Palestrina

comune italiano
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Palestrina è un comune italiano di 21 942 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, situata lungo la via Prenestina, a cui ha dato il nome, in quanto l'antico nome della città era Praeneste.

Palestrina
comune
Palestrina – Stemma
Palestrina – Bandiera
Palestrina – Veduta
Palestrina – Veduta
Vista panoramica di Palestrina da Palazzo Colonna Barberini
Localizzazione
StatoItalia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Territorio
Coordinate41°50′N 12°54′E / 41.833333°N 12.9°E41.833333; 12.9 (Palestrina)
Altitudine450 m s.l.m.
Superficie47,02 km²
Abitanti21 942[1] (31-10-2021)
Densità466,65 ab./km²
FrazioniCarchitti, Valvarino
Comuni confinantiArtena, Castel San Pietro Romano, Cave, Gallicano nel Lazio, Labico, Rocca di Cave, Rocca Priora, Roma, San Cesareo, Valmontone, Zagarolo
Altre informazioni
Cod. postale00036 (Capoluogo, Valvarino, Carchitti)
Prefisso06
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058074
Cod. catastaleG274
TargaRM
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 141 GG[3]
Nome abitantiprenestini, palestrinesi
Patronosant'Agapito martire, santa Rosalia
Giorno festivo18 agosto - 4 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Palestrina
Palestrina
Palestrina – Mappa
Palestrina – Mappa
Posizione del comune di Palestrina nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale
Campanile della chiesa di Sant'Agapito
Pozzo e cavea del Santuario della Fortuna Primigenia
Porta Solis
Statua dedicata a Giovanni Pierluigi da Palestrina

Geografia fisicaModifica

TerritorioModifica

Palestrina sorge sulle pendici del monte Ginestro, una delle sommità dei monti Prenestini, tra i bacini dei fiumi Sacco e Aniene. Il territorio comunale è orograficamente eterogeneo, in quanto si passa dai 660 m s.l.m. del quartiere Scacciato fino ai 350 m s.l.m. delle frazioni a valle.

ClimaModifica

Classificazione climatica: zona E, 2141 GR/G.

StoriaModifica

Età anticaModifica

L'attuale Palestrina sorge sull'antica Praeneste, città latina celeberrima in età antica per il Santuario della Fortuna Primigenia, santuario dedicato alla dea Fortuna Primigenia[4] e che gli studi più recenti datano agli ultimi decenni del II secolo a.C.

I primi reperti archeologici attestanti l'occupazione del sito e relativi a sepolture cosiddette principesche (Tomba Barberini e Tomba Bernardini), risalgono all'inizio dell'VIII secolo a.C., alla vigilia della fioritura che investì la città in età orientalizzante (VIII-VII secolo a.C.).

Numerose sono le leggende che narrano la sua fondazione. Diverse tradizioni annotano come fondatore Telegono, figlio di Ulisse e di Circe, oppure l'eroe eponimo Prenesto (in greco Πραινεστός), figlio del re Latino e nipote di Ulisse.[4] Catone, Varrone, Virgilio e Solino, invece, legano la città alla figura di Ceculo, creduto figlio del dio Vulcano e ritrovato in fasce presso alcuni fuochi che gli avrebbero occultato la vista.

La città venne conquistata da Roma con i suoi alleati della Lega Latina, dopo aver opposto strenua resistenza durante la quale aveva stabilito un'alleanza con i Galli in funzione anti romana.

