La Via Alpina è un progetto internazionale, volto a creare una serie di itinerari escursionistici di lunga percorrenza che percorrono l'intero arco delle Alpi, attraversando otto paesi d'Europa.[1]

Il logo del progetto

Ideato dall'associazione francese Grande Traversée des Alpes, ha avuto il suo varo ufficiale nel 1999 e ad oggi, sono stati tracciati 5 itinerari, distinti per colore e identificati da un apposito segnale riportante il logo di Via Alpina ed il colore dell'itinerario,[2] per un totale di circa 350 tappe ed oltre 5000 km di sentieri,[3] sovrapponendosi in alcuni tratti a quello di altri sentieri esistenti, quali la Grande Traversata delle Alpi italiana.[4]

Storia modifica

 
Segnavia della Via Alpina (percorso blu)

La nascita della Via Alpina affonda le sue radici nella firma, nel 1991, della Convenzione delle Alpi, un trattato con cui l'Unione europea e gli otto Paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia, Svizzera) ufficializzavano l'intenzione comune di garantire uno sviluppo sostenibile dell'ambiente alpino in un'ottica transnazionale ed interregionale.

In quest'ambito, nel 1999 l'associazione francese Grande Traversée des Alpes propone la creazione di un tracciato escursionistico che attraversi tutti i paesi; il progetto riscuote l'approvazione di tutti i firmatari della Convenzione. Nel 2000 si formano gli organi di gestione del progetto, in particolare il Comitato Internazionale di Pilotaggio (CIP), e viene scelto il nome del progetto, appunto Via Alpina.

La prima fase di attività si svolge tra il 2001 ed il 2004, imperniata sul principio della valutazione delle risorse esistenti. Il tracciato viene definito su sentieri già presenti, sui quali vengono apposti i segnali della Via Alpina; vengono anche avviate le convenzioni con i posti tappa, strutture ricettive analoghe ai gîte d'étape della Grande Traversée des Alpes (che già avevano ispirato i posti tappa GTA in Piemonte), presso i quali vengono apposti appositi cartelli informativi. Nel contempo, si predispone anche la parte di documentazione: opuscoli, cartografia a diverse scale, sito internet. Completata questa fase, ne ha inizio una seconda, dal 2005, più centrata sulla valorizzazione dell'iniziativa a livello locale: scopo di questa fase è quello di aiutare gli enti locali ad utilizzare la Via Alpina per migliorare l'offerta turistica.[5]

Organizzazione modifica

Il progetto Via Alpina è retto da un Comitato Internazionale di Pilotaggio (CIP), costituito da rappresentanti delle amministrazioni nazionali e regionali, delle associazioni di escursionismo e degli enti di promozione turistica degli otto Paesi partecipanti all'iniziativa. Il CIP si appoggia, per lo sviluppo del progetto in ogni Paese, ad otto segretariati nazionali.

L'Italia è rappresentata nel CIP dai seguenti componenti:

Il ruolo di segretariato Nazionale in Italia è svolto dalla Regione Piemonte.[6] In Svizzera dalla federazione Sentieri Svizzeri.

I lavori sono coordinati da un segretariato internazionale, gestito fino all'inizio 2014 dall'associazione Grande Traversée des Alpes stessa e poi trasferito alla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, CIPRA.

Itinerari modifica

 
Mappa dei cinque itinerari

La Via Alpina comprende 5 itinerari:

Tutti gli itinerari sono studiati per avere difficoltà di tipo strettamente escursionistico, in maniera da essere accessibili al maggior numero di persone.[7] Il punto più alto dell'intera Via Alpina è il Giogo Basso, tra Alto Adige e Austria, a 3017 m di quota.[3]

Itinerario rosso modifica

 
Tratto di sentiero dove si incontrano la Grande Traversata delle Alpi, il percorso "rosso" della Via Alpina ed il Giro del Marguareis

Attraversa tutte le Alpi da est a ovest, con partenza da Muggia (TS) ed arrivo al Principato di Monaco.

