Utente:Lupo rosso/Sandbox/relazioni mafia fascismo servizi segreti

citazioni da utilizzare e togliere poi modifica

citazioni da utilizzare e togliere poi


«In effetti il fascismo, dopo la grande retata di "pesci piccoli" realizzata da Cesare Mori, viene a patti con l'"alta mafia", nel 1929 richiama a Roma il "Prefetto di Ferro" (verrà nominato senatore) e, in un certo senso, "restituisce" la Sicilia ai capi mafiosi ormai fascistizzati. Infatti, i condoni e le amnistie, subito concesse dal governo dopo il richiamo di Mori, hanno favorito molti pezzi da novanta che, appena tornati in libertà, si sono subito schierati fra i sostenitori del regime anche se, dopo il 1943, gabelleranno i pochi anni di carcere o di confino come prova del loro antifascismo.»

da il ilduce.netovvero vi e' l'ammissione dell'inefficienza dell'azione di Mori prorio dagli attuali ammiratori del cosidetto duce,nonche' l'ammissione della collusione mafia fascismo:BEL COLPO

«Lucky Luciano, il noto boss ristretto nelle carceri americane, passò i nomi di 850 persone su cui “contare" e gli ufficiali dell'O.S.S, che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo[1], Victor Anfuso e Vincent Scamporino[2]. Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano Albert Anastasia (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese, (il don Vito Corleone del film "Il Padrino"), stretti collaboratori di Poletti. Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini “Gli americani in Italia”: "E' così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà ……. restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista".»

da corsa infinita dei bersaglieriW i "Compagni" Bersaglieri

«I mafiosi che erano sfuggiti alla repressione del Prefetto Mori emigrando in America avevano fatto fortuna, esercitavano una rispettabile influenza e disponevano di non poche entrature in vari ambienti come quelli militari dove prestavano il loro ausilio come interpreti o strani accompagnatori, alcuni di loro furono addirittura arruolati direttamente nei servizi segreti della Marina Americana. Illustrissimi del calibro di Joe Profacy, Vincent Mangano, Nick Gentile, Vito Genovese e l’immancabile Lucky Luciano si resero disponibili ad offrire la loro preziosa consulenza sfruttando gli antichi legami mai interrotti con la terra natia. Per portarsi avanti, nel contempo, L’Oss (Office Strategic Service) mandò Max Corvo e Vincent Scamporino, il capo del settore italiano del secret intelligence, a Favignana dove erano rinchiusi i mafiosi “perseguitati” dal Prefetto di ferro e li fece liberare.»

[3]

«Dopo lo sbarco il loro primo incarico fu quello di mettere ordine, chi poteva farlo meglio di coloro che avevano sempre avuto un controllo serrato del territorio? In pochissimo tempo i padrini ripresero il comando e eliminarono con accanita sistematicità le decine di bande che infestavano l’isola, tutte tranne una: quella di Salvatore Giuliano ricondotta sotto l’egida della famiglia di Montelepre che controllava da giusta distanza la mitica azione rivoluzionaria del bandito. In men che non si dica venne a crearsi in Sicilia una catena di persone e personaggi, in numero sempre crescente, disposti a mettersi dalla parte dei vincitori. I capimafia di fatto si sentirono nobilitati e vennero elevati al grado di “liberatori”. Ma la vera legittimazione venne con l’assegnazione dei comuni ai vecchi boss che si ritrovarono di nuovo padroni dei loro feudi e con la fascia tricolore posta di traverso sul petto: Don Calò Pizzini divenne sindaco di Villalba, Salvatore Malta di Vallelunga, Genco Russo sovraintentente agli Affari Civili di Mussomeli e altri rivestirono incarichi ufficiali in diversi ambiti.»

[4]

«Un documento dell’OSS (Office of strategic service, il servizio segreto americano), datato tra il 1946 e il 1947, descriveva così il nostro Paese: Al giorno d’oggi, l’Italia è un vasto campo di battaglia politica e di intrighi tra le maggiori potenze (Russia, Gran Bretagna e Vaticano). Una situazione dovuta alla fine del suo ruolo di grande potenza, della sua posizione strategica nel Mediterraneo e, infine, dall’assenza di un forte governo centrale. Nel primo dopoguerra l’Italia si presentava quindi come una terra di mezzo ideale, per storia e geografia, quale campo di sperimentazione per i nuovi equilibri del mondo.»

[5]
  Lo stesso argomento in dettaglio: Cosa_Nostra.
  Lo stesso argomento in dettaglio: EVIS .
  Lo stesso argomento in dettaglio: Central_Intelligence_Agency § Europa.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Andrea_Finocchiaro_Aprile.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Portella della Ginestra.


Collegamenti esterni modifica

Gli americani in Italia di Roberto Faenza e Marco Fini

Su Wikipedia modifica

da Wikipedia inglese Vincent_Mangano

Carlo Gambino


da Wikipedia inglese Nick Gentile

Fa le due guerra mondiali modifica

Fra le due Guerra Mondiali modifica

Utente:Lupo_rosso/Sandbox/relazioni_mafia_fascismo_servizi_segreticaso_Mori


Fatti emblematici del rapporto mafia fascismo (che poi si intersechera' con l'intervento dei servizi segreti americani nel periodo pre,durante e post seconda guerra mondiale)sono state la vicenda di Cesare Mori e la protezione data dal regime nel 1935 a Vito Genovese che si sdebiterà con la costruzione della casa del fascio di Nola e successivamente sempre Vito Genovese sarà il regista dell'assassinio di Carlo Tresca, per permettere il riciclo degli antifascisti dell'ultima ora come Generoso Pope nella Mazzini Society,ovvero la vicenda con aspra lotta intestina per ammettere o meno italiani in america con passato di netto appoggio al fascismo nei comitati di fronte unito antifascista nati nel 1943.Vito Genovese era in Italia nel periodo e quindi la ricostruzione dell' assassinio di Carlo Tresca e' sopratutto storica piu' che provata dal punto di vista investigativo,nel senso stretto del termine,non son mancati comunque sulla vicenda investigazioni e vasta popolarita' in diversi periodi negli USA, e ,con quasi certezza,il killer fu Carmine Galante [6]poi affigliato alla famiglia di Joseph Bonanno.[7] Cesare Mori,figura che il fascismo fece diventare mito, nel 1922era prefetto di Bologna e si dimostro' inflessibile nell'applicazione della legge essendo fra i pochissimi membri degli organi di repressione dello stato che considerassero lo squadrismo fascista al pari del "sovversivismo" di sinistra e quindi da reprimere in egual maniera. Dopo aver bloccato una spedizione punitiva di squadristi fu duramente contestato dal fascismo rampante , ormai era appoggiato da larghi strati di borghesia industriali e proprietari terrieri, per cui con l'ascesa al potere del Fascismo il Mori fu dispensato dal servizio attivo. Si ritirò in pensione nel 1922 a Firenze, assieme alla moglie, stessa sorte tocco' nel periodo a Guido Jurgens , Vincenzo Tranie a Federico Fusco,i quali pero' non ebbero altre possibilta' di carriera durante il fascismo. Quando a Mori fu affidato da Benito Mussolini l'incarico,vista la sua fama di inflessibilità,di repressione dei fenomeni criminali in Sicilia i metodi impiegati furono quantomeno spicci arrivando perfino a prendere in ostaggio donne e bambini per raggiungere il suo scopo.

«""L'assedio di Gangi" ebbe inizio la notte del 1 gennaio 1926 ...... Nevicava abbondantemente. I banditi erano stati spinti dal freddo a tornare alle loro famiglie, e la polizia sapeva più o meno esattamente dove si trovavano......la cittadina era costruita sul fianco di una collina ripida e molte case avevano due ingressi, uno al pianterreno e l'altro al primo piano. Vi erano anche nascondigli abilmente costruiti dietro muri....... In queste condizioni, l'operazione ebbe un andamento più lento del previsto. Il primo bandito ad arrendersi fu Gaetano Ferrarello, un uomo alto, anziano, con una lunga barba, molto orgoglio e dotato di una certa nobiltà d'animo .....scopo dell'azione non era semplicemente la resa dei banditi, ma anche la loro umiliazione: "Volevo dare alle popolazioni la tangibile prova della viltà della malvivenza", scrisse Mori nelle sue memorie. Non si doveva sparare: i banditi dovevano essere privati dell'onore di una resistenza armata.......(prosegue Mori) ma io avevo un'idea diversa. Dissi ai miei uomini di entrare nelle case dei criminali, dormire nei loro letti, bere il loro vino, mangiare le loro galline, uccidere il loro bestiame e venderne la carne ai contadini della zona a prezzo ridotto". Fu dato ordine di prendere ostaggi.......sembra che gli obiettivi principali siano stati donne e bambini. Che le donne siano state maltrattate, come affermarono in seguito critici di Mori, non è certo. Sarebbe stato indubbiamente conforme allo spirito, se non alla lettera dell'impresa, perché scopo della cattura di ostaggi era far leva sul senso dell'onore dell'uomo nei confronti della moglie e della famiglia......".»

[8] questo secondo lo storico Christopher Duggan nel suo libro La mafia durante il Fascismo.

«I metodi brutali di Mori crearono malcontento nella popolazione, che spesso fu tentata a schierarsi dalla parte dei mafiosi, di fronte a forze di polizia che apparivano quasi come invasori stranieri, senza rispetto delle più elementari regole di legalità. Leggiamo ancora Mack Smith: "Ironicamente, l'operato di Mori potrebbe aver rafforzato proprio quella diffidenza nei confronti dello Stato che, come il governo, era stato così desideroso di vincere".»

[9]

Non rispetto' comunque ,col consenso di Benito Mussolini pero',di perseguire sia l'uomo più in vista del fascismo in Sicilia, Alfredo Cucco, sia l'ex ministro della Guerra, il potente generale Antonino Di Giorgio. Nel caso specifico di Cucco lo storico Paolo Pezzino [10] nella suo libro Le mafie ipotizza che la messa fuori gioco di Cucco fu un particolare caso politico in quanto fascista avverso agli agrari. Mori, grazie anche ad una propaganda fascista sulle sue azione molto ben orchestrata mediaticamente divenne notissimo sino a che fu rimosso dal suo incarico e richiamato, ormai la dura lotta alla mafia il regime fascista la aveva dimostrato quindi Mori fu insignito del titolo di senatore del Regno richiamato dalla Sicilia e messo fuori gioco mentre i pezzi grossi mafiosi collusi col fascismo subivano lievi pene ed amnistie in modo da poter tornar ad operare sotto la copertura dei gerarchi fascisti siciliani e/o persino ad divenire gerarchi loro stessi, ossia la mafia era entrata come accade anche adesso in rapporto simbiotico con i poteri dello stato.Arrigo Petacco nel suo libro Il prefetto di Ferro spiega bene come avvenne la fascistizzazione della mafia spiegando proprio come per poter arrivare a cio', ovvero obbligar la mafia a mediare col fascismo, la figura di Mori fosse stata essenziale per lo scopo che astutamente Mussolini si era prefisso. Dopo il suo congedo, vi fu ben presto una recrudescenza del fenomeno mafioso in Sicilia. Come scrisse nel 1931 un avvocato siciliano in una lettera indirizzata a Mori:[11]

«Ora in Sicilia si ammazza e si ruba allegramente come prima. Quasi tutti i capi mafia sono tornati a casa per condono dal confino e dalle galere...»

Alfredo Cucco invece rientra nel partito solo nel 1937, e non solo,nel 1938 è tra i firmatari del Manifesto della razza, nell'aprile del 1943 Mussolini lo nomina vice segretario nazionale del PNF. Vi e' poi la sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana dove diviene Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra nonostante tali precedenti sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato MSI.

