Michael Laudrup

allenatore di calcio e calciatore danese

Michael Laudrup (pronuncia [ˈmaikl ˈlau:drup]; Frederiksberg, 15 giugno 1964) è un allenatore di calcio ed ex calciatore danese, di ruolo centrocampista o attaccante.

Michael Laudrup
Michael Laudrup alla Juventus nella stagione 1985-1986
Nazionalità Bandiera della Danimarca Danimarca
Altezza 183 cm
Peso 71 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista, attaccante)
Termine carriera 1998 - giocatore
Carriera
Giovanili
1973-1976Brøndby
1977-1980KB
Squadre di club1
1981KB14 (3)
1982-1983Brøndby38 (24)
1983Juventus0 (0)
1983-1985Lazio60 (9)
1985-1989Juventus102 (16)[1]
1989-1994Barcellona167 (40)
1994-1996Real Madrid62 (12)
1996-1997Vissel Kōbe15 (6)
1997-1998Ajax21 (11)
Nazionale
1980Bandiera della Danimarca Danimarca U-174 (2)
1980-1981Bandiera della Danimarca Danimarca U-1919 (12)
1982Bandiera della Danimarca Danimarca U-212 (0)
1982-1998Bandiera della Danimarca Danimarca104 (37)
Carriera da allenatore
2000-2002Bandiera della Danimarca DanimarcaVice
2002-2005Brøndby
2007-2008Getafe
2008-2009Spartak Mosca
2010-2011Maiorca
2012-2014Swansea City
2014-2015Lekhwiya
2016-2018Al-Rayyan
Palmarès
 Confederations Cup
Oro Arabia Saudita 1995
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 30 maggio 2018

Considerato uno dei migliori giocatori danesi di tutti i tempi[2][3] nonché uno dei più forti e completi di sempre,[2][4][5] Laudrup, figlio d'arte, emerse nelle squadre locali di Brøndby e KB,[2] per poi inanellare nel corso della carriera numerose affermazioni con club blasonati come Ajax, Barcellona, Juventus e Real Madrid,[2][3] vincendo sette campionati nazionali — uno in Italia, cinque in Spagna e uno nei Paesi Bassi —, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA, due Coppe di Danimarca, due Coppe del Re, una KNVB beker e una Supercoppa di Spagna.

Con la nazionale danese, con cui ha trionfato nella FIFA Confederations Cup 1995, conta 104 gare e 37 reti, che lo rendono, rispettivamente, quinto e sesto assoluto nella classifica all time.[2][4][5] Tra nazionale e squadre di club realizzò da professionista 172 gol in 608 partite ufficiali.[2]

A livello individuale è stato insignito di numerosi riconoscimenti in campo internazionale, che lo hanno reso il giocatore più decorato nella storia del suo Paese.[2][4][5] Venne premiato per due volte consecutive calciatore danese dell'anno e miglior giocatore della Liga,[2] oltre a essere introdotto nella hall of fame del calcio danese.[2] Nel 1992 gli fu assegnato il Premio Don Balón, titolo destinato al miglior giocatore militante nel massimo campionato spagnolo conferito dalla rivista omonima;[4][5] nel 1999 è stato nominato miglior giocatore straniero della Liga dei precedenti 25 anni.[4]

Nel 2000 venne insignito all'Ordine del Dannebrog, un titolo cavalleresco danese conferitogli dalla regina Margherita II.[5] Nel 2005, per celebrare il proprio 50º anniversario, la UEFA invitò ogni Federazione nazionale a essa affiliata di indicare il proprio miglior giocatore dell'ultimo mezzo secolo: la scelta della Federazione danese ricadde su Michael Laudrup, designato quindi Golden Player dalla UEFA.[2][5] L'anno seguente venne quindi nominato ufficialmente miglior calciatore danese di sempre.[2]

Nel 2010 la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio[2][4] lo ha collocato al 55º posto nella sua lista dei migliori calciatori del XX secolo,[4] mentre nel 2014 il quotidiano Marca lo inserì nell'undici ideale nella storia del Real Madrid.[2][4] Occupa la 59ª posizione nella lista dei calciatori più forti del XX secolo stilata da World Soccer.[2] Nel marzo del 2004, Pelé lo ha anche inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA.[6]

Biografia modifica

Nato a Frederiksberg, una cittadina completamente inglobata nell'area urbana di Copenaghen, Michael Laudrup fa parte di una famiglia di calciatori professionisti: suo padre Finn giocò in nazionale maggiore dal 1967 al 1979;[7] due suoi figli, Mads e Andreas, hanno giocato nelle varie nazionali giovanili e nella massima serie danese,[8] e suo fratello Brian,[7] infine, ha avuto anch'egli una carriera professionistica (divenne campione d'Europa con la Danimarca nel 1992).

Caratteristiche tecniche modifica

Giocatore modifica

«Laudrup era semplicemente l’eleganza fatta calciatore, in ogni fase di gioco.»

 
Laudrup nel 1985 tra l'argentino Diego Armando Maradona (a sinistra) e il francese Michel Platini (a destra): tre dei maggiori fuoriclasse del calcio internazionale del decennio.

