Ferrovia Genova-Pisa

linea ferroviaria italiana

La ferrovia Genova-Pisa è una delle principali linee ferroviarie italiane, che corre lungo la costa ligure da Genova a Pisa attraversando la Riviera Ligure di Levante e la Versilia.

Genova-Pisa
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioGenova
FinePisa
AttivazioneDal 1861 al 1874
GestoreRFI
Precedenti gestoriSFL (1861-1865)
SFR (1865-1868)
SFAI (1868-1885)
SFM (1885-1905)
FS (1905-2001)
Lunghezza165 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3000 V =
Ferrovie

La linea, interamente a doppio binario, oltre a Genova e Pisa attraversa anche i capoluoghi di La Spezia, Carrara e Massa. Superata Pisa, in direzione sud, la direttrice tirrenica prosegue fino a raggiungere Roma.

Storia modifica

La linea nasce dall'unificazione di due progetti distinti. Il primo riguardava una linea tra Pisa e Massa come espansione del già esistente nodo di Pisa, mentre il secondo era quella che venne chiamata ferrovia ligure. Entrambe le tratte furono concesse inizialmente alle Strade Ferrate Livornesi.

La ferrovia toscana modifica

Tratto Attivazione
Pisa Porta Nuova-Viareggio 15 aprile 1861 [1]
Pisa (staz. Porta Nuova)-Pisa (staz. Leopolda) 10 dicembre 1861
Viareggio-Pietrasanta 12 dicembre 1861
Pietrasanta-Seravezza 1º febbraio 1862
Seravezza-Massa 1º novembre 1862
Massa-Avenza 26 dicembre 1862 [2]
Avenza-Sarzana 15 maggio 1863 [1]
Sarzana-La Spezia 4 agosto 1864
Genova Brignole-Chiavari 23 novembre 1868
Chiavari-Sestri Levante 25 aprile 1870
Genova Piazza Principe-Genova Brignole 25 luglio 1872
Sestri Levante-La Spezia 24 ottobre 1874
Manuale

La prima tratta, tra Pisa Porta Nuova (dal 1939 Pisa San Rossore) e Viareggio (dal 1936 Viareggio Scalo), di 19 chilometri, venne aperta il 15 aprile 1861, seguita, nel dicembre dello stesso anno, dal collegamento con la stazione di Pisa Centrale, verso sud e dalla tratta Viareggio-Pietrasanta, di 10 chilometri, verso nord.

Nel 1862 vengono aperti altri due tratti di linea: il 1º febbraio tra Pietrasanta e Seravezza, di soli 3,5 chilometri, e il 1º novembre quello tra Seravezza e Massa, di 7 chilometri.

La ferrovia ligure modifica

 
La ferrovia in mezzo alle case: una costante della "Tirrenica". ETR.460 in transito a Genova Sturla nel 2000

Il progetto di una ferrovia ligure che unisse Ventimiglia con Massa (e il resto delle ferrovie esistenti nell'Italia centrale) fu deciso con apposita Reale Legge del 27 ottobre 1860, ma la sua realizzazione, a causa dell'impervia costa ligure, si rivelò tra le più difficili e costose del periodo.

Il primo tronco del progetto, di 17 chilometri, tra Massa e Sarzana con la stazione intermedia di Avenza-Carrara, venne aperto in due sezioni: da Massa fino ad Avenza il 26 dicembre 1862[2] e da Avenza a Sarzana il 15 maggio 1863, seguito dalla già più difficoltosa tratta Sarzana-Vezzano Ligure-La Spezia aperta il 4 agosto 1864. Nel 1865 le Strade Ferrate Livornesi, concessionarie della linea, furono assorbite dalle Strade Ferrate Romane (SFR).

