Governo Goria
Governo Goria | |
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Stato | ![]() |
Presidente del Consiglio | Giovanni Goria (DC) |
Coalizione | DC, PSI, PRI, PSDI, PLI |
Legislatura | X Legislatura |
Giuramento | 29 luglio 1987 |
Dimissioni | 11 marzo 1988 |
Governo successivo | De Mita 13 aprile 1988 |
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Il Governo Goria fu il quarantacinquesimo governo della Repubblica Italiana, il primo della X legislatura.
Il governo rimase in carica dal 29 luglio 1987[1][2] al 13 aprile 1988[3], per un totale di 259 giorni, ovvero 8 mesi e 15 giorni.
Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 1º agosto 1987 con 183 voti favorevoli e 123 contrari[4].
Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 3 agosto 1987 con 371 voti favorevoli e 237 contrari[4].
Dopo mesi di incertezza e malumori dentro la maggioranza[5], Goria si decise a dare le dimissioni l'11 marzo 1988[6] dopo che il PSI aveva espresso forte contrarietà al modo con cui il governo il giorno prima aveva approvato la riapertura del cantiere della centrale nucleare di Montalto di Castro[7][8][9].
Indice
- 1 Composizione
- 2 Presidente del Consiglio dei ministri
- 3 Vicepresidente del Consiglio dei ministri
- 4 Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
- 5 Ministeri senza portafoglio
- 5.1 Affari regionali e problemi istituzionali
- 5.2 Affari sociali
- 5.3 Coordinamento delle politiche comunitarie
- 5.4 Coordinamento della Protezione Civile
- 5.5 Coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
- 5.6 Funzione pubblica
- 5.7 Interventi straordinari nel Mezzogiorno
- 5.8 Problemi delle aree urbane
- 5.9 Rapporti con il Parlamento
- 6 Ministeri
- 6.1 Affari esteri
- 6.2 Interno
- 6.3 Grazia e Giustizia
- 6.4 Bilancio e Programmazione Economica
- 6.5 Finanze
- 6.6 Tesoro
- 6.7 Difesa
- 6.8 Pubblica Istruzione
- 6.9 Ministero dei Lavori Pubblici
- 6.10 Ministero dell'Agricoltura e Foreste
- 6.11 Trasporti
- 6.12 Ministero delle Poste e Telecomunicazioni
- 6.13 Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato
- 6.14 Sanità
- 6.15 Ministero del Commercio con l'Estero
- 6.16 Ministero della Marina Mercantile
- 6.17 Ministero delle Partecipazioni Statali
- 6.18 Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
- 6.19 Ministero dei Beni Culturali e Ambientali
- 6.20 Ministero del Turismo e dello Spettacolo
- 6.21 Ambiente
- 7 Cronologia
- 8 Note
- 9 Altri progetti
ComposizioneModifica
Camera dei Deputati | Seggi | |
---|---|---|
Democrazia Cristiana Partito Socialista Italiano Partito Repubblicano Italiano Partito Socialdemocratico Italiano Partito Liberale Italiano Südtiroler Volkspartei Union Valdôtaine Totale Maggioranza |
234 94 21 17 11 3 1 381 | |
Partito Comunista Italiano Movimento Sociale Italiano Partito Radicale Liste Verdi Democrazia Proletaria Partito Sardo d'Azione Lega Lombarda Totale Opposizione |
177 35 13 13 8 2 1 249 | |
Totale | 630 |
Senato della Repubblica | Seggi | |
---|---|---|
Democrazia Cristiana Partito Socialista Italiano Partito Repubblicano Italiano Partito Socialdemocratico Italiano Partito Liberale Italiano Südtiroler Volkspartei Union Valdôtaine Totale Maggioranza |
125 43 8 6 3 2 1 188 | |
Partito Comunista Italiano Movimento Sociale Italiano Partito Radicale Liste Verdi Socialisti Indipendenti Democrazia Proletaria Partito Sardo d'Azione Lega Lombarda Totale Opposizione |
101 16 3 2 2 1 1 1 127 | |
Totale | 315 |
Composizione politica del governoModifica
I membri del Governo appartenevano a 5 partiti politici diversi:
- Democrazia Cristiana (DC), Presidente del Consiglio, 14 ministri e 31 sottosegretari
- Partito Socialista Italiano (PSI), 9 ministri e 17 sottosegretari
- Partito Repubblicano Italiano (PRI), 3 ministri e 3 sottosegretari
- Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), 2 ministri e 4 sottosegretari
- Partito Liberale Italiano (PLI), 1 ministro e 4 sottosegretari
Presidente del Consiglio dei ministriModifica
Vicepresidente del Consiglio dei ministriModifica
Giuliano Amato (PSI) |
Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministriModifica
Emilio Rubbi (DC), segretario del Consiglio dei ministri |
Angelo Maria Sanza (DC), con delega agli interventi nel Mezzogiorno |
Giuseppe Lelio Petronio (PSI), con delega agli interventi nel Mezzogiorno |
Learco Saporito (DC), con delega alla ricerca scientifica |
Ministeri senza portafoglioModifica
Affari regionali e problemi istituzionaliModifica
Ministro | Aristide Gunnella (PRI) |
Affari socialiModifica
Ministro | Rosa Iervolino Russo (DC) |
Coordinamento delle politiche comunitarieModifica
Ministro | Antonio La Pergola (PSI) |
Coordinamento della Protezione CivileModifica
Ministro | Remo Gaspari (DC) |
Coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologicaModifica
Ministro | Antonio Ruberti (PSI) |
Funzione pubblicaModifica
Ministro | Giorgio Santuz (DC) |
Interventi straordinari nel MezzogiornoModifica
Ministro | ad interim Giovanni Giuseppe Goria (DC) |
Problemi delle aree urbaneModifica
Ministro | Carlo Tognoli (PSI) |
Rapporti con il ParlamentoModifica
Ministro | Sergio Mattarella (DC) |
MinisteriModifica
Affari esteriModifica
Ministro | Giulio Andreotti (DC) |
Sottosegretari | Susanna Agnelli (PRI)
Gilberto Bonalumi (DC) Luigi Franza (DC) Mario Raffaelli (PSI) |
InternoModifica
Ministro | Amintore Fanfani (DC) |
Sottosegretari | Saverio D'Aquino (PLI)
Giorgio Postal (DC) Ferdinando Russo (DC) Valdo Spini (PSI) |
Grazia e GiustiziaModifica
Ministro | Giuliano Vassalli (PSI) |
Sottosegretari | Franco Castiglione (PSI)
Francesco Cattanei (DC) |
Bilancio e Programmazione EconomicaModifica
Ministro | Emilio Colombo (DC) |
Sottosegretari | Mario D'Acquisto (DC)
Giuseppe Demitry (PSI) |
FinanzeModifica
Ministro | Antonio Gava (DC) |
Sottosegretari | Stefano De Luca (PLI)
Carlo Merolli (DC) Domenico Susi (PSI) |
TesoroModifica
Ministro | Giuliano Amato (PSI) |
Sottosegretari | Felice Contu (DC)
Tarcisio Gitti (DC) Carmelo Pujia (DC) Maurizio Sacconi (PSI) |
DifesaModifica
Ministro | Valerio Zanone (PLI) |
Sottosegretari | Gaetano Gorgoni (PRI)
Delio Meoli (PSI) Angelo Pavan (DC) Giuseppe Pisanu (DC) Martino Scovacricchi (PSDI) |
Pubblica IstruzioneModifica
Ministro | Giovanni Galloni (DC) |
Sottosegretari | Beniamino Brocca (DC)
Luigi Covatta (PSI) Savino Melillo (PLI) Anna Maria Nucci (DC) |
Ministero dei Lavori PubbliciModifica
Ministro | Emilio De Rose (PSDI) |
Sottosegretari | Raffaele Costa (PLI)
Silvestro Ferrari (DC) Gualtiero Nepi (DC) |
Ministero dell'Agricoltura e ForesteModifica
Ministro | Filippo Maria Pandolfi (DC) |
Sottosegretari | Francesco Cimino (PSI)
Giovanni Zarro (DC) |
TrasportiModifica
Ministro | Calogero Antonio Mannino (DC) |
Sottosegretari | Angelo Gaetano Cresco (PSI)
Alessandro Ghinami (PSDI) Carlo Senaldi (DC) |
Ministero delle Poste e TelecomunicazioniModifica
Ministro | Oscar Mammì (PRI) |
Sottosegretari | Giuseppe Astone (DC)
Vincenzo Sorice (DC) Francesco Tempestini (PSI) |