Michael Laudrup era un giocatore di talento e fantasia, molto veloce ed elegante, conosciuto per i suoi morbidi tocchi di palla, moderno nella concezione del gioco.[2][3][4][5][10] Indicato come l'archetipo del playmaker di centrocampo,[2][10] di cui è ritenuto uno degli interpreti più forti e versatili di sempre,[11][12][13] il suo raggio d'azione era sconfinato.[11][14] Operava praticamente ovunque: sebbene i suoi fondamentali fossero essenzialmente di natura offensiva,[2][3] era facilmente schierabile come regista di centrocampo,[2][3][4][5] ala destra o sinistra[2] — grazie alle sue ottime progressioni su entrambe le fasce, sostenute da scatti fulminei[2][5][10] —, trequartista[2][3] o seconda punta,[4] ruolo quest'ultimo ricoperto con successo a inizio carriera nel Brøndby.[2][4]

Fantasista[2][3][4][5] dotato di creatività,[5][10] intelligenza,[2] visione di gioco,[5] abilità nei passaggi, negli assist,[5][12] e di rara tecnica individuale,[5] era una pedina impellente in fase di impostazione[5] dove offriva il meglio di sé alla squadra e recuperava palloni,[2][3] spesso con duri tackle[2][5] o negli uno-contro-uno,[10] dimostrando grande grinta, qualità, spirito di sacrificio e tenacia.[2][3][4][5] Seppur sorretto da un fisico non imponente, era un centrocampista combattivo, autore di giocate di pregevole fattura[10] nonché di tempestive incursioni in area di rigore.[2][4][5] Altre sue peculiarità erano il dribbling nello stretto,[2][4][5] la facilità nel saltare l'uomo,[2][4][5] un tiro potente con ambo i piedi[2][4][5] e la correttezza agonistica, tanto da non aver mai ricevuto un cartellino rosso in tutta la sua carriera; questo lo rese un giocatore molto apprezzato da arbitri e allenatori.[2][4][5][11][13] Inoltre, Laudrup è noto per essere stato uno dei primi esecutori della croqueta,[2][3][4][5] un particolare tipo di dribbling consistente nello spostare il pallone nel modo più veloce possibile da un piede all'altro,[2][3][4] effettuato sia da fermo sia in corsa.[2][3]

Paragonato agli esordi al connazionale Preben Elkjær Larsen,[11][13] difettava però in risolutezza a inizio carriera,[11] tanto che Michel Platini lo definì «il miglior giocatore del mondo, in allenamento»;[2] dopo il passaggio al Barcellona, ha spesso ricevuto lodi unanimi dalla stampa specializzata[4][5][10] e da calciatori di statura mondiale.[4][15] Per via della sua levatura rispetto ad altri giocatori suoi connazionali (incluso il fratello Brian), le sue movenze palla al piede e il comportamento in campo, fu soprannominato Il Principe di Danimarca.[4][15]

Allenatore modifica

 
Laudrup dirige una sessione di allenamento del Lekhwiya nel 2015

Tecnico dal grande carisma e forte personalità,[4] come assistente del commissario tecnico Morten Olsen la Danimarca si schierava abitualmente con il modulo 4-2-3-1,[4][15] con le ali che partecipavano attivamente alla manovra offensiva della squadra.[4][15] L'esperienza in nazionale lo spinse a replicare tale schema di gioco durante la sua successiva parentesi al Brøndby,[5] coltivando una tattica basata su passaggi corti e schieramento d'attacco sulla trequarti avversaria.[4][5][15] Continuò ad attuare moduli come il 4-3-3[4][15] o il 4-2-4[15] sino alla finale della Coppa del Re con il Getafe (persa contro il Siviglia),[4][15] mentre allo Spartak Mosca dovette abbandonare tali moduli per via del ricorrente stile di gioco in Russia.[15]

Nel 2012, con l'approdo sulla panchina dello Swansea City,[4] Laudrup si smarcò dai precedenti dettami di gioco del club gallese sotto Brendan Rodgers[4] — il quale era solito schierare la squadra con un 4-3-3 in cui i centrali di difesa spingevano quando in possesso palla,[4][15] mentre i centrocampisti si trovavano a stretto contatto con le punte.[4][15] Con l'arrivo del danese, l'organico dei Jacks si adattò a un innovativo 4-3-2-1[4][15] che puntava essenzialmente su un gioco di velocità e molto tecnico;[4][15] nei suoi anni a Swansea Laudrup strinse contratti con diversi giocatori provenienti dal campionato spagnolo, amalgamandoli con il resto della squadra e ottenendo discreti risultati dal punto di vista tattico e realizzativo.[4][15]

Carriera modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Inizi in patria: Brøndby e KB modifica

Iniziò a giocare molto presto, nelle giovanili del Vanløse, il club nel quale militava suo padre. Quando Finn Laudrup divenne giocatore-allenatore del Brøndby nel 1973, si portò dietro i suoi due figli Michael e Brian. Michael seguì poi suo padre nel KB di Copenaghen, squadra della prima divisione danese, nel 1976.

Nel 1981, a 17 anni, esordì in prima squadra con il KB e nella stagione successiva tornò al Brøndby, squadra con la quale esordì nella massima serie danese, in un match contro il B 1909 di Odense, battuto 7-1 con una doppietta del debuttante Laudrup.

