Bela Lugosi
Bela Lugosi, nome d'arte di Béla Ferenc Dezső Blaskó (Lugoj, 20 ottobre 1882 – Los Angeles, 16 agosto 1956), è stato un attore ungherese. È rimasto celebre per le sue interpretazioni nei film horror, prima fra tutte quella del personaggio di Dracula.
Indice
BiografiaModifica
DebuttoModifica
Nacque a Lugos (oggi Lugoj, Romania) nel Banato, regione dell'Austria-Ungheria, ultimo dei quattro figli di István Blaskó, un banchiere, e da Paula de Vojnich; una famiglia di etnia ungherese e di religione cattolica. Dall'aggettivo in lingua ungherese della sua città natale prese il cognome d'arte che adottò durante la sua lunga carriera di attore.
Partecipò alla prima guerra mondiale come tenente di fanteria dell'Imperial regio Esercito dal 1914 al 1916 e, dopo il conflitto, fondò il sindacato degli attori e fu parte attiva della sinistra del suo paese. Venne anche decorato con la Medaglia ai feriti di guerra per la sua partecipazione al conflitto nel Fronte russo. Nel 1917 sposò Ilona Szmik, da cui si separò nel 1920.
Lugosi studiò all'Accademia teatrale di Budapest, dove iniziò a calcare le scene, diventando presto famoso come eroe romantico del palcoscenico. Dopo la caduta del primo regime comunista della Repubblica Democratica di Ungheria nel suo paese (marzo-agosto 1919), si trasferì prima in Germania e poi negli Stati Uniti. Lì incontrò il personaggio della sua vita, quello del Conte Dracula, che interpretò per diversi anni nei teatri di Broadway e in compagnie di giro.
DraculaModifica
Nel 1931, Lugosi venne scritturato dalla casa produttrice Universal Pictures (specializzata nel genere horror) per portare finalmente sullo schermo il personaggio di Dracula, nell'omonimo film diretto da Tod Browning.
La pellicola ebbe un enorme successo, al di là delle più rosee previsioni della Universal, ed è a tutt'oggi considerata un "classico" del suo genere, grazie soprattutto alla suggestiva interpretazione di Lugosi che, con la sua eleganza, il suo sguardo ipnotico e il suo accento mitteleuropeo, diede al personaggio del Conte vampiro un fascino aristocratico e macabro al tempo stesso.
Inizialmente scritturato per interpretare il mostro in Frankenstein di James Whale (1931), Lugosi abbandonò il film prima dell'inizio delle riprese, per divergenze artistiche con la produzione[1], lasciando il posto a Boris Karloff. Solo nel 1939 tornerà sul set di un film sul mostro di Frankenstein, interpretando con efficacia il ruolo di Ygor in Il figlio di Frankenstein (1939) e nel successivo Il terrore di Frankenstein (1942), prima di accettare di interpretare finalmente l'infelice creatura creata in laboratorio in Frankenstein contro l'uomo lupo (1943).
Dopo aver interpretato sul grande schermo il ruolo di Dracula, l'attore divenne immediatamente un divo dell'horror e lavorò intensamente per tutti gli anni trenta, continuando ad apparire con una certa regolarità durante il decennio successivo (nel corso del quale recitò in una trentina di pellicole) e arrestandosi quasi bruscamente negli anni cinquanta. Nell'arco della sua carriera americana Bela Lugosi si lasciò coinvolgere in una miriade di film del terrore, alcuni di ottima fattura come Il dottor Miracolo, L'isola degli zombies, The Black Cat, Il raggio invisibile e L'uomo lupo, altri, tenuto conto dei limiti di budget della produzione, ancora di buon livello (Il corpo scomparso, Voodoo Man) ma più spesso decisamente scadenti, quali ad esempio L'uomo scimmia e Scared to Death, impersonando di volta in volta il ruolo di medico folle, di vampiro, di scienziato sadico.
