In qualificazione Vasili Rudenkov (URSS) stabilisce il nuovo record olimpico con un lancio a 67,03.
Rudenkov parte bene anche in finale ed è in testa dopo il primo turno con 65,60. Al secondo lancio è superato di 4 cm dal campione europeo Rut. Il sovietico ribadisce subito la sua superiorità con 67,10 al terzo turno: è il nuovo record olimpico. Rut invece non si migliora: un nullo, cui seguiranno due lanci inferiori ai 65 metri. La vittoria va al sovietico. Si inserisce nella lotta per il podio l'ungherese Zsivotzky, che al quarto turno sale a 65,79, cogliendo la medaglia d'argento.
Deludono gli americani: Harold Connolly, che poco prima dei Giochi ha sfondato per primo il muro dei 70 metri, finisce solo all'ottavo posto con 63,59. Fa peggio di lui il vincitore dei Trials, Hall: 14° con 59,76.
La vittoria di Rudenkov apre il ciclo di successi russi nella specialità, che negli anni successivi sarà terra di conquista per la scuola sovietica.
(EN) the Organizing Committee, Athletics (PDF), in The games of XVII Olympiad - Rome 1960, Volume Two part 1, Roma, 1960, pp. 59-213. URL consultato il 4 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2008).