Italia: Lazio e Juventus modifica
 
Laudrup alla Lazio nella stagione 1984-1985

La stagione 1982 gli valse il titolo di calciatore danese dell'anno, fino ad attirare le attenzioni degli italiani della Juventus che prima opzionarono e poi acquistarono il giocatore, nell'estate 1983, per la cifra più alta mai sborsata fino ad allora per un giocatore del paese scandinavo: un milione di dollari statunitensi dell'epoca.[16]

Tuttavia per questioni regolamentari della Serie A del tempo, avendo già in organico gli stranieri Platini e Boniek,[17] la società piemontese girò Laudrup in prestito biennale alla Lazio,[2] anche per farlo ambientare ai ritmi del campionato italiano. La stagione 1983-1984 si concluse con la salvezza della squadra romana all'ultima giornata, mentre il campionato successivo, se pur non negativo dal punto di vista personale per il danese, vide la retrocessione in Serie B dei biancocelesti. Varie divergenze con gli allenatori avuti a Roma, gli insuccessi raggiunti in campionato e il difficile inserimento nell'ambiente della Capitale, di fatto lo spinsero dopo due anni al ritorno in pianta stabile alla Juventus,[2][4][5] nel frattempo divenuta in grado di tesserarlo stante il trasferimento di Boniek alla Roma.

Attirandosi il nomignolo di Michelino,[4] a Torino divenne subito titolare fisso, emergendo negli anni seguenti come giocatore-emblema del club bianconero nella seconda metà degli anni 1980,[4][5] seppur l'unica stagione di successo sotto la Mole rimase quella d'esordio, 1985-1986, in cui conquistò il campionato italiano e la Coppa Intercontinentale: proprio in quest'ultima competizione, vinta 4-2 ai tiri di rigore nella sfida di Tokyo contro l'Argentinos Juniors, a poco meno di 10' dalla fine e coi torinesi in svantaggio, Laudrup indovinò da posizione molto defilata il tiro che diede ai bianconeri il 2-2, e permise loro di arrivare al vittorioso epilogo dal dischetto al termine del quale divennero per la prima volta campioni del mondo.[4]

Sempre nel 1985 Laudrup fu insignito per la seconda volta del titolo di calciatore danese dell'anno. Negli anni successivi accusò una serie di infortuni che non gli permisero di rendere al meglio e con costanza,[senza fonte] sicché nel 1989, complice anche una Juventus alle prese con un difficile rinnovamento dopo la fine dell'era di Michel Platini, il giocatore andò in scadenza di contratto lasciando l'Italia per gli spagnoli del Barcellona.

Spagna: Barcellona e Real Madrid modifica
 
Laudrup al Barcellona nel 1991, marcato dallo juventino Júlio César nella semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe.

Sotto la guida di Johan Cruijff,[4][5][18] in Catalogna Laudrup entrò a far parte di un celebre «Dream Team»[18] composto negli anni seguenti da stelle del calcio internazionale come il bulgaro Hristo Stoičkov e il brasiliano Romário, con il quale vinse 4 edizioni della Primera División (1990-1991, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994), 1 Coppa del Re, 2 Supercoppe di Spagna (1991 e 1992), 1 Supercoppa UEFA e, nel 1992, l'ultima edizione della Coppa dei Campioni,[18] superando la Sampdoria nella finale di Wembley.

Durante gli anni a Barcellona, in due occasioni (1991 e 1993) fu eletto miglior calciatore straniero del campionato spagnolo.[19] Tuttavia, quando nel 1993 il club acquistò Romário iniziando così il turn over tra stranieri,[20] il più sacrificato fu proprio Laudrup; cosa questa confermata dall'esclusione del danese dalla finale della UEFA Champions League 1993-1994, che i blaugrana persero ad Atene contro il Milan.

 
Laudrup in azione al Real Madrid nel 1996, inseguito dallo juventino Del Piero nel retour match dei quarti di Champions League.

Nell'estate 1994 si trasferì quindi abbastanza clamorosamente al Real Madrid, eterni rivali dei catalani, con cui nella stagione seguente vinse subito il campionato, divenendo nella circostanza il primo calciatore nella storia a conquistare cinque titoli spagnoli di fila.[2] Nell'annata 1995-1996, l'ultima a Madrid per il danese, i blancos non furono capaci di difendere il titolo nazionale, mentre in Champions League furono eliminati ai quarti di finale proprio da una ex squadra di Laudrup, la Juventus poi vincitrice dell'edizione.

Ultimi anni: Vissel Kobe e Ajax modifica

Dopo una stagione passata in Giappone tra le file del Vissel Kōbe, dove realizzò 6 gol in 15 incontri, nel 1997 tornò in Europa per un'ultima stagione nell'Ajax, con cui vinse nel 1998 il campionato olandese, prima di annunciare il suo ritiro dal calcio al termine dell'imminente campionato del mondo 1998 in Francia.

Nazionale modifica

Nel 1980 iniziò a giocare nelle varie rappresentative giovanili nazionali, con le quali totalizzò complessivamente 25 presenze e 14 gol.

Esordì in nazionale maggiore il 15 giugno 1982, giorno del suo diciottesimo compleanno, nella partita giocata a Oslo contro la Norvegia e terminata 2-1 per i danesi, realizzando una rete all'esordio. La carriera di Laudrup con la maglia della Danimarca durò sedici anni, dal 1982 al 1998.

Giocò i campionati d'Europa di Francia 1984, Germania Ovest 1988 e Inghilterra 1996; non partecipò, invece, causa divergenze con il commissario tecnico danese Richard Møller Nielsen,[21][22] all'edizione di Svezia 1992 che la Danimarca vinse a sorpresa, da ripescata, e che vide suo fratello Brian laurearsi campione europeo. Prese altresì parte a due edizioni del campionato del mondo, quelle di Messico 1986 e Francia 1998, e alla vittoriosa Coppa re Fahd 1995 in Arabia Saudita (poi riconosciuta retroattivamente quale edizione della FIFA Confederations Cup).

