Salvate il soldato Ryan

film del 1998 diretto da Steven Spielberg
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima colonna sonora, vedi Salvate il soldato Ryan (colonna sonora).

Salvate il soldato Ryan (Saving Private Ryan) è un film di guerra del 1998, diretto da Steven Spielberg, che con questo film vinse il suo secondo premio Oscar per la miglior regia. Il film è ispirato alla vera storia dei Fratelli Niland.[1]

Salvate il soldato Ryan
Lo sbarco in Normandia nella scena iniziale del film
Titolo originaleSaving Private Ryan
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1998
Durata169 min
Rapporto1,85:1
Genereguerra, drammatico, azione, storico
RegiaSteven Spielberg
SoggettoRobert Rodat
SceneggiaturaRobert Rodat
ProduttoreSteven Spielberg, Ian Bryce, Mark Gordon, Gary Levinsohn
Casa di produzioneDreamWorks SKG, Paramount Pictures, Amblin Entertainment, Mutual Film Company, Mark Gordon Productions
Distribuzione in italianoParamount Pictures
FotografiaJanusz Kamiński
MontaggioMichael Kahn
Effetti specialiNeil Corbould, Stefen Fangmeier, Roger Guyett per la Industrial Light & Magic
MusicheJohn Williams
ScenografiaThomas E. Sanders, Daniel T. Dorrance, Lisa Dean
CostumiJoanna Johnston
TruccoLois Burwell, Conor O'Sullivan, Daniel C. Striepeke
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

La storia è ambientata durante la seconda guerra mondiale, in particolare nei giorni del D-Day. Acclamato dalla critica, che ne lodò in particolar modo il realismo e la crudezza, il film ottenne undici candidature ai Premi Oscar del 1999, tra cui quella per il miglior film, aggiudicandosi cinque statuette: miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro.

«In missione per un solo uomo»

Normandia, 1998. Un ottantenne statunitense arriva in Francia per visitare una tomba di un cimitero americano. Di fronte a essa, dopo un breve mancamento, ha un flashback che lo riporta a più di cinquant'anni prima, nel giugno del 1944, il giorno dello sbarco in Normandia.

Quel giorno John Miller, capitano della Compagnia C del 2º Battaglione Ranger, partecipa al sanguinoso assalto anfibio di "Omaha Beach", nella Normandia occupata dai tedeschi, sopravvivendo al terribile mitragliamento e bombardamento tedesco delle spiagge con parte dei suoi uomini, che - una volta sbarcati - guida nell'espugnazione di un bunker e alcune trincee. Il giorno seguente, a Washington, il capo di stato maggiore dell'esercito, generale George Marshall, apprende la notizia della morte di tre dei quattro fratelli della famiglia Ryan e che il quarto e ultimo fratello, il paracadutista ventiseienne James Francis Ryan, è disperso dopo i lanci avvenuti poche ore prima dello sbarco.

Il generale, dopo aver letto ad alcuni sottoposti una commovente lettera risalente al periodo della guerra di secessione americana, decide quindi di organizzare un'operazione di salvataggio per riportare il soldato Ryan a casa. La missione è affidata proprio al capitano Miller, che seleziona alcuni dei commilitoni più fidati prima di partire per setacciare la Normandia. La squadra è composta dal sergente Michael Horvarth, dall'impacciato interprete tecnico di quinto grado Timothy Upham, dai soldati scelti Richard Reiben e Adrian Caparzo, dal medico Irwin Wade e dai soldati semplici Stanley Mellish e Daniel Jackson.

Il gruppo avanza in solitudine nell'entroterra e arriva al devastato borgo di Neuville, diviso tra truppe tedesche e paracadutisti della 101st Airborne Division. Gli otto uomini raggiungono una palazzina diroccata dove incontrano una famiglia francese che vuole affidare loro la figlia più piccola: mentre Miller tenta di dissuaderli, un cecchino tedesco colpisce il soldato Caparzo; il tiratore scelto Jackson elimina il tedesco, ma Caparzo muore. Miller incontra il capitano Hamill e gli chiede se James Ryan sia tra i suoi uomini. Viene quindi condotto di fronte a Miller il soldato in questione che, tuttavia, non è l'uomo che stanno cercando, ma solo un omonimo. Il giorno seguente il plotone giunge in un improvvisato ospedale da campo, vicino al relitto di un aliante da trasporto, dove viene loro riferito da un soldato che Ryan si trova in una cittadina di nome Ramelle.