 
Opera che illustra il disastro ferroviario tra Avenza e Sarzana, avvenuto nel 1881

Un tratto in particolare del primo tronco, dalla stazione di Avenza fino a quella di Sarzana, venne interessato nell'ottobre del 1881 dal deragliamento di un treno diretto.[3]

Il 23 novembre del 1868 venne aperta la prima parte genovese della linea con l'inaugurazione della tratta, di 36 chilometri, tra Genova Brignole (allora capotronco) e Chiavari, seguita poi dal prolungamento su Sestri Levante, aperto all'esercizio il 25 aprile 1870. Nel frattempo, nel 1869, le SFR, in difficoltà economiche, avevano ceduto la linea alle Strade Ferrate dell'Alta Italia (SFAI).

Il 25 luglio 1872, con l'apertura della galleria traversata, che unisce ancor oggi Genova Brignole e Genova Piazza Principe, la linea esistente fino a Sestri Levante cessò di essere un troncone isolato e venne collegata alla linea diretta oltre Appennino, ma soprattutto alla linea per Ventimiglia che nel frattempo era stata già completata.

Sestri Levante-La Spezia modifica

 
Treno con E.656.004 a Corniglia nel 1987; sullo sfondo i resti del tracciato abbandonato in occasione del raddoppio

Questo fu il tratto che presentò le maggiori difficoltà dell'intero progetto. La ferrovia doveva correre per lunghi tratti (e in alcuni lo fa tuttora) a contatto con il mare e doveva seguire la tortuosità della costa per ridurre il più possibile il numero e la lunghezza delle gallerie.
Anche le inclementi condizioni meteorologiche dell'inverno del 1872 crearono problemi a causa di smottamenti e violente mareggiate, che richiesero di realizzare varianti in corso d'opera. Inoltre, essendo lunghi tratti della costa inaccessibili da terra, si doveva ricorrere al trasporto dei materiali via mare e quindi le condizioni meteo marine erano determinanti per la durata dei lavori.

Finalmente il 22 luglio 1874 la tratta fu attivata e con essa la linea poteva dirsi conclusa. Quest'ultimo tratto di linea fu veramente rivoluzionario poiché fece cessare l'isolamento dei piccoli paesi della costa ligure di Levante, tra cui le famose Cinque Terre, che finalmente disponevano di un collegamento diretto con il resto del mondo.
Solamente in questo tratto erano state perforate 51 gallerie per un totale di oltre 28 chilometri sui 44 totali e costruiti 23 ponti per una lunghezza totale di quasi un chilometro.

Ovviamente, a causa delle penalizzanti condizioni orografiche del territorio e delle difficoltà realizzative incontrate, la linea era stata costruita tutta a binario unico; il raddoppio fu concluso solamente nei primi mesi del 1970 con l'apertura dell'ultima tratta tra Framura e Monterosso, tratto che comprendeva anche le nuove stazioni di Levanto e Bonassola.

Elettrificazione modifica

La linea Genova-La Spezia venne elettrificata in due fasi:

Caratteristiche modifica

[4][5][6][7][8] Stazioni e fermate 
 
per Ventimiglia, per Asti, per Torino e per Tortona
     
     
galleria San Rocco
     
0+000 Genova Piazza Principe * 1860 16 m s.l.m.
 
0+095 gallerie Traversata Vecchia e Nuova (2.002 / 2.027 m)
 
2+097 / 2+122
 
2+542 Genova Brignole * 1905 14 m s.l.m.
     
DL Genova Brignole
         
per Gavette/Macelli (AMGA)
         
         
     
Genova Terralba
 
3+920 galleria San Martino (1.401 m)
 
5+321
     
variante * 1915
     
5+551 Sturla / Genova Sturla † 1915 / * 1915 20 m s.l.m.
     
Via Tabarca † 1915 / galleria Rossi
     
(4+378) Lojolo † 1915[9] / gallerie Lamba Doria e Spinola
     
 
7+111 Genova Quarto dei Mille 15 m s.l.m.
 
Pietrarugia * 11/01/1892[10][11] † 1916[9]
 
Giuncate
     
variante * 1922
     
Genova Via Argiroffo
     
9+140 Quinto / Genova Quinto al Mare 20 m s.l.m.
     
 
9+981 Genova Via Cattaneo † 1948[12]
 
10+791 Genova Nervi 15 m s.l.m.
 