La sua ultima partita ufficiale, quando era ormai solo un giocatore a disposizione della nazionale non avendo più un contratto con squadre di club, fu il 3 luglio 1998 a Nantes, nel quarto di finale del mondiale francese, che vide la Danimarca sconfitta 2-3 dal Brasile;[23] dieci giorni prima Laudrup aveva segnato il suo ultimo gol ufficiale contro la Francia, nel primo turno dell'edizione.[24]

Allenatore modifica

 
Laudrup in veste di tecnico del Brøndby nel 2005

Dal 1º luglio 2000 iniziò la sua carriera di allenatore, come vice del commissario tecnico danese Morten Olsen. Rimase sulla panchina della nazionale fino al termine del girone di qualificazione per il campionato del mondo 2002, quando venne ingaggiato per guidare il Brøndby.[25] Con i gialloblù vinse una Coppa di Danimarca nel 2003, e nel 2005 riuscì a conseguire il double nazionale campionato-coppa. Lasciò il Brøndby alla fine della stagione 2005-2006, chiusa con un secondo posto in campionato.

Il 9 luglio 2007 divenne allenatore del Getafe, squadra spagnola della Primera División, con cui ha concluso il campionato ottenendo la salvezza. Il 16 maggio 2008 lascia la panchina, e dal successivo 9 settembre passò ad allenare lo Spartak Mosca, che ha condotto all'ottavo posto nel campionato russo. Iniziata la nuova stagione a marzo 2009, venne esonerato il successivo 16 aprile dopo aver raccolto quattro punti in altrettante partite.[26]

Il 2 luglio 2010 torna in Spagna, accordandosi con il Maiorca.[27] Iniziò l'avventura alle Isole Baleari affrontando alla sua prima partita il Real Madrid di José Mourinho, anche lui alla sua prima partita con i blancos, in un match che si concluse in parità sullo 0-0. La stagione vide i maiorchini dopo qualche risultato negativo nei mesi finali, salvarsi all'ultima giornata. Il 28 settembre 2011 si dimise a causa di contrasti con il vicepresidente del club.[28]

 
Laudrup in conferenza stampa come tecnico dell'Al-Rayyan nel 2016

Il 15 giugno 2012 venne ingaggiato dallo Swansea City.[29] Il 24 febbraio 2013 guidò i gallesi alla vittoria della loro prima Coppa di Lega, grazie al 5-0 inflitto nella finale del Wembley Stadium al Bradford City, ottenendo così la qualificazione all'Europa League; in campionato la squadra si piazzò al nono posto, mentre nella Coppa d'Inghilterra venne eliminata al terzo turno dall'Arsenal alla ripetizione. La stagione successiva lo Swansea City venne subito estromesso al terzo turno della Coppa di Lega dal Birmingham City. Il 4 febbraio 2014, nonostante il passaggio della fase a gironi di Europa League, e quello al terzo turno della Coppa d'Inghilterra, Laudrup venne sollevato dall'incarico in seguito alla sconfitta per 0-2 sul campo del West Ham Utd e ai risultati negativi maturati nella seconda parte di stagione (una sola vittoria tra dicembre e gennaio);[30] il successivo 23 maggio trovò l'accordo per la rescissione contrattuale.[31]

Il 1º luglio 2014 venne ingaggiato dai qatarioti del Lekhwiya. Al primo anno vinse subito la Qatar Stars League, e raggiunse la finale della Qatar Crown Prince Cup persa contro l'Al-Jaish. Nonostante un fresco rinnovo contrattuale,[32] il 18 giugno 2015 lasciò la panchina della squadra.[33] Il 26 settembre 2016 venne nominato allenatore dell'Al-Rayyan, in sostituzione di Jorge Fossati passato alla guida del Qatar.[34]

Statistiche modifica

Tra club, nazionale maggiore e giovanili Laudrup ha giocato globalmente 608 partite, in cui ha segnato 172 reti, alla media di 0,28 gol a partita.[2]

Presenze e reti nei club modifica

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe europee Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1981   KB 1D 14 3 CD ? ? UCL 4 0 - - - 18 3
1982   Brøndby 1D 24 15 CD ? ? - - - - - 24 15
gen. -giu.1983 1D 14 8 CD ? ? - - - - - 14 8
Totale Brøndby 38 23 ? ? - - - - 38 23
1983-1984   Lazio A 30 8 CI 5 0 - - - - - - 35 8
1984-1985 A 30 1 CI 5 3 - - - - - - 35 4
Totale Lazio 60 9 10 3 - - - - 70 12
1985-1986   Juventus A 29 7 CI 6 2 UCL 5 1 CI 1 1 41 11
1986-1987 A 20 3 CI 6 1 UCL 4 5 - - 30 9
1987-1988 A 27+1[35] 0+0[35] CI 7 2 CU 4 2 - - 39 4
1988-1989 A 26 6 CI 7 2 CU 8 3 - - 41 11
Totale Juventus 102+1 16+0 26 7 21 11 1 1 151 35
1989-1990   Barcellona PD 33 3 CR 7 2 CC 3 1 SU 1 0 44 6
1990-1991 PD 30 8 CR 5 2 CC 7 0 SS 1 0 43 10
1991-1992 PD 36 13 CR 2 2 UCL 11[36] 3[37] SS 1 0 50 18
1992-1993 PD 37 10 CR 4 4 UCL 4[38] 0[38] SS+SU+CI 2+1+1 0+0+0 49 14
1993-1994 PD 31 5 CR 1 0 UCL 6[39] 1[38] SS 2 0 40 6
Totale Barcelona 167 39 19 10 31 5 9 0 226 54
1994-1995   Real Madrid PD 33 4 CR 2 1 CU 5 2 - - 40 7
1995-1996 PD 28 8 CR 0 0 UCL 7 0 SS 1 0 36 8
Totale Real Madrid 61 12 2 1 12 2 1 0 76 15
lug. -dic.1996   Vissel Kobe JFL 12 5 CI 3 0 - - - - - - 15 7
gen. -giu.1997 JL 3 0 CI+CJL 0+6 0+1 - - - - - - 9 1
Totale Vissel Kobe 15 5 3+6 0+1 - - - - 24 6
1997-1998   Ajax ED 21 11 CO 4 0 CU 5 2 - - - 30 13
Totale carriera 478+1 118+0 70+ 22+ 73 20 11 1 633 161

Cronologia presenze e reti in nazionale modifica

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Danimarca
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
15-6-1982 Oslo Norvegia   2 – 1   Danimarca Amichevole 1
11-8-1982 Copenaghen Danimarca   3 – 2   Finlandia Amichevole -
27-10-1982 Copenaghen Danimarca   1 – 3   Cecoslovacchia Amichevole 1
22-6-1983 Aarhus Danimarca   3 – 0   Finlandia Qual. Olimpiadi 1984 2
7-9-1983 Copenaghen Danimarca   3 – 1   Francia Amichevole 2
21-9-1983 Londra Inghilterra   0 – 1   Danimarca Qual. Euro 1984 -
12-10-1983 Lussemburgo Lussemburgo   0 – 6   Danimarca Qual. Euro 1984 3
26-10-1983 Budapest Ungheria   1 – 0   Danimarca Qual. Euro 1984 -
14-3-1984 Amsterdam Paesi Bassi   6 – 0   Danimarca Amichevole -
11-4-1984 Valencia Spagna   2 – 1   Danimarca Amichevole -
16-5-1984 Praga Cecoslovacchia   1 – 0   Danimarca Amichevole -
6-6-1984 Göteborg Svezia   0 – 1   Danimarca Amichevole -
8-6-1984 Copenaghen Danimarca   1 – 1   Bulgaria Amichevole 1
12-6-1984 Parigi Francia   1 – 0   Danimarca Euro 1984 - 1º turno -
16-6-1984 Lione Danimarca   5 – 0   Jugoslavia Euro 1984 - 1º turno -
19-6-1984 Strasburgo Danimarca   3 – 2   Belgio Euro 1984 - 1º turno -
24-6-1984 Lione Danimarca   1 – 1 dts
(4 – 5 dtr)
  Spagna Euro 1984 - Semifinale -
12-9-1984 Copenaghen Danimarca   3 – 1   Austria Amichevole 1
26-9-1984 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Norvegia Qual. Mondiali 1986 -
17-10-1984 Berna Svizzera   1 – 0   Danimarca Qual. Mondiali 1986 -
14-11-1984 Copenaghen Danimarca   3 – 0   Irlanda Qual. Mondiali 1986 -
8-5-1985 Copenaghen Danimarca   4 – 1   Germania Ovest Amichevole 2
5-6-1985 Copenaghen Danimarca   4 – 2   Unione Sovietica Amichevole 2
25-9-1985 Mosca Unione Sovietica   2 – 0   Danimarca Qual. Mondiali 1986 -
9-10-1985 Copenaghen Danimarca   0 – 0   Svizzera Qual. Mondiali 1986 -
16-10-1985 Oslo Norvegia   1 – 5   Danimarca Qual. Mondiali 1986 1
13-11-1985 Dublino Irlanda   1 – 4   Danimarca Qual. Mondiali 1986 1
26-3-1986 Belfast Irlanda del Nord   1 – 1   Danimarca Amichevole -
13-5-1986 Oslo Norvegia   1 – 0   Danimarca Amichevole -
16-5-1986 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Polonia Amichevole -
4-6-1986 Nezahualcóyotl Scozia   0 – 1   Danimarca Mondiali 1986 - 1º turno -
8-6-1986 Nezahualcoyotl Danimarca   6 – 1   Uruguay Mondiali 1986 - 1º turno 1
13-6-1986 Santiago de Querétaro Danimarca   2 – 0   Germania Ovest Mondiali 1986 - 1º turno -
18-6-1986 Santiago de Querétaro Danimarca   1 – 5   Spagna Mondiali 1986 - Ottavi di finale -
10-9-1986 Lipsia Germania Est   0 – 1   Danimarca Amichevole -
24-9-1986 Copenaghen Danimarca   0 – 2   Germania Ovest Amichevole -
12-11-1986 Bratislava Cecoslovacchia   0 – 0   Danimarca Qual. Euro 1988 -
26-8-1987 Stoccolma Svezia   1 – 0   Danimarca Amichevole -
9-9-1987 Cardiff Galles   1 – 0   Danimarca Qual. Euro 1988 -
23-9-1987 Amburgo Germania Ovest   1 – 0   Danimarca Amichevole -
14-10-1987 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Galles Qual. Euro 1988 -
27-4-1988 Vienna Austria   1 – 0   Danimarca Amichevole -
10-5-1988 Budapest Ungheria   2 – 2   Danimarca Amichevole -
5-6-1988 Odense Danimarca   3 – 1   Belgio Amichevole -
11-6-1988 Hannover Danimarca   2 – 3   Spagna Euro 1988 - 1º turno 1
14-6-1988 Gelsenkirchen Germania Ovest   2 – 0   Danimarca Euro 1988 - 1º turno -
17-6-1988 Colonia Italia   2 – 0   Danimarca Euro 1988 - 1º turno -
14-9-1988 Londra Inghilterra   1 – 0   Danimarca Amichevole -
19-10-1988 Atene Grecia   1 – 1   Danimarca Qual. Mondiali 1990 -
2-11-1988 Copenaghen Danimarca   1 – 1   Bulgaria Qual. Mondiali 1990 -
12-4-1989 Aalborg Danimarca   2 – 0   Canada Amichevole -
17-5-1989 Copenaghen Danimarca   7 – 1   Grecia Qual. Mondiali 1990 1
