa in moltissime lingue (es. Catherine)[1][2][3][6][4][5].

La diffusione del nome in Italia è ampia in tutte le regioni[6], ma è particolarmente popolare in Calabria[10]. Si calcola che nel XX secolo sia stato il tredicesimo nome per diffusione nella penisola[11], anche se dal XXI secolo la popolarità tra le nuove nate è scesa oltre la trentesima posizione. La forma maschile Caterino predomina in Veneto[6].

In Inghilterra il nome è usato dal XII secolo, attestandosi già nel tardo Medioevo soprattutto nelle forme Katherine e Catherine[2].

Onomastico

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L'onomastico viene festeggiato solitamente il 29 aprile in onore di santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa e patrona d'Italia, o il 25 novembre in ricordo di santa Caterina d'Alessandria, martire[1][12]. Sono però numerose le sante e le beate che hanno portato questo nome, fra le quali si ricordano, alle date seguenti:

Persone

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Persone di nome Caterina.
 
Caterina Corner
 
Catherine Deneuve

Variante Catherine

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Persone di nome Catherine.

Variante Katherine

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Persone di nome Katherine.
 
Katherine Mansfield

Variante Katharine

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Katharine Hepburn

Variante Kathryn

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Kathryn Bigelow

Variante Ekaterina

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Persone di nome Ekaterina.
 
Ekaterina Dolgorukova

Altre varianti

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Il nome nelle arti

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Curiosità

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  • La caterinetta è un piccolo attrezzo, spesso a forma di pupazzo, utilizzato nel lavoro a maglia per creare cordicelle tubolari.
  • Radio Caterina è il nome di un apparecchio radio ricevente costruito con mezzi rudimentali ma ingegnosi dagli internati italiani del campo di prigionia tedesco di Sandbostel; la vicenda è stata resa celebre dallo scrittore Giovannino Guareschi, anch'egli fra gli internati del campo[13]. La radio è ora conservata nel Tempio nazionale dell'internato ignoto[14][15].
  1. ^ a b c d Tagliavini, p. 133.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk bl bm bn bo bp bq br bs bt bu bv bw bx by bz ca (EN) Katherine, su Behind the Name. URL consultato il 2 aprile 2014.
  3. ^ a b c d Sheard, p. 323.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l La Stella T., p. 82.
  5. ^ a b c Galgani, p. 196.
  6. ^ a b c d e f g h i De Felice, p. 102.
  7. ^ a b c d e f Albaigès i Olivart, p. 70.
  8. ^ a b c d e (EN) Catherine, su Online Etymology Dictionary. URL consultato il 2 aprile 2014.
  9. ^ Kovapevc, 'ò 406.
  10. ^ Diffusione del nome Caterina, su Nomix. URL consultato il 21 aprile 2014.
  11. ^ Nomi femminili in Italia nel XX secolo, su Laboratorio internazionale di onomastica. URL consultato il 14 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2014).
  12. ^ a b c d e f g h i Sante e beate di nome Caterina, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 2 aprile 2014.
  13. ^ Il trionfo di Radio Caterina, in Oggi, 6 gennaio 1966.
  14. ^ Carmelo Cappuccio, Storia di una radio clandestina, in Armando Borelli e Anacleto Benedetti (a cura di), Uomini e tedeschi: scritti e disegni di deportati, Milano, Casa di Arosio per gli orfani di guerra e dei deportati, 1947, SBN IT\ICCU\CUB\0649656. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  15. ^ Radio Caterina — I ricevitori radio costruiti nei campi di prigionia, su radio-caterina.org, 9 dicembre 2005. URL consultato il 9 ottobre 2013.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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