Richard Harris
Richard John Harris (Limerick, 1º ottobre 1930 – Londra, 25 ottobre 2002) è stato un attore e cantautore irlandese.
Richard Harris | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Pop |
Periodo di attività musicale | 1958 – 2002 |
Strumento | voce |
Etichetta | Dunhill Records |
Album pubblicati | 27 |
Studio | 16 |
Raccolte | 11 |
BiografiaModifica
Primi anniModifica
Sesto di nove figli, nacque a Limerick, Irlanda in una famiglia cattolica. I suoi genitori erano Ivan John Harris (1896-2000) e Mildred Josephine Harty (1898-2000), proprietari di un mulino.
Studiò presso il Crescent College, dove si distinse specialmente nel rugby, tanto da rappresentare, tra il 1948 e il 1950, la seconda squadra del Munster[1] ma, a causa di un principio di tubercolosi, fu costretto ad abbandonare la carriera sportiva[1], pur rimanendo per tutta la vita tifoso della sua squadra provinciale[1]. Dopo il recupero dalla malattia, si trasferì in Inghilterra, paese in cui sperava di diventare regista, ma non trovando corsi di formazione adeguati, nel 1955 si iscrisse alla London Academy of Music and Dramatic Art. Dopo aver fallito un'audizione presso la Royal Academy of Dramatic Art, fu respinto anche dalla Central School of Speech and Drama, perché all'età di 24 anni fu ritenuto troppo vecchio.
Durante gli studi, affittò il piccolo "off-West End" Irving Theatre, dove produsse Winter Journey (The Country Girl), opera di Clifford Odets. Nonostante il successo della critica, gli incassi furono scarsi e, visto che aveva speso tutti i suoi risparmi, Harris rimase senza soldi. Finito senza casa, dormì in un deposito di carbone per sei settimane. Dopo aver completato gli studi, si unì al Theatre Workshop di Joan Littlewood, compagnia in cui ottenne i primi ruoli in produzioni teatrali del West End, e continuò a frequentare i teatri di tutta la Gran Bretagna per circa un decennio, affinando le sue abilità di attore.
CarrieraModifica
Politicamente di sinistra, negli anni sessanta fece parte attivamente del movimento politico-culturale "Free cinema" inglese, fondato dai registi Lindsay Anderson, Tony Richardson, Karel Reisz, insieme ad altri colleghi quali Tom Courtenay, Malcolm McDowell, David Warner, Alan Bates e Vanessa Redgrave e tanti altri. Il suo debutto cinematografico avvenne in Alive and Kicking (1959). Successivamente apparve sul palcoscenico e in molti film, ed è probabilmente meglio conosciuto per il suo ruolo come Re Artù nel film Camelot (1967) e nel successivo musical rappresentato a Broadway nel 1982.
Nel 1962 recitò accanto a Marlon Brando e Trevor Howard nel film Gli ammutinati del Bounty. Tra i suoi film come protagonista, Un uomo chiamato Cavallo (1970), Cassandra Crossing (1976) e L'orca assassina (1977). Partecipò a diversi film anche in Italia tra cui Deserto rosso (1964), di Michelangelo Antonioni. Recitò anche in Il senso di Smilla per la neve (1997), Il gladiatore (2000), nel ruolo dell'imperatore Marco Aurelio e nei primi due episodi della saga di Harry Potter nel ruolo di Albus Silente, preside della scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts.
Nel 1971 esordì dietro la macchina da presa dirigendo Un uomo in vendita, di cui fu anche protagonista e sceneggiatore, e che gli valse la candidatura all'Orso d'oro al Festival di Berlino. Nel 1987 ricevette la laurea ad honorem dall'Università di Scranton, dove tenne dei corsi sull'Arte del Teatro. Nel 1997 interpretò il personaggio di Claude Frollo nel film televisivo The Hunchback.
Il suo ultimo lavoro fu anche l'ultimo film delle Storie della Bibbia, ovvero San Giovanni - L'apocalisse (2002), per la regia di Raffaele Mertes. Nel film egli interpretò l'ultraottuagenario Giovanni apostolo ed evangelista, il quale avrà il compito di scrivere ciò che Gesù gli rivelerà.
