Cronologia del Risorgimento

Voce principale: Risorgimento.


Anni 1810 modifica

 
Il Proclama di Rimini, conservato al Museo nazionale del Risorgimento a Torino
Anno Data Evento
1815 30 marzo Nel Proclama di Rimini, Gioacchino Murat, insediato sul trono di Napoli da Napoleone Bonaparte, dichiara guerra all'Austria e si rivolge agli italiani, chiamandoli alla rivolta contro i nuovi padroni e presentandosi come alfiere dell'indipendenza italiana.
7 aprile Il nome di Regno Lombardo-Veneto viene istituito dall'Impero austriaco nelle aree riunite della Lombardia e del Veneto, ricevute grazie alle decisioni del Congresso di Vienna.
15 marzo - 20 maggio Guerra austro-napoletana.
26 settembre I sovrani di Austria (cattolici), Prussia (luterani) e Russia (ortodossi) e il sultano della Turchia (musulmano) aderiscono alla Santa Alleanza.
20 novembre 1815 Avviene un secondo patto tra Prussia, Austria, Russia che con l'adesione della Gran Bretagna prende il nome di Quadruplice Alleanza.
1819 Joseph de Maistre pubblica Del Papa che diventa la base teorica del conservatorismo cattolico italiano.

Anni 1820 modifica

 
L'insurrezione di Palermo
Anno Data Evento
1820 15 giugno Delusi dell'annessione del Regno di Sicilia nel nuovo Regno delle Due Sicilie, i siciliani insorgono aiutati dai baroni e dai borghesi dell'isola e guidati da Giuseppe Alliata di Villafranca. Dopo che il Parlamento siciliano[1] appena riconvocato ripristina la costituzione isolana del 1812, in agosto i soldati di Ferdinando I scendono in Sicilia. La rivolta finisce con la sanguinosa repressione borbonica il 22 novembre[2].
1º luglio Sull'esempio della Sicilia, i carbonari di Nola, capeggiati da Michele Morelli, Giuseppe Silvati e Luigi Minichini, marciano su Napoli per chiedere a re Ferdinando la costituzione, concessa il 6 luglio, per poi chiedere aiuto alla Santa Alleanza, entrando quindi nella capitale scortato dagli austriaci il 24 marzo 1821 dopo la vittoria austriaca sui costituzionalisti a Rieti-Antrodoco.
13 ottobre Il patriota Silvio Pellico è arrestato e condannato a 15 anni di carcere alla fortezza dello Spielberg, nei pressi di Brünn (l'odierna Brno, in Moravia), dove sconterà 10 anni. La dura esperienza carceraria costituirà il soggetto del libro di memorie Le mie prigioni, scritto dopo la scarcerazione, che avrà grande popolarità ed eserciterà notevole influenza sul movimento risorgimentale.
20 ottobre-20 dicembre Durante il congresso di Troppau, viene dichiarato che, nel caso di un cambio di governo a seguito di rivoluzioni in uno dei paesi della Santa Alleanza, gli altri stati si impegnano a riportare quello stato all'ordine, usando mezzi pacifici o le armi.
1821 10 marzo In Piemonte, approfittando della repressione austriaca della rivolta napoletana, i patrioti piemontesi insorgono capeggiati dal conte Santorre di Santa Rosa e appoggiati dal principe di Carignano, chiedendo al re Vittorio Emanuele I di concedere la costituzione della Spagna. Invece il 13 lui abdica in favore del fratello e diviene reggente. Carlo Felice reprime la rivolta coadiuvato dall'intervento austriaco, quindi entra a Torino dove viene incoronato il 25. Carlo Alberto fugge a Novara e la costituzione da lui concessa viene ritirata dal nuovo sovrano. Dopo la sua morte nel 1831 senza figli, diverrà però Carlo Alberto il nuovo re di Sardegna, portando così sul trono il ramo dei Savoia-Carignano.[3]

Anni 1830 modifica

Anno Data Evento
1831 5 febbraio Ispirati dalla Rivoluzione di luglio e usato come pretesto l'arresto da parte del duca di Modena di Ciro Menotti, i carbonari insorgono e nei territori pontifici le Legazioni romagnole sono dichiarate in secessione dai territori pontifici. La rivolta si diffonde a tutti i territori dello Stato della Chiesa fino ai confini laziali[4][5], e i funzionari romagnoli del papa e i duchi emiliani fuggono. Sono proclamate il 5 febbraio stesso le Province Unite Italiane.
26 marzo L'ultima roccaforte delle Province Unite, Ancona, cade sotto i cannoni austriaci, venuti in soccorso del papa-re e dei duchi emiliani, che vengono rimessi sui loro troni.
luglio Giuseppe Mazzini, ex carbonaro esiliato a Marsiglia dalle autorità sabaude, fonda la Giovine Italia per un'Italia "libera, unita, indipendente e repubblicana".
1834 2 febbraio Falliscono la spedizione mazziniana prevedente un tumulto a Genova e nel contempo un intervento armato dalla Svizzera. Il comando della spedizione elvetica è affidato a Gerolamo Ramorino, che però perde soldi per l'insurrezione scommettendo; invasa la Savoia, la polizia, allertata da tempo, disperde facilmente gli svizzeri e poi i genovesi. L'unico a presentarsi all'appello sarà Giuseppe Garibaldi, che fugge in Sudamerica dove combatterà per la repubblica del Rio Grande per dieci anni.
3 febbraio Contemporaneamente al moto di Genova, fallisce il moto insurrezionale della Giovine Italia in Savoia.

