Template:Comune Vico Equense è un comune di circa 20.000 abitanti della provincia di Napoli.

Storia modifica

Le origini modifica

Le prime testimonianze archeologiche di un insediamento sul territorio di Vico Equense risalgono al VII secolo a.C. Sono infatti stati rinvenuti, soprattutto negli scavi degli anni '60, numerosi manufatti provenienti dalla necropoli preromana che sorgeva nei pressi dell'attuale centro cittadino. I reperti, oggi in buona parte in mostra nel piccolo museo Silio Italico allestito nel palazzo municipale, consistono prevalentemente in vasi a figure nere e a figure rosse, bronzi etruschi e campani, ceramica corinzia ed ionica, buccheri e ceramica attica a vernice nera.

Epoca romana e medioevo modifica

Da insediamento e luogo di scambi tra popolazione italiche, greche ed etrusche, l’area di Vico Equense divenne meta di residenza di patrizi romani come attestano i ruderi alle Marine di Aequa e di Vico. Dopo un periodo di decadenza il paese rifiorì nel periodo tra il 1285 e il 1309, in cui ottenne l'indipendenza dal Ducato di Sorrento grazie agli Angioini [1]. Fu proprio Carlo II d'Angiò, che spesso soggiornava nel borgo, a fondare il centro cittadino e a costruire, nel 1301 un castello. Il castello fu poi restaurato da Girolamo Giusso, da cui ha preso il nome. In questo periodo fu anche edificata a strapiombo sul mare la cattedrale dell'Assunta, unico esempio di cattedrale gotica della penisola sorrentina. L'edificio contiene alcune tele di Giuseppe Bonito ed inoltre è anche il luogo di sepoltura del celebre giurista e filosofo Gaetano Filangieri.[2]

Geografia modifica

Vico Equense sorge su un blocco tufaceo che copre un lungo tratto della penisola sorrentina. Il paese si affaccia sul mare ma si estende fino ai 1131 metri monte faito, passando per le colline dove sorgono diverse sue frazioni. Oltre ad affacciarsi sul golfo di Napoli, Vico Equense ha anche un piccolo sbocco sul golfo di Salerno. La sua estensione territoriale ne fa il comune più vasto della penisola e l'ottavo più vasto della provincia di Napoli[3].

Economia modifica

L'economia è basata prevalentemente sul turismo che è incentivato, oltre che dalle bellezze paesaggistiche, dalle specialità enogastronomiche del luogo. Vengono realizzati dei grandi prodotti, come la salsiccia e il salame fatto di carne suina e scorza di arancia, ed i magnifici prodotti caseari, dai burrini, caciottine ripiene di un delicato purè di burro, ai caprignetti, piccole palline ottenute da una crema di formaggio caprino (cacio-ricotta) che, dopo essere state cosparse di erbe aromatiche, vengono conservate sott'olio. Il più pregiato di tutti è il rinomato Provolone del Monaco DOP, formaggio stagionato a pasta filata nella caratteristica foggia a melone leggermente allungato o a pera, senza testina. I prodotti caseari della zona sono ancora prodotti in modo artigianale e svariate sono le botteghe gastronomiche e i produttori presso cui si possono assaggiare e acquistare i prodotti tipici, ma anche osservare il ciclo di produzione.[4]

Cultura modifica

Le pacchianelle modifica

A Vico Equense ogni 6 gennaio si ripete l'appuntamento con le pacchianelle, una delle più caratteristiche manifestazioni della penisola sorrentina. Le pacchianelle, attese sempre con grande entusiasmo e partecipazione dai cittadini, sono un presepe itinerante costituito da circa 300 persone in costume che portano a Gesù bambino i prodotti tradizionali della penisola: agrumi, formaggi, dolci, noci, pesce. I re Magi a cavallo, con i loro vestiti molto elaborati, sono la parte più ammirata del corteo. La sacra famiglia chiude il corteo, circondata da pescatori scalzi.[5]

La processione del venerdì santo modifica

Molto sentita dalla popolazione è anche la tradizionale processione del venerdì santo, organizzata dall' arciconfraternita dell'Assunta e monte dei morti, con il tipico saio viola. [6]

Il museo mineralogico campano modifica

A Vico Equense è anche presente un importante museo mineralogico che raccoglie 3500 minerali di 1400 specie provenienti da tutto il mondo. Tra i campioni esposti figurano anche meteoriti cadute in diverse località del pianeta in differenti epoche e diversi resti fossili (circa 100) tra cui due uova di dinosauro, rispettivamente di sauropoda e di velociraptoide, un mesosauro e un insetto in ambra.[7]

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Trasporti modifica

Il comune è raggiungibile in treno da Napoli tramite la Circumvesuviana (linea Napoli-Sorrento), in automobile invece sulla A3 Napoli - Pompei - Salerno - Reggio Calabria è necessario uscire a Castellammare di Stabia e proseguire sulla strada statale costiera amalfitana.

Ferrovie modifica

La città di Vico Equense è attraversata dalla ferrovia Circumvesuviana e precisamente dalla linea Napoli - Sorrento. Le stazioni sul territorio cittadino sono tre, e servono sia il centro che alcune zone periferiche.

Le stazioni modifica

La funivia del Faito modifica

É possibile raggiunere il Faito da Castellammare di Stabia con la funivia del Faito, attiva dal 1 aprile al 31 ottobre.

Amministrazione comunale modifica

Template:ComuniAmministrazione

Personalità legate a Vico Equense modifica

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Maria Bonghi Jovino La necropoli preromana di Vico Equense, Cava dei Tirreni, 1982
  • Tommasina Budetta L'antiquarium. Storia di una raccolta, Sorrento, 2001
  • Salvatore Ferraro Vico Equense tra passato e presente, Vico Equense, 1987
  • Gaetano Parascandolo Il Comune di Vico Equense, Napoli, 1858 (rist.anastatica: Vico Equense, 1982)
  • Stella Pisapia Garzone Vico Equense e i suoi casali, Cava dei Tirreni, 1978
  • Antonino Trombetta Vico Equense e il suo territorio, Casamari, 1997

Gemellaggi modifica

  Allauch

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica