Margherita II di Danimarca
Margherita II di Danimarca (Margrethe Alexandrine Þórhildur Ingrid; Copenaghen, 16 aprile 1940) è la regina di Danimarca, figlia maggiore di re Federico IX e della regina Ingrid.
Margherita II di Danimarca | |
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Regina di Danimarca | |
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In carica | dal 14 gennaio 1972 (51 anni e 22 giorni) |
Predecessore | Federico IX |
Erede | Federico |
Nome completo | Margrethe Alexandrine Þórhildur Ingrid |
Trattamento | Maestà |
Altri titoli | Principessa di Danimarca (1940-1972) |
Nascita | Copenaghen, Danimarca, 16 aprile 1940 |
Casa reale | Glücksburg |
Padre | Federico IX |
Madre | Ingrid di Svezia |
Consorte | Henrik, principe consorte di Danimarca († 13 febbraio 2018) |
Figli | Principe ereditario Federico Principe Gioacchino |
Religione | Luteranesimo |
Motto | L'aiuto di Dio, l'amore del popolo, la forza della Danimarca[1] |
Firma | ![]() |
Nel 1967, sposò Henri de Laborde de Monpezat, da cui ha avuto due figli maschi: il principe ereditario Federico (nato nel 1968) e il principe Gioacchino (nato nel 1969). È vedova dal 13 febbraio 2018. Quando suo padre, Federico IX, morì nel 1972, Margherita gli succedette come Regina di Danimarca, diventando la prima sovrana danese dai tempi di Margherita I (1375-1412), che regnò anche in Svezia e Norvegia (Unione di Kalmar).
BiografiaModifica
InfanziaModifica
La principessa Margherita nacque il 16 aprile 1940 nel Palazzo di Amalienborg a Copenaghen, primogenita del principe ereditario Federico e della principessa Ingrid. Suo padre era il figlio maggiore di re Cristiano X e della regina Alessandrina, e sua madre era l'unica figlia femmina del principe ereditario Gustavo Adolfo di Svezia e della principessa Margherita. La sua nascita avvenne solo una settimana dopo l'invasione della Danimarca da parte della Germania nazista il 9 aprile 1940.
Fu battezzata il 14 maggio 1940 nella chiesa di Holmen a Copenaghen. I padrini della principessa furono il Re di Danimarca, il principe Knud di Danimarca, il principe Axel di Danimarca, il Re di Svezia, il principe ereditario di Svezia, il principe Gustavo Adolfo di Svezia e il principe Arturo del Regno Unito.
Fu chiamata Margherita in onore della nonna materna, la principessa Margherita di Connaught, Alessandrina in onore della nonna paterna, la duchessa Alessandrina di Meclemburgo-Schwerin, e Ingrid in onore di sua madre. Dal momento che suo nonno paterno, l'allora regnante re Cristiano X, era anche Re d'Islanda a quel tempo, e fino al 1944 Margherita fu una principessa islandese, le fu dato anche, come omaggio al popolo di Islanda, un nome islandese, Þórhildur, costituito da "Thor" che significa "battaglia" o "combattere". Il nome è scritto con la lettera Þ, che è una runa superstite, ed è l'equivalente di "th". È qualche volta anglicizzato in Thorhildur.[2]
Quando Margherita aveva quattro anni, nel 1944, nacque la sua prima sorella, la principessa Benedetta, che sposò poi Riccardo, VI principe di Sayn-Wittgenstein-Berleburg. La sua seconda sorella, la principessa Anna Maria, nacque nel 1946 e sposò poi Costantino II di Grecia.
Il 20 aprile 1947, re Cristiano X morì ed il padre di Margherita salì al trono con il nome di re Federico IX.
Erede presuntaModifica
Al tempo della sua nascita, solo i maschi potevano salire al trono di Danimarca, a causa dei cambiamenti nelle leggi di successione emanate nel 1850 quando il ramo Glücksburg fu scelto a succedere. Poiché non aveva fratelli, si ipotizzò che suo zio, il principe Knud, un giorno sarebbe salito al trono.
