Campionato mondiale di calcio 1986

13ª edizione del campionato mondiale di calcio FIFA

Il Campionato mondiale di calcio FIFA 1986 o Coppa del Mondo FIFA 1986 (in spagnolo: Copa Mundial de la FIFA 1986, in inglese: 1986 FIFA World Cup), noto anche come Messico 1986, è stato la tredicesima edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio (squadre comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.[1]

Coppa del Mondo FIFA 1986
Copa Mundial de la FIFA 1986
Logo della competizione
Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Calcio
Edizione 13ª
Date 31 maggio - 29 giugno 1986
Luogo Bandiera del Messico Messico
(11 città)
Partecipanti 24 (121 alle qualificazioni)
Impianto/i 12 stadi
Risultati
Vincitore Bandiera dell'Argentina Argentina
(2º titolo)
Secondo Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest
Terzo Bandiera della Francia Francia
Quarto Bandiera del Belgio Belgio
Statistiche
Miglior giocatore Bandiera dell'Argentina Diego Armando Maradona
Miglior marcatore Bandiera dell'Inghilterra Gary Lineker (6)
Incontri disputati 52
Gol segnati 132 (2,54 per incontro)
Pubblico 2 407 431
(46 297 per incontro)
Gli argentini campioni del mondo per la seconda volta nella loro storia
Cronologia della competizione
1982 1990

Si svolse in Messico dal 31 maggio al 29 giugno 1986. Il torneo fu vinto dall'Argentina, che si laureò campione del mondo per la seconda volta.

Il Messico divenne il primo Paese a ospitare due edizioni della manifestazione quando nel 1983 prese il posto della Colombia, nazione che aveva acquisito il diritto di ospitare il torneo, ma che dovette rinunciare quell'anno a causa di problemi interni al governo.[2]

Furono 24 le nazionali partecipanti come nel torneo del 1982, mentre il pallone ufficiale fu l'Adidas Azteca Mexico, il primo fatto con materiali in parte sintetici. Fu inoltre il Mondiale che rese celebre il fenomeno della ola, il movimento sugli spalti causato dal pubblico.[2]

Assegnazione modifica

La sede della fase finale venne in principio assegnata alla Colombia[2] in base ad una votazione tenutasi a Francoforte il 9 giugno 1974,[3] tuttavia il Paese non poté adempiere ai requisiti della FIFA:

  • 12 stadi con una capacità minima di 40.000 persone per la prima fase.
  • 4 stadi con una capacità minima di 60.000 persone per la seconda fase.
  • 2 stadi con una capacità minima di 80.000 persone per la partita inaugurale e per la finale.
  • L'installazione di una torre di telecomunicazioni a Bogotà.
  • Il congelamento delle tariffe alberghiere per i membri della FIFA a partire dal 1º gennaio 1986, tra le altre cose.

Il cambio di Paese organizzatore divenne ufficiale nel novembre 1982,[3] mentre l'assegnazione al Messico, già sede del torneo sedici anni prima, venne decisa a Stoccolma il 20 maggio 1983.[3]

Lo svolgimento del torneo si trovò a rischio, causa il terremoto che colpì il Paese nel settembre 1985 provocando più di 10 000 morti e causando investimenti per 2 miliardi di dollari per la ricostruzione.[4]

Formula modifica

Rispetto all'ultima edizione rimase invariato solo il numero delle squadre, 24, per il resto il formato venne modificato: la seconda fase a gironi, ritenuta poco competitiva, venne sostituita con gli ottavi di finale. In pratica le nazionali vennero divise negli abituali sei gironi da quattro squadre, ma solo otto sarebbero state eliminate, le ultime e le due peggiori terze, mentre le altre sedici avrebbero proseguito il cammino con la fase ad eliminazione diretta.

Stadi modifica

Come detto, il Messico aveva già ospitato i Mondiali nel 1970. All'epoca vennero utilizzati solo cinque stadi, che furono scelti nuovamente come sedi di gara: lo Stadio Azteca di Città del Messico (allora come in questa occasione sede della partita inaugurale e della finale), lo Stadio Jalisco di Guadalajara, l'Estadio Cuauhtémoc di Puebla, l'Estadio Nou Camp di León e lo Stadio Nemesio Díez di Toluca.

Gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio 1986 furono 12 in 11 città (nella capitale ce n'erano due):

Città del Messico Guadalajara Puebla
Stadio Azteca Estadio Olímpico Universitario Stadio Jalisco Estadio Cuauhtémoc
Capienza: 114 600 Capienza: 72 000 Capienza: 66 000 Capienza: 46 000
       
San Nicolás de los Garza Querétaro
Estadio Universitario Estadio Corregidora
Capienza: 44 000 Capienza: 40 785
   
Monterrey León
Estadio Tecnológico Estadio Nou Camp
Capienza: 38 000 Capienza: 35 000
   
Nezahualcóyotl Irapuato Zapopan Toluca
Estadio Neza 86 Estadio Sergio León Chávez Estadio Tres de Marzo Stadio Nemesio Díez
Capienza: 35 000 Capienza: 32 000 Capienza: 30 000 Capienza: 30 000
       