«Il Fascismo non unì alla lotta sul piano militare, alcun intervento di tipo sociale, facendo anzi dei passi indietro, soprattutto nelle campagne, riaffidando quasi interamente il potere ai latifondisti. Ha scritto uno dei massimi storici dell'Italia contemporanea, Denis Mack Smith: "Mori era amico dei latifondisti. [...] Dal 1927 gli agrari erano di nuovo al potere, e la Sicilia ne pagò a caro prezzo la riabilitazione; e gli anni Trenta furono caratterizzati da abbandono e declino" ("Introduzione" a Duggan, p. IX)(Christopher Duggan, La mafia durante il Fascismo nota fuori citazione). Un dato può dare l'idea di cosa significò questo nuovo ordine sociale in Sicilia: dal 1928 al 1935 le paghe agricole, secondo le statistiche ufficiali, diminuirono del 28% ;Commissione parlamentare Antimafia, p. 66;.»

[12] definire poi quale fu l'operato nella realtà dei fatti del prefetto Cesare_Mori non e' cosa semplice se si sfronda dai residui della propaganda fascista che ancora adesso sono ricordati a livello popolare. Si puo' dire in linea di massima che fu congruente allo sviluppo del regime che, se da una parte era impossibilitato a prendere il potere della mafia ,dall'altra doveva vincolare la mafia ad un certo "ordine di regime"in modo che la facciata fosse salva e Mori, forse anche in gran parte incolpevole fu lo strumento del Mussolini per arrivare a tale obiettivo.[13] [14]

«In effetti il fascismo, dopo la grande retata di "pesci piccoli" realizzata da Cesare Mori, viene a patti con l'"alta mafia", nel 1929 richiama a Roma il "Prefetto di Ferro" (verrà nominato senatore) e, in un certo senso, "restituisce" la Sicilia ai capi mafiosi ormai fascistizzati. Infatti, i condoni e le amnistie, subito concesse dal governo dopo il richiamo di Mori, hanno favorito molti pezzi da novanta che, appena tornati in libertà, si sono subito schierati fra i sostenitori del regime anche se, dopo il 1943, gabelleranno i pochi anni di carcere o di confino come prova del loro antifascismo.»

da il sito dedicato a Benito Mussolini[15] vi e' l'ammissione dell'inefficienza dell'azione di Mori da parte proprio attuali degli ammiratori del didattore fascista,nonche' l'ammissione della collusione mafia fascismo.[16]

«Fece infatti piazza pulita di briganti, ma quando si trattò di mettere in galera la gente di rispetto ammanigliata con Roma fu licenziato in tronco. Finì senatore, con velleità letterarie inappagate e un libro di ricordi, Con la mafia ai ferri corti, che dette qualche grana a Mondadori. Mussolini gli scrisse garantendogli che i suoi quattro anni di Sicilia sarebbero rimasti «scolpiti nella storia della rigenerazione morale, politica e sociale dell'isola nobilissima», ma a quanto risulta la mafia riprese indisturbata il suo cammino. Lo scalpello era moscio.»

[17]

«La sua azione energica permise di distruggere quasi interamente la struttura di base della malavita organizzata siciliana e offrì a Mussolini un argomento per la sua propaganda. Ma quando Mori iniziò a diventare troppo famoso e soprattutto a indagare troppo in alto, venne messo da parte, e le tracce del suo lavoro accuratamente eliminate.»

[18]

Secondo Arrigo Petacco nel suo libro Il Prefetto di Ferro

«In effetti il fascismo, dopo la grande retata di "pesci piccoli" realizzata da Cesare Mori, viene a patti con l'"alta mafia", nel 1929 richiama a Roma il "Prefetto di Ferro" (verrà nominato senatore) e, in un certo senso, "restituisce" la Sicilia ai capi mafiosi ormai fascistizzati. Infatti, i condoni e le amnistie, subito concesse dal governo dopo il richiamo di Mori, hanno favorito molti pezzi da novanta che, appena tornati in libertà, si sono subito schierati fra i sostenitori del regime anche se, dopo il 1943, gabelleranno i pochi anni di carcere o di confino come prova del loro antifascismo.»

Adeguamento della Mafia alle esigenze dei tempi modifica

Caratteristica fondamentale del rapporto della mafia col fascismo fu quella di cambiar, almeno apparentemente, posizione verso il fascismo stesso a secondo dei propri interessi, cosi' sara' per Vito Genovese che con Albert Anastasia saranno stretti collaboratori di Charles_Poletti dopo lo sbarco statunitense: e' ben conosciuta una foto[19] in cui Genovese e' ritratto ,con la divisa dell'esercito americano in compagnia di Salvatore Giuliano,(e quindi nel proseguio si arriva ai fatti di Portella della Ginestra). Giuliano godeva della protezione di Genovese quando questo passo' con i "liberatori". Salvatore Giuliano a sua volta dai documenti desecretati dall'OSS era appoggiato sia da fascisti che da agenti segreti americani.E' ancora da rimarcare che i capi mafiosi riciclati dagli americani avessero il compito, quasi di polizia,di eliminare i gruppi criminosi che lavoravano in modo autonomo e lo fecero con zelo. Di questa situazione di cambio di campo,o quantomeno di riciclaggio dei mafiosi amici o meno del fascismo, uno dei principali registi fu Lucky Luciano.

«Lucky Luciano, il noto boss rinchiuso nelle carceri americane, passò i nomi di 850 persone su cui “contare" e gli ufficiali dell'OSS, che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino[20] Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano Albert Anastasia (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese, (il don Vito Corleone del film "Il padrino"), stretti collaboratori di Charles_Poletti. Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini “Gli americani in Italia”: "E' così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà ……. restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista".»

[21]

sempre dalla stessa fonte viene precisato poi per quanto riguarda gli scopi delle inchieste USA sulla criminalità organizzata italiana

«Quando, nel 1951, la Commissione americana si occupò degli italiani è evidente che ne approfittò per liberarsi di alcune componenti anarchiche. Perché allora la componente anarchica era molto presente tra gli italiani negli Stati Uniti: penso a gente come Nicola Sacco, Bartolomeo Vanzetti e Carlo Tresca»

[22] da un'intervista al regista Pasquale Scimeca

«I mafiosi che erano sfuggiti alla repressione del Prefetto Mori emigrando in America avevano fatto fortuna, esercitavano una rispettabile influenza e disponevano di non poche entrature in vari ambienti come quelli militari, dove prestavano il loro ausilio come interpreti, o strani accompagnatori, alcuni di loro furono addirittura arruolati direttamente nei servizi segreti della Marina Americana. Illustrissimi del calibro di Joe Profacy, Vincent Mangano, Nick Gentile, Vito Genovese e l’immancabile Lucky Luciano si resero disponibili ad offrire la loro preziosa consulenza sfruttando gli antichi legami mai interrotti con la terra natia. Per portarsi avanti, nel contempo, L’OSS (Office Strategic Service) mandò Max Corvo e Vincent Scamporino, il capo del settore italiano del secret intelligence, a Favignana dove erano rinchiusi i mafiosi “perseguitati” dal Prefetto di ferro e li fece liberare.»

[23] cosi' scrive Giorgio Bongiovanni direttore di Antimafia 2000 [24]

«Dopo lo sbarco il loro primo incarico fu quello di mettere ordine, chi poteva farlo meglio di coloro che avevano sempre avuto un controllo serrato del territorio? In pochissimo tempo i padrini ripresero il comando e eliminarono con accanita sistematicità le decine di bande che infestavano l’isola, tutte tranne una: quella di Salvatore Giuliano ricondotta sotto l’egida della famiglia di Montelepre che controllava da giusta distanza la mitica azione rivoluzionaria del bandito. In men che non si dica venne a crearsi in Sicilia una catena di persone e personaggi, in numero sempre crescente, disposti a mettersi dalla parte dei vincitori. I capimafia di fatto si sentirono nobilitati e vennero elevati al grado di “liberatori”. Ma la vera legittimazione venne con l’assegnazione dei comuni ai vecchi boss che si ritrovarono di nuovo padroni dei loro feudi e con la fascia tricolore posta di traverso sul petto: Don Calo'(Calogero Vizzini) divenne sindaco di Villalba, Salvatore Malta di Vallelunga, Genco Russo (Giuseppe_Genco_Russo) sovraintendente agli Affari Civili di Mussomeli e altri rivestirono incarichi ufficiali in diversi ambiti.»

[25]

Attribuzione omicidio Carlo Tresca modifica

Utente:Lupo_rosso/Sandbox/caso_Tresca I servizi segreti fascisti e gli infiltrati si daranno da fare per scaricare la colpa del delitto Tresca su Vittorio Vidali, fedele alla linea moscovita, presente negli USA ed in Messico e negli USA in particolare col compito di portar aventi la tattica del Fronte Unito Antifascista della sinistra, era nota l'avversione che aveva Vidali per gli anarchici e quindi ottimo soggetto, il Vidali stesso, per scaricargli addosso l'omicidio di Tresca( questo fu uno dei numerosi tentativi da parte del regime fascista di provocare conflitti cruenti all'interno del fuoriuscitismo antifascista). Le indagini suull'omicidio di Tresca,come ovvio,fra depistaggi ed altro si insabbiano fino al 1953,perche' in quel'anno la CBS,anche se il dibatttito resta infuocatissimo per anni,ricostruisce l'accaduto intitolandolo Death of an Editor,nel quale in modo esplicito viene presentata la connessione mafia_fascismo, la polizia newyorkese rinizia le indagini seguendo propio tale pista indicata dalla CBS.

il finanziamento alla casa del fascio di Nola modifica

Genovese [26]era in Italia quando Tresca viene assassinato quindi ha un alibi inattaccabile,si era rifuguiato in Italia ,gia' dal 1935, con il beneplacito del fascismo sfuggendo ad un arresto per omicidio negli USA Vi si era rifugiato alla fine del 1935 perché ricercato negli USA per l'uccisione di un mafioso suo avversario:l'Oss investigando sula protezione avuta dal Genovese prendera' atto la Casa del fascio di Nola era stata costruita con un finanziamento di Vito Genovese,e sempre il Genovese lo ritroviamo nel periodo attorno all'armistizio, armistizio immerso nei suoi loschi traffici col suo "segretario" Mike Miranda esattamente nel Nolano,stava iniziando ad organizzarsi il trffico della droga secondo la scelta strategica di Lucky Luciano di cui il Genovese era socio "d'affari".I fascisti non lo infastidivano per nulla,nel periodo immediatamente precedente,anzi si parla di ottimi rapporti.Nel proseguo la moglie di Genovese descrivera' i suoi viaggi negli USA,commissione Kefauver 1952, per prelevare e rifornire di danaro il consorte che si stava oranizzando:qualche "briciola" era servita per la casa del fascio di Nola. Il Genovese era entrato in "affari" con molti imprenditori del posto e aveva stabilito solidi rapporti con,fascista, e probabilmente propprietario e/o comproprietario della industria Ferrarelle,non per niente Mike Miranda era il rappresentante della Ferrarelle per newyork. Il Genovese aveva quindi messo su nel napoletano un insieme di legami che èpoi gli saranno utile allo sbarco alleato,situazione in cui chiaramente cambiera' casacca da amico dei fascisti ad antifascista,formalmente,ovviamente,occorre tene conto di un'altra "amicizia" importante del Genovese nel periodo considerato ovvero quella con Renato Carmine Senise, nipote del capo della polizia fascista Carmine Senise.

«Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'antifascista Carlo Tresca, che su un giornale americano scriveva articoli infuocati contro Mussolini. Secondo altri, Genovese sarebbe stato compensato con la somma di 500.000 dollari. Una cosa è certa: una volta riparato in Italia, il fascismo lo protesse contro il rischio di un'estradizione negli Stati Uniti. E quando gli alleati entrarono in Napoli, adeguandosi ai tempi, Genovese si mise a loro disposizione. Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il 17 maggio 1945, con uno stratagemma, e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in carcere, avvelenato. Cominciò così l'ascesa di Genovese negli alti gradi della mala americana. l'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col potere politico-economico divennero internazionali, le attività "d'investimento" furono orientate verso la droga. Da allora, la cronaca e la storia di una tragedia dei nostri giorni.»

