Renzo Montagnani
«I film grossolani sono una scelta remunerativa, ma io uso definirmi migliore dei miei film[1].» |
(Renzo Montagnani) |
Renzo Montagnani (Alessandria, 11 settembre 1930 – Roma, 22 maggio 1997) è stato un attore e doppiatore italiano.
BiografiaModifica
Montagnani nasce ad Alessandria l'11 settembre 1930, figlio di Guido Montagnani, originario di Prato, e di Elvezia Beltrami, nativa di Stradella (in provincia di Pavia) ma di origini toscane, nipote di un farmacista fiorentino, che aveva il proprio esercizio presso il centro storico del capoluogo toscano.
Renzo Montagnani si sposa nel settembre del 1959 con una delle Bluebell Girls, Eileen Jarvis, dalla quale ha un figlio nel 1963[2].
Anni cinquantaModifica
Entra in varie compagnie teatrali, come quella di Enrico Viarisio e di Erminio Macario, abbandonando del tutto l'interesse per il mestiere di farmacista e concentrandosi sulla carriera d'attore. Nel 1959 si afferma in teatro recitando ne I sogni muoiono all'alba, di Indro Montanelli (del quale tre anni dopo verrà girato anche un film di cui è protagonista), e Marescalco dell'Aretino.
Anni sessantaModifica
Agli inizi degli anni sessanta si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera cinematografica e televisiva. Torna all'attività teatrale dopo aver incontrato Valeria Moriconi, ed entra a far parte del gruppo "La compagnia dei quattro", in cui milita per circa tre anni.
Successivamente viene contattato per lavorare in televisione nel programma musicale Milledischi e, dopo questa parentesi televisiva, si afferma anche come attore radiofonico, per la prosa e il varietà, in particolare nel programma notturno Buonanotte fantasma di Bibi Faller ed Emanuela Fallini.
Anni settantaModifica
Recita sia in film politicamente impegnati come Documenti su Giuseppe Pinelli e nel ruolo di Umberto Tancredi in Il delitto Matteotti di Florestano Vancini sia in numerosi film appartenenti al filone della commedia sexy all'italiana.
In televisione interpreta il ruolo del leader sovietico Iosif Stalin nello sceneggiato del 1975 La guerra al tavolo della pace..
Anni ottantaModifica
All'inizio degli anni ottanta Montagnani partecipa al varietà televisivo Ci pensiamo lunedì dove interpreta il personaggio di Don Libero[3] che verrà in seguito ribattezzato "Don Fumino" per via del suo intercalare: «Eh, io son fumino, se 'un le dico mi sento male!», e verrà riutilizzato nel 1993 per la sitcom omonima.
Gran parte della sua notorietà è tuttavia legata alla sua partecipazione in numerosi film del filone della commedia sexy all'italiana, genere che gli diede notevole popolarità in quel periodo. Sebbene abbia recitato in questo filone già agli inizi degli anni settanta con il dittico Quando le donne avevano la coda e Quando le donne persero la coda e con i decamerotici Una cavalla tutta nuda e Jus primae noctis, si afferma sul finire del decennio con film come Il ginecologo della mutua, La soldatessa alla visita militare, La soldatessa alle grandi manovre e L'insegnante va in collegio.
Tuttavia Montagnani dovette accettare a lungo questi ruoli anche per poter coprire le ingenti spese per le cure del figlio Daniele, gravemente malato (segnato da una lesione subita durante il parto, nel 1963) che era ricoverato in permanenza presso una clinica di Londra[4].
«Io trascorrevo molto tempo con lui anche fuori dal set cinematografico ed ero entrato nei suoi problemi, perché a me piace parlare e capire le persone. Volevo aiutarlo, avevo capito che era in seria difficoltà. Era disperato e beveva molto per il dolore procuratogli dalla grave malattia del figlio Daniele, un bellissimo ragazzo molto alto. Quando eravamo a Courmayeur, stavamo girando La moglie in vacanza... l'amante in città trascorsi un’intera notte con lui perché avevo capito che stava male più del solito e gli dissi che non doveva più bere ma parlare con me del suo problema, come a un fratello. Lui, in quella occasione, si confidò molto con me e questo mi rese veramente felice» |
(Lino Banfi su Renzo Montagnani) |
Nonostante la critica non fosse benevola nei suoi confronti, il genere, nel corso degli anni ha subito un'ampia rivalutazione.
