Urraca di Castiglia

regina di Castiglia
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Urraca di Castiglia (in basco Urraka; Burgos, 1080 circa – Saldaña, 8 marzo 1126) è stata regina di Galizia, inclusa la contea del Portogallo, dal 1107 al 1112, regina di Castiglia e León dal 1109 al 1126, regina consorte d'Aragona e di Pamplona, come moglie di Alfonso I dal 1109 al 1114. È stata la prima sovrana europea regnante per proprio diritto[1].

Urraca di Castiglia
La regina Urraca in una miniatura medievale
Regina di Castiglia e León
In carica1109 - 1126
PredecessoreAlfonso VI
SuccessoreAlfonso VII
Regina consorte d'Aragona e di Pamplona
In carica1109 - 1114
PredecessoreAgnese di Aquitania
SuccessoreAgnese di Poitiers
Nome completoUrraca Alfonso
Altri titoliRegina di Galizia (1107-1112)
NascitaBurgos, 1080 circa
MorteSaldaña, 8 marzo 1126
SepolturaReal Basílica di Sant'Isidoro a León
Casa realeDinastia Jiménez di Navarra
PadreAlfonso VI
MadreCostanza di Borgogna
ConsortiRaimondo di Borgogna
Alfonso I il Battagliero
FigliSancha Raimundez
Alfonso Raimundez
ReligioneCattolicesimo
Firma

Biografia modifica

Urraca era la primogenita e unica figlia superstite di Alfonso VI il Valoroso, e della sua terza moglie, Costanza di Borgogna, figlia del duca di Borgogna Roberto I e di Hélie de Samur[2][3][4]. Per questo fu erede presunta dei Regni di Castiglia e León fino al 1107, quando suo padre riconobbe il suo figlio illegittimo, Sancho, come suo erede.

 
Statua della regina Urraca nel Parco del Retiro[5] di Madrid.

Matrimoni modifica

Primo matrimonio modifica

Il posto di Urraca nella linea di successione la fece diventare il centro della politica dinastica, e divenne una sposa bambina all'età di otto anni, nel 1087, a un nobile francese, Raimondo di Borgogna, che era giunto nella penisola iberica, al seguito dei cugini, Oddone futuro duca di Borgogna ed Enrico di Borgogna, che avevano accolto l'invito dell'abate di Cluny[6] che invitava alla guerra santa contro i Mori, dopo che l'emiro degli Almoravidi, Yūsuf ibn Tāshfīn aveva sconfitto suo padre, il re di León e Castiglia, Alfonso VI, nella battaglia di al-Zallaqa del 1086.

Il matrimonio di Urraca con Raimondo faceva parte della strategia diplomatica di Alfonso VI per attirare alleanze tra i Pirenei.

Tra il 1º maggio 1092 e il gennaio 1093 Raimondo sposò Urraca, divenendo così genero del re e nello stesso 1093[6], Alfonso VI concesse il governo del regno di Galizia al genero Raimondo concedendo, in sottordine a Raimondo, la contea di Portogallo a Enrico[7] che, sempre, nel 1092, aveva sposato Teresa, figlia naturale di Alfonso VI. In seguito Raimondo fu nominato governatore della città di Toledo. Nel 1098, Alfonso VI lo fece conte di Grajal[6].

Raimondo e Urraca, in quello stesso 1092, si ritirarono a vivere nel castello di Grajal[6]. Da questa unione nacquero tre figli[8][9]:

Essendo Urraca l'erede al trono, Raimondo pensava di succedere ad Alfonso sul trono di León e Castiglia e, tra il 1094 e il 1095, aveva convenuto con Enrico che al momento della successione gli avrebbe lasciato il regno di Galizia[12]. Ma le cose poi andarono diversamente in quanto Alfonso, nel 1100 circa, legittimò Sancho, il suo unico figlio maschio, che divenne così l'erede al trono. Raimondo nel 1107 premorì ad Alfonso.