Squadre partecipanti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1986.
Pr. Squadra Data di qualificazione certa Confederazione Partecipante in quanto Partecipazioni precedenti al torneo
1   Italia 11 luglio 1982 UEFA Paese detentore del titolo 10 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982)
2   Messico 20 maggio 1983 CONCACAF Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale 8 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978)
3   Brasile 23 giugno 1985 CONMEBOL Vincitore del Gruppo 3 (CONMEBOL) 12 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982)
4   Uruguay 7 aprile 1985 CONMEBOL Vincitore del Gruppo 2 (CONMEBOL) 7 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974)
5   Ungheria 17 aprile 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 5 (UEFA) 8 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1978, 1982)
6   Argentina 30 giugno 1985 CONMEBOL Vincitore del Gruppo 1 (CONMEBOL) 8 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982)
7   Polonia 11 settembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 1 (UEFA) 4 (1938, 1974, 1978, 1982)
8   Canada 14 settembre 1985 CONCACAF Vincitore del secondo Campionato CONCACAF 1985 -
9   Spagna 25 settembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 7 (UEFA) 6 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982)
10   Bulgaria 28 settembre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 4 (UEFA) 4 (1962, 1966, 1970, 1974)
11   Germania Ovest 16 ottobre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 2 (UEFA) 10 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982)
12   Portogallo 16 ottobre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 2 (UEFA) 1 (1966)
13   Inghilterra 16 ottobre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 3 (UEFA) 7 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982)
14   Irlanda del Nord 16 ottobre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 3 (UEFA) 2 (1958, 1982)
15   Marocco 18 ottobre 1985 CAF Vincitore del quarto turno (CAF) 1 (1970)
16   Algeria 18 ottobre 1985 CAF Vincitore del quarto turno (CAF) 1 (1982)
17   Unione Sovietica 30 ottobre 1985 UEFA Secondo nel Gruppo 6 (UEFA) 5 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982)
18   Corea del Sud 3 novembre 1985 AFC Vincitore del secondo turno (AFC) - Zona B 1 (1954)
19   Danimarca 13 novembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 6 (UEFA) -
20   Francia 16 novembre 1985 UEFA Vincitore del Gruppo 4 (UEFA) 8 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978, 1982)
21   Paraguay 17 novembre 1985 CONMEBOL Vincitore del playoff (CONMEBOL) 3 (1930, 1950, 1958)
22   Belgio 20 novembre 1985 UEFA Vincitore del playoff UEFA 6 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982)
23   Iraq 29 novembre 1985 AFC Vincitore del secondo turno (AFC) - Zona A -
24   Scozia 4 dicembre 1985 UEFA Vincitore dello spareggio UEFA - OFC 5 (1954, 1958, 1974, 1978, 1982)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quell'edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

Qualificazioni modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1986.
 
Le nazioni qualificate, in blu

Le qualificazioni al campionato mondiale di calcio di Messico 1986 videro l'iscrizione di centoventuno squadre nazionali, mentre il torneo finale ne prevedeva la partecipazione di sole ventiquattro. Essendo già qualificate di diritto il Messico, paese organizzatore, e l'Italia, campione del mondo in carica, erano disponibili altri ventidue posti. Questi sarebbero stati come al solito occupati dalle selezioni nazionali vincitrici dei vari raggruppamenti di qualificazione su base continentale.

Furono assegnati tredici posti alla zona UEFA, uno di questi però già occupato dai campioni in carica, più uno eventuale derivante da uno spareggio intercontinentale. La Nazionale candidata a questo fu la Scozia,[2] che assistette però alla morte per infarto del proprio allenatore, Jock Stein,[2] avvenuto dopo la decisiva partita con il Galles.[2][5] Per il resto, rispetto all'edizione precedente mancarono la qualificazione l'Austria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, che furono sostituite dai ritorni del Portogallo e della Bulgaria oltre che dall'esordiente Danimarca, comunque terza a pari merito coi lusitani nel recente campionato europeo.

Arrivano invece più sorprese dagli altri continenti: se dal Sud America si qualificarono come da copione il Brasile e l'Argentina, lo fecero però insieme al Paraguay vincitore dell'ultima Copa América ma assente da ben ventotto anni, e all'Uruguay, che tornava dopo dodici. Prima partecipazione invece per il Canada, vincitore del Campionato CONCACAF 1985, mentre dall'Africa tornò l'Algeria, che aveva ben figurato in Spagna, insieme però al Marocco: per coincidenza quest'ultima squadra aveva partecipato solo all'altro mondiale disputato in Messico, quello del 1970. Nuove anche le partecipanti uscite dal girone asiatico: l'esordiente Iraq e la Corea del Sud, che tornava dopo un'assenza di ben trentadue anni. Il raggruppamento oceanico fu vinto dall'Australia, ma i Socceroos vennero sconfitti dalla Scozia e mancarono quindi la qualificazione.

Il sorteggio modifica

 
Piazzamenti delle nazionali

Il sorteggio avviene il 15 dicembre 1985 a Città Del Messico.

La FIFA, per stabilire le teste di serie, sceglie le squadre meglio classificate al mondiale di Spagna del 1982. Le rimanenti squadre vengono suddivise seguendo un criterio geografico.

La modalità di estrazione era controversa; sarebbe stato possibile per il Canada essere sorteggiato nello stesso gruppo del Messico, in questo modo le uniche due rappresentative della CONCACAF avrebbero giocato nello stesso gruppo. Sarebbe stato anche possibile avere un gruppo con quattro squadre europee.

Le sei teste di serie sono state attribuite d'ufficio ai gruppi.

In primo luogo è stato estratto l'ordine di sorteggio dalle urne. Il sorteggio è stato effettuato prima dall'urna 3, poi dall'urna 2 e infine dall'urna 1. La prima squadra europea sorteggiata dall'urna 1 è stata assegnata al gruppo D, al quale era già stato assegnato il Brasile. Le altre squadre sono state sorteggiate liberamente.