Anni 1840 modifica

 
Festeggiamenti a Torino per la concessione dello Statuto
 
Carlo Alberto in procinto di firmare lo Statuto Albertino
 
La liberazione di Manin e Tommaseo il 17 marzo 1848
 
Una manifestazione del tricolore antiaustriaca durante le Cinque giornate
 
Un momento della battaglia di Pastrengo
 
I moti costituzionali del 15 maggio 1848 in Napoli da parte dei lazzari
Anno Data Evento
1844 25 luglio Dopo che Ferdinando II aveva concesso a pochi la grazia, nel vallone di Rovito vengono fucilati quattro patrioti mazziniani, tra cui i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera[6]. Di fronte a questi fallimenti, Mazzini cade in una profonda crisi interiore, non volendo così più intraprendere grandi imprese.
1848 gennaio Garibaldi torna dal Sudamerica a bordo del Speranza con la moglie Anita, per sostenere la causa patriottica.
12 gennaio Inizia la rivoluzione siciliana.
14 gennaio Viene riconvocato il parlamento, che concede la vecchia costituzione.
27 gennaio I lazzari di Napoli insorgono, costringendo re Ferdinando II a concedere la costituzione l'11 febbraio.
11 febbraio Il granduca di Toscana Leopoldo II d'Asburgo-Lorena concede la costituzione, nella generale approvazione toscana.
4 marzo Il re di Sardegna Carlo Alberto concede la costituzione, che manterrà anche dopo il 1849 e che da lui prende il nome di Statuto Albertino, in cui vi sono:
14 marzo Papa Pio IX emana la costituzione, ossia lo Statuto fondamentale, in cui:
  • l'ordine giudiziario è separato dal potere politico;
  • è sciolta l'Inquisizione;
  • la libertà personale può essere ristretta solo in base alla legge e ci dev'essere un motivo per arrestare;
  • la censura preventiva viene sostituita da misure atte per colpire casi particolari di abuso, quindi viene data libertà di stampa;
  • il diritto di proprietà è inviolabile;
  • i diritti d'autore sono riconosciuti;
  • i Comuni saranno amministrati non dai funzionari ecclesiastici, bensì da laici;
  • viene nominato dal papa un parlamento, privo però di potere decisionale.
17 marzo Ispirati dall'insurrezione viennese che ha costretto Klemens von Metternich a dimettersi, Venezia chiede al governatore austriaco della città Aloisio Palffy di liberare Daniele Manin e Niccolò Tommaseo, arrestati a gennaio. Preoccupato dalla manifestazione, Palffy li accontenta e i soldati intervengono.
18-22 marzo Milano, insoddisfatta del rifiuto delle concessioni negate dal governatore Spaur, inizia una manifestazione pacifica di concessione della costituzione del Regno Lombardo-Veneto, dando il pretesto agli austriaci per passare alle armi e ai milanesi per iniziare la rivolta popolare. Viene costituito un governo provvisorio presieduto da Gabrio Casati, mentre il feldmaresciallo Josef Radetzky lascia la città alla volta di Verona. È l'inizio delle Cinque giornate di Milano, che vedranno la conquista ribelle della città.
22 marzo La consegna dell'Arsenale in mano ai veneziani ribelli spaventa il governatore Zichy, ch'è costretto a firmare la capitolazione austriaca. Manin, presidente del Governo provvisorio, proclama la Repubblica di San Marco.
23 marzo Sotto la pressione dei patrioti milanesi e lombardo-veneti liberali moderati (pianificatori di un Nord Italia unito sotto una monarchia costituzionale), il re di Sardegna Carlo Alberto dichiara guerra all'Austria. Inizia così la Prima guerra d'indipendenza. Pio IX, Ferdinando II di Borbone e Leopoldo II mandano i loro soldati volontari in aiuto ai piemontesi.
3 aprile Ferdinando II nomina primo ministro del regno delle Due Sicilie il liberale neoguelfo Carlo Troja.
8 aprile I bersaglieri piemontesi sconfiggono gli austriaci sul ponte di Goito.
23 aprile Nonostante una strenua resistenza, dovuta anche a molti dei volontari arruolati nei giorni precedenti, Udine, in mano ai ribelli veneti, viene conquistata dal comandante austriaco Nugent. Manin è costretto perciò a chiedere aiuto al Piemonte.
29 aprile Pio IX dichiara l'Abhorret a bello, con cui il papa dichiara la sua impossibilità a combattere un sovrano cattolico, dopo le proteste dei cattolici austriaci, richiamando così le proprie truppe a Roma. In un secondo momento anche gli altri sovrani, insospettiti anche che re Carlo Alberto sia solo interessato alla Lombardia, seguiranno l'esempio del pontefice.
30 aprile Vittoria piemontese a Pastrengo. Gli austriaci si ritirano.
6 maggio Tentata conquista sabauda di Verona e sconfitta nella battaglia di Santa Lucia.
9 maggio Alla battaglia di Cornuda gli asburgici costringono alla resa il nemico, intento a sbloccare loro la strada per Verona.
29 maggio Le truppe toscane e napoletane rinforzano la controffensiva sabauda a Curtatone e Montanara.
30 maggio Non sfruttata vittoria piemontese alla battaglia di Goito.
31 maggio Altra vittoria sarda a Peschiera.