Per molti anni Harris ebbe problemi di alcolismo e di abuso di droga fino al 1981, anno in cui si disintossicò "rifugiandosi" alle Bahamas, dove possedeva una casa e dove riscoprì la fede religiosa; lì scrisse anche una raccolta di poesie e racconti contenute nel libro Honor Bound.
MorteModifica
Nell'estate del 2002 fu ricoverato in ospedale per un'infezione toracica e, durante il ricovero, gli fu diagnosticato il linfoma di Hodgkin[2]. Richard Harris morì il 25 ottobre 2002 all'età di 72 anni[3], dopo aver passato gli ultimi tre giorni in coma[4], due settimane e mezzo prima della première americana di Harry Potter e la camera dei segreti. Il corpo venne cremato e le sue ceneri furono sparse alle Bahamas.
Fu grande amico dell'attore Peter O'Toole e per qualche tempo si vociferò che fosse proprio O'Toole l'attore destinato a sostituirlo nella serie di Harry Potter[5]. Successivamente, venne scelto l'attore irlandese Michael Gambon[6].
Il 30 settembre 2006 Manuel Di Lucia, un amico di lunga data dell'attore, commissionò allo scultore Seamus Connolly la costruzione di una statua in bronzo a grandezza naturale raffigurante Harris, all'età di diciotto anni, mentre gioca a squash. La scultura, svelata da Russell Crowe, si trova a Kilkee, in Irlanda[7].
Un'altra statua a grandezza naturale di Richard Harris, raffigurante il suo Re Artù nel film Camelot, è stata realizzata nel centro di Limerick, la sua città natale. Lo scultore di questa statua è l'irlandese Jim Connolly, laureato alla Limerick School of Art and Design[8]
Ai Premi BAFTA 2009, Mickey Rourke durante la premiazione come migliore attore, ha dedicato il suo premio a Harris, dichiarando:
(EN)
«I would like to dedicate this to an actor who is not here any more, who was a great friend of mine, and his spirit and talent live on: the great Richard Harris.[9]» |
(IT)
«Vorrei dedicare questo premio ad un mio grande amico e attore che non è più qui, ma il cui spirito e talento vivono ancora: il grande Richard Harris.» |
(Mickey Rourke) |
Vita privataModifica
Dal 1957 al 1969 è stato sposato con l'attrice Elizabeth Rees-Williams da cui ha avuto tre figli: il regista Damian e gli attori Jared e Jamie. Dal 1974 al 1982 è stato sposato con l'attrice Ann Turkel. Ebbe quattro nipoti. Era inoltre zio dell'attrice Annabelle Wallis.
Suo fratello, Dermot, morì nel 1986 a 49 anni per le conseguenze dell'alcolismo.
Al culmine della sua celebrità negli anni sessanta e nei primi anni settanta, era famoso per il suo stile di vita sregolato e per la dipendenza dall'alcool come lo era per la sua carriera di attore. Forte bevitore da molto tempo, divenne astemio nel 1981 e rinunciò agli stupefacenti dopo aver rischiato la morte per overdose di cocaina nel 1978.
FilmografiaModifica
CinemaModifica
- Alive and Kicking, regia di Cyril Frankel (1959)
- Il fronte della violenza (Shake Hands with the Devil), regia di Michael Anderson (1959)
- I giganti del mare (The Wreck of the Mary Deare), regia di Michael Anderson (1959)
- I cospiratori (A Terrible Beauty), regia di Tay Garnett (1960)
- La pattuglia dei 7 (The Long and the Short and the Tall), regia di Leslie Norman (1961)
- I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone), regia di J. Lee Thompson (1961)
- Gli ammutinati del Bounty (Mutiny on the Bounty), regia di Lewis Milestone e Carol Reed (1962)
- Io sono un campione (This Sporting Life), regia di Lindsay Anderson (1963)
- Deserto rosso, regia di Michelangelo Antonioni (1964)
- I tre volti, regia di Michelangelo Antonioni, Mauro Bolognini e Franco Indovina (1965)
- Sierra Charriba (Major Dundee), regia di Sam Peckinpah (1965)
- Gli eroi di Telemark (The Heroes of Telemark), regia di Anthony Mann (1965)
- La Bibbia (The Bible: In the Beginning...), regia di John Huston (1966)
- Hawaii, regia di George Roy Hill (1966)
