Mel Brooks

regista, sceneggiatore e attore statunitense

Mel Brooks, pseudonimo di Melvin James Brooks (nato Melvin James Kaminsky[1]; New York, 28 giugno 1926), è un regista, sceneggiatore, comico, compositore, produttore cinematografico, teatrale, televisivo e attore statunitense.

Mel Brooks alla cerimonia in cui ricevette la stella della Hollywood Walk of Fame nel 2010
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore sceneggiatura originale 1969
Statuetta dell'Oscar Oscar alla carriera 2024

È noto per le sue parodie e le sue commedie farsesche. Fa parte dei 19 artisti che hanno conseguito un EGOT, cioè che hanno vinto nella loro carriera almeno un Emmy (ne ha vinti 4, sia come attore sia come autore), un Grammy (3), un Oscar (2) e un Tony Award (3).

Biografia modifica

Le origini modifica

Melvin Kaminsky nasce a Brooklyn il 28 giugno 1926, da genitori ebrei, Maximilian Kaminsky (1893-1929) e Kate Brookman (1896-1989), figli di immigrati dalla Germania,[2] Russia e dalla Bielorussia. Aveva tre fratelli maggiori: Irving, Leonard e Bernard. Il padre morì di tubercolosi, quando Mel aveva solo due anni. Amico e più volte compagno di scena di Gene Wilder, incominciò a sviluppare la sua comicità come reazione difensiva contro l'aggressività dei coetanei, più grossi di lui come statura e corporatura.

Al fronte modifica

Durante la seconda guerra mondiale, continuò a sfruttare la sua indole comica; intratteneva i suoi compagni dell'esercito nel quale militò alla fine del conflitto, dando vita a esilaranti scenette, imitazioni e parodie. I successi riscontrati tra i commilitoni in quelli che a poco a poco divennero sempre più dei veri e propri spettacoli, lo convinsero a continuare su quella stessa strada alla fine del conflitto. Tornato alla vita civile, tentò la strada del comico. Al termine del conflitto aveva raggiunto il grado di caporale nel 1104º battaglione genieri della 78ª divisione di fanteria.

Il ritorno alla vita civile modifica

I primi anni di gavetta furono difficili per Brooks, che incominciò la sua carriera come cabarettista in alcuni locali notturni della sua città. Si racconta che, ritrovandosi davanti a un pubblico difficile, usasse troncare tutto e tuffarsi vestito in piscina, come ultimo rimedio per scatenare ilarità.

La TV modifica

La sua fama aumentava e arrivò l'enorme opportunità offerta dalla TV di diventare famoso in tutto il paese. Incominciò a scrivere testi per alcuni importanti show televisivi, tra i quali il Your Show of Shows, di Sid Caesar, dove si fece le ossa scrivendo battute e barzellette. Nella squadra degli autori, per due anni, figurò anche Woody Allen. I testi di Brooks furono apprezzati a tal punto che l'autore si aggiudicò un premio Grammy. Continuò a collaborare con la TV a lungo, scrivendo numerose commedie e dando vita a molti format televisivi, tra cui quello della celeberrima sit-com spionistica Get Smart (1965).

Nel 1953 sposò Florence Baum da cui ebbe tre figli: Stephanie (1956), Nicky (1957) e Eddie (1959). Il matrimonio finì con il divorzio nel 1962.

Il matrimonio e Hollywood modifica

 
Mel Brooks e la moglie Anne Bancroft ai Premi Emmy 1988

Mentre continuava la sua carriera di autore televisivo, il 5 agosto 1964 Brooks sposò l'attrice di origine italiana Anne Bancroft - premio Oscar per Anna dei miracoli (1962) di Arthur Penn e che sarebbe stata la protagonista de Il laureato (1967) accanto a Dustin Hoffman - che lo spinse verso il cinema. Il figlio Max, avuto da questa unione, è autore televisivo di successo, vincitore di un Emmy Awards per la collaborazione al Saturday Night Live.

Nel 1968 Mel Brooks esordì sul grande schermo con Per favore, non toccate le vecchiette, che segnò anche l'inizio del sodalizio artistico con Gene Wilder. Il film non incassò molto, ma Brooks ottenne al suo esordio l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale. Due anni dopo, nel 1970, diresse e interpretò Il mistero delle dodici sedie, un film che va alla riscoperta delle radici ebraiche del regista, adattato da un romanzo di Il'ja Arnol'dovič Il'f e Evgenij Petrovič Petrov. Fu però nuovamente un flop al botteghino. Nonostante gli insuccessi, il comico sembrò indirizzarsi verso la strada che avrebbe segnato la sua fortuna, quella della parodia.