10 giugno Vicenza cade sotto gli assedianti asburgici dopo la battaglia di Monte Berico tra veneziani e austriaci.
10 luglio Viene eletto dal Parlamento siciliano Ferdinando Alberto Amedeo di Savoia, figlio di Carlo Alberto, re di Sicilia, ma lui rifiuta. Viene mandato avanti il governo provvisorio.
27 luglio Radetzky sconfigge i piemontesi, soli senza le truppe borboniche e toscane, a Custoza.
9 agosto Regno di Sardegna e Austria firmano l'armistizio di Salasco: le città del Lombardo-Veneto, meno Osoppo e Venezia, si arrendono consegnandosi senza combattere ai miliziani di Radetzky. Garibaldi e i suoi, che si trovavano alle porte di Como, sono costretti a ritirarsi.
3 settembre Sbarcano le truppe borboniche guidate da Carlo Filangeri per conquistare Messina e da lì tutta l'isola.
10 settembre Dopo un pesante bombardamento, Messina viene conquistata dal "re bomba".
15 settembre Pio IX nomina nuovo primo ministro il progressista moderato Pellegrino Rossi, odiato sia dal clero conservatore sia dai romani per maggioranza democratici.
12 ottobre Osoppo viene espugnata e distrutta dall'esercito austriaco. I soldati sopravvissuti riparano a Venezia.
15 novembre In occasione della riconvocazione del Parlamento, Pellegrino Rossi viene ucciso a coltellate all'entrata. Manifestazioni popolari dinanzi al Quirinale in serata e il 17.
24 novembre Pio IX fugge dalla Città Eterna; il giorno dopo si trova già a Gaeta, nel Regno delle Due Sicilie.
2 dicembre Rifugiato a Innsbruck, l'imperatore d'Austria Ferdinando I abdica in favore del nipote diciottenne Francesco Giuseppe, che regnerà per 68 anni.
10 dicembre Luigi Napoleone Bonaparte viene eletto Presidente della Seconda Repubblica francese.
1849 30 gennaio Non volendo mandare toscani alla costituente romana, Leopoldo II fugge da Firenze, per poi giungere il 21 febbraio a Gaeta.
9 febbraio Guerrazzi, Montanelli, Mazzoni formano un triumvirato e il 15 proclamano la nuova Repubblica Toscana.
9 febbraio L'Assemblea costituente proclamata la Repubblica romana.
12 marzo Carlo Alberto, temendo la rivolta dei democratici piemontesi e di mettersi sotto la protezione borbonica a Gaeta, denuncia l'armistizio di Salasco e riprende la guerra con l'Austria.
21 marzo Ha luogo la battaglia della Sforzesca, vinta dai piemontesi.
23 marzo I sabaudi vengono pesantemente sconfitti a Novara dall'esercito di Radetzky.
24 marzo Preso atto della sconfitta e arresosi, re Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio, che diviene re Vittorio Emanuele II. La notte stessa la prima cosa che fa il nuovo sovrano è recarsi a Vignale dove Radetzky firma l'armistizio che pretende l'occupazione delle truppe tra la Lomellina e il Monferrato, l'occupazione provvisoria della roccaforte di Alessandria e la resa di tutte le città ribelli del Lombardo-Veneto.
27 marzo Il triumvirato toscano viene sciolto, Guerrazzi è dichiarato dittatore della Repubblica Toscana.
29 marzo Viene creato nella Repubblica Romana un triumvirato composto da Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. Garibaldi viene messo a capo della difesa di Roma.
1º aprile Gli austriaci reprimono nel sangue le Dieci giornate di Brescia.
5-11 aprile I bersaglieri del generale La Marmora sedano con massacri e violenze i Moti di Genova, i moti popolari avversi.
12 aprile Rivolta a Firenze. Guerrazzi viene arrestato e i moderati tornano sulla scena. Viene chiesto a Leopoldo II di ritornare a governare in Toscana. Intanto il granduca a Gaeta aveva chiesto l'invasione austriaca della Toscana, guidata dal comandante Costantino d'Aspre. Sempre da Gaeta, Pio IX aveva chiesto al presidente Bonaparte di mandare le sue truppe a conquistare Roma e riportarla in mano al papa.
11 maggio Gli austriaci assediano e saccheggiano Livorno.
14 maggio Dopo un cruento assedio, Palermo cade sotto i cannoni del re bomba. La Sicilia torna in mano ai Borbone.
3 giugno Il generale francese Oudinot inizia l'Assedio di Roma.
28 giugno Caduta Firenze, Leopoldo II entra trionfalmente scortato dagli austriaci e riconfermato granduca di Toscana.
2 luglio Cade la Repubblica Romana. Garibaldi, con i suoi volontari repubblicani, passa per lo Stato Pontificio per raggiungere Venezia, ma la spedizione fallisce: Garibaldi perde vicino a Ravenna la propria moglie Anita e prende la via dell'esilio.
6 agosto Viene ratificata la pace di Milano tra Regno di Sardegna e Austria.
8 agosto I patrioti Ugo Bassi e Giovanni Livraghi vengono fucilati dagli austriaci a Bologna.
24 agosto Stremata dal colera e da quattro anni di assedio, Venezia si arrende agli asburgici.
20 novembre Opposto a ratificare la pace di Milano, il parlamento piemontese viene sciolto dal re e col Proclama di Moncalieri Vittorio Emanuele II invita il popolo a votare una maggioranza favorevole alla ratifica del trattato di Vignale.
 
