Angri

comune italiano

Angri è un comune italiano di 34 043 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania.

Angri
comune
Angri – Stemma
Angri – Bandiera
Angri – Veduta
Angri – Veduta
Veduta di Angri dal Chianiello (monti Lattari)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoCosimo Ferraioli (liste civiche) dal 15-6-2015 (2º mandato dal 21-9-2020)
Territorio
Coordinate40°44′35″N 14°34′10″E / 40.743056°N 14.569444°E40.743056; 14.569444 (Angri)
Altitudine32 m s.l.m.
Superficie13,77 km²
Abitanti34 043[1] (31-7-2023)
Densità2 472,26 ab./km²
Comuni confinantiCorbara, Lettere (NA), San Marzano sul Sarno, Sant'Antonio Abate (NA), Sant'Egidio del Monte Albino, Scafati
Altre informazioni
Cod. postale84012
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065007
Cod. catastaleA294
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 175 GG[3]
Nome abitantiangresi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Angri
Angri
Angri – Mappa
Angri – Mappa
Posizione del comune di Angri all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Angri fa parte dell'Agro Nocerino - Sarnese, immediatamente a ridosso dell'area vesuviana e dei comuni che fanno parte della città metropolitana di Napoli. Insieme al Comune di Scafati forma un'unica conurbazione con i comuni dell'hinterland napoletano. Il territorio comunale va dalla base dei monti Lattari, lungo i quali si sviluppa la penisola sorrentina, al cuore della Valle del Sarno, in una delle zone più fertili d'Italia.

Clima modifica

Il clima è mite. La vicinanza del mare fa sì che vi sia un clima mediterraneo tipico del meridione italiano. La stagione invernale e quella estiva sono caratterizzate da clima umido e fresco. Spesso si presentano precipitazioni che possono durare fino a qualche settimana, poi le giornate diventano solari.

Origini del nome modifica

Il primo nome usato anticamente per chiamare Angri fu Angra, che significava acqua stagnante o acquitrino; questo toponimo è ancora utilizzato in una zona periferica antica della Città, denominata Paludicella.

Secondo alcuni studiosi, il nome di Angri potrebbe derivare anche da altre denominazioni più antiche, tra le quali figurano:

  • Anger: Ancra, Angara o Angre (cfr. la Tabula Peutingeriana: copia documento pergamenaceo del XII-XIII secolo di un'antica carta romana raffigurante ab antiquo le vie dell'Impero romano), toponimo che sta ad indicare i terreni coltivati lungo le sponde di un fiume o un di un affluente dello stesso (v. Sarno);
  • Angarius: animale da traino o campestre;
  • Angarium: stazione o luogo ove stazionavano i cavalli per essere ferrati o cambiati;
  • Angrivari: popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Cesare, poi sottomesse a Roma.

Nel Medioevo alla città venne cambiato nuovamente il nome, in Ancharia, nella lingua volgare locale dell'epoca, poiché tale nome si addiceva di più al luogo e voleva indicare la fertilità delle campagne e della vegetazione che, all'epoca, si estendevano dalle pendici dei monti Lattari fino alle sponde del fiume Sarno, dove si sviluppava. Infine il nome di Ancharia venne registrato e compare per la prima volta nel Codex Diplomaticus Cavensis (cfr.) dell'856, che si conserva ancora nell'archivio dell'abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni.[4]

Storia modifica

Nei pressi della Città di Nuceria - Alfaterna (nota nel XXI secolo come Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Angri e Sant'Antonio Abate), fu combattuta la battaglia dei Monti Lattari, anche conosciuta come battaglia del Vesuvio (poiché la prima fase dello scontro fu combattuta proprio presso il vulcano), che si svolse nell'ottobre del 552 durante la guerra gotica. Essa fu decisiva per la sconfitta dei Goti e l'affermazione dell'Impero romano d'oriente in Italia. La battaglia fu combattuta fra il generale, dell'Impero Romano d'Oriente, Narsete e l'ultimo re dei Goti, Teia il quale la perse e con essa anche la sua vita. Infine in una località nota come Pizzauto (Pozzo dei Goti) si dice che ci siano gli scheletri di alcuni soldati goti, gettati lì dai vincitori, ove è situata la Grancia di San Giacomo del XV secolo. Ad Angri inoltre, è stata intitolata una strada col nome de Goti in epoca moderna.

Nel 1290 il re Carlo II d’Angiò assegnò in feudo la Terra d'Angri a Pietro Braherio o de Braheriis.

Il conte Giovanni Zurolo (1382-1440) difese strenuamente la Terra d'Angri all'alba del 24 settembre 1421 dalle soldatesche di Andrea Fortebraccio, meglio noto come Braccio Forte da Montone, durante le "Lotte dinastiche" avvenute nel Regno di Napoli tra angioini e aragonesi, per la successione al Trono di Napoli tra Alfonso V d'Aragona e Luigi III d'Angiò, schierandosi a favore di quest'ultimo, cioè del re francese,[5] cui dopo estenuanti assalti subì il cruente assedio — con l'assalto al Castello, un tempo ornato da torri e mura fortificate munite di porte — da parte del capitano di ventura Andrea Forte Braccio da Montone al servizio di Alfonso V d'Aragona a cui aveva chiesto aiuto la sovrana Giovanna II d'Angiò-Durazzo contro il predetto Luigi III d'Angiò e ai suoi fedelissimi proseliti. La cittadella fortificata di Angri resistette ai vari assalti dalle truppe mercenarie, al comando di Braccio Forte da Montone, e dopo l'ultimo assalto (del 24 settembre 1421) al Castello irruppero nelle mura fortificate entrando in città ed effettuarono saccheggi e devastazioni, mentre i militi e i popolani delle città viciniori, come Pagani e Nocera dei Pagani (oggidì, Nocera Inferiore - SA), deposero subito le armi appena seppero della disfatta ovvero della presa d'Angri.[6][7][8]

Tra settembre e ottobre del 1425, a seguito dell'intervento della regina Giovanna II d'Angiò-Durazzo, il feudo di Angri venne ripristinato a favore del feudatario il conte Giovanni Zurolo. Lo stesso signore feudale il 26 luglio 1436 fondò, su una preesistente chiesetta o cappella angioina (eretta da Carlo II d'Angiò nel 1288 circa) con annesso ospizio della Carità della seconda metà del XIII secolo (vulgo Maria Vergine della Carità, detta della Pietà, poi Santa Maria Annunziata detta l'Annunziatella), la chiesa della SS. Annunziata di Angri con attiguo ex monastero Domenicano.

Il 26 giugno del 1428 (cfr. Diploma Reale, rilasciato in Castel Capuano - Napoli il 31 agosto del 1428 da Giovanna II d'Angiò-Durazzo ed inviato al feudatario della Terra d'Angri Giovanni Zurolo), appellato come "il giorno del riscatto", periodo pedissequo ai precitati fatti del 1421-25. Questi gli eventi (1421-25, 1428-36) a cui è legata la manifestazione storica-rievocativa, "Palio Storico Città di Angri", patrocinata dal Comune che si svolge nel mese di settembre di ogni anno.

Il suo maggiore fasto è riconducibile al XVII e al XVIII secolo, periodo in cui regnarono i principi Doria (1613-1806), che elevarono il feudo al rango di Principato. I Doria detennero il feudo sino all'abolizione del feudalesimo. Fecero erigere numerosi monumenti ancora esistenti e visitabili. Di particolare interesse il castello di stile vanvitelliano, con logge sovrapposte a scale a tenaglia in pietra nera.

Dal 1806 al 1860 è stata capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie.

Ad Angri è sorta la prima casa della congregazione delle suore di San Giovanni Battista, fondata il 26 settembre 1878 da sant'Alfonso Maria Fusco. La congregazione delle suore di San Giovanni Battista, inizialmente voluta dal fondatore con il nome di "Le nazarene", derivante da Gesù di Nazareth, è stata successivamente ride nominata come "congregazione delle suore di San Giovanni Battista" (battistine) ed è diffusa in tutto il mondo. La prima giovane, Maddalena Caputo, di Angri, fu l'animatrice e la sostenitrice dell'opera insieme ad altre tre giovani del paese. La sera del 25 settembre del 1878 le suore si ritirarono in poche stanze e il 26 settembre, di mattina, sant'Alfonso Maria Fusco, celebrò la santa messa su un misero altare di legno. Il patrimonio iniziale della casa, fu di sole 5 lire. Le quattro giovani vivevano in povertà, sostenendosi insieme alle prime orfanelle con il lavoro dei telai.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stata capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.

Con la creazione del comune di Pompei, Angri perse la frazione di Bagni in favore del comune di Scafati perché il comune di Scafati dovette cedere alcuni territori all'allora nascente comune di Pompei, in prossimità degli scavi archeologici. Angri ottenne però una nuova frazione, che era Sant'Egidio del Monte Albino ma la perse appena venne elevata al rango di comune autonomo.

Con la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica Italiana Angri è diventata un comune autonomo.

 
Lo stemma di Angri dell'Universitas Terrae Angrie.

Simboli modifica

Stemma e gonfalone modifica

Il Comune ha un proprio stemma, troncato da una fascia di argento: nella parte superiore d'azzurro a tre monti di verde, la parte inferiore di colore rosso pieno; lo scudo è sormontato da una corona turrita di colore oro e circondato da una corona intrecciata di foglie di alloro e rovere; al disotto un nastro con la scritta: Universitas Terrae Angriae. Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Statua lignea di San Giovanni Battista modifica

Nonostante la statua del santo patrono San Giovanni Battista sia inerente alla religione cattolica e al folklore locale, è diventata nel corso dei secoli un emblema unico della città angrese, rappresentando la fede dei suoi abitanti.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Chiesa di San Benedetto da Norcia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Benedetto (Angri).

Secondo le fonti ufficiali, la chiesa risalirebbe al secolo VII[9]. Venne eretta inizialmente in puro stile gotico. Le sue dimensioni iniziali erano più piccole di come le si possono osservare oggi.[10]

La chiesa si presenta al suo interno con una ripartizione di tre navate, sulle quali si possono ammirare le antiche colonne che reggevano la vecchia chiesa. Le opere artistiche custodite al suo interno sono un prezioso polittico e una pala d'altare attribuite a Cristoforo Scacco e datate 1503.[11]

Collegiata di San Giovanni Battista e congrega di Santa Margherita modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Collegiata di San Giovanni Battista (Angri).