Le parodie modifica

Il 1974 fu l'anno migliore per Brooks: Mezzogiorno e mezzo di fuoco ottenne un enorme successo di pubblico e critica. Il regista, ancora in tandem con Gene Wilder, diede vita a una delle migliori commedie americane del dopoguerra, un film che riprende e parodia gli stereotipi dei film western in voga. Quasi contemporaneamente, Brooks mise a segno un colpo ancora più clamoroso: sempre nel 1974 usciva nelle sale Frankenstein Junior, che lo vide per l'ennesima volta collaborare con Gene Wilder, protagonista e co-sceneggiatore della pellicola.

Nel 1977, con Alta tensione, Brooks rese omaggio al cinema di Alfred Hitchcock, in particolare a La donna che visse due volte. Balle spaziali (1987), parodiava la saga di Guerre stellari e tutto il cinema di fantascienza, mentre Robin Hood - Un uomo in calzamaglia (1993), faceva il verso al Robin Hood - Principe dei ladri di Kevin Costner, uscito in quegli anni. Nel 1995 fu la volta di Dracula morto e contento, con Leslie Nielsen, il suo ultimo film come regista, parodia di tutti i numerosi film dedicati alla leggenda del vampiro della Transilvania.

Gli altri film modifica

Nel 1976 vide la luce una delle sue pellicole più particolari, L'ultima follia di Mel Brooks, un film muto (come si evince anche dal titolo originale Silent Movie), con protagonisti Brooks stesso, il suo amico Marty Feldman, che aveva già lavorato con lui in Frankenstein Junior e Dom DeLuise, altro amico con cui aveva lavorato in Mezzogiorno e mezzo di fuoco. Altri attori che appaiono spesso nei film di Brooks sono Madeline Kahn, Harvey Korman e Cloris Leachman, che hanno recitato in tre o più film del regista.

La pazza storia del mondo (1981) vide Brooks sia come regista che come interprete protagonista, in una serie di ruoli di strampalati personaggi al limite del surreale che parodiano momenti della storia o alcuni episodi della Bibbia, trattati ovviamente con comicità, ma raccontati come una serie di sketch. Nel 1983, Brooks e la moglie Anne Bancroft furono protagonisti di Essere o non essere di Alan Johnson, remake del capolavoro Vogliamo vivere! (1942) di Ernst Lubitsch.

Che vita da cani! (1991) vuole essere quasi un omaggio di Brooks al grande regista statunitense Frank Capra e alle sue commedie. Nel 1994 e nel 1999 recitò in due film di Ezio Greggio, Il silenzio dei prosciutti (come cameo) e in Svitati (co-protagonista), nel quale si cimentò in un dialogo in siciliano. Tra i film prodotti da Brooks, meritano di essere citati The Elephant Man (1980) di David Lynch e La mosca (1986) di David Cronenberg.

Come Alfred Hitchcock e, più di recente, Peter Jackson e Quentin Tarantino, anche Mel Brooks, quando non aveva una parte, amava apparire nei suoi film, in parti minori o in camei. Un esempio riguarda il suo film più famoso, Frankenstein Junior, dove appare nei panni di un paesano spaventato[senza fonte], in Mezzogiorno e mezzo di fuoco, oltre che nel ruolo principale del governatore, appare in un cameo nei panni di un capo indiano che parla Yiddish.[3]

Il successo a Broadway modifica

 
Mel Brooks alla Casa Bianca il 6 dicembre 2009

Il suo ultimo successo è la trasposizione teatrale del suo primo film, Per favore, non toccate le vecchiette, in scena a Broadway, The Producers (titolo originale del film), diretto da Susan Stroman, con Nathan Lane e Matthew Broderick nei ruoli che furono rispettivamente di Zero Mostel e Gene Wilder. Lo spettacolo ebbe un enorme successo e vinse un numero record di Tony Award 2001, ben 12.

Nel 2005 lo spettacolo venne trasformato a sua volta in un film, per volontà di Brooks, che voleva preservare su pellicola uno show che aveva ottenuto un grandissimo successo; il titolo del remake del film, anch'esso prodotto da Brooks, è rimasto quello originale, ed è distribuito in Italia come The Producers - Una gaia commedia neonazista. La sceneggiatura è fedele più all'adattamento teatrale che alla pellicola del 1968, e ha mantenuto lo stesso cast principale del musical (la regista Susan Stroman e i due interpreti principali, Nathan Lane e Matthew Broderick), ai quali sono affiancate altre due star, Uma Thurman (nel ruolo di Ulla) e Will Ferrell (Franz Liebkind).