Ecco la composizione delle fasce destinate al sorteggio:[6]

Teste di serie Urna 1 Urna 2 Urna 3
  Italia (gruppo A)   Argentina   Algeria   Belgio
  Messico (gruppo B)   Inghilterra   Canada   Bulgaria
  Francia (gruppo C)   Paraguay   Corea del Sud   Irlanda del Nord
  Brasile (gruppo D)   Spagna   Danimarca   Portogallo
  Germania Ovest (gruppo E)   Uruguay   Iraq   Scozia
  Polonia (gruppo F)   Unione Sovietica   Marocco   Ungheria

Riassunto del torneo modifica

 
Piazzamenti finali delle nazionali partecipanti.

Fase a gironi modifica

Gruppo A modifica

In questo gruppo, che giocava a Città del Messico e a Puebla, erano state inserite l'Italia, l'Argentina, la Bulgaria e la Corea del Sud.

Il primo risultato inatteso si verificò proprio nella partita inaugurale, giocata il 31 maggio nello Stadio Azteca; qui i campioni in carica dell'Italia, passati in vantaggio poco prima della fine del primo tempo grazie al gol di Alessandro Altobelli, vennero raggiunti dalla Bulgaria a tempo quasi scaduto.[7] L'altro incontro terminò invece con la vittoria per 3-1 dell'Argentina, mentre nella seconda giornata i sudamericani pareggiarono 1-1 con gli Azzurri: Altobelli realizzò un calcio di rigore dopo soli sei minuti di gioco, ma poco dopo la mezz'ora fu Diego Armando Maradona a ristabilire la parità. Con identico risultato terminò anche l'altra gara, e si arrivò quindi all'ultimo turno con tutte le squadre ancora formalmente in gioco: il raggruppamento fu però vinto dall'Argentina, che sconfisse la Bulgaria per 2-0, e l'Italia vinse per 3-2, a fatica,[8] sulla Corea del Sud grazie alla doppietta di Altobelli (alla fine unico marcatore azzurro) e ad un autogol,[9] e passò come seconda. Proseguì anche la nazionale balcanica, tramite il ripescaggio tra le terze migliori.

Gruppo B modifica

In questo gruppo, che giocava a Città del Messico e a Toluca, erano state inserite il Messico, il Paraguay, il Belgio e l'Iraq.

Nella prima giornata si verificarono le vittorie dei padroni di casa (2-1 sul Belgio) e dei sudamericani (1-0 sull'Iraq); queste due squadre pareggiarono poi lo scontro diretto, mentre i Diavoli rossi riuscirono a battere per 2-1 gli asiatici. Nell'ultimo turno, infine, i messicani sconfissero l'Iraq, e l'altro incontro terminò in pareggio. In base a questi risultati, Messico primo con cinque punti e Paraguay secondo con quattro; avanzò anche Belgio terzo a tre, la migliore tra le ripescate.

Gruppo C modifica

In questo gruppo, che giocava a León e a Irapuato, erano state inserite la Francia, l'Unione Sovietica, l'Ungheria e il Canada.

Il gruppo venne dominato dall'URSS e dalla Francia, che vinsero le rispettive gare (i sovietici con un notevole[2] 6-0 sull'Ungheria, nella loro miglior prestazione sul piano del gioco e su quello atletico,[2] poi non più ripetuta nel corso della rassegna);[2] pareggiarono poi lo scontro diretto, mentre i canadesi persero 2-0 anche contro i magiari. Il girone si concluse come era iniziato, con le due nazionali dominanti nuovamente vincenti; a primeggiare fu però l'Unione Sovietica, grazie alla miglior differenza reti rispetto ai transalpini. I due punti conquistati, uniti però ad una differenza reti pesantemente negativa, non furono sufficienti all'Ungheria per proseguire il cammino, e probabilmente il Canada fu la peggiore delle partecipanti: oltre a non aver fatto punti non riuscì a segnare neanche un gol.

Gruppo D modifica

Nel gruppo quattro, che giocava a Guadalajara e a Monterrey, erano state inserite col Brasile, la Spagna, l'Irlanda del Nord e l'Algeria.

Anche questo raggruppamento vide due protagoniste assolute: il Brasile e la Spagna. Nella prima giornata i Verde-oro vinsero 1-0 lo scontro diretto con un gol di Sócrates, mentre le altre due nazionali pareggiarono 1-1; questo fu però l'unico punto conquistato da Irlanda del Nord e Algeria, che persero infatti le altre due partite. I sudamericani chiusero quindi il turno a punteggio pieno e senza aver subito gol, e gli iberici furono secondi a quattro punti; nessuna speranza ovviamente per i nordirlandesi, terzi grazie alla differenza reti ma con un solo punto conquistato.

Gruppo E modifica

In questo gruppo, che giocava a Santiago de Querétaro e a Ciudad Nezahualcóyotl, erano state inserite la Germania Ovest, l'Uruguay, la Scozia e la Danimarca.

In questo gruppo la sorpresa fu l'esordiente Danimarca: vinse per 1-0 la prima partita contro la Scozia grazie ad un gol di Preben Elkjær Larsen, che segnò poi una tripletta nel roboante 6-1 sull'Uruguay. I sudamericani avevano pareggiato 1-1 l'incontro iniziale contro i tedeschi vice-campioni in carica, nazionale che condannò gli scozzesi ad una nuova sconfitta (2-1). Nell'ultima giornata si verificò il terzo successo dei danesi, un 2-0 sui tedeschi, e un pareggio nell'altra gara. Quindi Danimarca prima a punteggio pieno e Germania Ovest seconda a tre, mentre l'Uruguay, terzo a due punti, avanzò nonostante i soli due gol fatti e i sette subiti.