La collegiata di San Giovanni Battista costruita a partire dal 1180, e intitolata inizialmente a sant'Angelo (san Michele Arcangelo) è la chiesa madre di Angri.

Al suo interno conserva opere di Simone da Firenze e di Angelo Solimena e la statua lignea ed il busto argenteo di San Giovanni Battista, patrono della città.

Cappella di San Nicola di Bari modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cappella di San Nicola di Bari (Angri).

La cappella gentilizia venne fatta costruire su proposta del nobile angrese Riso De Risi nel 1321, dedicandola a san Nicola di Bari, dopo che egli si appropriò delle terre dove sorge la struttura religiosa. Dal nome del nobile derivò il toponimo rimasto invariato nel tempo di borgo Risi.[12][13]

Cappella di San Giuda Taddeo apostolo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cappella di San Giuda Taddeo apostolo (Angri).

L'edificio con annessa intestata Cappella gentilizia, già Cappella del Purgatorio poi De Angelis, risale tra il XV e il XVII secolo.

All'interno della sontuosa Cappella si conservano diverse opere artistiche, tra cui: una Pala d'Altare raffigurante la Vergine Maria posta nel mezzo tra san Giuda Taddeo Apostolo e san Gaetano Thiene, opera pittorica commissionata all'epoca dai proprietari della cappella al rinomato pittore italiano Carlo Rosa da Giovinazzo, ab antiquo attivo a Napoli; una processionale statua lignea raffigurante San Giuda Taddeo con il tipico medaglione sul petto (trattasi di una discreta copia, in quanto l'originale ottocentesco venne trafugato nel 2015) che reca impresso il Cristo; una statua del 1865 raffigurante l'Angelo Custode con il Bambino Gesù, fatta commissionare da don Alfonso Maria Fusco, già Beato poi Santo, periodo in cui fondò l'Oratorio presso i locali attigui alla Cappella.[14][15]

 
Facciata, in stile architettonico vanvitelliano, della chiesa SS. Annunziata con attiguo ex convento, già ospizio di Carità, dei frati predicatori domenicani, sita nella omografa piazza, secoli XIII-XV.

Chiesa della Ss.ma Annunziata e dell'ex convento dei frati Domenicani modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Santissima Annunziata (Angri).

La chiesa della Ss. ma Annunziata, con annesso ex convento (già ospizio di Carità) dei frati predicatori Domenicani, fu fondata il 26 luglio 1436su una preesistente chiesetta/cappella del XIII secolo cui edificata per volontà di Carlo II d'Angiò (1254-1309) sotto il titolo di Maria Vergine della Carità vocatus della Pietà poi Santa Maria Annunziata detta l'Annunziatella — dal conte Giovanni Zurolo (1382-1440) signore feudale della Terra d'Angri.[16] Nella seconda metà del XVIII secolo[17] furono eseguiti significativi lavori di consolidamento e restaurazione della chiesa con l'annesso ex convento domenicano (già ospizio di Carità). Difatti nel 1775, data scolpita sul portale d'ingresso di detto convento, ultimati i predetti lavori, la chiesa Ss. ma Annunziata si presentava ab antiquo in elegante stile architettonico barocco napoletano "vanvitelliano", come del resto si presenta ancora oggi nella sua interezza sontuosa.

Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (Angri).

La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sorge sui resti di un antico tempio romano dedicato alla dea Venere ma venne edificata solo in epoca medioevale.

Ogni 3 febbraio nella chiesa si celebra la ricorrenza della festività religiosa di san Biagio poiché vi è una sua antica statua dopo le consuete celebrazioni liturgiche, vi si svolge un antico rituale dove i credenti si fanno ungere la gola con l'olio santo[non chiaro] (poiché il santo è anche il protettore della gola) e vi è la successiva consumazione dei panini benedetti, una variante diversa rispetto a quella di altre città dove si venera il santo durante la sua ricorrenza dove, si consumano anche dolci e panettoni con la sua immagine.[18]

Venne completamente ristrutturata in puro stile barocco nel '700. All'interno della chiesa è conservata un'antica pala d'altare, si tratta di un'opera bizantina, raffigurante la Madonna di Costantinopoli.[19]

Nel 1975, venne riformata la facciata della chiesa e la porta esterna della sagrestia.[20]

 
Chiesa e Congrega di Santa Caterina di Alessandria Vergine e Martire sita in Piazza Don Enrico Smaldone, già Piazza Trivio, sec. XV.

Chiesa e congrega di Santa Caterina di Alessandria vergine e martire modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria (Angri).

La collegiata sorge in piazza Don Enrico Smaldone, ex piazza Trivio.[21] Non si conosce l'anno preciso di fondazione della chiesa ma le prime notizie risalgono al XV secolo.[22] Era risaputo che esisteva un oratorio chiamato con il nome spogliaturo (spogliatoio), dove i confratelli della congrega si cambiavano d'abito per le celebrazioni delle messe.

Sempre nel XV secolo i confratelli della congrega fondarono il primo ospedale dell'agro nocerino-sarnese, per ricoverare e curare i poveri e gli ammalati bisogni del città e dei dintorni e anche per alloggiare i pellegrini.[22] L'ospedale della congrega è stato operativo fino all'avvento della Repubblica Napoletana, agli inizi dell''800, poiché il governo della repubblica incamerò tutti i suoi beni.[22]

Nel Seicento la congrega istituì anche un monte di pietà che concedeva piccoli prestiti in denaro ai suoi confratelli e a chiunque si trovasse in difficoltà economiche. All'inizio della sua attività, il Monte di Pietà della congrega non richiedeva alcun interesse sul denaro prestato ai confratelli e ai bisognosi ma, poco tempo dopo, tutti i prestiti finanziati vennero corrisposti ad un moderato interesse.[22] Grazie a tutti gli utili generati dalle sottoscrizioni dei richiedenti, nel 1685[22] si fondò un'istituzione, il Pio Monte dei Morti, per suffragare con celebrazioni di sante messe le anime dei morti.

Alle ore 04:00 del mattino, del giorno 30 novembre del 2017, si staccò a causa del forte vento e del maltempo, una campana che si trovava all'interno del campanile, fortunatamente quando cadde non provocò vittime e né danni.[23][24]

Il giorno 7 maggio di mattina, è stata installata una nuova campana in sostituzione della precedente.

Ogni 25 novembre si celebra la memoria liturgica di santa Caterina d'Alessandria e la festa nella piazza don Enrico Smaldone, attigua alla congrega.

 
Facciata della chiesa di Santa Maria del Carmine con il sagrato, sita in Corso Vittorio Emanuele II, sec. XV.

Chiesa di Santa Maria del Carmine ed ex convento dei frati carmelitani modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria del Carmine (Angri).

La chiesa venne fatta erigere nel 1611 dai nobili di Angri su proposta dei frati carmelitani[non chiaro] insieme ad un loro convento, situato in località Camaldoli di Angri.[25] Tale località ha cambiato nome e il convento dei frati carmelitani non esiste più perché è andato distrutto in una data imprecisata e non fu più ricostruito.[26] Nella chiesa fin dal Seicento è custodita una pala d'altare raffigurante la Madonna bruna.

La chiesa venne ristrutturata interamente nel Settecento nello stile barocco.[26] All'esterno della chiesa vennero aggiunti due campanili in stile dorico. La chiesa venne inoltre arricchita di opere tra le quali: un dipinto settecentesco di forma ovale, incastonato nella volta e raffigurante la Madonna assunta, quadri con Santa Lucia e San Benedetto e tre statue di Sant'Aniello di Napoli, Santa Lucia e la Vergine del Carmelo, quest'ultima datata al 1718.[27]

Nell'Ottocento la facciata della chiesa venne arricchita da un affresco.[28]

Durante il terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980, la parte superiore della facciata della chiesa venne distrutta, con la perdita dell'affresco ottocentesco e la chiesa subì anche altri danni sia all'esterno che all'interno.[25] [26] il distacco della facciata uccise 9 persone del paese e ne ferì altre.

Il 23 novembre del 2003 è stata posta in piazza Annunziata, dal comune di Angri, una lapide commemorativa per tributare omaggio alle 9 persone uccise sotto la chiesa di Santa Maria del Carmine.[29]

Dopo il terremoto dell'80 (terremoto dell'Irpinia del 1980) la chiesa venne chiusa alle funzioni religiose per un lungo periodo di tempo e, successivamente, venne ristrutturata sia all'interno che all'esterno.

Nel 2005 un'ala della chiesa prese fuoco ma si bruciarono solo le tre statue dei santi riposte al suo interno,[30] con perdita degli originali abiti settecenteschi.

Ogni 20 luglio si celebra la festa religiosa e la processione per le strade di Angri della statua della Madonna custodita all'interno della chiesa.[31]

In un locale annesso alla chiesa è presente anche una confraternita nata insieme alla fondazione della chiesa e che prende il nome dal santuario.[32] In un altro locale connesso alla chiesa è presente anche un centro Caritas.

Cappella dei Santi Cosma e Damiano modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cappella dei Santi Cosma e Damiano (Angri).

La cappella dei Santi Cosma e Damiano ha origini quattrocentesche e sorge inglobata in un antico edificio situato nel centro storico della città di Angri. Attualmente la cappella si trova inglobata all'interno di un antico palazzo settecentesco. Accessibile solo dal piano terra dello stabile è situata nella strada più antica della città ovvero via di mezzo.

La chiesetta sorse per volontà del nobile Baldassare Pisacane e per questo motivo la cappella venne chiamata anche con il cognome del fondatore Pisacane ma successivamente, anche con quello della nobile famiglia dei Montevergine che la ottennero con diritto di patronato.

 
Facciata della diruta chiesetta di Santa Maria delle Grazie sita in Via Crocifisso, sec. XIX.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Angri).

L'antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie o Madonna delle Grazie è una piccola chiesa, con una stanza, che sorge nelle campagne di Angri, in via del Maio. Al suo interno vi è oltre alla stanza delle cerimonie, la stanza connessa della sagrestia, posta vicino al suo unico ingresso principale, visibilissima anche dall'esterno dell'edificio. La sua costruzione dell'edificio è stata voluta dalla famiglia Montefusco nel XIX secolo. La Madonna delle Grazie alla quale è dedicata la chiesetta, è stata dichiarata protettrice delle Manifatture Cotoniere Meridionali (MCM) nel 1830 (anno di fondazione delle industrie nel suolo angrese).[33]

Nel 2013 è stata lanciata una petizione per il recupero e la ristrutturazione della chiesetta perché, attualmente versa in stato di abbandono da circa un ventennio.[34]

La chiesa si presenta di modeste dimensioni, sopra alla sua facciata era presente una piccola campana in ferro battuta con affissa una croce, ora mancante perché trafugata dai ladri il 24 agosto del 2020.[35][36]

Chiesa della Madonna della Pace modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Madonna della Pace (Angri).

