Karl-Heinz Rummenigge
Karl-Heinz Rummenigge | ||
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Karl-Heinz Rummenigge nel 2015 | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 182 cm | |
Peso | 79 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 1989 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1963-1974 | Borussia Lippstadt | |
Squadre di club1 | ||
1974-1984 | Bayern Monaco | 310 (162) |
1984-1987 | Inter | 64 (24) |
1987-1989 | Servette | 50 (34) |
Nazionale | ||
1975-1986 | ![]() | 95 (45) |
Palmarès | ||
![]() | ||
Argento | Spagna 1982 | |
Argento | Messico 1986 | |
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Oro | Italia 1980 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Karl-Heinz Rummenigge (Lippstadt, 25 settembre 1955) è un dirigente sportivo ed ex calciatore tedesco, di ruolo attaccante. Con la Germania Ovest è stato campione d'Europa nel 1980 e vicecampione del mondo nel 1982 e nel 1986.
Soprannominato Kalle,[1] ha legato il suo nome a quello del Bayern Monaco, nel quale ha militato dal 1974 al 1984. Con la maglia dei bavaresi ha collezionato in totale 422 presenze e 217 reti, vincendo due campionati tedeschi, due Coppe nazionali, due Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Nel 1984 viene acquistato dall'Inter, dove rimane fino al 1987. Ha chiuso la carriera nel 1989 tra le file del Servette. Capocannoniere della Bundesliga e della Coppa dei Campioni, rispettivamente per tre[2] e una volta, ha vinto il Pallone d'oro per due anni consecutivi (nel 1980 e nel 1981).
Nazionale dal 1975 al 1986, ha partecipato a tre edizioni del campionato mondiale (Argentina 1978, Spagna 1982 e Messico 1986) e a due del campionato europeo (Italia 1980 e Francia 1984), vincendo l'Europeo 1980. In nazionale ha giocato complessivamente 95 partite, segnando 45 reti.
Dopo il ritiro dall'attività agonistica, è tornato al Bayern Monaco per intraprendere la carriera dirigenziale dapprima in veste di vicepresidente (dal 1991 al 2002) e in seguito in quella di direttore amministrativo. È stato presidente dell'associazione dei club europei (ECA) dal 2008 al 2017.
Caratteristiche tecnicheModifica
Considerato «il più forte attaccante del mondo» nella prima metà degli anni 1980,[3] era dotato di grande potenza fisica[4] e abilità nel gioco aereo.[5] Capace di tirare con entrambi i piedi, nel corso della sua carriera si è inoltre distinto per correttezza e sportività.[6]
CarrieraModifica
GiocatoreModifica
ClubModifica
A 8 anni entrò nella scuola calcio della squadra della sua città natale, il Borussia Lippstadt, e percorse tutta la trafila delle giovanili, fino alla prima squadra. Nel 1974 passa al Bayern Monaco. Utilizzato all'inizio come trequartista, il tecnico Pal Csernai, giunto nel 1979 ad allenare la squadra bavarese, lo avanzò fino al ruolo di centravanti. Nella stagione 1979-1980 vinse la classifica marcatori della Bundesliga con 26 gol, performance che ripeté nelle stagioni 1980-1981 (29) e 1983-1984 (di nuovo 26). Nel suo primo anno al Bayern Monaco Rummenigge giocò spesso nella Coppa dei Campioni 1974-1975, seppur non venne schierato in finale (poi vinta) contro il Leeds United.
L'anno successivo, con il Bayern Monaco di nuovo in finale, questa volta contro i francesi del Saint-Étienne, Rummenigge gioca e la sua squadra vince per 1-0. Si trattò della seconda Coppa consecutiva per Rummenigge, terza consecutiva per la squadra. Alla fine del 1976 arrivò anche la vittoria nella Coppa Intercontinentale nella doppia sfida contro i campioni del Sud America del Cruzeiro. Del 1980 fu il primo scudetto tedesco, bissato subito dopo nel 1981. Rummenigge fu capocannoniere della Coppa dei Campioni 1980-1981 (6 gol) e ne raggiunse la finale l'anno successivo, anche se in quell'occasione il Bayern la perse per 1-0 contro l'Aston Villa.
Ricevette il premio di miglior calciatore tedesco dell'anno nel 1980 e vinse due Palloni d'oro consecutivi, nel 1980 e nel 1981. Nella sua decennale militanza al Bayern Monaco, oltre ai trofei citati, Rummenigge vinse anche due Coppe di Germania (1981-1982 e 1983-1984).
