Jerry Lewis

comico, attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, cantante, produttore e conduttore televisivo, filantropo statunitense (1926-2017)
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo politico statunitense, vedi Jerry Lewis (politico).

Jerry Lewis, pseudonimo di Joseph Levitch (Newark, 16 marzo 1926[1]Las Vegas, 20 agosto 2017[2]), è stato un comico, attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante, nonché autore, produttore e conduttore televisivo, filantropo statunitense di origini russe.

Jerry Lewis a Cannes nel 2013
Statuetta dell'Oscar Oscar Premio umanitario Jean Hersholt 2009

Fra i più importanti e noti comici statunitensi, ha formato con Dean Martin un sodalizio artistico di grande successo, televisivo e cinematografico, per poi intraprendere la carriera solista come attore e regista a partire dagli anni '60. Al cinema ha dato un contributo originale ed eclettico, creando una maschera comica forgiata su una caratteristica mimica facciale, unita a una gestualità del corpo e a un'esuberanza delle gag del tutto inedite, accompagnate da testi e sceneggiature spesso surreali e graffianti[3].

Forte è stato il suo impegno umanitario: nel 1966 ha creato Telethon, una maratona televisiva organizzata poi in molti paesi del mondo allo scopo di raccogliere fondi per combattere la distrofia muscolare. Nel 1999 gli fu assegnato il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia[3].

Biografia modifica

Gli inizi modifica

Nacque a Newark, nel New Jersey, il 16 marzo del 1926, figlio di Daniel Levitch, un attore di vaudeville, e di Rachel "Rae" Brodsky, ambedue immigrati russi di origine ebraica.

Jerry trascorse l'infanzia girando in piccoli teatri di provincia con i genitori ed esordì in palcoscenico nel 1931 come componente di un coro. Quando dovette cominciare a frequentare la scuola fu affidato dai genitori a una zia ad Albany e, in seguito, mandato a studiare in un collegio a Irvington. Qui si fece notare, più che per lo studio, per le imitazioni dei compagni e degli insegnanti. La sua carriera scolastica finì presto, quando venne espulso dal collegio per aver picchiato il preside che parlava male degli ebrei.

Cominciò a guadagnarsi da vivere con una serie di lavori occasionali: commesso, magazziniere in una fabbrica di cappelli, fattorino in un albergo, maschera in un cinema-teatro di Brooklyn. Proprio lì, negli intervalli degli spettacoli, provò a mettere in scena brevi sketch in cui imitava in playback le movenze di cantanti famosi. Esentato dal servizio militare per la perforazione di un timpano a seguito di un'otite, esordì nella sua prima tournée nel 1944 toccando varie città degli Stati Uniti e del Canada.

Il sodalizio artistico con Dean Martin modifica

 
Jerry Lewis insieme al collega Dean Martin
 
Rosemary Clooney, Dean Martin e Jerry Lewis al Colgate Comedy Hour (1952)

Un significativo incontro avvenne due anni dopo, con il cantante crooner di origine italiana Dino Crocetti, meglio conosciuto come Dean Martin. Il 26 giugno 1946, durante uno spettacolo, a causa dell'assenza di un attore Lewis propose di far esordire il suo amico. Il successo fu immediato, e insieme i due diventarono la coppia di attori più celebre dell'epoca, un sodalizio portato avanti per i successivi dieci anni in teatro, al cinema e in televisione, interrotto per motivi personali nel 1956.

I due formarono una coppia comica perfettamente bilanciata, nella quale il fascino e la sicurezza di Martin si contrapponevano ai tic e alle maniere impacciate e scoordinate di Lewis. I comici che si erano affermati prima della guerra erano ormai decaduti: i Fratelli Marx girarono il loro ultimo film nel 1949, Stanlio e Ollio si preparavano a emigrare in Europa dove, dopo un lungo periodo di silenzio, realizzarono il loro ultimo film Atollo K, mentre la coppia Bob Hope-Bing Crosby stava per esaurire la serie di film Road to.... Alla fine degli anni quaranta il pubblico sentiva il bisogno di una comicità più moderna, e il duo si distinse grazie a una comicità basata sull'interazione tra i personaggi piuttosto che su scenette scritte e pianificate a tavolino. Lewis e Martin acquisirono velocemente la fama a livello nazionale, dapprima con i loro spettacoli nei night club, successivamente quali star di un loro programma radiofonico, poi con una serie di apparizioni televisive e infine al cinema come protagonisti di una serie di film prodotti dalla Paramount Pictures. Nel 1950 firmarono un contratto con la NBC per fare parte di una serie di conduttori a rotazione settimanale del varietà The Colgate Comedy Hour, un programma televisivo dal vivo trasmesso la domenica sera. Lewis assunse Norman Lear e Ed Simmons per sceneggiare gli sketch della coppia al Comedy Hour.[4][5]