7-6-1989 Copenaghen Danimarca   1 – 1   Bolivia Amichevole -
14-6-1989 Copenaghen Danimarca   6 – 0   Svezia Amichevole 1
18-6-1989 Copenaghen Danimarca   4 – 0   Brasile Amichevole 2
6-9-1989 Amsterdam Paesi Bassi   2 – 2   Danimarca Amichevole -
11-10-1989 Copenaghen Danimarca   3 – 0   Romania Qual. Mondiali 1990 -
15-11-1989 Bucarest Romania   3 – 1   Danimarca Qual. Mondiali 1990 -
11-4-1990 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Turchia Amichevole -
15-5-1990 Londra Inghilterra   1 – 0   Danimarca Amichevole -
6-6-1990 Trondheim Norvegia   1 – 2   Danimarca Amichevole 1
10-10-1990 Copenaghen Danimarca   4 – 1   Fær Øer Qual. Euro 1992 2
17-10-1990 Belfast Irlanda del Nord   1 – 1   Danimarca Qual. Euro 1992 -
14-11-1990 Copenaghen Danimarca   0 – 2   Jugoslavia Qual. Euro 1992 -
25-8-1993 Copenaghen Danimarca   4 – 0   Lituania Qual. Mondiali 1994 -
8-9-1993 Tirana Albania   0 – 1   Danimarca Qual. Mondiali 1994 -
13-10-1993 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Irlanda del Nord Qual. Mondiali 1994 -
17-11-1993 Siviglia Spagna   1 – 0   Danimarca Qual. Mondiali 1994 -
9-3-1994 Londra Inghilterra   1 – 0   Danimarca Amichevole -
20-4-1994 Copenaghen Danimarca   3 – 1   Ungheria Amichevole 2
26-5-1994 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Svezia Amichevole 1
1-6-1994 Oslo Norvegia   2 – 1   Danimarca Amichevole -
17-8-1994 Copenaghen Danimarca   2 – 1   Finlandia Amichevole - cap.
7-9-1994 Skopje Macedonia   1 – 1   Danimarca Qual. Euro 1996 -
12-10-1994 Copenaghen Danimarca   3 – 1   Belgio Qual. Euro 1996 -
16-11-1994 Siviglia Spagna   3 – 0   Danimarca Qual. Euro 1996 -
10-1-1995 Riyadh Danimarca   1 – 1   Messico Coppa re Fahd 1995 - 1º turno - cap.
13-1-1995 Riyadh Argentina   0 – 2   Danimarca Coppa re Fahd 1995 - Finale 1 cap.
29-3-1995 Limassol Cipro   1 – 1   Danimarca Qual. Euro 1996 - cap.
26-4-1995 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Macedonia Qual. Euro 1996 - cap.
7-6-1995 Copenaghen Danimarca   4 – 0   Cipro Qual. Euro 1996 1 cap.
16-8-1995 Erevan Armenia   0 – 2   Danimarca Qual. Euro 1996 1 cap.
6-9-1995 Bruxelles Belgio   1 – 3   Danimarca Qual. Euro 1996 1 cap.
11-10-1995 Copenaghen Danimarca   1 – 1   Spagna Qual. Euro 1996 - cap.
15-11-1995 Copenaghen Danimarca   3 – 1   Armenia Qual. Euro 1996 1 cap.
27-3-1996 Monaco di Baviera Germania   2 – 0   Danimarca Amichevole - cap.
24-4-1996 Copenaghen Danimarca   2 – 0   Scozia Amichevole 1 cap.
2-6-1996 Copenaghen Danimarca   1 – 0   Ghana Amichevole -
9-6-1996 Sheffield Danimarca   1 – 1   Portogallo Euro 1996 - 1º turno - cap.
16-6-1996 Sheffield Croazia   3 – 0   Danimarca Euro 1996 - 1º turno - cap.
19-6-1996 Sheffield Turchia   0 – 3   Danimarca Euro 1996 - 1º turno - cap.
1-9-1996 Lubiana Slovenia   0 – 2   Danimarca Qual. Mondiali 1998 - cap.
9-10-1996 Copenaghen Danimarca   2 – 1   Grecia Qual. Mondiali 1998 - cap.
20-8-1997 Sarajevo Bosnia ed Erzegovina   3 – 0   Danimarca Qual. Mondiali 1998 - cap.
10-9-1997 Copenaghen Danimarca   3 – 1   Croazia Qual. Mondiali 1998 1 cap.
25-3-1998 Glasgow Scozia   0 – 1   Danimarca Amichevole - cap.
22-4-1998 Copenaghen Danimarca   0 – 2   Norvegia Amichevole - cap.
28-5-1998 Malmö Svezia   3 – 0   Danimarca Amichevole - cap.
5-6-1998 Copenaghen Danimarca   1 – 2   Camerun Amichevole - cap.
12-6-1998 Lens Arabia Saudita   0 – 1   Danimarca Mondiali 1998 - 1º turno - cap.
18-6-1998 Tolosa Danimarca   1 – 1   Sudafrica Mondiali 1998 - 1º turno - cap.
24-6-1998 Lione Francia   2 – 1   Danimarca Mondiali 1998 - 1º turno 1 cap.
28-6-1998 Saint-Denis Danimarca   4 – 1   Nigeria Mondiali 1998 - Ottavi di finale - cap.
3-7-1998 Nantes Brasile   3 – 2   Danimarca Mondiali 1998 - Quarti di finale - cap.
Totale Presenze (7º posto) 104 Reti (7º posto) 37