Gruppo F modifica

In questo gruppo, che giocava a Monterrey, a Guadalajara e a San Nicolás de los Garza, erano state inserite la Polonia, l'Inghilterra, il Portogallo e il Marocco.

A differenza di molti altri gruppi, questo rimase incerto fino all'ultimo, e non mancarono le sorprese. Nel primo giro di partite il Portogallo vinse 1-0 sull'Inghilterra, mentre l'altro incontro terminò 0-0. Nuovo pareggio a reti bianche per gli africani, stavolta contro la nazionale britannica, intanto la Polonia sconfisse 1-0 i lusitani. Tutto si risolse nell'ultimo turno: Gary Lineker realizzò la tripletta con la quale gli inglesi sconfissero i polacchi, e il Portogallo perse anche contro il Marocco (3-1, con doppietta di Abdelkrim Merry Krimau). Il gruppo fu quindi vinto dai magrebini a quattro punti, che precedettero l'Inghilterra, giunta seconda grazie alla miglior differenza reti sulla Polonia. Degno di nota fu il cammino del Marocco, prima formazione del continente nero ad accedere alla fase successiva, mentre ben diversa fu la situazione dei biancorossi che, giunti terzi nel 1982, si qualificarono agli ottavi solamente tramite il ripescaggio.

Fase ad eliminazione diretta modifica

 
L'Adidas Azteca, il pallone ufficiale della manifestazione

Ottavi di finale modifica

La fase ad eliminazione diretta prese il via il 15 giugno: allo Stadio Azteca della capitale il Messico padrone di casa regolò la Bulgaria per 2-0,[10] mentre poche ore dopo a León andò in scena l'incontro tra Unione Sovietica e Belgio: i sovietici passarono due volte in vantaggio, ma al novantesimo il punteggio era di 2-2. Gli avversari ebbero però ragione nei tempi supplementari, e l'incontro terminò 4-3 in loro favore;[2] a nulla valse quindi la tripletta di Ihor Bjelanov.[11] Dopo questa partita il Belgio rinunciò però a due giocatori: Erwin Vandenbergh per una lesione al menisco e René Vandereycken per un diverbio con il ct Guy Thys.[12] Il giorno seguente a Guadalajara il Brasile non incontrò invece difficoltà contro la Polonia, che venne sconfitta per 4-0 (reti di Sócrates, Josimar, Edinho e Careca), mentre più sofferta fu la qualificazione dell'Argentina, che a Puebla prevalse di misura sull'Uruguay (gol di Pedro Pasculli) in una partita che fece temere per dei possibili incidenti tra le opposte tifoserie.[13] Arrivò quindi il giorno dell'Italia, che il 17 giugno allo Stadio Universitario di Città del Messico venne però sconfitta 2-0 dalla Francia: i transalpini segnarono con Michel Platini e con Yannick Stopyra, e così i campioni in carica terminarono presto il loro deludente mondiale.[14] Nello stesso giorno, poi, a San Nicolás de los Garza la Germania Ovest superò il Marocco solo nei minuti conclusivi, quando i supplementari sembravano raggiunti; questo grazie ad una punizione di Lothar Matthäus, che beffò il fin lì decisivo Badou Zaki.[15] Infine, il giorno successivo si registrarono due facili successi: prima a Città del Messico l'Inghilterra sconfisse il Paraguay per 3-0[16] (doppietta di Gary Lineker e gol di Peter Beardsley), successivamente la Spagna piegò a Santiago de Querétaro la rivelazione Danimarca per 5-1[17] (quaterna di Emilio Butragueño e Andoni Goikoetxea).

Quarti di finale modifica

Protagonisti assoluti dei quarti furono i calci di rigore, che furono decisivi in ben tre sfide su quattro. Si cominciò il 21 giugno a Guadalajara con l'incontro tra Brasile e Francia: i Verde-oro si portarono presto in vantaggio con Careca, ma poco prima dell'intervallo subirono il pareggio di Michel Platini. Dopo questa rete, la prima subita dai sudamericani in tutto il torneo, i brasiliani ebbero l'opportunità di passare in vantaggio: Joël Bats atterrò un avversario in area, ma riuscì poi a neutralizzare il tiro dal dischetto di Zico. Non si segnò più fino ai rigori, e qui, tra le polemiche, furono i transalpini a vincere: l'arbitro Ioan Igna convalidò infatti il gol di Bruno Bellone nonostante la palla fosse finita in rete dopo aver colpito il palo ed aver rimbalzato sul portiere avversario.[18] Le conseguenze dell'episodio furono rilevanti, al punto che l'anno successivo la FIFA decise di rivedere la regola 14 per evitare in futuro il verificarsi di casi simili.[19][20] Nello stesso giorno, a San Nicolás de los Garza, il Messico riuscì a resistere sullo 0-0 alla Germania Ovest per due ore prima di arrendersi dal dischetto: decisivi furono le parate di Harald Schumacher che neutralizzò due tiri, e la gara terminò sul 4-1 per i tedeschi occidentali. Il giorno dopo si disputò nella capitale uno degli incontri più celebri della manifestazione,[2] quello tra Argentina e Inghilterra. Acceso da una rivalità mai sopita, ed anzi rinfocolatasi dopo la vicenda delle Falkland del 1982,[2][21] venne deciso da una doppietta di Diego Armando Maradona: il campione sudamericano, dopo aver subito una gomitata (non vista dall'arbitro) da Terry Fenwick al 40º minuto,[22] realizzò le sue reti più famose nella seconda frazione,[2] la "mano de Dios" (con cui sbloccò il punteggio) e il "gol del secolo" (grazie al quale firmò il raddoppio).[2] L'unica marcatura inglese fu invece messa a segno da Gary Lineker, che alla fine sarà il cannoniere della competizione con sei centri.[23] Infine in serata andò in scena a Puebla il confronto tra Belgio e Spagna: i Diavoli rossi si portarono in vantaggio con Jan Ceulemans verso la mezz'ora, ma pochi minuti prima del novantesimo Juan Antonio Señor riuscì a portare i suoi ai tempi supplementari, e successivamente si arrivò ai rigori. Qui il protagonista fu però il portiere Jean-Marie Pfaff:[24] gli iberici pagarono l'errore di Eloy Olaya, e i belgi vinsero per 5-4.