L'assedio di Roma delle truppe di Luigi Napoleone

Anni 1850 modifica

 
Gli stati pre-unitari (1816-1855):
 
Timbri dei servizi postali aperti in Crimea dal corpo di spedizione sardo.
Nel maggio 1855 il primo ufficio aperto fu a Balaklava e utilizzava l'annullo a rosetta, più tardi un altro ufficio fu aperto a Costantinopoli dove era presente l'ospedale militare nei pressi di Kadi-Koj con annullo N.3[7]
 
Il Congresso di Parigi in un dipinto di Édouard Louis Dubufe. Si notino i capi-legazione delle singole potenze: il primo delegato a sinistra è Cavour (Regno di Sardegna), il terzo Buol-Schauenstein (Austria). Seduti, da sinistra, Orlov[8] (Russia) e, al di là del tavolo, Manteuffel[9] (Prussia); al di qua del tavolo: Walewski (Francia), Clarendon (Gran Bretagna) e Aali[10] (Impero ottomano).
 
Francesco Giuseppe I d'Austria
 
Battaglia di Magenta, l'ultima resistenza austriaca dopo la disfatta di Casa Giacobbe, dal Die Gartenlaube di Ernst Keil's Nachfolger, 1859
 
La battaglia di Solferino dipinta da Carlo Bossoli
Anno Data Evento
1850 12 aprile Papa Pio IX rientra a Roma, riprende il controllo della città e abroga la Costituzione concessa nel marzo del 1848.
10 maggio A Torino passa la legge per l'abolizione dell'immunità ecclesiastica. Violente proteste dell'arcivescovo di Torino Luigi Fransoni lo portano prima a essere rinchiuso nelle prigioni del forte di Fenestrelle e poi a essere mandato in esilio a Lione.
27 giugno Giuseppe Garibaldi parte per New York a bordo del Waterloo, giungendovi in 33 giorni di viaggio.
22 agosto Venezia torna sotto l'Impero austriaco che ha spento le ribellioni nelle Tre Venezie e in altri Stati del Nord Italia, in corso dal 1848.
11 settembre Il Conte Camillo Benso di Cavour entra nel Governo D'Azeglio I come Ministro dell'agricoltura e del commercio, durante la IV Legislatura del Regno di Sardegna.
1851 9 novembre A Belfiore, fuori Mantova, il sacerdote Giovanni Grioli venne fucilato con l'accusa di aver incitato alla diserzione i soldati dell'esercito imperiale austriaco.
1852 4 gennaio Nel parlamento subalpino il centro-sinistra si allea con il centro-destra del conte di Cavour con la formula del Connubio. Conseguentemente, l'11 maggio 1852 Urbano Rattazzi venne eletto Presidente della Camera dei deputati, restando in carica fino all'ottobre 1853.
1º aprile Leopoldo II di Toscana torna al potere e abolisce la costituzione che aveva concesso nel 1848.
4 novembre Cavour viene eletto Primo ministro del Regno di Sardegna.
7 dicembre Il feldmaresciallo Josef Radetzky condanna all'esecuzione nei pressi di Mantova i Martiri di Belfiore, inasprendo il rapporto fra i nazionalisti italiani e l'esercito di occupazione austriaco.
1853 6 febbraio A Milano un migliaio di uomini, tra artigiani e operai, armati solo di coltelli e pugnali, alle ore 16:45 dà l'assalto ai posti di guardia e alle caserme austriache in cerca dell'indipendenza, promuovendo l'ideale socialista. L'Austria mette sotto sequestro i beni degli italiani lì residenti.
Marzo A Genova viene fondato il Partito d'Azione su iniziativa di Giuseppe Mazzini.
1854 26 marzo Il duca Carlo III viene assassinato a Parma. Gli succede il figlio Roberto I di solo 6 anni.
27 marzo Il Regno Unito dichiara guerra all'Impero russo e dà inizio alla guerra di Crimea.
Maggio Garibaldi ritorna in Italia, stabilendosi in un possedimento all'isola di Caprera.
1855 16 gennaio Per idea del suo primo ministro Cavour, il Regno di Sardegna scende in campo nella guerra di Crimea a fianco dell'alleanza anglo-austro-francese contro la Russia.
16 agosto Il Regno di Sardegna invia un Corpo di Spedizione di 18.000 soldati, capeggiati dal generale Alfonso Lamarmora, in Crimea, dove partecipa alla battaglia della Cernaia.
26 luglio In seguito alla Crisi Calabiana, Papa Pio IX scomunica Vittorio Emanuele II, Cavour e tutti i membri del parlamento sabaudo.
1856 25 febbraio Cavour partecipa al Congresso di Parigi al termine della guerra di Crimea.
16 aprile Cavour espone la sua posizione sull'unificazione e richiede un intervento estero.
1857 26 giugno Carlo Pisacane sbarca a Ponza, isola penitenziaria, libera trecento reclusi e poi sbarca presso Sapri, al confine tra Campania e Basilicata. Qui dei contadini pensano di trovarsi di fronte a dei briganti e avvertono le truppe borboniche, che feriscono Pisacane e fanno prigionieri i suoi compagni. Pisacane si suicida per non farsi catturare dalle truppe borboniche.
1º agosto Il repubblicano Daniele Manin fonda la Società nazionale italiana con l'obiettivo dell'unificazione e dell'azione popolare, ribadendo il principio dell'indipendenza italiana, mezzo identificato per raggiungere questi obiettivi tramite l'appoggio a casa Savoia.
Luglio[11][12] Cavour, allora Presidente del Consiglio e Ministro della Marina, si occupa di reperire i fondi necessari e affida a Domenico Chiodo, Ufficiale del Genio militare, la cura della costruzione dell'Arsenale Militare Marittimo del Regno di Sardegna.
1858 14 gennaio Felice Orsini, con altri congiurati, fallisce l'attentato all'imperatore Napoleone III provocando una carneficina. In una sua lettera dalla prigione all'imperatore pubblicata sui giornali, invece di chiedere la grazia per sé, prega l'imperatore di liberare l'Italia.
21 luglio Cavour incontra Napoleone III a Plombières prendendo degli accordi segreti che porteranno alla guerra contro l'Austria, con vantaggi territoriali per il Piemonte e la Francia.
estate Patrioti italiani volontari iniziano ad arrivare in Piemonte.
1859
18 gennaio Il principe Napoleone si reca a Torino per stipulare con il Conte di Cavour il trattato segreto di alleanza tra la Francia e il Regno di Sardegna, che impegna la Francia a intervenire qualora l'Austria dichiarasse guerra al Piemonte[13]. Inizia così il trattato segreto di alleanza tra la Francia e la Sardegna.
18 marzo La Russia propone una conferenza per risolvere la questione italiana.
23 aprile L'Austria invia un ultimatum al Piemonte nel quale chiede lo scioglimento dei Cacciatori delle Alpi e la cessazione delle manovre militari sul confine[14]. L'ultimatum viene respinto.
26 aprile
-
12 luglio