Durante l'avvicinamento al villaggio, il gruppo s'imbatte casualmente in una centrale radar danneggiata ma presidiata dai tedeschi: Miller, senza motivo apparente, opta per eliminarli, ma nel corso del breve scontro l'infermiere Wade è mortalmente ferito alla schiena e poco dopo muore tra le braccia dei commilitoni. L'unico tedesco superstite si arrende. Jackson, Reiben e gli altri soldati (eccetto Upham, che esorta gli altri a non uccidere un prigioniero) picchiano il tedesco e si accingono a giustiziarlo sommariamente quando Miller interviene, li ferma, benda il prigioniero e gli dice di camminare per mille passi prima di togliersi la benda, poi lo lascia andare. La decisione del capitano genera una frattura nel gruppo, al punto che Reiben annuncia di voler tornare indietro, scatenando le ire del sergente Horvarth; a questo punto Miller medesimo rivela – per stemperare la tensione – la sua professione prima della guerra (oggetto di scommesse nella compagnia), ossia quella di insegnante di letteratura.

Ripresa la marcia, la squadra incrocia un semicingolato tedesco che viene però distrutto in un'imboscata da alcuni paracadutisti, tra i quali si trova James Francis Ryan. I ranger sono così condotti a Ramelle, dove un pugno di paracadutisti, guidati dal Tenente Colonnello Walter Henderson, hanno difeso, e continuano a presidiare, un ponte di notevole valore tattico (è uno dei pochi ancora integro e, pertanto, obiettivo dei tedeschi per un contrattacco alle spiagge). Il capitano spiega come mai si trovi lì, annuncia a Ryan la morte dei suoi fratelli e anche l'ordine di rimpatrio. Ryan si rifiuta, non volendo abbandonare i suoi compagni; Miller, dopo uno scambio di opinioni con il sergente e amico Horvarth, decide di rimanere con i paracadutisti e così fa il resto del gruppo. Il capitano si dedica dunque a consolidare le difese con il poco materiale disponibile, ben sapendo che i tedeschi faranno uso di mezzi corazzati.

La battaglia a Ramelle sembra inizialmente favorevole agli statunitensi, che colgono di sorpresa la prima colonna tedesca guidata da un carro armato Tiger; tuttavia la superiorità numerica e di fuoco tedesca ha presto la meglio sui soldati americani, che vengono decimati. Muore Mellish, accoltellato in un corpo a corpo con un tedesco, quindi anche Jackson che, appostato in cima al campanile di una chiesa, viene abbattuto da un colpo di un cacciacarri Marder III. Ormai circondati e sottoposti a un fuoco intenso, i pochi superstiti si ritirano al di là del ponte con l'intenzione di farlo saltare in aria. Horvarth viene però colpito, spirando in pochi momenti, e Miller rimane frastornato da un'esplosione poco prima di attivare il detonatore; non appena ripresosi è raggiunto al torace da un proiettile, sparato dal medesimo tedesco che aveva lasciato andare. Improvvisamente l'avanzata tedesca è stroncata dal sopraggiungere di cacciabombardieri P-51 Mustang statunitensi, che seminano il caos.

Upham, sopravvissuto ai feroci scontri, ferma alcuni tedeschi e uccide il militare che ha ferito a morte Miller nonostante si fosse già arreso. Mentre fanteria e carri armati dalla costa fanno il loro ingresso a Ramelle, Miller prima di morire ha un ultimo scambio di parole con Ryan al quale raccomanda, affinché egli e i suoi compagni non siano morti invano, di meritarsi di essere sopravvissuto.

Il flashback termina, riportando al 1998 l'uomo ottantenne, che si rivela essere quindi il soldato Ryan. Egli, commosso, insieme alla moglie con i figli e il piccolo nipote, rende onore proprio alla tomba del capitano Miller e si chiede se si sia meritato di essere stato salvato e se abbia vissuto una buona vita.