Il loro primo film fu La mia amica Irma (1949), al quale fece subito seguito Irma va a Hollywood (1950). I due film erano la trascrizione cinematografica di scenette che i due avevano già recitato in una trasmissione radiofonica a puntate, ai quali Lewis aggiunse alcune gag mimico-gestuali (famoso il duetto con uno scimpanzé che fuma, beve e gioca a carte) che poi caratterizzeranno tutto il suo modo di recitare.

La coppia lavorò insieme in ben sedici lungometraggi tra i quali Attente ai marinai! (1952), Morti di paura (1953), Il nipote picchiatello (1955), Artisti e modelle (1955) e Hollywood o morte! (1956), gli ultimi due diretti dal regista Frank Tashlin, collaborando inoltre a centinaia di apparizioni a teatro, in TV, in radio, e a decine di incisioni musicali. Ad attestare la popolarità della coppia, la DC Comics pubblicò dal 1952 la serie a fumetti intitolata The Adventures of Dean Martin and Jerry Lewis.

Il 25 luglio 1956, a dieci anni esatti dall'inizio della loro unione artistica, Lewis e Martin annunciarono la loro separazione nel corso di uno show al Copacabana di New York. Da più parti arrivarono richieste, ingaggi e proposte affinché i due si ricongiungessero, ma la rottura fu definitiva. L'affiatamento era venuto meno a causa dello sbilanciamento dei ruoli cinematografici via via sempre più a sfavore di Martin. Particolarmente imbarazzante fu la pubblicazione di una fotografia sulla copertina di Look Magazine, che nel 1954 utilizzò un'immagine pubblicitaria del duo, tagliando però la metà della foto in cui appariva Martin. La serie a fumetti continuò a essere pubblicata ancora per un anno dopo lo scioglimento della coppia, per poi continuare fino al 1971, con il solo Lewis come protagonista assoluto. In questa seconda fase della serie, Lewis si incontrava spesso con supereroi come Superman, Batman, e vari altri personaggi della DC Comics.

La carriera dopo la separazione modifica

 
Manifesto del film Il Cenerentolo (1960)

La separazione artistica sembrò giovare nei primi tempi soprattutto a Dean Martin, che cominciò a essere ingaggiato in ruoli più significativi (I giovani leoni, Qualcuno verrà, Un dollaro d'onore), mentre Lewis apparve in pellicole (Il delinquente delicato, Il marmittone) che rischiavano di ingabbiarlo in una comicità ormai di maniera. A salvarlo dalla routine fu la ripresa della collaborazione con Frank Tashlin in altri quattro film, tra cui Il balio asciutto (1958) e Il Cenerentolo (1960).

Attività come regista modifica

 
Manifesto del film Ragazzo tuttofare (1960), esordio alla regia di Lewis
 
Jerry Lewis con Kathleen Freeman in L'idolo delle donne (1961)
 
Jerry Lewis negli anni sessanta

Nel 1960, l'uscita di Il Cenerentolo venne rimandata al Natale successivo per problemi di post-produzione, ma la Paramount aveva bisogno di un nuovo film da lanciare nel periodo estivo, e chiese a Lewis di produrne uno. Lewis realizzò quindi Ragazzo tuttofare, suo esordio alla regia. Usando come location il Fontainebleau Hotel di Miami, con un bilancio ristretto a disposizione, con brevi tempi di ripresa e nessun copione pronto, Lewis girò il film giorno per giorno. Bill Richmond collaborò all'ideazione delle scene e delle gag, ispirate alle comiche del periodo del cinema muto. Durante la produzione, Lewis sviluppò la tecnica del video assist, usando molteplici monitor che gli permettevano di rivedere, in tempo reale, il girato. In seguito, la tecnica utilizzata da Lewis divenne pratica abituale di qualsiasi altro regista.

Quasi per caso Lewis diventò quindi anche regista dei suoi film, proseguendo brillantemente la sua carriera nel cinema e diventando uno dei registi più apprezzati in Europa, osannato nei Cahiers du cinéma dalla critica francese come "il regista totale" (The Total Film-maker divenne anche il titolo di un libro in cui Lewis mise per iscritto gli argomenti di un corso di arte drammatica che aveva tenuto a Hollywood), l'unico in grado di rendere un film comico "registicamente perfetto".