La Seconda guerra d'indipendenza italiana vede confrontarsi l'esercito franco-piemontese e quello dell'Impero austriaco.

Data Evento
29 aprile L'esercito austriaco di Gyulai attraversa il Ticino nei pressi di Pavia e invade il territorio piemontese.
3 maggio La Francia dichiara guerra all'Austria.
20 maggio Successo franco-sabaudo presso Montebello
22 maggio Ferdinando II delle Due Sicilie muore, al trono sale suo figlio Francesco II.
29-30 maggio L'esercito sabaudo avanza spingendo alla ritirata l'esercito austriaco presso Vinzaglio, Casalino e Confienza.
31 maggio Il Feldmaresciallo Fredrick Zobel ordina di attaccare presso Palestro con due delle proprie divisioni di fanteria. Vittoria piemontese.
4 giugno Battaglia di Magenta, vittoria franco-sabauda.
8 giugno Milano viene abbandonata dagli austriaci; ingresso trionfale di Napoleone III e Vittorio Emanuele II.
11 giugno Il Duca di Modena Francesco V deve rifugiarsi a Mantova. La duchessa di Parma abdica in favore del figlio ma chiede un governo provvisorio per la connessione con il Piemonte.
24 giugno Vittoria decisiva Franco-Sabauda a Solferino sugli austriaci. Insurrezione nelle Legazioni romagnole che gli austriaci hanno evacuato.
11 luglio Napoleone III e Francesco Giuseppe d'Austria firmano l'Armistizio di Villafranca, ponendo le premesse per la fine della seconda guerra d'indipendenza.
12 luglio Non consultato in merito l'armistizio di Villafranca, Cavour si dimette.

La sua conclusione permetterà il ricongiungimento della Lombardia al Regno di Sardegna e porrà le basi per la costituzione del Regno d'Italia.

12 giugno Fine del potere temporale della Chiesa a Bologna: anche l'ultimo Cardinal Legato Giuseppe Milesi Pironi Ferretti viene obbligato ad abbandonare la città.
14 luglio Cavour invia a Bologna Massimo d'Azeglio in qualità di regio commissario accompagnato da un corpo di spedizione di circa 10.000 uomini[15].
10 novembre Con la Pace di Zurigo si conclude la seconda guerra d'indipendenza italiana. I termini del trattato vedono la cessione della Lombardia dagli Asburgo alla Francia, che la cede ai Savoia, mentre l'Austria conserva il Veneto e le fortezze di Mantova e Peschiera. I sovrani di Modena, Parma e Toscana verranno reintegrati nei loro Stati, così come i governanti papalini a Bologna. Tutti gli stati italiani, incluso il Veneto ancora austriaco, si uniranno in una confederazione italiana, presieduta dal papa.
22 dicembre In un opuscolo dal titolo Il Papa e il Congresso, Napoleone III consiglia al papa di rinunciare alla maggior parte dei suoi territori, sostenendo: Più il territorio sarà piccolo, più grande ne sarà il sovrano!. Seguendo questo implicito sostegno alla propria politica, Cavour annette al Piemonte prima la Toscana, poi i ducati e le legazioni della Romagna; annessioni che verranno poi ratificate da plebisciti in tutte le regioni. Di fatto, le condizioni di pace firmate solo un mese prima a Zurigo vengono così disattese.

