Utente:Luckyer/Lugo tradotto inglese

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Lugo (Lugh in dialetto romagnolo) è un comune italiano di 32.782 abitanti[1] in provincia di Ravenna.

Geografia e clima modifica

Lugo è situata nel settore nord occidentale dell'ampia e fertile pianura alluvionale che circonda Ravenna, fra i fiumi Santerno e Senio. Il territorio comunale è attraversato da una fitta rete di canali, fra i quali il Canale dei Molini di Castel Bolognese, che hanno modellato queste terre, un tempo allagate, attraverso la bonifica.
Il clima che caratterizza Lugo, così come tutte le zone interne pianeggianti della Romagna, è di tipo temperato subcontinentale, con inverni piuttosto freddi ed umidi ed estati calde ed afose.

Storia modifica

Preistoria e antichità modifica

In città sono stati rinvenuti i resti di un villaggio neolitico della Cultura di Sasso-Fiorano (quinto millennio a.C.) e tracce di colonizzazione romana. La campagna dove oggi sorge Lugo, come del resto tutto il territorio conquistato dai romani, fu interessata al fenomeno della centuriazione. La centuriazione romana si fermò al sito di San Lorenzo. Ciò significa che, oltre, esistevano le valli paludose.

A partire dal IV secolo d.C., il lughese e le zone limitrofe furono interessati da un progressivo spopolamento. La crisi economica e demografica toccò il suo apice nel VI secolo. Lo spopolamento ebbe effetti devastanti sul regime delle acque. La zona, infatti, è caratterizzata dall'abbassamento del suolo e solo interventi umani mirati possono scongiurare lo spagliamento dei fiumi nella pianura. Il venir meno della manutenzione delle acque fece sì che il territorio lughese si riempisse progressivamente delle acque ristagnanti dei fiumi. Di conseguenza, il livello del terreno al tempo dei romani fu ricoperto da circa 1,5 metri di depositi alluvionali.
Durante il Basso Medioevo la rete di strade ortogonali, tipica della centuriazione, fu ricostruita, anche se le dimensioni del reticolo non coincisero più a quelle dei tempi dei romani.

Medioevo modifica

 
Frontespizio degli Statuti della comunità lughese (1493).
 
Disegno (di anonimo) della rocca estense (XV secolo).

Durante il dominio dell'Esarcato bizantino non si verificarono nella bassa pianura ravennate fenomeni di spopolamento (come si riscontrarono invece nell'area centuriata cesenate e riminese)[2]. Nell'Italia bizantina il territorio era organizzato in "fondi" (dal latino ''fundus, podere) e "masse" (un insieme di fondi con almeno una chiesa parrocchiale). Ogni massa comprendeva diversi fundi (poderi), tutti dello stesso proprietario.

La prima testimonianza scritta riguardante il territorio lughese è contenuta in un atto del 782 d.C. In questo documento papa Adriano I, in lotta con gli arcivescovi di Ravenna, rivolgendosi a Carlo Magno quale giudice della controversia, enumerava, tra molti altri, anche un "fondo Cento", di proprietà della sede Apostolica. Tale fondo si identificherebbe con il terreno ove poi risultò tracciata l'attuale via Cento.

In un documento del 18 febbraio 981 sono nominati i fondi di Centum et blancanicum quae sunt in Massa Sancti Hilari. Il fondo Cento, dunque, faceva parte, assieme al fondo Biancanigo, della massa Sancti Hilari. Il territorio in cui oggi si trova il centro di Lugo era ricompreso nella massa. Un documento del 1071 cita un "fondo Stiliano" che, assieme ai due già indicati, faceva parte della massa; in esso esisteva una chiesa con clero officiante.

Un fondo "Lucus" (lucus, luci in latino significa "bosco", anche nell'accezione di "bosco sacro") viene nominato per la prima volta nel 1147, mentre occorre attendere il 1224 per trovare un documento nel quale si parli di "Villa Lugi"[3], che in documenti cronologicamente successivi diventa villa lugi. La pronuncia gutturale delle "g" determina poi l'attuale toponimo.

Nel 1161 Lugo venne data in feudo ai Conti di Cunio dall'imperatore Federico Barbarossa, ma nel 1202 essi dovettero restituirla a Papa Innocenzo III e, per esso, all'Arcivescovo Alberto di Ravenna che vi fece costruire le prime fortificazioni, incorporate, poi, nell'attuale Rocca. In questo periodo Lugo si evolve da "villa" a "castrum", cioè a centro fortificato. Diventa così sede del contado subuts Stratam (ovvero a settentrione della Via Emilia, allora denominata "Strada romana"), comprendente tutti castelli circostanti. Nel 1278 Lugo, insieme a tutta la Romagna, passò sotto la diretta sovranità papale[4]. Nel Basso Medioevo riprese il popolamento del territorio. I campi furono bonificati dalle acque e la rete ortogonale di romana memoria fu ricostruita, partendo da ciò che era sopravvissuto: in alcune zone più elevate, infatti, l'antico disegno centuriale non si era cancellato del tutto.

Durante le guerre che coinvolsero la Chiesa e le Signorie per il possesso delle terre romagnole nel corso dei secoli XIV e XV, Lugo passò di volta in volta ai da Polenta di Ravenna, ai Pepoli di Bologna e ai Visconti di Milano.
La Lugo medievale era un castello circondato da cinque borghi: Brozzi, Santa Maria, Cento, Codalunga e Poligaro. Gli ultimi due, messi insieme, successivamente formarono il Ghetto [5]. Nel 1437 gli Estensi di Ferrara, già affittuari del feudo tra 1376 e 1394, acquistarono dalla Santa Sede il territorio di Lugo, divenendone proprietari. Gli Estensi restaurarono ed ampliarono la rocca e posero Lugo come capoluogo dei propri possedimenti in Romagna. Vi fissarono la sede del Commissario ducale, rappresentante del Duca in tutta la Romandiola e del massaro. A Lugo si teneva un mercato del bestiame e delle merci esente da dazi. Gli Este confermarono i privilegi del mercato ed estesero l'esenzione alla Fiera annuale, che si teneva il 15 e 16 agosto (Festa della Beata Vergine del Molino) [6]. Gli Este lanciarono Lugo, che divenne il più importante centro amministrativo, oltre che mercantile, della Romagna estense.
Nel 1598, estintosi il ramo diretto dei signori d'Este, il loro Ducato ritornò allo Stato della Chiesa, com'era stato pattuito nell'iniziale investitura. Lugo, così come i territori circostanti, furono inseriti nella neonata Legazione di Ferrara.