 
Jerry Lewis in una foto pubblicitaria del 1973

Dopo Ragazzo tuttofare, ben accolto dappertutto da critica e pubblico fuorché in Italia, Lewis diede seguito alla sua carriera di regista dirigendo svariati altri film, di cui spesso scrisse anche la sceneggiatura, inclusi L'idolo delle donne e Il mattatore di Hollywood (entrambi del 1961), Jerry 8¾ (1964) e il suo acclamato capolavoro, Le folli notti del dottor Jerryll (1963).

Nel 1965 Lewis diresse la commedia I 7 magnifici Jerry, scritta insieme a Bill Richmond: è la storia di una orfanella milionaria che deve scegliere il suo nuovo "tutore" tra sei catastrofici zii, tutti quanti interpretati dallo stesso Lewis. Del 1970 è Scusi, dov'è il fronte?, film che ottenne un clamoroso successo in Francia, ma che venne snobbato in patria.

Nel 1972 Lewis recitò e diresse l'inedito The Day the Clown Cried, un melodramma ambientato in un campo di concentramento nazista. Lewis raramente parlava di questo film, ma una volta spiegò che la sua mancata distribuzione fu dovuta a difficoltà finanziarie e dispute legali con gli sceneggiatori. L'insuccesso del progetto, a cui Lewis si sentiva molto legato, lo portò a una lunga pausa dall'attività cinematografica, in cui si dedicò prevalentemente alle sue trasmissioni televisive di beneficenza. Tornò al cinema solo nel 1980 con la regia e l'interpretazione in Bentornato, picchiatello!.

Musica modifica

Lewis provò anche a intraprendere una carriera musicale parallela al cinema negli anni cinquanta, conquistando un buon successo in classifica con la canzone Rock-a-Bye Your Baby with a Dixie Melody (una canzone cantata originariamente da Al Jolson e diventata famosa grazie a Judy Garland), così come con la canzone It All Depends On You, nel 1958. Queste e altre canzoni saranno successivamente raccolte nell'album Jerry Lewis Just Sings.

Jerry Lewis MDA Telethon modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Telethon (Stati Uniti d'America).
 
Jerry Lewis nel 1981 durante l'annuale edizione del Telethon

Il Jerry Lewis MDA Telethon (conosciuto anche come The Jerry Lewis MDA Labor Day Telethon) è un decennale programma televisivo presentato da Jerry Lewis, con lo scopo di raccogliere fondi a favore della Muscular Dystrophy Association (MDA), associazione che aiuta i malati di distrofia muscolare. Va in onda annualmente sin dal 1966.

Nel corso degli anni alla trasmissione hanno partecipato come ospiti molte stelle di prima grandezza e il programma è riuscito a raccogliere svariati miliardi di dollari. Nell'edizione del 1976, a sorpresa, comparve in scena l'ex partner artistico di Lewis, Dean Martin, chiamato sul palco da Frank Sinatra, amico di entrambi. Martin e Lewis si riappacificarono, abbracciandosi di fronte a un pubblico in delirio e mettendo fine a una disputa durata anni.

Gli ultimi anni modifica

 
Jerry Lewis al festival di Cannes 2009

Il fisico dell'attore subì le conseguenze di cadute e piroette nelle scene spericolate girate nei film, oltre che della rottura di una vertebra nei primi anni sessanta; l'assunzione massiccia di steroidi lo fece ingrassare fino ad arrivare a pesare 120 chili[6][7].

Ritornò al cinema nel 1983, quando Martin Scorsese lo chiamò per interpretare Re per una notte, accanto a Robert De Niro. Dopo aver divorziato nel 1980 dalla cantante Patti Palmer, sposata nel 1944 e dalla quale aveva avuto sei figli, nel 1983 Jerry sposò la ballerina SanDee Pitnick. I due ebbero una figlia, Danielle Sarah, nata nel 1992[8].

Jerry Lewis si sottopose a numerosi interventi al cuore, con l'impianto di quattro by-pass e nel 1992 gli venne asportato un cancro alla prostata. Soffriva di diabete mellito di tipo 1 e fibrosi polmonare[9]. All'inizio degli anni 2000 ebbe una dolorosissima meningite virale, che gli procurò una grave depressione che lo portò sull'orlo del suicidio[10].