Anni 1860 modifica

 
L'Italia nel 1860:
 
Mappa di Palermo relativa ai giorni dell'insurrezione
 
Garibaldi incontra Vittorio Emanuele II a Teano e gli affida i territori delle Due Sicilie
 
Il 2 € commemorativo dei 200 anni dalla nascita di Cavour
 
Allegoria della situazione post-unitaria: l'Italia indica a Cialdini i suoi nemici attorno a Napoleone III (l'albero): briganti, nobili borbonici, il clero e il Papa; sullo sfondo Garibaldi ara un campo
 
Una lira del Regno d'Italia del 1863
 
La fucilazione dei fratelli Bandiera al vallone di Rovito dopo essere stati catturati e condannati dai borbonici. Solo a pochi Ferdinando II concesse la grazia.
 
Il telegramma Obbedisco di Garibaldi
 
La Corona ferrea, Museo e Tesoro del Duomo di Monza
Anno Data Evento
1860 16 gennaio Vittorio Emanuele richiama al governo il conte di Cavour. Il governo che nasce in quei giorni sarà l'ultimo del Regno di Sardegna prima della proclamazione del Regno d'Italia.
19 gennaio Tramite l'enciclica Nullis Certe Verbis, Papa Pio IX risponde negativamente all'opuscolo di Napoleone III che aveva suggerito di rinunciare al possesso delle province ribelli.
1º marzo Napoleone III fa ufficialmente domanda di risarcimento (il Ducato di Savoia e Nizza).
11-13 marzo Una serie di plebisciti del popolo di Parma, Modena, Toscana e Legazioni romagnole sancisce la loro volontà di annessione al Regno di Sardegna.
24 marzo Con il Trattato di Torino viene sancita l'annessione della Contea di Nizza e della Savoia alla Francia, facendo seguito agli accordi di Plombières.
4 aprile Francesco II sopprime un'insurrezione guidata da Francesco Riso nei pressi di Palermo.
15-22 aprile Nizza e Savoia votano a favore dell'annessione alla Francia.
5 maggio Inizia la Spedizione dei Mille, preparata da Francesco Crispi e Nino Bixio e guidata da Garibaldi. Da Quarto salpano due piroscafi con a bordo circa 1088 uomini (il Piemonte e il Lombardo), apparentemente rubati alla Società di Navigazione Rubattino.
11 maggio I Mille di Garibaldi sbarcano a Marsala in Sicilia.
14 maggio A Salemi Giuseppe Garibaldi dichiara di assumere la dittatura della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele.
15 maggio A Calatafimi viene combattuta la prima battaglia dei mille contro 3000 militari borbonici in località Pianto Romano.
27 maggio I mille conquistano Palermo.
1º giugno Napoleone III consiglia a Francesco II di concedere una costituzione e allearsi con il Regno di Sardegna.
2 giugno Garibaldi costituisce a Palermo il governo dittatoriale.
25 giugno Si costituisce a Napoli un governo costituzionale del Regno delle Due Sicilie presieduto da Antonio Spinelli di Scalea.
5 luglio Viene approvato da Garibaldi l'organico della Marina militare siciliana, posta sotto il comando del capitano di vascello Salvatore Castiglia.
17 - 24 luglio Nei pressi di Messina, i Mille di Giuseppe Garibaldi, unitamente a nuovi combattenti che danno corpo all'esercito meridionale, affrontano e sconfiggono i borbonici nella battaglia di Milazzo.
22 luglio Garibaldi nomina Agostino Depretis prodittatore della Sicilia.
18 agosto A Potenza il moto insurrezionale lucano dichiara decaduto Francesco II e proclama l'Unità d'Italia, rendendo la Basilicata la prima provincia continentale del regno borbonico a riconoscersi parte del nascente stato italiano.[16]
19 agosto Garibaldi passa lo stretto di Messina e sbarca in Italia continentale.
21 agosto In Piazza Duomo a Reggio Calabria i Garibaldini sconfiggono l'esercito borbonico. Ad Altamura il movimento insurrezionale barese dichiara decaduto Francesco II e dichiara l'Unità d'Italia.
30 agosto Un forte contingente dell'esercito borbonico, guidato dal generale Ghio, si arrende senza combattere a Soveria Mannelli, in Calabria.
2 settembre Garibaldi entra in Basilicata, giungendo a Rotonda, senza incontrare difficoltà. Ai mille si uniscono gli uomini della "Brigata Lucana", che li seguiranno fino a Napoli.
7 settembre I mille conquistano Napoli, e Garibaldi, praticamente senza scorta, vi entra accolto da liberatore dopo che il giorno prima Francesco II si era rifugiato a Gaeta.
11 settembre L'esercito sardo entra nello Stato Pontificio per sbarrare il passo a Garibaldi e al suo esercito.
18 settembre Nella battaglia di Castelfidardo le truppe piemontesi condotte dai Generali Enrico Cialdini e Manfredo Fanti sconfiggono quelle pontificie condotte dal generale Lamoricière: queste ultime si rifugiano ad Ancona che viene assediata anche dal mare per opera della flotta piemontese dell'ammiraglio Carlo Pellion di Persano.