- Camelot, regia di Joshua Logan (1967)
- Caprice - La cenere che scotta (Caprice), regia di Frank Tashlin (1967)
- I cospiratori (The Molly Maguires), regia di Martin Ritt (1970)
- Un uomo chiamato Cavallo (A Man Called Horse), regia di Elliot Silverstein (1970)
- Cromwell, regia di Ken Hughes (1970)
- Un uomo in vendita (Bloomfield), regia di Richard Harris (1971)
- Uomo bianco, va' col tuo dio! (Man in the Wilderness), regia di Richard C. Sarafian (1971)
- La rossa ombra di Riata (The Deadly Trackers), regia di Barry Shear e Samuel Fuller (1973)
- Attento sicario: Crown è in caccia (99 and 44/100% Dead), regia di John Frankenheimer (1974)
- Juggernaut, regia di Richard Lester (1974)
- Echi di una breve estate (Echoes of a Summer), regia di Don Taylor (1976)
- Robin e Marian (Robin and Marian), regia di Richard Lester (1976)
- La vendetta dell'uomo chiamato Cavallo (The Return of a Man Called Horse), regia di Irvin Kershner (1976)
- Cassandra Crossing (The Cassandra Crossing), regia di George Pan Cosmatos (1976)
- Gulliver nel paese di Lilliput (Gulliver's Travels), regia di Peter R. Hunt (1977)
- L'orca assassina (Orca), regia di Michael Anderson (1977)
- Appuntamento con l'oro (Golden Rendezvous), regia di Ashley Lazarus e Freddie Francis (1977)
- I 4 dell'Oca selvaggia (The Wild Geese), regia di Andrew V. McLaglen (1978)
- Gli sciacalli dell'anno 2000 (The Ravagers), regia di Richard Compton (1979)
- Il gioco degli avvoltoi (A Game for Vultures), regia di James Fargo (1979)
- Un uomo chiamato uomo (The Last Word), regia di Roy Boulting (1980)
- Tarzan, l'uomo scimmia (Tarzan, the Ape Man), regia di John Derek (1981)
- Ricordati Venezia (Your Ticket Is No Longer Valid), regia di George Kaczender (1981)
- Scontro al vertice (Highpoint), regia di Peter Carter (1980)
- Shunka Wakan - Il trionfo di un uomo chiamato Cavallo (Triumphs of a Man Called Horse), regia di John Hough (1983)
- L'avventura di Martin (Martin's Day), regia di Alan Gibson (1985)
- Trappola diabolica, regia di Bruno Mattei e Claudio Fragasso (1988)
- Mack the Knife, regia di Menahem Golan (1989)
- Il re del vento (King of the Wind), regia di Peter Duffell (1990)
- Il campo (The Field), regia di Jim Sheridan (1990)
- Giochi di potere (Patriot Games), regia di Phillip Noyce (1992)
- Gli spietati (Unforgiven), regia di Clint Eastwood (1992)
- Silent Tongue, regia di Sam Shepard (1993)
- Ricordando Hemingway (Wrestling Ernest Hemingway), regia di Randa Haines (1994)
- Savage Hearts, regia di Mark Ezra (1995)
- Terra amata - Cry, the Beloved Country (Cry, the Beloved Country), regia di Darrell Roodt (1995)
- Trojan Eddie, regia di Gillies MacKinnon (1996)
- Il senso di Smilla per la neve (Smilla's Sense of Snow), regia di Bille August (1997)
- Fra odio e amore (This Is the Sea), regia di Mary McGuckian (1997)
- Il barbiere di Siberia (Sibirskiy tsiryulnik), regia di Nikita Mikhalkov (1998)
- Upright Affair, regia di Dante Marraccini (1998)
- To Walk with Lions, regia di Carl Schultz (1999)
- Grizzly Falls - La valle degli orsi (Grizzly Falls), regia di Stewart Raffill (1999)
- Il gladiatore (Gladiator), regia di Ridley Scott (2000)
- My Kingdom, regia di Don Boyd (2001)
- Harry Potter e la pietra filosofale (Harry Potter and the Sorcerer's Stone), regia di Chris Columbus (2001)
- The Pearl, regia di Alfredo Zacarías (2001) - cameo
- Montecristo (The Count of Monte Cristo), regia di Kevin Reynolds (2002)
- Harry Potter e la camera dei segreti (Harry Potter and the Chamber of Secrets), regia di Chris Columbus (2002)
- La profezia di Kaena (Kaena: La prophétie), regia di Chris Delaporte e Pascal Pinon (2002) - voce
TelevisioneModifica
- ITV Play of the Week - serie TV, 1 episodio (1958)
- ITV Television Playhouse - serie TV, 1 episodio (1958)
- The DuPont Show of the Month - serie TV, 1 episodio (1958)
- Armchair Theatre - serie TV, 1 episodio (1960)