Brooks portò a Broadway il suo film più famoso, Frankenstein Junior, in un musical costato 16 milioni di dollari, il cui costo del biglietto era di 450 dollari. Andato in scena per la prima volta il 14 novembre 2007, lo spettacolo ottenne un successo inferiore alle aspettative, a causa dell'eccessiva sfarzosità degli ambienti, delle scenografie e del prezzo elevato dei biglietti.[senza fonte]

Filmografia modifica

 
Mel Brooks alla cerimonia in cui ricevette la stella della Hollywood Walk of Fame nel 2010

Regista modifica

Sceneggiatore modifica

Attore modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatore modifica

Televisione modifica

Autore modifica

Teatro modifica

Discografia e singoli modifica

Opere modifica

  • Tutto su di me! La mia vita straordinaria nel mondo dello spettacolo (All About Me!), traduzione di Alice Arecco, Milano, La Nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0949-1.

Riconoscimenti modifica

Onorificenze modifica

Meritorious Service Medal

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Mel Brooks è stato doppiato da:

  • Gianni Bonagura in La pazza storia del mondo, Essere o non essere, Che vita da cani!, Dracula morto e contento, Innamorati pazzi, Piccole canaglie, Svitati
  • Sergio Fiorentini in Il mistero delle dodici sedie, Mezzogiorno e mezzo di fuoco, Balle spaziali
  • Renato Mori in Robin Hood - Un uomo in calzamaglia, The Producers - Una gaia commedia neonazista
  • Bruno Alessandro in Curb Your Enthusiasm, Only Murders in the Building
  • Vittorio Di Prima in Alta tensione
  • Riccardo Garrone in Ecco il film dei Muppet
  • Elio Pandolfi in Ecco il film dei Muppet (ridoppiaggio)

Da doppiatore è sostituito da:

Note modifica

  1. ^ (EN) Hadley Freeman, Mel Brooks on losing the loves of his life: ‘People know how good Carl Reiner was, but not how great’, su The Guardian, 4 dicembre 2021.
  2. ^ All About Jewish Theatre - Mel Brooks is on a roll. As his hit revival of The Producers comes to London, su jewish-theatre.com. URL consultato il 22 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2011).
  3. ^ Nell'edizione italiana il personaggio, dopo aver lasciato libera di andarsene l'unica famiglia di colore del convoglio di pionieri, si rivolge al suo luogotenente con pesante accento siciliano: "Santuzzo, hai visto che roba? Cchiù neri di noi sono!".
  4. ^ (EN) THE 41ST ACADEMY AWARDS | 1969, su oscars.org.
  5. ^ (EN) THE 47TH ACADEMY AWARDS | 1975, su oscars.org.
  6. ^ (EN) Best Screenplay – Motion Pictures: 1969, su goldenglobes.com.
  7. ^ (EN) Best Actor – Motion Picture (Musical or Comedy): 1977, su goldenglobes.com.
  8. ^ (EN) Best Motion Picture – Musical or Comedy: 1977, su goldenglobes.com.
  9. ^ (EN) Best Actor – Motion Picture (Musical or Comedy): 1978, su goldenglobes.com.
  10. ^ (EN) Best Motion Picture – Musical or Comedy: 1978, su goldenglobes.com.
  11. ^ (EN) Best Motion Picture – Musical or Comedy: 2006, su goldenglobes.com.
  12. ^ (EN) Best Original Song – Motion Picture: 2006, su goldenglobes.com.
  13. ^ (EN) Film | Screenplay in 1975, su awards.bafta.org.
  14. ^ (EN) Mel Brooks, su Hollywood Walk of Fame.
  15. ^ (EN) WINNERS / 2001, su tonyawards.com.
  16. ^ (EN) Mel Brooks, su National Endowment for the Arts.
  17. ^ (EN) Gregory Korte, Mel Brooks steals the show at White House arts and humanities awards, su USA Today, 22 settembre 2016.
  18. ^   (EN) The Obama White House, Kennedy Center Honorees at the White House, su YouTube, 10 dicembre 2009.

Bibliografia modifica

  • Marco Giusti, Mel Brooks, in Il Castoro Cinema, n. 77, Firenze, La Nuova Italia, 1980.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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