Nel 2013 tornò a recitare in un ruolo da protagonista, nel film drammatico Max Rose (poi ridistribuito nel 2016), diretto da Daniel Noah. Nel giugno dello stesso anno venne ricoverato d'urgenza in ospedale, dopo essere stato trovato privo di sensi nella sua stanza d'albergo a New York. L'anziano comico, che avrebbe dovuto presenziare a un evento in onore di Tom Cruise, si sarebbe sentito male a causa di un problema di ipoglicemia. Secondo l'addetto stampa di Lewis, il ricovero sarebbe stato semplicemente a scopo precauzionale[11].

Nel settembre 2016 Lewis concesse un'intervista al programma radiofonico WTF with Marc Maron. Nel dicembre dello stesso anno espresse il desiderio di girare un altro film nonostante l'età avanzata e i problemi di salute[12]. L'ultima apparizione pubblica di Lewis ebbe luogo in uno spot di presentazione dell'ospite durante il talk show di Jerry Seinfeld in onda su Netflix, Comedians in Cars Getting Coffee. Lo spot venne trasmesso postumo nel 2018.

Nell'ultimo periodo della sua vita, Lewis fondò la House of Laughter ("La casa della risata") per aiutare i bambini e i giovani affetti da malattia o reduci da traumi attraverso il potere terapeutico della risata. La prima importante iniziativa benefica della fondazione, il 19 giugno del 2017, fu un galà benefico dedicato a Robin Williams. Fu attivo sul palcoscenico (live show a Las Vegas e diversi seminari sul buonumore) e nella produzione cinematografica (è stato produttore esecutivo nei remake dei suoi storici film) fino alla sua morte, avvenuta il 20 agosto 2017[13].

Riconoscimenti modifica

Ha due stelle sulla Hollywood Walk of Fame.

Jerry vinse il premio di Miglior Regista dell'Anno per ben otto volte dal 1960; tre volte in Francia, e una in Italia, Belgio, Germania, Spagna e Olanda. Il critico cinematografico francese Robert Benayoun, scrisse: «Considero Jerry Lewis, da quando è morto Buster Keaton, il maggiore artista comico del nostro tempo. Rispecchia perfettamente i tempi in cui viviamo e contemporaneamente li critica». Il regista francese Jean-Luc Godard, una volta disse: «Jerry Lewis è l'unico regista americano al giorno d'oggi, che cerca di sperimentare qualcosa di nuovo e originale nei propri film; è molto meglio di Chaplin e Keaton»[18].

Polemiche modifica

 
Jerry Lewis nel 2005

Lewis è stato spesso criticato dalle associazioni per i diritti dei disabili che lo hanno accusato di aver costruito la propria carriera scimmiottando i movimenti spastici dei disabili. Nel 1990 egli scrisse di suo pugno un breve saggio per la rivista Parade, intitolato If I Had Muscular Dystrophy ("Se avessi la distrofia muscolare"), nel quale descriveva i malati di distrofia come "delle mezze persone"[19]. Molti appartenenti alla comunità dei disabili si sentirono offesi da questo atteggiamento pregiudiziale che, a loro parere, contribuiva a rafforzare l'idea che le persone disabili sono "come bambini, bisognosi d'aiuto per ogni cosa, senza speranza e, in definitiva, un peso per la società"[20]. Alcuni membri delle comunità per i diritti dei disabili arrivarono anche ad opporsi alla candidatura di Lewis come vincitore del premio umanitario dedicato alla memoria di Jean Hersholt[21].

Nel febbraio 2000 Lewis sbalordì il pubblico presente allo U.S. Comedy Arts Festival dichiarando di non avere in simpatia le donne che fanno i comici. Lewis disse: «Non mi piace nessuna attrice comica. Una donna che cerca di far ridere non mi offende, però mi urta un po' i nervi. Io, come spettatore, mi trovo a disagio. Continuo a pensare alle donne come a delle macchine sforna bambini». Poco dopo giustificò la sua uscita, dichiarando che era stata citata ampiamente fuori contesto, e aggiungendo che in carriera aveva girato ben 11 film con l'attrice comica Kathleen Freeman.

 
Jerry Lewis con Anna Maria Alberghetti sul set de Il Cenerentolo

Durante il Telethon del 2007, Lewis si lasciò scappare in diretta TV la parola, "frocio". Mentre parlava con un cameraman, scherzò: «Oh, la tua famiglia è venuta a vederti. Ti ricordi di Bart, il tuo figlio più grande, Jesse, il frocio ignorante...»[22][23] In seguito si scusò.[24].