- Art Carney Special - serie TV, 1 episodio (1960)
- The Snow Goose, regia di Patrick Garland - film TV (1971)
- Camelot, regia di Marty Callner - film TV (1982)
- L'ispettore Maigret (Maigret), regia di Paul Lynch - film TV (1988)
- Abramo (Abraham), regia di Joseph Sargent - miniserie TV (1993)
- The Great Kandinsky, regia di Terry Winsor - film TV (1995)
- The Hunchback, regia di Peter Medak - film TV (1997)
- San Giovanni - L'apocalisse, regia di Raffaele Mertes - film TV (2000)
- Bette - serie TV, 1 episodio (2001)
- Giulio Cesare (Julius Caesar), regia di Uli Edel - miniserie TV (2002)
Regista e sceneggiatoreModifica
- Un uomo in vendita (Bloomfield, 1971)
Produttore esecutivoModifica
- La vendetta dell'uomo chiamato Cavallo (The Return of a Man Called Horse), regia di Irvin Kershner (1976)
- Echi di una breve estate (Echoes of a Summer), regia di Don Taylor (1976)
Teatro (parziale)Modifica
- Uno sguardo dal ponte, di Arthur Miller, regia di Peter Brook. Harold Pinter Theatre di Londra (1956)
- Camelot, libretto di Alan Jay Lerner, colonna sonora di Frederick Loewe, regia di Frank Dunlop. Winter Garden Theatre di Broadway e tour USA (1981-1982)
- Enrico IV, di Luigi Pirandello, regia di Val May. Wyndham's Theatre di Londra (1990)
RiconoscimentiModifica
- Premio Oscar
- 1964 – Candidatura al miglior attore per Io sono un campione
- 1991 – Candidatura al miglior attore per Il campo
- Golden Globe
- 1968 – Miglior attore in un film commedia o musicale per Camelot
- 1991 – Candidatura al miglior attore in un film drammatico per Il campo
- Festival di Cannes
- 1963 – Premio miglior attore per Io sono un campione
- Grammy Award
- 1968 – Candidatura al miglior album dell'anno per A Tramp Shining
- 1968 – Candidatura alla miglior voce pop contemporanea per MacArthur Park
- 1973 – Miglior album parlato per Jonathan Livingston Seagull
- 1975 – Candidatura Best Spoken Word, Documentary or Drama Recording per The Prophet
- Moscow Film Festival
- 1971 – Miglior attore per Cromwell
DiscografiaModifica
Album in studioModifica
- Camelot (1967)
- A Tramp Shining (1968)
- The Yard Went on Forever (1968)
- The Richard Harris Love Album (1970)
- My Boy (1971)
- Slides (1972)
- Tommy (1972)
- Jonathan Livingston Seagull (1973)
- His Greatest Performances (1973)
- I, in the Membership of My Days (1974)
- The Prophet (1974)
- Camelot (1982)
- Mack the Knife (1989)
- The Webb Sessions 1968-1969 (1996)
- MacArthur Park (1997)
- The Apocalypse (2004) - postumo
CompilationModifica
- Camelot (1977)
- Mack the Knife (1989)
- Tommy (1980)
- Camelot (1993)
- A Tramp Shining (1993)
- The Prophet (1995)
- Slides/My Boy - doppio disco (2005) - postumo
- My Boy (2006) - postumo
- Man of Words Man of Music The Anthology 1968-1974 - doppio disco (2008) - postumo
SingoliModifica
- Here in My Heart (1963)
- MacArthur Park (1968)
- One of the Nicer Things (1969)
- What a Lot of Flowers (1969)
- Fill the World With Love (1969)
- Ballad of A Man Called Horse (1970)
- Morning of the Mourning for Another Kennedy (1970)
- Go to the Mirror (1971)
- My Boy (1971)
- Turning Back the Pages (1972)
- Half of Every Dream (1972)
- Trilogy (Love, Marriage, Children) (1974)
- The Last Castle (1976)
- Lilliput (1977)
Doppiatori italianiModifica
In italiano Richard Harris è stato doppiato da:
- Gianni Musy ne Il campo, Gli spietati, Ricordando Hemingway, Terra amata - Cry, the Beloved Country, Il barbiere di Siberia, Il gladiatore, San Giovanni - L'apocalisse, Harry Potter e la pietra filosofale, Montecristo, Harry Potter e la camera dei segreti, Giulio Cesare
- Sergio Graziani in Sierra Charriba, Gli eroi di Telemark, Cassandra Crossing, Gulliver nel paese di Lilliput, L'orca assassina, Tarzan, l'uomo scimmia, Giochi di potere
- Renzo Palmer in Io sono un campione, Cromwell, Uomo bianco, va' col tuo dio!