Secondo matrimonio modifica

Nel 1108, con la morte di Sancho a Uclés, dove le truppe castigliano-leonesi comandate da Álvar Fáñez furono sconfitte, Urraca divenne nuovamente l'erede al trono. Alfonso VI riunì i nobili del Regno a Toledo e annunciò che la figlia era la prescelta per succedergli[2]. I nobili erano d'accordo con la designazione reale ma richiesero che Urraca si sposasse di nuovo. Parecchi candidati per la sua mano apparvero immediatamente, compresi i conti Gómez González e Pedro González de Lara. Alfonso VI temeva che le rivalità tra nobili castigliani e leonesi sarebbero aumentate se avesse sposato qualcuno di questi pretendenti e decise che sua figlia avrebbe sposato Alfonso I d'Aragona, aprendo l'opportunità di unire Castiglia-León con l'Aragona.

Regno di León
León
 

Garcia I
Ordoño II
Fruela II
Figli
Alfonso IV
Figli
Ramiro II
Ordoño III
Figli
Sancho I
Figli
Ordoño IV
Ramiro III
Figli
  • Ordono
Bermudo II
Figli
Alfonso V
Figli
Bermudo III
Sancha I con Ferdinando I
Figli
Alfonso VI (deposto, nel 1072, per pochi mesi, da Sancho II)
Figli
Urraca I
Figli
Alfonso VII
Ferdinando II
Figli
Alfonso IX
Figli
Sancha II e Dolce I
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Regno modifica

I negoziati per il matrimonio erano ancora in corso quando Alfonso VI morì nel 1109 e Urraca divenne regina, deludendo Enrico che si aspettava il regno di Galizia. Molti dei consiglieri di Alfonso VI e dei principali magnati del regno formarono una "opposizione silenziosa" al matrimonio della regina con il re di Aragona. Secondo Bernard F. Reilly, questi magnati temevano l'influenza che il re di Aragona avrebbe potuto esercitare su Urraca e sulla politica del regno. Urraca protestò contro il matrimonio ma onorò i suoi desideri del defunto padre (e del Consiglio Reale) e continuò con le trattative matrimoniali, sebbene lei e i consiglieri più vicini a suo padre si stessero stancando delle richieste di Alfonso I. Il matrimonio ebbe luogo all'inizio di ottobre del 1109 nel Castello di Monzón de Campos. Il matrimonio di Urraca e di Alfonso I provocò quasi subito ribellioni in Galizia e gli intrighi della sua illegittima sorellastra Teresa e del cognato Enrico.

 
La penisola iberica, all'inizio del XII secolo. La contea del Portogallo è ancora parte del regno di Galizia.

Uno dei primi atti dei nuovi sposi fu quello di firmare un patto in base al quale i monarchi si concedevano l'un l'altro soberana potestas sui reciproci regni, dichiarando eredi di entrambi i loro futuri figli, e, nel caso in cui l'unione fosse senza figli, il coniuge superstite avrebbe dovuto succedere l'altro sul trono. Fin dall'inizio, la fazione galiziana era divisa in due tendenze: una diretta da Diego Gelmírez, arcivescovo di Santiago di Compostela (che difese la posizione di Alfonso Raimúndez, figlio di Teresa ed Enrico, come successore di Urraca) e un altro guidato dal conte Pedro Fróilaz de Traba, precettore del giovane principe (che era incline alla completa indipendenza della Galizia sotto il governo di Alfonso). Un terzo gruppo di opposizione al matrimonio reale si trovava a corte ed era diretto dal conte Gómez González, la cui motivazione era il timore di perdere il potere, una sensazione presto confermata quando Alfonso I nominò nobili aragonesi e navarrini per importanti incarichi pubblici e amministratori delle fortezze.

Dalla Galizia il conte di Traba iniziò la prima ribellione contro i monarchi che reclamavano i diritti ereditari di Alfonso Raimúndez. In risposta alla ribellione galiziana, Alfonso I d'Aragona marciò con il suo esercito in Galizia e nel 1110, ristabilì l'ordine dopo avere sconfitto le truppe locali nel castello di Monterroso.

La ribellione galiziana contro il potere reale fu solo l'inizio di una serie di conflitti politici e militari che, con le personalità opposte di Urraca e Alfonso I e la loro avversione reciproca, diedero vita a una continua guerra civile nei regni ispanici sui seguenti anni.

