Arturo Merzario
Arturo Merzario | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Merzario al Giro Automobilistico d'Italia del 1980, con indosso il suo famoso cappello da cowboy. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Automobilismo ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Categoria | Formula 1, Formula 2, 24 Ore di Le Mans, Sport Prototipo, Campionato Europeo Montagna | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 27 maggio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Arturo Francesco Merzario (Civenna, 11 marzo 1943) è un ex pilota automobilistico italiano, che ha corso in tutte le discipline, dalle piccole turismo fino alla Formula 1.
È diventato noto per aver salvato la vita a Niki Lauda nell'incidente subito dal pilota austriaco sulla pista del Nürburgring, circuito su cui peraltro l'italiano ha più volte primeggiato[2].
CarrieraModifica
Gli inizi e le corse in TurismoModifica
Conosciuto come Arturo (Arturio è frutto di un errore all'anagrafe), è figlio di un imprenditore edile e di una maestra.[3] Cresciuto in una famiglia benestante, riuscì a coltivare la sua passione per i motori e, nel 1962, prese parte con l'Alfa Romeo Giulietta Spider del padre alla Coppa Fisa, disputatasi a Monza, giungendo ottavo.[3] La buona prestazione lo fece notare a Mario Angiolini, fondatore del team Jolly Club, che gli offrì un contratto per correre un rally in Sardegna.[3] Alla guida della sua nuova Giulietta SZ, regalatagli dal padre Giorgio, riuscì a imporsi nella categoria GT e venne premiato dalla stessa CSAI.[3]
Dopo una stagione con l'Alfa Romeo Giulietta SZ, acquistò una Fiat Abarth 1000 con l'aiuto del padre, e ne affidò la preparazione a Samuele Baggioli di Milano. Nel 1964, con questa vettura, sfiorò il titolo di Campione Italiano per vetture turismo. Nel 1967, a bordo di una Fiat Abarth 1000 semi-ufficiale, si classificò terzo nel Campionato Europeo Turismo per la Scuderia del Lario. Nel 1975 disputò diverse gare del campionato italiano turismo al volante di una Ford Escort 2000.
Sport-prototipiModifica
Fu ingaggiato dall'Abarth prima come collaudatore nel 1967, poi come pilota ufficiale. Nel 1968 vinse il Campionato Italiano della Montagna alla guida della barchetta 1000SP. La svolta della carriera giunse con la vittoria del circuito del Mugello 1969, con una Abarth 2000. In quella stagione disputò anche il Campionato europeo della montagna dove si classificò secondo assoluto e primo nella categoria Sport. Nel 1970 vinse per la seconda volta consecutiva il GP del Mugello, sempre con Abarth.
Questi successi aprirono a Merzario le porte della Ferrari. Nel 1970 partecipò al Campionato del Mondo Marche con una Ferrari 512S ufficiale e vinse per la seconda volta consecutiva il GP del Mugello con l'Abarth. Nel 1971, continuò alternadosi alla guida delle Abarth 2000 e di Ferrari 512M private, vincendo la Coppa Shell Interserie di Imola e, a fine stagione, il Trofeo Ignazio Giunti a Vallelunga.
Nel 1972 con la Ferrari 312 P, in coppia con Sandro Munari, ottenne la vittoria alla Targa Florio e s'impose anche nella 1000 km di Spa con Brian Redman. Seguirono altri piazzamenti che consentirono alla Ferrari di vincere il Mondiale Marche. A fine anno vinse la 500 km di Imola e la 9 ore di Kylami (in coppia con Regazzoni), prove non valide per il Mondiale. Nella stagione 1972 fu anche pilota ufficiale Osella-Abarth, e vinse il Campionato Europeo Sport 2000.
L'anno successivo fu un anno di crisi e, per il 1974, la Ferrari offrì a Merzario un ingaggio limitato ai soli prototipi e a qualche gara in Formula 1. Merzario rifiutò tale proposta e si vincolò all'Alfa Romeo. Nel 1975, alla guida di un'Alfa Romeo Tipo 33, tornò a imporsi nel Mondiale Marche vincendo le gare di Digione, Monza, Enna e Nürburgring. Vinse per la seconda volta la Targa Florio in coppia con Nino Vaccarella. Partecipò inoltre, senza fortuna, alla corsa in salita Malegno - Borno al volante di una Osella 2000 sport.