[27]

Bibliografia modifica

  • Taddei Ezio,Il "caso" Tresca 2006 ISBN:&nbsp888820798-8
  • Italia Gualtieri Carlo Tresca: vita e morte di un anarchico italiano in America 1999 - 71 pagine

"Regione Abruzzo, Centro servizi culturali di Sulmona, Circolo cultura & societa. Giornata della memoria, 20 maggio 1994"

  • Carlo Tresca L'attentato a Mussolini: ovvero, Il segreto di PulcinellaNew York,4 edizioni,l'ultimo per tempo,editore Alexandria, Va. , Chadwyck-Healey Inc, 1987.
  • Gabriella Facondo,Socialismo italiano esule negli USA (1930-1942),Federazione italiana

delle associazioni partigiane, Federazione italiana delle associazioni partigiane 1993 Bastogi

note modifica

  1. ^ discussione su max corvo
  2. ^ avvocato giovane e grintoso che si occupava negli USA degli interessi di diverse famiglie di Cosa nostra
  3. ^ da Una storia di stragi e misteri di Giorgio Bongiovanni
  4. ^ da Una storia di stragi e misteri di Giorgio Bongiovanni
  5. ^ da Una storia di stragi e misteri di Giorgio Bongiovanni direttore di [1]=Antimafia 2000
  6. ^ wikipedia inglese Carmine Galante
  7. ^ vedere Tutta la verità sul caso Tresca di Mauro Canali, l'autore e fra quelli accreduitai dal SISDE per i suoi lavori che spesso ne riportanoo stralci sul sito],Mauro Canali e' professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Camerino, fra i suoi libri «Il dissidentismo fascista» (Bonacci, 1983), «L’informatore. Ignazio Silone, i comunisti, la polizia» (con D. Biocca, Luni, 2000); editore il Mulino: «Cesare Rossi. Da rivoluzionario a eminenza grigia del fascismo» (1991) e «Il delitto Matteotti» (1997; nuova ed. 2004)
  8. ^ da Il "prefetto di ferro" estratto da scritto di Duggan
  9. ^ da Il "prefetto di ferro"
  10. ^ Titolare dell'insegnamento di Storia contemporanea universita' di Modena
  11. ^ Arrigo Petacco, Il prefetto di ferro, Mondadori, 1975.
  12. ^ da Il "prefetto di ferro"
  13. ^ approfondire su Mafia e Fascismo L'operazione incompiuta del prefetto Mori a firma di Davide Caracciolo
  14. ^ Il "prefetto di ferro"
  15. ^ da il ilduce.net
  16. ^ da il ilduce.net ovvero vi e' l'ammissione dell'inefficienza dell'azione di Mori prorio dagli attuali ammiratori del cosidetto duce
  17. ^ da articolo di Giovanni Grazzini Il Corriere della Sera, 2 ottobre 1977
  18. ^ da recensione libro
  19. ^ foto di Vito Genovese con Salvatore Giuliano
  20. ^

    «Ma Scamporino è anche il legale dei sindacati controllati da Cosa Nostra. In Sicilia, prima dello sbarco, le missioni degli agenti di Scamporino si avvalgono di una fitta rete di protezione mafiosa, che oltre a dare riparo e assistenza, fornisce loro ogni genere d’informazione di valore militare»

    da Italia Sociale
  21. ^ da corsa infinita dei bersaglieri
  22. ^ trombealvento "Un certo Ezio Taddei, livornese" Bersagliere un pò anarchico intervista al regista Pasquale Scimeca
  23. ^ da Una storia di stragi e misteri di Giorgio Bongiovanni
  24. ^ Antimafia 2000
  25. ^ da Una storia di stragi e misteri di Giorgio Bongiovanni direttore di [2]=Antimafia 2000
  26. ^ foto di Vito Genovese con Salvatore Giuliano Genovese e' con la divisa dell'esercito americano,e quindi il legame con i fatti di Portella della Ginestra ma guarda che fatto strano che i la "strana coppia" si conoscesse anzi Giuliano godeva della protezione di Genovese quando questo passo' con i "liberatori"
  27. ^ SUD E MALAVITA di Tonino Caputo, Gianfranco Langatta

Dopo la seconda guerra mondiale nell'immediato modifica

INIZIO modifica

Il discorso relazioni mafia fascismo servizi segreti risulta inserito ed organico al livello di scontro sociale in Sicilia che e' stato ben alto con riferimento particolare al periodo dopo l'armstizio e subito posbellico,seguendo l'indicazione del sito dei bersaglierida sito La corsa infinita rivolte siciliane(Belin sti bersaglieri sun propriu di periculusi anarco-comunisti,per chi viene a curiosare e non riesce a capire e' un semplice facezia o moto spiritoso che spiegato perde ogni significato pero') porta alla tabella del sito della fondazione Luigi Cipriani da cui si possono estrapolare i dati dei morti e friti nelle proteste di piazza della popolazione strapolando i dati per la Sicilia da quelli nazionali da fondazione Luigi Cipriani

Dopo la dichiarazione dell'armistizio modifica

«Come tutti possono constatare anche da tali documenti appare evidente il ruolo non solo dei sevizi USA nella ricostituzione della mafia, ma anche quello non secondario del nostro ministero degli Interni. Ma ecco che la commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia, prosegue la sua relazione nella vana ricerca di un allegato all'armistizio stipulato tra l'Italia e gli alleati.......»

[1]

«ALLA CADUTA DEL FASCISMO

Da fondazione Luigi Cipriani Cronologia da 27 luglio 1943 Il generale Mario Roatta, nella sua "Direttiva su mantenimento della disciplina e dell’ordine" scrive: "Durante le operazioni in Sicilia si è verificato che la popolazione, malgrado l’ordinanza in proposito, si è riversata in disordine sulle vie di comunicazione, bloccandole: gruppi di popolani, ad onta della presenza di posti di guardia, hanno demolito un pontile, nella supposizione che esso potesse attirare il tiro delle navi avversarie; militari di batteria contraerea, di batterie Milamert, di campi di aviazione, di reparti sfusi di magazzini di depositi, uffici ecc. hanno abbandonato il loro posto affluendo, anch’essi in disordine e sovente su automezzi ed altri veicoli, sulle ferrovie e rotabili, verso lo stretto di Messina. Reparti, sia pure in blocco e in ordine si sono messi in moto per conto loro ritirando per esempio dalle posizioni, batterie che vi erano ancora utili; sbandati delle province sicule si sono diretti alle loro case, indossando talvolta abiti civili, ecc. ecc. Contemporaneamente, militari siciliani da tutte le parti della penisola si sono diretti arbitrariamente a Villa San Giovanni e Messina e, una volta raggiunta l’isola, hanno per lo più proseguito per la residenza delle loro famiglie, anziché portarsi a combattere. Ed alcuni gruppi di tali ‘volontari’ hanno dato luogo a scenate di fronte a nuclei in servizio di controllo e polizia che li fermavano, nella penisola e in Sicilia; ne è risultato un gran disordine, spettacolo indecoroso, effetto pernicioso sul complesso delle truppe, ed anche intralcio notevole alle operazioni e rifornimenti.»

[2]

«A Palermo, un plotone di fanteria del 139° Sabauda s.i. apre il fuoco sulla folla che dimostra per il pane: 23 morti e 158 feriti sono il bilancio della strage. A Licata stesso copione. Se fino ad allora le motivazioni della rivolta erano state quelle alimentari una nuova miccia si andava accendendo. Venivano chiamate alle armi le classi 1924-1925 (19 ottobre 1944,ovvero in presenza del governo Badoglio;precisazione fuori nota)»

[3]

dettaglio morti ammazzati nelle proteste di piazza ad armistizio a fine conflitto esprapolato da ricerca della fondazione Luigi Cipriani

24 settembre 1943

A Palma di Montechiaro (Agrigento), per stroncare la manifestazione della popolazione contro il richiamo alle armi, reparti militari sparano sulla folla uccidendo un uomo e una donna.

29 marzo 1944

Partinico (Palermo),manifestazione contro il carovita e accaparratori di grano,sottufficiale dei carabinieri uccide Lorenzo Pupillo, minorenne,muore durante gli scontri il maresciallo dei carabinieri Benedetto Scaglione. 27 maggio 1944

Regalbuto (Enna), raduno separatista con Andrea Finocchiaro Aprile, Luigi La Rosa, Santi Rindone, Bruno di Belmonte, Guglielmo Carcaci, Concetto Gallo, Concetto Battiato,Isidoro Piazza,fra gli altri si verificano scontri e cade soto il fuoco dei carabinieri Santi Milisenna delPci segretario della federazione di Regalbuto; . altri due manifestanti vengono gravemente feriti.

28 maggio 1944

Licata (Agrigento), a causa del ritorno in carica all'ufficio di collocamento del gia' deposto gerarca fascista vi e' una protesta popolare durante la quale polizia e carabinieri aprono il fuoco col risultato di tre caduti fra i manifestanti e circa 18 feriti,alla portesta seguono 120 arresti.

19 ottobre 1944

Palermo,manifestazione pacifica popolare contro la mancanza di pane ne consegue che un plotone di fanteria del 139° Rgt della divisione Sabauda spara sulla folla col risultato di 23 morti e 158 feriti :ovvero vi e' una connotazione di strage secondo la definizione accettata dai siti ANPI e dagli esperti del settore.Fra i caduti della popolazione: Giuseppe Balistreri, Vincenzo Cacciatore, Domenico Cordone, Rosario Corsaro, Michele Damiano, Natale D’Atria, Giuseppe Ferrante, Vincenzo Galatà, Carmelo Gandolfo, Francesco Giannotta, Salvatore Grifati, Eugenio Lanzarone, Gioacchino La Spisa, Rosario Lo Verde, Giuseppe Maligno, Erasmo Midolo, Andrea Olivieri, Salvatore Orlando, Cristina Parrinello, Anna Pecoraro, Vincenzo Puccio, Giacomo Venturelli, Aldo Volpes.

20 ottobre 1944

Sui giornali pero' il comunicato imposto dal governo in carica recita "In occasione di una dimostrazione diretta ad ottenere miglioramenti di carattere economico, compiuta ieri a Palermo da impiegati delle banche e dell’esattoria, gruppi estranei, sobillati da elementi non ancora chiaramente individuati, prendevano l’iniziativa per inscenare una manifestazioni sediziosa. Davanti alla sede dell’Alto Commissariato venivano esplosi colpi d’arma da fuoco contro reparti dell’Esercito, che erano così costretti a reagire. Si deplorano 16 morti e 104 feriti. L’ordine pubblico è stato ristabilito. Il Comitato provinciale di liberazione nazionale si è subito riunito ed ha dichiarato di mettersi a disposizione dell’Autorità governativa locale per la ricerca dei responsabili della manifestazione sediziosa".

ottobre 1944


Licata (Agrigento), manifestazione di contadini,2 morti e 19 feriti dovuti al fuoco dei carabinieri i carabinieri aprono il fuoco uccidendone due, ne coneguono 80 denunce di manifestanti.

14-15 dicembre 1944

Catania, manifestazione contro il richiamo alle armi con conseguenti tumulti e devastazione di Municipio, sede del Banco di Sicilia con relativi uffici dell’esattoria comunale,nel proseguio i manifestanti si spingono fino alla sede del Distretto militare,i militari aprono il fuoco e cade Antonio Spampinato. Ne consegue l'arresto di 53 manifestanti, fra glie arestati vi sono militanti conosciuti del movimento separatista siciliano quali Egidio Di Mauro, Salvatore Padova da Ispica, Giuseppe La Spina mentre Concetto Gallo, i fratelli Gullotta, Michele Guzzardi, Giuseppe Galli, Isidoro Avola, Guglielmo Paternò Castello vengono denunciati a piede libero.

17 dicembre 1944

Pedara,al mattino vengono lanciate 5 bombe a mano in 2 distinte piazze del paese senza danni sempre nel corso della protesta per il richiamo allae armi,nel medesimo pomeriggio a Vizzini i carabinieri sparano sui dimostranti che stanno incendiando la sede del municipio col risultato di 2 morti fra i dimostranti i dimostranti intenti ad incendiare la sede del Municipio, uccidendone 2.