Produzione

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Sviluppo

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Nel 1994, Robert Rodat vide un monumento presso Putney Corners, nel New Hampshire, in memoria dei caduti durante differenti conflitti, dalla guerra civile americana alla guerra del Vietnam. Rodat notò i nomi di otto fratelli che perirono durante la guerra civile e, ispirato da questa storia, fece qualche ricerca e decise di scrivere una storia ambientata nella seconda guerra mondiale. La storia fu portata agli occhi del produttore Mark Gordon, a cui piacque la trama ma accettò di occuparsi del progetto solo dopo l'undicesima stesura. Gordon quindi condivise lo scritto con Tom Hanks che, entusiasta, convinse Steven Spielberg a occuparsi della regia. La data di inizio lavori fu stabilita per il 27 giugno 1997.[2]

Prima dell'avvio delle riprese, diversi attori del film, inclusi Hanks, Edward Burns, Barry Pepper, Vin Diesel, Adam Goldberg e Giovanni Ribisi, affrontarono una decina di giorni di addestramento militare per poter recitare in modo più realistico le loro parti.[3] Matt Damon non prese parte all'addestramento intenzionalmente, per far sì che i protagonisti potessero interpretare al meglio il risentimento verso il suo personaggio, risentimento che sarebbe stato involontariamente mitigato dai dieci giorni passati assieme.[4]

Spielberg stesso aveva già dimostrato il suo interesse per la seconda guerra mondiale attraverso i vari film 1941 - Allarme a Hollywood, L'impero del sole, Schindler's List - La lista di Schindler e nella serie di Indiana Jones. In seguito, il regista co-produsse due miniserie televisive sempre con tema il secondo conflitto mondiale, ovvero Band of Brothers - Fratelli al fronte e The Pacific, assieme a Tom Hanks. Quando gli si chiese un commento al riguardo, Spielberg rispose:

(EN)

«I think that World War II is the most significant event of the last 100 years; the fate of the Baby Boomers and even Generation X was linked to the outcome. Beyond that, I've just always been interested in World War II. My earliest films, which I made when I was about 14 years old, were combat pictures that were set both on the ground and in the air. For years now, I've been looking for the right World War II story to shoot, and when Robert Rodat wrote Saving Private Ryan, I found it.»

(IT)

«Penso che la Seconda guerra mondiale sia l'evento più significativo degli ultimi 100 anni; il destino dei Baby Boomer e anche della Generazione X è legato ai suoi esiti [della guerra]. Al di là di questo, io ho sempre provato interesse per la Seconda guerra mondiale. I miei primi film, che realizzai quando avevo quattordici anni, erano rappresentazioni di combattimenti con set sia in terra che in cielo. Per anni fino a ora, cercai la giusta storia della Seconda guerra mondiale da girare e, quando Robert Rodat scrisse "Salvate il soldato Ryan", trovai quella storia.»

Le scene iniziali dello sbarco furono riprese a Ballinesker Beach, a est di Curracloe, nella contea irlandese di Wexford.[5][6] Le riprese iniziarono puntualmente il 27 giugno 1997 e durarono due mesi.[7][8][9] Alcune riprese furono fatte proprio in Normandia, al Cimitero e monumento alla memoria americano in Normandia, a Colleville-sur-Mer nel Calvados. Altre, invece, furono fatte in Inghilterra, per esempio all'ex-fabbrica della British Aerospace ad Hatfield, alcune a Thame Park, nell'Oxfordshire, e a Wiltshire. Il blocco di riprese terminò il 13 settembre 1997.[10]

Il film ricevette una critica molto positiva per la sua rappresentazione realistica dei combattimenti della seconda guerra mondiale. In modo particolare, la sequenza dello sbarco anfibio ricevette l'appellativo di "miglior scena di battaglia di tutti i tempi" dalla rivista Empire e prese il primo posto nella lista di TV Guide delle "50 scene più grandi" (50 Greatest Movie Moments).[11] La sequenza costò dodici milioni di dollari e vi presero parte 1 500 comparse, alcune delle quali erano membri delle Reserve Defence Forces, le forze di difesa riserviste irlandesi. Alcuni membri del Second Battle Group irlandese furono scelti come comparse per recitare la parte di soldati tedeschi.[12] Inoltre, da venti a trenta attori con amputazioni vere interpretarono i soldati che venivano menomati in battaglia.[13] Spielberg non scrisse in sceneggiatura la sequenza, poiché voleva una reazione spontanea in modo che "sia l'azione a ispirarmi come muovere la macchina da presa".[14]

La rappresentazione storica delle azioni compiute dalla Compagnia Charlie (l'unità dei protagonisti), guidata dal suo comandante, il capitano Ralph E. Goranson, fu riprodotta fedelmente. Gli eventi e i dettagli sono molto simili alla realtà storica, inclusa l'esperienza di affogamento di alcuni soldati, l'elevato numero di vittime nelle prime fasi di sbarco e le difficoltà dei soldati nel radunarsi sulla spiaggia. Tuttavia, le scene seguenti lo sbarco e relative a un assalto a un bunker e a un sistema di trincee tedesco non hanno alcun riscontro storico con i fatti compiuti dalla compagnia quel giorno.[15]

I mezzi da sbarco usati includevano dodici riproduzioni reali di quelli usati durante l'invasione, ovvero 10 LCVP e 2 LCM, in sostituzione degli LCA britannici che le compagnie di Ranger usarono durante le operazioni.[16][17] I realizzatori del film sfruttarono delle macchine da presa subacquee per meglio riprendere i soldati che venivano colpiti mentre erano ancora in acqua e l'effetto del mare colorato di rosso sangue fu ottenuto con quaranta barili di finto sangue.[13] Questo livello di realismo fu più difficile da raggiungere quando dovettero riprendere un veicolo corazzato tedesco, poiché rimangono pochi modelli operativi al mondo. I carri Panzer VI Tiger I furono quindi realizzati modificando il telaio di vecchi ma funzionanti T-34/85 sovietici.[18] Gli altri due veicoli descritti come "Panzer" erano in realtà due cacciacarri Marder III; uno fu realizzato appositamente per il film con il telaio di un Panzer 38(t) ceco[19]; l'altro cacciacarri fu ottenuto modificando esteticamente un veicolo d'assalto Stridsvagn m/41 svedese, che sfruttava lo stesso telaio del Panzer 38(t).[20]

Inevitabilmente, furono prese alcune licenze artistiche per il bene dell'opera. Una delle più importanti licenze è la rappresentazione della 2. SS-Panzer-Division "Das Reich" come avversari durante lo scontro finale. Tuttavia, la divisione tedesca non venne impiegata in Normandia prima di luglio e fu impiegata sul fronte di Caen, contro inglesi e canadesi, 150 chilometri a est.[21] Inoltre, i ponti sul fiume Merderet non furono un obiettivo della 101ª Divisione aviotrasportata (la divisione a cui appartiene il soldato Ryan) ma dell'82ª Divisione aviotrasportata.[22] Molto fu detto riguardo a "errori tattici" fatti dalle forze americane e tedesche nelle scene intense della battaglia. Spielberg rispose che in molte scene optò per l'effetto drammatico che non la tattica militare e l'accuratezza storica.[23]

Per raggiungere un tono e una qualità che fossero reali e che riflettessero il periodo in cui il film è ambientato, Spielberg ancora una volta collaborò con il direttore della fotografia Janusz Kamiński, dicendo: "Inizialmente, entrambi sapevamo che non volevamo che questo sembrasse un Technicolor ambientato nella Seconda guerra mondiale ma più con colori dei cinegiornali degli anni quaranta che erano molto desaturati e a bassa tecnologia." Il direttore delle fotografia Kamiński aveva infatti rimosso dalle lenti delle cineprese il loro rivestimento protettivo, rendendole più simili a quelle del periodo storico del conflitto. Il direttore della fotografia spiegò che "senza rivestimento protettivo, la luce finisce nell'obiettivo e comincia a rimbalzare indietro rendendola leggermente meno diffusa e più morbida, senza sfocare l'immagine." Il processo è stato completato attraverso il Bleach bypass del negativo, riducendo così luminosità e saturazione del colore. Per la maggior parte delle sequenze di battaglia furono usati come settaggi degli otturatori delle cineprese valori 90 o 45 gradi (questo settaggio dà un effetto come di "staccato" fra le immagini), mentre per le altre scene fu usato come settaggio dell'otturatore 180 gradi, ovvero quello che si usa normalmente durante le riprese. Kamiński chiarì: "In questo modo, abbiamo mantenuto un certo distacco tra i movimenti degli attori e l'effetto delle esplosioni che le rende leggermente più realistiche."[24]

L'utilizzo di colori desaturati, videocamere a mano, e angoli stretti, influenzò profondamente i film e i videogiochi di guerra prodotti successivamente.[25]

Distribuzione

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Data di uscita

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Il film è stato proiettato nelle sale statunitensi il 24 luglio 1998. In Italia uscì in sala il 23 ottobre dopo essere stato presentato in anteprima il 4 settembre 1998 alla cinquantacinquesima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia,[26] di cui è stato il film inaugurale.

Edizioni home video

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Il film è stato distribuito in DVD nel novembre 1999 negli Stati Uniti e il 5 ottobre 2000 in Italia, diventando il più grande successo del mercato home video della stagione 1999/2000; nel 2010 è stata pubblicata la versione Blu-ray Disc, rimasterizzata in alta risoluzione, della pellicola in un'edizione speciale due dischi. L'edizione in HD è stata commercializzata nei mercati di alcuni Paesi, tra cui gli USA, la Gran Bretagna e l'Italia.

Divieti

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Il film in Italia venne vietato ai minori di 14 anni per via delle numerose scene di violenza estrema come quella di apertura.[27]

Edizione italiana

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La direzione del doppiaggio è di Manlio De Angelis e i dialoghi italiani sono curati da Francesco Vairano, per conto della Sefit-CDC.[28] La sonorizzazione, invece, venne affidata alla International Recording spa.[28]

Accoglienza

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Incassi

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Prodotto con un budget di 70 milioni di dollari,[29] il film debuttò al primo posto del botteghino nordamericano con un incasso di oltre 30 milioni di dollari nel suo primo weekend.[29] Divenne un successo finanziario, incassando 216.540.909 $ nei soli Stati Uniti e 265.300.000 $ all'estero, per un totale di 481.840.909 $ in tutto il mondo.[29] Fu il maggior successo dell'anno negli Stati Uniti,[30] e il secondo complessivo in tutto il mondo dopo Armageddon - Giudizio finale.[31] È stato inoltre il terzo film della storia con rating R, dopo Beverly Hills Cop - Un piedipiatti a Beverly Hills e Terminator 2: Il giorno del giudizio, a superare la soglia dei 200 milioni di dollari al botteghino statunitense.[32]

Critica

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Il film fu accolto ottimamente dalla critica. Il sito Rotten Tomatoes gli ha dato una valutazione pari a 94% basandosi su 148 recensioni, con un punteggio medio di 8.7/10.[33] Su Metacritic ha invece un punteggio di 91 basato su 38 recensioni.[34]

La pellicola ricevette particolari elogi per il realismo nelle scene di guerra e le performance degli attori. Roger Ebert la definì "un'esperienza vigorosa",[35] mentre Janet Maslin del The New York Times "il miglior film di guerra della nostra epoca".[36]

Nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserito al settantunesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi (nella classifica originaria del 1998 non era presente).[37] Nel 2014 è stato inoltre scelto dalla Biblioteca del Congresso per la conservazione nel National Film Registry in quanto "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo".[38]

Riconoscimenti

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La storia vera e le inesattezze storiche

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Salvate il soldato Ryan è ispirata alla storia reale dei fratelli Niland, quattro fratelli marinai americani a quell’epoca impegnati al fronte, due dei quali morirono nel campo di battaglia in Normandia.

Protagonista della tragica vicenda fu il sergente Fritz Niland, paracadutista della 101ª divisione aviotrasportata: questi un giorno era andato a trovare suo fratello Bob, appartenente all'82ª Divisione Aviotrasportata (anch'essa paracadutata in Normandia) ma gli fu detto che suo fratello era stato ucciso durante il D-Day. Il plotone di Bob era stato accerchiato e lui aveva usato una mitragliatrice colpendo i tedeschi con un fuoco di disturbo, fin quando il plotone non aveva rotto l'accerchiamento. Aveva sparato diverse casse di munizioni prima d'essere ucciso. Poi Fritz s'era fatto dare un passaggio fino alla posizione della 4ª Divisione di fanteria per andare a trovare un altro fratello, Preston, che era comandante di plotone: anche lui era stato ucciso durante il D-Day, precisamente a Utah Beach. Quando Fritz tornò alla sua unità (la Compagnia H, 501º Reggimento di fanteria paracadutista), padre Francis Sampson, il cappellano militare, lo stava cercando per comunicargli che un terzo fratello, Edward, pilota nel teatro di operazioni asiatico, era stato ucciso la stessa settimana.[39][40] Secondo la "Sole Survivor Policy" del ministero della difesa statunitense, promulgata a seguito della morte dei cinque fratelli Sullivan sulla stessa nave, Sampson organizzò il rimpatrio del soldato, passando attraverso la Gran Bretagna, dai genitori negli Stati Uniti, a Tonawanda.

Il fratello creduto morto in Oriente si rivelò in realtà prigioniero e tornò a casa alla fine del conflitto. Francis Sampson scrisse un libro sulla storia di Niland e della 101ª Divisione nel 1958, intitolato Look Out Below!.

Il film aggiunge alcuni particolari che dunque non appaiono nella storia originale: non ci fu una missione di recupero attraverso le linee nemiche, Niland non era un soldato semplice ma un sergente, sua madre probabilmente non ricevette la visita degli uomini del ministero della difesa.

Altri media

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Videogiochi

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  • Intorno alla vicenda, lo stesso Spielberg ha prodotto e scritto la trama di un videogioco, Medal of Honor, sviluppato dalla Electronic Arts nel 1999, che ha riscosso un notevole successo e che si è poi articolato negli anni in diversi episodi. Un'intera mappa del capitolo Medal of Honor: Allied Assault riproduce la città distrutta in cui si svolge la battaglia finale del film.
  • Nel videogioco per Nintendo 64 Conker's Bad Fur Day e il suo remake Conker: Live & Reloaded, un intero capitolo è un'ovvia parodia del film.
  • Nel videogioco Urban Terror, una mappa ufficiale è proprio Ramelle, che ricalca lo scenario e i fondali del film, incluso il campanile e il grammofono.
  • Anche nel videogioco Call of Duty 2 sono palesemente riproposte alcune scene del film. Nella missione di sbarco a Point du Hoc in Normandia, il giocatore verrà atterrato stordito da un'esplosione e vedrà i propri commilitoni morire similmente alla scena del film.
  • Nel videogioco Call of Duty: World at War:
    • Il protagonista della campagna si chiama Miller, come il capitano John Miller.
    • Durante la prima missione della campagna, agli occhi attenti del giocatore si potrà notare un altro piccolo richiamo al film, anche se non c'è alcuna somiglianza con la vicenda della pellicola di Spielberg. Si potrà salvare un soldato chiamato appunto Ryan mentre sta per essere ucciso da un giapponese che va a fuoco, se il giocatore è abbastanza rapido nell'uccidere il nipponico (prima che esso spinga Ryan in mare) guadagnerà il trofeo (almeno nella versione PS3) "Congratulazioni: hai salvato il soldato Ryan" . La scelta di salvare o meno Ryan ricade solo sul giocatore, proprio come quando viene chiesto se salvare dalla morte il Pvt. Polonsky o il Sgt. RoeBuck.
    • Durante la missione Punto di rottura il giocatore si ritrova a usare delle 60mm per mortaio lanciandole a mano, proprio come Ryan e Miller durante la battaglia finale del film.
  • Nel videogioco Company of Heroes il tiratore scelto della squadra protagonista si chiama Jackson, proprio come uno dei protagonisti di Salvate il soldato Ryan.[senza fonte]
    • La missione della difesa del villaggio rimanda alla trama del film, anche grazie all'assenza di mezzi corazzati, come nel film.
  • Nel videogioco Commandos 2: Men of Courage una missione della campagna è intitolata "Salvate il soldato Smith", con evidenti analogie al film.
  • Nel videogioco Commandos 3: Destination Berlin una missione è ambientata durante lo sbarco.
  • Nel videogioco Call of Duty: World War II il primo capitolo è molto simile alla scena iniziale del film, come ad esempio la postazione tedesca, le armi utilizzate e persino lo stesso metodo di guerra riportato nel film.
  1. ^ Salvate il soldato Ryan, la vera storia dei fratelli Niland, su The HotCorn, 7 aprile 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  2. ^ (EN) Jeff Gordinier, Message in a Battle, in Entertainment Weekly, 24 luglio 1998. URL consultato il 5 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
  3. ^ (EN) Boot Camp, su rzm.com, Behind the Scenes. URL consultato il 5 settembre 2008.
  4. ^ (EN) Excluded field training, su warriorsinc.com, WarriorsInc.
  5. ^ (EN) Dog One, su sproe.com, Saving Private Ryan Online Encyclopedia. URL consultato il 5 settembre 2008.
  6. ^ (EN) Saving Private Ryan, su iftn.ie, The Irish Film & Television Network. URL consultato il 5 settembre 2008.
  7. ^ (EN) Private Ryan' expo, su wexfordpeople.ie, Wexford People, 6 giugno 2007. URL consultato il 5 settembre 2008.
  8. ^ (EN) Ryan's slaughter, su independent.ie, Independent, 3 agosto 1998. URL consultato il 5 settembre 2008.
  9. ^ (EN) Saving Private Ryan, su britannia.org, Britannia Film Archives. URL consultato il 5 settembre 2008.
  10. ^ (EN) Saving Private Ryan, in Sunderland Echo, 2 novembre 1999.
  11. ^ (EN) 50 Greatest Movie Moments, su filmsite.org, TV Guide, 24 marzo 2001. URL consultato il 5 settembre 2008.
  12. ^ (EN) Roaring back to the forties, su matlockmercury.co.uk, Matlock Mercury, 7 agosto 2008. URL consultato il 5 settembre 2008.
  13. ^ a b (EN) How we made the best movie battle scene ever, in Independent, 7 giugno 2006. URL consultato il 5 settembre 2008.
  14. ^ (EN) Steven Spielberg Goes To War, su empireonline.com, Empire. URL consultato il 17 gennaio 2010.
  15. ^ (EN) Saving Private Ryan: Company C, 2nd Ranger Battalion, su sproe.com. URL consultato l'8 settembre 2011.
  16. ^ (EN) Saving Private Ryan: LCVP, su sproe.com, 11 aprile 2009. URL consultato l'8 settembre 2011.
  17. ^ (EN) Saving Private Ryan: LCM (3), su sproe.com, 11 aprile 2009. URL consultato l'8 settembre 2011.
  18. ^ (EN) Ryan Tigers, su sbg1.mistral.co.uk, Second Battle Group. URL consultato il 5 settembre 2008.
  19. ^ (EN) Marders, su sbg1.mistral.co.uk, Second Battle Group. URL consultato il 5 settembre 2008.
  20. ^ (EN) Reproductions of Panzers based on modern Tanks (PDF), shadock.free.fr, 9 marzo 2010.
  21. ^ (EN) Normandy and Falaise—April to August 1944, su dasreich.ca, Das Reich. URL consultato il 5 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2010).
  22. ^ (EN) U.S. Airborne in Cotentin Peninsula, su 6juin1944.com, D-Day: Etats des Lieux. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  23. ^ (EN) Linda Sunshine, Saving Private Ryan, The Men, The Mission, The Movie: A Steven Spielberg Movie, Newmarket Press, 24 luglio 1998, ISBN 1-55704-371-X.
  24. ^ (EN) Combat Footage, su sproe.com, Saving Private Ryan Online Encyclopedia. URL consultato il 17 gennaio 2015.
  25. ^ (EN) Tom Chick, A Close Encounter with Steven Spielberg, Yahoo!, 8 dicembre 2008. URL consultato il 7 settembre 2018 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2008).
  26. ^ (EN) Salvate il soldato Ryan - Release info, su imdb.com. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  27. ^ Adnkronos
  28. ^ a b "Salvate il soldato Ryan", su www.antoniogenna.net. URL consultato il 26 giugno 2022.
  29. ^ a b c (EN) Salvate il soldato Ryan, su Box Office Mojo, IMDb.com. URL consultato il 7 settembre 2018.  
  30. ^ (EN) 1998 Domestic Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 7 settembre 2018.
  31. ^ (EN) 1998 Worldwide Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 7 settembre 2018.
  32. ^ (EN) Claudia Eller, ‘Matrix’ Reloaded and Set to Shatter Records, in Los Angeles Times, 13 maggio 2003. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  33. ^ (EN) Salvate il soldato Ryan, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 23 aprile 2024.  
  34. ^ (EN) Salvate il soldato Ryan, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 23 aprile 2024.  
  35. ^ (EN) Saving Private Ryan Movie Review, su rogerebert.com, 24 luglio 1998. URL consultato il 7 settembre 2018.
  36. ^ (EN) FILM REVIEW; Panoramic and Personal Visions of War's Anguish, su nytimes.com. URL consultato il 7 settembre 2018.
  37. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  38. ^ (EN) ‘Saving Private Ryan' Among Films Being Preserved in National Film Registry, in NBC Washington, 17 dicembre 2014. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  39. ^ Stephen E. Ambrose, Banda di fratelli, I grandi libri d'azione, 2ª ed., Longanesi, 2000, p. 121.
  40. ^ (EN) Frederick "Fritz" Niland, su sproe.com. URL consultato il 26 dicembre 2014.

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