Genova Sant'Ilario (fine passante di Genova)
 
12+922 Bogliasco 27 m s.l.m.
 
13+818 Pontetto 30 m s.l.m.
 
Pieve di Sori
 
15+086 Pieve Ligure * 1922 31 m s.l.m.
 
galleria Sori
 
16+236 Sori * 1868 † 1921
 
16+463 Sori * 1921 27 m s.l.m.
 
16+812 galleria De Franchi (1.464 m)
 
18+276
 
18+601 Mulinetti 23 m s.l.m.
 
20+022 Recco 22 m s.l.m.
 
21+XXX Priaro † 1981 27 m s.l.m.
 
21+744 Camogli-San Fruttuoso 31 m s.l.m.
 
21+932 galleria Ruta (3.086 m)
 
25+009
 
San Lorenzo
 
26+818 Santa Margherita Ligure-Portofino 19 m s.l.m.
 
galleria Santa Margherita
 
San Michele di Pagana
 
galleria San Michele
 
29+193 Rapallo 6 m s.l.m.
 
32+804 Zoagli 22 m s.l.m.
 
33+925 galleria Delle Grazie (2.164 m)
 
36+089
 
37+654 Chiavari 4 m s.l.m.
 
39+856 Lavagna 5 m s.l.m.
 
42+340 Cavi 5 m s.l.m.
 
43+214 galleria Sant'Anna (1.026 m)
 
44+240
     
variante * 1925
     
45+118 Sestri Levante 1870 / 1925 6 m s.l.m.
     
 
48+043 Riva Trigoso 19 m s.l.m.
     
variante * 1932
     
48+890 raccordo Fincantieri / galleria Vallegrande (4.007 m)
     
Riva Trigoso (vecchia, * 1888[13])
     
galleria Lardea (460 m)
     
galleria di Vallegrande (2.550 m)
     
     
52+897 gallerie della Secca e di Monteleone (235, 185 m)
     
53+280 Moneglia 1874 / 1932 19 m s.l.m.
     
galleria del Castello di Moneglia
     
54+236 galleria 1ª de Barbieri / Rospo (1.600 / 2.533 m)
     
     
56+769 galleria 2ª de Barbieri (156 m)
     
(57+XXX) 57+091 Deiva / Deiva Marina 13 m s.l.m.
     
torrente Derva
     
raccordo Framura cava Fornaci
     
57+389 galleria Picchi (2.336 m)
     
Deiva Spiaggetta
     
     
     
     
59+725
     
 
gallerie Framura I e II
 
60+558 Framura 13 m s.l.m.
     
variante * 1970
     
60+789 galleria Monte Brino (2.528 m)
     
63+317
     
63+476 Bonassola 1874 / 1970 11 m s.l.m.
     
63+676 galleria Rossola (2.560 m)
     
66+236
     
66+402 Levanto 1874 / 1970 9 m s.l.m.
     
66+734 galleria Mesco (3.327 m)
     
 
70+061
 
 
70+711
70+381
Monterosso 11 m s.l.m.
     
variante * anni '60
     
     
galleria Cappuccini
     
 
71+011 galleria Monterosso / Ruvano (2.568 m)
 
73+579
 
73+607 Vernazza 14 m s.l.m.
 
 
73+628 / 74+243 gallerie Guvano e Guvano/Macereto (2.812 / 2.197 m)
     
     
sbocco galleria Vernazza
     
gallerie Macereto e Corniglia
     
76+440
     
 
76+837 Corniglia 13 m s.l.m.
     
     
76+985 galleria Manarola (1.621 m)
     
     
 
78+606
 
78+804
78+712
Manarola 18 m s.l.m.
 
 
79+474 Riomaggiore 18 m s.l.m.
 
79+717 gallerie Fossola (pari) e Biassa (dispari) (1.761 / 5.156 m)
 
81+478 fine galleria Fossola
 
81+523 inizio galleria Biassa (pari) (3.834 m)
 
85+357 / 84+864 fine galleria Biassa (pari / dispari)
 
86+504 confine compartimentale RFI Genova-Firenze
     
per l'Arsenale di La Spezia
 
86+162
172+462
La Spezia Centrale 20 m s.l.m.
 
galleria dei Cappuccini
 
171+549 La Spezia Scalo
 
 
DL La Spezia Migliarina * 1926
 
169+661 La Spezia Migliarina 23 m s.l.m.
     
169+061 Bivio Dorgia
 
 
 
Marcantone * 27/06/1901[14] † 1/07/1937[15] 19 m s.l.m.
 
 
 
         
La Spezia Marittima
     
167+500 Cà di Boschetti 31 m s.l.m.
   
 
   
gallerie Termine d'Arcola e Botto
 
 
 
 
 
 
164+896 Vezzano Ligure 33 m s.l.m.
     
Fornola
 
 
 
galleria Fornola
   
 
 
 
162+721 Bivio/PC Arcola * 1999
         
161+646 Arcola * 1864 18 m s.l.m.
         
160+677 variante * 1911
         
159+851 Romito Magra 14 m s.l.m.
         
galleria di San Genesio (650 m)
         
CSG
         
159+410 ponti di San Genesio - fiume Magra
         
Autostrada A12 - Strada europea E80
         
   
 
 
   
158+007 per Parma / per Santo Stefano di Magra
 
157+495 Sarzana * 1863 17 m s.l.m.
 
154+000 San Lazzaro 16 m s.l.m.
 
151+594 Luni * 1885 16 m s.l.m.
 
confine Liguria-Toscana
 
 
 
147+226 per Carrara e ferrovia Marmifera
     
     
per Marina di Carrara (FMC)
         
tranvia Carrara-Marina di Carrara * 1915 † 1955
     
146+997 Carrara-Avenza * 1862 18 m s.l.m.
     
raccordo FS-FMC
         
146+773 per Fiorino (FMC)
 
146+770 torrente Carrione
     
raccordi Vulcania, Du Borck e Montecatini / Calciocianamide
     
146+335 raccordi della Zona Industriale Apuana * 1938 † 1992
 
 
 
raccordo Cementerie Apuane / Fibronit
     
         
         
144+095 asta Breda * 1938 † ?
 
 
 
 
 
 
   
         
raccordi della Zona Industriale Apuana * 1938
 
143+439 Massa Zona Industriale * 1938
 
fiume Frigido
         
tranvia di Massa † 1933
     
140+271 Massa Centro * 1862 31 m s.l.m.
 
137+116 Montignoso * 1916 † 1990 15 m s.l.m.
 
133+099 Forte dei Marmi-Seravezza-Querceta 9 m s.l.m.
         
tranvie della Versilia † 1936
     
129+646 Pietrasanta 12 m s.l.m.
     
tranvia litoranea di Viareggio † 1944
 
124+364 Camaiore Lido-Capezzano * 1949[16] 8 m s.l.m.
 
Autostrada A12 - Strada europea E80
         
tranvia per Camaiore
     
Canale Burlamacca
         
120+090 Viareggio * 1936 / tranvia litoranea di Viareggio 8 m s.l.m.
     
118+760 Viareggio Scalo * 1861 † 1994 8 m s.l.m.
     
Fervet / scalo della sabbia
     
per Lucca e Firenze
     
raccordo balipedio MM
     
per torbiera di Torre del Lago
 
114+014 Torre del Lago Puccini 8 m s.l.m.
 
105+939 Migliarino Pisano † 2003[17] 11 m s.l.m.
 
fiume Serchio
 
Autostrada A12 - Strada europea E80
 
100+930 Pisa FM Campaldo
 
 
 
   
per Lucca
 
100+133 Pisa San Rossore * 1846 3 m s.l.m.
 
99+672 deviatoio La Spezia / Lucca
 
fiume Arno
 
 
 
ferrovia Pisa-Tirrenia-Livorno † 1960
 
 
 
tranvia Pisa-Marina di Pisa † 1932
     
98+607 deviatoio Navicelli, per Livorno (via Tagliaferro)
     
per Livorno e per Pisa Aeroporto
     
97+872 Pisa Centrale / Stazione Leopolda * 1871 4 m s.l.m.
     
     
per Firenze
         
per Livorno (via "collodoca")
 
per Vada
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

La linea è interamente a doppio binario, con scartamento ordinario da 1435 mm, ed elettrificata alla tensione di 3000 V in corrente continua.