Fra le sue più note interpretazioni ci fu quella del personaggio di Guido Necchi in Amici miei - Atto IIº e Amici miei - Atto IIIº, dopo aver doppiato Philippe Noiret nel primo capitolo della serie.
«Moschin, Ugo, Celi ed io vivevamo in un superclima di amicizia. Ugo è l'unico tra di noi che non ama fare gli scherzi. Io, invece, da buon toscano, mi diverto ad organizzare dei tiri a tutti» |
(Renzo Montagnani sulla trilogia di Amici miei) |
Ancora per la televisione, ha interpretato il personaggio di Don Ferrante nello sceneggiato di Nocita I promessi sposi del 1989.
Oltre all'attività di attore, Montagnani è stato anche doppiatore, prestando la voce a Charles Bronson, Trevor Howard, il già citato Philippe Noiret, Claude Piéplu, Michel Piccoli, Jacques Jouanneau e di Romeo ne Gli Aristogatti, film d'animazione della Disney, dove mise da parte la sua cadenza toscana per interpretare magistralmente il gatto "romano". Sua, anche se resa "metallica", è la voce del satellite artificiale nella versione italiana della serie televisiva UFO, trasmessa nei primi anni settanta, quando annunciava «UFO in avvicinamento».
Anni novantaModifica
Morì il 22 maggio 1997 a Roma a 66 anni, lasciando la moglie Eileen e il figlio Daniele (che morirà per un cancro al pancreas nel 2004). Montagnani soffriva da un paio d'anni di tumore ai polmoni che tuttavia non gli aveva impedito di continuare a lavorare[5]. I funerali si tennero il 24 maggio presso la Chiesa del Cristo Re a Roma.
Le sue ceneri sono sepolte in Inghilterra assieme al figlio, nel piccolo cimitero di Stockton-on-Tees, cittadina dove tuttora vive la moglie Eileen[2][6].
Impatto culturaleModifica
«Anche come attore ha sacrificato il suo talento, che era grande, accettando qualsiasi cosa. Una vita disgraziatissima, la sua, da questo punto di vista.» |
(Indro Montanelli) |
«Uno straordinario professionista, molto attento e intelligente come attore; purtroppo sottovalutato. Purtroppo per ragioni di famiglia non poteva rinunciare a lavorare, e doveva accettare qualunque proposta gli arrivasse.» |
(Mario Monicelli) |
Nel 2017 esce la biografia Renzo Montagnani, scritta da Damiano Colantonio, prefazione di Fabrizio Borghini, postfazione di Marco Giusti, Roma, Edizioni Sabinae.
FilmografiaModifica
CinemaModifica
- I sogni muoiono all'alba, regia di Indro Montanelli (1961)
- Dal sabato al lunedì, regia di Guido Guerrasio (1962)
- Viaggio di nozze all'italiana, regia di Mario Amendola (1966)
- I sette fratelli Cervi, regia di Gianni Puccini (1968)
- Donne... botte e bersaglieri, regia di Ruggero Deodato (1968)
- Faustina, regia di Luigi Magni (1968)
- La matriarca, regia di Pasquale Festa Campanile (1969)
- Documenti su Giuseppe Pinelli, regia di Elio Petri e Nelo Risi (1970)
- Quando le donne avevano la coda, regia di Pasquale Festa Campanile (1970)
- Metello, regia di Mauro Bolognini (1970)
- Quando le donne persero la coda, regia di Pasquale Festa Campanile (1971)
- Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù?, regia di Mariano Laurenti (1971)
- Il prode Anselmo e il suo scudiero, regia di Bruno Corbucci (1972)
- Il sindacalista, regia di Luciano Salce (1972)
- Jus primae noctis, regia di Pasquale Festa Campanile (1972)
- Una cavalla tutta nuda, regia di Franco Rossetti (1972)
- L'arma, l'ora, il movente, regia di Francesco Mazzei (1972)
- Fiorina la vacca, regia di Vittorio De Sisti (1973)
- Rappresaglia, regia di George P. Cosmatos (1973)
- Il delitto Matteotti, regia di Florestano Vancini (1973)
- Le folli avventure di Rabbi Jacob, regia di Gérard Oury (1973)
- Number One, regia di Gianni Buffardi (1973)
- La preda, regia di Domenico Paolella (1974)
- Peccati in famiglia, regia di Bruno Gaburro (1975)
- Il vizio di famiglia, regia di Mariano Laurenti (1975)
- Quel movimento che mi piace tanto, regia di Franco Rossetti (1975)
- La nuora giovane, regia di Luigi Russo (1975)
- La moglie vergine, regia di Marino Girolami (1975)
- Lezioni private, regia di Vittorio De Sisti (1975)
- La segretaria privata di mio padre, regia di Mariano Laurenti (1976)
- Peccatori di provincia, regia di Tiziano Longo (1976)
- Il letto in piazza, regia di Bruno Gaburro (1976)
- Donna... cosa si fa per te, regia di Giuliano Biagetti (1976)
- Cassiodoro il più duro del pretorio, regia di Oreste Coltellacci (1976)
- Una bella governante di colore, regia di Luigi Russo (1976)
- L'appuntamento, regia di Giuliano Biagetti (1977)
- La soldatessa alla visita militare, regia di Nando Cicero (1977)
- Il ginecologo della mutua, regia di Joe D'Amato (1977)
- Dove volano i corvi d'argento, regia di Piero Livi (1977)
- L'insegnante va in collegio, regia di Mariano Laurenti (1978)
- La soldatessa alle grandi manovre, regia di Nando Cicero (1978)
- L'insegnante viene a casa, regia di Michele Massimo Tarantini (1978)
- L'insegnante balla... con tutta la classe, regia di Giuliano Carnimeo (1978)
- Viaggio con Anita, regia di Mario Monicelli (1979)
- La vedova del trullo, regia di Franco Bottari (1979)
- Scusi, lei è normale?, regia di Umberto Lenzi (1979)
- Riavanti... Marsch!, regia di Luciano Salce (1979)
- Io zombo, tu zombi, lei zomba, regia di Nello Rossati (1979)
- Dove vai se il vizietto non ce l'hai?, regia di Marino Girolami (1979)
- Il corpo della ragassa, regia di Pasquale Festa Campanile (1979)
- La giacca verde, regia di Franco Giraldi (1979)
- Qua la mano, regia di Pasquale Festa Campanile (1980)
- Prestami tua moglie, regia di Giuliano Carnimeo (1980)
- La moglie in vacanza... l'amante in città, regia di Sergio Martino (1980)
- Una moglie, due amici, quattro amanti, regia di Michele Massimo Tarantini (1980)
- La liceale al mare con l'amica di papà, regia di Mariano Laurenti (1980)
- C'è un fantasma nel mio letto, regia di Giuliano Carnimeo (1980)
- Il casinista, regia di Pier Francesco Pingitore (1980)
- Tutta da scoprire, regia di Giuliano Carnimeo (1981)
- La dottoressa preferisce i marinai, regia di Michele Massimo Tarantini (1981)
- La poliziotta a New York, regia di Michele Massimo Tarantini (1981)
- Mia moglie torna a scuola, regia di Giuliano Carnimeo (1981)
- Il marito in vacanza, regia di Maurizio Lucidi e Alessandro Lucidi (1981)
- Crema, cioccolata e... paprika, regia di Michele Massimo Tarantini (1981)
- I carabbinieri, regia di Francesco Massaro (1981)
- I carabbimatti, regia di Giuliano Carnimeo (1981)
- L'assistente sociale tutto pepe..., regia di Nando Cicero (1981)
- Il regalo, regia di Michel Lang (1982)
- Pierino la peste alla riscossa!, regia di Umberto Lenzi (1982)
- Per favore, occupati di Amelia, regia di Flavio Mogherini (1982)
- Perché non facciamo l'amore?, regia di Maurizio Lucidi (1982)
- Amici miei - Atto IIº, regia di Mario Monicelli (1982)
- Giocare d'azzardo, regia di Cinzia TH Torrini (1982)
- Stesso mare stessa spiaggia, regia di Alessandro Pann (1983)
- State buoni se potete, regia di Luigi Magni (1983)
- Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada, regia di Lina Wertmüller (1983)
- Champagne in paradiso, regia di Aldo Grimaldi (1983)
- Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, regia di Sergio Martino (1983)
- Amici miei - Atto IIIº, regia di Nanni Loy (1985)
- Quelli del casco, regia di Luciano Salce (1987)
- Rimini Rimini - Un anno dopo, regia di Bruno Corbucci (1988)
- Il volpone, regia di Maurizio Ponzi (1988)
- Zuppa di pesce, regia di Fiorella Infascelli (1992)