Specializzatosi così in ruoli di personaggi sinistri, dalla gestualità enfatica e spesso al limite del grottesco, solo in rare occasioni Lugosi ebbe la possibilità di allontanarsi da questo cliché: una di queste fu per un piccolo ruolo nella commedia Ninotchka (1939), accanto a Greta Garbo.
Rivalità con Boris KarloffModifica
Le pellicole The Black Cat (1934), il già citato Il figlio di Frankenstein (1939) e La iena - L'uomo di mezzanotte (1945) misero Lugosi a confronto con il suo maggiore rivale nel genere horror, Boris Karloff, che aveva interpretato il mostro di Frankenstein nella pellicola di Whale al suo posto, confronto che suscitò molte e svariate opinioni tra gli esperti e gli storici del cinema.
Alcuni parlano di un Lugosi risentito per il successo e l'abilità di Karloff nell'ottenere parti migliori, mentre altri riferiscono che tra i due vi fu, almeno per un certo periodo, una buona amicizia [senza fonte].
Il declino e la collaborazione con Ed WoodModifica
Dopo la metà degli anni quaranta i ruoli disponibili si diradarono, e per Lugosi, diventato morfinomane, iniziò un rapido e triste declino. Nel 1948 tornò al personaggio di Dracula con il film Il cervello di Frankenstein, parodia del genere horror nella quale interpretò il suo storico ruolo per la seconda e ultima volta sullo schermo, accanto ai comici Gianni e Pinotto. Ormai snobbato dalla critica, Lugosi non apparve più sullo schermo fino al 1952, quando si produsse in un'altra infelice parodia di se stesso nel demenziale Bela Lugosi Meets a Brooklyn Gorilla (1952).
Verso la metà degli anni cinquanta, afflitto da problemi di salute e trovandosi in difficoltà finanziarie, Lugosi tornò sullo schermo, accettando di apparire in tre pellicole del regista Edward D. Wood Jr., tra le quali Glen or Glenda (1953) e La sposa del mostro (Bride of the Monster) (1955). Lugosi apparve inoltre nel film Il sonno nero del dottor Satana (1956), in cui recitò con alcuni dei maggiori interpreti dell'horror: Lon Chaney Jr., John Carradine e Basil Rathbone.
Lugosi morì a Hollywood (California) il 16 agosto 1956, per un attacco cardiaco, all'età di settantatré anni. Fu sepolto all'Holy Cross Cemetery, a Culver City con indosso il mantello di Dracula, secondo le volontà della moglie e del figlio.
L'ultima delle tre pellicole dirette da Ed Wood, Plan 9 from Outer Space (1959), venne girata dopo la morte di Lugosi e contiene solo poche sequenze con l'attore protagonista, tratte da provini effettuati prima della produzione del film. In altre scene, la parte di Lugosi è ripresa da una controfigura che appare di spalle, o col volto semi-coperto.
Le vicende dell'ultimo periodo della vita di Lugosi e la sua collaborazione con il regista Ed Wood sono narrate (in maniera romanzata) nel film biografico di Tim Burton Ed Wood (1994), in cui Lugosi è interpretato da Martin Landau, il quale vinse - per questo ruolo - il premio Oscar al miglior attore non protagonista.
Influenza nella cultura di massaModifica
- Il gruppo goth-rock post-punk inglese dei Bauhaus gli ha dedicato una canzone intitolata Bela Lugosi's Dead. Durante le esibizioni live il cantante, Peter Murphy era solito recitarne il testo nel suo mantello à la Bela. Anni dopo, il gruppo thrash-death metal brasiliano Sepultura, la band italiana Opera IX e quella francese Nouvelle Vague hanno fatto delle reinterpretazioni del brano dei Bauhaus.
- Il nome Bela Lugosi è citato più volte da Pier Vittorio Tondelli nell'ultimo capitolo ("Autobahn") del libro Altri Libertini.
- Nel suo Bela Lugosi (Adelphi) Edgardo Franzosini racconta che Lugosi finì per identificarsi con il più famoso dei personaggi da lui interpretati e che morì pronunciando le parole: "Io sono il conte Dracula. Io sono immortale!".