La chiesa della Madonna della Pace, chiamata anche Regina Pacis,[37] ha tale nome perché venne fatta erigere come ringraziamento dei cittadini di Angri verso la Madonna per la fine della prima guerra mondiale.[38] Venne fatta erigere dopo la creazione di un'edicola votiva con una statua della Madonnina, ad opera di don Vincenzo del Pezzo, reduce del primo conflitto mondiale e nipote di sant'Alfonso Maria Fusco. Molti abitanti del posto vollero la creazione di questa chiesa anche perché in quella zona di Angri non ne esistevano altre e si trovava molto distante dalle altre chiese del centro cittadino. Tra il 1923 e il 1925 al posto dell'edicola votiva venne eretta la nuova chiesa con le offerte dei cittadini angresi e con l'aiuto degli abitanti, soprattutto della zona locale. Fu consacrata nel 1926 dall'allora monsignor Romeo e divenne parrocchia ufficialmente il 5 aprile del 1953 su ordinazione ecclesiale del vescovo Fortunato Zoppas.[39]

Chiesa di San Francesco d'Assisi con il convento annesso dei frati francescani modifica

La chiesa sorge attigua al convento dei frati minori, che è connesso alla chiesa. Si trova nella stessa via della cappella di San Nicola di Bari e del convento delle suore compassioniste serve di Maria.

La chiesa è a tre navate con un unico altare maggiore. Lungo la parete di sinistra dell'aula della chiesa, vi è una porta realizzata nello stesso tempo in cui vennero fondati questi due edifici, per connettere il convento dei frati minori direttamente alla chiesa.

È stata ristrutturata in tempi moderni e ospita le statue di San Francesco d'Assisi e di Santa Chiara d'Assisi in cartapesta e tre mosaici raffiguranti ancora San Francesco d'Assisi, posti uno a destra e l'altro a sinistra delle pareti laterali mentre quello in alto è posto sull'altare maggiore.

Ogni 4 ottobre viene celebrata la memoria liturgica del santo al quale è dedicata la chiesa e viene svolta anche una piccola festa del casale attiguo.

Altre architetture religiose modifica

  • Ex cappella gentilizia della famiglia Nocera in via Tenente Roberto Fontanella;
  • Ex grancia Certosa di San Giacomo di Capri in Pizzaguto o Pizzauto;
  • Ex monastero Domenicano attiguo alla chiesa della Santissima Annunziata;
  • Ex monastero (collegio) della congregazione del Santissimo Redentore;
  • Cappella dedicata a Sant'Alfonso Maria Fusco sita nella congregazione madre di Angri;
  • Cappella privata delle suore di San Giovanni Battista;
  • Cappella Martin situata nella villa Serena, ex Città dei Ragazzi, attualmente Cittadella della Carità;
  • Congregazione delle suore di San Giovanni Battista;
  • Monastero dell'ordine dei frati minori.

Architetture civili modifica

Ad Angri vi sono diverse architetture civili, palazzi nobiliari, industrie dismesse che ricordano il passato economico industriale fiorente della seconda metà del '900 della città.

 
Castello e Palazzo Doria di Angri, situati nell'omografa Piazza.

Palazzi nobiliari modifica

  • Castello e Palazzo Doria d'Angri;
  • Palazzo Canzolini;
  • Palazzo D'Amelio;
  • Palazzo Fusco;
  • Palazzo Montefusco, XIX sec., oggigiorno disabitato;
  • Ex palazzo nobiliare Dei Risi, abbattuto per fare spazio alle Manifatture Cotoniere Meridionali - MCM.[40]

Architetture civili dismesse modifica

  • Città dei Ragazzi, divenuta Serena, attualmente appellata Cittadella della Carità;
  • Ex Manifatture Cotoniere Meridionali - MCM;

Monumenti, lapidi, statue ed edicole sacre modifica

Vi sono: edicole votive, lapidi, monumenti, statue e tempietti sacri presenti in tutto il territorio angrese.

Monumenti e statue modifica

Busto e lapide marmorei della famiglia nobiliare Cajazzo modifica

Nel nuovo cimitero è presente un busto e una lapide marmorea nel loculo della famiglia Cajazzo, a Francesco Cajazzo è dedicata anche una strada di Angri, dove sorge il loro antico palazzo nobiliare con tanto di stemma gentilizio sul portone d'ingresso.

 
Monumento ai caduti angresi, sia della Grande Guerra che della Seconda Guerra mondiale, presente in piazza Doria, vicino al castello omologo.
Monumento ai caduti di Angri modifica

Il monumento ai caduti angresi, sia della Grande Guerra - W1 che della Seconda Guerra Mondiale - W2, sito in Piazza Doria, adiacente all'omografo Castello. Alla base si erge un angelo in bronzo che brandisce una spada ornato da vestigia belliche, tra cui un soldato che impugna, con mano sinistra, la bandiera del Regno d'Italia, mentre con l'altra, sorregge un civile esanime.

Monumento alla Vergine Immacolata modifica

Il monumento alla Vergine Immacolata si presenta con una colonna in pietra con sopra la statua della madonna anch'essa in pietra, venne posto in piazza Don Enrico Smaldone, sotto di esso vi è una lapide indicante la missione dei padri redentoristi del 1954, dopo il quale la cittadinanza angrese fece erigere il monumento religioso.

Statua di San Padre Pio modifica

Nel 1997 è stata posta una statua in metallo di San Padre Pio da Pietrelcina in piazza Annunziata, vicino alla ex fontana piazzale, su volere dei fedeli angresi, la targa indica che l'autore è lo scultore Antonio Januaro.

Statua di San Benedetto da Norcia modifica

La statua è stata affissa durante il grande giubileo del 2000. Essa ha una lapide ferrea posta nella parte frontale del piedistallo, nella quale vi è scritto che il popolo di Angri ringrazia san Benedetto da Norcia per la sua protezione secolare. La statua rappresenta San Benedetto da Norcia con la pastorale impugnata nella mano sinistra e con la destra in atto di benedizione verso il popolo che arriva in chiesa, per terra alla sua destra è presente un corvo su un libro che ha nel suo becco un pezzo di pane, sta a indicare un miracolo nel quale questo animale avvertì il santo del cibo avvelenato con cui il monaco Fiorenzo tentò di assassinarlo.[41]

Statua del Beato e attualmente Sant'Alfonso Maria Fusco modifica

È stato posto nel 2001 un monumento a Sant'Alfonso Maria Fusco sulla vecchia fontana dismessa, viene rappresentato il santo insieme a dei bambini, poiché il santo sacerdote in tutta la sua vita li ha accuditi insieme alla congregazione delle suore da lui fondato (suore di San Giovanni Battista).

Statua di Don Enrico Smaldone modifica

Il 22 ottobre 2011 è stata posta una statua Don Enrico Smaldone nella piazza omologa, ex piazza Trivio, fondatore della città dei Ragazzi di Angri, istituto di studio e aiuto dei giovani poveri e disagiati locali e delle città limitrofe del XX° secolo.

Lapidi e lastre viarie modifica

Lapide in pietra dedicata al brigadiere Gioacchino D'Anna modifica

E' stata dedicata una strada e apposte dal comune di Angri successivamente due lapidi in pietra bianca, applicate all'esterno di abitazioni civili, a ricordo, di Gioacchino D'Anna, militare italiano, brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, insignito di Medaglia d'oro al valor civile e di Medaglia d'argento al valor militare (entrambe alla memoria). Entrambe le lapidi riportano la data di morte del brigadiere, l'8 settembre 1975, mentre svolgeva il suo dovere.

 
Lastra in terracotta a rilievo raffigurante Sant'Alfonso De' Liguori, con sottostante lapide marmorea recante l'epigrafe dedicata l' 11 dicembre 1988, a cura del Comune di Angri, nel secondo centenario della sua morte 1787-1987, situata in Corso Italia.

Lastra in terracotta a rilievo raffigurante Sant'Alfonso De' Liguori modifica

Lastra in terracotta a rilievo raffigurante Sant'Alfonso De' Liguori, con sottostante lapide marmorea recante l'epigrafe dedicata l' 11 dicembre 1988, a cura del Comune di Angri, nel secondo centenario della sua morte 1787-1987, in Corso Italia.

Lapide in pietra ad Arnaldo Mussolini modifica

All'interno dei giardini pubblici, sulla destra dell'ingresso principale, è possibile osservare due lapidi in pietra, una è dedicata ad un tale Enzo, di cui non si conosce il cognome e l'esatta identità, e un'altra lapide posta lì vicino è dedicata al giornalista Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.

Lapide in pietra dedicata all'ex sindaco angrese Giovanni Alfano modifica

All'interno del castello Doria sono presenti una lapide in pietra su un muro interno dedicato alla commemorazione dell'ex sindaco di Angri Giovanni Alfano e per le opere fatte verso la comunità della sua città durante il suo mandato.

Lapide in pietra dedicata all'allora beato (attualmente santo cittadino) Alfonso Maria Fusco modifica

Nel castello Doria ma dal lato opposto alla lapide dedicata all'ex sindaco angrese Giovanni Alfano, vi è un'altra lapide dedicata a Sant'Alfonso Maria Fusco, fondatore della congregazione delle suore di San Giovanni Battista, della sua beatificazione e del suo 113º anniversario della sua ordinazione sacerdotale.

 
Lapide in pietra indicante la casa in cui visse il canonico Don Pasquale Pannone, storico e chierico locale, posta all'ingresso della sua abitazione in Via Zurlo, nel giorno della sua sessantesima ricorrenza della dipartita, datata 5 novembre 2020.
Lapide in pietra dedicata allo storico e canonico angrese Don Pasquale Pannone modifica

In via Zurlo è stata apposta una lapide in pietra indicante la casa in cui visse il canonico don Pasquale Pannone, storico e chierico locale, posta all'ingresso della sua abitazione, nel giorno della sua sessantesima ricorrenza della dipartita, datata 5 novembre 2020, dai suoi parenti.[42][43]

Lapide in pietra ad Arnaldo Mussolini modifica

All'interno dei giardini pubblici, sulla destra dell'ingresso principale, è possibile osservare due lapidi in pietra, una è dedicata ad un tale Enzo, di cui non si conosce il cognome e l'esatta identità, e un'altra lapide posta lì vicino è dedicata al giornalista Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.

