Ferdinando III di Castiglia

re di Castiglia e León

Ferdinando Alfonso, detto il Santo (Fernando o Fernán in spagnolo[2]; Zamora, 5 agosto 1201[3]Siviglia, 30 maggio 1252), noto come il "re delle tre religioni" per l'armonia che era riuscito a creare tra cristiani, ebrei e musulmani, fu re di Castiglia (1217 - 1252) e di León (1230 - 1252).

Ferdinando III di Castiglia
Ferdinando III di Castiglia e León in una miniatura del XIII secolo
Re di Castiglia
Stemma
Stemma
In carica1º luglio 1217 –
30 maggio 1252
PredecessoreBerengaria
SuccessoreAlfonso X
Re di León
In carica24 settembre 1230 –
30 maggio 1252
PredecessoreAlfonso IX[1]
SuccessoreAlfonso X
Nome completoFernando Alfonso
Altri titoliRe di Galizia
Re di Toledo
Re dell'Estremadura
NascitaPaleas de Arriba, Zamora, 5 agosto 1201
MorteSiviglia, 30 maggio 1252 (50 anni)
SepolturaCattedrale di Siviglia
Casa realeAnscarici
PadreAlfonso IX di León
MadreBerenguela di Castiglia
ConsortiElisabetta Hohenstaufen
Giovanna di Dammartin
FigliAlfonso
Federico
Ferdinando
Eleonora
Berengaria
Enrico
Filippo
Sancho
Manuele
Maria (di primo letto)
Ferdinando
Eleonora
Luigi
Simone
Giovanni (di secondo letto)
ReligioneCattolicesimo
San Ferdinando di Castiglia
San Fernando di Castiglia dipinto da Bartolomé Esteban Murillo
 

Re di Castiglia e di León

 
NascitaZamora, 5 agosto 1201
MorteSiviglia, 30 maggio 1252
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione31 maggio 1655 dal papa Alessandro VII
Canonizzazione4 febbraio 1671 dal papa Clemente X
Ricorrenza30 maggio
Patrono diFamiglia reale spagnola, ingegneri, Siviglia, Diocesi di San Cristóbal de La Laguna, Università di La Laguna, San Ferdinando di Puglia

Biografia modifica

Origine modifica

Era il figlio del re del León Alfonso IX, e della sua seconda moglie Berenguela di Castiglia.[4][5][6][7] I suoi nonni paterni erano Ferdinando II di León e Urraca del Portogallo mentre quelli materni erano Alfonso VIII di Castiglia ed Eleonora Plantageneta. In realtà non è certa la sua città natale: da una parte, alcune fonti collocano la sua nascita a Zamora, mentre altre la collocano a Bolaños de Calatrava, una città che era stata concessa dal nonno Alfonso VIII di Castiglia a sua madre, dopo la vittoria nella battaglia di Las Navas de Tolosa.

Infanzia modifica

 
Armi unite della Castiglia e del León, usata per la prima volta da Ferdinando III

A Peleas de Arriba, una cittadina tra Zamora e Salamanca, c'era un ostello fondato da un religioso di nome Martin Zamorano Cid, per aiutare i viandanti e pellegrini sulla Via de la Plata. Ferdinando nacque in quel luogo, mentre i genitori erano accampati nella boscaglia quando si stava creando un percorso da Salamanca a Zamora.

Nel 1204 il papa Innocenzo III annullò il matrimonio dei suoi genitori, a causa del loro grado di parentela. Esauriti tutti i ricorsi contro il papa, sua madre ritornò alla corte di suo padre, con tutti i suoi figli, tranne Ferdinando, che restò alla corte del padre a León.

Dopo la prematura morte del re Alfonso VIII di Castiglia nel 1216, salì al trono suo figlio Enrico, ma a causa della sua minore età, Berenguela presiedette la reggenza[3]. Tuttavia, Alvaro Núñez de Lara usurpò il potere reale e conquistò diversi castelli. Berenguela cercò sostegno in Gonzalo Rodríguez Girón, signore di Frechilla e maggiordomo maggiore del Re, e si rifugiò nel suo castello ad Antillo Campos. Tuttavia, questo posto venne assediato da Lara e perciò Berenguela chiese l'aiuto di suo figlio che le mandò un esercito di 1500 uomini, facendola fuggire da Lara[3].

