Arcidiocesi di Rouen

arcidiocesi cattolica romana in Francia
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L'arcidiocesi di Rouen (in latino Archidioecesis Rothomagensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2022 contava 655.000 battezzati su 872.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo Dominique Lebrun.

Arcidiocesi di Rouen
Archidioecesis Rothomagensis
Chiesa latina
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Diocesi suffraganee
Bayeux, Coutances, Évreux, Le Havre, Séez
 
Arcivescovo metropolita e primateDominique Lebrun
Arcivescovi emeritiJean-Charles Marie Descubes
Presbiteri105, di cui 83 secolari e 22 regolari
6.238 battezzati per presbitero
Religiosi35 uomini, 136 donne
Diaconi24 permanenti
 
Abitanti872.000
Battezzati655.000 (75,1% del totale)
StatoFrancia
Superficie4.228 km²
Parrocchie52 (6 vicariati)
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleNotre-Dame
IndirizzoB.P. 886, 2 Rue des Bonnetiers, 76001 Rouen CEDEX, France
Sito webrouen.catholique.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Mappa delle diocesi storiche della Normandia prima della rivoluzione francese.
La chiesa abbaziale di Sant'Audoeno (Saint-Ouen). Pur gravemente danneggiata nel 1562 all'epoca delle guerre di religione, rimane uno dei pochi esempi di chiese francesi completamente risalenti al XIV secolo.
L'abbazia Notre-Dame-du-Pré di Valmont, fondata da Nicolas d'Estouteville nel 1169.
Seminario Saint-Nicaise, istituito nel 1707 dall'arcivescovo Jacques-Nicolas Colbert. Oggi è sede del collegio Fontenelle.
San Mellone, vescovo di Rouen, nella chiesa Saint-Gervais di Rouen.
Palazzo arciepiscopale di Rouen, l'unico palazzo episcopale di Francia rimasto di proprietà ecclesiastica dopo l'Ancien régime fino ad oggi.
Il castello di Gaillon, che fu residenza estiva degli arcivescovi di Rouen fino alla rivoluzione.
Abbazia della Trinità a Fécamp.
Resti della chiesa abbaziale Saint-Pierre di Jumièges.
La cattedra episcopale, nella cattedrale di Notre-Dame

Territorio modifica

L'arcidiocesi comprende l'arrondissement di Rouen e l'arrondissement di Dieppe, e 20 comuni di quello di Le Havre, appartenenti al dipartimento francese della Senna Marittima e alla regione della Normandia.

Sede arcivescovile è la città di Rouen, dove si trova la cattedrale di Notre-Dame.

Il territorio si estende su 4.228 km² ed è suddiviso in 52 parrocchie, raggruppate in 6 decanati: Rouen nord, Rouen sud, Rouen ovest, Dieppe, Pays de Caux, Pays de Bray.[1]

Provincia ecclesiastica modifica

La provincia ecclesiastica di Rouen comprende le seguenti suffraganee:

Storia modifica

La diocesi di Rouen fu eretta nel III secolo. Gli antichi cataloghi episcopali risalenti al IX e al X secolo e il Liber Eburneus[2] custodito nella cattedrale di Rouen indicano come primo vescovo san Mellone, mentre il Liber Niger del 1079 e tutti i cataloghi successivi al X secolo danno come primo vescovo san Nicasio, che sarebbe vissuto prima di Mellone.

Primi vescovi storicamente documentati furono: sant'Aviziano, che prese parte al concilio di Arles del 314; Eusebio, il cui nome appare tra quelli che nel 346 aderirono alla sentenza del concilio di Sardica a favore di sant'Atanasio; tra IV e V secolo san Victricio, amico di san Paolino di Nola e di san Martino di Tours, che si recò in Inghilterra per portarvi la fede cattolica e scrisse il trattato De laude sanctorum in favore del culto delle reliquie.

Rotomagus era la capitale della provincia romana della Gallia Lugdunense seconda, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[3] Con l'affermarsi dell'organizzazione ecclesiastica, Rotomagus divenne, oltre che centro amministrativo della regione, sede metropolitana della provincia ecclesiastica, modellata su quella civile, che comprendeva le diocesi suffraganee di Avranches, Bayeux, Coutances, Évreux, Lisieux e Séez.