Mentre la loro relazione si inaspriva Urraca accusò Alfonso di abusi fisici e nel maggio del 1110 si separò da Alfonso. In aggiunta alle sue obiezioni al modo in cui Alfonso gestiva i ribelli, la coppia ebbe un crollo per la sua esecuzione di uno dei ribelli che si era arreso alla regina, a cui la regina era incline a essere misericordiosa. Inoltre, poiché Urraca era sposata con qualcuno che nel regno non era molto amato, il figlio ed erede della regina divenne un punto di riferimento per gli oppositori al matrimonio.

Il cognato Enrico di Borgogna, nel 1110, arruolato un esercito in Francia, stipulò un accordo con Alfonso I per deporre la regina e dividersi il regno. Però una temporanea riconciliazione tra i coniugi fece fallire l'accordo. E, nel 1111, furono proclamati entrambi sovrani di Castiglia e di León mentre il giovane erede Alfonso Raimundez veniva incoronato re di Galizia.

Nel 1111 fu rinnovata la lega tra Enrico e Alfonso I che sconfissero la regina Urraca a Candespina. Le cronache ci raccontano di una infinita serie di conflitti tra marito e moglie e menzionano le infedeltà della regina come motivo, o pretesto, per il quale il re la rinchiuse in un castello nei pressi di Zamora.

 
La regina Urraca

I nobili castigliani però, che non sopportavano più Alfonso I, convinsero Urraca a impegnarsi a consegnare una parte del regno a Enrico e alla sorellastra Teresa, per cui le alleanze furono ribaltate e, nel 1112, unendo le loro forze, Enrico e Urraca costrinsero Alfonso I a Peñafiel, dove lo assediarono. A questo punto a Peñafiel giunse la moglie di Enrico, Teresa, per sollecitare la sorellastra Urraca a mantenere la promessa fatta a Enrico di consegnargli una parte del regno, per l'aiuto che gli dava nella guerra contro il marito.
La regina accondiscese alla divisione del suo regno; vedendo, però, che i soldati portoghesi trattavano Teresa come una regina, Urraca, indispettita, decise di fare la pace con il marito annullando il patto con Enrico e Teresa. Il 22 maggio dello stesso anno, però Enrico, combattendo ancora per Urraca, morì nell'assedio della città di Astorga[12], mentre i coniugi Urraca e Alfonso, stavano ormai rappacificandosi.

Teresa, definita dai cronisti bella e astuta, si precipitò a corte per reclamare i diritti che spettavano a lei e all'unico figlio maschio sopravvissuto al padre, Alfonso Henriquez, il futuro Conquistatore. Non ottenendo soddisfazione accusò la sorellastra di volere avvelenare il marito; l'accusa probabilmente non era del tutto infondata perché Alfonso si stava separando dalla moglie, la regina Urraca, senza perderne i possedimenti. Ma i nobili e i cittadini leonesi e castigliani si schierarono con la regina e Alfonso fu costretto a rientrare in Aragona. Nel 1114 fu sancita la separazione tra Urraca e il secondo marito, Alfonso, mentre l'anno dopo il matrimonio fu annullato per consanguineità[2]. Comunque già prima della separazione Urraca aveva un altro amante, il conte Pedro Gonzales di Lara[2], con cui forse qualche anno dopo celebrò delle nozze segrete e con il quale aveva avuto due figli[13]:

  • Elvira Pérez di Lara (1117-1174), sposò, in prime nozze, Garcia Perez di Trava, e in seconde nozze il conte Beltran di Risenoral;
  • Fernando Perez di Lara, detto Furtado (1120-1156).
 
Pantheon dei Re, nella Real Basílica di Sant'Isidoro a León, dove fu sepolta la regina Urraca

Lo scioglimento del matrimonio fu concesso dal papa Pasquale II che inoltre lasciò a Urraca il regno di León e Castiglia. La separazione, avvenuta nel 1114 diede inizio a un periodo di profonda instabilità nel regno, in una situazione di confusa guerra civile tra i sostenitori della regina, di Alfonso I, di Alfonso di Galizia (appoggiato dal potente vescovo di Compostela Diego Gelmirez) e la contessa del Portogallo Teresa, con continui cambi di alleanza tra le varie fazioni e il succedersi di ribellioni che si accesero nelle città del regno, le più importanti delle quali a Sahagún (1115) (dopo avere firmato il patto di Sahagún, si dice che la regina fosse stata umiliata e addirittura percossa dalla popolazione) e a Santiago di Compostela (1116-1117).