Età moderna modifica

Il secolo XVIII fu per la gran parte un periodo di pace in Romagna. La città di Lugo crebbe in prosperità e ricchezza.
Sotto l'influenza del ceto mercantile nacque il Pavaglione, il quadriportico innestato sul loggiato eretto nel XVI secolo, e portato alla situazione attuale nella seconda metà del secolo: una struttura concepita a scopo commerciale, in particolare per favorire lo storico mercato del mercoledì e la fiera biennale[7].

 
Pianta della città di Lugo nel 1642.

Fin dai primi decenni dell'età moderna i generi maggiormente trattati furono: grano e altri cereali, uve e vini, bovini e, soprattutto, la seta, i cui bozzoli (che erano richiesti anche dai mercanti toscani) venivano commerciati nel Pavaglione a quintali[8]. Situata in posizione centrale fra le tre Legazioni di Bologna, Ferrara e Romagna, Lugo era divenuta il principale emporio dei tre territori e la città più ricca del ravennate. La Fiera del paese, che si svolgeva nel Pavaglione, era, dopo quella di Senigallia, la più ricca di tutto lo Stato Pontificio. Oltre ad essere un importante centro commerciale, Lugo era anche una piazza finanziaria, poiché era sede di un Monte di Pietà fin dal 1541.
Alla metà del secolo, Lugo si era dotata anche di un moderno teatro, uno dei primi teatri settecenteschi della Romagna[9]; inoltre aveva un istituto di istruzione superiore come il Collegio Trisi, dotato di una biblioteca aperta al pubblico[10].

Negli ultimi decenni del secolo la città si arricchì di nuove opere, destinate a incidere sulla vita sociale dei lughesi: il completamento del Pavaglione (1781), il trasferimento del Collegio Trisi in un ampio Palazzo (1774)[11], la ristrutturazione della Chiesa del Carmine, l'edificazione della nuova chiesa di San Francesco, la costruzione di un nuovo ponte in pietra sul Senio e la sistemazione di varie strade e piazze [12]. Nel 1796 venne inaugurato il nuovo grande ospedale di S. Maria del Limite.

Alla fine del XVIII secolo la città contava 8.000 abitanti e con il contado superava i 16.000. La popolazione si poteva dividere in cinque ceti:

  1. Il ceto patrizio, o dei signori (una trentina di famiglie molto ricche, che abitavano generalmente in via Codalunga[13]);
  2. Il ceto ecclesiastico (formato da clero secolare e clero regolare);
  3. Dottori e notai;
  4. Mercanti;
  5. Artigiani.

Faceva parte a sé il Ghetto degli Ebrei, esistente fin dal 1639. Gli ebrei erano a quell'epoca circa 400. Per essere riconosciuti, portavano sul cappello un distintivo giallo detto lo "Sciamannino" [14].

Il secolo terminò con un evento bellico che a Lugo lasciò tracce profonde: il sacco dei francesi[15]. Nel 1796 l'esercito di Napoleone invase l'Italia. Alla caccia di bottino, le truppe francesi si spinsero fino alla Bassa Romagna. Tutte le città e i paesi incontrati alzarono bandiera bianca. Solo a Lugo i napoleonici incontrarono resistenza.
La rivoltà cominciò il 30 giugno quando durante l'opera di requisizione, venne confiscato anche il veneratissimo busto del patrono Sant'Illaro. Fu gettato sopra gli altri oggetti, come un qualsiasi soprammobile. Il popolo insorse per il grave oltraggio e, appoggiato dai conti Manzoni e dal clero, mise in fuga i soldati e si impossessò del paese. Intervenne il vescovo di Imola, il card. Chiaromonti (futuro papa Pio VII) che, temendo il peggio, propose una mediazione. Ma i sollevati non accettarono. La vendetta francese fu dura: dopo un primo assalto, che fu respinto, il 7 luglio i napoleonici, guidati dal generale Augereau, abbatterono le resistenze a colpi di cannonate. Per un giorno intero Lugo fu teatro di un terribile saccheggio.

XIX secolo modifica

La dominazione francese ebbe termine nel 1814. Con la Restaurazione Lugo tornò a far parte dello Stato Pontificio, ritornando nella Legazione di Ferrara. Nel 1817 Papa Pio VII concesse a Lugo il titolo di Città, anche in riconoscimento della resistenza armata ai francesi di 21 anni prima.

Negli anni seguenti si diffusero a Lugo, come in tutti i principali centri della Romagna pontificia, le idee mazziniane e sorsero circoli carbonari. Nel 1831 molti lughesi parteciparono ai moti rivoluzionari; i repubblicani costituirono la Guardia nazionale, corpo di cittadini armati. L'intervento dell'esercito austriaco ne impose lo scioglimento. Nel 1848 lo Stato Pontificio introdusse la Guardia civica, un corpo militare formato dai ceti urbani, per la tutela dell'ordine pubblico.

Nel 1848 allo scoppio della seconda guerra d'indipendenza, il Papa dichiarò la neutralità dello Stato della Chiesa. Nonostante ciò, 250 lughesi si arruolarono volontari e combatterono in Veneto inquadrati nel Battaglione del Senio.
L'anno seguente, tre alte personalità di Lugo ebbero un ruolo preminente nella nascita della Repubblica Romana del 1849: Giacomo Maria Manzoni, Silvestro Gherardi e Giacomo Pescantini, che furono membri della Costituente. I primi due fecero anche parte del governo: Manzoni fu ministro delle Finanze, Gherardi fu titolare dell'Istruzione.

L'amministrazione pontificia in Romagna terminò definitivamente nel 1859, il 13 giugno i liberali lughesi nella Rocca di Lugo costituirono un governo provvisorio. Il 27 dicembre dello stesso anno furono ridisegnate le circoscrizioni territoriali; il Comune di Lugo, insieme a tutta la Romandiola fu aggregato alla Provincia di Ravenna. L'11-12 marzo 1860 si tenne nelle ex Legazioni pontificie il plebiscito di annessione al Regno di Sardegna. Il 17 marzo 1861 fu proclamato il Regno d'Italia. Nel 1866 450 lughesi parteciparono come volontari alla terza guerra d'indipendenza, l'anno dopo in 200 seguono Garibaldi nella campagna dell'Agro romano che terminò tragicamente a Mentana. Vi morirono due lughesi: il conte Giulio Bolis e Francesco Bosi [16]

La nota «Inchiesta Agraria Jacini» (1871) traccia un quadro della gestione del territorio di Lugo negli anni immediatamente successivi alla nascita del Regno d'Italia. L'economia lughese non aveva subito grandi variazioni. L'occupazione principale continuava ad essere l'agricoltura:

  • I braccianti a ore ricevevano un salario giornaliero di 1 lira/1,5 lire[17]
  • I coltivatori diretti prendevano la terra in affitto a 120-180 lire/ettaro. La rendita oscillava fra le 132 e le 198 lire/ettaro.
  • I piccoli proprietari, una minoranza della popolazione, possedevano in media 10-12 ettari di terra[18].

Il terreno era coltivato soprattutto a cereali. La frutticoltura era ancora di là da venire: su 11.000 ettari coltivabili, solo 16 erano destinati ad alberi da frutta. La canapa occupava il 5% della superficie. Nel 1869 la produzione di baco da seta era di 582 quintali (dieci anni più tardi aumentarono a 1.243). Nel circondario lughese si contavano circa 18 mila bovini. Lugo si qualificava all'epoca soprattutto come grande emporio, in virtù del tradizionale mercato del mercoledì (in essere fin dal Medioevo), che col tempo aveva acquisito una dimensione sovraregionale.

Alla fine dell'800 si affermarono tra i lughesi i movimenti socialista e repubblicano quale alternativa politica e amministrativa ai moderati e monarchici. Le giunte guidate dal repubblicano radicale Ercole Bedeschi dal 1885 al 1890 diedero vita ad importanti esperienze innovative in campo economico e sociale (ad esempio, costruzione di case per gli operai e fondazione di cooperative). Le istituzioni più importanti erano la Banca Popolare, il Canapificio, la «Società fra le Arti Costruttrici» e la «Società edificatrice di case operaje». Lugo vantava anche la più ricca Società di Mutuo Soccorso della Romagna, con una sezione femminile con più di 200 socie e un capitale di 17.363,59 lire.

Seguirono amministrazioni moderate, salvo la parentesi repubblicana nel primo decennio del '900. Dopo la tragedia della prima guerra mondiale, nel 1920 fu eletto il primo sindaco socialista di Lugo, Giovanni Foschini, ma nel 1922 fu estromesso con la violenza da parte dei fascisti.

Il XX secolo modifica

Durante la prima guerra mondiale, Lugo diede all'aviazione militare Francesco Baracca, medaglia d'oro al valore militare. Oltre 400 furono i militari lughesi morti in guerra o a causa della guerra.

Lugo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione. Inoltre è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Testo della motivazione

Risorta rapidamente dalle rovine della seconda guerra mondiale (il torrente Senio fu fronte dal dicembre del 1944 al 10 aprile 1945), grazie all'operosità dei suoi abitanti ed alla stabilità amministrativa, oggi Lugo riveste un importante ruolo nell'economia romagnola come centro di scambi e di commercializzazione per i prodotti agricoli della Bassa Romagna.

Nel 1969 la città si è arricchita di un nuovo quartiere, «Madonna delle Stuoie», che è diventato il quarto quartiere di Lugo (dopo Cento, Brozzi e Ghetto). Costruito nell'area dietro la ferrovia, il rione prende il nome dalla chiesa parrocchiale che, a sua volta, deriva probabilmente dal fatto che la zona era sempre stata bassa. Nei secoli passati aveva subito periodiche inondazioni, che l'avevano fatta diventare palude. Vi erano cresciuti giunchi e canne palustri, che venivano usati per costruire stuoie, da ciò il titolo La Madòna dal Stur (in dialetto romagnolo).

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Monumenti storici modifica

  • Rocca Estense – È il monumento più caratteristico della città. Esempio di architettura fortificata, fu costruita nel Basso Medioevo, probabilmente sopra un precedente fortilizio. Gli Estensi la modificarono e ristrutturarono più volte, dandole l'aspetto attuale nella seconda metà del '500. Dopo la devoluzione del Ducato Estense allo Stato Pontificio (1598), la fortezza ha perso rilevanza strategica ed è stata adibita a sede delle attività del governatore (oggi Sindaco). Le modifiche alla Rocca sono continuate nei secoli seguenti: risalgono ai primi dell'800 l'impianto del giardino pensile e la sostituzione del lato bastionato ad est con l'attuale porticato. Fa eccezione il torrione posto a nord-ovest, il cosiddetto "mastio di Uguccione della Faggiola" (Signore di Lugo dal 1297), che è invece rimasto tale. Attualmente la Rocca Estense ospita gli uffici dell'amministrazione comunale. Una curiosità: sulle pareti della Rocca piante di capperi. Nell'Ottocento, grazie alla raccolta affidata a privati e alla rivendita, rientravano fra le entrate del bilancio comunale. Attualmente i capperi vengono raccolti direttamente dall'Amministrazione Comunale, conservati in salamoia e offerti in dono agli ospiti e alle delegazioni ufficiali in visita alla città.
  • Pavaglione – Quadriportico di circa 100 metri di lato (copre quindi l'area di un ettaro). Costruito in più fasi, a partire dal 1570 su ordine del Duca Alfonso II d'Este, è stato portato a termine nel 1781. La prima loggia costruita aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Le logge diventarono negli anni famose per il mercato dei bozzoli dei bachi da seta e il luogo veniva indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione". Raro esempio di architettura settecentesca ad uso civile, anticipa concezioni urbanistiche moderne. I portici ospitano ancora oggi numerose attività commerciali. Dal 1895, sopra uno dei quattro lati (lato est) fa bella mostra di sé un orologio meccanico, ancora perfettamente funzionante, restaurato nel 2008.
  • Teatro Rossini – Teatro all'italiana con sala scandita su quattro ordini di palchi cui si aggiunge il loggione, costruito fra il 1757 e il 1761 e intitolato a Gioacchino Rossini nel 1859.
  • Villa Malerbi – Residenza di campagna dei primi anni del XIX secolo della famiglia dei fratelli Malerbi (i canonici Giuseppe e Luigi), celebri musicisti, la cui illustre scuola fu tra le prime della Romagna ed ebbe fra gli allievi Gioacchino Rossini. La villa è oggi sede della Scuola di Musica "Malerbi".
  • Monumento a Francesco Baracca – Monumento realizzato nel 1936 in onore dell'eroe della Prima Guerra Mondiale Francesco Baracca, nativo di Lugo. L'opera è dello scultore Domenico Rambelli di Faenza (1886-1972), che ne fu anche l'ideatore.
  • Casa-Museo Gioacchino Rossini – Edificio abitato per lungo tempo dalla famiglia di Gioacchino Rossini. All'interno, si possono ammirare alcuni documenti che attestano il legame del compositore con la città. Attualmente ospita mostre di arti figurative.
  • Porta San Bartolomeo – Porta medievale di cui la data di costruzione è ignota. Deve il nome alla vicinanza di un oratorio dedicato a san Bartolomeo.
  • Cimitero Ebraico – Il cimitero ebraico di Lugo, inaugurato nell'attuale sede nel 1877, testimonia la presenza, nel passato, di un'importante comunità ebraica nella città. La comunità si formò nel XVI secolo, durante la dominazione estense. Molte famiglie si stabilirono nel ducato estense profughe dalla Spagna. Nel 1639 a Lugo fu costruito il Ghetto, seguito pochi anni dopo dal cimitero ebraico. Inizialmente il luogo sacro fu edificato vicino a corso Matteotti. Nel 1877 trovò sistemazione nella sede attuale (via di Giù). Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Dopo la fondazione del Regno d'Italia e la parificazione degli Ebrei agli altri cittadini dello Stato, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città[19]; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città.

Chiese modifica

in città
  • Oratorio di Croce Coperta – Uno dei più antichi luoghi di culto lughesi, secondo solo a S. Ilaro.
  • Chiesa del Carmine – Costruita a metà del '700 su disegno dell'architetto Francesco Petrocchi, è il luogo in cui si venera Sant'Ilaro, patrono della città almeno dal 1264. Risale a quest'anno la più antica attestazione del titolo di Patrono: sulla campana della chiesa sita nel fondo Stiliano fu impressa, in latino, l'iscrizione "Sant'Ilaro difenda il suo popolo" con la datazione 1264. Gli Statuti del Comune di Lugo riconobbero la data del 15 maggio (anniversario della morte di S. Ilaro) come giorno festivo. Una chiesa a lui dedicata, sita poco fuori le mura del paese (Sant’Ilaro in Stiliano), era documentata fin dall’anno 1071. La chiesa conservava una croce di ferro al centro della quale era raffigurato il santo. Alla fine del XIV secolo, a causa delle ripetute alluvioni che avevano colpito il territorio tra i fiumi Santerno e Senio, gli abitanti del fondo Stiliano si trasferirono nel centro abitato. Qui, una chiesa intitolata a S. Maria del Trivio, fu ribattezzata “S. Maria del Trivio e S. Ilaro”. La chiesa sita nel fondo Stiliano fu affidata alla cura dei Padri Carmelitani. Successivamente anche i Carmelitani si trasferirono all’interno delle mura, fondando una nuova chiesa con annesso convento (1480) [20]. Alla metà del Settecento la chiesa fu abbattuta e ricostruita. Il nuovo luogo di culto fu inaugurato nel 1772. Qui vennero poste le reliquie e il busto argenteo di S. Ilaro [21], sotto la custodia dell’Ordine. Ancora oggi Carmelitani sono i custodi del culto del santo e del busto in argento che lo ritrae.

All'interno della chiesa è presente un organo del 1799 di Gaetano Callido.

  • Chiesa di S. Francesco da Paola – Eretta nel XIV secolo, è dedicata al culto del co-patrono cittadino.
  • Ex-Oratorio di Sant'Onofrio – Risalente al 1679 e contenente grandi ovali nei quali Ignazio Stern (discepolo del Cignani), raffigurò la vita del santo. Attualmente chiuso al culto religioso, ospita mostre e rassegne d'arte.
  • Chiesa del Suffragio – Risalente al 1720, ospita alcuni apprezzabili dipinti di Stern e dei lughesi Benedetto del Buono e Carlo Ruina. All'interno della chiesa è presente un organo del 1844 realizzato da Cesare e Quintino Rasori e restaurato nel 1999.
  • Chiesa della Collegiata – Costruita su una precedente chiesa francescana del 1230, la Chiesa della Collegiata presenta un chiostro risalente al 1471 e un pozzale originale del 1425.
nel forese
  • Pieve di Campanile – Sita in campagna, a circa 10 km nord di Lugo, è un antico complesso ecclesiale comprendente una chiesa altomedievale e un campanile ancora intatto risalente all'XI secolo. La chiesa, originariamente a tre navate, è stata ricostruita dopo che fu devastata dalle esondazioni del fiume Santerno. La forma attuale, a navata unica, risale al XVI secolo. Nell'Alto Medioevo il complesso fece parte della rete di pievi rurali che sostituì l'amministrazione romana del territorio. La pieve fu al centro di una vasta zona, delle dimensioni di circa 5.200 ettari.

In generale, il Centro Storico di Lugo spicca per il suo sincretismo architettonico. Nella centrale Piazza dei Martiri, si affacciano edifici (come Rocca, Pavaglione, Monumento a Francesco Baracca) totalmente diversi tra loro per epoca di costruzione, stile architettonico e finalità dell'edificio stesso. Questa curiosa miscellanea, che trova comunque una sua ragion d'essere, fa del centro storico di Lugo un riconosciuto esempio di valore assoluto di sincretismo applicato all'architettura.

Aree d'interesse modifica

  • Insediamento neolitico – L'insediamento neolitico è stato individuato nel 1982 al centro del bacino di estrazione di una fornace. I reperti ceramici e litici raccolti all'atto del rinvenimento hanno permesso sin d'allora di attribuire l'insediamento al Neolitico Antico e più precisamente alla Cultura di Fiorano. Il sito non è attualmente visitabile.