4 gennaio 1945

Ragusa, l’esercito apre il fuoco su dimostrazione che cerca di bloccare il trasporto dei giovani arruolati verso il fronte sulla folla che tenta di bloccare un camion che trasportava giovani verso il fronterisulta gravemente ferito un giovane e ucciso il sacrestano della chiesa di san Giovanni,la rivolta dei cosidetti non si parte, invece di sedarsi si alimenta

5-6 gennaio 1945

Ragusa, i non si parte prendono possesso di alcuni quartieri ed elevano barricate dando cosi' inizio ad una insurrezione armata,fra i dirigenti vi sono militanti socialisti ma ancor piu' comunisti,questi ultimi non sono a conoscenza che l'organismo dirigente del loro steso partito ha definito la loro insurrezione rigurgito fascista.L'esercito interviene in modo asssai pesanet col risultato di 19 morti e 63 feriti fra i rivoltosi a Ragusa e provincia,alcune fonti storiche ritengono tali dati una sottostima di un accadimento definibile anche in questo caso come strage.(vedere fonti sentenze e regolamenti magistratura militare per esatezza)

11 gennaio 1945

Naro, la rivolta dei non si parte si inasprisce.Gli organi di repressione dello stato fanno fuoco col risultato di 5 morti Il bilancio della repressione sarà di 5 morti e 12 feriti nel proseguio vi sono 53 arresti

12 gennaio 1945

Licata,durante i tumulti contro la leva obbligatoria viene assassinato un manifestante.

11 marzo 1945

Palermo,assalto da parte della folla all'ufficio delle imposte e all'ispettorato dei dazi e consumi nel proseguio i rivoltosi si dirigono verso la prefettura muoino negli scontri un commissario di p.s. ed un giovane operaio . 11 settembre 1945

Piazza Armerina (Enna), scontri fra dimostranti ed apartenenti aglii organi di repressione delllo stato, un carabiniere fa fuoco su Giovanni Pivetti,miltante socialista ,che muore.

2 ottobre 1945

Piazza Armerina (Enna),lavoratori protestano contro il carovita ne conseguono cariche dei poliziotti che costano una vittima ai manifestanti oltre alcuni feriti,le manifestazioni di protesta comunque proseguono per 2 giorni.


I morti fra i manifestanti in questo priodo sono circa 80 a fronte di due appartenenti agli organi di repressione dello stato con un rapporto fra i cadutu manifestanti e i caduti degli organi di repressione dello stato di 40 ad 1 ed i friti piu' o meno gravi fra i manifestanti sono centinaia

dopoguerra modifica

sintesi di come nasce la repubblica? di Nicola Tranfaglia a cura di Rosa Alba Amico Nei sui primi anni la CIA e precedentemente l'OSS,che si trasformo' in CIA si assunsero il compito di limitare la supposta espansione del comunismo in Europa seguendo l'ipotesi che l'area comunista avesse l'appoggio dei paesi dell'Est ,seguendo tali tesi contribuirono alla strutturazione e/o formarono locali gruppi anti-comunisti;questi tentativi si risolsero in falimenti ma durnate il tentativo stesso interagirono con qualunque tipo di organismo che fosse avverso all'ideologia comunista e quindi non fu escluso l'uso della violenza e del terrorismo finalizzato a scopi politici.Oltre che in Italia la CIA tento' di provocare insurrezioni in Ucraina e Bielorussia tramita l'infiltrazioni di agenti ma sopratutto qui il fallimento fu totale.Tra le accuse portate all'OSS e alla CIA,in gran parte confermate dalla documentazione desecretata dei documenti riservati dei servizi di intelligence si statunitensi che britannici ,vi sono rapporti che avvalorano l'accusa di aver sia aiutato che reclutato nazisti di alto livello dopo la Seconda Guerra Mondiale che sarebbero stati indicati per lo scopo propostosi da Cia ed OSS.

Da diversi documenti furiesce un tentativo di piano organico non casuale o localistico che ben si inserisce nel quadro della guerra fredda.I servizi segreti USA furono impegnati a reclutare migliaia di ufficiali tedeschi e nazifascisti anche di primo piano già prima della fine del secondo conflitto mondiale,e' nota la pubblica denuncia in tal senso di Peter Tompkins,agente OSS in Italia, per i fascisti,nello specifico, e' nota la vicenda di Max Corvo e Vincent Samporino,agenti e/o collaboratori della CIA che gia' subito dopo l'armistizio si diedero da fare per liberare diversi gerarchi ascisti imprigionati.

«Frank B.Gigliotti. Massone reverendo di una chiesa metodista di Lemon Grace in California e chef adviser, consigliere capo dell'Oss nel 1947 dava origine alla Cia.In un rapporto del Dipartimento di stato USA del 7 luglio 1947 Walter Dowling della Divisione affari europei parla del gruppo organizzato da Brennan (cfr.infra ndr) in questi termini: "Temo che Gigliotti, anch'egli membro dell'OSS, stia cercando di attivare la vecchia banda dell'Oss in Italia come mezzo per combattere il comunismo. Come è noto le attività di quel gruppo, messo in piedi per la maggior parte da italoamericani quali Scamporino e Corvo, sono sempre state di dubbio valore e i più sono stati rispediti a casa quando Bob Joyce ha preso la direzione in Italia". E' così che quando, nel 1943, gli USA sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'Oss sarà la corsa di Max Corvo e Vincent Scamporino all'isola di Favignana per liberare i mafiosi incarcerati dai fascisti.»

[4] Tra i nazisti che sarebbero stati

protetti o avrebbero collaborato con l'intelligence statunitense spiccano,come esempi ecllettanti i nomi di Klaus Barbie, Eugen Dollmann,Karl Hass (condannato all'ergastolo con Erich Priebke per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine e coinvolto in diverse indagini relative alla Strategia della tensione), il capitano degli SS Theodor Saevecke, responsabile in Lombardia per il SIPO-SD (Polizia e Servizio di Sicurezza) nonche' autore della strage di Piazzale Loreto e dell Corbetta (Milano). Tra gli italiani arruolati dai servizi USA spicca il nome del principe Junio Valerio Borghese, comandante della X MAS,ideatore del Golpe Borghese ,forse imlicato nell'omicidio di Mauro De Mauro,che sembrava conoscesse gli intenti del principe nero tamita le sue "amicizie"con gli ex repubblichini e X Mased ancor prima implicato forse nel caso di Portella della Ginestra e delle stragi siciliane del periodo.Le uniche nazioni infatti nelle quali le azioni della CIA ebbero qualche successo nel tentativo di limitare l'influenza comunista furonoin Francia e in Italia,inrelazione anche alle elezioni italiane del 1948.

Quanto soprascritto su Wikipedia di evince anche da editoriale di Santo Della Volpe,ovvero uno dei capiredattori TG3 [5] Tale situazione sia dovuta a cause internazionali che specifiche sia italiane che siciliane porto'nel difficile ambiente siciliano,(reso ancor piu' difficile dopo lo sbarco alleato), ad un'utilizzo di formazioni come l'EVIS ed il MIS(movimento indipendentista siciliano),nate con progetti di rivendicazioni sociali ed eguaglitarie con dirigenti anche di sinistra,ad una fagotitazione delle suddette organizzazioni da parte di una commistione fra mafiosi__fascisti_servizi stranieri,nel particolare americani che avevano gia' agito in precedenza in Italia per preparare lo sbarco ed in linea di massima per fornire aiuti e collegamenti ai partigiani nella lotta contro il fascismo,figura emblematica fra questi agenti e' Max Corvo[6]

inchieste-ricostruzioni,proposte anche come documentario televisivo, non sembra manchi sia la partecipazione fascista sia l'intervento di intelligence stranieri,sopratutto collegati all'autonomismo siciliano

  • (ricordiamo,pero', che l'inidipendismo siciliano parti',pero',nei suoi

capi storici, come istanza di sinistra

quando faremo la repubblica sociale in Sicilia i feudatari ci dovranno dare le loro terre se non vorranno darci le loro teste ovvero per dirlo sinteticamente:

«17 Giugno 1945 Muore in uno scontro a fuoco con i carabinieri, in circostanze oscure, Antonio Canepa , comandante dell'EVIS (assieme a Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e Francesco Ilardi,nomi fuori citazione) Dopo la sua morte la componente progressista del Movimento Indipendentista viene repressa e annientata e la destra della mafia e dei latifondisti prende il sopravvento.»

[7] [8]

«Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile)..... I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive.»

di gran peso storico ha lo stralcio precedente tratto [9] Rapporti incrociati fra Decima_Mas_di_Borghese,mafia e golpismo fascista si evincono anche dalla vicenda di Mauro De Mauro secondo un articolo di Andrea Cottone e Laura Nicastro [10] ,fra i redattori di Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo [11]

dettaglio morti ammazzati nelle proteste di piazza nel dopoguerra esprapolato da ricerca della fondazione Luigi Cipriani

12 marzo 1946

Palermo,gruppi di disoccupati mescolati con reduci di guerra provano ad assalire la Prefettura la Prefettura ,durante una manifestazione,a causa della carenza di lavoro.per protestare per la mancanza di lavoro. I poliziotti sparano e muoiono due dimostranti uno dei quali si chiama Giuseppe Maltesi vengono altresi' ferite circa trenta persone e muore il commissario di ps Calderone durante i tafferugli.

21 marzo 1946

Messina,manifestazione la disoccupazione e e la noncuranza del governo per il grave problema, i poliziotti fanno fuoco e muore Salvatore Caramanna , soldato di leva ,ed un ragazzino,restano feriti 24 dimostranti

5-6 agosto 1946


Caccamo (Palermo),viene requisito il grano per cui vi e' una forte protesta contadina risultato i poliziotti sparano procando 18 morti fra i manifestanti e circa 100 feriti,fra i poliziotti muoiono 4 agenti e 15 risultano feriti;anche questo avvenimento si puo' inserire nella categoria stragi.

7 marzo 1947


Messina,viene indetto uno sciopero generale contro il carovita e per la richiesta di aumenti salariali ne consegue che i carabinieri caricano e muoionoBiagio Pellegrino e Giuseppe Maiorana,operai e comunisti, fra i dimostranti anche tre feriti.

7 giugno 1947


Messina,manifestazione contro la disoccupazione,Ludovico Maiorana, Antonio Pellegrini e Carlo Rocco cadono sotto il fuoco dei carabinieri.

21 dicembre 1947


Canicattì,durante uno sciopero i carabinieri intervengono per presidiare la sede dell’Uomo qualunque,fanno fuoco e muoiono fra i dimostranti Giuseppe Amato, Salvatore Lauria e Giuseppe Lupo, risultano pure ferite gravemente 9 persone con 11 feriti lievi

4 aprile 1949


Mazara del Vallo (Trapani),Francesco La Rosa,bracciante, convocato in caserma dai carabinieri per un interrogatorio e' strangolato. 19 aprile 1949


Mazara del Vallo (Trapani), manifestazione di braccianti, gli organi di repressione dello stato sparano e viene amazzzato un contadino.

29 novembre 1949


Bagheria (Palermo), manifestazione contadina,intervento dei carabinieri che uccidono una donna Filippa Mollica Nardo che di mestiere e' contadina.

2 marzo 1950


Petralia (Palermo),manifestazione di protesta,i poliziotti uccidono,aprendo il fuoco,2 dimostranti e ne feriscono 3


17 gennaio 1951


Adrano (Catania),proteste contro la visita di Eisenhower i poliziotti sparano sui dimostranti e muore Girolamo Rosano, bracciante di 19 anni militante della Cisl:restano ferite 11 persone fra le quali,sempre fra i dimostranti, Francesco Greco,di 16 anni,ferito assai grave;muore anche una donna per un attacco di cuorecausato dalla sparatoria.Si sa di due cariche una davanti alla Camera del lavoro,direttamente sul concetramento dei dimostranti, dove i manifestanti si stavano concentrando, la seconda a corteo partivo durante le cariche oltre i lacrimogini vengono usati dagli organi di represione dello stato pure i mitra;un articolo dell'Unita' aserisce che sulla folla spara dal balcone pure Filadelfio Cancio, militante del MSI e l’avvocato Danielo, precedentemente segretario del Fascio locale.



da fondazione Luigi Cipriani


17 febbraio 1954


Mussumeli (Caltanisetta), manifestazione popolare di protesta per la predurante penuria di acqua aggravata dal discorso chel’Ente acquedotti esige comunque il pagamento per un servizio non prestato,i poliziotti sparano sulla folla portatasi davanti al Municipio,muoiono sotto il fuoco degli organi di repressione dello stato : Onofria Pellicceri, Giuseppina Valenza, Vincenza Messina e Giuseppe Cappalonga tutti e tre sedicenni;vi sono anche diversi feriti fra i quali 9 gravi e fra questi un ragazzino di 7 anni a nome Baldassare Mistretta.