Re di Castiglia modifica

Sempre nel 1214, in ottobre, il fratello di Berenguela Enrico I, di circa dieci anni, salì sul trono di Castiglia e la reggenza fu affidata alla sorella che dovette affrontare un periodo di scontri con Alvaro Nuñez de Lara, della potente famiglia dei Lara.

Alla morte di Enrico, nel 1217, la successione toccò a Berenguela, che rinunciò quasi immediatamente al trono in favore del proprio figlio Ferdinando, che dal León si trasferì in Castiglia divenendo così il nuovo re di Castiglia come Ferdinando III[5].

Suo padre Alfonso IX ambiva alla corona di Castiglia, perché nipote di Alfonso VII di Castiglia e anche per il suo diritto di marito nei riguardi di Berenguela. Appoggiato dalla famiglia Lara e dagli altri nobili castigliani che avevano governato per conto di Enrico I di Castiglia, dichiarò guerra al figlio, Ferdinando, non riconoscendolo re di Castiglia.

Non essendo riuscito a conquistare la Castiglia Alfonso IX, nel 1218, fu costretto a patteggiare una tregua con l'ex moglie Berenguela, dove Alfonso si impegnò a non portare più guerra alla Castiglia e nel contempo però diseredò il figlio Ferdinando della corona del León.

 
Mappa politica della penisola iberica nel 1360.

Il 30 novembre 1219 Ferdinando, a Burgos, si sposò con Elisabetta Hohenstaufen (detta Beatrice di Svevia alla corte di Castiglia) figlia del duca di Svevia e re di Germania Filippo di Svevia (1179-1208, figlio di Federico Barbarossa) e di Irene Angelo (1181-1208, figlia dell'imperatore di Costantinopoli Isacco II Angelo) e, rimasta orfana, educata alla corte del cugino, il re di Sicilia Federico II.

Nel 1220 Ferdinando ottenne dal papa Onorio III il permesso di pagare i maestri della Scuola di Palencia, la più antica della penisola iberica (che ebbe però breve durata, dal 1175 al 1250), con un quarto dei proventi destinati alla manutenzione dei fabbricati di proprietà ecclesiastica.

Ferdinando si dedicò allora alla Reconquista, combinando abilmente le azioni diplomatiche con interventi bellici che sfruttavano le discordie esistenti tra i diversi pretendenti al trono almohade. Nel 1225 attaccò la regione di Cordova, dove occupò alcune città tra cui Andújar, poi, tra il 1227 e il 1228, si alleò con il califfo almohade, Abū al-ʿAlāʾ Idrīs al-Maʾmūn, e quando quest'ultimo venne detronizzato da una insurrezione mandò in Maghreb un esercito in suo soccorso e, nel 1229, al-Maʾmūn riebbe il trono. In cambio Ferdinando ottenne un insediamento in Maghreb. Suo padre, il re di León, Alfonso IX, morì nel 1230 e lasciò il regno alle figlie di primo letto, Sancha e Dolce, che salirono al trono insieme, con l'appoggio della nobiltà, mentre il clero e l'aristocrazia erano contrari, avrebbero preferito che il regno di León fosse riunificato alla Castiglia di Ferdinando III.

L'accordo fu raggiunto dalle due ex mogli di Alfonso IX, Berenguela e Teresa del Portogallo, che a nome dei rispettivi figli, firmarono il Tratado de las Tercerías, dove dietro un cospicuo indennizzo la due regine abdicarono a favore del fratellastro, che, finalmente e definitivamente poté riunire sotto un'unica corona i regni di León e di Castiglia[5].

Nel 1235 rimase vedovo e il 20 novembre 1237 sposò, a Burgos, l'erede delle contee di Aumale e di Ponthieu Giovanna di Dammartin (1220-16 marzo 1279), figlia di Simone de Dammartin, conte d'Aumâle e di Maria, contessa di Ponthieu[5].

Nel 1236 conquistò la città di Cordova[5]; nel 1241 il re di Murcia, Muhammad ibn Ali chiese aiuto a Ferdinando, offrendo in cambio il vassallaggio del suo regno; Ferdinando accettò e la Murcia, da Alicante ad Alhama fu soggetta al regno di Castiglia[5].

Tra il 1243 e il 1245 Ferdinando III assieme al re d'Aragona, portò a termine l'occupazione del territorio valenziano e vennero stabiliti i limiti territoriali con il Trattato di Almizra del 1244, firmato da Giacomo I e il figlio di Ferdinando, Alfonso (futuro Alfonso X di Castiglia) per delimitare le aree di espansione sul territorio musulmano compreso tra la Corona di Castiglia e la Corona di Aragona, che confermava il trattato, del 1179, siglato tra Alfonso VIII di Castiglia ed Alfonso II d'Aragona, a Cazorla. Le terre a sud della linea Biar-Villajoyosa rimasero nelle mani castigliane (incluso il Regno di Murcia), mentre il regno di Valencia, che sarebbe spettato all'Aragona, venne consegnato definitivamente agli aragonesi solo dopo il 1305 con i trattati di Torrellas ed Elche, quando sul trono sedeva già Giacomo II.

Nel 1245 il sultano di Granada Muhammad ibn Nasr chiese un aiuto militare a Ferdinando, ed in cambio gli cedette la città di Jaén (1246)[5] e gli promise un contingente di soldati musulmani per la conquista cristiana dell'Andalusia. Sempre nel 1246 per commemorare le sue conquiste fondò l'Ordine della Concordia investendo 154 cavalieri tra i più nobili di Spagna. Nel 1247 occupò Carmona e, mentre la flotta cristiana al comando dell'ammiraglio castigliano Raimondo Bonifaz distruggeva la flotta musulmana che difendeva il Guadalquivir, poté assediare Siviglia che, dopo circa quindici mesi di resistenza, cadde il 22 dicembre 1248[5].

Dopo Siviglia caddero Medina-Sidonia, Arcos, Cadice, Sanlucar e tutte le altre città a sud della capitale. Riconquistato tutto il territorio dell'Andalusia, eccetto il Sultanato di Granada e un territorio del sud ovest nei pressi di Huelva, Ferdinando progettò una spedizione in Nordafrica, per eliminare qualsiasi possibilità di reazione da parte dei musulmani[5].

 
Copertina di una edizione del Liber Iudiciorum del 1600.

Mentre stava preparando la programmata spedizione, e trattava per avere l'appoggio del re d'Inghilterra Enrico III[5], però Ferdinando morì a Siviglia il 30 maggio del 1252[5], e con lui terminò il periodo delle grandi conquiste dei territori musulmani. Gli succedette il figlio Alfonso X di Castiglia, detto il Saggio. Fu inumato a Siviglia nella Cattedrale.

Diede impulso alle Scuole di Estudio General del Reino de León che suo padre Alfonso IX, tra il 1218 e il 1220, aveva fondato a Salamanca, e che poi suo figlio Alfonso il Saggio avrebbe chiamato Universidad.

Ordinò la pubblicazione di un codice (Sentenario) che non aveva forza di legge ma che preparò la strada alle grandi riforme di suo figlio, Alfonso il Saggio.

Il papa Clemente X, nel 1671, canonizzò Ferdinando III, noto come il "re delle tre religioni", primo re spagnolo elevato alla gloria degli altari.

Patronati modifica

San Ferdinando è il patrono della città di Siviglia e di varie città spagnole. È anche patrono dell'Arma del Genio dell'Esercito spagnolo.[8]

Dopo la costituzione nel 1819 della Diocesi di San Cristóbal de La Laguna, chiamata anche Diocesi di Tenerife (Isole Canarie), san Ferdinando è il compatrono di questa e della cattedrale diocesana come stabilito dalla bolla di papa Pio VII.[9] Questo perché questa diocesi dipende dall'arcidiocesi di Siviglia, la cui capitale ha per patrono. San Ferdinando è anche il patrono della Università di La Laguna, dal momento che questa istituzione è stata fondata con il nome di Università letteraria di San Fernando.

È anche patrono di un paese italiano in provincia di Barletta-Andria-Trani chiamato appunto San Ferdinando di Puglia, cui statua è presente nell'altare maggiore della Chiesa Madre, la festa patronale si festeggia il 30 maggio. In Calabria è patrono San Ferdinando (Italia), cittadina fondata dopo la bonifica del diciottesimo secolo voluta dai regnanti Borbone. Una statua lignea è presente nell'altare maggiore della Chiesa principale.