Il processo di cambiamento della costituzione cominciò nel 1947, non molto tempo dopo che suo padre salì al trono e diventò chiaro che la regina Ingrid non avrebbe avuto altri figli. La popolarità di Federico e delle sue figlie e il ruolo più importante delle donne nella vita danese avviò il complicato processo di modifica della Costituzione. Tale proposta doveva essere approvata da due parlamenti in successione e poi da un referendum, che si tenne il 27 marzo 1953. Il nuovo Atto di Successione consentì la successione femminile al trono di Danimarca, secondo la preferenza di primogenitura maschile, dove una femmina può salire al trono solo se non ha fratelli. La principessa Margherita perciò divenne erede presuntiva.
Al suo diciottesimo compleanno, il 16 aprile 1958, all'erede presunta fu dato un seggio nel Consiglio di Stato, e la Principessa successivamente presiedeva le riunioni del Consiglio in assenza del Re.
A metà degli anni sessanta, insieme con le Principesse di Svezia e Norvegia, si recò negli Stati Uniti, visitando tra l'altro Los Angeles e i Paramount Studios, dove incontrarono diverse celebrità, fra cui Dean Martin, Jerry Lewis ed Elvis Presley.
EducazioneModifica
Margherita frequentò la N. Zahle's Skole, una scuola privata di Copenaghen, presso la quale si diplomò nel 1959. In seguito trascorse un anno alla North Foreland Lodge, un collegio scolastico per ragazze nell'Hampshire in Inghilterra,[3], studiò archeologia preistorica a Girton College dell'Università di Cambridge, durante il 1960-1961, scienze politiche all'Università di Aarhus tra il 1961 e il 1962, frequentando la Sorbona nel 1963, e fu alla London School of Economics nel 1965. È una Fellow della Society of Antiquaries of London.
La regina Margherita II parla, oltre al danese, la lingua nativa del defunto marito, il francese, nonché inglese, svedese e tedesco.[1]
MatrimonioModifica
Il 10 giugno 1967, la principessa Margherita sposò un diplomatico francese, Henri de Laborde de Monpezat, nella chiesa di Holmen a Copenaghen. Laborde de Monpezat ricevette l'appellativo ed il titolo di "Sua Altezza Reale il Principe Henrik di Danimarca" dovuti alla sua nuova posizione di consorte dell'erede presunta al trono danese.
Margherita partorì il suo primogenito il 26 maggio 1968. Per tradizione, il re danese era alternativamente chiamato o Federico o Cristiano. La Regina scelse di mantenere questa tradizione, considerando di aver preso il posto di un re di nome Cristiano e chiamando così il suo primogenito Federico. Un secondo figlio, Joachim, nacque il 7 giugno 1969.
Dopo 50 anni di matrimonio, il Principe Henrik è deceduto il 13 febbraio 2018, fatto che ha reso Margherita la prima monarca danese a regnare come vedova o vedovo dai tempi del re Cristiano IX.
RegnoModifica
Poco dopo che re Federico IX aveva pronunciato il suo Discorso di Capodanno alla Nazione il 31 dicembre 1971, si ammalò. Alla sua morte 14 giorni dopo, il 14 gennaio 1972, Margherita gli succedette sul trono come regina Margherita II di Danimarca, diventando il primo sovrano donna sotto la nuova legge di successione. Fu proclamata regina dal balcone del Palazzo di Christiansborg dal Primo Ministro Jens Otto Krag il 15 gennaio 1972. La Regina scelse come motto: L'aiuto di Dio, l'amore del popolo, la forza della Danimarca.[1]
Il 14 gennaio 2012, la regina Margherita II ha celebrato il suo 40º anno sul trono. La ricorrenza è stata solennizzata da un corteo in carrozza e da numerose interviste televisive.
Il 14 gennaio 2022, la regina Margherita II ha celebrato il suo giubileo d'oro (50 anni sul trono).