Ministero dell'Industria, Commercio e ArtigianatoModifica
Ministro | Adolfo Battaglia (PRI) |
Sottosegretari | Paolo Babbini (PSI)
Pietro Mezzapesa (DC) Gianni Ravaglia (PRI) Romeo Ricciuti (DC) |
SanitàModifica
Ministro | Carlo Donat-Cattin (DC) |
Sottosegretari | Natale Carlotto (DC)
Elena Marinucci (PSI) |
Ministero del Commercio con l'EsteroModifica
Ministro | Renato Ruggiero (PSI) |
Sottosegretari | Enrico Ermelli Cupelli (PRI)
Alberto Rossi (DC) |
Ministero della Marina MercantileModifica
Ministro | Giovanni Prandini (DC) |
Sottosegretari | Filippo Fiorino (PSI) |
Ministero delle Partecipazioni StataliModifica
Ministro | Luigi Granelli (DC) |
Sottosegretari | Giulio Santarelli (PSI) |
Ministero del Lavoro e della Previdenza SocialeModifica
Ministro | Rino Formica (PSI) |
Sottosegretari | Silvano Costi (PSDI)
Luigi Foti (DC) Gianfranco Rocelli (DC) |
Ministero dei Beni Culturali e AmbientaliModifica
Ministro | Carlo Vizzini (PSDI) |
Sottosegretari | Gianfranco Astori (DC) |
Ministero del Turismo e dello SpettacoloModifica
Ministro | Franco Carraro (PSI) |
Sottosegretari | Antonio Muratore (PSI) |
AmbienteModifica
Ministro | Giorgio Ruffolo (PSI) |
Sottosegretari | Anna Gabriella Ceccatelli (DC) |
CronologiaModifica
1987Modifica
GiugnoModifica
- 18 giugno - Dopo le elezioni politiche del 14 e 15 giugno Giorgio Napolitano (PCI) invita il Partito Socialista Italiano ad una riflessione comune sul programma del nuovo governo. Rino Formica (PSI), invece, propone un governo composto dalla Democrazia Cristiana, dal Partito Socialista Italiano e dal Partito Comunista Italiano.
- 25 giugno - Il documento conclusivo della Democrazia Cristiana invita il Partito Socialista Italiano a discutere insieme riguardo le presidenze delle Camere e il governo. Il Partito Socialista Italiano si dichiara contrario.
- 30 giugno - Dopo mesi di scontri nella sede del gruppo del Partito Socialista Italiano a Palazzo Montecitorio si incontrano il segretario della Democrazia Cristiana, Ciriaco De Mita, e il segretario socialista, Bettino Craxi. Tuttavia non stipulano alcun accordo sul nuovo governo sulle presidenze delle Camere ma secondo De Mita il PSI non sarebbe contrario ad un presidente del Consiglio dei ministri democristiano.
- 30 giugno - Il presidente della FIAT, Gianni Agnelli, sollecita la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista Italiano a riprendere il dialogo e trovare un accordo per la formazione del nuovo governo.
LuglioModifica
- 4 luglio - Il segretario della Democrazia Cristiana, Ciriaco De Mita, ribadisce il rifiuto della DC a soluzioni pasticciate riferendosi al governo di programma evocato dal Partito Socialista Democratico Italiano e rinnovando l'esigenza di una maggioranza politica.
- 13 luglio - Il presidente della Repubblica Italiana, Francesco Cossiga, conferisce a Giovanni Giuseppe Goria (DC) l'incarico di formare il nuovo governo.
- 29 luglio - Il governo giura nelle mani del presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.
- 30 luglio - Il presidente del Consiglio, Giovanni Giuseppe Goria, presenta alle Camere le linee programmatiche del governo.
- 31 luglio - Al Senato della Repubblica ha luogo la discussione sulle dichiarazioni del governo. La fiducia viene approvata con 183 voti favorevoli e 123 contrari.
AgostoModifica
- 3 agosto - Alla Camera dei deputati ha luogo la discussione sulle comunicazioni del governo. La fiducia viene approvata con 371 voti favorevoli e 237 contrari.