Lapide in pietra dedicata all'ex sindaco angrese Giovanni Alfano modifica

All'interno del castello Doria sono presenti una lapide in pietra su un muro interno dedicato alla commemorazione dell'ex sindaco di Angri Giovanni Alfano e per le opere fatte verso la comunità della sua città durante il suo mandato.

Lapide in pietra dedicata all'allora beato Alfonso Maria Fusco, attualmente santo cittadino modifica

Nel castello Doria ma dal lato opposto alla lapide dedicata all'ex sindaco angrese Giovanni Alfano, vi è un'altra lapide dedicata a Sant'Alfonso Maria Fusco, fondatore della congregazione delle suore di San Giovanni Battista, della sua beatificazione e del suo 113º anniversario della sua ordinazione sacerdotale.

Lapide in pietra dedicata allo storico e canonico angrese Don Pasquale Pannone modifica

In via Zurlo è stata apposta una lapide in pietra indicante la casa in cui visse il canonico don Pasquale Pannone, storico e chierico locale, posta all'ingresso della sua abitazione, nel giorno della sua sessantesima ricorrenza della dipartita, datata 5 novembre 2020, dai suoi parenti.[42]

Lapide in pietra indicante la casa natia del venerabile Don Enrico Smaldone modifica

Apposta all'ingresso del porto della famiglia Smaldone, in via Ardinghi, si trova una lapide in pietra indicante la casa dove visse il venerabile Don Enrico Smaldone, sacerdote angrese, creatore del primo gruppo scout della città e fondatore della Città dei Ragazzi (struttura di assistenza e di avviamento al lavoro dei ragazzi, durante la prima e la metà parte del XX secolo).

Edicole votive e tempietti sacri modifica

Tempietto sacro di Gesù crocifisso in via crocifisso modifica

È stata creata nel 1867 su volere di sant'Alfonso Maria Fusco per benedire tutti i contadini che di li passavano per andare a coltivare le terre limitrofe. Il tempietto si presenta con un'effige lignea di Gesù crocifisso al suo interno, dietro la croce lignea vi è un affresco inerente ad un paesaggio cittadino non meglio definito. La croce presente nel tempietto non è l'originale poiché, quella antica è conservata dal 2012, anno del suo restauro e dell'intero tempietto sacro, nell'istituto delle suore di San Giovanni Battista di Angri. C'è stata una solenne cerimonia religiosa per la presentazione della nuova croce del tempietto avvenuta il 5 maggio 2012, con la presenza delle suore battistine di Angri.

 
Antica edicola votiva, posta sul sagrato della Collegiata chiesa di San Giovanni Battista, contenente una recente riproduzione maiolicata policroma raffigurante il Battista sulle rive del Giordano in Terra Santa; l'originale, invece, si conserva all'interno della Collegiata risalente tra il XVIII e XIX secolo di autore ignoto,
Edicola votiva in maioliche rappresentante San Giovanni Battista modifica

L'edicola è protetta da una recinzione e si trova all'interno di un tempietto, sopra di esso c'è uno stemma. E' stata fondata in data imprecisata, posta sul sagrato della Collegiata chiesa di San Giovanni Battista, contiene attualmente una recente riproduzione maiolicata policroma raffigurante il Battista sulle rive del Giordano in Terra Santa; l'originale, invece, si conserva all'interno della Collegiata risalente tra il XVIII e XIX secolo, di autore ignoto.

Edicola sacra di San Giovanni Battista con l'agnello redentore modifica

È stata creata nel 2005 nella piazza omologa ed è una riproduzione originale di una precedente conservata nella collegiata di San Giovanni Battista, si trova di fronte all'ingresso principale della collegiata e nella piazza omologa. Riproduce su mattonelle colorate l'effige di San Giovanni Battista redentore con la croce latina impugnata nella mano sinistra indicante il nome sulla fiamma (un tipo di bandiera molto allungata) il motto ecce Agnus Dei (ecco l'agnello di Dio), mentre con la destra indica l'alto, ovvero il regno dei cieli e con l'agnello redentore, emblema di Gesù dietro di sé, mentre camminano per la Galilea. Si presenta chiusa da un cancello in ferro, l'edicola è alta, superiore alla misura d'uomo, ci sono due colonne dello stile corinzio che mantengono l'architrave, sopra di esso vi è stato aggiunto uno stemma nobiliare. Lo stemma nobiliare è di colore bianco mentre tutta l'edicola esclusa la cancellata che chiude la rappresentazione artistica è stata pitturata di un colore giallo chiaro. L'edicola stata restaurata interamente nel 2020.

Edicola sacra di Gesù crocifisso in piazza Don Enrico Smaldone modifica

Questa edicola sacra di grandi dimensioni è presente vicino alla chiesa di Santa Caterina d'Alessandria e all'ingresso degli scout Angri 1, ha un piccolo cancello in metallo che chiude l'edicola raffigurante Gesù crocifisso mentre dietro di sé, vi era un antico affresco, sotto al crocifisso vi è stato posto uno stemma circolare dalla confraternita di Santa Caterina d'Alessandria Vergine e Martire nel 2009, con una croce a pianta greca al suo interno, con la dicitura della confraternita e indicante anche gli anni 1779-2009 (anno di fondazione della confraternita religiosa). Attualmente è presente solo un nuovo crocifisso e senza gli antichi affreschi dietro di sé con lo stemma sottostante perché, un incendio li ha fortemente danneggiati il 7 dicembre 2015.[44]

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[45]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2015 ad Angri risultano residenti 1 121 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[46]

Religione modifica

Chiesa cattolica modifica

La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico;[47] il comune appartiene alla forania omonima della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, suddivisa in sei parrocchie.

Chiesa evangelica modifica

L'altra confessione cristiana presente è quella evangelica con una comunità: Chiesa evangelica pentecostale ADI.[48]

Testimoni di Geova modifica

Fra gli altri culti sono presenti i Testimoni di Geova[49] con una sala del Regno.

Tradizioni e folclore modifica

 
Giostra dei Cavalieri del Palio Storico Città di Angri, manifestazione storica rievocativa legata agli eventi del 1421-25 e del 1428-36.

Palio Storico Città di Angri modifica

L'organizzazione e la rappresentanza legale del Palio Storico Città di Angri (eccetto la gestione che viene affidata in via subordinata e a discrezione dell'Ente Comunale ad una associazione culturale locale), già istituzionalizzato di cui ai pubblici atti deliberativi - N. 69 del 17.12.2015, sono di esclusiva pertinenza del Comune di Angri, in virtù del Regolamento-Disciplinare redatto nel 2016 dalla Commissione consultiva tecnico-storica dell'Ente, giusta delibera di C. - N. 30 del 23.03.2016. Tale regolamento, infatti, afferisce alle parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421-25 e 1428-36, denominate "Palio Storico Città di Angri". Questa manifestazione storica-rievocativa, che si svolge nel mese di settembre di ogni anno-Edizione, si fonda su prove documentali d'Archivio e su antiche fonti bibliografiche, annotate da autorevoli autori della Storia del Regno di Napoli, nonché su dati cronologici certi, cioè su "verità storiche", il tutto demandato nel precitato pubblico documento-Disciplinare del Comune di Angri.

Il falò dedicato a sant'Aniello modifica

È ancora viva la tradizione angrese che il 14 dicembre di ogni anno, in piazza Annunziata (che prende il nome dall'omonima chiesa limitrofa) e nel cortile della chiesa di San Benedetto da Norcia, ma anticamente anche nei cortili di via Mezzo, via Dei Concili e via Ardighi e di tutti gli altri presenti nella cittadina angrese, si raccogliessero le sterpaglie per poi bruciarle in un falò o lampa dedicata a sant'Aniello (in dialetto angrese 'a lamp 'e sant'Aniell), durante la sera del giorno della sua ricorrenza religiosa. Questo momento religioso e di raccoglimento era per gli abitanti del paese quasi un rito magico, di purificazione e si credeva folcloristicamente che solo chi vi assistesse poteva vivere sereno dopo aver assistito al falò. Quando si accendeva il falò i cittadini angresi si radunavano in cerchio insieme ai lavoratori locali che lanciavano poi una pietra ciascuno sulle fiamme della lampa augurando la pace a tutti i loro fratelli cristiani lì presenti o assenti. Guai invece a chi non vi partecipava, soprattutto alle donne incinte, si riteneva che costoro avrebbero generato dei figli nati con problemi fisici e mentali poi dopo. C'era poi la tradizione locale che vede molte donne che rivestivano il ruolo di comari (donne che facevano da madrine i bambini battezzati e i ragazzi cresimati) che, invogliavano continuamente nel periodo che precede la festa del santo le loro raccomandazioni verso i loro conoscenti e parenti invitandoli all'evento e mettendoli sempre in guardia dal non andarvi, veniva anche raccomandato di andare a salutare la statua di sant'Aniello (in cartapesta) conservata ancor 'oggi nella chiesa di Santa Maria del Carmelo di Angri, vicino piazza Annunziata, chi non l'avesse fatto avrebbe avuto sempre guai per i figli che dovevano ancora nascere. Questa tradizione che vede sant'Aniello un santo vendicativo è comunque erronea e frutto di sbagliate interpretazioni della sua vita. Nonostante fosse una festa molto sentita a livello religioso venivano richiamati molti venditori ambulanti e commercianti locali che ne approfittavano per vendere i loro prodotti.[50]

La festa di Santa croce e il palo di sapone modifica

La festa di origine agricola e ancor più anticamente pagana, è dedicata ad un crocifisso ligneo custodito in una edicola-tempietto, fatta costruire su volere da sant'Alfonso Maria Fusco nel 1867 dopo un miracolo fatto nei confronti un cittadino angrese. La festa è diventata molto popolare ad Angri perché, oltre alla processione religiosa e alle varie luminarie che adornano l'edicola, viene allestito per l'occasione un pittoresco albero della cuccagna (in dialetto angrese 'o pal 'e sapon), sul quale i partecipanti si devono arrampicare in cima per prendere un premio, scivolando il più delle volte sullo stesso palo e ricominciando in maniera molto esilarante.

