Di Marsciano

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La famiglia di Marsciano o dei Conti di Marsciano è una famiglia originaria dell'Umbria. Unì sotto di sé i rami “di Parrano”, “di Montegiove” e “di Migliano”, predicati originati da quelli che furono i più importanti feudi familiari.

Di Marsciano
Interzato in fascia: nel 1° d'oro all'aquila di nero, rostrata di rosso e coronata del campo; nel 2° d'argento a tre ghirlande d'alloro al naturale ordinate in fascia; nel 3° di rosso a te gigli d'oro 2, 1
StatoBandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Titoli
FondatoreBernardo di Bulgarello
Data di fondazionesecolo X
Etniaitaliana
Rami cadetti
Abbazia dei Santi Salvatore e Lorenzo a Settimo: tomba delle contesse Cilla e Gasdia, nipoti del conte Cadolo, presunto progenitore dei Marsciano

Storia modifica

Origini modifica

Secondo quanto scritto nel testamento del 1476 del capitano di ventura Antonio di Marsciano, fu fama diffusa dei suoi tempi che la famiglia avesse avuto origini dai barbari Burgundi[1].

Lo storico Ferdinando Ughelli, ipotizza l'origine di questa famiglia dai Cadolingi, risalendo nella storia familiare fino alla persona del conte Cadolo (X secolo)[2].

Gli storici moderni sono invece più favorevoli ad accogliere l'ipotesi secondo cui la famiglia discenda dai Conti di Chiusi, come peraltro riportato dallo stesso Antonio di Marsciano nel suo testamento, secondo il quale questa notizia sarebbe stata tramandata dai suoi avi[3].

XI e XII secolo modifica

La storia della famiglia è tracciata dall'XI secolo fino all'anno 1667 nell'opera di Ferdinando Ughelli, che ne ha pure ricostruito la genealogia per mezzo di un dettagliato albero genealogico. Il lavoro dell'Ughelli venne commissionato da Lorenzo di Marsciano.

 
Ritratto di Lorenzo di Marsciano nell'incisione di Francesco Spierre

Quello che si può considerare come il capostipite della famiglia viene identificato in Bernardo di Bulgarello che nel 1118 per primo riceve in feudo dal Vescovo di Orvieto il castello di Parrano, primo insediamento umbro. Da lì i suoi successori si diffondono gradualmente e rapidamente nella fascia fino a Marsciano, occupandone tutti i feudi interposti, e formando così uno strategico “cuscino” tra i due potenti comuni di Orvieto e Perugia.

 
Il castello di Parrano (TR)

XIII secolo modifica

Nel 1216 Bulgarello di Raniero viene eletto podestà di Perugia, e nel 1217 viene nominato come testimone nella Lega tra perugini e aretini contro il comune di Città di Castello.

Nel 1235 Raniero di Bulgarello viene eletto podestà di Verona, per poi venire scelto nel 1250 con la stessa carica a Perugia e nel 1251 a Firenze.

Nel 1263 già Bulgarello e Bernardino di Raniero occupano il castello di Poggio Aquilone, nel 1273 i castelli di Monteleone e Montegabbione, e risultano avere proprietà terriere a Castel di Fiori. Nel 1269 i due anzidetti compaiono in un documento con il predicato "di Marsciano", che l'Ughelli sottolinea esser la fonte più antica da lui ritrovata ove è presente questo appellativo.

 
Ingresso di Castel di Fiori con stemma dei Conti Marsciano

Nel 1280 Nardo di Bulgaruccio con i fratelli Nerio e Ugolino dividono per mezzo di atto con Bernardino i castelli di Marsciano, Poggio Aquilone, Migliano, Castel Vecchio in Val d'Orcia, la villa di S. Pietro in Sigillo e di S. Croce, la montagna di Carnaiola, ed il castello di Parrano. Il 15 aprile 1281 Nardo con i fratelli e con lo zio Bernardino di Raniero vendono il castello di Marsciano al comune di Perugia per 5000 libre, pur mantenendo il titolo di conti di Marsciano, fin ai tempi moderni, oltre ad alcuni possedimenti.

 
Dal castello di Poggio Aquilone, un "cannocchiale" sul soprastante castello di Civitella dei Conti
 
L'ingresso all'antichissimo convento de La Scarzuola
 
L'antichissimo castello di Migliano nei pressi di Marsciano

Nerio di Bulgaruccio, una volta venduto il castello di Marsciano, nel 1282 chiede permesso al Vescovo di Orvieto di costruire vicino a Montegiove un oratorio, ove poter far celebrare la messa. Il permesso viene accordato e viene quindi costruita una chiesa che ora si chiama La Scarzuola. La leggenda vuole che qui si fosse fermato San Francesco e che con una frasca di una pianta palustre, la scarza, avesse costruito una capanna per dimorarvi. La Scarzuola da semplice chiesa diviene poi convento, mantenendo il patronato dei Conti di Marsciano per molti secoli, e la sepoltura degli stessi discendenti della famiglia fino al XIX secolo[4]. Nel 1283 Nerio, dopo la morte della moglie, si fa frate del Terzo Ordine francescano, e vive con abito di penitenza nella propria casa.

 
Il castello di Montegiove nel comune di Montegabbione

Nel 1296 Cello di Bernardino è podestà dì Orvieto, carica che successivamente avrà pure a Todi.

XIV secolo modifica

Nel 1310 Bulgaruccio di Ugolino viene eletto Capitano dell'esercito dei Guelfi di Todi. Molto stimato dal Duca Piero, fratello del Re di Napoli, che transitava in Toscana in aiuto dei Guelfi contro i pisani, effettua per questo sovrano una ambasciata presso Orvieto per avere aiuto in denaro e soldati. Bulgaruccio, raccolti i combattenti necessari, parte per la Toscana, ove partecipa alla Battaglia di Montecatini, rimanendo prigioniero del Capitano ghibellino Uguccione della Faggiola. Una volta portato prigioniero a Pisa interviene il comune di Perugia che con una ambasciata chiede ad Orvieto uno scambio di prigionieri. Il comune orvietano acconsente, ma mentre si tratta lo scambio Bulgaruccio muore in Pisa nel mese di settembre, incarcerato nella Torre della fame, anche se con pareri discorsi che sostengono invece che egli sia morto nella casa dei suoi familiari.