Aree naturali modifica

  • Parco del Loto – In un terreno sfruttato precedentemente come cava di argilla è stato ricavato uno specchio d'acqua che ospita numerose specie di fiori di loto e ninfee. Pur avendo una vocazione naturalistica, è situato in un ambito tipicamente urbano, a ridosso del centro storico della città. All'interno del parco sono presenti stagni, prati, arbusteti e un piccolo boschetto. Nel periodo settembre 1995-agosto 1996 è stato fatto un censimento della vegetazione presente che ha portato al rilevamento di ben 202 specie. Per quanto riguarda la fauna, sono state rilevate diverse specie di uccelli, tra i quali, il cardellino, l'usignolo di fiume, lo stamaparnazzo, il pendolino europeo, la folaga, il marascello, il tarabusino, la gallinella, il beccamoschino, la capinera, la tortora reale, la cinciallegra, la carabattola, il saltimpalo, la nitticora, l'averla, il martin pescatore e l'airone cinerino.
  • Canale dei Molini di Castel Bolognese, Lugo e Fusignano – Storico canale e fonte di approvvigionamento per le attività produttive del lughese (mulini e piantagioni), è stato costruito a partire dal 1389. Nasce a Tebano, fra Castel Bolognese e Faenza, e sfocia nel Canale di Bonifica in Destra Reno. Il canale giunge a Lugo dalla frazione Zagonara (in corrispondenza di Via Canale Superiore). Nel punto di attraversamento di Via Villa si trova il "Ponte delle lavandaie". L'opera risale al Seicento ed è tuttora in buono stato: sono ancora ben conservati i gradoni (ricavati dall'argine) su cui si siedevano le lavandaie. Un tempo, infatti, l'acqua del canale era utilizzata per lavare e sciacquare i panni. Dopo aver attraversato Via De' Brozzi (il tratto urbano dell'ex ss San Vitale), il canale prosegue la sua corsa verso nord, giungendo alla frazione Bizzuno, che lambisce ad ovest.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[22]

Popolazione modifica

Variazione della popolazione residente a Lugo.

Anno Abitanti Variazione Italiani Variazione Stranieri Variazione
31/12/2007 32.366 29.874 2.492 (7,7%)
31/12/2008 32.684 +0,98% 29.688 -0,63% 2.996 (9,2%) +20,22%
31/12/2009 32.756 +0,22% 29.475 -0,72% 3.281 (10%) +9,51%
31/12/2010 32.775 +0% 29.304 -0,58% 3.471 (10,6%) +5,79%

Fonte: Servizi Demografici Unione Comuni della Bassa Romagna.

Etnie e Minoranze Straniere modifica

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 3.281 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  Romania 822 2,51%

  Marocco 759 2,32%

  Albania 366 1,12%

Religione modifica

Nel comune di Lugo sono presenti quindici parrocchie facenti parte della Diocesi di Imola:

  • nell'abitato: Collegiata, S. Francesco di Paola (co-patrono), S. Gabriele, S. Giacomo Maggiore-Brozzi (dove ha sede la chiesa del patrono S. Ilaro), Madonna del Molino e Madonna delle Stuoie.
  • nel forese: Ascensione, Belricetto, S. Bernardino in Selva, Giovecca, S. Lorenzo in Selva, S. Maria in Fabriago, Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara.

Vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della Diocesi di Faenza: Bizzuno, S. Potito e Villa San Martino.

Congregazioni religiose modifica

Nel 1872 il sacerdote Carlo Cavina (1820-1880) e Teresa Fantoni, con il sostegno del vescovo, fondarono le Figlie di San Francesco di Sales, congregazione tuttora attiva e presente in diversi Pesi del mondo.

Associazioni modifica

Il più antico circolo cittadino lughese tuttora esistente è il «Silvio Pellico», nato nel 1919. Fu fondato da Vito Montanari (Lugo 1894-1984), che ne è stato il presidente più illustre. Il circolo rappresenta un punto di riferimento nel panorama educativo e culturale cittadino.
L'associazione culturale più importante è il «Caffè letterario», che organizza una stagione di appuntamenti con grandi autori. Sono invitati sempre personaggi di livello nazionale. Il Caffè letterario fa di Lugo un centro all'avanguardia nel campo dell'offerta letteraria.

Oggi Lugo conta ben 60 associazioni di volontariato, riunite dal 2001 in un coordinamento cittadino. La figura più nota del volontariato lughese è la sig.ra Maria Giovanna Ranieri, fondatrice di numerose associazioni a favore delle persone più svantaggiate. L'associazione cittadina che conta il maggior numero di soci è probabilmente l'«Associazione per lo sviluppo della cultura». Fondata nel 1986, organizza i corsi dell'Università per Adulti di Lugo e conta oltre 1.500 soci [23].

Lughesi noti viventi modifica

Cultura modifica

Biblioteche e Musei modifica

  • Biblioteca Trisi. Sita nell'omonimo palazzo signorile del XVIII secolo, fatto costruire dall'omonima famiglia di possidenti locali. Il nucleo originale è costituito dalla raccolta libraria del "Collegio Trisi", avviata nel 1674, comprendente testi giuridici. In epoca napoleonica, con la soppressione degli ordini religiosi, la biblioteca inglobò anche i fondi librari dei conventi lughesi. Oggi la biblioteca civica gestisce un patrimonio di circa 170.000 volumi. Nel 2001 il Comune ha acquisito il "Fondo Pratella", che accorpa oltre duemila unità, tra documenti, libri e immagini. Altre biblioteche di Lugo aperte al pubblico sono: «Il Tondo» e la raccolta del Liceo scientifico «Ricci Curbastro».
  • Museo Francesco Baracca. Museo storico dedicato all'aviatore lughese. Situato nella sua casa natale, il museo ospita due aeroplani d'epoca: il G91-Y e lo SPAD VII, aereo del 1917 sul quale Baracca conseguì una delle sue 34 vittorie. Inoltre, sono in esposizione circa 500 pezzi, tra cimeli personali dell'eroe e documenti della sua epoca.

Musica modifica

 
La scuola di musica intitolata ai fratelli Malerbi.

Una delle istituzioni cittadine più importanti di Lugo è la Scuola di musica «Malerbi», fondata dai fratelli Giuseppe e Luigi Malerbi (i primi insegnanti del celebre Gioachino Rossini), che ogni anno accoglie nuovi musicisti in erba.

Teatro modifica

A Lugo hanno sede due teatri:

  • Teatro Rossini (intitolato a Gioachino Rossini), che offre un programma completo di spettacoli: prosa, concerti e lirica. La stagione operistica è dedicata in prevalenza al periodo barocco;
  • Cinema teatro "San Rocco" che, oltre ad offrire una rassegna di commedie in dialetto romagnolo, è l'unico cinema di prima visione rimasto aperto in paese [24].

Eventi e ricorrenze modifica

Gli eventi principali che si tengono ogni anno a Lugo sono, in ordine di tempo:

  • Festa del co-patrono "san Franceschino" (san Francesco di Paola)[25]. Si tiene la terza domenica dopo Pasqua. In concomitanza con la festa esce il numero unico annuale della rivista satirica «E' scefal», che, dagli anni sessanta, ironizza su vizi e virtù dei lughesi.
  • Contesa estense

La manifestazione, che si tiene la seconda domenica di maggio, è la principale rievocazione storica che si svolge a Lugo. Si vuole ricordare un evento accaduto nel 1471, quando Lugo era il principale possedimento degli Este in Romagna: quell'anno il marchese Borso D'Este si recò a Roma su invito del Papa per essere investito del titolo di Duca. Nel viaggio di ritorno da Roma sostò a Lugo, dove gli furono tributati grandi onori e festeggiamenti.
I protagonisti della Contesa sono i 4 rioni cittadini:

  • Rione de' Brozzi (stemma è la porta di Brozzi e i suoi colori sono il giallo e il verde),
  • Rione Cento,
  • Contrada del Ghetto,
  • Rione Madonna delle Stuoie.

La Contesa estense si articola in tre eventi:

  • Palio della Caveja (dal 1969).
  • Palio degli sbandieratori (introdotto nel 1978);
  • Palio dei musici (introdotto nel 1980).

La somma dei punti (da 1 a 4) ottenuti dai quattro rioni nelle suddette competizioni crea la classifica finale. Il primo rione classificato vince la Contesa estense.

Le competizioni hanno inizio il fine settimana antecedente il 15 maggio con le gare di sbandieratori e musici e terminano la domenica successiva con la sfilata storica (oltre 400 figuranti) e il palio della Caveja, gara di tiro alla fune: si sfidano contemporaneamente 4 squadre, una per ciascun rione. Al centro del campo di gara (lo spazio interno al Pavaglione) viene posto un tavolo quadrato, di due metri per lato, sul quale è collocata una pesante ruota in legno e ferro (uguale alle ruote dei carri agricoli). Nel mozzo è infilata una caveja. La manifestazione, organizzata dall'associazione "Palio estense città di Lugo", termina il giorno del santo patrono, il 15 maggio, con i fuochi artificiali allestiti nella Rocca estense.

  • Fiera biennale dell'artigianato, agricoltura e industria. Ogni 2 anni, negli anni pari, durante il mese di settembre.
  • Rombi di passione (ultimo fine settimana di settembre e primo fine settimana di ottobre). Manifestazione motoristica, comprende il «Circuito rievocativo Francesco Baracca» (per moto d'epoca) e il «Memorial Alfredo Melandri» (personaggi famosi dello sport e dello spettacolo si sfidano in piazza Garibaldi sui go-kart).

Lugo nella letteratura modifica

Lugo viene menzionata nell'Orlando Furioso (canto 3, par. 41) di Ludovico Ariosto, nelle Istorie Fiorentine (libro Quinto, cap. 22) di Niccolò Machiavelli e ne Il Trecentonovelle (novella CCXXIII) di Franco Sacchetti.

Lugo nel cinema modifica

Oltre alle prime nazionali di film con protagonisti Bud Spencer e Terence Hill ottenute per volere del loro produttore, il lughese Italo Zingarelli, a Lugo sono stati girati i seguenti film:

Personalità legate a Lugo modifica

Medio Evo
Età moderna
  • Beato Mariano Biondi (ca. 1410 - 1495)
  • Bartolomeo Ricci, (1490-1569), commediografo, umanista, poeta e oratore. Fu precettore di Alfonso II e di Luigi D'Este.
  • Andrea Relencini, (?, Modena - 1581, Lugo), libero pensatore[26]. Fu condannato per eresia dalla Santa Inquisizione (aveva abbracciato la religione luterana) alla morte per impiccagione e successivo rogo.
  • Beato Alessandro Baldrati (1595-1645)
  • Francesco Bertazzoli (1754-1830), cardinale.
  • Giuseppe Compagnoni, giurista, giornalista e letterato, considerato il "padre del Tricolore"
  • Cesare Tarroni, Conte di Lugo e Patrizio di Ravenna. Grazie ai suoi forti legami con la Chiesa, ottenne per Lugo degli status di libertà e di cittadinanza, non riscontrabili nelle zone limitrofe.
Ottocento

Giuseppe Mazzini, genovese, ebbe forti legami con Lugo. Nel 1849 fu eletto deputato della Repubblica Romana nel collegio di Ferrara, a Lugo ebbe 4.072 voti. Lughesi erano anche Antonio Bedeschi, patriota arrestato per i fatti del 1849, e imprigionato fino al 1866, e i due Ministri della Repubblica Romana citati, Giacomo Maria Manzoni e Silvestro Gherardi.

Il padre di Gioachino Rossini, Giuseppe, era nato a Lugo. Gioachino trascorse parte della sua infanzia nella città del padre, dove cominciò a studiare musica. Si autodefinì "cigno di Pesaro e cignale di Lugo".

Novecento


Decorati modifica

La città vanta tra i propri cittadini 5 Medaglie d'Oro al Valore Militare:

Inoltre, almeno 6 Medaglie d'Argento al Valore Militare:

  • Magg. Francesco Baracca,
  • Ten. Vasc. Giuseppe Miraglia,
  • Ten. Arturo Galletti,
  • Ten. Arcangelo Balbo,
  • Ten. Girolamo dei conti Manzoni,
  • Cap.le Francesco Dosi

e almeno una Croce di Guerra al Valor Militare, all'Alpino Luigi Tamburini.
La città stessa è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valore Militare.

Geografia antropica modifica

 
Lugo nella carta topografica dello Stato Pontificio del 1851.

Il territorio attorno a Lugo si distingue per un disegno regolare, eredità della centuriazione romana, i cui assi ortogonali furono ripristinati dai contadini del Basso Medioevo. Lo schema regolare del territorio ha condizionato anche la geografia urbana della città: Lugo è organizzata, infatti, attorno a due assi ortogonali, che ricalcano il disegno della centuriazione:

 
Lugo in una fotografia dell'Aviazione britannica scattata il 6 agosto 1943 durante la Campagna d'Italia.

Frazioni modifica

Fanno parte del comune i seguenti centri abitati: Ascensione, Belricetto, Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, Giovecca, Malcantone, Passogatto, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, Villa San Martino, Viola, Voltana e Zagonara.

Economia modifica

Agricoltura modifica

Lugo è caratterizzata da una florida economia, di derivazione in gran parte agricola. La frutticoltura, che forniva materie prime alle molte aziende conserviere di importanza nazionale della zona, sta rapidamente lasciando il posto a colture cerealicole, ed estensive in genere.

Servizi modifica

Altro settore di primaria importanza economica è il commercio. Tutti i mercoledì si svolge nel Pavaglione e nelle piazze principali un mercato che, con gli oltre 600 operatori presenti, è fra i maggiori d'Italia.

Editoria modifica

Lugo è sede di una casa editrice che conta pubblicazioni di prestigio: la «Walberti Edizioni». Fu fondata nel 1952 da Walter Berti, dopo che subentrò nella gestione della tipografia dello zio Michele Cortesi. La tipografia era una delle aziende più antiche della zona, essendo attiva ininterrottamente dal 1795. L'attività editoriale, che verte su temi tradizionali romagnoli e cittadini, ha sempre avuto sede nel centro del paese, con una sola parentesi in periferia (dagli anni '90 al 2006). Walberti occupa un posto di rilievo nel mercato romagnolo. Due sue pubblicazioni hanno vinto il premio «Guidarello» (nel 1987 e nel 1994). L'8 giugno 2011 la casa editrice ha ricevuto a Roma il premio per le imprese italiane con oltre cento anni di attività continuativa.

Infrastrutture e trasporti modifica

Lugo è collegata all'autostrada A14 mediante la A14-bis; le città più vicine sono: Ravenna (25 km), Forlì (30 km), Bologna (50 km); Ferrara (55 km).
Il comune è servito da una stazione ferroviaria, posta lungo la linea Castelbolognese–Ravenna, e capolinea delle linee per Lavezzola e per Faenza.

Mobilità urbana modifica

Nel settore della viabilità, l'opera più importante realizzata negli anni 2000 è stata il sottopasso ferroviario. Costato 5,6 milioni di euro, il tunnel ha migliorato i collegamenti tra il paese e il quartiere Madonna delle Stuoie, costruito nel dopoguerra nell'area situata al di là della stazione ferroviaria.

Piste ciclabili

Lugo è attrezzata con piste ciclabili che percorrono la città sia in direzione Est-Ovest che Nord-Sud. Tra i tracciati più importanti si segnalano: via Piratello (1.190 metri), via Brignani (1.100 metri), via Felisio (fino a via Ripe, 1.270 m), via Prov.le Cotignola (1.100 m), via Mentana-Quarantola (1.270 m), viale Bertacchi (fino alla stazione FF.SS.: 1.050 m), viale Dante (1.450 m) e viale Europa (1.960 m).

Nelle frazioni i percorsi più lunghi sono:

  • Giovecca: via Bastia (850 m)
  • San Bernardino: via Stradone (780 m)
  • Voltana: via Fiumazzo (fino alla stazione FF.SS.: 740 m)
  • Villa San Martino: via Ripe (730 m)
  • San Lorenzo: via VIII marzo (720 m)

Amministrazione modifica

I Comuni di Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa Lombarda e Sant'Agata sul Santerno formano insieme l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Template:ComuniAmministrazione

Cittadini onorari modifica

Città gemellate modifica

Sport modifica

Calcio modifica

La squadra con i migliori risultati è il Baracca Lugo, fondato nel 1909, che ha militato anche in serie C1 all'inizio degli anni '90. Ha avuto fra i suoi allenatori l'ex-calciatore Ezio Pascutti, Alberto Zaccheroni e Mario Somma. Fra i giocatori Stefano Bettarini, Antonio Buscè e Adriano Zancopè. Gioca nello stadio intitolato ad Ermes Muccinelli, campione di calcio lughese degli anni '50.

La storica antagonista è la Pro Lugo, nata nel 1953, spesso meno forte del Baracca ma da sempre molto impegnata nel settore giovanile. Per questo tipo di attività fu premiata con la medaglia d'oro della Federazione Calcio. Un'altra squadra cittadina che si distingue soprattutto per l'attività giovanile è il Madonna delle Stuoie Calcio, fondato nel 1982.

Il 1º luglio 2008 il Baracca è stato assorbito dal Madonna delle Stuoie. La nuova società ha acquisito la denominazione "A.S.D. Stuoie Baracca Lugo".

Associazione Italiana Arbitri sito della sezione AIA LUGO(AIA), La sezione di Lugo è composta da circa 70 elementi di cui fa capo come presidente Andrea Rosetti. Designa gli arbitri per le varie gare che si disputano nel territorio locale. Alcuni operano a livello regionale a disposizione del CRA Emilia-Romagna. A livello nazionale è rappresentata nel massimo campionato di serie A/B dall'assistente Cristiano Conti.

Ciclismo modifica

Lugo è stata la prima città romagnola sede di un arrivo di tappa del Giro d'Italia. Il 5 giugno 1914 si disputò la lunghissima L'Aquila-Lugo (quasi 400 km), vinta da Pierino Albini in 17 ore e 48 minuti. Lugo ospitò i corridori fino al 7 giugno, quando ripartirono alla volta di Milano.

Nel mese di settembre di ogni anno Lugo è luogo di partenza e di arrivo del Giro di Romagna di ciclismo professionistico. A Lugo hanno sede la S.C. Baracca (insignita del Collare d'oro del CONI nel 2004) e il Pedale Bianconero, due delle più numerose società cicloturistiche d'Italia che ogni anno organizzano dei seguitissimi cicloraduni. Inoltre Lugo è luogo di partenza della classicissima per Allievi Lugo-San Marino, che si disputa la prima domenica d'ottobre.

Sport motoristici modifica

Nel 1923 la madre di Francesco Baracca donò ad Enzo Ferrari l'emblema del figlio che, con alcune modifiche, divenne il simbolo della prestigiosa casa automobilistica di Maranello.