Nella seconda metà del VI secolo fu arcivescovo san Pretestato, che fu esiliato da re Chilperico nel 577; riebbe la cattedra arcivescovile nel 584, ma nel 586 fu pugnalato ai piedi dell'altare su ordine della regina Fredegonda.

A san Romano, arcivescovo della prima metà del VII secolo, molto venerato e patrono della città di Rouen, è legata la leggenda del Grand'Goule, drago mostruoso che san Romano avrebbe sconfitto presso Rouen. Nel Medioevo da questa leggenda scaturì il privilegio arcivescovile di poter liberare un prigioniero nel giorno della processione delle reliquie di san Romano.

Alcune tracce di paganesimo erano ancora presenti durante l'episcopato di sant'Audoeno (Saint-Ouen) nella seconda metà del VII secolo. Lo stesso arcivescovo fu fondatore delle abbazie di Fontenelle, di Jumièges e di Fécamp. Fu un abile diplomatico nel dirimere le controversie tra Austrasia e Neustria e nel Medioevo ebbero fama i miracoli attribuiti alla sua intercessione.

Il primo di cui si ha notizia della ricezione del pallio fu l'arcivescovo Grimone, che lo ricevette nel 744 da papa Zaccaria su richiesta di san Bonifacio.

San Remigio, figlio di Carlo Martello, ebbe la cattedra di Rouen dopo la metà dell'VIII secolo e fu in Francia tra i primi a propugnare l'adozione del rito romano al posto del rito gallicano.

Nell'XI secolo fu arcivescovo san Maurilio, che combatté l'eresia di Berengario di Tours. È in questo secolo che sorse a Rouen una compagnia di uomini che onoravano l'Immacolata Concezione.

Nel maggio del 1131 papa Innocenzo II visitò Rouen. Resterà l'unico papa a visitare la Normandia per otto secoli e mezzo, fino al pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II a Lisieux, il 2 giugno 1980.

Attorno al 1030, durante l'episcopato di Roberto II, iniziò il rifacimento dell'antica cattedrale in forme romaniche, ricostruita in stile gotico a partire dal XII secolo.

Nel XIII secolo l'arcidiocesi fu retta da Oddone di Rigaud, abile statista, che accompagnò san Luigi IX alla Crociata in Tunisia. Fu lo stesso Oddone di Rigaud a visitare più volte tutta la sua provincia ecclesiastica, raccogliendone le notizie in uno dei primi resoconti di una visita pastorale, il Regestum Visitationum Archiepiscopi Rothomagensis.

Tra il 1330 e il 1338 sedette sulla cattedra di Rouen Pierre Roger, il futuro papa Clemente VI. Da circa un secolo Rouen era una sede cardinalizia e continuerà ad esserlo, pur con alcune interruzioni, fino al XX secolo.

Papa Gregorio XI nel 1371 esentò il capitolo della cattedrale dalla giurisdizione temporale e spirituale dell'arcivescovo.

Nel 1486 la società dell'Immacolata Concezione divenne un circolo letterario. Ogni anno veniva premiata una poesia composta in onore dell'Immacolata Concezione. Ogni stanza delle poesie doveva incominciare e terminare con lo stesso verso (palinodia).

Durante le guerre di religione gli ugonotti conquistarono Rouen il 16 aprile 1562 e devastarono la chiesa di sant'Audoeno, facendo al suo interno un falò degli arredi e dando alle fiamme il corpo del santo e altre reliquie in possesso della basilica. La città fu riconquistata dai cattolici il 26 ottobre dello stesso anno.

Nel 1729 fu adottato il breviario di Urbain Robinet, che operò una revisione liturgica in senso gallicano. Fino alla rivoluzione vi era l'uso di cantare tutto l'Ufficio a memoria ed era proibito portare i libri in coro.

Fino alla fine del Settecento, l'arcidiocesi comprendeva 1.388 parrocchie, raggruppate in 6 arcidiaconati (Rouen, Grand-Caux, Petit-Caux, Eu, Vexin normanno, Vexin francese) e 28 decanati. Nel territorio inoltre esisteva un alto numero di abbazie (22 maschili e 13 femminili),a cui si devono aggiungere 17 priorati (12 di uomini e 5 di donne) e 13 collegiate.[4]

Dopo l'insorgere della rivoluzione il cardinale Dominique de La Rochefoucauld, arcivescovo di Rouen, fu costretto all'esilio il 10 agosto 1792; morì a Münster, in Vestfalia, nel 1800.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 cedette porzioni del suo territorio alle diocesi di Versailles, di Évreux e di Beauvais.