Nel 1325 Tiberuccio di Lamberto si trova con altri Marsciani con un esercito schierato contro il castello di Campiglia, la cosa si conclude tre anni dopo quando Tiberuccio viene incluso nell'accordo di tregua stipulata tra le parti.

Nel 1350 Bulgaro di Tiberuccio conclude una transazione con il comune di Orvieto, che lo obbliga a pagare 1000 fiorini, e a lasciare in ostaggio il fratello Ugolino fino al pagamento della somma dovuta. Nel 1351 Ugolino riesce a evadere dalla prigione, cosa che provoca l'irritazione del Comune che organizza un esercito contro Bulgaro per distruggere Castel Brandetto a la Badia d'Acqua Alta, ora Castel di Fiori, suoi possedimenti. I due fratelli sono assaliti e poi banditi dal territorio d'Orvieto. Bulgaro si decide quindi a pagare il debito contratto, ed il bando viene consequenzialmente revocato. Una volta riappacificatosi con il comune di Orvieto diviene, nel 1355 per questo comune, Connestabile della Cavalleria.

Sempre nel 1355 Bandino di Nerio di Nardo sposa Fiandina Monaldeschi ed acquista Civitella della Montagna (odierna Civitella dei Conti) dagli eredi di Leoncello di Fiordivoglia, antichi signori di quel castello.

 
Il castello di Civitella dei Conti - San Venanzo (TR)

Nel 1357 nasce a Montegiove Angelina di Marsciano, religiosa fondatrice del Terzo Ordine Regolare di San Francesco, beatificata l'8 marzo 1825 da Papa Leone XII.

 
La Beata Angelina di Marsciano, fondatrice del Terz'Ordine Regolare Francescano

Nel 1381 i fratelli Piergiovanni e Ranuccio di Petruccio sono contrapposti ai parenti fratelli Nicolò e Mariano di Jacopo nelle lotte partigiane tra Muffati e Mercorini a Perugia.

XV secolo modifica

Nelle lotte tra Perugia e Siena contro Mantova, è implicato Manno di Piergiovanni, subendo quest'ultimo un attacco a Poggio Aquilone da parte dell'aretino Giovanni Tarlati, detto "il tedesco", militante per i senesi, che lo costringe ad uscire allo scoperto con il fuoco. Fin dal 1395 Manno si schiera fedelmente dalla parte dei Muffati con i quali nel 1434 prende a forza i castelli di Monteleone e Montegabbione, tenuti fin al 1437, e poi restituiti ad Orvieto in occasione della venuta del cardinale Giovanni Maria Vitelleschi.

Nel 1400 il castello di Montegiove si ribella a Manno, il quale è obbligato a rimanere fuori da esso per molto tempo. Nel 1409 Manno stesso regala il castello di Civitella dei Conti al famoso capitano perugino Ceccolino Michelotti, con un gesto che l'Ughelli definisce "d'ostentazione".

Guerriero di Pier Giovanni milita per molti anni col Gattamelata al servizio dei veneziani. Nel 1434, capitano di cavalleria, rimane prigioniero ad Imola del Duca Filippo Maria Visconti di Milano. Nel 1473 viene mandato dal Gattamelata con trecento cavalli e duecento fanti alla conquista di Chiari in Val Camonica, e poi a soccorrere Brescia, indi è vittorioso nella battaglia contro i Milanesi sul fiume Sarca. Sposa Arpalice Salimbeni, della omonima potente famiglia senese.

Nel 1436 Ranuccio di Manno è podestà di Rieti, e sotto questo nel 1452 nasce la ribellione di Parrano nella quale il popolo scaccia i conti dal castello e si divide i beni di questi. La ribellione si ripropone nel 1454, e in questa occasione gli uomini del castello, per scongiurare ogni possibile ritorno dei Marsciano, offrono il castello a Pier Ludovico Borgia, nipote di papa Callisto III. I conti allora scongiurano il papa di non privarli di tale feudo, dal momento stesso che i loro antenati trecento anni prima avevano edificato lo stesso castello. Nel 1455 il castello, retto pro-tempore dal Cardinale Camerlengo, viene finalmente recuperato con la forza dallo stesso Ranuccio, aiutato dai Perugini.

Nel 1414 Uguccione di Bulgaro, con il fratello Ugolino ed altri Marsciani milita in favore di Re Ladislao I di Napoli, ed è Commissario dell'Esercito Regio nella espugnazione di Roma, Orvieto e Viterbo, per questi motivi viene fatto cancellare da tutte le querele e condanne su di lui pendenti, emesse dagli orvietani. Nel 1436 Giovanni di Guido dei nobili di Seano cerca di sottrargli il castello di Rotecastello, di cui Uguccione è signore.

Il 20 dicembre del 1429 nasce a Migliano Antonio di Ranuccio di Manno.[5] Egli viene educato sin dalla sua giovinezza alle armi dallo zio Guerriero di Marsciano e dallo zio materno Gentile di Leonessa, capitani di ventura al soldo della Repubblica veneta, e da Erasmo da Narni detto il Gattamelata, famosissimo e ricchissimo capitano, anch'egli al soldo di Venezia, che è predestinato a diventare suo suocero. La figlia Todeschina di Gattamelata diverrà sposa di Antonio fin dalla giovane età.

 
Statua Equestre raffigurante il Gattamelata, opera di Donatello, Padova
 
il capitano di ventura Bartolomeo d'Alviano, dal quale i Marsciano discendono, tramite Caterina Monaldeschi della Cervara, nipote dell'Alviano e sposa di Ludovico di Marsciano

Antonio combatte per Venezia e nel 1459, a 30 anni diviene uno dei tre comandanti delle "Lance Spezzate", corpo di altissimo livello, e due anni dopo diviene unico comandante, fatto rarissimo per Venezia, che teme i colpi di stato di questi forti capitani, con una carica che verrà mantenuta per tutto il suo servizio presso la Serenissima. In questo periodo combatterà principalmente contro Trieste, i Turchi, e contro il ducato di Milano (per notizie più precise vedere pagina Antonio di Marsciano). Nel 1483 Antonio è fatto prigioniero dai ferraresi e per vari motivi deve passare a combattere sotto Lorenzo de' Medici. Firenze è contrapposta a Genova, e il 30 settembre 1484 Antonio nell'assedio di Pietrasanta muore colpito da un pezzo d'artiglieria. Il suo corpo viene portato a Pisa, dove viene tumulato nella chiesa di S. Michele fuori le mura (odierna chiesa di San Michele degli Scalzi).

Nel 1462 Ranuccio di Antonio nasce a Sanguinetto, mentre il padre è al soldo della Repubblica Veneta. Sotto la stessa Repubblica egli diviene capitano di fanteria, nel 1487 passa al soldo dei Fiorentini, nel 1494 ha il comando di 1000 fanti e duecento uomini d'armi, e poco dopo viene inviato da Guido Baldo Duca d'Urbino per il passaggio di Carlo VIII Re di Francia che è alla conquista del Regno di Napoli, e in questa occasione difende Cortona. Nel 1498 Ranuccio è eletto Governatore della Repubblica Fiorentina. Mentre si trova in Pontedera apprende la notizia che settecento cavalieri e mille fanti Pisani hanno appena fatto bottino nelle maremma di Volterra e se ne stanno tornando a Pisa. Con il consiglio di Guglielmo dei Pazzi parte per tagliar loro la strada, a S. Regolo recupera in parte la preda combattendo valorosamente. Sopraggiungono però 1500 uomini pisani che provocano la fuga dei Fiorentini. Nel 1500 Ranuccio lascia il servizio della Repubblica Fiorentina e passa per poco tempo a quello di Bologna. Nell'anno successivo passa ai servizi di Federico d’Aragona Re di Napoli, che gli dà il titolo di Duca di Gravina e lo nomina Governatore Generale nei fatti d'arme contro i Francesi, con trecento uomini d'armi e tremila fanti. In questo conflitto nella città di Capua rimane prigioniero insieme a Fabrizio Colonna e Ugo di Cardona, suoi compagni d'arme. Muore il 29 luglio del 1501, cioè due giorni dopo la sua cattura ad opera dei francesi, per una ferita da freccia, che alcuni sospettano avvelenata per ordine del Duca Valentino, o di Vitellozzo Vitelli, che voleva vendicarsi della morte del fratello Paolo, ucciso dalla fazione di Ranuccio stesso. Ranuccio si era sposato due volte: la prima volta con Luisa Fregoso e successivamente con Giovanna di Roberto Malatesta.

Nel 1455 Nicolò di Baldino acquista la fortezza di Mealla. Nel 1493 è Capitano del Contado di Perugia, e tre anni dopo recupera per il Comune di Orvieto la torre di Salce, in mano a Cesare Bandini di Città della Pieve. Mentre si trova assoldato dai fiorentini sposa una appartenente al casato dei Medici. Muore combattendo a Pisa nel 1496, mentre è al soldo del cugino Ranuccio.

 
Palazzo Spiriti, poi Marsciano, sulla Piazza S. Lorenzo e di fronte al duomo di Viterbo

XVI e XVII secolo modifica

Nel 1471 nasce Ludovico di Antonio, che nel 1505 viene mandato ambasciatore del comune d'Orvieto dal Cardinal Farnese (poi Papa Paolo III). Egli è primo Conservatore d'Orvieto per cinque volte, e caporione nella stessa città. Combatte sotto il fratello Ranuccio per Firenze fin dal 1497, come capitano nella guerra contro i Pisani. Nel 1515 viene chiamato da Papa Leone X a militare sotto Giuliano de' Medici. Muore di peste nel 1526 a Viterbo.

Gaspare di Ludovico è primo Conservatore in Orvieto negli anni 1533, 1553, 1555 e 1563, in quest'ultimo anno viene nominato Confaloniere. Sposatosi con Laura Spiriti, nobile viterbese, ha da lei sei figli. È colonnello nella Guerra di Siena nel 1553. Muore ad Orvieto nel 1566. Viene sepolto a Castel di Fiori nell'urna di peperino fatta da lui preparare, nella chiesa dedicata a S.ta Maria Maddalena.

 
Palazzo Crispo-Marsciano in Orvieto, opera di Antonio da Sangallo il giovane
 
Palazzo di Marsciano in Guardea, ora Municipio
 
Portale d'ingresso del palazzo Monaldeschi della Cervara-Marsciano in Orvieto
 
Il possente maniero di Carnaiola, che fu acquistato nel 1602-1603 da Orazio di Marsciano presso la Congregazione dei Baroni
 
Giuseppe di Marsciano, vescovo di Orvieto dal 1734 al 1754

Ludovico di Gaspare segue la linea dei suoi avi combattendo prima per il papa nel 1566 contro gli Ugonotti in Francia, nel 1570 è al comando di trecento Lance per i veneziani contro i turchi, nel 1575 è luogotenente Generale di quattromila fanti per Paolo Sforza, a sua volta colonnello di Filippo II di Spagna. Nel 1580 diviene colonnello di cavalleria sotto il cardinale Alessandro Sforza, e nel 1595 è Generale dell'esercito Pontificio in Ungheria, a capo di Giovanni Francesco Aldrobrandini nipote dell'allora Papa, ove riceve encomi di soldato esperto e coraggioso. Sposa Porzia Monaldeschi del Cane, dalla quale nasce Orazio, e Caterina Monaldeschi della Cervara erede per parte materna di Bartolomeo d'Alviano; da questo matrimonio e dai quattro figli avuti da questa moglie arriva ai Marsciano l'importante feudo di Guardea. Ludovico muore nel 1600 a Viterbo mentre si sta preparando a seguire il viaggio di Maria de' Medici che diviene sposa di Enrico IV di Francia. Viene tumulato nella chiesa di S. Maria in Gradi, nella sepoltura della famiglia Spiriti, che poi diverrà sepoltura pure di alcuni suoi discendenti. A lui si deve il completamento del palazzo Crispo-Marsciano in Orvieto (edificio iniziato e non completato sotto la proprietà di Tiberio Crispo poi acquistato e terminato da Ludovico di Marsciano, con progetto di Antonio da Sangallo il giovane, ora è sede degli Uffici di Polizia Tributaria.

Alessandro di Lodovico paggio di Ferdinando I de' Medici e Cosimo II de' Medici, Gran Duchi di Toscana, da quest'ultimo viene decorato con Croce di S. Stefano. Sposa Dianora Baglioni e da questa genera Lorenzo di Marsciano, erudito botanico[6], raccoglitore di documenti storici della famiglia e committente dell'opera dell'Ughelli anzidetta[7]. Alessandro muore a Roma nel 1650 e viene sepolto nella basilica di San Lorenzo in Lucina.