TelevisioneModifica
- Lohengrin, regia di Stefano De Stefani (1958)
- Il mulino del Po, regia di Sandro Bolchi (1963)
- Vita di Dante, regia di Vittorio Cottafavi (1965)
- Il crogiuolo, regia di Sandro Bolchi (1971)
- Come un uragano, regia di Silverio Blasi (1971)
- L'acqua cheta, regia di Vito Molinari (1974)
- La guerra al tavolo della pace, regia di Massimo Sani e Paolo Gazzara (1975)
- Valentina, una ragazza che ha fretta, regia di Vito Molinari (1977)
- La giacca verde, regia di Franco Giraldi (1979)
- Capitaine X, regia di Bruno Gantillon (1983)
- Baciami strega, Film tv, regia di Duccio Tessari (1985)
- Investigatori d'Italia, regia di Paolo Poeti (1987)
- I promessi sposi, regia di Salvatore Nocita (1989)
- L'Achille Lauro - Viaggio nel terrore, regia di Alberto Negrin (1990)
- Processo di famiglia, regia di Nanni Fabbri (1992)
- Don Fumino, regia di Romolo Siena (1993)
- Teo, regia di Cinzia TH Torrini (1997)
- Il mastino, regia di Ugo Fabrizio Giordani e Francesco Laudadio (1997)
DoppiaggioModifica
- Charles Bronson in Al soldo di tutte le bandiere, 10 secondi per fuggire, L'eroe della strada
- John Savident in Arancia meccanica
- Woody Strode in Scipione detto anche l'Africano
- Trevor Howard in Ludwig
- Philippe Noiret in Amici miei
- Steffen Zacharias in Metello
- Albert Salmi in Io sono la legge
- Romeo ne Gli Aristogatti
TeatroModifica
- La coscienza di Zeno (1978-79) di Tullio Kezich da Italo Svevo, diretto da Franco Giraldi
- Il senatore Fox (1986-87) di Luigi Lunari, diretto da Augusto Zucchi
- Anfitrione (1987-88) di Tito Maccio Plauto, diretto da Ennio Coltorti
- Arden of Feversham (1988), diretto da Mario Sciaccaluga
- Un giardino di aranci fatto in casa (1989-90 e 1991), di Neil Simon, diretto da Silverio Blasi
- Pigmalione (1991-92), di George Bernard Shaw, diretto da Silverio Blasi
- Sarto per signora (1992-93) di Georges Feydeau, diretto da Marco Parodi
- L'aide mémoire (1993-94) di Jean Claude Carriére
- La dodicesima notte (1995-96), di William Shakespeare, diretto da Ennio Coltorti
Prosa radiofonica RaiModifica
- Giocondo Zappaterra, commedia di Giulio Bucciolini, regia di Amerigo Gomez, trasmessa il 19 aprile 1956.
- La donna del mare di Henrik Ibsen, regia di Corrado Pavolini, trasmessa il 7 dicembre 1956.
Varietà radiofonici RaiModifica
- Federico eccetera eccetera, striscia quotidiana di Maurizio Costanzo scritta con Velia Magno e Mario Colangeli, regia di Antonio Del Colle (1970-1971).
- Buonanotte fantasma, rivistina notturna di Lydia Faller e Silvano Nelli, regia di Raffaele Meloni (1973).
NoteModifica
- ^ È morto a Roma Renzo Montagnani. Gentiluomo della commedia sexy Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. L'Unità, 24-05-1997.
- ^ a b Damiano Colantonio, Renzo Montagnani, Edizioni Sabinae, 2017, ISBN 9788898623570.
- ^ YouTube, su www.youtube.com. URL consultato il 2 marzo 2018.
- ^ Addio Montagnani, condannato alla risata sexy
- ^ Ugo Volli, È morto Renzo Montagnani, fu uno degli Amici Miei, su Repubblica.it, 24 maggio 1997.
- ^ Luca Fazi, Cari Amici miei: il ritratto di Renzo Montagnani!, su inbarbaalpalo.wixsite.com, 28 agosto 2020.
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Renzo Montagnani
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Renzo Montagnani
Collegamenti esterniModifica
- Opere di Renzo Montagnani, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- Renzo Montagnani, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Renzo Montagnani, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Renzo Montagnani, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Renzo Montagnani, su filmportal.de.
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