17 febbraio 1954


Barrafranca (Enna), i carabinieri aprono il fuoco su una manifestazione contadina col risultato che rimane ucciso un bimbo di 5 anni.

31 marzo 1954


Mussomeli (Caltanissetta):dopo poco piu' di un mese dalla prima strage circa 2.300 poliziotti occupano la cittadina con perquisizioni a vasto raggio nelle abitazioni private vengono quindi fatti circa 30 arresti proprio fra quelli che avevano tentato di opporsi alla strage e dopo la avevano denunciata,fra questi i consiglieri comunali comunisti Calogero Amico e Vincenzo Consiglio, il segretario della locale Camera del Lavoro ,Salvatore Guarino,ed anche Giovanni Vullo democristiano,consigliere comunale,che aveva scritto alla Procura della repubblica presentandouna dettagliata e puntigliosa denuncia sul comportamento degli organi di repressione dello stato.

19 ottobre 1954


Caltanissetta,il Tribunale emette sentenza per i fatti di Mussomelima gli inquisiti non sono i responsabile della strage appartenenti agli organi di repressione dello stato bensi' 35 cittadini partecipanti alla protesta per acqua.Salvatore Guarino,gia' citato,subisce una condanna di 9 mesi e 15 giorni per ‘oltraggio aggravato’;stesso capo di imputazione per Francesco Catania, Salvatore Mancuso, Diego Seminatore, Vincenzo Russo, Antonino Collura, Calogero Castello, Michele Noto, Nicola Cardinali, Alfonso Caruso, Calogero Amico, Vincenzo Consiglio, Vincenza Randasso, Vincenza Giovino, Calogero Immermano, Giuseppe Savia, Vincenzo Lobrutto, Giuseppe Di Liberto, Marcangelo Lo Presti, Salvatrice La Rocca, Giuseppe Bonfanti, Calogero Castello, Gaetano Barba, Eraldo Martinassi, Giovanni Calà, Concetto Evelino, Angela Torquato, Giovanna Giovino con condanne varianti da 6 a 8 mesi.


30 gennaio 1957


Palermo, rivolta nel carcere dell’Ucciardone;20 feriti ed un morto fra i detenuti causati dall'intervento dei poliziotti.

31 gennaio 1959


Palermo, ancora una rivolta nel carcere dell’Ucciardone contro le condizioni di detenzione ritenute disumane dai detenuti,intervento dei poliziotti con un morto e 7 feriti fra i detenuti

8 luglio 1960


Palermo, il centro del capoluogo e' presidiato dalla Celere per "controllare"una manifestazione associata allo sciopero generale proclamato dalla Cgil,iniziano immediatamente i caroselli della Celere ai quali i dimostranti reagiscono;muoiono fra i dimostranti Francesco Vella, responsabile per le leghe operaie degli edili,viene colpito mentre sta aiutando un giovane colpito in pieno da un lacrimogeno ;muoiono pure,sempre fra i dimostranti, Giuseppe Malleo, Rosa La Barbera e Andrea Cangitano di 18 anni,non e' mai stato chiarito se da poliziotti in divisa o da infiltrati o peggio da personaggi esterni agli organi di represione dello stato pagati per far fuoco sulla folla.La manifestazione riprende alle 18 sul piazzale del municipio e gruppi di manifestanti sono presso la questura e la prefettura ed anche in tali situazioni i poliziotti aprono il fuoco; i manifetanti non recedono dalla loro presa di posizione e gli scontri violenti proseguono fino a tarda notte;a tali scontri fanno seguito rastrellamenti e pestaggi indiscriminati da parte della Celere.Il bilancio a termine della giornata e' di 300 fermi,qualche centinaio di feriti con 40 fra questi feriti da arma da fuoco oltre il dimostrante morto sopracitato.

8 luglio 1960


Catania, sciopero contro il governo Tambroni,i poliziotti iniziano i caroselli a danno dei manifestanti;Salvatore Novembre,un operaio edile disoccupato, resta isolato dagli altri partecipanti alla manifestazione e viene ferito gravemente a manganellate e finito col revolver;vi sono altri 7 feriti fra i manifestanti.

2 dicembre 1968


Avola (Siracusa), la Celere spara su una manifestazione di braccianti,indetta per lo stato di agitazione sindacale causato da mancato rinnovo del contratto muiono Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona.

9 novembre 1970

Avola (Siracusa), Dionisio Mangiacasale giudice istrutore invia 85 mandati di comparizione ad 85 braccianti,per reati vari dopo repressione poliziesca del 2 dicembre 1968 che aveva provocato la morte dei due braccianti Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona.

12 giugno 1971

Palermo,un agente di ps uccide un militante del Partito Repubblicano , Michele Guaresi,conosciuto,perche' era stato sorpreso ad attaccare manifesti del partito ,in vista della tornata elettorale, dopo il periodo consentito

I morti fra i manifestanti in questo priodo sono circa 50 a fronte di 4 appartenenti agli organi di repressione dello stato ed i feriti piu' o meno gravi fra i manifestanti sono centinaia Tirando le somme di hanno circa 130 caduti fra i manifestanti nei due periodi presi in considerazione a fronte di 5 o 6 caduti fra gli appartenenti agli organi di repressione dello stato con un rapporto di circa 26 ad 1 fra i morti manifestanti nnelle proteste ed i morti appartenenti agli organi di repressione dello stato . Tenendo conto dei periodi succitati ed arrivando al 2001 con la morte di Carlo Giuliani nella intera penisola il totale dei dimostranti uccisi dagli organi di repressione dello stato supera decisamente le 300 unita'.


La situazione del dopoguerra dovuta sia alle cause internazionali della suddivisione del mondo in blocchi che dalla situazione storico sociale siciliana inasprita ancor piu' dopo in concomitanza dell'invasione alleata dell'isola italiana con le relative tensioni sociali di ordine rivendicativo sia salariale che normativo da parte delle classi piu' disagiate siciliane porto' nel dopoguerra ad una commistione operativa fra mafia,agenti dei servizi segreti americani che gia' avevano operato in appoggio alla lotta antifascista e fascisti stessi riutilizzati dai servizi americani stessi.Tale commistione agiva nell'ottica della repressione delle lotte rivendicative per evitare il pericolo che potessero essere utilizzate come metodi di manovra per fra prevalere la sinistra italiana ancora unita al momento nei suoi partiti storici fondamentali. Chiarificatrice e' questa frase tratta da Wikipedia:

  • La CIA ebbe più successo nei suoi sforzi di limitare l'influenza del comunismo in Francia e in Italia, soprattutto nelle elezioni italiane del 1948. Dopo la seconda guerra mondiale, la CIA fu lo strumento attraverso cui si organizzò la rete Gladio, una rete segreta di organizzazioni in Italia e in altre parti dell'Europa occidentale.

Tratta dal paragrafo Cia In Europa ed ulteriormente ampliata nel paragrafo Cia arruolamento di ex nazifascisti la seguente citazione tratta dal dossier relativo alla pubblicazione di Storia segreta della Siciliaedscuola,a firma di Giuseppe Casarrubea,uno dei maggiori storici attuali di storia siciliana,figlio di una vittima della strage di Partinico,chiarifica ancora maggiormente il problema e la lettura completa del dossier da una visione ,anche se sintetica ,sia dello svolgersi dei fatti sia del metodo di studio applicato dagli storici

«Cari amici, sono lieto di inviarvi una raccolta di documenti da me preparata in occasione della pubblicazione del mio volume Storia segreta della Sicilia (Milano, Bompiani, 2005)..... Queste carte narrano della spudorata impunità di cui godettero i neofascisti nell’instaurare un vero e proprio Stato parallelo in Italia, che mirava ad annientare le forze democratiche uscite vittoriose dalla guerra di Liberazione. Tra il 1944 e il 1947, prese forma una pericolosa Gladio ante litteram, che obbliga ormai gli storici a retrodatare alle settimane che videro la costituzione della Rsi (novembre 1943) la nascita della cosiddetta “strategia della tensione” di matrice neofascista. I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la X MAS di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive. L’antologia di documenti inediti curata da Nicola Tranfaglia l’anno scorso (Come nasce la repubblica, Milano, Bompiani, 2004) e le opere di storici e giornalisti come Aldo Sabino Giannuli, Vincenzo Vasile, Peter Tompkins, Mimmo Franzinelli, Claudio Pavone, Sergio Flamigni, Gianni Cipriani, Angelo Del Boca, Giuseppe De Lutiis e Pier Giuseppe Murgia, costituiscono, assieme al mio nuovo libro, i prodromi di uno stimolante processo di rilettura della Storia italiana della seconda metà del Novecento, una revisione che, grazie ai sempre più numerosi fondi archivistici che gli Stati Uniti d’America continuano a declassificare (Cia, Fbi e Dipartimento di Stato, ad esempio), ci consentirà di riscrivere nei prossimi anni la tormentata storia della prima Repubblica e......»

In data 2/9/2007 la trasmissione televisiva "Blu Notte" curata da Lucarellisito Carlo Lucarelli e tornata sul discorso specifico a come Junio Valerio Borghese capo della X Mas e poi implicato nella vicenda siciliana in questione sia stato preso in consegna e fatto fuggire dagli americani,la trasmissione era centrata sull'armadio della vergogna,ovvero come per motivi di equilibri internazionali molte stragi nazifasciste italiane sia state nascosste con ammissioni ad esempi in proposito di Paolo Emilio Taviani.Casi eclettanti per l'ipotesi proposta quelli di Portella della Ginestra e la Strage di Partinico in cui mori' il padre di Giuseppe Casarrubea. Dossier di Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino: Stati Uniti, eversione nera e guerra al comunismo in Italia - 1943-1947 [12]

approfondimenti inerenti periodo modifica

biografia Peter Tompkins da ANPI


libri di Peter Tompkins


da Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia dossiers su Portella della Ginestra


sheda su Portella della Ginestra dal sito dedicato a Peppino Impastato


da Montagnalonga sito curato dai parenti delle vittime di Portella della Ginestra che presenta anche il rapporto di Giuseppe Peri vicequestore di Trapani

Portella della Ginestra modifica

Uno dei fatti piu' eclettanti su cui si basano le tesi sulla correlazione fra mafia fascismo e servizi segreti anche statunitensi e' quello inerente a Portella della Ginestra.