Il 25 luglio 2008 Lewis fu denunciato per porto d'armi abusivo nel McCarran International Airport di Las Vegas, Nevada[25]. Il manager di Lewis disse alla stampa che l'arma era solo un pezzo da collezione non funzionante, cosa che la polizia contestava affermando che l'arma era perfettamente in grado di sparare[26]. Lewis successivamente affermò che la pistola era un regalo di un partecipante al telethon del 2007.

Nell'ottobre 2008 Lewis offese il mondo dello sport con una affermazione fatta alla TV australiana, dichiarando che il cricket, popolare sport in Australia, «... è un gioco da froci»[27].

Nel febbraio 2022 la rivista Vanity Fair pubblicò un numero speciale nel quale svariate donne fornirono dettagliati resoconti di presunti atti di abusi sessuali e verbali perpetrati da Lewis nei loro confronti.[28] Le accuse giunsero da sette attrici che avevano lavorato con lui negli anni sessanta. Queste furono identificate in Karen Sharpe, Renée Taylor, Hope Holiday, Jill St. John, Connie Stevens, Anna Maria Alberghetti e Lainie Kazan.[29][30][31]

Filmografia modifica

 
La stella di Jerry Lewis sulla Hollywood Walk of Fame

Cinema modifica

Televisione modifica

Spot pubblicitari modifica

Jerry Lewis ha partecipato anche a una serie di sketch della rubrica televisiva pubblicitaria italiana Carosello, andata in onda nel 1971 e 1972, e della quale fu anche regista e sceneggiatore, pubblicizzando l'amaro Ramazzotti.[32]

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Jerry Lewis è stato doppiato da:

  • Carlo Romano in La mia amica Irma, Irma va a Hollywood, Il sergente di legno, Quel fenomeno di mio figlio, Il cantante matto, Attente ai marinai, Il caporale Sam, Morti di paura, Occhio alla palla, I figli del secolo, Più vivo che morto, Il circo a tre piste, Il nipote picchiatello, Artisti e modelle, Mezzogiorno di... fifa, Hollywood o morte!, Il delinquente delicato, Il marmittone, Il balio asciutto, Il ponticello sul fiume dei guai, C'era una volta un piccolo naviglio, Un marziano sulla terra, Ragazzo tuttofare, Il Cenerentolo, L'idolo delle donne, Il mattatore di Hollywood, Sherlocko investigatore sciocco, Le folli notti del dottor Jerryll, Dove vai sono guai, Jerry 8¾, Pazzi, pupe e pillole, I 7 magnifici Jerry, Boeing boeing, 3 sul divano, Stazione Luna, Il ciarlatano, Non alzare il ponte, abbassa il fiume, Jerryssimo!, Scusi, dov'è il fronte?
  • Paolo Modugno ne Il circo a tre piste (ridoppiaggio), Il cantante matto (ridoppiaggio), I figli del secolo (ridoppiaggio)
  • Oreste Lionello in Bentornato picchiatello, Qua la mano picchiatello
  • Manlio De Angelis in Re per una notte, Cookie
  • Elio Zamuto in Lotta per la vita
  • Gino La Monica in Mr. sabato sera
  • Cesare Barbetti ne Il valzer del pesce freccia
  • Franco Zucca ne Il commediante
  • Massimo Dapporto e Teo Bellia nel Jerry Lewis Show, Ciao Jerry; Dapporto anche nel ridoppiaggio in disuso de Il cenerentolo
  • Pino Ammendola e Riccardo Polizzy Carbonelli in Comiche dell'altro mondo (lui e il suo doppio)
  • Bruno Alessandro in Law & Order - Unità vittime speciali

Da doppiatore è stato sostituito da:

Scrittore modifica

Onorificenze modifica

Onorificenze statunitensi modifica

— 7 maggio 2011

Onorificenze straniere modifica

«Per il servizio alla Muscular Dystrophy Foundation of Australia e per il suo contributo umanitario di lunga data alle persone colpite dal disturbo.»
— 13 dicembre 2013[33]