Cultura modifica

Architettura modifica

Sono presenti alcune sculture moderne all'interno dei giardini comunali, le sculture sono di numero cinque e costruite in ferro e in pietra, elaborate nel 2019. Gli artisti che le hanno poste nella villa comunale sono alcuni di origine angrese e locali. Le sculture e i loro creatori sono: Il barone Rampante di Ugo Cordasco, (visibile all'ingresso centrale dei giardini pubblici), Welfare di Mimmo Fusco, Linfa di Diana D'Ambrosio, Totem di Raffaele Sorrentino e Guscio di Anna Crescenzi, accanto ad ogni scultura è stata posta dalla sovrintendenza dei beni artistici e culturali del comune di Angri la loro descrizione completa su dei pannelli vicino ad esse.

Arte modifica

 
Bifora catalana del XV secolo, presente sulla facciata principale del Palazzo Canzolini sito in Via Guglielmo Marconi.

Arte catalana modifica

Ad Angri c'è stato una forte influsso di arte catalana nel periodo del Viceregno spagnolo tant'è che anche oggi si possono ammirare alcuni portali di antiche abitazioni di quest'epoca presenti nella città.

Pittura modifica

Nelle quattro stradine dedicate ai quattro evangelisti di Via di Mezzo sono stati affrescate le pareti di alcune abitazioni esterne negli anni che vanno dal 1980 al 1982. Le opere sono 11 e dai seguenti artisti angresi e locali: Raffaele Alfano, Elio Alfano, Giovanni Padovano, Vincenzo Precenzano, Vittorio De Luca, Nicola Della Corte, alcune opere sono di autore ignoto. Purtroppo a causa delle susseguirsi delle intemperie molti di questi murali sono andati danneggiati nel tempo ma grazie alla tecnologia è stata creata una mostra multimediale immersiva che può essere visionata a livello locale.

Poesie modifica

E' presente una poesia scritta da un poeta e cultore locale (storico), tale Gaetano Marra in Via di Mezzo.

Cinema modifica

Cucina modifica

La pizza di gallette è un antico dolce di tradizione tipica angrese.[56]

Musei modifica

Venne aperto al pubblico, l'11 giugno del 2016, un museo dedicato alla vita e alle opere di Alfonso Maria Fusco,[57] canonizzato poi, il 16 ottobre dello stesso anno.[58]

Musica modifica

Artisti musicali modifica

Alcuni componenti del famoso gruppo musicale I Santo California, erano di origini angrese, altri di Nocera Inferiore.[59]

Canzoni modifica

All'incrocio tra i quattro vicoli di Via di Mezzo vi è una storica fontana, il Comune di Angri vi ha apposto un tabellone con il testo di una canzone famosa intitolata Funtana all'ombra, scritta da E. A. Mario, paroliere e compositore italiano, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta, edita 1912.

Geografia antropica modifica

Architetture dell'Angri medievale modifica

Vecchie mura difensive e di contenimento della città modifica

Molte mura dell'antica cittadina angrese sono state inglobate negli edifici successivamente costruiti nel corso dei secoli come avvenuto anche in altre città europee ma alcune di esse sono ancora visibili e si trovano in due punti di Angri.

Porte d'ingresso modifica

Le porte per la città di Angri erano 10, escludendo le minori (dette portelle o posterle o correturi, inglobate nella cinta muraria, come il correturo del Torrione, il correturo dei Coronati e la posterla, ubicata tra l’odierna Via Murelle e la Villa Comunale), di cui tre (Porta del Trivio, Porta di San Benedetto, Porta del Quarto) si trovavano al di fuori della cinta muraria-extra moenia della Terra-Universitas Terrae Angriae, le restanti invece, in numero di sette, erano: Porta dei Concilij o di Monte, Porta dei Canzolini o Porta di Basso, Porta dei Rafanioli o Porta di San Nicola, Porta dei Coronati o dell'Aquilone, Porta San Giovanni di Sopra o del Torrione, Porta San Giovanni di Basso o di Levante e Porta dei Giudici.

Torri di guardia attualmente inglobate modifica

La prima torre di guardia più antica della città venne eretta dopo la battaglia dei Monti Lattari, per poter mettere in sicurezza il piccolo nucleo urbano di Angri, attualmente la si trova inglobata nel torrione centrale (torre più grande) del castello Doria, del quale l'attuale castello non esisteva ancora e si sviluppò successivamente intorno ad essa.

Un'altra torretta di guardia in pietra andata poi inglobata nei successivi edifici civili e di dimensioni più modeste la si trovava vicino alla futura chiesa di Santa Maria del Carmine, più precisamente molto vicina al monastero dei frati carmelitani scalzi, oggi del tutto scomparso anch'esso, inglobato in edifici adibiti ad abitazioni civili, dopo un incendio che lo devastò.

Strettoie e vicoli antichi modifica

Ci sono diversi vicoli e alcune strettoie antiche presenti ancora nella città, servivano anticamente per collegare i vari rioni con le vie principali del paese.

  • Una piccola parte delle mura interne dell'antica città angrese sono visibili nel vicolo porta di Basso.
  • Vi sono delle mura di contenimento con ornamento bastionato visibili in buona parte del vicolo Rodi.
  • La strettoia o strettola dei Caprili che collega il cortile Abate con via Badia, anticamente era una via di uscita dalle mura interne del rione.
  • Tra via Murelle e via Concilio vi è una stradina che collega i due cortili.

Piazze e parchi pubblici modifica

 
Parco Doria, ingresso della c.d. collinetta artificiale.

Giardini pubblici o villa comunale modifica

Sono presenti i giardini pubblici o villa comunale un tempo privata e appartenente alla famiglia dei Doria, di fronte al castello omonimo accessibili durante il giorno. All'interno dei giardini pubblici è presente a montagnella (la montagnella o piccola montagna) una piccola collinetta semi artificiale nella quale alla base c'è un antico accesso il quale, veniva utilizzato come via di fuga da parte degli amministratori locali medioevali in caso di attacco. Oggigiorno l'accesso è stato chiuso con delle inferriate e la via di fuga sotterranea è crollata. All'interno dei giardini pubblici ci sono degli accessi vicino alle delle inferriate con la casa del cittadino di Angri, un tempo quest'altro edificio apparteneva anch'esso ai principi Doria, fatto costruire da loro stessi, inoltre ci sono diverse opere moderne di artisti campani oltre a delle dediche ad un cittadino locale scomparso, vi compare solo il nome Enzo e vicino ad essa una lapide dedicata ad Arnaldo Mussolini. Infine è presente all'interno della villa anche una nicchia con una statuetta di Gesù.

Piazza Doria modifica

Piazza Doria è la piazza principale della città, si trova nel cuore di Angri, limitrofa al castello omonimo dal quale prende il nome. Dall'anno 2007 all'anno 2008 sono state ampiamente ristrutturate e riqualificate le 3 zone della piazza. Vi era su una delle 3 isole una fontana pubblica attualmente non più esistente, su un'altra zona invece vi è presente il monumento ai caduti della prima e seconda guerra mondiale.

Piazza San Giovanni Battista modifica

Piazza San Giovanni o lo spiazzo di fronte alla collegiata omonima si dirama di fronte alla chiesa omonima e lungo la parte est del castello Doria.

Piazza Annunziata modifica

La piazza Annunziata è una piazza molto famosa ad Angri, è stata fatta costruire dall'ex sindaco di Angri Giovanni Alfano negli anni '70, al suo posto veniva effettuato il mercato cittadino che attualmente è stato spostato in via Leonardo Da Vinci. In passato aveva una fontana ornamentale costruita in mattonelle che è stata poi sostituita da una nuova anch'essa sostituita dalla statua del fondatore e successivamente Sant'Alfonso Maria Fusco nel 2001, anno in cui venne beatificato. Vicino alla statua del fondatore è presente una statua sempre in metallo di San Padre Pio, inaugurata nel 1997, a devozione dei fedeli angresi. Vi è anche un'isola pedonale limitrofa alla piazza.

Piazza Don Enrico Smaldone ex piazza Trivio modifica

Questa piazza si è evoluta intorno alla chiesa e alla congrega di Santa Caterina di Alessandria, si divide in due parti per la diramazione di via Ardinghi che passa anche dinanzi alla chiesa. Si possono trovare un monumento alla Vergine Immacolata, una statua in metallo di Don Enrico Smaldone, delle croci di legno della missione dei padri redentoristi e un'edicola sacra contenente Gesù crocifisso.

Piazza Sorrento modifica

Piazza Sorrento è sorta dopo l'abbattimento della parte delle mura esterne presenti in quella zona.

Parco Amore modifica

Questo parco si trova in via dei Goti.

Piazze minori modifica

  • Piazza martiri della guerra (si trova all'incrocio tra la storica ed antica via Ardinghi e la via Tenente Roberto Fontanella);
  • Piazza Madonna della Pace (nata nello spazio antistante la chiesa omologa);
  • Piazza Giardinetti (si trova all'incrocio tra via Cervinia e Corso Italia situata dinanzi alle ex scuole elementari statali I° circolo didattico oggi non più esistenti).

Piazze private modifica

Piazza antistante la chiesa di San Benedetto da Norcia modifica

La piazzetta omologa antistante la chiesa di San Benedetto da Norcia, in via Ardinghi, è chiusa al pubblico dalle mura e un cancello.

Urbanistica modifica

Frazioni modifica

Angri aveva due frazioni.

Economia modifica

 
Logo della Doria spa.

In passato l'economia locale era basata principalmente sull'agricoltura, mentre successivamente ha avuto un forte sviluppo industriale. Quasi il 90% delle industrie presenti sul territorio operano nel settore conserviero; più specificatamente pomodori in scatola e derivati (passate di pomodoro, pelati).

In città hanno sede i noti gruppi alimentari: La Doria spa, Feger e Gruppo AR.

Inoltre è sede della OMPM, azienda leader nella meccanica di precisione, (costruzione di fusoliere e ali per aerei civili e militari).

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Strade principali modifica

  • Fra il 1911 e il 1952 tale arteria era percorsa dal binario della tranvia Salerno-Pompei, esercita dalla società Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno (TEPS).
  • La città di Angri è dotata di un doppio svincolo autostradale sulla A3 Napoli-Salerno, facente parte della Strada Europea E45: Angri nord, che serve anche il Comune di S. Antonio Abate, Angri sud, che permette il collegamento con la costiera amalfitana.
  • Angri è posta lungo la Strada statale 268 del Vesuvio, che la collega con la ex Strada statale 162 dir del Centro Direzionale, ed è attraversata dalla Strada statale 18 Tirrena Inferiore, la cosiddetta "Nazionale".
  • Le principali strade provinciali di Angri sono la 185 Via Longa-Innesto SS 18-Ortaloreto-Ortalonga-Innesto SS 367, la 287 Innesto SS 18 (Scafati)-confine centro abitato di Angri e la 319 Via Badia di Angri-Via Santa Lucia-Cavalcaferrovia-Innesto-SS 18.
 
Foto del primo Novecento che ritrae dei convogli tranviari in Città.

Strade del centro cittadino modifica

Ferrovia modifica

La nascita della ferrovia borbonica e il passaggio per Angri modifica

La ferrovia che passa per la città di Angri è una delle più antiche d'Italia poiché, dopo l'apertura – finanziata con capitali privati e francesi – in pompa magna del 1º tratto ferroviario d'Italia tra Napoli e Granatello di Portici avvenuta il 3 ottobre 1839[61] per volontà del re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, si procedette all'apertura di un 2° tronco ferroviario, quello per Castellammare di Stabia e 2 anni dopo quello tra Pompei e Nocera.[62]

La ferrovia moderna modifica

La stazione di Angri attualmente è ubicata lungo la ferrovia Napoli-Salerno su cui transitano da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.

Mobilità urbana modifica

Trasporto pubblico modifica

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 dicembre 1860 30 dicembre 1865 Matteo Montefusco Sindaco
31 dicembre 1865 1867 Pietro De Angelis Sindaco
1867 29 gennaio 1873 Luigi D'Amelia Sindaco [63]
30 gennaio 1873 10 dicembre 1875 Antonio Adinolfi Sindaco [64]
11 dicembre 1875 19 gennaio 1883 Carmine Francesco D'Antonio Sindaco [65]
20 gennaio 1883 25 luglio 1918 Francesco Adonolfi Sindaco [66]
26 luglio 1918 21 novembre 1918 Luigi Farina Commissario regio
22 novembre 1918 6 novembre 1920 Leopoldo Perris Delegato straordinario [67]
7 novembre 1920 12 maggio 1923 Ettore D'Amelia Sindaco
15 maggio 1923 6 ottobre 1923 Alfonso Mauri Sindaco [68]
7 ottobre 1923 4 aprile 1925 Leopoldo Perris Commissario prefettizio
5 aprile 1925 10 maggio 1925 Umberto Milanesi Commissario prefettizio [69]
11 maggio 1925 26 aprile 1927 Leopoldo Perris Partito Nazionale Fascista Sindaco [70]
3 maggio 1927 22 giugno 1928 Vincenzo Perazzi Commissario prefettizio [71]
6 luglio 1928 11 aprile 1938 Leopoldo Perris Partito Nazionale Fascista Podestà
18 aprile 1938 6 settembre 1943 Arturo Cosenza Partito Nazionale Fascista Podestà [72]
29 settembre 1943 5 giugno 1944 Antonio Adinolfi Straordinario [73]
6 giugno 1944 20 giugno 1946 Francesco Adinolfi Sindaco [74]
21 giugno 1946 28 ottobre 1946 Enrico Bellelli Commissario prefettizio
28 ottobre 1946 28 ottobre 1952 Vincenzo Smirne Sindaco
29 ottobre 1952 18 aprile 1953 Renato Guerra Sindaco [75]
27 aprile 1953 7 aprile 1954 Alessandro Alberico Commissario prefettizio
8 aprile 1954 7 dicembre 1954 Angelo Antonio Mancini Commissario prefettizio
8 dicembre 1954 20 marzo 1958 Matteo Smaldone Sindaco [75]
21 marzo 1958 1959 e Ottavio Atorino Sindaco [76]
1959 1961 Matteo Smaldone Sindaco [77]
9 settembre 1961 25 luglio 1963 Luigi Campanile DC Sindaco [75]
2 settembre 1963 4 gennaio 1965 Francesco Nasti DC Sindaco [78]
28 gennaio 1965 8 agosto 1967 Federico Gilblas DC Sindaco [75]
12 settembre 1967 7 agosto 1969 Luigi Nasti DC Sindaco [79]
12 agosto 1969 18 settembre 1970 Pietro Vaccaro DC Sindaco [80]
30 settembre 1970 1979 Giovanni Alfano DC Sindaco [81]
1979 1980 Mario Abate DC Sindaco
1981 1985 Bartolo D'Antonio DC Sindaco [81]
1990 1991 Giuseppe Chiavazzo DC Sindaco
1991 1992 Santolo Coppola DC Sindaco [82]
1992 1993 Alessandro D'Antonio PDS Sindaco [83]
1993 1994 Francesco Buonaventura PDS Sindaco [84]
1994 6 maggio 1995 Bartolo D'Antonio DC Sindaco [85]
7 maggio 1995 24 gennaio 1999 Umberto Postiglione PPI Sindaco [86]
25 gennaio 1999 26 giugno 1999 De Vivo Vincenzo Commissario prefettizio
27 giugno 1999 27 maggio 2004 Umberto Postiglione PPI - La Margherita Sindaco [87]
28 maggio 2004 20 febbraio 2007 Giuseppe La Mura DL - La Margherita Sindaco [88]
21 febbraio 2007 27 febbraio 2007 Maria Rosa Falasca Commissario prefettizio
28 febbraio 2007 11 giugno 2007 Antonio Di Prisco Commissario straordinario
12 giugno 2007 11 marzo 2009 Gianpaolo Mazzola Forza Italia - PdL Sindaco [89]
12 marzo 2009 12 aprile 2010 Bruno Pezzuto Commissario prefettizio
12 aprile 2010 14 giugno 2015 Pasquale Mauri Unione di Centro Sindaco
14 giugno 2015 12 giugno 2019 Cosimo Ferraioli Liste civiche - Forza Italia Sindaco [90][91]
12 giugno 2019 17 gennaio 2020 Alessandro Valeri Commissario prefettizio [92]
17 gennaio 2020 in carica Cosimo Ferraioli Liste civiche di centro-destra - Noi con Salvini Sindaco [93]

Sport modifica

Calcio modifica

Lo sport principalmente seguito è il calcio. L'U.S. - Unione Sportiva Angri 1927 è la principale squadra di calcio della città che nella stagione 2022-2023 milita in Serie D.

Oltre al calcio, anche il basket è uno degli sport seguiti maggiormente dalla popolazione angrese. L'A.S.D. Angri Pallacanestro milita nel campionato di Serie B.

Altri sport modifica

Gli altri sport praticati sono: il volley femminile ed il tennis. Per il basket, oltre alla prima squadra dell'Angri Pallacanestro, vi è La Pol. Alfonso Negro Angri Basket e il Centro Olimpia Angri Basket; per il volley il Gruppo Sportivo Doria.

Inoltre Angri ha una squadra di rugby, la Agro Rugby Stallions, che disputa le sue gare nella vicina Sant'Egidio del Monte Albino.

 
Prospetto di una parte dello Stadio calcistico, dedicato a Pasquale Novi.

Impianti sportivi modifica

  • Campo di calcio "Pasquale Novi";
  • Palabasket "Galvani";
  • Palabasket "I.S.I.S. FORTUNATO";
  • PalaFusco.

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Sergio Amato e Comune di Angri, Il nome di Angri - L'origine del nome di Angri, su Ufficio Informagiovani del Comune di Angri (a cura di), COMUNE DI ANGRI-PROVINCIA DI SALERNO, Staff del Comune di Angri. URL consultato il 25 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
    «Il significato del toponimo Angri, ha origine dalle caratteristiche "geomorfiche" del sito. Il nome deriverebbe dal latino tardo Angra, che significa acqua appantanata.

    C'è un toponimo ancora in uso nella zona denominata "Paludicella". Il nome Angri potrebbe derivare da: Anger, Ancra e Angara (che indicavano fasce di terra coltivate lungo i fiumi), Angarius (l’animale da traino o campestre), Angarium la stazione o officina di ferramenta e pulizia dei cavalli, Angrivari (popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Gaio Giulio Cesare e più tardi ammesse a militare negli eserciti romani) e in ultimo da Angaria (stazione di posta, dove i viaggiatori si ristoravano ed effettuavano il cambio dei cavalli).