- Nella serie di romanzi Cronache dei vampiri di Anne Rice il Bela Lugosi è uno dei tanti locali dark/gothic frequentati dai vampiri.
- L'attore Bĕla Blasko Lugosi è uno tra i protagonisti nel romanzo di Marco Buticchi L'anello dei Re, dove egli compare in veste di sé stesso dall'età giovanile alla morte passando per la carriera militare, gli esordi nel cinema, il successo e il tramonto come attore. L'autore ve lo raffigura privo di scrupoli legando curiosamente la sua carriera di attore e interprete principale del personaggio di Dracula il vampiro con il soggetto del libro stesso.
- Nel fumetto 'Zagor uno dei nemici principali del protagonista è un vampiro chiamato Bela Rakosi.
- Il chitarrista dei Def Leppard, Phil Collen, possiede una chitarra Jackson Dinky recante l'effigie di Bela Lugosi, fatta costruire appositamente per lui intorno alla metà degli anni ottanta. La chitarra è stata utilizzata nel video della canzone Animal e durante numerose esibizioni live.[2]
- Nella canzone dei Kinks del 1972 Celluloid Heroes (in cui il leader della band Ray Davies rende omaggio alla Hollywood walk of fame e al cinema americano con cui era cresciuto) Lugosi è citato nella terza strofa.[3]
- L'attore viene citato nel singolo del 2006 La mia parte intollerante, del cantautore italiano Caparezza. "[...] studio in una classe di rissosi eccitati dai globuli rossi manco fossero Bela Lugosi."
- Nel gioco di ruolo Vampiri: la Masquerade, l'espressione "Bela Lugosi è morto" è una presa in giro dei vampiri nei confronti della vita dei comuni mortali, destinata a finire.
- Nel film Hotel Transylvania 2, il fedele servo di Vlad Dracula si chiama Bela proprio in suo onore.
- A Bela Lugosi è dedicata una rapsodia per organo, composta nel 2017 da Carlotta Ferrari, le cui sezioni ripercorrono idealmente la carriera dell'attore e si concludono con una ciarda ungherese.[4]
FilmografiaModifica
- A Régiséggyüjtö, cortometraggio, regia di Alfréd Deésy (1917)
- Nászdal, regia di Alfréd Deésy (1917)
- Leoni Leo, regia di Alfréd Deésy (1917)
- Az ezredes, regia di Michael Curtiz (1917)
- Tavaszi vihar, regia di Alfréd Deésy (1918)
- Lulu, regia di Michael Curtiz (1918)
- Küzdelem a létért, regia di Alfréd Deésy (1918)
- Casanova, regia di Alfréd Deésy (1918)
- Álarcosbál, regia di Alfréd Deésy (1918)
- Lili, regia di Cornelius Hintner (1918)
- Az élet királya, regia di Alfréd Deésy (1918)
- 99, regia di Michael Curtiz (1918)
- Die Teufelsanbeter, regia di Marie Luise Droop (1920)
- Die Frau im Delphin, oder 30 Tage auf dem Meeresgrund, regia di Artur Kiekebusch-Brenken (1920)
- Der Fluch der Menschheit - 1. Die Tochter der Arbeit, regia di Richard Eichberg (1920)
- Hypnose, regia di Richard Eichberg (1920)
- Der Tanz auf dem Vulkan - 1. Sybil Young, regia di Richard Eichberg (1920)
- Der Tanz auf dem Vulkan - 2. Der Tod des Großfürsten, regia di Richard Eichberg (1920)
- Nat Pinkerton im Kampf, 1. Teil - Das Ende des Artisten Bartolini, regia di Wolfgang Neff (1920)
- La testa di Giano (Der Januskopf), regia di Friedrich Wilhelm Murnau (1920)
- Lederstrumpf, 1. Teil: Der Wildtöter und Chingachgook, regia di Arthur Wellin (1920)
- Der Fluch der Menschheit - 2. Im Rausche der Milliarden, regia di Richard Eichberg (1920)
- Auf den Trümmern des Paradieses, regia di Josef Stein (1920)