XVIII e XIX secolo modifica

[8]

 
Già palazzo dei Rangoni, passa poi ai Marsciano rimanendo della famiglia per quasi tutto il '700. L'edificio è posto a fianco del Palazzo Ducale (Modena), quasi a simboleggiare il legame dei Marsciano con la corte ducale d'Este

Alla fine del XVII secolo il ramo principale della famiglia sposta la propria residenza principale a Modena, dove Ludovico di Lorenzo di Marsciano (1654-1703) passa stabilmente al servizio del Duca di Modena.[9] Tutto ciò pur mantenendo le proprietà e gli interessi nello Stato Pontificio: il fratello di Lodovico, Ranuccio, monsignore, è infatti chierico della camera apostolica e Prefetto di Segnatura, e diventa poi canonico di San Pietro in Vaticano, senza contare che Lodovico stesso sposa nel 1690 la contessa romana Anna Maria Carcano Testa. L'altro fratello poi, Bulgaro, è capitano delle armi di Campagna e Sabina, e si sposa con la marchesa romana Lucrezia Marcellini. Con la generazione successiva, che continua a risiedere a Modena, i legami si ampliano verso l'Italia settentrionale, con Alessandro di Ludovico (1691-1758), Generale delle Cacce nel ducato di Modena e Reggio, che sposa la Contessa Maria Renea Scotti di Piacenza (1694-1719) e poi la marchesa Marianna Hercolani (1707-1788) di Bologna,[10] dama dell'Ordine della Croce stellata e poi Prima Dama d'Onore alla corte di Francesco III d'Este. Il fratello minore, Giuseppe di Marsciano (1696-1754) inizia la carriera ecclesiastica a Roma per poi divenire Prelato d'onore di Sua Santità, Conte palatino, nel 1732 Vescovo di Orvieto e poi Assistente al Soglio Pontificio. Il continuatore della stirpe Lodovico (1730-11791), figlio di Alessandro, continua la serie dei matrimoni con dame del nord Italia sposando la marchesa Chiara Visconti (1748-1829) di Milano, mentre la sorella Maria (1718-1792) si coniuga a Sassuolo con il conte Giovanni Scotti, Maria Teresa (1723-1803) con il marchese Giuseppe Montecuccoli di Modena, ed Astorre (1731-1788) diventa nel 1756 a Roma Canonico di San Giovanni in Laterano, Alfonso (1739-1796) e Giuliano (1741-1791) sono entrambi Cavalieri nell'Ordine di Malta, arrivando a ricoprire importanti cariche come soprattutto il primo che diviene commendatore di Montecchio e colonnello delle truppe Cesaree. Il figlio di Lodovico, Francesco (1771-1820), nel 1818 è ancora titolare dei feudi umbri di Carnaiola, Guardea, Castel di Fiori e della metà di Montegiove. Nell'elenco dei maggiori possidenti della provincia di Orvieto del 1842, il patrimonio dei suoi eredi si colloca al terzo posto dietro al Marchese Paolo Antonio Viti e alla Fabbrica del Duomo di Orvieto. La figlia Teodolinda sposa nel 1830 il Conte Luigi Simonetti inviato del Duca di Modena presso la Santa Sede, mentre il figlio Castore (1811-1886) che eredita dal padre il feudo di Guardea sposa la marchesa Caterina Longhi di Fumone (1839-1885), da cui la figlia Isabella (1864-1908). Alfonso (1796-1831), figlio primogenito di Francesco, Guardia Nobile pontificia e cavaliere della Legion d'Onore di Francia sposa Marianna Pappiani e da questi Alessandro (1824-1902), volontario nelle guerre del primo Risorgimento, Luigi (1830-1906), Angelina (1828), e infine Isabella (1827-1898) che risulta in contatto con la patriota bolognese Augusta Tanari Malvezzi[11].

 
Palazzo Testa a Venezia, poi Marsciano a partire dal '700
 
Villa Colonna di Belpoggio a Marino (RM), già casino di caccia dei Principi Colonna, passò prima ai Papiani, poi per eredità ai Marsciano nel corso dell'Ottocento. Marianna Papiani di Marsciano la modificò nello stesso secolo trasformandola secondo lo stile neoclassico allora in voga
 
Giovan Battista Coronini, marito di Marianna di Marsciano, con lei istitutore e precettore del giovane Francesco Giuseppe I d'Austria futuro imperatore, e dei suoi fratelli, alla corte asburgica di Vienna

Epoca recente modifica

Contrariamente a quanto erroneamente scritto da Vittorio Spreti nella Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana, i Marsciano non sono estinti.

 
Contessa Isabella di Marsciano (1864-1908) figlia del Conte Castore di Marsciano (1817-1897), e della Marchesa Caterina Longhi di Fumone (Frosinone)

Gli attuali Marsciano dimorano a Brivio in Lombardia[13] nel palazzo settecentesco giunto per le nozze tra il conte Luigi di Marsciano (1830-1906) e la contessa milanese Antonietta Garulli Benedetti[14], inoltre in Toscana, a Roma e nell'avita Umbria.

Vescovi appartenenti alla famiglia dei Conti di Marsciano modifica

Ritratto Nome Nascita Consacrato vescovo Morte Note
  Giuseppe di Marsciano Modena, 22 maggio 1696 22 gennaio 1733 Vescovo di Orvieto fino alla morte Orvieto, 2 luglio 1754

Albero genealogico modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tavole genealogiche della famiglia di Marsciano.

Secondo quanto scritto nel testamento del 1476 del capitano di ventura Antonio di Marsciano, fu fama diffusa dei suoi tempi che la famiglia avesse avuto origini dai barbari Burgundi[1]. Nel libro dello storico Ferdinando Ughelli, si ipotizza invece l'origine di questa famiglia dai Cadolingi, risalendo nella storia familiare fino alla persona del conte Cadolo (X secolo)[2]. Gli storici moderni sono invece più favorevoli ad accogliere l'ipotesi secondo cui la famiglia discenda dai Conti di Chiusi, come peraltro riportato dallo stesso Antonio di Marsciano nel suo testamento, secondo il quale questa notizia sarebbe stata tramandata dai suoi avi[3]. Qui viene riportata la ricostruzione genealogica che accompagna il libro di Ferdinando Ughelli, innestata in quella di Augusto Ciuffetti.