    Per la fertilità delle campagne e per la ricchezza della sua vegetazione che si estendeva tra le pendici dei monti Lattari e le sponde del Sarno, il LOCUS ANCHARIA, non poteva avere altro nome. Per la prima volta il nome Angri, apparve nel Codex Diplomaticus Cavensis dell'856, conservato nell'Abbadia di Cava dei Tirreni.»
  5. ^ Staff di GANINO, Italian Surnames - Cognomi Italiani - Z, su GANINO (a cura di), https://ganino.com/, GANINO, aggiornamento al 1º luglio 2022, 08:07. URL consultato il 5 ottobre 2023.
    «... agli inizi del 1400 troviamo il barone di Angri Giovanni Zurlo sostenitore di re Luigi III° d'Angiò al trono di Napoli, nello stesso periodo il casato degli Zurlo annovera il titolo di Conti di Nocera.»
  6. ^ Don Vincenzo Pastore, Pietro Della Corona, gran capitano di ventura e utile signore della baronia di Angri, in Dalla Preistoria ai Nostri giorni-volume primo, dalle remote origini al dominio feudale dei Doria, volume primo, Dalle remote origini al dominio feudale dei Doria, agosto 1980, pp. 463 a 467.
  7. ^ (IT) Staff del Comune di Angri, La Storia, su Staff del Comune di Angri (a cura di), Comune di Angri. URL consultato il 17 febbraio 2024.
    «La storia di Angri (riassunta nelle parti salienti).»
  8. ^ Giovanni Zurolo detto anche Giovanni Zurlo, su https://geostoria.fandom.com/it/wiki/Geostoria_Wiki, Fandom Wiki.
    «La storia e la battaglia del settembre 1421 campeggiata da il conte Giovanni Zurolo detto Zurlo.»
  9. ^ Chiesa di San Benedetto, su Comune di Angri-Provincia di Salerno. URL consultato il 19 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2017).
    «La chiesa risalirebbe al secolo del '700»
  10. ^ Michele De' Santi, Memorie delle famiglie nocerine, vol. 1, Napoli, 1887, p. 49.
  11. ^ Chiesa di San Benedetto, su Comune di Angri. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
    «Lavori di restauro della chiesa, ad opera della nobile famiglia angrese De Filippis e scoperta di alcune opere artistiche situate sotto al pavimento»
  12. ^ Cappella di San Nicola [collegamento interrotto], su Comune di Angri.
    «La fondazione della cappella gentilizia ad opera del nobiluomo angrese Riso De Riso nel 1321»
  13. ^ Cappella di San Nicola, su Comune di Angri. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
  14. ^ Cappella di San Giuda Taddeo, su Comune di Angri. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2017).
    «Aggiunta di una pala d'altare raffigurante la Santissima Vergine Maria tra san Giuda Taddeo e san Gaetano Thiene, fatta commissionare dal pittore italiano Carlo Rosa, una statua in legno raffigurante San Giuda Taddeo con un medaglione raffigurante Gesù sul suo collo, del '700, fatta assemblare con la tecnica dell'incastro e infine, c'è un'altra statua del 1865 dell'Angelo custode fatta commissionare da Sant'Alfonso Maria Fusco durante il breve periodo nel quale creò un piccolo doposcuola ed oratorio all'interno della cappella e dei suoi locali annessi.»
  15. ^ Antonio Ricciardi e Lina Pantano, Primo Apostolato (1863-1870), in Da Angri al mondo: il sorriso di Dio-Alfonso Maria Fusco (1839-1910), illustrazioni di Albamaria Frontino e Pasquale Pannone, 2ª ed., Angri, editoriale progetto 2000, giugno 2016 [1951], p. 30, ISBN 978-88-8276-482-1.
    «Fatta commissionare una statua dell'angelo custode per i ragazzi dell'oratorio gestito da Sant'Alfonso Maria Fusco nella cappella di San Giuda Taddeo apostolo»
  16. ^ Comune di Angri, Chiesa e Convento dell'Ass. Annunziata, su comune.angri.sa.it/angri/home.jsp. URL consultato il 2 aprile 2020.
    «La fondazione della chiesa ad opera del barone angrese Giovanni Zurlo (o Zurolo), avvenuta il 26 luglio del 1436»
  17. ^ Gennaro Zurolo, Sulle origini di una chiesa angioina nella Terra d'Angri: la SS. Annunziata, su comune.angri.sa.it.
  18. ^ Domenico Agasso, San Biagio Vescovo e martire, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
    «La consueta tradizione della preparazione da parte dei fedeli di preparare dei dolci e panettoni anche con l'immagine di san Biagio, durante la sua ricorrenza.»
  19. ^ Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, su Comune di Angri.
    «La ristrutturazione totale della chiesa nello stile barocco»
  20. ^ Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, su Comune di Angri.
    «Rifacimento della facciata durante gli anni '70 del 1900 e rifacimento della porta della sagrestia»
  21. ^ Chiesa e Congrega di Santa Caterina, su Vivere Salerno- i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo. URL consultato il 28 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2017).
  22. ^ a b c d e Chiesa e Congrega di Santa Caterina, su Comune di Angri. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2017).
  23. ^ Daniela Faiella, Angri, si stacca e precipita giù la campana della chiesa di Santa Caterina, in IlMATTINO.it, Angri, 30 novembre 2017.
    «Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017»
  24. ^ Christian Geniale, Maltempo. Ad Angri cade la campana della chiesa di Santa Caterina.
    «Maltempo che causa la caduta della campana della chiesa in strada verso le ore 04:00 del mattino, di giovedì, del mese di novembre del 2017»
  25. ^ a b Comune di Angri Arte e Cultura, su turismoinsalerno.it. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
  26. ^ a b c Chiesa della Madonna del Carmine, su Comune di Angri. URL consultato il 30 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
  27. ^ Chiesa del Carmine, su Comune di Angri. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
  28. ^ Comune di Angri Arte e Cultura, su Turismo in Salerno- Il mondo in una provincia. URL consultato il 27 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
  29. ^ Super User, Angri. Per non dimenticare chi ha perso la vita il 23 novembre del 1980, in Le tre scimmiette, Angri (Sa), Le tre scimmiette, Lunedì, 23 novembre 2015, ore 14:55.
    «Posta una lapide commemorativa dal comune di Angri, per non dimenticare le 9 persone che persero la loro vita sul sagrato della chiesa di Santa Maria del Carmine»
  30. ^ Angri 2005 brucia la chiesa del Carmine, su YouTube, IlGabbianotv, 5 marzo 2012.
    «Bruciate inspiegabilmente le statue della Vergine del Carmelo con Gesù Bambino e di Sant'Aniello di Napoli nella chiesa di Santa Maria del Carmine di Angri.»
  31. ^ Super User, Angri: la tradizionale processione della Madonna del Carmine per le strade di Angri, in Le tre scimmiette, Angri (Sa), Le tre scimmiette, 21 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
    «Processione della Madonna del Carmine e uscita della sua statua»
  32. ^ Confraternite e Congreghe, su diocesinocerasarno.it.
  33. ^ Redazione del Comune di Angri, Chiesa della Madonna delle Grazie, su Comune di Angri (a cura di), https://www.comune.angri.sa.it/it, Comune di Angri, 31 agosto 2021. URL consultato il 17 ottobre 2023.
    «La fondazione della chiesetta da parte della famiglia angrese dei Montefusco e della consacrazione della stessa alla Madonna delle Grazie, protettrice anche delle Manifatture Cotoniere Locali MCM, avvenuta nel 1830»
  34. ^ Verdiana Sasso, Furto ad Angri, ladri in azione nella Cappella delle Grazie, in L'Occhio di Salerno, Salerno (Sa), 25 agosto 2020. URL consultato il 17 ottobre 2023.
    «Nel 2013 è stata lanciata una petizione dalle persone che vivono nella zona dov'è ubicata la cappella, per il recupero totale della struttura religiosa ma, attualmente non è stato ancor preso alcun provvedimento da parte del Comune di Angri e né da parte del sacerdote amministrante la nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie»
  35. ^ Verdiana Sasso, Furto ad Angri, ladri in azione nella Cappella delle Grazie, in L'Occhio di Salerno, Salerno (SA), L'Occhio di Salerno, 25 agosto 2020. URL consultato il 17 ottobre 2023.
    «Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto.»
  36. ^ Redazione di SALERNOTODAY, Furto ad Angri, ladri nella cappella delle Grazie: la denuncia dei fedeli, in SALERNOTODAY, Salerno (SA), SALERNOTODAY, 25 agosto 2020. URL consultato il 17 ottobre 2023.
    «Nella notte del 24 agosto 2020 un gruppo di ladri è riuscito a trafugare la campana in ferro battuto con la croce latina, presente ancora nel vecchio campanile della chiesa, a dare l'allarme sono stati un gruppo di cittadini locali che si sono accorti del sacrilegio il giorno successivo al furto.»
  37. ^ Chiesa Madonna della Pace, su Vivere Salerno-i luoghi della cultura, dei sapori e dei profumi tipici del Mediterraneo. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2017).
  38. ^ Chiesa della Madonna della Pace, su Comune di Angri. URL consultato il 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2017).
    «La fondazione della chiesa ad opera del monsignor Vincenzo del Pezzo»
  39. ^ Santa Maria Regina della Pace, su Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.
    «La fondazione della chiesa e l'avanzamento a parrocchia ecclesiale approvata dal vescovo monsignor Fortunato Zoppas, il 5 aprile del 1953»
  40. ^ Antonino Pastore, Fra Felice nel convento di via Risi, in L'impegno dei giovani angresi, illustrazioni di Francesco D'Amato, Scafati (SA), ZORA EDITORE, 2024, p. 77, ISBN 979-12-80859-20-4.
    «Nel casale Risi sono rimasti pochi cortili antichi, dopo l'impietoso abbattimento di quelli sul lato destro della strada, per far spazio, allora, alla confinante fabbrica delle Cotoniere. In un sol colpo vennero abbattute le vetuste casette e il palazzo in stile Medievale del nobile Riso dei Risi che sorgeva accanto alla vecchia e monotona fontana comunale, proprio vicino allo studio fotografico del cav. Giulio Galizia.»
  41. ^ Alberto "da Cormano", San BENEDETTO da NORCIA, su https://ora-et-labora.net/Benedetto_da_Norcia.html, 21 giugno 2014.
    «L'intervento miracoloso del corvo che avverte San Benedetto del pane avvelenato con il quale il monaco Fiorenzo cercò di avvelenarlo»
  42. ^ a b Antonio Pontecorvo, 60° anniversario della morte di Don Pasquale Pannone-UN PRETE SCOMODO E DI GRANDE SPESSORE CULTURALE, in ANGRI'80, Angri (SA), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, novembre 2020, p. 11.
    «Una lapide posta ad ingresso della sua casa, a ricordo del sacerdote Don Pasquale Pannone, nel 60° anno della sua morte.»
  43. ^ Pasquale Pannone e Antonio Pontecorvo, 60° anniversario della morte di Don Pasquale Pannone-UN PRETE SCOMODO E DI GRANDE SPESSORE CULTURALE, in Edizioni 150 e Paolo Novi (a cura di), ScriviAmo-Diario di un Maestro e ...non solo, Mercato San Severino (SA), novembre 2023, p. 141.
    «Viene menzionato l'articolo di ANGRI'80 (novembre 2020, pag. 11), dove viene apposta una lapide in pietra vicino al portone d'ingresso della sua dimora, dai membri della famiglia del canonico Don Pasquale Pannone, durante il 60° anniversario della sua morte.»
  44. ^ Redazione, Angri. Rogo nell'edicola votiva di Piazza Trivio, in Agro 24, Angri (Sa), 7 dicembre 2015.
    «Il rogo della notta del 7 dicembre 2015 ha distrutto quasi completamente l'edicola sacra di Gesù crocifisso, il crocifisso stesso andato carbonizzato e l'antico affresco dietro di se»
  45. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  46. ^ Dati Istat, su demo.istat.it (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2018).
  47. ^ Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno
  48. ^ ADI - Chiese Cristiane Evangeliche - Assemblee di Dio in Italia[collegamento interrotto]
  49. ^ ANGRI (SA): Nuova sala dei Testimoni di Geova | Testimoni di Geova News
  50. ^ Gaetano Marra, La lampa a Sant'Aniello, in Gaetano Marra (a cura di), Terra d'Angri - Tradizioni, leggende e storia, illustrazioni di Gaetano Marra, Sarno (Sa), Cooperativa Centro Iniziative Culturali, aprile 2004, pp. 28-29.
  51. ^ Super User, Nel 1979 il Gruppo Folk Internazionale O'Revotapopolo partecipò al Film "il Mammasantissima" con Mario Merola, in Le tre scimmiette, Angri, 11 marzo 2013 23:51.
    «Le scene furono girate tra Angri e Napoli»
  52. ^ Stefania Lombardi, O’REVOTAPOPOLO UN GRUPPO FOLK “FAI DA TE”, su Jammway-Event on the road, 24 giugno 2016.
    «Il gruppo nato ad Angri ha partecipato anche al film “Mamma Santissima” con l’indimenticabile Mario Merola, le scene furono girate tra Angri e Napoli»
  53. ^ Made in China Napoletano, il film girato ad Angri al cinema il 12 ottobre, in IL MATTINO.it, 5 settembre 2017.
    «È attesa per il prossimo 12 ottobre l'uscita nelle sale cinematografiche di Made in China Napoletano; il film diretto da Simone Schettino girato ad Angri da settembre a novembre dell'anno scorso.»
  54. ^ La redazione, "Made in China Napoletano", il film girato ad Angri il 12 ottobre nei cinema, in PUNTO @GRO news costiera e dintorni, 5 settembre 2017.
    «Esce il prossimo 12 ottobre nelle sale cinematografiche il film Made in China Napoletano girato ad Angri in provincia di Salerno»
  55. ^ Super User, Il 12 ottobre "Made in China Napoletano" il film girato ad Angri, in Le tre scimmiette, 5 settembre 2017.
    «Il prossimo 12 ottobre uscirà nelle sale cinematografiche il film Made in China Napoletano, girato ad Angri da settembre e novembre dello scorso anno»
  56. ^ Redazione dell'L'OcchiodiSalerno, I piatti tipici della cucina salernitana: i secondi piatti, su Redazione dell'L'OcchiodiSalerno (a cura di), L'OcchiodiSalerno, Redazione dell'L'OcchiodiSalerno, 25 luglio 2018. URL consultato il 25 luglio 2018.
    «E' un antico dolce di tradizione angrese, si fa con 9 strati di gallette imbevute nel Vermut e poi incollate con crema di cacao.»
  57. ^ La Redazione, angri.info-quotidiano online, in angri.info-quotidiano online, Angri (Sa), angri.info-quotidiano online, 11 giugno 2016.
    «Inaugurazione di un museo dedicato a Sant'Alfonso Maria Fusco nella casa madre delle suore Battistine di Angri»
  58. ^ Cinque nuovi santi il 16 ottobre, in L'Osservatore Romano, 20-21 giugno 2016, p. 8.
  59. ^ Nicoletta Cerone, Chi sono I Santo California: nomi, canzoni famose, che fine hanno fatto e cosa fanno oggi, in amalfinotizie, Amalfi (SA), Amalfinotizie.it, 20 maggio 2023. URL consultato il 15 aprile 2024.
    «I Santo California sono un complesso musicale italiano fondato nel 1974. Il gruppo era composto da cinque giovani musicisti originari di Nocera Inferiore e Angri: Pietro Barbella, Donato Farina, Domenico Aiello, Gianni Galizia e Massimo Caso.»
  60. ^ Super User, Chi era il Ten. Roberto Fontanella (1890 - 1917), in Le tre scimmiette, Angri (Sa), domenica, 10 novembre 2019, ore 14:32.
    «Il tenente Roberto Fontanella nacque ad Angri (Sa), il 7 giugno 1890 e militò nel Regio Esercito d'Italia fino alla sua morte, avvenuta il 15 maggio 1917, durante la decima Battaglia dell'Isonzo, i suoi parenti ricevettero la croce d'argento per aver salvato molti dei suoi soldati da un attacco delle forze austro-ungariche»
  61. ^ Lucio Villari, Nove minuti che fecero una storia - 1839-1989: I centocinquantanni delle Ferrovie Italiane., in Voci della rotaia, vol. 8-9, numero speciale 8/9, Roma (Rm), Ferrovie dello Stato, 1989, pp. 8-9.
  62. ^ Gian Guido Turchi, A Napoli centocinquant'anni fa, la Terza fu la Bayard in Treni, collana n° 89, Salò (Bs), Edizioni ETR, 1989, p. 6.
  63. ^ Entrato a seguito di Pietro De Angelis, avrà due mandati, ma sarà lui stesso defenestrato
  64. ^ Entrato a seguito di Luigi D'Amelia
  65. ^ Due mandati, termina anticipatamente il secondo
  66. ^ Subentrato a Carmine Francesco D'Antonio, otterrà altri 7 mandati.
  67. ^ reggente del Comune, Delegato dal comm. prefettizio Luigi Farina
  68. ^ Subentrato a Ettore D'Amelia, lascia per dimissioni.
  69. ^ Succede a Leopoldo Perris
  70. ^ Defenestrato
  71. ^ Lascia alla nomina del primo Potestà dell'Era Fascista
  72. ^ Lascia a seguito della liberazione da parte degli Alleati
  73. ^ Subentra al podestà, a seguito della caduta del regime fascista.
  74. ^ Lascia a seguito della caduta della monarchia
  75. ^ a b c d Termina anticipatamente il proprio mandato
  76. ^ Subentra a Matteo Smaldone.
  77. ^ Subentra a Ottavio Atorino.
  78. ^ Subentra a Luigi Campanile.
  79. ^ Subentra a Federico Gilblas.
  80. ^ Subentra a Luigi Nasti.
  81. ^ a b Due mandati
  82. ^ Subentra a Giuseppe Chiavazzo.
  83. ^ Subentra a Santolo Coppola.
  84. ^ Subentra a Alessandro D'Antonio.
  85. ^ Subentra a Francesco Buonaventura.
  86. ^ Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni della maggioranza in consiglio comunale
  87. ^ Secondo mandato
  88. ^ Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 11 consiglieri comunali su 20.
  89. ^ Scioglimento anticipato del consiglio comunale per dimissioni di 13 consiglieri comunali su 20
  90. ^ Decadenza del CC per mancata approvazione rendiconto 2018
  91. ^ Dal suo insediamento, l'amministrazione ha ricevuto l'appoggio di FdI (poi ritirato) e Lega, ma il sindaco Ferraioli non ha mai aderito ad alcun partito
  92. ^ Commissariamento ritirato a seguito ricorso al TAR
  93. ^ Reintegrato dal TAR


Bibliografia modifica

Pubblicazioni modifica

  • Gennaro Orlando, Storia di Nocera de' Pagani, Napoli 1886
  • Michele De' Santi, Memorie Storiche delle Famiglie Nocerine, Napoli 1887
  • Vincenzo Pastore, Angri dalla preistoria ai nostri giorni, Cava dei Tirreni 1980
  • Gian Guido Turchi, A Napoli centocinquant'anni fa. Terza fu la Bayard in I Treni oggi, n.89, Salò, Edizioni ETR, 1989
  • Massimo Bignardi, Angri. Territorio di transiti, Edizioni Electa, Napoli 1997
  • Ida Auletta, La Valle del Sarno in Età Medievale. Realtà storiche tra Angri e Scafati, Edizioni Centro Iniziative Culturali Angri, Sarno 2017
  • Bellino Di Lieto, Da San Benedetto alla Santissima Annunziata - Dieci secoli di Storia di una Parrocchia in Angri, Napoli 2000
  • Giancarlo Forino, Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista, Edizioni Centro Iniziative Culturali, Angri 1997
  • Giancarlo Forino, Sangue di San Giovanni Battista, i fascicoli di Panacèa, Angri 2007
  • Comune di Angri, Disciplinare per le parate medievali e le rievocazioni storiche, degli eventi del 1421-25 e del 1428-36, denominate Palio Storico Città di Angri (a cura della Commissione Tecnica), Angri 2016
  • Gennaro Zurolo - Felice Marciano, La Cappella di S. Giuda Taddeo Apostolo, Poggiomarino 2003
  • Gennaro Zurolo, Regesto del documento d'Archivio del XV secolo. Atto di fondazione del Convento e Chiesa della SS. Annunziata di Angri, Angri 2004
  • Gennaro Zurolo, Le Strade di Angri, la toponomastica, i personaggi, le storie, Edizioni Comune Angri, Boscoreale 2008
  • Gennaro Zurolo, Tra fede e Storia, Arte, miti, leggende della Terra d'Angri. Il Riscatto di Zurolo (26 giugno 1428), Regesto del documento d'Archivio del XV secolo, Diploma Reale di Giovanna II d'Angiò, Angri 2010
  • Gennaro Zurolo, Regesto del documento d'Archivio riguardante la Cappella gentilizia della famiglia Pisacane sotto il titolo di S. Maria di Montevergine, Angri 2013
  • Gennaro Zurolo, Il Monastero domenicano di S. Anna. Testi scritti del documento audiovisivo in DVD, Angri 2013
  • Gennaro Zurolo, Le origini del culto Giovannita, ovvero di San Giovanni Battista, nella Terra d'Angri. Tracce templari e gerosolomitane dei Cavalieri di Malta nell'antico territorio angrese, Nola 2018
  • Gennaro Zurolo, Sulle origini di una chiesa angioina nella Terra d'Angri: la SS. Annunziata, Nola 2019

Libri modifica

  • Lucio Villari, Nove minuti che fecero una storia 1839-1989: I centocinquantanni delle Ferrovie Italiane, vol. 8/9, Roma (RM), Ferrovie dello Stato, 1989.
    «Dall rivista italiana Voci della rotaia
  • Massimo Bignardi, Nicola D'Antuono e Marisa de' Spagnolis Conticello, Francesca Gasparini, Tiziana Mancini, Carmine Raiola, Stefano Vanacore, Antonio Vanacore e Giovanni Vitolo, ANGRI-Territorio di transiti, a cura di Massimo Bignardi, Napoli (NA), Elemond Editori Associati, aprile 1997, ISBN 88-435-5646-0.
  • Antonino Pastore, L'impegno dei giovani angresi-FATTI E PERSONAGGI, Angri (SA), ZORA EDITORE, febbraio 2024, ISBN 979-12-80859-20-4.

Voci correlate modifica

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