Matrimoni modifica

Primo Matrimonio modifica

Nel novembre 1219 nel Monastero di San Zoilo di Carrión de los Condes, situato nella provincia di Palencia, sposò Beatrice di Svevia, figlia di Filippo di Svevia e di Irene Angelo. Ebbero dieci figli:[5][6][10]

Secondo Matrimonio modifica

Nel 1237 sposò Giovanna di Dammartin. Ebbero cinque figli:[5][6][10]

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alfonso VII di Castiglia Raimondo di Borgogna  
 
Urraca I di León  
Ferdinando II di León  
Berengaria di Barcellona Raimondo Berengario III di Barcellona  
 
Dolce I di Provenza  
Alfonso IX di León  
Alfonso I del Portogallo Enrico di Borgogna, conte del Portogallo  
 
Teresa di León  
Urraca del Portogallo  
Mafalda di Savoia Amedeo III di Savoia  
 
Mahaut d'Albon  
Ferdinando III di Castiglia  
Sancho III di Castiglia Alfonso VII di Castiglia  
 
Berengaria di Barcellona  
Alfonso VIII di Castiglia  
Bianca Garcés di Navarra García IV Ramírez di Navarra  
 
Margherita de l'Aigle  
Berenguela di Castiglia  
Enrico II d'Inghilterra Goffredo V d'Angiò  
 
Matilde d'Inghilterra  
Eleonora d'Inghilterra  
Eleonora d'Aquitania Guglielmo X di Aquitania  
 
Aénor di Châtellerault  
 

Iconografia modifica

Regno di León
León
 

Garcia I
Ordoño II
Fruela II
Figli
Alfonso IV
Figli
Ramiro II
Ordoño III
Figli
Sancho I
Figli
Ordoño IV
Ramiro III
Figli
  • Ordono
Bermudo II
Figli
Alfonso V
Figli
Bermudo III
Sancha I con Ferdinando I
Figli
Alfonso VI (deposto, nel 1072, per pochi mesi, da Sancho II)
Figli
Urraca I
Figli
Alfonso VII
Ferdinando II
Figli
Alfonso IX
Figli
Sancha II e Dolce I
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Cappella nella cattedrale di Siviglia modifica

Note modifica

  1. ^ Alfonso IX aveva lasciato il regno alle due figlie Sancha e Dolce, che però, con il Tratado de las Tercerías (11 dicembre 1230), rinunciarono ai propri diritti in favore del fratellastro Ferdinando.
  2. ^ Fernando o Fernán in asturiano, in aragonese e in basco, Fernando o Fernão in portoghese e in galiziano e Ferran in catalano, Ferdinandus in latino.
  3. ^ a b c A. Richard Javier, Fernando III Cruzado y Santo, Absalon Ediciones, 2011, ISBN 978-84-939070-1-3.
  4. ^ Berenguela di Castiglia era figlia del re di Castiglia Alfonso VIII e di Eleonora Plantageneta
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Dinastie reali di Castiglia
  6. ^ a b c (EN) Casa d'Ivrea-genealogy
  7. ^ (DE) Alfonso IX genealogie mittelalter Archiviato il 18 settembre 2008 in Internet Archive.
  8. ^ Ceuta reúne por San Fernando a los Ingenieros con más solera
  9. ^ Patrimonio e historia de la antigua Catedral de La Laguna.
  10. ^ a b (DE) Ferdinando III genealogie mittelalter Archiviato il 26 maggio 2010 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

  • Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pp.865–896
  • Hastings Rashdall, Le università medievali, in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pp.657–704
  • Ferdinando Maccono, Vita di S. Ferdinando III: re di Leone e di Castiglia: (1198 (?) - 1252), pag. 253, S. Lega Eucaristica, Milano, 1924

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN315084318 · ISNI (EN0000 0000 8959 7747 · SBN LO1V471095 · BAV 495/32667 · CERL cnp00404202 · ULAN (EN500372577 · LCCN (ENno2002113012 · GND (DE119146193 · BNE (ESXX1149573 (data) · BNF (FRcb11956753v (data) · J9U (ENHE987007280525405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80158694