A costituire il principale rinforzo dell'organico fu l'attaccante Antonio Angelillo[4], il quale trovò i primi gol nel campionato italiano segnando una tripletta alla Lazio.[5] Partner offensivo dell'oriundo risultò il trentaduenne Lorenzi[6], protagonista — durante il derby meneghino del 6 ottobre 1957 —[7] di una tra le sue più celebri «malefatte»[7]: con un rigore assegnato al Milan sul punteggio di 1-0 per i nerazzurri, Veleno posizionò una scorza di limone (ricevuta dal massaggiatore) sotto il dischetto causando l'errore di Cucchiaroni (vanamente avvertito dal pubblico) dagli 11 metri.[7]
Malgrado una buona intesa tra le punte[8], l'Inter disputò un torneo incolore[9][10]: a fronte di 32 punti in classifica[11], equamente ripartiti tra la fase d'andata e il girone di ritorno[12], la Beneamata giunse all'undicesimo posto in compagnia dell'Udinese e dei concittadini.[13]
Durante la trasferta di Como del 12 luglio 1958 — valida per la Coppa Italia da cui gli uomini di Carver erano già eliminati — il tecnico britannico concesse l'esordio in prima squadra a Corso[14]: il nuovo talento, appena sedicenne, andò subito in rete contribuendo alla vittoria per 3-0 sul campo dei lariani.[15]