Il percorso tocca tutti gli otto Paesi costituenti, attraversando la frontiera 44 volte, tenendosi principalmente sul versante "continentale" dello spartiacque.

Partito da Muggia, il percorso risale parallelo al confine sul versante sloveno, per poi entrare in Austria e raggiungere l'Alto Adige, che attraversa nel suo settore NE; rientrato in Austria, il percorso si sviluppa verso Ovest entrando in Germania e raggiungendo il Liechtenstein; da qui, volge a SE fino ad arrivare di nuovo in Italia nella zona del Parco nazionale dello Stelvio. Il tracciato prosegue in direzione SO verso Tirano, poi piega di nuovo ad Ovest, proseguendo in prossimità del confine tra Svizzera ed Italia, che valica più volte. Girando intorno al Monte Bianco dal lato occidentale, il percorso si ridirige verso SO, attraversando la Valle d'Aosta ed entrando nel Parco nazionale della Vanoise (Francia); all'altezza di Briançon piega a SE, rientrando in Italia. Da qui segue il confine tra Italia e Francia, passando in prossimità dell'Argentera e del Marguareis, per poi percorrere la Valle Roja fino ad arrivare a Monaco.[8]

Di seguito viene riportato l'elenco delle 161 tappe:

Itinerario blu modifica

Quasi interamente compreso in Italia, questo itinerario riprende ed espande il percorso della Grande Traversata delle Alpi (GTA), partendo da Riale, in Val Formazza, ed arrivando a Sospel in Valle Roja, dove si ricongiunge all'itinerario rosso. Nei dintorni di Domodossola si aggancia al percorso della GTA, che segue abbastanza fedelmente, passando ai piedi del Gran Paradiso e del Monviso, fino all'alta Valle Maira; qui si porta sul versante francese, ed attraversando il Parco nazionale del Mercantour scende a Sospel, termine del percorso.[9]

Di seguito vengono riportate le 61 tappe del percorso:

Itinerario verde modifica

È il più breve degli itinerari, sviluppandosi su sole 13 tappe da Vaduz in Liechtenstein ad Adelboden in Svizzera. Attraversa la valle del Reno, ed in Svizzera segue la Via dei Passi Alpini, transitando ai piedi dell'Eiger, del Mönch e della Jungfrau. Può costituire una scorciatoia per l'itinerario rosso.[10]

Di seguito vengono riportate le 13 tappe del percorso:

Itinerario giallo modifica

Parte da Muggia (TS) ed arriva ad Oberstdorf (Baviera), attraversando le Dolomiti. Presenta un forte interesse storico, attraversando molte delle zone teatro di battaglia durante la prima guerra mondiale. Da Trieste, il tracciato risale verso Tolmezzo passando prossimo alla frontiera italo-slovena; da qui, volge a Ovest, attraversa il Cadore e le Dolomiti Bellunesi, si porta sul tracciato del Viel del Pan sulla Marmolada, e giunge a Bolzano, dove si dirige a nord. Si passa in Austria per il Niederjoch, il punto più alto di tutta la Via Alpina, (3017 m). Il tracciato segue la valle dell'Inn, quindi entra nell'Algovia per terminare a Obersdorf, nelle Alpi Bavaresi, dove incontra gli itinerari rosso e viola.[11]

Di seguito vengono riportate le 40 tappe del percorso:

Itinerario viola modifica

Parte dal massiccio del monte Tricorno, in prossimità di Kranjska Gora (Slovenia), ed arriva ad Oberstdorf (Baviera). Si sviluppa principalmente nelle Alpi calcaree orientali, tra Slovenia ed Austria; passa vicino a Salisburgo, poi entra in Germania, percorrendo l'antico tracciato del Maximiliansweg. È interessante dal punto di vista turistico perché passa in prossimità di molti siti d'interesse, quali il Parco nazionale di Berchtesgaden.[12]

Di seguito vengono riportate le 66 tappe del percorso:

Note modifica

Voci correlate modifica

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