La circolazione è gestita e controllata con sistema di comando e controllo (SCC) di RFI, la società del Gruppo Ferrovie dello Stato responsabile della gestione dell'infrastruttura, che supervisiona la circolazione ferroviaria dal posto centrale di Pisa per il tratto che va da Civitavecchia fino a Sestri Levante (circa 420 chilometri) e dal posto di Genova Teglia per il tratto da Sestri Levante al nodo di Genova.

Percorso modifica

Lasciata la stazione di Genova Brignole, la ferrovia percorre il territorio del levante cittadino che lascia solo in corrispondenza dell'ex fermata di Sant'Ilario. Il paesaggio, caratterizzato dal transito fra ville, costa e scogliere, rimane pressoché immutato lungo tutto l'arco del Golfo Paradiso, fino a Camogli-San Fruttuoso.

 
Convoglio di carrozze Casaralta in transito a Deiva Marina

Oltrepassato il promontorio di Portofino, la linea segue il Golfo del Tigullio servendone le località turistiche, da Santa Margherita Ligure fino a Riva Trigoso. Inizia da qui il tratto ligure autorizzato alle maggiori velocità, grazie al raddoppio a monte della linea eseguito in tempi più recenti.

La linea attraversa quindi le località da Moneglia a Monterosso, da dove ha inizio il tratto di attraversamento delle Cinque Terre, con lunghe gallerie ed improvvisi scorci sul Mar Ligure. La zona presenta, fra un borgo e l'altro, caratteristiche scogliere a strapiombo che hanno reso celebre questo tratto di ferrovia.

Dalla stazione di La Spezia Centrale il paesaggio muta radicalmente e la linea si porta nell'interno raggiungendo, superati i bivi per il porto e la ferrovia Pontremolese, la piana di Luni, ultima propaggine della Liguria.

In territorio toscano la linea percorre le provincie di Massa e Carrara e di Lucca, mantenendosi quasi al centro della piana formatasi nei secoli fra la catena delle Alpi Apuane e la costa. In tale tratta erano un tempo numerose le intersezioni e gli interscambi con l'esteso sistema di tranvie extraurbane che comprendeva la tranvia Carrara-Marina di Carrara, quella di Massa, la cosiddetta "litoranea di Viareggio" e la Viareggio-Camaiore.

Raggiunta Viareggio si supera il bivio per Lucca e Firenze, fino ad oltrepassare il Serchio; ormai entrati nella piana pisana, si arriva a Pisa San Rossore. Tale impianto presenta un'atipica disposizione del fabbricato viaggiatori, disposto nel triangolo formato dalla diramazione della ferrovia per Lucca; in occasione della costruzione del fabbricato che avrebbe dovuto ospitare l'SCC, poi spostato in altra sede, furono rinvenuti i resti dell'antico porto di epoca romana. Poco distante si accede alla nota piazza dei Miracoli, con la sua torre pendente. Utilizzata per il ricovero del materiale per lavori all'armamento ferroviario da parte della ditta CEMES, è ancora presente a nord della stazione la rimessa che ospitava il treno reale quando il sovrano italiano dimorava nella tenuta di San Rossore.

Il viadotto ferroviario sull'Arno marca l'imminenza della fine della linea in corrispondenza della stazione di Pisa Centrale.

Dati tecnici modifica

Ha un andamento altimetrico prettamente lineare, con ascesa dallo 0 al 7 per mille (grado di prestazione dal 1º al 8º) e con grado di frenatura che oscilla dal Ia al III.[4][5]

I tracciati abbandonati modifica

Da Genova a La Spezia modifica
 
Genova Quinto: le vestigia della galleria ferroviaria di via Gianelli

Rimangono diverse vestigia dei tratti dismessi in conseguenza dei raddoppi effettuati nell'ambito di Genova negli anni dieci e a partire dagli anni trenta nel tratto Sestri Levante-La Spezia.

Nel capoluogo ligure sono tuttora visibili parte dei manufatti come una porzione del ponte sul rio Vernazza a Sturla o un casello lungo via Gianelli a Quinto.

Nel tratto compreso fra Deiva Marina e Riva Trigoso le gallerie ferroviarie sono state adattate per la circolazione stradale a senso unico alternato regolato da semafori; due tronchi di pista ciclabile Ciclopedonale Maremonti sul vecchio sedime ferroviario sono stati invece realizzati fra Levanto e Bonassola e tra Bonassola e la stazione di Framura.

Da La Spezia a Pisa modifica

L'unica variante di tracciato realizzata nel tratto da Pisa a La Spezia fu quella tra Sarzana e Arcola, tra il 1908 e il 1911. Il percorso originario, a binario unico, si diramava dalla stazione di Sarzana alla chilometrica 158+007,71, scavalcando il fiume Magra con il ponte poi demolito e attraversando un monte con una galleria di 650 m e di raggio di curvatura di 350 m per poi reinnestarsi dopo una lunga controcurva nella linea preesistente poco prima di Arcola, in corrispondenza della progressiva chilometrica 160+677,12. Sia il ponte che la galleria prendevano il nome dal monte San Ginesio.[18][19]

Si scelse di realizzare un nuovo tracciato in variante a causa delle precarie condizioni delle opere d'arte, il ponte sul Magra e la galleria, e delle limitazioni strutturali che erano connesse al vecchio tracciato: il problema principale era infatti il ponte di San Ginesio, concepito per ospitare un solo binario e non predisposto per il raddoppio, oltre al fatto che si sarebbe dovuto realizzare una nuova galleria parallela a quella esistente, in curva e già in cattive condizioni.[18]

Il nuovo ponte, edificato tra il 1º giugno 1908 e terminato definitivamente nel dicembre 1910, venne realizzato per ospitare i due nuovi binari di linea, larghezza della sede m, 13 luci da 25 m ciascuna.[20] Il 14 e 15 marzo 1911 si effettuarono le visite propedeutiche all'apertura del nuovo tracciato, che avvenne il 1º aprile 1911.[21]

La variante venne costruita in due sezioni e 4 lotti: il primo (la prima sezione) fra le chilometriche 164.886,53 e 160.677,12 dell'importo di 594 000 lire, il secondo (la seconda sezione) comprendente il ponte sul Magra costato 2 300 000 lire, il terzo relativo alla costruzione dell'impalcatura metallica al sottovia per la strada provinciale Sarzana-Spezia dell'importo di 38 000 lire e il quarto e ultimo per il rafforzamento del rilevato a monte verso La Spezia del costo di 32 000 lire.[21]

Traffico modifica

Fin dalla sua attivazione, la ferrovia Genova-Pisa fu interessata da un consistente traffico in virtù del suo carattere di linea principale per i collegamenti dell'area ligure-piemontese, con la Toscana, la Lombardia ed il sud Italia.

Servizi a lunga percorrenza modifica

 
Treno EC Cisalpino in transito a Genova Quinto nel 2007

Tradizionalmente percorsa dai grandi treni espressi Torino-Roma, la ferrovia Tirrenica ha visto la presenza sia di servizi regolari che di treni periodici e turistici provenienti dai valichi con la Francia e la Svizzera. Fra i treni più prestigiosi si ricordano l'espresso letti e cuccette Palatino o il Rapido Tirreno, o ancora il Genova Sprint, svolto dapprima con elettromotrici ALe 601, poi con l'ETR 300 Settebello[22].

Nel 1989 l'attivazione di un nuovo orario cadenzato da parte delle FS portò all'istituzione di una serie di treni Intercity sulla linea, che comportarono la diminuzione delle relazioni dirette oltre Roma[23].

Nel 2010 la linea fu interessata dalla circolazione dei primi treni a lunga percorrenza privati[24], a cura della società Arenaways, poi fallita.