 Cadolo
*? †?
⚭ Gemma[15]
 
  
 Lottario
*? †1003
⚭ Adelasia
Vuilla
*? †988
⚭ Raniero
 
   
 Lottario
*? †1006
Guglielmo
*? †1038
⚭Gasdia
Ugo
*? †1007
 
   
 Raniero
*? †1074
Ughiccione
*? †1073
⚭Cilla
Alberto
*? †1100
 
    
 Raniero
*? †1074
Bulgarello
*? †1097
 Ugo
*? †1097
⚭Celia
Lottario
*? †1097
  
       
 Ugolino
*? †1118
Gualfredo
*? †1118
Gregorio
*? †1118
Bernardino
*? †1118
⚭Persona
Pepo
*? †1107
Lottario
*? †1107
Gerardo
*? †1107
 
 
 Bulgarello
*? †?
 
 
 Raniero
*? †1211
 
  
 Raniero
*? †1172
Bulgarello
*? †1210
 
 
 Raniero
*? †1250
 
  
 Bernardino
*? †1256
 Bulgaruccio
*? †1256
  
         
 Cello
*? †1296
 Ugolino
*? †1282
 Ughiccione
*? †1298
 Ottaviano
*? †1282
 Ghisa
*? †1282
⚭Filippo da Coccorano
 Lamberto
*? †1298
 Ugolino
*? †1281
 Nerio
*? †1281
 Nardo
*? †1281
⚭Giovanna
     
                
 Baldino
*? †1328
 Gerio
*? †1328
 Ottaviano
*? †1328
 Azzo
*? †1328
Cecco
*? †1328
 Lamberto
*? †1328
Simone
*? †1328
 Bernardino
*? †1328
 Nerio
*? †1319
Tiberuccio
*? †1319
⚭Petruccia
 Bulgaro
*? †1319
 Bindo
*? †1310
1 ⚭ Angela Bonsignori
2 ⚭ Tura Ugurgieri
 Bulgaruccio
*? †1309
Bernardino
*? †1310
Binolo
*? †1299
⚭Fiandina Corbara
 Nerio
*? †1325
⚭ Imiglia
       
                      
Cello
*? †1339
Federico
*? †1403
⚭ Lucrezia Genga
Nolfo
*? †1339
Federico
*? †1353
Bernardino
*? †1373
 Lamberto
*? †1353
Baldino
*? †1353
Giovanni
*? †1353
Lippa
*? †1353
⚭ Tannuccio Ubaldini
 Ugolino
*? †1330
Lodovico
*? †1330
Bulgaro
*? †1330
 Lodovico
*? †1330
⚭ Angela Otteria
 Nicolò
* †1373
Taddeo
* †1325
⚭Blasia
Iacopo
* †1348
⚭Alessandra Salimbeni
 Pietruccio
*? †1349
 Corrado
*? †1363
 Cecco
*? †?
 Baldino
*? †1363
⚭ Fiandina Monaldeschi
 Nicolò
*? †1363
⚭ Bartolomea
 Bulgaruccio
*? †1363
⚭ Paolina
         
                              
 Baldino
*? †1403
 Azzo
*? †1414
Ottaviano
*? †1414
Bartolomea
*? †1414
⚭ Fazio Gatteschi
Federico
*? †1414
⚭ Forestiera Marsciani
Beata Suor Francesca
*? †1440
Ugolino
*? †?
Lodovico
*? †?
Enrico
*? †?
Bulgaro
*? †?
 Ugolino
*? †1414
Guido
*? †1414
 Tiberuccio
*? †1414
 Bindo
*? †1384
⚭ Onesta
Contessa
*? †1420
⚭ Rinaldo Trinci
 Ughiccione
*? †1414
⚭ Mattia della Roccha
Franceschina
*? †1390
⚭ Rinaldo di Castel Rubello
 Nicolò
*? †1357
⚭ Lascia Monaldeschi
Mariano
*? †1357
Beata Angelina
*? †1363
Notto
*? †1357
⚭ Angela Monaldeschi
Francesca
*? †1363
 Pier Giovanni
*? †1363
Abate Francesco
*? †1391
Ranuccio
*? †1381
Cecco (nat.)
*? †1396
 Nerio
*? †1407
⚭ Francesca Coppoli
Giorgio
*? †1379
Angela
*? †?
⚭ Francesco Monaldeschi
Emilia
*? †?
⚭ Nello da Foligno
         
                       
 Iacopo
*? †1435
Gasparre (nat.)
*? †1438
⚭ Tedesca de' Franchi
Oliviero (nat.)
*? †?
 Bernardino
*? †1452
⚭ Isabella Marsciani
Maddalena
*? †1452
⚭ Guido da Nepi
 Tiberuccio
*? †?
Ughiccione
*? †?
Bindo
*? †?
Ugolino
*? †?
 Ughiccione
*? †1436
⚭ Ippolita Cervara
Bulgaro
*? †1456
Bartolome (nat.)
*? †1456
Sforza e Costanza (nat.)
*? †1456
Dianora
*? †1456
⚭ Bartolomeo Beni
Forestiera
*? †1465
⚭ Federico Marsciani
Lisa
*? †1465
⚭ Monalduccio Benincasa
Tiberuccio
*? †1465
⚭ Cesaria Marsciani
Elena
*? †1436
⚭ Jacopo di Farneto
Bulgaro
*? †1436
 Guido
*? †1407
Manno
*? †1393
 Guerriero (nat.)
*? †1434
⚭ Arpalice Salimbeni
Vannuccia (nat.)
*? †?
     
               
 Tiberuccio
*? †?
Francesco
*? †1509
Lamberto
*? †1509
Bulgaro
*? †1509
 Pier Gentile
*? †?
Ugolino
*? †?
 Ranuccio
*? †1438
⚭ Angela da Leonessa
 Pier Giovanni
*? †1439
 Pantasilea
*? †1439
 Carlo
*? †1447
⚭ Imperia Monaldeschi
 Contessa
*? †1430
⚭ Monaldo Monaldeschi
 Cesaria
*? †1430
⚭ Tiberuccio Marsciani
 Baldino
*? †1473
⚭ Binda Baschi
Berto
*? †1438
Antonio Nicolò
*? †?
    