Nella frazione di Villa San Martino vi è l'Aeroclub Baracca con una delle pochissime scuole di guida di elicotteri in Italia. Hanno conseguito il brevetto a Lugo, tra gli altri, Nelson Piquet, Gianni Bugno e Pierluigi Martini.

Tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, a Lugo vi furono ben due team che partecipavano ai campionati di motociciclismo, la Diemme-Venemotos e la Ricci Ceramiche-Venemotos. I loro piloti (tra questi Mario Lega, Johnny Alberto Cecotto, Franco Uncini, Carlos Lavado, Roland Freimod, Sauro Pazzaglia, Otello Buscherini) vinsero diversi gran premi e anche dei titoli mondiali (Mario Lega, classe 250 nel 1977 e Johnny Alberto Cecotto classe 750 nel 1978). I due venezuelani Johnny Alberto Cecotto e Carlos Lavado in quegli anni divennero "lughesi d'adozione", specie Lavado che continuò ad abitare a Lugo anche molti anni dopo il suo ritiro dalle corse. In quegli anni il Moto Club di Lugo e il Moto Club di San Lorenzo (una frazione di Lugo) organizzarono delle gare presso il circuito di Misano Adriatico.

Pugilato modifica

L'ENAL Pugilistica, ma anche altre palestre specializzate nel pugilato, allenarono diversi campioni originari di altre località. Fra questi Francesco Damiani della limitrofa Bagnacavallo, campione italiano, europeo e mondiale WBO nonché medaglia d'argento olimpica e Alfredo Mulas, nativo della Sardegna, campione italiano dei pesi gallo nel 1978 e che fallì il tentativo di conquista del titolo europeo contro il pugliese Zurlo.

Altre discipline modifica

Altre discipline molto seguite a Lugo sono il basket (U.S. Robur Lugo e Basket Club Lorenzo Zanni), la pallavolo (Pallavolo Gattelli), il podismo (G.P.A. Lughesina), la scherma, l'atletica leggera (Icel Lugo), il judo (Team Romagna Judo e Judo Club Lugo), il nuoto agonistico (Nuoto Club Lugo, Deka Nuoto Lugo e Sub Baracca Lugo per quanto riguarda il nuoto pinnato), il pattinaggio (Up and Down), l'aeromodellismo (F. Baracca).

Personalità sportive legate a Lugo modifica

  1. ^ Dato Istat all'30/06/2009.
  2. ^ Angelo Varni (a cura di), Lo scorrere del paesaggio, Faenza, EDIT, 2007. Testo "pag. 67" ignorato (aiuto)
  3. ^ È una Bolla di papa Onorio III in cui il pontefice conferma a Simeone Arcivescovo di Ravenna i possedimenti della diocesi ravennate. Vi si legge villam Luci cum curtibus. Si veda la ricostruzione etimologica fatta nel XVIII secolo da Francesco Leopoldo Bertoldi: Notizie istoriche dell'antica selva di Lugo. Faenza: Rinaldi, 1794.
  4. ^ Dieci anni dopo, nel 1288, la distinzione subtus/super Stratam fu cancellata.
  5. ^ Nome che assume la contrada ancora oggi.
  6. ^ Nei secoli seguenti, la data della Fiera fu spostata due volte: papa Clemente VIII la spostò ai giorni 22-24 di agosto, infine nella seconda metà del Settecento fu fissata dal 20 agosto al 6 settembre.
  7. ^ Oggi il Pavaglione ospita un terzo appuntamento: ogni seconda domenica del mese (esclusi luglio ed agosto) all'interno del quadriportico si tiene il mercatino dell'antiquariato.
  8. ^ Il fiorente commercio di bozzoli di seta continuò fino al XX secolo inoltrato.
  9. ^ Oggi denominato Teatro Rossini, la costruzione risale al 1757-61.
  10. ^ Oggi gli stessi locali ospitano la sede della biblioteca pubblica.
  11. ^ Oggi Palazzo Trisi, sede della biblioteca comunale.
  12. ^ AA. VV., La Romagna nella Legazione ferrarese, Lugo, Centro Studi Romandiola, 1988..
  13. ^ L'odierno Corso Matteotti.
  14. ^ Daniele Filippi, Il ritorno del Busto di Sant'Ilaro, Faenza, Edit Faenza, 2011.
  15. ^ In precedenza, Lugo era già stata vessata da truppe straniere, a causa della sua prosperità: aveva dovuto versato un tributo di 30.000 scudi al passaggio di truppe straniere durante le guerre di successione di Polonia (1733-39) e d'Austria (1740-48).
  16. ^ Il garibaldino Valentino Stoppa lo ricorda nelle sue memorie.
  17. ^ Per le donne il salario spaziava da 0,60 a 1 lira all'ora.
  18. ^ Giovanni Baldini, «L'avvocato lughese dell'Inchiesta Jacini», Giornale di massa, n. 5/2011, pag. 14.
  19. ^ Prima gli ebrei non si potevano spostare liberamente sul territorio.
  20. ^ Nel 1613 la Confraternita che custodiva la chiesa di S. Ilaro in Stiliano si trasferì a Santa Maria, sancendo l'abbandono del primo luogo di culto in Lugo AA. VV., La Romagna nella Legazione ferrarese, Lugo, Centro Studi Romandiola, 1988..
  21. ^ Nel 1526, su richiesta del Comune di Lugo, l'Abate di Galeata donò alla città alcune reliquie del Santo: un osso del braccio e una parte del cranio. Nel 1689 questa parte del cranio venne racchiusa in una teca d'argento. Nel 1708 i Carmelitani fecero realizzare un busto di argento massiccio raffigurante Sant'Ilaro, sulla cui parte anteriore venne collocata la reliquia.
  22. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  23. ^ Dato del 2011.
  24. ^ Fino agli anni ottanta del XX secolo a Lugo vi erano quattro cinema oltre al San Rocco.
  25. ^ Detto così per non confonderlo con san Francesco d'Assisi.
  26. ^ http://www.homolaicus.com/storia/moderna/riforma_protestante/relencini.htm. A lui è dedicato il Largo antistante il centro della città, mentre un'epigrafe del poeta Olindo Guerrini è collocata dinanzi la Rocca estense.
  27. ^ [1]
  28. ^ [2]