Semifinali modifica

Le semifinali si disputarono il 25 giugno. Si cominciò a Guadalajara con la riedizione dell'incontro tra Francia e Germania Ovest, che si erano infatti incrociate quattro anni prima in Spagna sempre per un posto in finale.[25] Tuttavia la rivincita dei transalpini non si consumò, poiché i tedeschi occidentali vinsero nuovamente, stavolta per 2-0: segnarono infatti Andreas Brehme in apertura e Rudi Völler a partita ormai finita.[26] Più tardi a Città del Messico andò in scena la gara tra Argentina e Belgio, che fu risolta da un'altra doppietta di Diego Armando Maradona.[27]

Finale per il terzo posto modifica

La finale per il terzo posto si disputò il 28 giugno a Puebla, dove si affrontarono Francia e Belgio: quest'ultima squadra si portò in vantaggio con Jan Ceulemans all'inizio della gara, ma già prima dell'intervallo gli avversari passarono in vantaggio grazie alle reti di Jean-Marc Ferreri e di Jean-Pierre Papin. Il pareggio venne raggiunto con un gol di Nico Claesen, così si arrivò ai tempi supplementari, dove la Francia segnò con Bernard Genghini e con un rigore trasformato da Manuel Amoros;[28] il terzo posto fu quindi appannaggio dei galletti, mentre la difesa dei diavoli rossi risultò la più battuta del torneo.

Finale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1986.

Il regolamento cambiò in occasione della finalissima, allorché per la prima volta nella storia dei Mondiali fu previsto l'immediato ricorso ai rigori in caso di parità, in luogo della precedente ripetizione (comunque mai verificatasi).[29] Nella capitale tricolor, l'Albiceleste passò in vantaggio con Brown al 23' per poi raddoppiare con Valdano al 56'.[2] Sotto di due gol, i tedeschi indovinarono l'aggiustamento tattico liberando Matthäus dal compito di marcare Maradona: Rummenigge accorciò le distanze al 74', prima che Völler trovasse il pari. Con il profilarsi dei supplementari, riemerse però l'Argentina: Maradona recuperò una palla persa a centrocampo, servendo quindi Burruchaga che realizzò il definitivo 3-2.[2] La Germania dovette accontentarsi nuovamente del secondo posto, mentre i sudamericani festeggiarono un nuovo titolo dopo quello vinto nel 1978.[30][31]

Risultati modifica

Fase a gironi modifica

Gruppo A modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Argentina 5 3 2 1 0 6 2 +4
2.   Italia 4 3 1 2 0 5 4 +1
3.   Bulgaria 2 3 0 2 1 2 4 −2
4.   Corea del Sud 1 3 0 1 2 4 7 −3
Incontri modifica
Città del Messico
31 maggio 1986, ore 12:00 UTC-6
Bulgaria  1 – 1
referto
  ItaliaStadio Azteca (95 000 spett.)
Arbitro:   Fredriksson

Città del Messico
2 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina  3 – 1
referto
  Corea del SudStadio Olimpico Universitario (60 000 spett.)
Arbitro:   Sánchez

Puebla
5 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Italia  1 – 1
referto
  ArgentinaEstadio Cuauhtémoc (32 000 spett.)
Arbitro:   Keizer

Città del Messico
5 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Corea del Sud  1 – 1
referto
  BulgariaStadio Olimpico Universitario (45 000 spett.)
Arbitro:   Al-Shannar

Puebla
10 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Corea del Sud  2 – 3
referto
  ItaliaEstadio Cuauhtémoc (20 000 spett.)
Arbitro:   Socha

Città del Messico
10 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina  2 – 0
referto
  BulgariaStadio Olimpico Universitario (65 000 spett.)
Arbitro:   Moreira

Gruppo B modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Messico 5 3 2 1 0 4 2 +2
2.   Paraguay 4 3 1 2 0 4 3 +1
3.   Belgio 3 3 1 1 1 5 5 0
4.   Iraq 0 3 0 0 3 1 4 −3
Incontri modifica
Città del Messico
3 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Belgio  1 – 2
referto
  MessicoStadio Azteca (110 000 spett.)
Arbitro:   Esposito

Toluca
4 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Paraguay  1 – 0
referto
  IraqStadio Nemesio Díez (25 000 spett.)
Arbitro:   Picon-Ackong

Città del Messico
7 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Messico  1 – 1
referto
  ParaguayStadio Azteca (114 000 spett.)
Arbitro:   Courtney