29 settembre Dopo l'assedio di Ancona capitolano le truppe pontificie rifugiatesi nella città in seguito alla battaglia di Castelfidardo: lo Stato Pontificio perde le Marche e l'Umbria.
1º ottobre Nella valle del Volturno, i 24.000 garibaldini sconfiggono definitivamente l'esercito delle Due Sicilie, forti di circa 50 000 uomini.[17]
21 ottobre Gli abitanti del napoletano e della Sicilia votano a favore dell'annessione al Regno di Sardegna.
26 ottobre A Teano, Garibaldi accoglie Vittorio Emanuele II re d'Italia.
4/5 novembre Gli abitanti di Umbria e Marche votano a favore dell'annessione al Regno di Sardegna.
9 novembre Non avendo ottenuto dal re un anno di governo nell'Italia meridionale, Garibaldi parte per l'isola di Caprera con un sacco di sementi e un rotolo di merluzzo salato[18].
2 dicembre Vittorio Emanuele II a Palermo nomina Massimo Cordero di Montezemolo Luogotenente generale della Sicilia.
5 dicembre Inizia l'assedio di Gaeta condotto dal generale Enrico Cialdini, dove i resti dell'esercito borbonico sono bloccati.
1861 21 gennaio Si svolgono le elezioni dei deputati del primo Parlamento nazionale italiano.
13 febbraio Gaeta: firmata la capitolazione della fortezza.
18 febbraio Il primo Parlamento italiano, che rappresenta tutta l'Italia (tranne Veneto, Trentino, Friuli, Venezia Giulia e Lazio), si riunisce a Torino presso Palazzo Carignano.
17 marzo Apertura dei lavori del neonato Parlamento italiano. Vittorio Emanuele II di Savoia assume il titolo di re d'Italia e dichiara l'unità d'Italia.
27 marzo Su iniziativa del Cavour, il Parlamento italiano esprime le profonde ragioni storiche che motivavano la necessità che Roma fosse restituita all'Italia e che venisse proclamata sua la capitale.
10 aprile Nelle elezioni dei propri rappresentanti da inviare a Vienna, i deputati della Dieta Provinciale dell'Istria, d'accordo con il Comitato di patrioti esuli in Italia, scrivono nel biglietto della votazione la parola Nessuno, dando così un'evidente prova d'italianità.
20 maggio L'Impero francese riconosce ufficialmente il nuovo Regno d'Italia.
6 giugno Cavour muore, in seguito a un malore, nel palazzo di famiglia.
12 giugno Ricasoli succede a Cavour. Con la sua azione di governo viene imposta un'amministrazione centralizzata dominata dai piemontesi.
1862 3 marzo Urbano Rattazzi, capo della sinistra moderata, prende la guida del governo. Affrontando la questione romana, incoraggia Garibaldi ad attaccare ciò che resta dello Stato Pontificio.
giugno Frustrato dalla mancanza di azione del governo italiano contro lo Stato della Chiesa, Garibaldi salpa da Genova verso Palermo con l'obiettivo di raccogliere volontari per una spedizione romana.
3 agosto Vittorio Emanuele II si oppone alla conquista di Roma.
25 agosto Garibaldi sbarca a Melito di Porto Salvo e promette di marciare su Roma.
29 agosto In quella che viene ricordata come giornata dell'Aspromonte, l'esercito regio ferma la marcia di Garibaldi su Roma: Garibaldi rimane ferito e viene trasportato al Varignano (La Spezia).
24 agosto Entra in vigore la lira italiana.
1864 15 settembre La Francia e l'Italia stipulano una convenzione con la quale il Regno d'Italia si impegna a non attaccare i territori della Santa Sede, mentre la Francia ritira le sue truppe dai territori papali[19]
1865 agosto Il governo italiano contatta l'Austria e le offre 500 milioni di franchi in cambio di Venezia e del Veneto.
3 novembre In ottemperanza della Convenzione di settembre, la capitale del regno d'Italia viene spostata da Torino a Firenze.
31 dicembre Viene concluso un accordo commerciale fra il regno d'Italia e lo Zollverein prussiano.
1866 16 giugno - 12 agosto La Terza guerra d'indipendenza italiana vede scontrarsi l'impero austriaco e i suoi alleati tedeschi contro il Regno di Prussia e il Regno d'Italia.
Data Evento
20 giugno L'Italia si allea alla Prussia e dichiara guerra all'Austria, iniziando la Terza guerra d'indipendenza.
24 giugno Vittoria austriaca nella battaglia di Custoza.
25 giugno Vittoria italiana nella battaglia di Ponte Caffaro.
3 luglio Vittoria italiana nella battaglia di Monte Suello.
18 luglio Vittoria italiana nella battaglia di Pieve di Ledro.
20 luglio La flotta italiana è sconfitta il 20 luglio a Lissa dagli austriaci.
21 luglio Nella battaglia di Bezzecca i volontari di Giuseppe Garibaldi fermano il tentativo di sfondamento austriaco; Subito dopo lo scontro Garibaldi è fermato dal governo che s'oppone alla sua marcia su Trento, e pronuncia il celebre obbedisco[20].
12 agosto Armistizio di Cormons tra Italia e Austria.