Nell'estate 1984 fu acquistato dall'Inter per circa 8,5 miliardi di lire,[3] andando a comporre un tandem d'attacco ben assortito con Alessandro Altobelli;[6][7] il presidente del club Ernesto Pellegrini ne aveva annunciato l'acquisto già in primavera.[8] Esordì il 22 agosto, con un gol alla SPAL in Coppa Italia.[9] Il 23 settembre debuttò in Serie A, nella partita vinta 2-1 contro l'Avellino; il 3 ottobre, in Coppa UEFA, segnò il 2-0 contro lo Sportul Studențesc grazie al quale i nerazzurri ribaltarono il punteggio dell'andata (1-0) qualificandosi per il turno seguente.[10] I primi gol nel campionato italiano arrivarono l'11 novembre, nel derby d'Italia con la Juventus che i lombardi vinsero 4-0.[6] Nel ritorno dei quarti di finale contro il Colonia contribuì con una doppietta al 3-1 e alla qualificazione in semifinale, in cui l'Inter verrà sconfitta dal Real Madrid.[6]
Al termine del campionato seguente, con 13 reti, fu secondo nella classifica marcatori: meglio di lui fece solo Roberto Pruzzo, con 19 gol. L'annata successiva, tuttavia, fu caratterizzata da numerosi problemi fisici, e Rummenigge non andò oltre i 3 gol in campionato, chiudendo anticipatamente la stagione dopo un infortunio patito contro il Brescia il 1º febbraio 1987.[11] Questa fu l'ultima presenza con i nerazzurri, poiché a settembre venne ceduto al Servette,[12] con cui, nel 1989, terminò la carriera vincendo il titolo di miglior marcatore del campionato elvetico.
NazionaleModifica
Fu lanciato in nazionale nel 1976, per poi partecipare al campionato del mondo 1978 con 3 reti. Vinto il titolo europeo nel 1980, segnò 5 gol al campionato del mondo 1982: nella finale contro l'Italia, frenato da acciacchi fisici[6] e ben marcato dal diciottenne Bergomi,[13] non riuscì a incidere e la sua squadra perse 3-1.
Conquistò la medaglia d'argento anche al campionato del mondo 1986, dove segnò all'Argentina nella finalissima: i tedeschi vennero sconfitti con il risultato di 3-2. Il gol ai sudamericani fu il 45º e ultimo in nazionale, poiché dopo l'incontro Rummenigge non vestì più la maglia tedesca, con cui aveva assommato 95 presenze.
Dirigente sportivoModifica
Dopo il ritiro dall'attività agonistica, Rummenigge lavorò dal 1990 al 1994 per l'ARD, il primo canale TV tedesco, come commentatore degli incontri della nazionale. Il 25 novembre 1991 lui e Franz Beckenbauer furono invitati dalla dirigenza del Bayern Monaco ad assumere la carica di vicepresidenti del club.
Quando Beckenbauer divenne presidente, Rummenigge rimase vicepresidente unico, rimanendo in carica fino al 14 febbraio 2002, quando fu istituita la nuova divisione calcio del club, della quale divenne amministratore delegato. Il suo compito fu quello di responsabile stampa e pubbliche relazioni, dei rapporti con gli altri club e di rappresentanza in seno alle istituzioni calcistiche nazionali e internazionali; tra le altre cariche svolte c'è anche quella di presidente dell'ECA, l'European Club Association.[14]
L'8 settembre 2015 è stato eletto, insieme ad Andrea Agnelli, membro del comitato esecutivo del UEFA.[15]
StatisticheModifica
Presenze e reti nei clubModifica
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1974-1975 | Bayern Monaco | BL | 21 | 5 | CG | 3 | 1 | CC | 4 | 0 | - | - | - | 28 | 6 |
1975-1976 | BL | 32 | 8 | CG | 7 | 2 | CC | 9 | 3 | SU | 2 | 0 | 48 | 13 | |
1976-1977 | BL | 31 | 12 | CG | 5 | 2 | CC | 6 | 1 | CInt+SU | 2+2 | 0+0 | 42 | 15 | |
1977-1978 | BL | 29 | 8 | CG | 3 | 0 | CU | 6 | 6 | - | - | - | 38 | 14 | |
1978-1979 | BL | 34 | 14 | CG | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 36 | 14 | |
1979-1980 | BL | 34 | 26 | CG | 3 | 5 | CU | 10 | 5 | - | - | - | 47 | 36 | |
1980-1981 | BL | 34 | 29 | CG | 3 | 4 | CC | 8 | 6 | - | - | - | 45 | 39 | |
1981-1982 | BL | 32 | 14 | CG | 7 | 7 | CC | 9 | 6 | - | - | - | 48 | 27 | |
1982-1983 | BL | 34 | 20 | CG | 2 | 0 | CdC | 6 | 1 | - | - | - | 42 | 21 | |
1983-1984 | BL | 29 | 26 | CG | 7 | 4 | CU | 6 | 2 | - | - | - | 42 | 32 | |