La sua posizione strategica, dominante la Valle del Sacco, grazie anche a imponenti opere di fortificazione,[4] un passaggio obbligato nei collegamenti tra il Lazio e l'Italia meridionale, ne favorì la fioritura, attestata dalla costruzione di un foro e dalla monumentalizzazione del santuario oracolare dedicato alla Fortuna Primigenia, datati entrambi alla fine del II secolo a.C. Il santuario si colloca tra i capolavori dell'architettura romana di epoca repubblicana, influenzato, nella scenografica disposizione a terrazze, da realizzazioni ellenistiche, ma realizzato traendo partito dalla tecnica costruttiva del cementizio. Nel 39 d.C. l'imperatore Romano Caligola in onore della Dea Fortuna venerata nella città Praeneste denominò due legioni di nuova formazione la legio XXII Primigenia e la legio XV Primigenia Nel 90 a.C. i cittadini di Palestrina ottennero la cittadinanza romana. Nell'82 a.C., durante la guerra civile, la città parteggiò per Gaio Mario il giovane, che qui morì.[4] Lucio Cornelio Silla, in quell'occasione, ne sterminò tutti i cittadini maschi e vi installò una colonia militare. Le iscrizioni testimoniano l'avvicendamento nelle occorrenze epigrafiche dei gentilizi prenestini.

Fu uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dall'imperatore Augusto, insieme alle coste e le isole della Campania, oltre alle città vicine a Roma, come Lanuvium e Tibur.[5]

Età medievaleModifica

A partire dal IV secolo si ha notizia di vescovi prenestini divenendo poi sede suburbicaria, con patrono sant'Agapito martire. Tra i suoi vescovi si contano ben cinque cardinali divenuti in seguito papi[6].
Concessa per tre generazioni da papa Giovanni XIII a favore della congiunta senatrice Stefania nel 970[7], la città passò per matrimonio della sua discendente, la contessa Imilia, nel XII secolo ai Conti di Tuscolo e da questi, intorno alla seconda metà dell'XI secolo ai Colonna[8] che contrastarono la restituzione della città alla Santa sede[9], consolidandone progressivamente il dominio e divenendo a seguito della concessione di papa Onorio II, principale possedimento storico della famiglia. Rimase così coinvolta nelle lotte dei Colonna contro il papato, subendo disastrose conseguenze quali quella della primavera del 1299 per opera di Bonifacio VIII in cui fu rasa al suolo[10] e nuovamente distrutta dalle fondamenta dal cardinale Giovanni Maria Vitelleschi nel 1436 (o 1437) a causa dell'opposizione dei Colonna a Eugenio IV[11]. Nel 1449 la città veniva restituita ai Colonna da Niccolò V con l'espresso divieto di ricostruirvi la fortezza che tuttavia venne riedificata nel 1482.

Età modernaModifica

Nel XVI secolo diede i natali al compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Pervenuta per divisione nel secolo XIV al ramo dei Colonna di Sciarra, la città fu eretta in principato con privilegio di Pio V nel 1571 conferito a Giulio Cesare Colonna, venne successivamente ceduta dal figlio di costui Francesco ai Barberini, che la tennero per circa un secolo fino alla loro estinzione quando tornò ai Colonna in persona di Giulio Cesare Colonna di Sciarra, V principe di Carbognano i cui discendenti dovettero assumere, secondo i patti matrimoniali, il cognome Barberini, tenendola fino al termine della feudalità.

Età contemporaneaModifica

A partire dalla fine del XIX secolo, a causa di una carestia che colpì le popolazioni di montagna, un gruppo di agricoltori di Capranica Prenestina si trasferì in un territorio appartenente al comune di Palestrina, territorio che prese la denominazione di Carchitti (attuale frazione di Palestrina), dedicandosi alla coltivazione delle fragole[12].

Durante il Risorgimento, nel 1849, il tenente Luigi Cucelli si distinse a Palestrina accompagnando la ritirata di Garibaldi da Roma, avvenuta dopo la caduta della Repubblica Romana.

Nel 1944 il centro storico venne distrutto dai bombardamenti, ma proprio la distruzione delle costruzioni che vi si erano insediate dopo l'abbandono, permise di rimettere in luce l'antico santuario repubblicano.
Notevole fu, e resta ancora oggi, l'attività archeologica di riscoperta.

Il 28 maggio del 1944 dei soldati tedeschi stavano rubando del pollame nel podere di Agapito Pinci in località Vigesimo. Minacciato dai soldati, Agapito si rivolse ad un gruppo di partigiani che operavano poco lontano a Colle Francolino. Del gruppo facevano parte anche Carla Capponi e Rosario Bentivegna, quest’ultimo al comando delle formazioni partigiane dei Monti Prenestini.
Il reparto partigiano intervenne e si scontrò con i nazisti e un soldato tedesco rimase ucciso.
Subito dopo lo scontro partì la rappresaglia da parte di un altro gruppo di soldati tedeschi di passaggio che, irrompendo nel casale dei Pinci, prelevò undici persone, tra cui tutta la famiglia Pinci.
Gli undici sequestrati credettero di essere stati selezionati per un lavoro sulla strada provinciale di Valmontone per poi tornare a casa in serata ma, poco dopo essersi avviati, vennero fucilati nei pressi della casa. I loro nomi erano Carlo Pinci, Mario Pinci, Umberta Pinci, Corrado Pinci, Viviana Pinci, Agapito Pinci, Genesio Pinci, Alvaro Scaramella, Giuseppe Lupi, Giulio Lulli ed Elena Ilardi.
Il comando nazista ammise che si era trattato di rappresaglia non autorizzata, ma non restituì i corpi, che furono seppelliti nel cimitero cittadino solo due giorni dopo l’arrivo degli Alleati.
Memoria della strage è conservata presso il Museo della Resistenza e degli 11 Martiri in via Pedemontana.

SimboliModifica

Lo stemma della città di Palestrina è uno scudo con fondo metà verde e metà giallo. All'interno tre corone una di alloro, una di quercia e una di ulivo, due sopra ed una sotto; a quest'ultima è legato un nastro azzurro. Lo scudo è sormontato da una corona dorata sulla cui fascia sono presenti cinque gemme di colore verde, rosso, azzurro, rosso e verde, alternate a 4 perle. Il gonfalone si presenta con sfondo verde e arancione. Nella parte centrale trova spazio lo stemma comunale. Superiormente campeggia la dicitura "Città di Palestrina".

Monumenti e luoghi d'interesseModifica

Architetture religioseModifica

Architetture civiliModifica

AltroModifica

 
Andrea Palladio, Vista ricostruttiva del tempio della Fortuna Primigenia a Palestrina
 
Santuario della Fortuna primigenia, vista dell'emiciclo

Siti archeologiciModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Foro civile di Preneste e Santuario della Fortuna.
  • Complesso monumentale Villa di Adriano presso il cimitero comunale.
  • Foro civile di Preneste: Area Sacra, Antro delle Sorti, Erario Romano (nomi tradizionali di ambienti legati al foro cittadino di epoca repubblicana, ritenuti in passato parte del santuario)[13]
  • Il santuario oracolare della Fortuna Primigenia costituisce una grandiosa realizzazione architettonica databile verso la fine del II secolo a.C., anche se l'origine del luogo di culto risale a epoca più antica. Il tempio si articola in una serie di terrazze artificiali disposte sul pendio roccioso. Sulla "terrazza degli emicicli", davanti all'esedra di destra, si conserva un pozzo che è stato identificato con quello in cui, secondo Cicerone, il nobile prenestino Numerio Sufficio avrebbe rinvenuto le sorti, ovvero delle tavolette di legno da cui si traevano auspici per il futuro. Presumibilmente gli oracoli venivano redatti all'interno dello stesso pozzo da una probabile figura femminile che si manteneva però nell'ombra. All'interno del pozzo si calava un fanciullo che, appena ricevuti i responsi, consegnava le tavolette a coloro che avevano posto le domande e che avevano fornito un degno contributo. La tipologia del santuario su terrazze artificiali è comune in età ellenistica in Italia centrale. Un esempio è a Monte Rinaldo, nell'area archeologica La Cuma.
  • Necropoli di Muracciola-Torresina, è una necropoli scoperta nel 2008 in località Muracciola -Torresina.

SocietàModifica

Evoluzione demograficaModifica

Abitanti censiti[14]

Lingue e dialettiModifica

Nel comune di Palestrina si parla il dialetto prenestino, strutturalmente simile a quello romanesco ma con qualche differenza su alcuni vocaboli, tempo dei verbi utilizzati e costruzione grammaticale. Un esempio:

Italiano Romanesco Variante palestrinese
Il lupo Er lupo Lo lope
Ci sono andato Ce so 'nnato/ Ce so ìto Ce 'so' ìto
Il bambino Er regazzino Lo bardasso

Etnie e minoranze straniereModifica

Secondo i dati ISTAT[15] al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 2.265 persone (10,45%). Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Istituzioni, enti e associazioniModifica

A Palestrina è presente l'Ospedale Civico "Coniugi Bernardini", polo ospedaliero di riferimento nel territorio prenestino, un Comando Compagnia dell'Arma dei Carabinieri ed un distaccamento dei Vigili del Fuoco.

Tradizioni e folcloreModifica

Palestrina è un paese con una lunga storia di tradizioni ed eventi culturali; molti eventi folkloristici sono legati alle celebrazione di vari santi e figure religiose cattoliche. Le principali manifestazioni sono

  • 18 agosto - Festa in onore di Sant'Agapito, Patrono della Città. È la festa più importante della Città e si svolge solitamente dal 17 al 19 agosto di ogni anno. Le varie celebrazioni religiose vanno di pari passo con lo svolgimento del Palio di Sant'Agapito[16] (in dialetto "Lo palio") ovvero una contesa tra i quattro rioni storici della città che, attraverso varie gare, si contendono il "Palio" (ovvero uno stendardo che riporta una raffigurazione del santo creata ogni anno da un'artista). I quattro rioni rappresentano quattro zone della città che viene divisa in fasce orizzontali: Porta San Cesareo (che rappresenta la parte alta della città), Porta San Biagio (che rappresenta la fascia ricompresa tra la parte alta e quella centrale della città), Porta San Giacomo (che rappresenta la parte centrale ed il centro storico della città) e Porta Sana Martino (che rappresenta la parte bassa della città). Le porte si sfidano in sei giochi: il tiro alla fune, il tiro con l'arco, il gioco della palla (gioco simile al calcio fiorentino), la corsa della conca (corsa con recipienti per l'acqua pieni di liquido posti in equilibrio sulla testa), il fuso (durante il quale 4 concorrenti donne, una per quartiere, devono filare una certa quantità di lana, in tempo prestabilito) e, il più importante ed atteso, la giostra della scifa (gioco di abilità nel quale un cavaliere al galoppo, deve riuscire ad infilare una lancia di legno in un cerchio di metallo posto sotto il fondo di un recipiente di legno rotondo chiamato "scifa", sospeso in aria).
  • 17 gennaio - Festa in onore di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali[17]. È un'altra festa molto sentita in città, di antica tradizione, che riporta al passato ed della comunità prenestina ovvero la lavorazione della terra e l'allevamento di bestiame. Fulcro della festa sono i "mulattieri", che nel passato avevano il compito di trasportare merci utilizzando i muli che permettevano di arrivare anche in luoghi difficilmente raggiungibili, i "carrettieri", coloro che con l’ausilio dei arri, trainati da animali, trasportavano le merci verso Roma e i "Bovari" che, oggi come allora allevano il bestiame. I rappresentanti delle tre associazioni sono protagonisti sia delle solennità religiose (come la benedizione dei loro animali e automezzi) che degli eventi folkloristici (come lo scambio delle bandiere e dei fiocchi tra gli associati). Particolarmente caratteristica è la sfilata degli animali, abbelliti con ornamenti e fiori dai proprietari, che vengono portati presso la Chiesa di sant'Antonio Abate per ricevere la benedizione.
  • 19 marzo - Il Focaraccio di San Giuseppe, durante il quale vengono accesi grandi falò su cui è stata posta un'effigie del santo.[senza fonte]

CulturaModifica

IstruzioneModifica

ScuoleModifica

Palestrina è sede, a seguito delle riforme del 2012, di tre Istituti Comprensivi:

  • I.C. "Giovanni Pierluigi" (ex Scuole dell'Infanzia e Primaria "Barberini", ex Scuole dell'Infanzia e Primaria di Castel San Pietro Romano, ex Scuola Media Statale "Pierluigi" sede centrale);
  • I.C. "Karol Wojtyla" (ex Scuole dell'Infanzia e Primaria "Karol Wojtyla", ex Scuola dell'Infanzia GESCAL, ex Scuola Media Statale "Pierluigi" sede succursale via Ceciliana);
  • I.C. "Goffredo Mameli" (ex Scuole dell'Infanzia e Primaria "Goffredo Mameli", ex Scuole dell'Infanzia e Primaria loc. Carchitti, ex Scuola Media Statale"Pierluigi" sede succursale Carchitti).[18]

A Palestrina, inoltre, è presente un campus scolastico per le scuole superiori, che comprende:

  • I.i.s. Eliano-Luzzatti, dove è possibile trovare: Liceo Classico, delle Scienze Umane e Economico Sociale; e istituti tecnici quali A.F.M e C.A.T.;
  • Istituto Professionale "Via Pedemontana".

MuseiModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo archeologico prenestino.

MediaModifica

StampaModifica

I settimanali locali sono La notizia 2, Il Corriere dei Colli Prenestini e Il Sabato Indiscreto.

RadioModifica

A Palestrina è presente la sede di Radio Onda Libera.

TelevisioneModifica

Alcune scene delle serie tv Rai Inviati speciali e Provaci ancora prof! sono state girate a Palestrina.

Nel 2014 e nel 2015 sono state girate alcune scene delle serie della Mediaset L'onore e il rispetto e Non è stato mio figlio, entrambe con protagonista Gabriel Garko.

TeatroModifica

La città è sede del Teatro Cinema "Principe" e dell'Auditorium "Pierluigi", entrambi sede di manifestazioni anche di rilevanza durante tutto l'arco dell'anno.

CucinaModifica

Giglietto

Biscotto a forma di giglio, ha origine nell'esilio in Francia della famiglia Barberini. I cuochi della corte Barberini cercarono di riprodurre nei biscotti la forma del giglio di San Luigi dello stemma araldico francese. A questo tipo di dolce è dedicata una sagra che si svolge nella prima settimana di agosto.

Gnocchetti a co' de soreca

Letteralmente, "Gnocchetti a coda di topo", piatto dell'antica tradizione prenestina, composto di semplici ingredienti, a base di farina.

MusicaModifica

La città di Palestrina ha una notevole vocazione musicale: oltre ad aver dato i natali al celebre compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina, ha ospitato nel 2008 la terza edizione del Festival Internazionale di Polifonia e Musica Antica.

La stessa scuola media (intitolata, prima della riforma del 2012, proprio a Giovanni Pierluigi) è stata la prima in Italia ad avviare il progetto di "Scuola Media ad indirizzo musicale", con corsi curricolari di Flauto traverso, Chitarra, Violino e Pianoforte.

Le cerimonie religiose di importanza diocesana sono animate dal Coro della Diocesi di Palestrina.

Le cerimonie civili sono accompagnate dall'Associazione Musicale Bandistica "Giovanni Pierluigi da Palestrina", che dal 1824 esegue servizi e attività concertistiche e che, con la propria Scuola Musicale, promuove lo studio e l'esercizio della musica.

Numerose sono inoltre le istituzioni di musica corale, tra cui spiccano il Coro polifonico Città del Palestrina e il Coro polifonico Praenestine Voces.

EventiModifica

  • Festival musicale Nel Nome del Rock
  • L'Albatros Città di Palestrina, Premio e Festival per la letteratura di viaggio; nato nel 1998, si svolge nel mese di giugno
  • I 400 Corti Film Fest[19]

Geografia antropicaModifica

FrazioniModifica

Palestrina conta 2 frazioni a valle, che distano circa un chilometro l'una dall'altra, collegate al centro di Palestrina tramite la SP57/a, detta "via degli Olmi":

EconomiaModifica

ArtigianatoModifica

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come la lavorazione del rame finalizzata a scopi artistici, e l'arte del ricamo, per la quale a Palestrina nacque una prestigiosa Scuola.[20]

Infrastrutture e trasportiModifica

StradeModifica

Grande rilevanza per la mobilità hanno sul territorio i due principali assi viari della zona:

Il territorio comunale di Palestrina è attraversato dall'Autostrada A1 Milano - Napoli tra le frazioni di Carchitti e Valvarino.

FerrovieModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone.

Palestrina, fino al 1983, era attraversata dalla Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone, sulla quale contava tre stazioni: Torresina, San Rocco e Palestrina.

Fino agli anni settanta, nella frazione di Valvarino era presente la Stazione di Palestrina, sulla Ferrovia Roma-Napoli (via Cassino), caduta in abbandono a causa del sottoutilizzo della stessa. Oggi il traffico pendolare ferroviario palestrinese utilizza la Stazione di Zagarolo.

  Stazioni ferroviarie nel comune di Palestrina
Nome Gestore Stato attuale Servizio Linea ferroviaria
Palestrina STEFER Dismessa (1984) Passeggeri Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone
San Rocco STEFER Dismessa (1984) Passeggeri
Torresina STEFER Dismessa (1984) Passeggeri
Palestrina FS Dismessa (anni settanta) Passeggeri Ferrovia Roma-Cassino-Napoli

Mobilità urbanaModifica

Le linee urbane del comune sono gestite da Cilia S.p.A., le linee interurbane da COTRAL.

Sono inoltre presenti quattro scale mobili, due in salita e due in discesa, disposte su due rampe consecutive con dislivello di 12 metri (superiore) e 6,60 metri (inferiore), che collegano il piazzale dell'ex stazione, oggi utilizzato come parcheggio e capolinea autobus, con Porta del Sole e il centro storico.

AmministrazioneModifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1954 1965 Angela Maria Guidi Cingolani Democrazia Cristiana Sindaco
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Enrico Diacetti Partito Popolare Italiano Sindaco
1999 2004 Enrico Diacetti Partito Popolare Italiano
La Margherita
Sindaco
2004 2009 Rodolfo Lena La Margherita
Partito Democratico
Sindaco
2009 2013 Rodolfo Lena Partito Democratico Sindaco
2013 2014 Adolfo De Angelis[21] Partito Democratico Sindaco F.F.[21]
2014 2019 Adolfo De Angelis Partito Democratico Sindaco
2019 2019 Antonio Tedeschi - Commissario prefettizio
2019 01/03/2023 Mario Moretti Lega
Lista civica
Sindaco Mandato concluso anticipatamente a seguito delle dimissioni presentate da 9 Consiglieri (6 di maggioranza e 3 di opposizione)

GemellaggiModifica

Altre informazioni amministrativeModifica

SportModifica

Atletica leggeraModifica

  • ASD Palestrina Running.[22]

CalcioModifica

  • U.S. Palestrina 1919 che, nel campionato 2019-20, milita nel campionato maschile di Eccellenza.[23]
  • A.S.D. Audax Praeneste Carchitti', che, nel campionato 2019-20, milita nel campionato maschile di terza categoria.[24]

Calcio a 5Modifica

Il Futsal Palestrina arriva a disputare la serie A2 per due stagioni dal 2011 al 2013 prima di ripartire dalla Serie C.

PallacanestroModifica

PallavoloModifica

L'ASD Nuova Preneste Volley, con ormai più di vent'anni di storia alle spalle, con le sue prime squadre maschile e femminile, militanti entrambe nei campionati regionali di serie D, è molto attiva nel settore giovanile vantando molte squadre che coprono ogni fascia di età.