L'avvenimento e le analisi storiche modifica

L'avvenimento e le analisi storiche

Il 1 maggio 1947, viene reintrodotta la festa dei lavoratori che non era permessa nel periodo fascista.La versione accettata ufficialmente [13]che sui lavoratori che manifestavano a favore del'occupazione delle terre incolte ed anche per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana avesse sparato un gruppo di fuoco del separatista Salvatore Giuliano, colonnello dell'Esercito Separatista Siciliano E.V.I.S. ed il rapporto dei carabinieri sulla strage faceva chiaramente riferimento ad "elementi reazionari in combutta con i mafiosi locali". Due anni dopo Salvatore Giuliano scrisse una lettera ai giornali, in cui affermava lo scopo politico della strage. Questa tesi fu smentita dall'allora ministro degli Interni Mario Scelba. Giuliano poi fu assassinato dal suo luogotenente Gaspare Pisciotta, il quale a sua volta morì avvelenato in carcere quattro anni più tardi, dopo aver affermato di voler rivelare i nomi dei mandanti della strage. La CGIL proclamò lo sciopero generale,immediatamente dopo il fatto, accusando i latifondisti siciliani di voler “soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori”[14]. Di questa strage pero' ci sono altre versioni storiche portate aventi da storici specializzati in storia della Sicilia quale Giuseppe Casarrubea che ha collabarota nella sua ricerca con unaltro storico di vaglia quale Nicola Tranfaglia.D'altro canto gia' Peter Tompkins

«"Mi ero arruolato come volontario nell'OSS per una ragione semplice e del tutto politica: era necessario sconfiggere il nazifascismo, che, come democratici americani, aborrivamo per la sua ideologia. Il nostro intento era di aiutare a ristabilire in Italia e in Europa sistemi di governo democratici. Il Re e Badoglio con i loro dipendenti del SIM, volevano al contrario mantenere una forma di governo simile a quello che avevano favorito e lasciato fiorire per vent'anni: lo stato fascista di Mussolini, ma senza Mussolini e i suoi fedeli ministri. In questo furono sostenuti da Churchill con l'apparente motivazione di un utile anticomunismo"»

[15]. denuncia pubblicamente e scrive nei suoi libri sulle protezioni ,da parte dell'OSS ed in seguito della CIA, che ebbero ex nazifascisti e Junio Valerio Borghese ,nel caso particolare,verso la fine della seconda guerra mondiale e nell'immediato periodo seguente,per essere utilizzati in chiave anticomunista.

La relazione che e' intercorso fra mafiosi e reduci fascisti e la omissione di questo dato di fatto secondo i succitati storici, si trae da quaesto scritto di Giuseppe Casarrubea.

«All'indomani dell'eccidio (1° maggio 1947), potevano le autorità di polizia, i carabinieri, i servizi segreti (civili e militari) della neonata repubblica italiana e lo stesso ministro degli Interni Mario Scelba, sconoscere i numerosi rapporti redatti dal Sim (Servizio informazioni militari) di Napoli nel 1945 sugli stretti contatti di natura eversiva, instauratisi nella provincia di Palermo fin dalla primavera - estate del 1944, tra gli NP (nuotatori paracadutisti,nota fuori citazione) del "Gruppo Ceccacci"(Rodolfo nota fuori ciatzione)[16] della X MAS e la cosiddetta "banda Giuliano" (cfr. il cap. 2)? Oppure, essere ignari delle decine di segnalazioni del Sis (Servizio informazioni e sicurezza) che, fin dal 1946, riferivano di un Salvatore Giuliano "a completa disposizione delle formazioni nere" (cfr. il cap. 1)? Basterebbero tali gravissime "omissioni di Stato" a invalidare la sentenza del processo di Viterbo (maggio 1952), che vide appena la condanna della manovalanza di second'ordine della banda. (...)»

[17]


Dossier a cura di Giuseppe Casarrubea

«La prima traccia di Portella che conduce agli agenti di Angleton è ancora oggi conficcata nei corpi dei sopravvissuti: schegge di metallo di ignota provenienza. Non sono frammenti di proiettili, non sono bombe a mano andate in frantumi. Non sono niente, ufficialmente: solo "qualcosa" che il Primo Maggio ha colpito decine di contadini, donne e bambini. [18] Quasi tutti i testimoni avevano allora raccontato "di aver sentito, prima degli spari, un sibilo e il tipico rumore dei mortaretti". Alcuni avevano addirittura pensato ai giochi di fuoco allestiti per il giorno di festa. Nei documenti di College Park si trova quel "qualcosa" che fa un sibilo. Quel "qualcosa" è dentro il manuale di "Armi speciali, congegni ed equipaggiamenti" redatto dall'OSS nel febbraio del 1945. Nell'opuscolo c'è la foto della Special Weapon, bomba aerea simulata in dotazione solo agli uomini del servizio segreto. Un testo ne spiega le caratteristiche tecniche e l'uso: "Obiettivo: simulare il fischio e l'esplosione di una bomba. Descrizione: è un congegno pirotecnico che produce un fischio dopo di che esplode come un grosso petardo...".»

da Le carte segrete sulla strage L'ombra USA a Portella della Ginestra La Repubblica 10 febbraio 2003 di Attilio Bolzoni e Tano Gulloaltro riferimento per stesso articolo


[19]

«Le indagini partono per caso. Alla fine del febbraio 1945 una pattuglia americana cattura sull’Appennino pistoiese due militi NP (Nuotatori-Paracadutisti) della X Mas: Pasquale Sidari e Giovanni Tarroni. I due confessano di aver trascorso vari mesi nell’Italia liberata e fanno vari nomi e cognomi che permettono all’intelligence alleata di identificare la rete di spionaggio e sabotaggio nazifascista nel Mezzogiorno. Sono decine gli arresti a Napoli e provincia. Qui operano Gino Locatelli e Bartolo Gallitto della Decima Mas ed i fascisti del principe Pignatelli. Le indagini si estendono in Calabria e in Sicilia e gli 007 angloamericani scoprono che a Partinico, in provincia di Palermo, dal luglio 1944 è attiva la colonna formatada tre militi della Decima Mas agli ordini di Dante Magistrelli. Oltre ad addestrare e ad equipaggiare la banda di Giuliano, Magistrelli si reca regolarmente a Napoli e nella Capitale per ricevere ordini e denaro dai neofascisti romani, a loro volta in contatto con i servizi segreti repubblichini di Verona e Milano

[6]da rassegna stampa articolo Giorgio Petta da La Sicilia 1 05 2005

[7]stesso discorso da articolo di Salvatore Giannella, da L'Europeo su stessa fonte del 14/04/2007

Opinioni antiche modifica

In relazione a tale strage, oggetto di approfondite inchieste, numerosi studiosi, politici e componenti della Commissione Antimafia, hanno posto in evidenza il tema delle collusioni politiche a vario livello. Intervenendo alla seduta della Camera dei deputati del 26 ottobre 1951, Girolamo Li Causi affermava:

«Tutti sanno che i miei colloqui col bandito Giuliano sono stati pubblici e che preferivo parlargli da Portella della Ginestra nell'anniversario della strage. Nel 1949 dissi al bandito: "ma lo capisci che Scelba ti farà ammazzare? Perché non ti affidi alla giustizia, perché continui ad ammazzare i carabinieri che sono figli del popolo come te?". Risposta autografa di Giuliano, allegata agli atti del processo di Viterbo: "Lo so che Scelba vuol farmi uccidere perché lo tengo nell'incubo di fargli gravare grandi responsabilità che possono distruggere la sua carriera politica e finirne la vita". È Giuliano che parla. Il nome di Scelba circolava tra i banditi e Pisciotta ha preteso, per l'attestato di benemerenza, la firma di Scelba; questo nome doveva essere smerciato fra i banditi, da quegli uomini politici che hanno dato malleverie a Giuliano. C'è chi ha detto a Giuliano: sta tranquillo perché Scelba è con noi; Tanto è vero che Luca portava seco Pisciotta a Roma, non a Partinico, e poi magari ammiccava: hai visto che a Roma sono d'accordo con noi?»

Opinioni recenti modifica

In tempi più prossimi la tesi delle collusioni ad altissimo livello, fino al capolinea del Quirinale, è stata assunta e rilanciata da Sandro Provvisionato, in Misteri d'Italia (Laterza 1994), e da Carlo Ruta, il quale nel prologo de Il binomio Giuliano Scelba (Rubbettino 1995)scrive:

«Sugli scenari che si aprirono con Portella della Ginestra, alcuni quesiti rimangono aperti ancora oggi: fino a che punto quegli eventi tragici videro realmente delle correità di Stato? E quali furono al riguardo le effettive responsabilità, dirette e indirette, di taluni personaggi chiamati in causa per nome dai banditi e da altri? Fra l'oggi e quei lontani avvenimenti vige, a ben vedere, un preciso nesso. Nel pianoro di Portella venne forgiato infatti un peculiare concetto della politica che giunge in sostanza sino a noi.»

Una tesi recente modifica

Una tesi più grave, recente, ma non accettata dagli storiografi, attribuisce invece la strage ad una coincidenza di interessi tra i post-fascisti legati alla X MAS di Junio Valerio Borghese, i servizi segreti USA (preoccupati dell'avanzata socialista - comunista in Italia) ed i latifondisti siciliani.

«I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia [20] (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive[21]

«Il Giuliano allora si è avvicinato a me chiedendomi dove fosse mio fratello. Ho risposto che si trovava in paese con un foruncolo. Egli allora mi ha detto: 'E' venuta la nostra liberazione'. Io ho chiesto: -E qual è?- Ed egli di rimando mi disse: 'Bisogna fare un'azione contro i comunisti: bisogna andare a sparare contro di loro, il 1° maggio a Portella della Ginestra. Io ho risposto dicendo che era un'azione indegna, trattandosi di una festa popolare alla quale avrebbero preso parte donne e bambini ed aggiunsi: 'Non devi prendertela contro le donne ed i bambini, devi prendertela contro Li Causi[22]e gli altri capoccia'»

Non fu mai possibile dimostrare la veridicità di questo scenario, tramite testimonianza diretta, perché Giuliano fu ucciso nel 1950. Il probabile assassino, il suo luogotenente Gaspare Pisciotta, venne a sua volta ucciso nel 1954, avvelenato in carcere con della stricnina nel caffè, dopo aver preannunciato rivelazioni sulla strage. Sosteneva di aver ucciso Giuliano dietro istruzioni del Ministro dell'Interno Mario Scelba e di aver raggiunto un accordo con il colonnello Ugo Luca, comandante delle forze anti banditismo in Sicilia, di collaborare, a condizione che non fosse condannato e che Luca sarebbe intervenuto in suo favore qualora fosse stato arrestato.

«Il nominato Gaspare Pisciotta di Salvatore e di Lombardo Rosalia, nato a Montelepre il 5 marzo 1924, raffigurato nella fotografia in calce al presente, si sta attivamente adoperando - come da formale assicurazione fornitami nel mio ufficio in data 24 giugno c. dal colonnello Luca - per restituire alla zona di Montelepre e comuni vicini la tranquillità e la concordia, cooperando per il totale ripristino della legge.»


Bibliografia modifica

Bibliografia su Portella della Ginestra e su analoghi episodi

alleato a Portella della Ginestra", Bompiani editore

stragi nella Sicilia del dopoguerra", Franco Angeli editore

strage di Stato",Franco Angeli editore [23] Giuseppe Casarrubbea,uno dei massimi storici della Sicilia contemporanea, e' figlio di una delle vittime della strage di Partinico][24]

completezza sul reparto fascista

Voci correlate modifica

note modifica

  1. ^ Nel maggio 1998 viene distribuito da "Repubblica" un CD-ROM dal titolo "La mafia, 150 anni di storia e storie". Un lavoro molto ricco sul piano documentale
  2. ^ da sito La corsa infinita rivolte siciliane
  3. ^ da sito La corsa infinita rivolte siciliane
  4. ^ da Luigi Cipriani: Appunti sull'anticomunismo dal dopoguerra ad oggi.
  5. ^ [3]

    «I neofascisti organizzati dovrebbero creare il casus belli di una insurrezione armata della sinistra, in modo da legittimare un golpe dei Carabinieri contro i comunisti di Togliatti ed i socialisti di Nenni. La strage di Portella della Ginestra, appunto.»

    «l'Unione patriottica anticomunista (UPA), una organizzazione clandestina capeggiata da generali e colonnelli dei carabinieri( Messe, Pieche, Laderchi) e manovrata occultamente da James Angleton,la superpia americana in Italia dallo sbarco in Sicilia in poi»

    «Quella mattina del 1 Maggio sulla Piana di Portella della Ginestra dove si ritrovavano da sempre a far festa operai e contadini, fu accesa una miccia che avrebbe dovuto far esplodere la rivolta delle sinistre e provocare l'intervento dei Carabinieri, dalla Sicilia in tutta Italia»

    «Poi anche Pisciotta, che aveva confidato in un trattamento particolare, venne avvelenato nel carcere di Viterbo nel 1954, dopo aver sentito la richiesta di ergastolo nei suoi confronti, lui che era stato quasi organico ai Carabinieri golpisti.»