Servizi regionali modifica

 
Per soddisfare l'elevata domanda proprio in Liguria sono state messe in servizio le prime carrozze a 2 piani nei primi anni Ottanta del XX secolo.

La particolare disposizione dei centri costieri, soprattutto nell'area ligure, favorì fin dall'inizio l'istituzione di servizi omnibus a corto raggio per il collegamento di paesi e frazioni.

Tali servizi si dimostrarono particolarmente preziosi sia nella città di Genova, grazie alla presenza di numerosi caselli e fermate, sia nella zona delle Cinque Terre, priva di collegamenti stradali.

Dopo la riforma che in Italia vide il passaggio alle Regioni delle competenze sui trasporti locali, il trasporto ferroviario regionale si è attestato su due principali gruppi di servizi, entrambi svolti da Trenitalia:

  • treni regionali di tipo suburbano che gravitano su Genova ed hanno quali capolinea principali Genova Nervi e Recco, treni regionali che si attestano a Sestri Levante, treni regionali veloci Genova-La Spezia e treni regionali Sestri Levante-La Spezia (servizi per le Cinque Terre) nell'ambito del contratto di servizio con la Regione Liguria;
  • treni regionali La Spezia-Pisa, La Spezia-Firenze e Pontremoli-Firenze (dalla linea Pontremolese), nell'ambito del contratto di servizio con la Regione Toscana (servizi "Memorario"). A essi si aggiungono talora corse provenienti da Milano o Bergamo (ex Freccia della Versilia), sempre attraverso la linea Pontremolese, dirette a Pisa.

Servizi merci modifica

Dopo la riforma che a partire dal 2001 portò alla liberalizzazione del trasporto merci su ferro, sono diverse le imprese ferroviarie che hanno stipulato contratti di trazione con spedizionieri ed operatori logistici. In particolare, sulla ferrovia Genova-Pisa hanno circolato o circolano regolarmente treni di Trenitalia Cargo, poi Mercitalia Rail (traffici generati dal porto di Genova), DB Cargo Italia (traffico Rho-Scarlino), FuoriMuro (traffici passanti sulle due Riviere liguri), Oceanogate (traffici generati dal porto della Spezia), Del Fungo Giera (impresa cessata – poi Rail One e in seguito Compagnia Ferroviaria Italiana – , traffici da Genova e Livorno), Rail Cargo Carrier Italia (fino al 2011) e Serfer (traffici sporadici).

Note modifica

  1. ^ a b Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 10 luglio 2021.
  2. ^ a b Marcello Bernieri, I TRENI. Dalla prima "vaporiera" alla Marmifera di Carrara, Carrara, Società Editrice Apuana, marzo 2011, pp. 54-55, ISBN non esistente.
  3. ^ Ministero dei lavori pubblici e Direzione Generale delle Strade Ferrate, Relazione statistica sulle costruzioni e sull'esercizio delle strade ferrate italiane per l'anno 1881, su trenidicarta.it, 1882, p. 462. URL consultato il 7 luglio 2021 (archiviato il 9 luglio 2021).
  4. ^ a b Genova-La Spezia: Fascicolo Linee 77, sez. 7.3.
  5. ^ a b La Spezia-Pisa: Fascicolo Linee 99, sez. 6.1.3.
  6. ^ Altimetria e località da: Quadro 50 Modane-Torino-Alessandria-Genova-Pisa-Livorno-Roma (JPG), su web.tiscali.it/lcartello/, 28 settembre 1975, p. 199. URL consultato il 3 settembre 2021.
  7. ^ Rivista tecnica delle ferrovie italiane. Secondo semestre 1934, su trenidicarta.it, Roma, p. 344 (del PDF), tavola XI. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  8. ^ Stagni.
  9. ^ a b Aldo Padovano, Il giro di Genova in 501 luoghi, su google.it, 2016, p. 484. URL consultato il 12 agosto 2021.
  10. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, su trenidicarta.it, 1892, p. 755. URL consultato il 12 agosto 2021.
  11. ^ Bollettino dei trasporti e dei viaggi in ferrovia, su google.it, 1891, p. 135. URL consultato il 12 agosto 2021.
  12. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Ordine di Servizio n. 10, 1948.
  13. ^ Monitore delle Strade Ferrate e degli interessi materiali, anno XXI, n. 7, 18 febbraio 1888, p. 102, https://www.trenidicarta.it/archivi/assets/pdf/2/Monitore_delle_strade_ferrate_e_degli_in_1888.pdf.
  14. ^ Giornale militare. Parte prima, su google.it, Roma, Voghera Enrico, 1901, p. XIV. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  15. ^ Ministero delle Comunicazioni, Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su trenidicarta.it, Roma, p. 190. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  16. ^ Ordine di Servizio n. 67 del 1949
  17. ^ Impianti FS, in "I Treni", anno XXIV n. 252 (ottobre 2003), p. 8. ISSN 0392-4602 (WC · ACNP)
  18. ^ a b Rivista tecnica delle ferrovie italiane, p. 23.
  19. ^ Rivista tecnica delle ferrovie italiane, tavola III (p. 604 PDF).
  20. ^ Rivista tecnica delle ferrovie italiane, p. 25.
  21. ^ a b Rivista tecnica delle ferrovie italiane, p. 26.
  22. ^ "Genova Sprint" sulla Tirrenica, op. cit.
  23. ^ Notizia su I treni, n. 90, febbraio 1989, p. 7.
  24. ^ Marco Minari, Arenaways è partita, in I treni, n. 332, dicembre 2010, p. 13.

