Nuova «inquilina» dei rossoneri nell'impianto di San Siro[3], l'Inter continuò ad essere la casa di un Meazza che — appesi gli scarpini al chiodo —[4] si dedicò alla carriera in panchina[5]: l'erede sul manto erboso ne fu invece trovato in Benito Lorenzi[4], espulso già al debutto per reciproche scorrettezze con l'alessandrinoRosetta.[6] Altra figura di spicco nell'organico risultò l'ex vicentinoBruno Quaresima[7][8], miglior realizzatore dell'annata con 16 gol.[9][10]
La coppia d'attacco fu, suo malgrado, protagonista di un'accesa lite coi bianconeriRava e Boniperti durante la partita svoltasi il 12 ottobre 1947[11]: uno screzio dapprima verbale degenerò in scontro fisico a seguito dello sputo di Lorenzi a Marisa[11], con l'ex terzino azzurro che sferrò un pugno di cui subì le conseguenze proprio Quaresima rimanendo svenuto per alcuni minuti.[11]
Un campionato pressoché fallimentare lamentò tra l'altro 5 sconfitte consecutive[12][13], situazione tradottasi nell'esonero di Meazza a favore di Carcano[5]: questi mantenne il comando per poche settimane[4], sufficienti comunque ad archiviare il poco lusinghiero bottino di 8 gare consecutive — l'ultima delle quali corrispondente al derby meneghino datato 11 aprile 1948 —[14] senza cogliere i 2 punti della vittoria.[15] Il britannico Astley condusse infine i nerazzurri a scampare la retrocessione con un sofferto dodicesimo posto[16], non prima però di aver conseguito il record negativo di 19 incontri persi.[16]
^Gara disputata a Firenze per la squalifica dello Stadio Ardenza di Livorno, a causa degli incidenti provocati dai sostenitori labronici dopo l'incontro col Milan del 12 ottobre 1947; cfr. Calciatori e ciclisti puniti, in La Nuova Stampa, 16 ottobre 1947, p. 2.
^abTurno di riposo calendarizzato alla 18ª (18 gennaio 1948) e 39ª giornata (13 giugno 1948); cfr. (EN) Maurizio Mariani, Italy Championship 1947/48, su rsssf.com, 23 febbraio 2017.