Marcel Dalio

attore francese

Marcel Dalio, pseudonimo di Israel Moshe Blauschild (Parigi, 23 novembre 1899Parigi, 18 novembre 1983), è stato un attore francese.

Marcel Dalio nel 1950

Biografia modifica

Figlio di una coppia di rumeni di religione ebraica, Marcel Dalio aveva iniziato la propria carriera negli anni venti[1] nella rivista e nel music-hall[2], debuttando sul grande schermo nel 1932 con piccole parti di contorno. Nel 1937, la sua partecipazione al film Il bandito della Casbah, nel ruolo di vigoroso meticcio/antagonista che diverrà un suo cavallo di battaglia[1], lo avviò definitivamente a una promettente carriera nel cinema francese[2], e nei due anni successivi l'attore creò due dei suoi personaggi più memorabili, quello di Rosenthal, il piccolo prigioniero di guerra ebreo in fuga con il luogotenente Maréchal (Jean Gabin) ne La grande illusione (1937), e il mondano marchese de La Chesnaye ne La regola del gioco (1939), entrambi film cult di Jean Renoir[1][2].

Per sfuggire alle persecuzioni naziste nella Francia occupata[1], dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale Dalio si trasferì a Hollywood con la sua seconda moglie, l'attrice Madeleine LeBeau[3]. Accolto in California dallo scrittore e sceneggiatore Jacques Thery, che lo presentò al celebre agente Charles Feldman[3], l'attore si avviò a diventare uno dei più noti caratteristi dell'epoca, specializzato in ruoli di stranieri melliflui e, in generale, di personaggi tendenzialmente ambigui[2]. L'esilio forzato in America si aprì con l'ingaggio da parte di Josef von Sternberg per I misteri di Shanghai (1941), noir di ambientazione esotica in cui Dalio ebbe la parte di un croupier. Con classe e disinvolta autorevolezza, egli interpretò il medesimo ruolo al tavolo da gioco del celebre Rick's Café in Casablanca (1942), il capolavoro di Michael Curtiz in cui apparve anche la stessa moglie di Dalio, Madeleine LeBeau, nel ruolo di Yvonne, la "bella" del locale di Rick (Humphrey Bogart).

Sotto contratto con la 20th Century Fox dal 1942, Dalio interpretò numerosi film sulla guerra e la Resistenza, tra i quali Paris After Dark (1943) di Léonide Moguy, e diede vita a tutta una variegata serie di personaggi, dal cantoniere al maitre d'hotel, dall'impiegato italiano al pescatore bretone, fino al politico francese Georges Clemenceau in Wilson (1944) di Henry King, biografia del 28º Presidente degli Stati Uniti d'America Thomas Woodrow Wilson[3]. In Acque del sud (1944) di Howard Hawks, l'attore si ritrovò a recitare con Humphrey Bogart e interpretò il ruolo di Gérard, detto "Frenchy", il proprietario dell'hotel in Martinica che chiede a Harry "Steve" Morgan (Bogart) di noleggiargli il suo natante da pesca per trasportare alcuni membri della Resistenza francese.

Al termine del conflitto, nel 1945 Dalio rientrò in Francia ma faticò a ritrovare ruoli degni del successo che aveva ottenuto alla fine degli anni trenta, pur con eccezioni come nel caso di Dédée d'Anvers (1947) di Yves Allégret, al fianco di Simone Signoret[3]. Rimasto sotto contratto con la Fox, nel 1950 l'attore tornò in America, divenuta la sua seconda patria, e riprese a pieno ritmo la carriera di interprete caratterista, partecipando a molti dei più celebri film hollywoodiani dell'epoca, come Le nevi del Chilimangiaro (1952), Gli uomini preferiscono le bionde (1953), Sabrina (1954), Il sole sorgerà ancora (1957), Il diavolo alle 4 (1961), I cinque volti dell'assassino (1963). In uno dei suoi ultimi film americani, Comma 22 (1970), commedia antimilitarista di Mike Nichols, Dalio interpretò il ruolo del patron italiano di una casa chiusa[3].

Durante gli anni settanta, ultimo decennio della sua carriera, Dalio tornò a lavorare per il cinema francese, interpretando film quali Le folli avventure di Rabbi Jacob (1973) di Gérard Oury, Che la festa cominci... (1975) di Bertrand Tavernier, L'ala o la coscia? (1976) di Claude Zidi, La prima comunione di Julien (1977) di René Féret.

Muore nella sua abitazione a Parigi il 18 novembre 1983, cinque giorni prima del suo 84° compleanno. La sua salma è stata inumata nel cimitero parigino di Bagneux.

Filmografia parziale modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatori italiani modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2000, pag. 266
  2. ^ a b c d Il chi è del cinema, Vol. I, De Agostini, 1984, pag. 125
  3. ^ a b c d e Dominique Lebrun, Paris-Hollywood. Les français dans le cinema américain, Editions Hazan , 1987, pag. 181

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN46778110 · ISNI (EN0000 0003 6848 0824 · LCCN (ENno93022573 · GND (DE130523127 · BNE (ESXX1244895 (data) · BNF (FRcb12040437q (data) · J9U (ENHE987007259993605171 · CONOR.SI (SL47381603 · WorldCat Identities (ENlccn-no93022573