Il 29 settembre 2022, ha deciso di togliere i titoli reali ai quattro figli del principe Joachim, suo secondogenito, ufficialmente per fare in modo che i quattro nipoti possano condurre vite più normali e indipendenti dagli obblighi legati agli impegni della famiglia reale.[4][5] I discendenti del principe Joachim potranno usare solo i titoli di conte e contessa di Monpezat, appartenuti al defunto nonno (principe consorte Henrik), mentre i loro precedenti titoli di principi e principessa di Danimarca invece smetteranno di esistere.[4]
Ruolo politicoModifica
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Il Regno di Danimarca è una monarchia parlamentare, il che significa che c'è una distribuzione dei poteri tra il sovrano e il parlamento.
Dopo le consultazioni coi rappresentanti dei partiti politici, il capo del partito che detiene la maggioranza nel Parlamento danese viene invitato a formare un nuovo governo. Una volta che questo è formato, il sovrano lo legittima formalmente. Inoltre, è la regina ad essere il vero capo del governo e perciò presiede al Consiglio dei ministri, in cui le proposte di legge passate dal Parlamento diventano legge.
Il primo ministro della Danimarca e il ministro degli Esteri danese dialogano frequentemente con la regina per informarla sugli ultimi sviluppi politici. La sovrana tiene regolari incontri con i capi di Stato stranieri e compie visite di stato all'estero. Riceve anche ogni ambasciatore dai paesi stranieri rappresentati in Danimarca.
I compiti fondamentali della regina sono di rappresentare lo Stato all'estero e di essere simbolo di unione nel Paese. La regina onora quest'ultimo compito partecipando a mostre, avvenimenti culturali, esibizioni, anniversari, commemorazioni ecc. Dato che è una figura politica non eletta, non prende parte nei partiti politici e non esprime opinioni politiche. In aggiunta ai suoi ruoli all'interno del Paese, la regina è anche Comandante in Capo del Reggimento Reale.
La regina Margherita II ha la reputazione di essere uno dei sovrani più moderni e progressisti d'Europa. Concede senza problemi interviste televisive.
La Regina è anche una conosciuta e acclamata pittrice, e ha tenuto molte mostre dei suoi lavori. Si dice spesso che, non fosse stata regina, avrebbe potuto essere tranquillamente considerata un'artista di professione. Le sue opere sono state usate per l'edizione danese de Il Signore degli Anelli, pubblicata nel 1977 e ristampata nel 2002. È anche una traduttrice: ha infatti curato una traduzione danese de Il Signore degli Anelli. Inoltre ha disegnato personalmente alcuni dei suoi vestiti.
Un passo della biografia autorizzata della regina (intitolata Margrethe, 2005) mostra la sua antipatia per l'Islam fondamentalista: "L'Islam ci sta sfidando in questi anni - globalmente così come localmente. È una sfida che dobbiamo prendere seriamente, abbiamo lasciato questo problema in disparte per troppo tempo, perché siamo troppo tolleranti e pigri. Ma ora dobbiamo mostrare la nostra opposizione all'Islam e, dobbiamo, allo stesso tempo, correre il rischio di farci etichettare, perché ci sono cose per le quali non va mostrata tolleranza. E quando siamo tolleranti, dobbiamo sapere se è per convenienza o per convinzione."
Comunque, la frase "Dobbiamo far vedere la nostra opposizione all'Islam" è stata tradotta male. La giusta traduzione sarebbe: "Dobbiamo mostrare un'alternativa al totalitarismo, che è uno degli aspetti dell'Islam". Anche Abul Mohammad Shehada, direttore del Al-Aqsa Cultural Center, ha espresso incredulità sul passo del libro, affermando: "È impossibile per una regina conosciuta per la sua moderazione e tolleranza attaccare l'intero Islam".
Nel suo discorso di fine anno del 1984, la regina ha raccomandato al popolo danese di ricordare di essere gentili e ospitali con gli immigrati.
FamigliaModifica
La Regina ha avuto dal defunto Principe consorte due figli, che hanno generato otto nipoti:
- Sua Altezza Reale Federico, principe ereditario di Danimarca, conte di Monpezat, nato il 26 maggio 1968. Ha sposato nel 2004 Mary Donaldson. Hanno quattro figli:
- Sua Altezza Reale principe Cristiano di Danimarca, conte di Monpezat, nato il 15 ottobre 2005.