Toluca
8 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Iraq  1 – 2
referto
  BelgioStadio Nemesio Díez (20 000 spett.)
Arbitro:   Díaz

Toluca
11 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Paraguay  2 – 2
referto
  BelgioStadio Nemesio Díez (16 000 spett.)
Arbitro:   Dotchev

Città del Messico
11 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Iraq  0 – 1
referto
  MessicoStadio Azteca (111 000 spett.)
Arbitro:   Petrović

Gruppo C modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Unione Sovietica 5 3 2 1 0 9 1 +8
2.   Francia 5 3 2 1 0 5 1 +4
3.   Ungheria 2 3 1 0 2 2 9 −7
4.   Canada 0 3 0 0 3 0 5 −5
Incontri modifica
León
1º giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Canada  0 – 1
referto
  FranciaEstadio Nou Camp (36 000 spett.)
Arbitro:   Silva

Irapuato
2 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Unione Sovietica  6 – 0
referto
  UngheriaEstadio Sergio León Chávez (16 500 spett.)
Arbitro:   Agnolin

León
5 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Francia  1 – 1
referto
  Unione SovieticaEstadio Nou Camp (36 500 spett.)
Arbitro:   Arppi Filho

Irapuato
6 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Ungheria  2 – 0
referto
  CanadaEstadio Sergio León Chávez (14 000 spett.)
Arbitro:   Al Sharif

León
9 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Ungheria  0 – 3
referto
  FranciaEstadio Nou Camp (31 000 spett.)
Arbitro:   Silva Valente

Irapuato
9 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Unione Sovietica  2 – 0
referto
  CanadaEstadio Sergio León Chávez (14 200 spett.)
Arbitro:   Traore

Gruppo D modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Brasile 6 3 3 0 0 5 0 +5
2.   Spagna 4 3 2 0 1 5 2 +3
3.   Irlanda del Nord 1 3 0 1 2 2 6 −4
4.   Algeria 1 3 0 1 2 1 5 −4
Incontri modifica
Guadalajara
1º giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Spagna  0 – 1
referto
  BrasileStadio Jalisco (65 000 spett.)
Arbitro:   Bambridge

Guadalajara
3 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Algeria  1 – 1
referto
  Irlanda del NordEstadio Tres de Marzo (22 000 spett.)
Arbitro:   Butenko

Guadalajara
6 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Brasile  1 – 0
referto
  AlgeriaStadio Jalisco (48 000 spett.)
Arbitro:   Méndez

Guadalajara
7 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Irlanda del Nord  1 – 2
referto
  SpagnaEstadio Tres de Marzo (28 000 spett.)
Arbitro:   Brummeier

Guadalajara
12 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Irlanda del Nord  0 – 3
referto
  BrasileStadio Jalisco (51 000 spett.)
Arbitro:   Kirschen

Monterrey
12 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Algeria  0 – 3
referto
  SpagnaEstadio Tecnológico (20 000 spett.)
Arbitro:   Takada

Gruppo E modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Danimarca 6 3 3 0 0 9 1 +8
2.   Germania Ovest 3 3 1 1 1 3 4 −1
3.   Uruguay 2 3 0 2 1 2 7 −5
4.   Scozia 1 3 0 1 2 1 3 −2
Incontri modifica
Santiago de Querétaro
4 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Uruguay  1 – 1
referto
  Germania OvestEstadio Corregidora (30 000 spett.)
Arbitro:   Christov

Ciudad Nezahualcóyotl
4 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Scozia  0 – 1
referto
  DanimarcaEstadio Neza 86 (18 000 spett.)
Arbitro:   Nemeth

Santiago de Querétaro
8 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Germania Ovest  2 – 1
referto
  ScoziaEstadio Corregidora (30 000 spett.)
Arbitro:   Igna

Ciudad Nezahualcóyotl
8 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Danimarca  6 – 1
referto
  UruguayEstadio Neza 86 (28 000 spett.)
Arbitro:   Ramírez

Santiago de Querétaro
13 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Danimarca  2 – 0
referto
  Germania OvestEstadio Corregidora (36 000 spett.)
Arbitro:   Ponnet

Ciudad Nezahualcóyotl
13 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Scozia  0 – 0
referto
  UruguayEstadio Neza 86 (20 000 spett.)
Arbitro:   Quiniou

Gruppo F modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Marocco 4 3 1 2 0 3 1 +2
2.   Inghilterra 3 3 1 1 1 3 1 +2
3.   Polonia 3 3 1 1 1 1 3 −2
4.   Portogallo 2 3 1 0 2 2 4 −2
Incontri modifica
San Nicolás de los Garza
2 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Marocco  0 – 0
referto
  PoloniaEstadio Universitario (19 000 spett.)
Arbitro:   Bazán

Monterrey
3 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Portogallo  1 – 0
referto
  InghilterraEstadio Tecnológico (23 000 spett.)
Arbitro:   Roth

Monterrey
6 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Inghilterra  0 – 0
referto
  MaroccoEstadio Tecnológico (23 000 spett.)
Arbitro:   Gónzalez

San Nicolás de los Garza
7 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Polonia  1 – 0
referto
  PortogalloEstadio Universitario (28 000 spett.)
Arbitro:   Nasser

Monterrey
11 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Inghilterra  3 – 0
referto
  PoloniaEstadio Tecnológico (23 000 spett.)
Arbitro:   Daina

Guadalajara
11 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Portogallo  1 – 3
referto
  MaroccoEstadio Tres de Marzo (24 000 spett.)
Arbitro:   Snoddy