- Giuseppe Rinaldi in Deserto rosso, Hawaii, Caprice - La cenere che scotta
- Renato Turi ne I giganti del mare, Gli ammutinati del Bounty
- Gigi Proietti in Camelot, Un uomo chiamato Cavallo
- Renato Mori ne I cospiratori (1970), La vendetta dell'uomo chiamato Cavallo
- Gianfranco Bellini ne I cospiratori (1960)
- Glauco Onorato ne Il fronte della violenza
- Pietro Biondi ne Il gioco degli avvoltoi
- Sergio Tedesco ne I cannoni di Navarone
- Enrico Maria Salerno ne I tre volti
- Giorgio Piazza ne La Bibbia
- Adalberto Maria Merli ne La rossa ombra di Riata
- Emilio Cigoli in Juggernaut
- Pino Colizzi ne I 4 dell'Oca selvaggia
- Luciano Melani in Robin e Marian
- Sandro Iovino in Trappola diabolica
- Sergio Fiorentini in Abramo
- Sergio Rossi ne Il senso di Smilla per la neve
- Antonio Colonnello in Grizzly Falls - La valle degli orsi
Nei prodotti in cui ha partecipato come doppiatore, in italiano è stato sostituito da:
- Ennio Coltorti ne La profezia di Kaena
NoteModifica
- ^ a b c (EN) Richard Harris Obituary, su epcrugby.com, European Professional Club Rugby, 28 ottobre 2002. URL consultato il 16 settembre 2019.
- ^ (EN) Potter star Harris has cancer, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 6 agosto 2015.
- ^ (EN) Actor Richard Harris dies, su news.bbc.co.uk, 25 ottobre 2002. URL consultato il 6 agosto 2015.
- ^ (EN) Lionhearted, su people.com, 11 novembre 2002. URL consultato il 6 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).
- ^ (EN) Peter O'Toole - Biography, su imdb.com. URL consultato il 6 agosto 2015.
- ^ (EN) Michael Gambon replaces Richard Harris as Dumbledore in new 'Harry Potter' film, su onlineathens.com, 22 febbraio 2003. URL consultato il 6 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ (EN) Crowe pays tribute to Harris at Irish ceremony, su breakingnews.ie, 10 febbraio 2006. URL consultato il 6 agosto 2015.
- ^ Clodagh O'Leary, Harris bronze unveiled on Bedford Row (PDF), in Limerick Leader, 10 settembre 2007, pp. 12-13.
- ^ (EN) Baftas 2009: Mickey Rourke swears his way through best actor acceptance speech, su telegraph.co.uk, 9 febbraio 2009. URL consultato il 6 agosto 2015.
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Richard Harris
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Richard Harris
Collegamenti esterniModifica
- Harris, Richard, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Richard Harris, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Richard Harris, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Richard Harris, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Richard Harris, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Richard Harris, su Genius.com.
- (EN) Richard Harris, su Billboard.
- Richard Harris, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
- Richard Harris, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Richard Harris, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Richard Harris, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Richard Harris, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Richard Harris, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Richard Harris, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 115550449 · ISNI (EN) 0000 0001 2148 4807 · ULAN (EN) 500346511 · LCCN (EN) n88678708 · GND (DE) 118961934 · BNE (ES) XX1297371 (data) · BNF (FR) cb138949964 (data) · J9U (EN, HE) 987007439375005171 · CONOR.SI (SL) 41947747 · WorldCat Identities (EN) lccn-n88678708 |
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