Seminario Redemptoris Mater

seminario redemptoris Mater
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Redemptoris Mater è il nome dato a tutti i seminari missionari creati dal Cammino Neocatecumenale in seno alla Chiesa cattolica per dare spazio alle vocazioni del Cammino stesso (il nome latino si traduce: "Madre del Redentore" ed è anche il titolo di un'enciclica di Giovanni Paolo II). Non sono seminari del Cammino Neocatecumenale ma, come specificano statuto e regola di vita, sono seminari diocesani alle dipendenze del vescovo locale. Gli alunni di questi istituti ricevono la stessa formazione filosofica e teologica degli altri seminaristi della diocesi. Elemento specifico e basilare della loro formazione, in quanto cristiani battezzati prima ancora che preti, consiste nella partecipazione al Cammino Neocatecumenale (cfr. Statuto art.18), quale processo di iniziazione cristiana che li ha aiutati a scoprire la loro vocazione e continua a farli crescere nella fede. Per essere formati alla missionarietà, inoltre, prima dell'ordinazione diaconale dedicano almeno due anni all'evangelizzazione in qualunque parte del mondo affiancando un'équipe di catechisti itineranti o in "regola soci" con un altro prete in missione o parroco. Svolgono un anno di pastorale nelle parrocchie come diaconi e due anni nella diocesi come presbiteri prima che il vescovo li possa mandare in missione. Se il vescovo, però, ha delle emergenze per qualche zona particolarmente difficile della propria diocesi, può disporre di loro, dal momento che sono stati ordinati senza condizioni.

Il seminario Redemptoris Mater di Medellín, in Colombia.

I seminari hanno come caratteristica di essere internazionali, diocesani e missionari:

  1. internazionali, perché i seminaristi che ne fanno parte provengono dai giovani delle comunità neocatecumenali di tutto il mondo che accettano la loro destinazione, salvo casi particolari, ad estrazione. L'internazionalità di questi seminari realizza gli auspici del decreto conciliare Presbyterorum Ordinis[1];
  2. diocesani, perché i preti che vi vengono formati vengono normalmente incardinati nella diocesi di appartenenza del seminario e dipendono dall'ordinario diocesano;
  3. missionari, perché i sacerdoti sono disponibili ad essere inviati in qualsiasi zona del mondo, con il permesso dell'ordinario diocesano, a sostegno dell'evangelizzazione itinerante, delle famiglie in missione o della missio ad gentes attuate dal Cammino in tutto il mondo oppure, a seconda delle necessità, a disposizione dei vescovi le cui diocesi soffrano scarsità di preti, attraverso l'istituto del fidei donum (nato dall'omonima enciclica di Pio XII sul maggior impegno missionario dei sacerdoti).

Il primo seminario Redemptoris Mater fu eretto a Roma nel 1988 su invito di papa Giovanni Paolo II. Il decreto di erezione venne firmato dall'allora cardinale vicario Ugo Poletti. Tale evento fu registrato dal L'Osservatore Romano come "la rinascita di un istituto, quello dei seminari diocesani per la formazione di presbiteri missionari, che fino agli anni '50 era abbastanza comune a molte diocesi".

Oggi esistono più di 100 seminari Redemptoris Mater sparsi in tutto il mondo, da cui sono usciti più di 1500 presbiteri e dove attualmente vi sono oltre 2.000 seminaristi in formazione[senza fonte] (si tratta di stime essendo i dati in continua evoluzione).

Critiche ed aspetti controversi modifica

L'istituzione dei seminari "Redemptoris Mater" ha suscitato diverse critiche. Alcuni ecclesiastici lamentano che le vocazioni sacerdotali nate in seno al Cammino potrebbero essere accolte nei normali seminari diocesani o missionari (cosa che accade solo in piccola percentuale) accusando quindi che l'istituzione dei Redemptoris Mater sarebbe funzionale più alle esigenze del Cammino che alle esigenze delle diocesi. Da alcuni viene criticata la "volatilità" dei presbiteri formati nei "Redemptoris Mater". Essi infatti dopo alcuni anni dall'ordinazione, e se viene accordato il permesso dal vescovo, possono partire in missione.

Nell'aprile del 2008 la Conferenza episcopale giapponese inviò una delegazione per discutere con papa Benedetto XVI dei seri problemi che si stavano riscontrando nella diocesi di Takamatsu con il Cammino Neocatecumenale e per chiedere la chiusura del Seminario. In particolare l'arcivescovo di Tokyo Peter Takeo Okada lamentava il comportamento settario dei membri delle comunità. L'intera delegazione accusava quindi che si era venuta a creare una situazione irriconciliabile con il Cammino Neocatecumenale.

In risposta il Papa trasformò[senza fonte] il Seminario Redemptoris Mater in un Seminario Pontificio alle dirette dipendenze di Roma.

Sport modifica

La squadra di calcio del "Redemptoris Mater" di Roma nel 2007 ha vinto la prima edizione della Clericus Cup, riconfermandosi anche nel 2009 (3ª edizione) e nel 2010 (4ª edizione).

Seminari Redemptoris Mater nel Mondo modifica

Europa   Albania Alessio
  Austria Vienna
  Belgio Bruxelles, Namur[2]
  Bosnia ed Erzegovina Sarajevo
  Croazia Pola[3]
  Danimarca Copenaghen
  Estonia Tallinn[4]
  Finlandia Helsinki[5]
  Francia Avignone, Bayonne, Montpellier, Parigi, Strasburgo[6], Tolone
  Germania Berlino, Colonia[7]
  Grecia Atene
  Irlanda Armagh[8]
  Italia Ascoli Piceno, Campobasso, Fuscaldo (CS), Firenze, Macerata (per la Cina), Pinerolo (TO)[9], Roma[10] (ospita la sezione per il Giappone), Trieste
  Lettonia Riga
  Lussemburgo Lussemburgo
  Paesi Bassi Haarlem, Roermond
  Polonia Łódź, Varsavia[11]
  Portogallo Beja, Évora, Lisbona, Porto,
  Regno Unito Londra
  Rep. Ceca České Budějovice
  Romania Satu Mare
  Slovacchia Žilina[12]
  Spagna Alcalá de Henares, Burgos, Cadice, Castellón de la Plana, Cordova, Granada, León, Lugo, Madrid, Murcia, Orense, Oviedo, Pamplona, Siviglia, Vitoria
  Svizzera Friburgo, Lugano
  Ucraina Kiev, Užhorod, Vinnycja
  Ungheria Miskolc
America settentrionale   Canada[13] Québec[14], Toronto[15], Vancouver
  Messico Città del Messico, Guadalajara, Puebla
  Stati Uniti Boston, Bridgeport, Dallas[16], Denver[17], Miami, Newark, New Orleans, Filadelfia, Washington[18]
America centrale   Costa Rica San José
  Curaçao Willemstad
  El Salvador San Salvador
  Giamaica Kingston
  Nicaragua Managua[19]
  Rep. Dominicana Baní, Santiago de los Caballeros, Santo Domingo[20]
Sudamerica   Argentina Corrientes
  Bolivia La Paz
  Brasile Belém, Brasilia[21], Rio de Janeiro, San Paolo
  Colombia Barranquilla, Bogotà, Medellín[22]
  Ecuador Quito[23]
  Paraguay Asunción
  Perù Arequipa, Callao[24]
  Uruguay Montevideo
  Venezuela Caracas, Carúpano
Asia   Cina Macao
  Corea del Sud Seul
  India Bangalore, Pune, Ranchi
  Israele Galilea
  Filippine Manila[25]
  Libano Beirut [28]
  Pakistan Karachi
  Taiwan Kaohsiung[26]
Africa   Angola Luanda
  Camerun[27] Douala
  Costa d'Avorio Abidjan
  Gabon Libreville
  Madagascar Morondava
  RD del Congo Goma
  Sudafrica Città del Capo, Pretoria
  Tanzania Dar es Salaam
  Uganda Kampala
  Zambia Kitwe
Oceania   Australia Perth[28], Sydney

Note modifica

Collegamenti esterni modifica