Nel 1976 disputò qualche gara con l'Alfa Romeo 33SC12. Nel 1985 Merzario vinse il Campionato Italiano Prototipi con una Lucchini leggermente modificata. Nel 1986 costruì, partendo da un telaio Lucchini, sei esemplari della Symbol, una biposto corsa con motore Alfa Romeo. Con la Symbol disputò varie edizioni del Campionato italiano, fino al 1990. All'inizio della stagione 1991 ebbe l'incidente più grave della sua carriera: a bordo di una vettura prototipo uscì di pista a Magione, riportando numerose fratture agli arti inferiori. Nel mese di ottobre tornò alle corse del Campionato Italiano Prototipi e pochi giorni dopo giunse 2º alla 6 Ore di Vallelunga.
Le FormuleModifica
Nel 1971 iniziò a correre in F2 con una Tecno del Team Iris ceramiche, senza fortuna. Nel 1972 debuttò in Formula 1 al circuito di Brands Hatch, dando alla Ferrari il sesto posto al Gran Premio di Gran Bretagna e vincendo il premio della combattività assegnato dai giornalisti specializzati. Nel 1974 la Ferrari offrì a Merzario un ingaggio limitato alle sole corse dei prototipi ed eventualmente a qualche gara in Formula 1, ma Merzario rifiutò e fu preso dalla Iso-Williams. In Formula 1, dopo scarsi risultati, abbandonò il Team Williams a causa di divergenze col manager.
Corse il gran premio d'Italia su una Fittipaldi Copersucar. Nel 1976 disputò il campionato mondiale di F1 alla guida di una March 761 della Wolf Williams. Con Guy Edwards, Brett Lunger e Harald Ertl salvò Niki Lauda dalle fiamme al Nürburgring nel Gran Premio di Germania 1976. Nel 1977, a causa di una caduta sugli sci, non prese parte alle prime gare del Mondiale di F1; decise così di rientrare da privato con una sua squadra, alla guida di una March 761B, ma con poca fortuna.
Per il 1978 tentò la strada del costruttore di Formula 1 ma con scarsi mezzi economici a disposizione, la Merzario A1 lottò per qualificarsi in ogni gara. Nel 1979, con i modelli A2 e A3, Merzario continuò la sua avventura, ma i risultati stentarono ad arrivare, anche per il mutato livello professionistico della F1, sempre più riservata ai grandi gruppi industriali. Per il 1980 Merzario aveva in progetto un nuovo modello per rientrare nel giro mondiale al GP del Belgio, ma fu solo una pre-iscrizione. L'A4 venne adattata ai più piccoli motori BMW di Formula 2 e con questa macchina, chiamata M1, Merzario disputò il Campionato Europeo F2.
Nel 1981 e 1982 il Team Merzario decise di correre in Formula 2 con numerose March-Bmw, ottenendo buoni piazzamenti con Necchi e Gartner. Nel 1983, in collaborazione con Degan (ex Autodelta), fu costruita una Merzario con telaio in carbonio, affidata al francese Richard Dallest. Il team partecipò anche al campionato italiano F3, in una occasione con lo stesso Merzario alla guida di una sua monoposto. Ancora una volta i pochi mezzi a disposizione resero impossibile l'ottenimento di risultati e, a metà stagione 1984, Merzario e il suo Team si ritirarono dalle competizioni, e fallì definitivamente l'esperienza come costruttore.
I Trofei MonomarcaModifica
Nel 1995, a 52 anni, Merzario rientrò nel giro internazionale su richiesta della Maserati, disputando il Trofeo Ghibli Open Cup nel quale contese la vittoria a Denny Zardo. Nel 1996 e 1997 mise a punto la Centenari-Alfa Romeo nella neonata ISRS (International Sport Racing Series) vincendo la propria categoria. Nel 1999 il costruttore Tampolli gli affidò una delle sue macchine, ancora per la ISRS, e vinse a Monza e a Spa.