Con l'episcopato del cardinale Bonnechose (1858 - 1883) si tornò al rito romano.

Il 6 luglio 1974 ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Le Havre.

Gli arcivescovi di Rouen portano il titolo di primati di Normandia. Questo titolo ha origini molto antiche. I pontefici, su istanza dell'arcivescovo di Lione, dapprima rigettarono le pretese degli arcivescovi di Rouen con due bolle di papa Gregorio VII nel 1070 e un'altra di papa Celestino II nel 1144. Successivamente però papa Callisto III riconobbe il rango primaziale di Rouen con due bolle del 1457 e del 1458.

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. L'arcidiocesi di Rouen conserva un alto numero di antichi cataloghi episcopali anteriori al XIII secolo[5], che si possono distinguere in due categorie: quelli che riportano la sola lista episcopale e che non sono posteriori al X secolo; e quelli che riportano la lista episcopale di Rouen assieme a quelle delle sue diocesi suffraganee, che arrivano fino al XII secolo.

Statistiche modifica

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 872.000 persone contava 655.000 battezzati, corrispondenti al 75,1% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 870.000 915.000 95,1 810 740 70 1.074 75 1.250 717
1969 1.000.000 1.113.977 89,8 655 575 80 1.526 105 1.310 297
1980 700.000 784.199 89,3 406 304 102 1.724 138 738 637
1990 696.000 808.000 86,1 311 231 80 2.237 2 115 557 637
1999 680.000 827.360 82,2 246 174 72 2.764 14 97 288 637
2000 680.000 839.949 81,0 230 167 63 2.956 15 87 326 439
2001 680.000 841.287 80,8 234 168 66 2.905 16 87 313 116
2002 680.000 841.287 80,8 230 166 64 2.956 21 84 296 89
2003 680.000 841.287 80,8 222 163 59 3.063 20 74 279 63
2004 680.000 841.287 80,8 211 155 56 3.222 20 72 269 63
2010 688.000 851.000 80,8 173 125 48 3.976 21 69 198 56
2014 652.000 868.500 75,1 135 107 28 4.829 19 58 160 53
2017 650.715 866.376 75,1 104 91 13 6.256 20 39 124 53
2020 653.860 870.500 75,1 103 87 16 6.348 23 35 134 52
2022 655.000 872.000 75,1 105 83 22 6.238 24 35 136 52

Note modifica

  1. ^ Dal sito web dell'arcidiocesi.
  2. ^ Contiene un testo chiamato Acta archiepiscoporum Rothomagensium, scritto verso il 1070.
  3. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., I, p. 555.
  4. ^ L'elenco completo si trova in Fisquet, op. cit., pp. 5-9.
  5. ^ Lo storico Eugène Sauvage ne ha censiti ben 29.
  6. ^ Alcuni manoscritti riportano Evodius prima di Silvestro, altri invece dopo Flavio. Alcuni autori recenti (cfr. Gams) hanno ipotizzato inverosimilmente due santi omonimi.
  7. ^ Santo molto venerato a Rouen, le cui Vitae tuttavia sono per lo più leggendarie e senza alcun valore storico (Duchesne).
  8. ^ Secondo le Gesta dell'abbazia di Saint-Wandrille de Fontenelle, occupò la sede di Rouen 15 anni prima di essere deposto; Duchesne ipotizza 745-760.
  9. ^ La cronaca di Fontenelle data il suo avvento alla sede di Rouen nel 755.
  10. ^ Gallia christiana menziona due carte di questo vescovo, ma senza precise indicazioni cronologiche: 16 novembre e 7 marzo.
  11. ^ Vincent Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae. Répertoire prosopographique des évêques, dignitaires et chanoines de France de 1200 à 1500, Tome II, Diocèse de Rouen, Brepols, Tournout, 1998, p. 80.
  12. ^ Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae, vol. II, p. 87.
  13. ^ Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae, vol. II, p. 90.
  14. ^ Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae, vol. II, p. 96.
  15. ^ Nominato arcivescovo titolare di Melitene.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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