Totale Bayern Monaco | 310 | 162 | 42 | 25 | 64 | 30 | 6 | 0 | 422 | 217 | |||||
1984-1985 | Inter | A | 26 | 8 | CI | 9 | 5 | CU | 9 | 5 | - | - | - | 44 | 18 |
1985-1986 | A | 24 | 13 | CI | 6 | 2 | CU | 9 | 3 | TE | 0 | 0 | 39 | 18 | |
1986-1987 | A | 14 | 3 | CI | 5 | 2 | CU | 5 | 1 | - | - | - | 24 | 6 | |
Totale Inter | 64 | 24 | 20 | 9 | 23 | 9 | - | - | 107 | 42 | |||||
1987-1988 | Servette | LNA | 28 | 10 | CS | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 28 | 10 |
1988-1989 | LNA | 32 | 24 | CS | 0 | 0 | CU | 4 | 0 | - | - | - | 36 | 24 | |
Totale Servette | 60 | 34 | 0 | 0 | 4 | 0 | - | - | 64 | 34 | |||||
Totale carriera | 434 | 220 | 62 | 34 | 91 | 39 | 6 | 0 | 593 | 293 |
Cronologia presenze e reti in nazionaleModifica
PalmarèsModifica
ClubModifica
Competizioni nazionaliModifica
Competizioni internazionaliModifica
- Bayern Monaco: 1976
NazionaleModifica
IndividualeModifica
- Capocannoniere della Bundesliga: 3
- 1980
- Capocannoniere della Coppa dei Campioni: 1
- 1980-1981 (6 gol)
- 1988-1989 (18 gol)
- All-Star Team del campionato mondiale di calcio: 1[16]
- Pallone di bronzo del campionato mondiale: 1
- Candidato al Dream Team del Pallone d'oro (2020)
OnorificenzeModifica
Croce al merito al nastro dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca | |
— 1989 |
Cavaliere dell'Ordine al merito bavarese | |
— 2007 |
NoteModifica
- ^ Storpiatura del suo nome dovuta al fratello maggiore Wolfgang, cfr. Chiesa, p. 68.
- ^ Rummenigge annuncia: "A giugno mi ritiro", in la Repubblica, 8 marzo 1989, p. 25.
- ^ a b Panini, p. 10.
- ^ Chiesa, p. 68.
- ^ Franco Badolato, Lo zar: di Van Basten ce n'è uno, in La Stampa, 6 gennaio 1994, p. 26.
- ^ a b c d e Monti, pp. 821-822.
- ^ Panini, p. 18.
- ^ Gianni Brera, Dopo Rummenigge ecco Massaro, Briaschi e Brady, in la Repubblica, 20 aprile 1984, p. 31.
- ^ Luciano Pedrelli, All'opera Brady e Rummenigge, in la Repubblica, 23 agosto 1984, p. 25.
- ^ Gianni Brera, Brady-Rummenigge rilanciano l'Inter, in la Repubblica, 4 ottobre 1984, p. 24.
- ^ Rummenigge s'arrende, in la Repubblica, 22 aprile 1987, p. 23.
- ^ Il Verona ha preso Bonetti. Rummenigge al Servette, in la Repubblica, 10 settembre 1987, p. 26.
- ^ (EN) George Vecsey, A Teen-Ager Who Marked Rummenigge, in The New York Times, 12 luglio 1982.
- ^ Fabio Licari, Agnelli nel board Eca, in La Gazzetta dello Sport, 12 settembre 2012.
- ^ Lorenzo Di Benedetto, UEFA, Agnelli e Rummenigge nominati membri del comitato, su tuttomercatoweb.com, 8 settembre 2015.
- ^ (EN) All-Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 17 febbraio 2014.
BibliografiaModifica
- Carlo F. Chiesa, We Are the Champions - I 150 fuoriclasse che hanno fatto la storia del calcio, in Calcio 2000, n. 25, novembre 2000.
- Fabio Monti, RUMMENIGGE, Karl Heinz, in Enciclopedia dello sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- Calciatori – La raccolta completa Panini 1961-2012, vol. 1 (1984-85), ed. speciale per La Gazzetta dello Sport, Modena, Panini, 7 maggio 2012.
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- Karl-Heinz Rummenigge, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN, DE, FR, ES, AR) Karl-Heinz Rummenigge, su FIFA.com, FIFA.
- Karl-Heinz Rummenigge, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Karl-Heinz Rummenigge, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Karl-Heinz Rummenigge (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Karl-Heinz Rummenigge (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Karl-Heinz Rummenigge, su calcio.com, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN) Karl-Heinz Rummenigge, su dfb.de, Federazione calcistica della Germania.
- (DE) Karl-Heinz Rummenigge, su fussballdaten.de, Fussballdaten Verlags GmbH.
- (EN, RU) Karl-Heinz Rummenigge, su eu-football.info.
- (EN) Karl-Heinz Rummenigge, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (DE, EN) Karl-Heinz Rummenigge, su filmportal.de.
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