Dall'anno 2000 in poi si concentrò sulle gare GT con Ferrari e Porsche, aggiudicandosi alcune vittorie di classe. Nel 2010 è stato eletto presidente onorario della Scuderia del Portello, dedicata alla conservazione e preparazione dei modelli sportivi e storici dell'Alfa Romeo.
PalmarèsModifica
- 1963
- 1º Rally Sardegna - Alfa Romeo Giulietta SZ
- 1964
- 1º Bolzano-Mendola - Fiat Abarth 1000
- 1º Trofeo Micangeli - Fiat Abarth 1000
- 1º Trofeo Lumezzane - Fiat Abarth 1000
- 1967
- 3º Campionato Europeo Turismo - Fiat Abarth 1000
- 1968
- 1º Colle di Nizza - Fiat Abarth 1000
- 1º V.Veneto-Cansiglio - Abarth 1000SP
- 1º Coppa Acqua Cerelia - Abarth 1000SP
- 3º 500 km Nürburgring - Abarth 1600SP
- 1969
- 1º GP del Mugello - Abarth 2000
- 1º Campionato Europeo Montaga - Abarth 2000
- 1970
- 1º GP del Mugello - Abarth 2000
- 1º Cesana-Sestriere - Abarth 2000
- 3º 24 ore Daytona - Ferrari 512S
- 4º 1000 km Monza - Ferrari 512S
- 1971
- 1º Imola - Ferrari 512M
- 1º Vallelunga - Abarth 2000
- 1972
- 1º 1000 km di Spa (con Brian Redman) - Ferrari 312 PB
- 1º Targa Florio (con Sandro Munari) - Ferrari 312 PB
- 1º Campionato Europeo Sport 2000
- 1º 500 km Imola - Ferrari 312 PB
- 1º 9 ore Kylami - Ferrari 312 PB
- 6º GP Gran Bretagna - Ferrari 312 B2
- 1º Brescia-Monte Maddalena - Abarth 3000
- 1973
- 2º 1000 km Nürburgring - Ferrari 312 PB
- 2º 24 ore Le Mans - Ferrari 312 PB
- 4º GP Brasile - Ferrari 312 B2
- 4º GP Sudafrica - Ferrari 312 B2
- 7º GP Francia - Ferrari 312 B3
- 7º GP Austria - Ferrari 312 B3·
- 1974
- 1º 1000 km di Monza - Alfa Romeo 33
- 3º GP Presidente Medici - Iso Williams
- 4º GP Italia - Iso Williams
- 6º GP Sud Africa - Iso Williams
- 1975
- 1º 800 km di Digione - Alfa Romeo 33
- 1º 1000 km di Monza - Alfa Romeo 33
- 1º 1000 km di Pergusa - Alfa Romeo 33
- 1º 1000 km del Nürburgring - Alfa Romeo 33
- 1º Targa Florio (con Nino Vaccarella) - Alfa Romeo 33
- 7º Race of Champions - Iso Williams
- 1976
- 2º 500 km Imola - Alfa Romeo 33
- 9º GP Francia - March
- 1977
- 1º 500 km di Digione - Alfa Romeo 33
- 1º Coppa Florio - Alfa Romeo 33
- 1º 2h 30 dell'Estoril - Alfa Romeo 33
- 1º 500 km de Le Castellet - Alfa Romeo 33
- 1º Hockenheim - Alfa Romeo 33 Turbo
- 1978
- 5º GP Adriatico - Chevron B42
- 6º GP Mugello - Chevron B42
- 16º GP Svezia - Merzario A1
- 1979
- 11º Imola F1 - Merzario A4
- 1980
- 7º Donington - Bmw M1
- 8º Avus - Bmw M1
- 9º Pau - Merzario-Bmw M1
- 1985
- 1º Campionato Italiano Prototipi (Lucchini-Merzario)
- 1988
- 2º Pergusa - Symbol LM89
- 2º Varano - Symbol LM89
- 1990
- 3º Imola - Symbol LM90
- 1991
- 3º Varano - Giada T118
- 2º 6 ore Vallelunga - Alfa Romeo 75 V6
- 1992
- 1º Pergusa - Lucchini
- 1993
- 1º Mugello - Osella
- 1994
- 2º Monza - Centenari M1
- 3º Varano - Centenari M1
- 1995
- 1º Vallelunga - Centenari-Alfa
- 1º Imola - Maserati Ghibli
- 1º Estoril - Maserati Ghibli
- 1º Nürburgring - Maserati Ghibli
- 1º Misano - Maserati Ghibli
- 1996
- 1º Monza - Centenari M1
- 1º Mugello - Centenari M1
- 1997
- 1º Vallelunga - Centenari M1
- 1º Donington - Cenetanri M1
- 1º Brno - Centenari M1