- Lederstrumpf, 2. Teil: Der Letzte der Mohikaner, regia di Arthur Wellin (1920)
- Die Todeskarawane, regia di Josef Stein (1920)
- The Last of the Mohicans, non accreditato, regia di Clarence Brown e Maurice Tourneur (1920)
- Johann Hopkins, der Dritte, regia di Wolfgang Neff (1921)
- Ihre Hoheit die Tänzerin (1922)
- The Silent Command, regia di J. Gordon Edwards (1923)
- The Rejected Woman, regia di Albert Parker (1924)
- L'uomo che prende gli schiaffi (He Who Gets Slapped), non accreditato, regia di Victor Sjöström (1924)
- The Midnight Girl, regia di Wilfred Noy (1925)
- Daughters Who Pay, regia di George Terwilliger (1925)
- Punchinello, cortometraggio, regia di Duncan Renaldo (1926)
- How to Handle Women, non accreditato, regia di William James Craft (1928)
- The Veiled Woman, regia di Emmett J. Flynn (1929)
- Prisoners, regia di William A. Seiter (1929)
- The Thirteenth Chair, regia di Tod Browning (1929)
- Il re del jazz (The King of Jazz), regia di John Murray Anderson e (non accreditato) Pál Fejös (1930)
- Such Men Are Dangerous di Kenneth Hawks (non accreditato) (1930)
- La seduzione del peccato (Wild Company), regia di Leo McCarey (1930)
- La spia (Renegades), regia di Victor Fleming (1930)
- Valzer viennese (Viennese Nights, regia di Alan Crosland (1930)
- Oh, for a Man, regia di Hamilton MacFadden (1930)
- Dracula (Dracula), regia di Tod Browning (1931)
- Fifty Million Frenchmen, regia di Lloyd Bacon (1931)
- Sempre rivali (Women of All Nations), non accreditato, regia di Raoul Walsh (1931)
- Il cammello nero (The Black Camel), regia di Hamilton MacFadden (1931)
- Broadminded, regia di Mervyn LeRoy (1931)
- Il dottor Miracolo (Murders in the Rue Morgue), regia di Robert Florey (1932)
- L'isola degli zombies (White Zombie), regia di Victor Halperin (1932)
- Chandu the Magician, regia di William Cameron Menzies e Marcel Varnel (1932)
- Bacio mortale (The Death Kiss), regia di Edwin L. Marin (1933)
- L'isola delle anime perdute (Island of Lost Souls, 1932), regia di Erle C. Kenton (non accreditato)
- The Whispering Shadow, regia di Colbert Clark e Albert Herman (1933)
- Night of Terror (noto anche con il titolo He Lived to Kill), regia di Benjamin Stoloff (1933)
- International House, regia di A. Edward Sutherland (1933)
- Orizzonti di fuoco (The Devil's in Love), non accreditato, regia di William Dieterle (1933)
- The Return of Chandu, regia di Ray Taylor (1934) - di questo film esistono due versioni: una della durata di 65' e una, divisa in 12 capitoli, di 208'
- The Black Cat, regia di Edgar G. Ulmer (1934)
- Gift of Gab, regia di Karl Freund (1934)
- The Mysterious Mr. Wong, regia di William Nigh (1934)
- Chandu on the Magic Island, regia di Ray Taylor (1935)
- La morte azzurra (The Best Man Wins), regia di Erle C. Kenton (1935)
- I Vampiri di Praga (Mark of the Vampire), regia di Tod Browning (1935)
- The Mystery of the Marie Celeste, regia di Denison Clift (1935)
- The Raven, regia di Lew Landers (1935)
- Un dramma per televisione (Murder by Television), regia di Clifford Sanforth (1935)
- Il raggio invisibile (The Invisible Ray), regia di Lambert Hillyer (1936)
- Postal Inspector, regia di Otto Brower (1936)
- Shadow of Chinatown, regia di Robert F. Hill (1936) - di questo film esistono due versioni: una della durata di 65' e una, divisa in 15 capitoli, di 300'
- S.O.S. Coast Guard, regia di Alan James e William Witney (1937)
- The Phantom Creeps, regia di Ford Beebe e Saul A. Goodkind (1939)
- Il figlio di Frankenstein (Son of Frankenstein), regia di Rowland V. Lee (1939)
- The Gorilla, regia di Allan Dwan (1939)
- Ninotchka (Ninotchka), regia di Ernst Lubitsch (1939)
- Occhi neri di Londra (The Dark Eyes of London), regia di Walter Summers (1940)
- The Saint's Double Trouble, regia di Jack Hively (1940)
- Black Friday, regia di Arthur Lubin (1940)
- Notti di terrore, conosciuto anche come Minaccia occulta e come La notte dei pipistrelli (The Devil Bat), regia di Jean Yarbrough (1940)
- You'll Find Out, regia di David Butler (1940)
- The Invisible Ghost, regia di Joseph H. Lewis (1941)
- The Black Cat, regia di Albert S. Rogell (1941)
- Spooks Run Wild, regia di Phil Rosen (1941)
- L'uomo lupo (The Wolf Man), regia di George Waggner (1941)
- Black Dragons, regia di William Nigh (1942)
- Il terrore di Frankenstein (The Ghost of Frankenstein) (1942)
- Il corpo scomparso (The Corpse Vanishes), regia di Wallace Fox (1942)
- A mezzanotte corre il terrore (Bowery at Midnight) (1942)
- Frankenstein contro l'uomo lupo (Frankenstein Meets the Wolf Man) (1943)
- L'uomo scimmia (The Ape Man) (1943)
- Voodoo Man, regia di William Beaudine (1944)
- Il ritorno del vampiro (The Return of the Vampire), regia di Lew Landers (1944)
- La iena - L'uomo di mezzanotte (The Body Snatcher) (1945)
- Scared to Death, regia di W. H. Cabanne (1947)
- Il cervello di Frankenstein (Bud Abbott Lou Costello Meet Frankenstein) (1948)
- Bela Lugosi Meets a Brooklyn Gorilla, regia di William Beaudine (1952)
- Glen or Glenda, regia di Edward D. Wood Jr. (1953)
- La sposa del mostro (Bride of the Monster), regia di Edward D. Wood Jr. (1955)
- Il sonno nero del dottor Satana, regia di Reginald Le Borg (1956)
- Plan 9 from Outer Space, regia di Edward D. Wood Jr. (1959)
Doppiatori italianiModifica
- Corrado Racca in Il cervello di Frankenstein, Notti di terrore
- Amilcare Pettinelli in Il figlio di Frankenstein
- Mario Besesti in La jena
- Gabriele Carrara in Un dramma per televisione (ridoppiaggio), A mezzanotte corre il terrore (ridoppiaggio)
- Elio Pandolfi in Dracula (1ª edizione)
- Pietro Ubaldi in Dracula (2ª edizione)
- Ambrogio Colombo in Dracula (3ª edizione)
NoteModifica
- ^ Richard Bojarski, The complete films of Bela Lugosi, The Citadel Press, 1992, pag. 28-29
- ^ (EN) Phil Collen: Jackson Dinky '86, "Bela"
- ^ Lyrics for "Celluloid Heroes"
- ^ Carlotta Ferrari, Bela Lugosi (2017). Carson Cooman, organo, su youtube.com.
BibliografiaModifica
- (EN) Ray Stuart Immortals of the Screen, Bonanza Books, New York 1965
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Bela Lugosi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bela Lugosi
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Bela Lugosi, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- Bela Lugosi, in CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Bela Lugosi su Find A Grave, su findagrave.com. URL consultato il 28 giugno 2010.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 14803252 · ISNI (EN) 0000 0001 2276 8254 · LCCN (EN) n80073607 · GND (DE) 118922785 · BNF (FR) cb121216614 (data) |
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