Raffronto delle terze classificate modifica

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Belgio 3 3 1 1 1 5 5 0
2.   Polonia 3 3 1 1 1 1 3 -2
3.   Bulgaria 2 3 0 2 1 2 4 -2
4.   Uruguay 2 3 0 2 1 2 7 -5
5.   Ungheria 2 3 1 0 2 2 9 -7
6.   Irlanda del Nord 1 3 0 1 2 2 6 -4

Fase ad eliminazione diretta modifica

Tabellone modifica

Ottavi di finale Quarti di finale Semifinali Finale
1A   Argentina 1
3E   Uruguay 0   Argentina 2
2F   Inghilterra 3   Inghilterra 1
2B   Paraguay 0   Argentina 2
1E   Danimarca 1   Belgio 0
2D   Spagna 5   Spagna 1 (4)
1C   Unione Sovietica 3   Belgio (dtr) 1 (5)
3B   Belgio (dts) 4   Argentina 3
1D   Brasile 4   Germania Ovest 2
3F   Polonia 0   Brasile 1 (3)
2A   Italia 0   Francia (dtr) 1 (4)
2C   Francia 2   Francia 0 Finale 3º posto
1F   Marocco 0   Germania Ovest 2
2E   Germania Ovest 1   Germania Ovest 0 (4)   Belgio 2
1B   Messico 2   Messico (dtr) 0 (1)   Francia (dts) 4
3A   Bulgaria 0

Ottavi di finale modifica

Città del Messico
15 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Messico  2 – 0
referto
  BulgariaStadio Azteca (114 000 spett.)
Arbitro:   Arppi Filho

León
15 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Unione Sovietica  3 – 4
(d.t.s.)
referto
  BelgioEstadio Nou Camp (32 300 spett.)
Arbitro:   Fredriksson

Guadalajara
16 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Brasile  4 – 0
referto
  PoloniaStadio Jalisco (45 000 spett.)
Arbitro:   Roth

Puebla
16 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Argentina  1 – 0
referto
  UruguayEstadio Cuauhtémoc (26 000 spett.)
Arbitro:   Agnolin

Città del Messico
17 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Italia  0 – 2
referto
  FranciaStadio Olimpico Universitario (70 000 spett.)
Arbitro:   Esposito

San Nicolás de los Garza
17 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Marocco  0 – 1
referto
  Germania OvestEstadio Universitario (19 000 spett.)
Arbitro:   Petrović

Città del Messico
18 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Inghilterra  3 – 0
referto
  ParaguayStadio Azteca (99 000 spett.)
Arbitro:   Al Sharif

Santiago de Querétaro
18 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Danimarca  1 – 5
referto
  SpagnaEstadio Corregidora (38 500 spett.)
Arbitro:   Keizer

Quarti di finale modifica

Guadalajara
21 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Brasile  1 – 1
(d.t.s.)
referto
  FranciaStadio Jalisco (65 000 spett.)
Arbitro:   Igna

San Nicolás de los Garza
21 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Germania Ovest  0 – 0
(d.t.s.)
referto
  MessicoEstadio Universitario (44 000 spett.)
Arbitro:   Díaz

Città del Messico
22 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina  2 – 1
referto
  InghilterraStadio Azteca (115 000 spett.)
Arbitro:   Bennaceur

Puebla
22 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Spagna  1 – 1
(d.t.s.)
referto
  BelgioEstadio Cuauhtémoc (44 000 spett.)
Arbitro:   Kirschen

Semifinali modifica

Guadalajara
25 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Francia  0 – 2
referto
  Germania OvestStadio Jalisco (50 000 spett.)
Arbitro:   Agnolin

Città del Messico
25 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6
Argentina  2 – 0
referto
  BelgioStadio Azteca (110 000 spett.)
Arbitro:   Ramírez

Finale per il terzo posto modifica

Puebla
28 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Belgio  2 – 4
(d.t.s.)
referto
  FranciaEstadio Cuauhtémoc (21 000 spett.)
Arbitro:   Courtney

Finale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1986.
Città del Messico
29 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6
Argentina  3 – 2
referto
  Germania OvestEstadio Azteca (114 600 spett.)
Arbitro:   Arppi Filho

Statistiche modifica

Classifica marcatori modifica

6 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
1 rete
Autoreti

Record modifica

Fonte:[32]

  • Gol più veloce: Emilio Butragueño (Irlanda del Nord-Spagna, fase a gironi, 7 giugno, 1º minuto)
  • Gol più tardivo: Igor Belanov (Unione Sovietica-Belgio, ottavi di finale, 15 giugno) e Manuel Amoros (Belgio-Francia, finale 3º posto, 28 giugno) (111º minuto)
  • Primo gol: Alessandro Altobelli (Bulgaria-Italia, partita inaugurale, fase a gironi, 31 maggio, 43º minuto)
  • Ultimo gol: Jorge Burruchaga (Argentina-Germania Ovest, finale, 8 luglio, 85º minuto)
  • Miglior attacco: Argentina (14 reti segnate)
  • Peggior attacco: Canada (0 reti segnate)
  • Miglior difesa: Brasile (1 rete subita)
  • Peggior difesa: Belgio (16 reti subite)
  • Miglior differenza reti: Unione Sovietica (+7)
  • Partita con il maggior numero di gol: Danimarca-Uruguay 6-1 (fase a gironi, 8 giugno) e Unione Sovietica-Belgio 3-4 (ottavi di finale, 15 giugno) (7 gol)
  • Partita con il maggior scarto di gol: Unione Sovietica-Ungheria 6-0 (fase a gironi, 2 giugno, 6 gol di scarto)