- 1º Jarama - Centenari M1
- 1998
- 1º Paul Ricard - Centenari M1
- 1999
- 1º Monza - Tampolli AR
- 1º Spa - Tampolli AR
- 1º 6 Ore Vallelunga - Porsche 996
- 2º Pergusa - Tampolli AR
- 2000
- 1º Misano - Ferrari 355GT
- 2001
- 1º Monza Khumo Euro Gt - Ferrari F355 GT
- 2002
- 1º Barcellona Khumo Euro Gt - Ferrari F355 GT
- 1º Misano - Porsche 996 GT3
- 1º Ledenon - Porsche 996 GT3
- 2003
- 1º Imola - Ferrari F355 GT
- 1º Mugello - Ferrari F355 GT
- 1º Vallelunga - Ferrari F355 GT
- 2004
- 1º 6 ore Vallelunga - Porsche 996 Supercup
- 2005
- 1º Magione - Maserati Gt Light
- 2007
- 1º Adria - Porsche 997 GT3 Cup
- 1º Magione - Porsche 997 GT3 Cup
- 1º Mugello - Porsche 997 GT3 Cup
- 1º Monza - Porsche 997 GT3 Cup
- 2008
- 2º Barcellona - Nissan 350ZCup
- 2009
- 1º Albacete - Nissan 350ZCup
- 1º Alcañiz - Nissan 350ZCup
- 1º Mores - Lotus Exige
- 1º Imola - Lotus Exige
- 2010
- 3º Valencia - Nissan 350ZCup
- 3º Monza - Lotus Exige
- 3º Magny Cours - Lotus Exige
- 3º Spa - Lotus Exige
- 2011
- 1º Valencia - Nissan 350ZCup
- 3º Mugello - Lotus Exige
- 3º Varano - Lotus Exige
- 2º Giro d'Italia - Abarth 500 Assetto Corse
- 2012
- 1º Imola - Lotus Exige
RisultatiModifica
Formula 1Modifica
1972 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Ferrari | 312 B2 | 6 | 12 | 1 | 20º |
1973 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Ferrari | 312 B2 e 312 B3 | 9 | 4 | 4 | Rit | 7 | 7 | Rit | 15 | 16 | 6 | 12º |
1974 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Iso Marlboro | FW | Rit | Rit | 6 | Rit | Rit | Rit | INF | Rit | 9 | Rit | Rit | Rit | 4 | Rit | Rit | 4 | 17º |
1975 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Williams Copersucar[4] |
FW e FW04 FD03 |
NC | Rit | Rit | Rit | NQ | Rit | 11 | 0 | 31º |
1976 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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March Williams[5] |
761 FW05 |
NQ | Rit | Rit | NQ | 14 | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | NP | Rit | Rit | Rit | 0 | 26º |
1977 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Merzario Shadow[6] |
March 761 DN8 |
Rit | NQ | 14 | Rit | Rit | NQ | Rit | NQ | 0 | 41º |
1978 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Merzario | A1 | Rit | NQ | Rit | Rit | NPQ | NPQ | NQ | NC | NQ | Rit | NQ | NQ | Rit | Rit | Rit | NQ | 0 | 34º |
1979 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Merzario | A1, A2 e A4 | Rit | NQ | NQ | Rit | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | 0 | 33º |
Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti/Non class. | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce |
Squalificato | Ritirato | Non partito | Non qualificato | Solo prove/Terzo pilota |
24 Ore di Le MansModifica
Anno | Classe | N° | Gomme | Vettura | Squadra | Co-piloti | Giri | Pos. Assol. |
Pos. di Classe |
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1970 | S 5.0 |
8 | F | Ferrari 512 S Ferrari 5.0L V12 |
Ferrari | Clay Regazzoni | 38 | DNF | DNF |
1973 | S 3.0 |
16 | G | Ferrari 312 PB Ferrari 3.0L Flat-12 |
Ferrari | Carlos Pace | 349 | 2º | 2º |
Formula 2Modifica
Stagione | Team | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | Punti | Pos. |
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1971 | Racing Team IRIS | HOC Rit |
THR | NÜR | JAR NQ |
CRY | ROU NQ |
MAN | TUL | ALB | VAL | VAL | 0 | NC | |||
1974 | Osella | MON | HOC | PAU | SAL | HOC | MUG | KAR | PER | HOC | VAL Rit |
0 | NC | ||||
1975 | Osella | EST | THR | HOC | NÜR | PAU | HOC | SAL | ROU | MUG | PER | SIL Rit |
ZOL | NOG | VAL Rit |
0 | NC |
1976 | Willi Kauhsen Racing Team Osella |
HOC | THR | VAL | SAL | PAU | HOC | ROU | MUG | PER NP |
EST | NOG | HOC NQ |
0 | NC | ||
1977 | Fred Opert Racing Team | SIL | THR | HOC | NÜR | VAL | PAU | MUG | ROU | NOG | PER | MIS Rit |
EST | DON | 0 | NC | |
1978 | ICI Chevron Cars | THR | HOC | NÜR | PAU | MUG 4 |
VAL | ROU | DON | NOG | PER | MIS 5 |
HOC | 3 | 18° | ||
1980 | Merzario | THR Rit |
HOC Rit |
NÜR Rit |
VAL | PAU 9 |
SIL Rit |
ZOL | MUG 16 |
ZAN 17 |
PER NP |
MIS | HOC Rit |
0 | 27° | ||
1981 | Merzario | SIL NQ |
HOC | THR NP |
NÜR Rit |
VAL | MUG | PAU | PER | SPA | DON | MIS | MAN Rit |
0 | NC |
RiconoscimentiModifica
- Casco di bronzo della rivista Autosprint nel 1968
- Premio della combattività dei giornalisti al Gran Premio d'Inghilterra nel 1972
- Campionato Italiano Assoluto di Velocità della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana nel 1973 e 1975[7]
- Premio speciale dell'Autosprint Slot Club Genova nel 1976
- Presidente onorario della Scuderia del Portello dal 2010
- Premio speciale della Scuderia del Lario
- Premio gli automobili dell'Automobile Club di Perugia nel 2013
NoteModifica
- ^ Uno l'ha ottenuto per la posizione in classifica della Classe S 3.0.
- ^ Grandi corse mai dimenticate, di Mario Donnini e Arturo Merzario, Autosprint Collection, Conti Editore, marzo 2018, p. 34
- ^ a b c d Carlo Canzano, Merzario, settant'anni di corsa, in Sportweek, 11 marzo 2013. URL consultato il 6 aprile 2015.
- ^ Con la Fittipaldi nel GP d'Italia.
- ^ Con la Williams dal GP di Germania.
- ^ Con la Shadow nel GP d'Austria.
- ^ Assoluto Di Velocità 1953-2003. URL consultato il 12 novembre.
BibliografiaModifica
- Romano Brusini, Il cowboy delle corse. Arturo Merzario, un campione italiano, Romano Brusini, 2012, ISBN 978-84-615-7134-5.
- Romano Brusini, Tanto di cappello! Cronache di corse leggendarie con Arturo Merzario (PDF), Romano Brusini, 2013.
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Arturo Merzario
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arturo Merzario
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Arturo Merzario, su racing-reference.info, NASCAR Digital Media LLC.
- (EN) Arturo Merzario, su driverdb.com, DriverDB AB.
- Arturo Merzario Fans Club, su arturomerzario.net. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2012).
- Arturo Merzario, su arturomerzario.4000.it. URL consultato il 1º novembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8744155044891072520006 · LCCN (EN) no2019019096 |
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