- Sua Altezza Reale principessa Isabella di Danimarca, contessa di Monpezat, nata il 21 aprile 2007.
- Sua Altezza Reale principe Vincent di Danimarca, conte di Monpezat, nato l'8 gennaio 2011.
- Sua Altezza Reale principessa Josephine di Danimarca, contessa di Monpezat, nata l'8 gennaio 2011.
- Sua Altezza Reale principe Gioacchino di Danimarca, conte di Monpezat, nato il 7 giugno 1969. Ha sposato nel 1995 Alexandra Manley, con cui ha avuto due figli. Ha sposato, in seconde nozze, nel 2008 Marie Cavallier, con cui ha due figli.
- Sua Eccellenza il conte Nikolai di Monpezat, nato il 28 agosto 1999.
- Sua Eccellenza il conte Felix di Monpezat, nato il 22 luglio 2002.
- Sua Eccellenza il conte Henrik di Monpezat, nato il 4 maggio 2009.
- Sua Eccellenza la contessa Athena di Monpezat, nata il 24 gennaio 2012.
Nel 2008 la Regina ha annunciato che i suoi discendenti in linea maschile avrebbero portato l'ulteriore titolo di Conte di Monpezat, che ereditavano dal marito e consorte della Regina, Henri Marie Jean André Conte de Laborde de Monpezat.[6]
Albero genealogicoModifica
ParenteleModifica
La madre di Margherita II, la regina Ingrid, era sorella del principe Gustavo Adolfo, entrambi figli del re di Svezia Gustavo VI Adolfo e della sua prima moglie, la principessa Margherita di Connaught. Questo rende Margherita II e Carlo XVI Gustavo di Svezia cugini di primo grado.
Sua trisavola era la regina Vittoria del Regno Unito, per cui Margherita II è cugina di Elisabetta II, del Principe Filippo di Edimburgo e di Sofia di Grecia.
OnorificenzeModifica
Stemma di Margherita II di Danimarca | |
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Onorificenze danesiModifica
Gran Maestro e Dama dell'Ordine dell'Elefante | |
— 14 gennaio 1972 |
Gran Maestro e Gran Commendatore dell'Ordine del Dannebrog | |
— 14 gennaio 1972 |
Sovrana e Dama dell'Ordine familiare reale di re Cristiano X | |
— 14 gennaio 1972 |
Sovrana e Dama dell'Ordine familiare reale di re Federico IX | |
— 14 gennaio 1972 |
Sovrana dell'Ordine familiare reale della regina Margherita II | |
— 14 gennaio 1972 (fondatrice) |
Croce d'onore dell'Ordine di Danebrog | |
Medaglia per servizi meritevoli d'oro (Groenlandia) | |
Medaglia al merito della Guardia della Casa Reale | |
Decorazione per 25 anni di servizio nella Guardia della Casa Reale | |
Distintivo d'onore della Lega della Difesa Civile | |
Distintivo d'onore dell'Associazione degli Ufficiali della Riserva di Danimarca | |
Distintivo d'onore della Croce Rossa Danese | |
Medaglia al merito della Croce Rossa Danese | |
Medaglia commemorativa del 100º anniversario della nascita di re Cristiano X | |
— 26 settembre 1970 |
Medaglia commemorativa del 50º anniversario dell'arrivo in Danimarca di Sua Maestà la regina Ingrid | |
— 24 maggio 1985 |
Medaglia commemorativa del 100º anniversario della nascita di re Federico IX | |
— 11 marzo 1999 |
Medaglia commemorativa della regina Ingrid | |
— 28 marzo 2001 |
Medaglia commemorativa per il 75º compleanno del Principe Consorte Enrico | |
— 11 giugno 2009 |
Medaglia commemorativa del 350º anniversario della Reale Guardia del Corpo Danese | |
— 30 giugno 2008[7] |
Medaglia commemorativa del 400º anniversario del Reggimento Ussari della Guardia Reale | |
— 17 novembre 2014 |
Onorificenze straniereModifica
Collare dell'Ordine del Re Abd al-Aziz (Arabia Saudita) | |
— 1984 |
Dama di Gran Croce dell'Ordine del liberatore San Martín (Argentina) | |
— 1966 |
Grande Stella dell'Ordine al merito della Repubblica austriaca (Austria) | |
— 1964 |
Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) | |