    «Una storia mai chiusa ed ora riaperta. Ce ne' abbastanza per riaprire il processo su Portella della Ginestra? E' quanto chiedono i due studiosi Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, che hanno consegnato le nuove carte alla Procura della Repubblica di Palermo perche' il reato di strage non va mai in prescrizione»

  6. ^ documentazione sulla controversa figura dell'agente dell'OSS Max Corvo maggio 1991. In Stenografici sedute parlamentari X Legislatura) di Luigi_Cipriani,in cui si ipotizza la partecipazione di Max Corvo ai piani didestabilzzazione del dopoguerra

    «Nel 1952 il generale Giovanni_De_Lorenzo, appena nominato capo del Sifar, sottoscrive un accordo con gli americani (il famoso piano "Demagnetize", del quale si è parlato in precedenza). La documentazione statunitense, sottoscritta, dice addirittura che non si sarebbero dovuti informare i rispettivi governi francese ed italiano, i quali avrebbero avuto certamente da ridire per la presenza e la costituzione di strutture armate clandestine nei vari paesi; non era quindi necessario informare le rappresentanze politiche.»

  7. ^ [4]da messinacitymap.com
  8. ^ [5]il-fascista-giuliano-i-legami-tra-il-bandito-e-l-estrema-destra-di-attilio-bolzoni-tratto-da-la-repubblica-sabato-28-aprile-2007 si veda rapporto del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri su crimini banda Giuliano.
  9. ^ da edscuolaDOSSIER A CURA DEL PROF. Giuseppe Casarrubea
  10. ^ Andrea Cottone e Laura Nicastro
  11. ^ Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo
  12. ^ Giuseppe Casarrubea Mario J. Cereghino STATI UNITI, EVERSIONE NERA E GUERRA AL COMUNISMO IN ITALIA 1943 - 1947
  13. ^ ( furono sparate dalle colline circostantinumerose raffiche di mitracon 11 morti (9 adulti e 2 bambini) e 27 feriti,fra i manifestanti,alcuni feriti morirono in seguito)
  14. ^ Maria Gigliola Toniollo -Il Popolo di Portella della Ginestra, su cgil.it
  15. ^ da SISDE
  16. ^ l fascista Giuliano - i legami tra il bandito e l'estrema destra di Attilio Bolzoni - tratto da La repubblica - sabato 28 aprile 2007 Dagli archivi americani e inglesi emergono i legami tra il bandito e l’estrema destra
  17. ^ da Documenti statunitensi e italiani sulla banda Giuliano, la Decima Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 - 1947) dossier di Giuseppe Casarrubea
  18. ^ da Documenti statunitensi e italiani sulla banda Giuliano, la Decima Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 - 1947) dossier di Giuseppe Casarrubea
  19. ^ Libri di Attilio Bolzoni e Tano Gullo
    • La giustizia è Cosa Nostra di Attilio Bolzoni, Giuseppe D'Avanzo edito da Mondadori, 1995
    • Rostagno: un delitto tra amici di Attilio Bolzoni, Giuseppe D'Avanzo edito da Mondadori, 1997
    • Leoluca Orlando : il paladino della "Rete" : un'intervista lunga cinquecento domande all'enfant terrible della politica italiana che ha sconvolto gli equilibri di potere tra Mafia e partitiby Tano Gullo; Leoluca Orlando; Andrea Naselli Roma : Newton Compton, 1991
    • Aliminusa : strada, donna, religiosita? : prospettive socio-antropologiche della cultura contadina
    by Lillo Gullo; Tano Gullo Roma : Savelli, 1977.
  20. ^ biografia di Nicola Tranfaglia
  21. ^ Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile)...
  22. ^ Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente relativo a Portella della Ginestra nella seduta del 15 luglio 1947
  23. ^ libri di Casarrubea
  24. ^ da non solo portella

    «Il 27 giugno 2002, presso il palazzo dei Carmelitani di Partinico, in occasione del 55° anniversario degli assalti contro le sedi di sinistra e le Camere del Lavoro di diversi comuni della provincia di Palermo, si è tenuto un incontro sul tema "La nostra memoria per il nostro futuro", con la partecipazione del Segretario Nazionale della CGIL, Carlo Ghezzi, nonché dei dirigenti sindacali Giuseppe Romancini, Gerry Vergara, Pino Gagliano, Francesco Cantafia ed Enzo Campo. Alla manifestazione, organizzata dalla CGIL e dal SPI-CGIL di Palermo, nonché dalla Camera del Lavoro di Partinico, hanno presenziato i familiari delle vittime organizzati nell'Associazione "Non solo Portella" che da anni rivendica il diritto alla verità sulle stragi, ancora impunite, che nel 1947 colpirono il movimento dei lavoratori nella provincia di Palermo. A Portella della Ginestra, il 1 maggio di quell'anno si ebbero undici morti e trenta feriti; a Partinico, il successivo 22 giugno due morti e dieci feriti.»

Collegamenti esterni modifica

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Peter Tompkins

Peter Tompkins ,nato nel 1919 adAthens,Georgia. E' morto all'eta' di 88 anni ,era intervenuto il 4 giugno, giorno della liberazione di Roma per le celebrazioni, per ricordare che la missione dell’OSS che comandava durante l'occupazione nazifascista di Roma,che a suo parere sarebbe stata impossibile senza la collaborazione di donne e uomini della Resistenza.Particolarmente importante era stato il ruolo di Tompkins nella battaglia seguita allo sbarco alleato ad Anzio e sembrava che la Liberazione di Roma a quel punto non presentase problemi ed avvennisse a breve termine.Tale speranza fu vanificata dall'eccesso di prudenza del generale americano Lucas e dall'abilita' militare del generale Kesselring.Peter Tompkins era altempo un giovane giornalista e scrittore che siera arruolato in OSS per svolgere il ruolo di spia e sabotatore dietro le linee nemiche ed aveva voluto essere inviato in Italia. L’OSS (Office of Strategic Ser vices),poi divenuta CIA)aveva compiti sia di spionaggio sia di sabotaggio sia di appoggio alle forze partigiane con danaro armi ed individuazione di obbietivi nemici da distruggere ,ovvero collaborava alle attivita' di organizzazione della gueriglia partigiana.Altro compito dell'OSS era stabilire contatti con le forze politiche organizzatrici della Lotta partigiana.OSS era nato su indiocazione di William J.BillDonovan,denominato Bill,amico di Roosvelt che aveva appoggiato e permesso la nascita dell'organismo.Tompkins nei suoi libri Una spia a Romae L’altra Resistenza,edizioni Il Saggiatoreparla del fatto che gli americani,al contrario degli inglesi non avevano un servizio di spionaggio controspionaggio adegauto fino alla nascita dell' OSS.Peter Tompkins proveniente da una famiglia alto borghese della Georgia,figlio di una pittrice e di uno scultore,fin dall'infanzia e' abituato a frequentare l'alta borghesia romana diviene molto amico del principe Camillo Caetani da cui si deduce che il parlar l'italiano,ovvero la lingua locale,fondamentale per un infiltrato dietro linee nemiche,non era per lui un problema.Da molto giovane dieviene corrispondente dell'New York Herald Tribune.Per la sua missione dalla Corsica raggiunge le coste dell'Argentario e di qui fortunosamente a Roma per svolgere il suo ruolo di infiltrato e sabotatore;vi giunge il 21 gennaio 1944,poche ore prima che scatti "l'operazione Shingle" nome in codice dello Sbarco ad Anzio.Arrivato nella capitale resta isolato e deve guardarsi da spie e voltagabbana passati al servizio dei nazifascisti,che non mancano certo a Roma in quel periodo,in quanto il periodo dell'occupazione,ed immediatamente successivo, e' caratterizzato da un alto numero di doppio giochisti sia alivello personale che organizzato,Silverio Corvisieri nel libro Il re, Togliatti e il gobbo,editore Odradek,da ampio rendiconto di questa situazione: a titolo di esempio si ricorda come Mauro De Mauro si infiltro' in Bandiera Rossa Roma facendo arrestare alcuni dirigigenti che furono poi torturati e trucidati ;Mauro De Mauro ex X Mas e ex SS morira' ,ormai passato decisamente dalla parte della democrazia unvenstigando sulle relazione fra il uo ex capo Junio Valerio Borghese e la Mafia siciliana in previsione del fallito Golpe Borghese ed e' ormai ben risaputo che Junio Valerio Borghese era uomo dell'OSS nel'immediato dopoguerra protetto ed aiutato col compito specifico di contrastare l'avanzata del comunismo e poi nell'immediato dopo Liberazione di Roma vi e' il caso eclettante di Unita' proletaria guidata da Salvarezza che costo' la la vita a Giuseppe Albano,il famoso partigiano denominato il Gobbo del Quarticciolo. Inoltre Peter Tompkins era convinto che vi fossero infiltrati fascisti all'interno dell'OSS tale ipotesi poi si rivelo' non priva di fondamento.Tompkins aveva gia' abbandonato Roma nel 1941 ben conscio dell'inevitabilita' della guerra fra USA ed ASSE denominato Roberto ovvero Roma Berlino Tokio.Tompkins rientra negli USA incontra Donovan e si mette a disposizione dell'OSS per future azioni nel teatro italiano ma subito si rende conto di quanto sia ancora inefficiente l'organismo e sopratuttto esprime il suo completo disaccordo per il reclutamento di diversi personaggi da parte dell'OSS;paghera' dopo il conflitto col tentativo da parte del'OSS stesso che si sta trasformando in CIA,e di alti livelli delle autorita' statunitensi, col tentativo della mancanza di riconoscimento della sua azione quale infiltrato e sabotatore dietro le lineee nemiche.Egli scive fra l'altro nella prima edizione di Una spia a Roma che furono reclutati

«scarti della Marina e del Dipartimento di Stato, playboys, rampolli cretini di famiglie ricche e politicamente importanti e così via.»

Egli conosceva a menadito l'ambiente ed anche i personaggi quindi era piu' che giustificato ad infuriarsi a causa dei probabili compagni di aventura che gli avrebbero fatto rischiare inutilmente la vita.Raimando Craveri,che con Tompkins aveva organizzato la formazione di Resistenza denominata ORI(Organizzazione Resistenza Italiana progettata da Peter Tompkins e Raimondo Craveri) poteva aver credito presso gli alleati in quanto aveva al suo fianco ,anche se non operativo,una figura di primo piano che era Benedetto Croce in quanto marito della figlia Elerna ,secondogenita di Benedetto Croce.Vi era stato un incontro fra Benedetto Croce,Craveri e Tompkins a Capri in cui si era studiato in qual modo si sarebbe opotuta sviluppare l'operazione ipotizzata del Tompkins,ovvero una rete si italiani sicuri antifascisti che avrebbe avuto caratteristiche simili all'OSS ma del tutto indipendente dall'esercito di Pietro Badoglio.Tale organizzazione dotata di un proprio organismo militare,a comando americano,avrebbe dovuto interagire in modo strettissimo con le forze partigiane,cosa che non piaceva a Badoglio in quanto successivamente avrebbe avuto un forte peso politico la Lotta partigiana con un alleato cosi' potente,mentre invece la mira di Badoglio era che "a bocce ferme" l'importanza delle forze patigiane dovrebbe essere stata sminuita e fatta passare per semplice fenomeno localistico e di scarsa efficienza.I tre decisero di contattare il generale Pavone ma Badoglio fu informato e fece cadere l'operazione prospettata da Craveri,(quest'ultimo agiva in tal senso su mandato di Ugo La Malfa) e Tompkins.Il Tompkins pur avendo l'appoggio di Donovan,(Donovan e' uno dei pochi dell'OSS verso cui Tompkins dimostra stima),i vertici dell'OSS non diedero spazio a Tompkins non esssendo ben visto per le sue critiche ed anche per l'efficienza inusuale per l'OSS ,in quel momento, con cui svolgeva i suoi incarichi.