Statistiche da allenatore modifica

Club modifica

Statistiche aggiornate al 13 maggio 2018. In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazz.
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
2002-2003   Brøndby SL 33 15 11 7 CD 5 5 0 0 UCL+CU 4+2 2+0 0+1 2+1 SD 1 1 0 0 45 23 12 10 51,11
2003-2004 SL 33 20 7 6 CD 3 1 1 1 CU 8 5 0 3 - - - - - 44 26 8 10 59,09
2004-2005 SL 33 20 9 4 CD 5 4 1 0 CU 2 0 2 0 RL 6 2 1 3 46 26 13 7 56,52
2005-2006 SL 33 21 8 4 CD 4 3 0 1 UCL+CU 4+6 2+2 1+1 1+3 RL 6 1 3 2 53 29 13 11 54,72
Totale Brondy 132 76 35 21 17 13 2 2 26 11 5 10 13 4 4 5 188 104 46 38 55,32
2007-2008   Getafe PD 38 12 11 15 CS 9 6 1 2 CU 12 7 3 2 - - - - - 59 25 15 19 42,37 14º
set.-nov. 2008   Spartak Mosca PL 10 3 2 5 KR 2 1 0 1 CU 6 2 1 3 - - - - - 18 6 3 9 33,33 Suben., 7º
mar.-apr. 2009 PL 4 1 1 2 KR 0 0 0 0 - - - - - - - - - - 4 1 1 2 25,00 Eson.
Totale Spartak Mosca 14 4 3 7 2 1 0 1 6 2 1 3 - - - - 22 7 4 11 31,82
2010-2011   Maiorca PD 38 12 8 18 CS 4 1 1 2 - - - - - - - - - - 30 9 7 14 30,00 17º
ago.-set. 2011 PD 5 2 0 3 CS 0 0 0 0 - - - - - - - - - - 5 2 0 3 40,00 Eson.
Totale Maiorca 43 14 8 21 4 1 1 2 - - - - - - - - 47 15 9 23 31,91
2012-2013   Swansea City PL 38 11 13 14 FACup+CdL 2+7 0+6 1+1 1+0 - - - - - - - - - - 47 17 15 15 36,17
2013-feb. 2014 PL 24 6 6 12 FACup+CdL 2+1 2+0 0+0 0+1 UEL 10 4 3 3 - - - - - 37 12 9 16 32,43 Eson.
Totale Swansea 62 17 19 26 12 8 2 2 10 4 3 3 - - - - 84 29 24 31 34,52
2014-2015   Lekhwiya QSL 26 19 5 2 QSC 1 0 0 1 AFC 8 5 2 1 - - - - - 36 24 9 3 66,67
2016-2017   Al-Rayyan QSL 24 14 5 5 QSC 1 0 0 1 AFC 6 2 1 3 - - - - - 31 16 6 9 51,61 Suben., 3º
2017-2018 QSL 22 13 4 5 QSC 1 0 1 0 AFC 6 1 3 2 - - - - - 29 14 8 7 48,28
Totale carriera 529 297 113 119 63 40 7 16 88 24 30 34 6 3 0 3 685 363 150 172 52,99

Riconoscimenti modifica

Nel 2011 è stato ammesso nella Hall of fame del calcio danese.[40]

Palmarès modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Competizioni nazionali modifica
Juventus: 1985-1986
Barcellona: 1989-1990
Barcellona: 1990-1991, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994
Real Madrid: 1994-1995
Barcellona: 1991, 1992
Ajax: 1997-1998
Ajax: 1997-1998
Competizioni internazionali modifica
Juventus: 1985
Barcellona: 1991-1992
Barcellona: 1992

Nazionale modifica

Arabia Saudita 1995

Individuale modifica

1982, 1985
  • Miglior giocatore della Liga: 2
1992, 1993
1992
  • Miglior giocatore straniero della Liga negli ultimi vent'anni (1974-1999)
1994-1995
Francia 1998
  • FIFA 100: Inserito nella lista dei giocatori Danesi
2004
  • Introdotto nella Hall of Fame del calcio danese[41]
2008

Allenatore modifica

Brøndby: 2002
Brøndby: 2002-2003, 2004-2005
Brøndby: 2004-2005
Swansea City: 2012-2013
Lekhwiya: 2014-2015