— 1966 |
Gran collare dell'Ordine nazionale della Croce del Sud (Brasile) | |
— 1999 |
Dama di Gran croce dell'Ordine dei Monti Balcani (Bulgaria) | |
— 2000[8] |
Dama di Gran Croce dell'Ordine al Merito (Cile) | |
— 1966 |
Grande Ordine di Mugunghwa (Repubblica di Corea) | |
— 2007[9] |
Dama di gran croce del Grand'Ordine di re Tomislavo (Croazia) | |
— 21 ottobre 2014 |
Collare dell'Ordine del Nilo (Egitto) | |
— 1986 |
Gran cordone dell'Ordine di Al-Kemal (Emirati Arabi Uniti) | |
— 1962 |
Collare dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) | |
— 1995 |
Commendatore di Gran Croce con Collare dell'Ordine della Rosa bianca di Finlandia (Finlandia) | |
— 1958 |
Dama di gran croce dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) | |
— 1978 |
Classe speciale della gran croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Germania) | |
— 1974 |
Gran cordone e collare dell'Ordine supremo del Crisantemo (Giappone) | |
— 1981 |
Dama di I classe (Gran Cordone, Paulownia) dell'Ordine della Corona preziosa (Giappone) | |
— 1963 |
Collare dell'Ordine di Hussein ibn' Ali (Giordania) | |
— 1998 |
Dama di gran croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia) | |
— 1971 |
Dama di gran croce dell'Ordine famigliare reale di Sant'Olga e Santa Sofia (Regno di Grecia) | |
— 1962 |
Medaglia del centenario della Casa Reale Greca | |
— 30 marzo 1963 |
Dama di II classe dell'Ordine delle Pleiadi (Impero d'Iran) | |
— 1959 |
Dama di gran croce dell'Ordine del Falcone islandese (Islanda) | |
— 16 aprile 1958 |
Dama di gran croce decorata con collare dell'Ordine del Falcone islandese (Islanda) | |
— 4 luglio 1973 |
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana | |
— 15 maggio 1966[10] |
Cavaliere di gran croce decorata di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana | |
— Roma, 8 novembre 1977[11] |
Dama di gran stella dell'Ordine della grande stella di Jugoslavia (Jugoslavia) | |
— 1974 |
Commendatore di gran croce con collare dell'Ordine delle Tre Stelle (Lettonia) | |
— 1997 |
Gran Croce dell'Ordine di Vytautas il Grande (Lituania) | |
— 1996[12] |
Cavaliere dell'Ordine del Leone d'oro della Casa di Nassau (Lussemburgo) | |
— 1976 |
Gran cordone dell'Ordine di Ouissam Alaouite (Marocco) | |
— 1988 |
Collare dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) | |
— 2008[13] |
Membro della Decorazione d'onore del Nepal (Nepal) | |
— 17 ottobre 1989 |
Collare della Gloriosissima Collana di Mahendra [Mahendra Mala Manapadvi] (Nepal) | |
— 17 ottobre 1989 |
Gran croce con collare dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav (Norvegia) | |
— 1958 |
Medaglia del giubileo d'argento di re Harald V 1991-2016 (Norvegia) | |
— 17 gennaio 2016[14] |
Dama di gran croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi) | |
— 1975 |
Dama dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) | |
— 19 aprile 1995 |
Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica di Polonia (Polonia) | |
— 1993 |
Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) | |
— 20 giugno 1984 |
Gran Collare dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Portogallo) | |
— 12 ottobre 1992 |
Lady straniera del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (L.G., Regno Unito) | |
— 1979[15] |
Decorata della Royal Victorian Chain (Regno Unito) | |
— 1974[15] |
Ordine della Stella di Romania di I classe (Repubblica Socialista di Romania) | |
— 1980-1989 |
Collare dell'Ordine della Stella di Romania (Romania) | |
— 2000[16] |
Medaglia d'oro Croce pro Ecclesia et Pontifice (Santa Sede) | |