Note modifica

  1. ^ (EN) Jerry Lewis, Mercurial Comedian and Filmmaker, Dies at 91, su nytimes.com. URL consultato il 20 agosto 2017.
  2. ^ (EN) Jerry Lewis, Nonpareil Genius of Comedy, Dies at 91, su hollywoodreporter.com. URL consultato il 20 agosto 2017.
  3. ^ a b Paolo Villaggio, su treccani.it, Enciclopedia Treccani. URL consultato il 21 agosto 2017.
  4. ^ Tim Gray, Norman Lear Looks Back on Early Days as TV Comedy Writer, su variety.com, 30 ottobre 2015.
  5. ^ 52G to Simmons, Lear to do five Martin-Lewis TV shows, in Billboard, 31 ottobre 1953.
  6. ^ Jerry Lewis Drops 58 Pounds, su cbsnews.com.
  7. ^ CNN.com - Jerry Lewis in rehab over steroids - Nov. 18, 2003
  8. ^ Il Dio della comicità..., su ansa.it. URL consultato il 26 giugno 2017.
  9. ^ Jerry Lewis, il Picchiatello compie 90 anni, su ansa.it. URL consultato il 26 giugno 2017.
  10. ^ Jerry Lewis: sono malato e ho pensato di suicidarmi, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 26 giugno 2017.
  11. ^ Jerry Lewis trovato privo di sensi in albergo, su cinema.fanpage.it.
  12. ^ Andy Lewis, Watch the Most Painfully Awkward Interview of 2016: 7 Minutes with Jerry Lewis, in The Hollywood Reporter, 19 dicembre 2016.
  13. ^ Maurizio Porro, Morto Jerry Lewis, leggenda della comicità Usa. Aveva 91 anni, Corriere della Sera, 20 agosto 2017. URL consultato il 20 agosto 2017.
  14. ^ a b c d (EN) Jerry Lewis Awards and Nominations, in Internet Movie Database.
  15. ^ In Person, p. 307
  16. ^ a b c d e Entertainment Awards Database, in Los Angeles Times. URL consultato l'8 marzo 2009.
  17. ^ (EN) Veteran Actor Jerry Lewis To Receive Humanitarian Award At Oscars, in Agenzia Nuova Cina, 3 febbraio 2009. URL consultato il 7 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2014).
  18. ^ The Official Jerry Lewis Comedy Museum and Store
  19. ^ The Infamous Parade Magazine Article
  20. ^ Jerry Lewis, Jerry's Orphans and the Telethon: Disability Rag Classics
  21. ^ The Trouble with Jerry, su thetroublewithjerry.com (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2017).
  22. ^ Jerry Lewis Drops F-Bomb During Telethon | TMZ.com
  23. ^ YouTube, su youtube.com.
  24. ^ Steve Gorman, Jerry Lewis Apologizes for Anti-Gay Slur, Reuters, 4 settembre 2007. URL consultato il 14 maggio 2008.
  25. ^ Exclusive: Jerry Lewis Cited For Concealed Weapon, su etonline.com. URL consultato il 23 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2009).
  26. ^ Jerry Lewis cited for gun in luggage - Celebrities- msnbc.com
  27. ^ Jerry Lewis Asked To Clarify 'Bad Choice Of Words', AAP, 25 ottobre 2008. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2008).
  28. ^ The Dark Side of a Hollywood Icon, su youtube.com. URL consultato il 27 maggio 2022.
  29. ^ Jerry Lewis’s Costars Speak Out: 'He Grabbed Me. He Began to Fondle Me. I Was Dumbstruck', Vanity Fair, 24 febbraio 2022. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  30. ^ Un documentario accusa Jerry Lewis di molestie, su tio.ch, 25 febbraio 2022. URL consultato il 12 settembre 2023.
  31. ^ #MeToo postumo per il ‘Picchiatello’ Jerry Lewis, su laregione.ch, 25 febbraio 2022. URL consultato il 12 settembre 2023.
  32. ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello, II edizione, Sperling e Kupfer, ISBN 88-200-2080-7, p. 457
  33. ^ (EN) Sito web del Dipartimento del Primo Ministro e del Governo: dettaglio decorato.

Bibliografia modifica

  • Giorgio Cremonini: Jerry Lewis, La Nuova Italia, Firenze 1979 (collana "Il Castoro Cinema", n. 72)
  • Jerry Lewis: Scusi dov'è il set ? Confessioni di un film-maker, Arsenale editrice, Venezia 1982. (Titolo originale: The Total Film-Maker, 1971)
  • Mauro Marchesini: Jerry Lewis. Un comico a perdere, Casa Editrice Mazziana, Verona 1983.
  • Manuel Lamarca: Jerry Lewis. El día en el que el cómico filmó, Ediciones Carena, Barcelona, 2017.ISBN 9788416843749.
  • Jerry Lewis con James Kaplan: Dean & Me (una storia d'amore), Sagoma Editore, 2010. ISBN 9788865060025

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Collegamenti esterni modifica

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