Premi modifica

[33] Miglior marcatore (Scarpa d'oro) Miglior giocatore (Pallone d'oro) Miglior giovane Premio FIFA Fair Play
Oro   Gary Lineker (6)   Diego Armando Maradona   Enzo Scifo   Brasile
Argento Non assegnato   Harald Schumacher Non assegnato Non assegnato
Bronzo Non assegnato   Preben Elkjær Non assegnato Non assegnato

All-Star Team[34] modifica

Portiere Difensori Centrocampisti Attaccanti
  Jean-Marie Pfaff   Josimar
  Manuel Amoros
  Júlio César
  Jan Ceulemans
  Jean Tigana
  Michel Platini
  Diego Maradona
  Preben Elkjær Larsen
  Emilio Butragueño
  Gary Lineker

Nella cultura di massa modifica

Il Mondiale 1986 è al centro della trama del film Maradona l'eroe (1986) e del videogioco World Cup Carnival (1986): quest'ultimo titolo è il primo gioco ufficiale di un campionato del mondo.[35]

Note modifica

  1. ^ 1986 Fifa World Cup Mexico, su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2020).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Buffa.
  3. ^ a b c (EN) FIFA World CupTM host announcement decision (PDF), in fifa.com. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2019).
  4. ^ Salteranno i campionati mondiali di calcio?, in la Repubblica, 20 settembre 1985, p. 2.
  5. ^ Jock Stein muore d'infarto dopo la partita, in la Repubblica, 11 settembre 1985.
  6. ^ Divise in 4 fasce le 24 squadre per il sorteggio, in Corriere della Sera, 12 dicembre 1985, p. 29.
  7. ^ Gianni Brera, Bellissima, ma non basta, in la Repubblica, 1º giugno 1986, p. 27.
  8. ^ Mario Sconcerti, E adesso la verità è vicina, in la Repubblica, 11 giugno 1986, p. 19.
  9. ^ Gianni Mura, La battaglia dei giganti, in la Repubblica, 4 giugno 1986, p. 24.
  10. ^ Bruno Perucca, Brilla la stella del Messico, in La Stampa, 16 giugno 1986, p. 15.
  11. ^ R.S., Il Belgio di Scifo elimina la Russia, in La Stampa, 16 giugno 1986, p. 2.
  12. ^ Il Belgio manda a casa due giocatori, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 20.
  13. ^ Uruguay battuto, passa anche l'Argentina, in la Repubblica, 17 giugno 1986, p. 23.
  14. ^ Mario Sconcerti, Povero Bearzot, in la Repubblica, 18 giugno 1986, p. 1.
  15. ^ Germania salva a due minuti dalla fine, in la Repubblica, 18 giugno 1986, p. 20.
  16. ^ Lineker colpisce ancora, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 19.
  17. ^ Butragueno travolge (5-1) la Danimarca, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 19.
  18. ^ Gianni Mura, La Francia oltre Platini, in la Repubblica, 22 giugno 1986, p. 31.
  19. ^ Gianbattista Olivero, Il peso della testa, in SportWeek, vol. 25, 28 giugno 2014, p. 36.
  20. ^ (EN) Does this count as a goal?, su rebrn.com, 5 agosto 2014. URL consultato il 23 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2018).
  21. ^ Giuseppe Smorto, Valdano-Lineker, derby del gol in mezzo alla paura, in la Repubblica, 22 giugno 1986, p. 33.
  22. ^ 1986 QUARTI: ARGENTINA-INGHILTERRA 2-1, in gameofgoals.it, 2 febbraio 2015.
  23. ^ Bruno Perucca, Maradona trafigge gli inglesi, in La Stampa, 23 giugno 1986, p. 16.
  24. ^ Pfaff: «Messi? Maradona è un'altra cosa», su ilmessaggero.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
  25. ^ Gianni Mura, Platini ci riprova, in la Repubblica, 25 giugno 1986, p. 22.
  26. ^ Gianni Mura, E ora, Maradona-Germania, in la Repubblica, 26 giugno 1986, p. 31.
  27. ^ Belgio superato da un ufo..., in la Repubblica, 26 giugno 1986, p. 31.
  28. ^ Dimenticando Platini la Francia si consola, in la Repubblica, 29 giugno 1986, p. 20.
  29. ^ Gianni Mura, Una notte da fine del mondo, in la Repubblica, 29 giugno 1986, p. 17.
  30. ^ Bruno Perucca, Argentina campione del mondo anche se Maradona non fa gol, in La Stampa, 30 giugno 1986, p. 13.
  31. ^ Gianni Brera, E ora non scordiamo la morale del Mundial, in la Repubblica, 1º luglio 1986, p. 39.
  32. ^ Almanacco illustrato del Calcio 1987, Modena, Panini Editore, 1986, p. 573, ISSN 1129-3381 (WC · ACNP).
  33. ^ "1986 FIFA World Cup Mexico - Awards", su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2020).
  34. ^ FIFA World Cup All-Star Team – Football world Cup All Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  35. ^ (EN) World Cup Carnival V1, su gamesthatwerent.com, 4 ottobre 2015.

Bibliografia modifica

  • (DEENFRNL) AA.VV., Mexico World Cup '86, Monaco di Baviera, ProSport Verlag, 1986.

Videografia modifica

  • Federico Ferri e Federico Buffa, Storie Mondiali: Diegooooooooo! (1986), Sky Sport, 2014.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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