Membro di I classe (Gran croce) dell'Ordine della Doppia Croce bianca (Slovacchia) | |
— 23 ottobre 2012[17][18] |
Ordine della Libertà della Repubblica di Slovenia in oro (Slovenia) | |
— 2001 |
Dama con collare del Reale e distinto Ordine spagnolo di Carlo III (Spagna) | |
— 15 marzo 1980[19] |
Dama dell'Ordine del Toson d'Oro (Spagna, 1.188° membro) | |
— 23 ottobre 1985[20] |
Membro del Reale Ordine dei Serafini (Svezia) | |
— 10 aprile 1958 |
Medaglia commemorativa di re Gustavo VI Adolfo (Svezia) | |
— 29 agosto 1967 |
I Medaglia commemorativa del Giubileo di re Carlo XVI Gustavo (Svezia) | |
— 30 aprile 1996[21] |
II Medaglia commemorativa del Giubileo di re Carlo XVI Gustavo (Svezia) | |
— 15 settembre 2013[22] |
III Medaglia commemorativa del Giubileo di re Carlo XVI Gustavo (Svezia) | |
— 30 aprile 2016[23] |
Gran collare dell'Ordine della Buona Speranza (Sudafrica) | |
— 1996[24] - abolito nel 2002 |
Dama con pendente di Chakri dell'Ordine della Casata Reale di Chakri (Thailandia) | |
— 19 settembre 1962 |
Dama dell'Ordine del Rajamitrabhorn (Thailandia) | |
— 3 febbraio 2002 |
NoteModifica
- ^ a b c The Danish Monarchy, su kongehuset.dk. URL consultato l'11 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2010).
- ^ "Those Apprentice Kings and Queens Who May – One Day – Ascend a Throne," New York Times. 14 November 1971.
- ^ The Illustrated London News, vol. 227, Issue 2 (1955), p. 552
- ^ a b La regina della Danimarca ha tolto i titoli reali a quattro suoi nipoti, su Il Post, 29 settembre 2022. URL consultato il 1º ottobre 2022.
- ^ Changes in titles and forms of address in the Royal Family, su www.kongehuset.dk. URL consultato il 1º ottobre 2022.
- ^ Monpezat til Frederik og Joachim, su Berlingske Tidende, 30 aprile 2008. URL consultato il 14 giugno 2008.
- ^ Royal Life Guards
- ^ Photo of the royal and presidential couples
- ^ Noblesse et Royautes Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Lithuanian Presidency Archiviato il 19 aprile 2014 in Internet Archive., Lithuanian Orders searching form
- ^ Official decree, 13/02/2008
- ^ Elenco degli insigniti
- ^ a b HL Deb, British honours and orders of Chivalry held by overseas heads of state, in Hansard, vol. 505, 14 marzo 1999. URL consultato il 18 luglio 2013.
- ^ Tabella degli insigniti
- ^ Dal sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Photo Archiviato il 4 giugno 2014 in Internet Archive. of Presidential couple with Danish Royal couple
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Gettyimages
- ^ Giubileo di rubino di Carlo XVI Gustavo
- ^ Daily Mail
- ^ Elenco dei premiati dell'anno 1996.
BibliografiaModifica
- I. Hoyer, Frederik, Copenaghen 2004.
- J. Hornsho-S. Moller, A short history of Denmark, Cambrdge 2003.
- A. Lerche-M. Mandal, A royal family, Copenaghen 2003.
- Prince Henrik du Danemark, Intimite Royale, ed. Felin 2004.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Margherita II di Danimarca
Collegamenti esterniModifica
- (DA, EN, FR) Sito ufficiale, su kongehuset.dk.
- Margherita regina di Danimarca, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Margherita II di Danimarca, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Margherita II di Danimarca, su Internet Movie Database, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49263415 · ISNI (EN) 0000 0001 2131 9588 · SBN TO0V582385 · Europeana agent/base/147077 · ULAN (EN) 500256782 · LCCN (EN) n80034290 · GND (DE) 118975919 · BNF (FR) cb12150698v (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n80034290 |
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