SettembreModifica
- 11-12 settembre - Alla Camera dei deputati si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo riguardo alla situazione nel Golfo Persico su cui l'esecutivo pone la fiducia, approvata con 342 voti favorevoli e 229 contrari. 20 deputati della Democrazia Cristiana con un documento prendono le distanze dalla scelta della maggioranza di governo di inviare le navi italiane nel Golfo.
NovembreModifica
- 25 novembre - Alla Camera dei deputati si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo. La mozione di fiducia presentata da Mino Martinazzoli (DC), Gianni De Michelis (PSI), Paolo Battistuzzi (PLI), Antonio Del Pennino (PRI) e Filippo Caria (PSDI) è approvata con 368 voti favorevoli e 233 contrari.
- 25 novembre - Si tiene uno sciopero generale contro la politica economica e contro la legge finanziaria, organizzato dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro, dalla Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori e dall'Unione Italiana del Lavoro.
DicembreModifica
- 18 dicembre - Alla Camera dei deputati si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo riguardo le centrali nucleari. Al termine del dibattito il governo pone la questione di fiducia su una sua risoluzione in merito che è approvata con 350 voti favorevoli e 203 contrari.
1988Modifica
GennaioModifica
- 25 gennaio - Alla Camera dei deputati si discute la legge finanziaria per il 1988. Il governo pone la questione di fiducia su un subemendamento approvato con 309 voti favorevoli e 210 contrari.
- 29 gennaio - Si compie il voto di fiducia sulla legge finanziaria per il 1988.
FebbraioModifica
- 5 febbraio - Si svolge nuovamente il voto di fiducia sulla legge finanziaria per il 1988 approvato con 350 voti favorevoli e 208 contrari.
- 10 febbraio - Il presidente del Consiglio, Giovanni Giuseppe Goria, si dimette poiché il governo è stato messo in minoranza varie volte durante la discussione e l'approvazione della legge finanziaria per il 1988.
- 13 febbraio - Il presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, accogliendo le richieste del Partito Socialista Italiano e della Democrazia Cristiana rinvia il governo dimissionario alle Camere per un voto di fiducia per un mandato limitato all'approvazione della legge finanziaria per il 1988.
- 17 febbraio - Alla Camera dei deputati si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. Il presidente del Consiglio, Giovanni Giuseppe Goria, si impegna a dimettersi dopo il voto sulla legge finanziaria per il 1988. Il vicesegretario del Partito Comunista Italiano, Achille Occhetto, avanza la proposta di dare vita ad un governo di garanzia istituzionale. La proposta viene vista con cautela dalla Democrazia Cristiana e in modo contrario dal Partito Socialista Italiano. La risoluzione su cui il governo pone la fiducia è approvata con 364 voti favorevoli e 208 contrari.
- 17-19 febbraio - Al Senato della Repubblica si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La fiducia è approvata con 170 voti favorevoli e 91 contrari.
MarzoModifica
- 11 marzo - In seguito ai contrasti con il Partito Socialista Italiano sulla politica nucleare il presidente del Consiglio, Giovanni Giuseppe Goria, rassegna le dimissioni.
NoteModifica
- ^ Comunicato concernente la formazione del Governo, in "Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana", "Serie generale", n. 178, 1º agosto 1987, pp. 11-12.
- ^ Sandra Bonsanti, GORIA 1, MATRICOLE E VECCHI MERLETTI, in La Repubblica, 30 luglio 1987.
- ^ il governo de mita ha giurato [collegamento interrotto], in AGI, 13 aprile 1988.
- ^ a b X Legislatura della Repubblica italiana
- ^ finanziaria: il governo non metterà…. (2) [collegamento interrotto], in AGI, 28 gennaio 1988.
- ^ Sandra Bonsanti, GORIA, UN ADDIO DA PROTAGONISTA, in La Repubblica, 12 marzo 1988.
- ^ consiglio dei ministri: comunicato [collegamento interrotto], in AGI, 10 marzo 1988.
- ^ Montalto: forzatura inspiegabile di goria, dice il psi [collegamento interrotto], in AGI, 11 marzo 1988.
- ^ goria si è dimesso [collegamento interrotto], in AGI, 11 marzo 1988.
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