Nel 1121 Diego Gelmirez, promosso arcivescovo di Santiago di Compostela, dal papa Callisto II, organizzò un complotto con la complicità di Fernando Peres conte di Trava, cui partecipò anche Teresa (che in un secondo tempo divenne l'amante del conte), per portare il nipote del papa, il re di Galizia, Alfonso Raimundez sul trono al posto della madre, che immediatamente attaccò la sorellastra occupando la contea del Portogallo sino al fiume Duero. Teresa e il conte di Trava si rifugiarono nel castello di Lanhoso, dove furono assediati. Non si sa come ma Teresa riuscì a cavarsela e, riconoscendosi vassalla di Urraca, venne confermata contessa di Portogallo; quindi ricevette il dominio sui distretti di Zamora, Toro, Salamanca e Avila.

Morte modifica

La fase di instabilità perdurò fino alla morte della regina avvenuta nel 1126 in un castello della località di Saldaña (Palencia). Secondo la Cronaca Burgense[14] Urraca morì durante il parto di un figlio illegittimo (" in partu adulterini filii ")[2].
Secondo gli Annales Complutenses[15], Urraca morì l'8 marzo 1126, e fu tumulata a León[2], nel Pantheon dei Re (mausoleo) della Real Basílica di Sant'Isidoro. Le succedette il figlio Alfonso con il nome di Alfonso VII di Castiglia.

Ascendenza modifica

Note modifica

  1. ^ Del Carmen, p. 15.
  2. ^ a b c d e f (EN) Dinastie reali di Castiglia
  3. ^ (EN) Dinastie reali di Navarra-genealogy
  4. ^ (DE) Alfonso VI genealogie mittelalter Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive.
  5. ^ La statua della regina Urraca si trova nel viale dell'Argentina, conosciuto popolarmente come il passeggio delle statue e fa parte di una serie di statue dedicate a tutti i monarchi spagnoli, eseguite per la decorazione del Palazzo reale di Madrid durante il regno di Ferdinando VI. L'idea era quella di adornare la cornice del palazzo. Gli autori sono Olivieri y Felipe de Castro. Non furono mai poste nel luogo loro destinato ma furono collocate in diversi luoghi della città (la piazza d'Oriente, il parco del Retiro e la porta de Toledo) e alcune furono inviate anche in altre province.
  6. ^ a b c d (EN) Nobiltà del regno di Borgogna
  7. ^ Enrico di Borgogna governò la contea del Portogallo (a sud del fiume Miño), praticamente in autonomia dalla Galizia, difendendola dagli attacchi dei Mori.
  8. ^ (EN) Dinastie reali di Castiglia
  9. ^ (EN) Casa d'Ivrea
  10. ^ Secondo gli Annali toledani, Sancha nacque prima del 1095, ma si suppone che tale date sia sbagliata.
  11. ^ Gli Annali toledani sono una serie di annali, raccolti in tre parti riguardanti il regno di Toledo: il primo narra il periodo che inizia con la creazione della Contea di Castiglia sino al 1219, il secondo termina con il 1250 e il terzo arriva sino al XIV secolo.
  12. ^ a b (EN) Portogallo
  13. ^ (EN) Nobili di Castiglia
  14. ^ La Cronaca Burgense è composta da annali scritti, in latino, nel corso del XIII secolo e ritrovati, dopo secoli, nella cattedrale di Burgos (da cui il nome); furono compilati nella regione della Rioja e sono inerenti alla storia della Castiglia e della Navarra, dalla nascita di Gesù Cristo alla Battaglia di Las Navas de Tolosa, del 1212.
  15. ^ Gli Annales Complutenses furono compilati in Castiglia a metà del XII secolo, e coprono un periodo che va dalla nascita di Gesù Cristo sino alla morte della regina, Urraca di León e Castiglia

Bibliografia modifica

  • Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in "Storia del mondo medievale", vol. V, 1999, pp. 865–896.
  • Ermelindo Portela Del Carmen Pallares, La reina Urraca, Donostia-San Sebastian 2006.
  • Edgar Prestage, Il Portogallo nel medioevo, in «Storia del mondo medievale», vol. VII, 1999, pp. 576–610.

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