                      
 Ugolino
*? †?
Isa Paola
*? †?
⚭ Alberto Ponfreni
Bulgarello
*? †1470
⚭ Angela di Montorio
Isabella
*? †1457
1 ⚭ Bernardino Marsciani
2 ⚭ Ugolino Vibii
Francesca
*? †1457
⚭ Iacopo Alessandrini
Forestiera
*? †1457
⚭ Carlo Ponfreni
Iacopa
*? †1457
⚭ Galeotto Corbara
Nardo
*? †?
 Antonio
*? †1459
⚭ Todeschina Gattamelata
 Cecco
*? †?
Girolamo
*? †?
Bernardina
*? †?
⚭ Gentile Pandolfo Megalotti
Cesare
*? †?
⚭ Giovanna Corbara
Sigismonda
*? †1490
Orsina
*? †?
Pantasilea
*? †?
Ridolfo
*? †1490
Carlo
*? †1490
Tommaso
*? †1473
⚭ Cristaura Verochini
 Luigi
*? †1490
⚭ Tullia Bandini
Giorgio
*? †1486
⚭ Aluisia Bandini
 Nicolò
*? †1455
⚭ Gesumina Nardini
       
                              
 Costanza (nat.)
*? †1476
⚭ Pier Gentile
Orfeo (nat.)
*? †?
Lodovico
*? †1500
⚭ Emilia Otteria
 Bernardino
*? †1502
1 ⚭ Bernardina Cervara
2 ⚭ Ludovica da Montefeltro
Girolamo
*? †1482
 Mario
*? †1476
Pirro
*? †1476
 Gentile
*? †1476
 Agata
*? †1476
Tomasa
*? †1476
 Lucrezia
*? †1470
⚭ Alessandro Pandolfini
 Lamberto
*? †1476
⚭ Aliena Corbara
Ippolita
*? †1476
 Ranuccio
*? †1476
⚭ Giovanna di Roberto Malatesta
 Alessandro
*? †1476
⚭ Dianora Gaglioffi
 Raniero
*? †1528
⚭ Onorata Monaldeschi
Mutio
*? †?
Lena
*? †?
Galeotto
*? †?
Carlo
*? †?
Ottaviano
*? †?
Ascanio
*? †?
⚭ Pantasilea Baschi
 Contino (nat.)
*? †?
Gio Battista (nat.)
*? †?
Orsino
*? †1522
Ridolfo
*? †1518
⚭ Camilla Sinibaldi
 Pier Giovanni
*? †1540
⚭ Cornelia Vitozzi
Giulia
*? †?
⚭ Rubino Montemelini
Dianora
*? †?
⚭ Gio Antonio Vibii
Carlo
*? †1540
         
                             
 Imperia
*? †1526
⚭ Gio Paolo Monaldeschi
Gasparre
*? †1557
⚭Laura Spiriti
 Ranuccio
*? †1550
⚭ Ippolita Filippeschi
 Antonio
*? †?
 Guido
*? †1553
 Ippolita
*? †?
⚭ Federico Bontempi
 Suella
*? †?
⚭ Felice Vibii
 Pirro
*? †?
 Antonia
*? †?
 Tedesca
*? †?
 Girolamo
*? †1571
⚭ Prospera Mereira
Calista
*? †?
 Antonio
*? †1520
⚭ Aurelia Cervara
 Aura
*? †1500
Lavinia
*? †1500
1 ⚭ Fabrizio Varani
2 ⚭ Galeazzo Baglioni
Baldino
*? †?
⚭ Costanza Bucciarelli
Ercole
*? †?
1 ⚭ Diamante Bucciarelli
2 ⚭ Dianora Monaldeschi
Carlo (nat.)
*? †?
Iacopo (nat.)
*? †?
Cesare
*? †?
⚭ Fulvia Atti
Ottaviano
*? †?
⚭ ....di Pennoni
 Alemanno
*? †?
⚭ ...de Buzi
 Caterina
*? †?
Imperia
*? †?
Plautina
*? †?
⚭ Giovanni Cordelli
 Asdrubale
*? †?
Contessa
*? †?
⚭ Gio Mattia del Monte
Girolamo
*? †?
⚭ Ortensia Farnese
 Altobello (nat.)
*? †?
         
                                
 Sulpitia
*? †?
Sigismonda
*? †?
Emilia
*? †1556
⚭ Gio Antonio Parli
Fabio
*? †?
Iacopo
*? †?
Lodovico
*? †100
1 ⚭ Porzia Monaldeschi
2 ⚭ Caterina Monaldeschi della Cervara
 Ottaviano
*? †?
⚭ Flaminia Aviamonzi
 Nicolò
*? †?
 Ludovica
*? †1563
⚭ Ascanio Polidori
 Tedesca
*? †?
1 ⚭ Pietro Paolo Raniero
2 ⚭ Pietro Jacopo Cervara
3 Tiberio Atti
 Bernardino
*? †1614
 Orazio
*? †1580
⚭ Cornelia Teodoli
 Lamberto
*? †1571
Flaminio (nat.)
*? †1571
Lamberto
*? †1571
Caterina
*? †1571
⚭ Adriano Baglioni
Federico
*? †?
Achille
*? †?
⚭ Giulia Corbara
 Enea (nat.)
*? †?
 Vittoria
*? †?
⚭ Fabrizio Monaldeschi
Rubina
*? †?
⚭ Gio Camillo Baschi
Pirro
*? †?
⚭ Fulvia Monaldeschi
Baldino
*? †?
 Pompilio
*? †?
Elena
*? †?
Galeotto
*? †?
Ridolfo
*? †?
Bulgaro
*? †?
Grotilda
*? †?
⚭ Cornelio Lodigeri
 Marco Antonio
*? †?
Girolamo
*? †?
Orazio
*? †?
      