Bibliografia modifica

  • Rivista tecnica delle ferrovie italiane, su trenidicarta.it, Roma, Collegio Nazionale degli Ingegneri Ferroviari Italiani e amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato, 15 gennaio 1913. URL consultato il 1º novembre 2021.
  • Pier Luigi Landi, Intorno a un progetto di strada ferrata da Livorno a Genova (1856-1857), in Nuova rivista storica, 1972, fasc. III-IV, pagine 376-388.
  • Franco Castiglioni, Cinque Terre, una ferrovia in "I Treni Oggi" n. 47 (febbraio 1985), p. 25.
  • Marcello Cruciani, Meno fermate per la Tirrenica, in "I Treni Oggi" n. 98 (novembre 1989), p. 17.
  • Egisto Umberto Borghini, La strada ferrata da Porta ai Quercioli. Un tratto della linea Pisa-La Spezia, Edistudio, Pisa, 1992.
  • Bruno Blasi, Roberto Colasanti, "Genova Sprint" sulla Tirrenica in "I Treni Oggi" n. 125 (aprile 1992), p. 14.
  • Adriano Betti Carboncini, La ferrovia ligure, in "I Treni Oggi" nn. 126 e 127 (maggio e giugno 1992).
  • Franco Castiglioni, Gallerie delle Cinque Terre in "I Treni" n. 186 (ottobre 1997), p. 34.
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  • Associazione Toscana Treni Storici, 1905-2005 Cento anni di FS in Toscana, Pegaso, Firenze, 2005.
  • Corrado Bozzano, Roberto Pastore, Claudio Serra, Tra mare e monti da Genova alla Spezia, Nuova Editrice Genovese, Genova, 2010. ISBN 978-88-88963-38-9
  • Alessandro Mandelli, Ferrovia delle Cinque Terre in Tutto treno & storia, n. 23, aprile 2010, p. 28.
  • Alessandro Mandelli, Trifase alle Cinque Terre in Tutto treno & storia, n. 24, novembre 2010, p. 22.
  • Alessandro Mandelli, Da Sestri a La Spezia in Tutto treno & storia, n. 25, ottobre 2011, p. 46.
  • Tipografi della camera dei Deputati, Atti del Parlamento italiano, sessione del 1861, tipografia Eredi Botta, Torino, 1861.
  • Alessandro Mandelli, La litoranea ligure di Levante, in I Treni, n. 369, aprile 2014, pp. 14-21.
  • Giorgio Stagni, Da Sestri Levante a Framura, su stagniweb.it, 2006. URL consultato il 1º novembre 2021.

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