Secondo i termini del trattato di pace, l'Italia ottiene Mantova e l'intera antica terraferma veneta (che comprende l'attuale Veneto e il Friuli occidentale). Rimangono in mano austriaca il Trentino, il Friuli orientale, la Venezia Giulia e la Dalmazia. In considerazione della pessima condotta italiana in guerra, gli austriaci ottengono di consegnare le province perdute alla Francia, che doneranno al Regno d'Italia.

3 ottobre Pace di Vienna tra Italia e Austria.
21 - 22 ottobre Tramite plebiscito, è sancita l'unione delle province venete (compreso il Friuli) e quella di Mantova al Regno d'Italia.
4 novembre Gli Asburgo consegnano ai Savoia la Corona ferrea (simbolo della sovranità sull'Italia), già usata dai re longobardi, dagli imperatori del Sacro Romano Impero Germanico e dallo stesso Napoleone Bonaparte. La corona tornò così alla sua sede storica nel Duomo di Monza.
1867 ottobre Con lo scopo di conquistare Roma, Giuseppe Garibaldi guida la campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma tra il Viterbese, Nerola, Montelibretti, Monte San Giovanni Campano, Monterotondo e Subiaco.
26 ottobre Garibaldi e le sue camicie rosse vincono la battaglia di Monterotondo contro le truppe pontificie.
3 novembre Durante la battaglia di Mentana le truppe franco-pontificie si scontrano e sconfiggono i volontari di Giuseppe Garibaldi diretti a Roma.
1869 8 dicembre Durante il Concilio Vaticano I, Pio IX sancisce il dogma dell'infallibilità del magistero del Papa in materia di fede e di morale.

Anni 1870 modifica

 
Le mura abbattute accanto a Porta Pia il 21 settembre 1870
Anno Data Evento
1870 19 luglio Inizia la guerra franco-prussiana. Questo importante scontro delle potenze del nord dell'Europa distoglie l'attenzione delle truppe francesi e di Napoleone III da Roma e dalla difesa del potere temporale del Papa.
20 settembre Dopo la caduta di Napoleone III, le truppe italiane guidate dal generale Cadorna, dopo uno scontro con l'esercito di Pio IX, entrano a Roma, tramite la breccia di Porta Pia. Il Papa si ritira in Vaticano e si considera un prigioniero. Lo stato pontificio cessa di esistere.
1871 3 febbraio Roma è proclamata Capitale del Regno d'Italia[21].
13 maggio Il parlamento italiano approva la Legge delle Guarentigie, la quale (come dice il suo nome) stabilisce precise garanzie per il Papa e la Santa Sede.
15 maggio Papa Pio IX respinge la Legge delle Guarentigie con l'enciclica Ubi nos.
2 luglio Vittorio Emanuele II entra trionfalmente a Roma.

Note modifica

  1. ^ Pasquale Hamel, La Sicilia al Parlamento delle due Sicile 1820/21, Palermo, Thule editore, 1986.
  2. ^ Antonio Maria Orecchia, La difficile unità, 2012, p. 45.
  3. ^ Comandini, Vol. II (dal 1826 al 1849), p. 290.
  4. ^ D. Spadoni
  5. ^ Moti del 1830-31, su Treccani.
  6. ^ Felice Venosta, I fratelli Bandiera e loro compagni martiri a Cosenza: notizie storiche, Milano, C. Barbini, 1863.
  7. ^ http://www.thepostalgazette.com/issues/21/P_M_Sarda_Crimea.pdf
  8. ^ Aleksej Fëdorovič Orlov (1786-1861). Diplomatico russo, consigliere di Nicola II.
  9. ^ Otto Theodor von Manteuffel (1805-1882). Ministro degli Esteri prussiano, conservatore.
  10. ^ Mehmed Emin Aali Pascià (1815-1871). Diplomatico turco, ex Ministro degli Esteri.
  11. ^ Nave Vespucci - il cantiere dove vive, su ammiraglia88.it.
  12. ^ Marina Militare, su marina.difesa.it.
  13. ^ Storia d'Italia dal 1850 al 1859, su tuttoantiquariato.com.
  14. ^ La Scuola per i 150 anni dell'Unità d'Italia - Eventi - La seconda guerra di indipendenza, su 150anni.it.
  15. ^ Cronologia dei fatti di Bologna nell'età del Risorgimento (1794-1861) di Marco Poli, su radiomarconi.com.
  16. ^ Tommaso Pedio, La Basilicata nel Risorgimento politico italiano (1700-1870), Potenza, 1962, p. 109.
  17. ^ Girolamo Arnaldi, Storia d'Italia, Volume 4, Torino, UTET, 1965, p. 167.
  18. ^ Eleaml - Sud - ex-Regno delle Due Sicilie, su eleaml.org.
  19. ^ Convenzione stipulata a Parigi tra il Governo Francese e lo Italiano per la cessazione della occupazione francese in Roma, e per il trasferimento della Metropoli da Torino in altra Città del Regno. Parigi le 15 Septembre 1864., su sites.google.com, MantuaLex. URL consultato il 15 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2011).
  20. ^ Garibaldi: “Ho ricevuto il dispaccio nº 1073. Obbedisco”, su paginedidifesa.it (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2014).
  21. ^ Legge n.33 del 3 febbraio 1871(Gazzetta Ufficiale n.168 del 4 febbraio 1871). Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno N.33 (Serie seconda). Roma capitale del Regno, su sites.google.com, MantuaLex. URL consultato il 15 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2011).
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