Note modifica

  1. ^ 103 (16) se si considera lo spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA 1988-1989 disputato il 23 maggio 1988 contro il Torino.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an Stefano Bedeschi, Michael LAUDRUP, su ilpalloneracconta.blogspot.it, 15 giugno 2017.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Michael Laudrup, su fcbarcelona.com (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2013).
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap Massimiliano Cristina, I più grandi numeri 11 della storia, su sportmediaset.mediaset.it, 11 novembre 2011.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac (EN) Jan Molby backs Michael Laudrup for Swansea City manager job, su bbc.com, 13 giugno 2012.
  6. ^ Fifa names greatest list, su news.bbc.co.uk.
  7. ^ a b (EN) Me Christensen e Per Høyer Hansen, Michael & Brian Laudrup, su denmark.dk. URL consultato il 20 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  8. ^ Alec Cordolcini, Andreas, figlio di Michael ma per tutti Laudrup, su ilgiornale.it, 23 ottobre 2012.
  9. ^ Spagna, Iniesta spegne le critiche: "L'Italia mi piace molto", su gazzetta.it.
  10. ^ a b c d e f g La vittoria più bella di Laudrup, su it.uefa.com, 25 febbraio 2013.
  11. ^ a b c d e Lo Presti
  12. ^ a b Africa addio: la Nigeria travolta dalla Danimarca [collegamento interrotto], in La Stampa, 29 giugno 1998, p. 35.
  13. ^ a b c Michael Laudrup, su it.uefa.com, 31 agosto 2011.
  14. ^ (DA) Kongesønnens bøn: Kom til Madrid, in Ekstra Bladet, 16 aprile 2006.
  15. ^ a b c d e f g h i j k l m n Andrea Bandiziol, A Michael Laudrup, anima pura – Storia incompleta del danese che non volle vincere l'Europeo, su vangelosecondoriquelme.wordpress.com, 14 giugno 2016.
  16. ^ Michael Laudrup, il ‘Principe di Danimarca’ che giocò con Lazio e Juventus, su goal.com.
  17. ^ Il regolamento FIGC vigente all'epoca non permetteva di tesserare più di due giocatori provenienti da federazione estera: la norma era stata cambiata nella stagione 1982-1983. Il vecchio limite, dopo la riapertura ai calciatori esteri reintrodotta nel 1980, era di un solo giocatore proveniente da federazione estera.
  18. ^ a b c (EN) Nick Wright, Remembering Johan Cruyff's Barcelona Dream Team, su skysports.com, 25 marzo 2016.
  19. ^ (EN) Emilio Pla Diaz, Don Balón Awards - Best Foreign Player, su rsssf.com.
  20. ^ All'epoca i regolamenti federali spagnoli non prevedevano alcun limite all'ingaggio di giocatori provenienti da federazioni estere, ma imponevano che non più di tre fossero presenti nella distinta della partita da consegnare all'arbitro prima della gara.
  21. ^ Panini, p. 82.
  22. ^ Paolo Camedda, Michael Laudrup e il grande rimpianto: quando declinò la convocazione ad Euro '92, su goal.com, 11 ottobre 2020.
  23. ^ Il Brasile è Rivaldo, la Danimarca a casa, su repubblica.it, 3 luglio 1998.
  24. ^ (EN) 1998 FIFA World Cup France ™ - France 2:1 (1:1) Denmark, su fifa.com, 24 giugno 1998 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  25. ^ (DA) Cheftræner Michael Laudrup, su brondby.com (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
  26. ^ Lo Spartak Mosca esonera Laudrup, su raisport.rai.it, 16 aprile 2009.
  27. ^ (ES) Michael Laudrup, nuevo entrenador del RCD Mallorca, su rcdmallorca.es, 2 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2010).
  28. ^ Matteo Bursi, Mallorca, rescissione per l'ex tecnico Laudrup, su tuttomercatoweb.com, 29 settembre 2011.
  29. ^ (EN) Swansea name Laudrup as manager, su premierleague.com, 15 giugno 2012 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2012).
  30. ^ Alessandra Stefanelli, Swansea City, esonerato Laudrup, su tuttomercatoweb.com, 4 febbraio 2014.
  31. ^ Gaetano Mocciaro, Swansea, trovato accordo per la rescissione di Laudrup, su tuttomercatoweb.com, 23 maggio 2014.
  32. ^ Luca Bargellini, Lekhwiya SC, rinnovo da quattro milioni annui per Laudrup, su tuttomercatoweb.com, 8 giugno 2015.
  33. ^ Alessandra Stefanelli, Lekhwiya, addio per il tecnico Laudrup, su tuttomercatoweb.com, 18 giugno 2015.
  34. ^ Pietro Lazzerini, Al-Rayyan, Laudrup nuovo allenatore, su m.tuttomercatoweb.com, 26 settembre 2016.
  35. ^ a b Spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA 1988-1989.
  36. ^ 4 presenze nei turni preliminari.
  37. ^ 2 reti nei turni preliminari.
  38. ^ a b c Nei turni preliminari.
  39. ^ 3 presenze nei turni preliminari.
  40. ^ (DA) Lerby og Arnesen optaget i Hall of Fame, su dr.dk. URL consultato il 14 settembre 2017.
  41. ^ (DA) Fodbolden får egen Hall of Fame, su dbu.dk, 1º ottobre 2008.

Bibliografia modifica

  • Almanacco Illustrato degli Europei 2000, Modena, Panini, 2000.
  • Salvatore Lo Presti, LAUDRUP, Michael e Brian, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN156470177 · ISNI (EN0000 0001 0459 6276 · BNF (FRcb162292056 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n98001623