Automobilismo sportivoModifica

L'unica squadra corse presente nella città[senza fonte] è la Jolly Roger Team 4x4, fondata nel 2012, è affiliata con l'ente di promozione sportivo ACSI riconosciuto dal CONI, e impegnata in gare di fuoristrada estremo a carattere regionale e nazionali fino al 2014, classificandosi al 2* posto nel campionato regionale ACSI[senza fonte] Nel 2015 è diventata Jolly Roger Team abbandonando la dicitura 4x4, e ampliando le attività a tutto il settore motorsport. Dal 2016 il Jolly Roger Team si è visto impegnato nell'organizzazione di una serie di eventi motoristici ludico dilettantistici non competitivi denominato loopshow.[senza fonte]

Impianti sportiviModifica

  • Palazzetto dello sport "Tonino Iaia"
  • Campo sportivo comunale "Antonio Sbardella"
  • Palestra Ist. Comprensivo "Giovanni Pierluigi"
  • Tensostruttura Loc.tà Valle Zampea
  • Campo Comunale "Principi Barberini" (Carchitti)

NoteModifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c d Telegono: Ps.-Plut. parall. min. 41 B (= mor. 316A) = Aristokles FGrHist 831 F2; Praenestes: Solin. 2,9; Mart. Cap. 6,642; Steph. Byz. s. v. Πραίνεστος.
  5. ^ SvetonioAugustus, 72.
  6. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni…, LI, Palestrina pp.26-43
  7. ^ Pietrantonio Petrini, v. Memorie prenestine disposte in forma di annali, p. 394
  8. ^ Gaetano Bossi, I Crescenzi di Sabina, Stefaniani e Ottaviani (dal 1012 al 1106) in Archivio Società Romana di Storia Patria, 1918, pp. 153 e segg.
  9. ^ Secondo Leonardo Cecconi nella sua non del tutto precisa ricostruzione degli eventi in Storia di Palestrina Città del Prisco Lazio…, Ascoli 1726, pp.127 e segg., Pietro Colonna occupò nel 1092 (probabile anno della morte di Emilia) Palestrina e sue pertinenze, che includevano Zagarolo, Cave, Genazzano e Gallicano, per evitare che queste, decorso il naturale termine della concessione in enfiteusi per tre generazioni fatta a favore della senatrix Stefania nel 970, ava della contessa Emilia affine o coniuge o madre del Colonna, tornassero legittimamente alla Chiesa.
  10. ^ La città che per ordine di Bonifacio VIII ricostruita a poca distanza prese per pochi anni il nome di Città Papale, era in via di ricostruzione riacquisendo il proprio nome sotto la protezione dei Colonna già nel 1306, Storia di Palestrina, città del prisco Lazio, scritta da Leonardo Cecconi, Ascoli 1756, pp. 269 e segg.; secondo Pietrantonio Petrini la città fu riedificata nella pianura non lontano dalla superstite cattedrale presso la località nota come Madonna dell'Aquila v. Memorie prenestine cit. , p.150
  11. ^ Storia di Palestrina cit., p. 302
  12. ^ Dal 1969 si tiene a Carchitti ogni anno la "Sagra delle fragole".
  13. ^ F. Coarelli, I santuari del Lazio in età repubblicana, Roma 1987, pp. 35-84.
  14. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ Statistiche demografiche ISTAT
  16. ^ Magistrato del palio di Sant'Agapito, su Magistrato del palio di Sant'Agapito. URL consultato il 10 marzo 2020.
  17. ^ Festa di S. Antonio Abate 2020 - Diocesi Palestrina, su diocesipalestrina.it. URL consultato il 10 marzo 2020.
  18. ^ Scuola dell'Infanzia
  19. ^ Festival I 400 Corti Film Fest, su 4cento.it.
  20. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 19.
  21. ^ a b Nel 2013, il sindaco Rodolfo Lena è stato eletto al Consiglio Regionale della Regione Lazio. Non essendo ancora terminato il suo mandato, ha preso il suo posto il vicesindaco Adolfo De Angelis, come "Sindaco F.F."
  22. ^ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)
  23. ^ La squadra sul sito Tuttocampo
  24. ^ La squadra sul sito Tuttocampo
  25. ^ La squadra sul sito della Lega Pallacanestro
  26. ^ Il campionato regionale sul sito della FIP

Voci correlateModifica

Altri progettiModifica

Collegamenti esterniModifica

Controllo di autoritàVIAF (EN168362316 · SBN RLZL001515 · GND (DE4224216-2 · BNF (FRcb12650159f (data) · J9U (ENHE987007557312905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81046794
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