                       
 2Francesca
*? †?
⚭ Sforza di Baschi
2Laura
*? †?
⚭ Tiberio Lancellotti
1Orazio
*? †?
⚭ Sulpitia Clementini
 2Ottaviano
*? †?
⚭ Caterina Nini
 2Alessandro
*? †1650
⚭ Dianora Baglioni
Ranuccio
*? †?
Madalena
*? †?
⚭ Viviano Atti
Ippolita
*? †?
1 ⚭ Fulvio Signorelli
2 ⚭ Atti
Ottaviano
*? †?
⚭ Ersilia Cervara
 Tomasso
*? †?
 Guido
*? †?
⚭ Lorenza Tibaldeschi
Aurelia
*? †?
⚭ Fisimbo Marabottini
Ippolita
*? †?
Marco Antonio
*? †?
 Francesco
*? †?
⚭ Vittoria Nari
Lodovico
*? †?
 Girolamo
*? †?
Federico
*? †?
1 ⚭ Beatrice di Sorbello
2 ⚭ Lucrezia Alfani
 Ercole
*? †?
Baldino
*? †?
Alessandro
*? †?
⚭ Vittoria Saracinelli
 Altobello
*? †?
Francesco
*? †?
        
                                    
 Fabio
*? †?
Gasparre
*? †?
⚭ Gentilina del Monte
 Lorenzo
*? †1666
⚭ Anna Maria Manfroni
Carlo
*? †?
Paol Pietro
*? †?
Dianora
*? †?
1 ⚭ Gerolamo Bentivogli
2 ⚭ Gio Battista Bussi
 Dianora
*? †?
Tomasso
*? †?
Ranuccio
*? †?
Bernardino
*? †?
Giulio Cesare
*? †?
⚭ Lavinia Marsciani
Gio Francesco
*? †?
 Agostino (nat.)
*? †?
Ippolita
*? †?
Anna Maria
*? †?
⚭ Carlo Dolce Corbara
Maria Madalena
*? †?
Cornelia
*? †?
Orazio
*? †?
Savo
*? †?
Filippo
*? †?
Nicolò
*? †?
⚭ Vittoria Consacchi
Settimia
*? †?
⚭ Orazio Fidolfini
Costanza
*? †?
1 ⚭ Consalvo Ughelli
2 ⚭ Casimiro Cunuscki
Prospera
*? †?
1 ⚭ Francesco Marabottini
2 ⚭ Girolamo Bigazzini
Caterina
*? †?
⚭ Giuseppe Ceccolini
Giulia
*? †?
⚭ Adriano Baldeschi
Lavinia
*? †?
⚭ Giulio Cesare Marsciani
Girolamo
*? †?
⚭ Emilia Pali
Francesco
*? †?
Antonio
*? †?
Achille
*? †?
 Caterina
*? †?
1 ⚭ Monaldo Dolci
2 ⚭ Domenico Cenciolini
Ortensia
*? †?
⚭ Carlo Scotti
Fulvia
*? †?
⚭ Vincenzo Arciti
Ercole
*? †?
Iacopo
*? †?
⚭ Francesca Cinuzzi
   
                 
 Gio Francesco
*? †?
⚭ Dianora Ciotti
Orazio
*? †?
Sulpitia
*? †?
⚭ Nicolò Berioli
Caterina
*? †?
⚭ Luca Antonio Cervara
Antonio
*? †?
Ranuccio
*? †?
Lodovico
*? †?
⚭ Anna Maria Testa[16]
Bulgaro
*? †?
Caterina
*? †?
 Guido Antonio
*? †?
Bonaventura
*? †?
Achille
*? †?
Lodovico
*? †?
Francesco
*? †?
Angela
*? †?
Lorenza
*? †?
Caterina
*? †?
 
       
 Alessandro
*16911758
1 ⚭ Maria Renea Scotti
2 ⚭ Marianna Hercolani
Giovanni Pietro
*16931696
Caterina
*16951695
 
Giuseppe
*16961754, vescovo di Orvieto
Lucrezia
*16981764 monaca
Angela
*1701 †?
Caterina
*16951695
 
          
 2Ludovico
*17301791
1769 Clara Visconti
1Ludovico
*17171717
1Maria
*17181792
1738 Girolamo Scotti †1791
1Ludovico
*17191719
2Maria Teresa
*17231803
1742 Giuseppe Montecuccoli
2Maria Lucrezia
*1727 †? monaca
2Astorre
*17311788
2Alfonso
*17391796 Cavaliere Commendatore di Malta
2Giuliano
*17411791
2Mario
*? †? Religioso
 
  
 Francesco
*17711820
1 ⚭ Laura Millesi Nari Sarazzani[17]
2 ⚭ ....
31806 Isabella Especo y Vera
4 ⚭ ....[18]
Maria
*? †?
1790 Giulio Cesarei
 
        
 1Alfonso
*17961831
⚭ Marianna Pappiani già Simonetti †1854
3Teodolinda
*18071883
1830 Luigi Simonetti
3Hermes
*18081809
3Aristide
*18101813
3Castore
*18111886
1 ⚭ Elisabetta Leonardi
21861 Maria Caterina Longhi
3Polluce
*1811 †?
Valentina
*1813 †*1813
........
  
      
 Alessandro
*18241902
Isabella
*18271898
⚭ Lelio Forestieri Rinalducci †1872
Luigi
*18301906
⚭ Antonietta Garulli
Angelina
*1828 †?
 2 Giuseppe
*18621864
2 Isabella
*1864 †?
⚭ Leopoldo Frizzini di Lorzano
 
  
 Giacomo
*18641955 Generale di Divisione
Annetta
*18611932
 
L'albero genealogico pubblicato dall'Ughelli nel 1667

Stemma modifica

Versione "primitiva" modifica

È del tipo definito "troncato" da filetto. Nel primo, campo in oro, nel secondo, tre gigli d'oro 2 e 1 in campo rosso. Compare per la prima volta in un documento del 1256.

 
Stemma “primitivo” della famiglia di Marsciano nel convento francescano de la Scarzuola

Versione con aquila aggiunta modifica

Differisce dal precedente per l'aggiunta dell'aquila imperiale che fu concessa dall'imperatore Enrico VII di Lussemburgo, disceso in Italia e ospitato dai Conti di Marsciano nel Castello di Poggio Aquilone nell'anno 1312.

Versione "moderna" modifica

È del tipo definito "interzato in fascia": nel primo d'oro all'aquila di nero rostrata di rosso e coronata nel campo; nel secondo d'argento a tre ghirlande d'alloro o trecce militari al naturale in fascia: nel terzo di rosso a tre gigli d'oro 2 e 1. Cimiero: un cavallo nascente[19].