Craveri e Tompkins debbono quindi accontentarsi dell'ORI,appendice dell'OSS ,formata da volontari italiani in grado di operare anche autonomamente ma sempre sotto controllo OSS con comandi talvolti autonomi od inseriti in missioni statunitensi.Tompkins racconta nei suoi libri gli inizi dell'organismo OSS e vari episodi che fiedero inizio alle operazioni e sottolinea le difficolta' incontrate con i responsabili dell'OSS accusandoli di malafede ed incapacita'. Malafede che dimostreranno sia non capendo l'importanza di una struttura unitaria cme i CLN che,secondo Tompkins, impedi' che la Resistenza ai nazifascisti si trasformasse in rilevanti spargimenti di sangue fra gli antifascisti stessi come era successo in altri posti in cui era nata la Guerriglia Partigiana.Lo dichiarera' a gran voce, in un convegno a Venezia ,ovvero il 17 e 18 ottobre del 1994,perche',dira', da una parte l'OSS combatteva il regime nazifascista mentre dall'altra salvava i fascisti della X MAS,Junio Valerio Borghese per primo per formare con tali ex fascisti strutture quali Gladio,essendo i capi dell'OSS divenuto CIA convinti che il comunismo doveva combattersi con gli ex fascisti e non facendo progredire vieppiu' la democrazia nel paese,e sempre per lo stesso scopo di lotta al comunismo erano stati salvati numerosi nazisti fra i quali il generale Wolf capo degli SS.

Libri di Peter Tompkins

  • L'altra Resistenza. Servizi segreti, partigiani e guerra di liberazione nel racconto di un protagonista Il Saggiatore - 2005
  • Dalle carte segrete del Duce- Net - 2004
  • La vita segreta delle piante con Bird Christopher - Net - 2002
  • LaCIA in Guatemala. Orrori di un genocidio con Forenza M. Luisa - Odradek 2000
  • Una spia a Roma Il Saggiatore
  • La magia degli obelischi - Tropea - 2000
  • L' altra Resistenza. La liberazione raccontata da un protagonista dietro le linee- Rizzoli - 1995
  • Mussolini ultime ore con Forenza M. Luisa, - Il Saggiatore
  • Mysteries of the Mexican Pyramids - 1987
  • Secrets of the Great Pyramid con Livio Catullo Stecchini - 1971
  • The Murder of Admiral Darlan: A Study in Conspiracy 1965
  • The Magic of Obelisks 1981
  • Italy Betrayed.1966
  • Shaw and Molly Tompkins in Their Own Words. 1961
  • Secrets of the Soil con Christopher Bird - 1989
  • Cheops - 1992
  • The Eunuch and the Virgin, a Study of Curious Customs. 1963
  • The secret of Atlantis con Fred Bradley, Otto Muck - 1976

Collegamenti Esterni

il caso Mauro De Mauro modifica

Milita nella Decima Mas del principe Junio Valerio Borghese e, dopo l'8 settembre 1943, aderisce alla Repubblica di Salò. Nel 1943-44, nella Roma occupata dai nazifascisti, è vice questore di Pubblica Sicurezza sotto il questore Caruso, informatore del capitano delle SS Erich Priebke e del colonnello Herbert Kappler e fa parte della famigerata Banda Koch, un reparto speciale del Ministero degli interni della Repubblica Sociale Italiana.Si infiltra in Bandiera Rossa Roma e fa catturare diversi militanti che saran trucidati dopo essere torturati.

«la Gestapo, informata da un sottotenente delle SS italiane, Mauro De Mauro, infiltrato nel movimento Bandiera Rossa, arresta in una latteria in via sant' Andrea delle Fratte : Aladino Govoni(Medaglia_d'oro_al_valor_militare alla memoria), Unico Guidoni, Uccio Pisino, Ezio Lombardi, Tigrino Sabatini. Quest' ultimo sara' fuciltato a Forte Bravetta il 4 aprile, dopo che gli altri, comandanti di formazioni e reparti di Bandiera Rossa, erano stati uccisi il 24 marzo alle Fosse Ardeatine

da ANPI Secondo il giornalista Attilo Bolzoni archivio stampa di Attilio Bolzoni

«Era venuto a sapere che il principe Junio Valerio Borghese stava preparando un golpe. E che Cosa Nostra complottava con i generali.»

da Repubblica I reduci fascisti legati a Junio Valerio Borghese preparavano un golpe cercando l'apoggio della Mafia siciliana;De Mauro era diventuo giornalista delL'Ora,quotidiano orientato a sinistra nonche' corrispondenteper la Sicilia de Il Giorno e della agenzia Reuters.Ma il De Mauro che si era gia' occupato della vicenda di Enrico Mattei con tutti i dubbi che ancora ora rimangono,aveva ancora legami di "amicizia"coi reduci fascisti e si basava su questi contattti per investigare. da La Stampa Rapporti incrociati fra Decima_Mas_di_Borghese,mafia e golpismo fascista si evincono anche dalla vicenda di Mauro De Mauro secondo un articolo di Andrea Cottone e Laura Nicastro,fra i redattori di Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo Secondo l'analisi di Andrea Cottone e Laura Nicastro

Francesco Di Carlo,collaboratore di giustizia, nel 2001, porta quale causante il sequestro e ed il suo assasinio il fatto che De Mauro conosceva,tramite le sue "amicizie" con i vecchi fascisti della X Mas ,dove aveva militato, i piani di Junio Valerio Borghese e visto che a sua volta il De Mauro si era "pentito", e si dichiarava convinto della superiorita' della democrazia rispetto al fascismo, era fermamente intenzionato a rivelarli,inoltre scriveva per un giornale nettamente orientato a sinistra una volta che ormai aveva abbracciato la democrazia e scriveva per un giornale di sinistra. Calderone,altro "pentito" di Mafia racconta che Junio Valerio Borghese aveva cercato l'appoggio della Mafia per il futuro golpe tentato circa 10 mesi dopo l'assassinio di De Mauro,preso il potere Cosa nostra avrebbe ottenuto compiacenti processi ed amnistie.Ma la Mafia pur avendo avuto abboccamenti non si fido'delle promesse di Junio Valerio Borghese.In sintesi la pista Mattei per l'assassinio di De Mauro è ritenuta valida anche dal pentito Gaetano Grado,mentre quella Borghese i primo luogo dal "collaboratore" Francesco Di Carlo.da Wikipedia

«Recentemente in un programma di Giovanni Minoli si e' presentata la documentata visione dello stop del golpe come di un ordine proveniente dai servizi americani, che avrebbero dato il loro beneplacito al proseguimento del colpo di mano solo nel caso che al vertice del nuovo assetto politico fosse posto Giulio Andreotti (che invece avrebbe rifiutato).»

Frank B.Gigliotti modifica

Frank B.Gigliotti

«Vi sono poi altri elementi. Frank Gigliotti, massone e agente della Cia fu la persona che, nel 1960, rimise in piedi la massoneria italiana facendole firmare un accordo con il Governo italiano. A seguito di tale accordo, alla massoneria fu restituito palazzo Giustiniani e Frank Gigliotti fu nominato massone a vita. Vennero inoltre riconosciute le logge massoniche presenti nelle basi Nato in Italia. Anche in questo caso quindi, i collegamenti tra servizi segreti, massoneria e basi Nato esistenti nel nostro paese vengono confermati e appaiono preesistenti alle ultime dichiarazioni rese.»

Luigi Cipriani:Scritti di controinformazioneAggiornati con appunti e altri inediti nel maggio 1998)

Il caso Max Corvo modifica

«Frank B.Gigliotti. Massone reverendo di una chiesa metodista di Lemon Grace in California e chef adviser, consigliere capo dell'Oss che nel 1947 dava origine alla Cia. In un rapporto del Dipartimento di stato USA del 7 luglio 1947 Walter Dowling della Divisione affari europei parla del gruppo organizzato da Brennan (cfr.infra ndr) in questi termini: "Temo che Gigliotti, anch'egli membro dell'Oss, stia cercando di attivare la vecchia banda dell'Oss in Italia come mezzo per combattere il comunismo. Come è noto le attività di quel gruppo, messo in piedi per la maggior parte da italoamericani quali Scamporino e Corvo, sono sempre state di dubbio valore e i più sono stati rispediti a casa quando Bob Joyce ha preso la direzione in Italia". E' così che quando, nel 1943, gli USA sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'Oss sarà la corsa di Max Corvo e Vincent Scamporino all'isola di Favignana per liberare i mafiosi incarcerati dai fascisti.»

da Luigi Cipriani: Appunti sull'anticomunismo dal dopoguerra ad oggi.

figura emblematica fra questi agenti e' Max Corvo[2]

inchieste-ricostruzioni,proposte anche come documentario televisivo, non sembra manchi sia la partecipazione fascista sia l'intervento di intelligence stranieri,sopratutto collegati all'autonomismo siciliano

  • (ricordiamo,pero', che l'inidipendismo siciliano parti',pero',nei suoi

capi storici, come istanza di sinistra

quando faremo la repubblica sociale in Sicilia i feudatari ci dovranno dare le loro terre se non vorranno darci le loro teste ovvero per dirlo sinteticamente:

«17 Giugno 1945 Muore in uno scontro a fuoco con i carabinieri, in circostanze oscure, Antonio Canepa , comandante dell'EVIS (assieme a Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e Francesco Ilardi,nomi fuori citazione) . Dopo la sua morte la componente progressista del Movimento Indipendentista viene repressa e annientata e la destra della mafia e dei latifondisti prende il sopravvento.»

da messinacitymap.com) da montagna-longa si veda rapporto del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri su crimini banda Giuliano].

«Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile)..... I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive.»

di gran peso storico ha lo stralcio precedente tratto da edscuola DOSSIER A CURA DEL PROF. Giuseppe Casarrubea

In tempi piu' recenti modifica

da fare totalmente

approfondimenti modifica

biografia Peter Tompkins da ANPI


libri di Peter Tompkins


da Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia dossiers su Portella della Ginestra


sheda su Portella della Ginestra dal sito dedicato a Peppino Impastato


da Montagnalonga sito curato dai parenti delle vittime di Portella della Ginestra che presenta anche il rapporto di Giuseppe Peri vicequestore di Trapani


Nuovo Partito D’Azione della Calabria


IL FILO NERO Salvatore Giuliano e la XMas di Vincenzo Vasile

Note modifica

  1. ^ da non solo portella

    «Il 27 giugno 2002, presso il palazzo dei Carmelitani di Partinico, in occasione del 55° anniversario degli assalti contro le sedi di sinistra e le Camere del Lavoro di diversi comuni della provincia di Palermo, si è tenuto un incontro sul tema "La nostra memoria per il nostro futuro", con la partecipazione del Segretario Nazionale della CGIL, Carlo Ghezzi, nonché dei dirigenti sindacali Giuseppe Romancini, Gerry Vergara, Pino Gagliano, Francesco Cantafia ed Enzo Campo. Alla manifestazione, organizzata dalla CGIL e dal SPI-CGIL di Palermo, nonché dalla Camera del Lavoro di Partinico, hanno presenziato i familiari delle vittime organizzati nell'Associazione "Non solo Portella" che da anni rivendica il diritto alla verità sulle stragi, ancora impunite, che nel 1947 colpirono il movimento dei lavoratori nella provincia di Palermo. A Portella della Ginestra, il 1 maggio di quell'anno si ebbero undici morti e trenta feriti; a Partinico, il successivo 22 giugno due morti e dieci feriti.»

  2. ^ documentazione sulla controversa figura dell'agente dell'OSS Max Corvo maggio 1991. In Stenografici sedute parlamentari X Legislatura) di Luigi_Cipriani,in cuisi ipotizza la Max Corvo ed i piani di destabilzzazione del dopoguerra

    «Nel 1952 il generale Giovanni_De_Lorenzo, appena nominato capo del Sifar, sottoscrive un accordo con gli americani (il famoso piano "Demagnetize", del quale si è parlato in precedenza). La documentazione statunitense, sottoscritta, dice addirittura che non si sarebbero dovuti informare i rispettivi governi francese ed italiano, i quali avrebbero avuto certamente da ridire per la presenza e la costituzione di strutture armate clandestine nei vari paesi; non era quindi necessario informare le rappresentanze politiche.»