 
Stemma interzato (monocromatico)

Toponomastica modifica

Vie che portano il nome della famiglia umbra si trovano soprattutto in Umbria: sono intitolate a Antonio di Marsciano (capitano di ventura) a Migliano (frazione di Marsciano) (PG), alla Beata Angelina di Marsciano a Roma e ad Assisi, e più in generale alla famiglia dei Conti di Marsciano a Orvieto e a Marsciano stessa.

Note modifica

  1. ^ a b Ughelli, ”Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano”, pag.154
  2. ^ a b Ughelli, ”Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano”
  3. ^ a b Augusto Ciuffetti, ”Una dinastia feudale dell'Italia centrale: i conti di Marsciano (secoli X-XX), Marsciano 2006”
  4. ^ M. Sensi, ”La Scarzuola - Buzzinda”
  5. ^ Treccani.it Antonio da Marsciano.
  6. ^ Giuseppe Martelli, Scoperto uno degli autori degli erbari seicenteschi del museo civico di Medicina in Brodo di serpe. Miscellanea di cose medicinesi, Associazione pro loco Medicina, Medicina, 2022, pp. 99-102
  7. ^ Carlo Cartari (a cura di Uberto Rossi di Marsciano), Genesi di "Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano" dell'Abbate Ferdinando Ughelli, Amazon Distribution, 2019, ISBN 9781791944667
  8. ^ Augusto Ciuffetti, Una dinastia feudale dell'Italia centrale: i conti di Marsciano (secoli X-XX), Marsciano, 2006
  9. ^ Le ragioni sullo spostamento della famiglia a Modena sono nella prefazione di: Carlo Cartari (a cura di Uberto Rossi di Marsciano), Genesi di "Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano" dell'Abbate Ferdinando Ughelli, Amazon Distribution, 2019, ISBN 9781791944667
  10. ^ Molte notizie riguardanti la famiglia Marsciano nel XVIII secolo sono riportate in: Uberto Rossi di Marsciano (a cura di), Epistolario di Marianna Hercolani di Marsciano (1739-1787), Amazon Distribution, 2018, ISBN 9781973543176
  11. ^ Le lettere, così come alcune notizie storiche su questo ramo della famiglia, sono riportate nella prefazione di: Isabella di Marsciano (a cura di Uberto Rossi di Marsciano), Lettere dal Risorgimento ad Augusta Tanari, Amazon Distribution, 2023, ISBN 9798372143777, pp. 9-142
  12. ^ A. Alimenti, M.L. Buseghin, ”Il corteo storico di Orvieto fotografato da Aldo Izzo”
  13. ^ Il ramo lombardo è iscritto nello Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana –supplemento per gli anni 1934-1936 (p. 35) nelle persone di Alberto ed Emma, e nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana del 1940-1949 (p. 647) con il titolo di Conte (m.)
  14. ^ P.F. Bagatti Valsecchi e AA.VV., Ville in Brianza, Tomo I, Sisar, Milano, 1976, p. 223 e A. Borghi, Il palazzo di Marsciano eredità Carozzi, in Brivio ponte dell'Adda - Vicende di una terra di frontiera tra milanese e bergamasco, A.G. Bellavite, 2011, p. 399
  15. ^ Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano, Roma, 1667, Ferdinando Ughelli.
  16. ^ Una dinastia feudale dell'Italia Centrale: i conti di Marsciano (secoli X - XX), Marsciano, 2006, a cura di Augusto Ciuffetti.
  17. ^ Ricostruzione della discendenza postuma a quella di Ciuffetti in Lettere dal Risorgimento ad Augusta Tanari, 2023, di Isabella di Marsciano, a cura di Uberto Rossi di Marsciano, pp. 9, 147, 148.
  18. ^ La genealogia di Francesco è incompleta, lo stesso Ciuffetti infatti riporta alcuni nomi che non sa collocare: [...]Alessandro e Luigi fu Alfonso, Lodovico, Aristide, Eudoro, [...], Francesco, Marianna, Teodolinda, Sofia ed Ersilia fu Francesco Cfr. p. 137, Una dinastia feudale dell'Italia Centrale: i conti di Marsciano (secoli X - XX), Marsciano, 2006, a cura di Augusto Ciuffetti
  19. ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana - Famiglie nobili titolate e viventi riconosciute dal R.Governo Italiano Vol. IV - MCMXXXI ANNO IX pag. 412

Bibliografia modifica

  • Ferdinando Ughelli, Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano, Roma, 1667.
  • Augusto Ciuffetti, Una dinastia feudale dell'Italia centrale: i conti di Marsciano (secoli X-XX), Marsciano, 2006.
  • A cura di Maria Grazia Nico Ottaviani, Albero et Istoria della famiglia de' conti di Marsciano - Storia di una famiglia signorile dalle origini ad Antonio conte di Marsciano, Parrano e Migliano, Comune di Marsciano, 2003.
  • Carlo Cartari (a cura di Uberto Rossi di Marsciano), Genesi di "Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano" dell'Abbate Ferdinando Ughelli, Amazon Distribution, 2019, ISBN 9781791944667.
  • Uberto Rossi di Marsciano, I Marsciano, Orvieto e il Ss. Corporale, in Colligite Fragmenta - Bollettino storico della diocesi di Orvieto-Todi, VI 2014, 2015.
  • Uberto Rossi di Marsciano (a cura di), Epistolario di Marianna Hercolani di Marsciano (1739-1787), Amazon Distribution, 2018, ISBN 9781973543176.
  • Isabella di Marsciano (a cura di Uberto Rossi di Marsciano), Lettere dal Risorgimento ad Augusta Tanari, Amazon Distribution, 2023, ISBN 9798372143777.
  • Otello Ciacci, Antonio da Migliano, 1429-1484 Associazione Pro-loco Migliano - conferenza del 25 novembre 1984.
  • Daniele Amoni, Castelli fortezze e rocche dell'Umbria, Quattroemme, Ponte S. Giovanni (Pg), 1999.
  • AA.VV., La Scarzuola - Buzzinda, l'arca delle idee pietrificate. Storia, fantasia, paradosso dell'architettura nella Scarzuola di Tomaso Buzzi, beni e attività culturali della Provincia di Terni, collana Conoscere e sapere, 2002.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica