Andy Roddick
Andrew Stephen Roddick, detto Andy (Omaha, 30 agosto 1982[1]) è un ex tennista statunitense.
Andy Roddick | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 188[1] cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 88[1] kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tennis ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 2012 (due partite in doppio nel 2015 con Mardy Fish ad Atlanta) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Argento | Coppa Davis 2004 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Coppa Davis 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
È stato numero 1 del mondo nella classifica ATP dal 3 novembre 2003 al 1º febbraio 2004, per un totale di tredici settimane. Nella sua carriera ha vinto 32 titoli, di cui un torneo del Grande Slam, lo US Open 2003, e cinque tornei Masters Series/Masters 1000. Inoltre ha raggiunto altre quattro finali nei tornei del Grande Slam, tre al torneo di Wimbledon (2004, 2005, 2009) e una agli US Open (2006).
BiografiaModifica
Carriera sportivaModifica
2000-2001: gli esordiModifica
A diciassette anni, dopo avere perso una serie di incontri a livello Juniores, prende in considerazione di lasciare perdere la strada del tennista professionista. Tarik Benhabiles, il suo coach, lo convince a continuare per alcuni mesi[2] e alla fine del 1999 si classifica come sesto statunitense nella classifica Junior. L'anno successivo lo conclude in cima alla classifica mondiale junior. Il primo torneo da professionista giocato da Andy è il Delray Beach 2000, in cui perde al primo round contro Laurence Tieleman per 6-7, 5-7. Poco dopo, a marzo, gioca il Master series di Miami, dove vince il primo match a livello professionistico contro Fernando Vicente per 6-4 6-0, uscendo al secondo turno per mano del numero 1 al mondo Andre Agassi con il punteggio di 6-2 6-3. Ad agosto riceve una wild card e viene subito sconfitto al Masters series di Cincinnati dall'italiano Gianluca Pozzi per 7-6(5) 6-1, ma la settimana dopo raggiunge i quarti del Torneo di Washington battendo Adrian Voinea, Fabrice Santoro e Karol Kučera, perdendo ancora contro Andre Agassi per 6-4 6-4. Esce al primo turno anche agli US Open contro Albert Costa, che lo batte 3-6, 7-6, 1-6, 4-6.
Nello stesso anno gioca diversi Challenger, vincendo quelli di Austin contro Michael Russell per 6-4 6-4, e di Burbank con il punteggio di 6-1 6-2 contro Kevin Kim. Al challenger di Knoxville raggiunge la finale, perdendo 6-3 6-7(1) 4-6 contro Cristiano Caratti. Arriva in semifinale al Challenger di Las Vegas e perde al primo turno del torneo di San Antonio. Terminerà l'anno alla posizione numero 156 della classifica mondiale.[3]
Il 2001 si apre con una vittoria al challenger di Waikoloa, vincendo contro James Blake per 1-6, 6-3, 6-1. Il primo torneo ufficiale è quello di Memphis, dove perde al secondo turno contro Tommy Haas con il punteggio di 7-6(5) 0-6 4-6, e al torneo di San Jose raggiunge nuovamente il secondo turno, battuto per 6-7(5) 6-7(1) da Jan-Michael Gambill. Ritorna a giocare il torneo di Delray Beach, ma è sconfitto ancora al primo turno da Jiří Vaněk per 4-6 7-6(4) 4-6.
Al Master Series di Miami Andy raggiunge i quarti perdendo contro Lleyton Hewitt 3-6 2-6 dopo avere battuto Harel Levy, Marcelo Ríos e Pete Sampras, che in quella occasione era numero 4 del mondo, per 7-6 6-3. Ad aprile vince il suo primo torneo, ad Atlanta, contro Xavier Malisse per 6-2 6-4 in 69 minuti, dopo avere battuto Stefan Koubek, Fernando Meligeni, Todd Martin e Raemon Sluiter. Al torneo successivo di Houston arriva in finale battendo Raemon Sluiter, Magnus Gustafsson, Stefan Koubek e Jérôme Golmard; continua la sua striscia di vittorie, battendo Hyung-Taik Lee per 7-5 6-3. È il secondo torneo della sua carriera.
Partecipa per la prima volta al Roland Garros e vince il primo turno contro Scott Draper 6-2 6-4 6-4. Al secondo turno vince nuovamente contro Michael Chang in una partita molto dura, chiusa al quinto set, con il punteggio di 5-7 6-3 6-4 6-7(5) 7-5. Al terzo turno Roddick è costretto, per via di un infortunio, a ritirarsi durante il match contro Lleyton Hewitt, al terzo set e dopo avere vinto il primo. Al torneo londinese del Queen's lo statunitense perde al primo turno contro Michail Južnyj. Al torneo di Nottingham esce in semifinale contro Harel Levy per 6-7(3) 7-5 3-6.
A Wimbledon esce al terzo turno contro Goran Ivanišević, il quale vincerà il torneo, dopo le due vittorie contro Thomas Johansson e Ivo Heuberger. A Los Angeles Roddick è fuori subito, al primo turno, perdendo contro Marat Safin per 3-6 4-6. Raggiunge nuovamente i quarti di finale al Master Series del Canada, fermato 4-6 7-6 3-6 da Andrei Pavel, dopo avere battuto il numero 1 al mondo Gustavo Kuerten con il punteggio di 6-7(4) 6-4 6-2 che si prenderà la rivincita la settimana dopo a Cincinnati.
Dopo Cincinnati partecipa a Washington, vincendo il terzo titolo in carriera e il primo sul cemento contro Sjeng Schalken per 6-2 6-3. Prima di giungere in finale Roddick aveva battuto Wayne Arthurs, Paradorn Srichaphan, Dominik Hrbatý, Marcelo Ríos e Michael Chang. I primi due tornei erano stati vinti sulla terra, superficie non tanto amata dall'americano.
Agli US Open perde nei quarti di finale al quinto set contro Lleyton Hewitt per 7-6 3-6 4-6 6-3 4-6. Sul 3-5 nel set decisivo un over-rule del giudice di sedia fa infuriare l'americano, che guadagna un'ammonizione e perde la concentrazione in un momento decisivo.[4]. Prima di questa sconfitta aveva vinto contro Tommy Robredo, Àlex Corretja, Jack Brasington e Sláva Doseděl. Dopo gli US Open Andy partecipa senza molto successo ai tornei di Hong Kong, Basilea e i master di Stoccarda e Parigi. Finisce l'anno alla posizione numero 14.[3]
2002-2003: prima posizione mondialeModifica
Andy comincia l'anno con il torneo di Sydney, dove si ferma alla semifinale contro Roger Federer per 6-7 4-6. A febbraio vince il titolo di Memphis contro James Blake per 6-4, 3-6, 7-5. Il mese dopo perde la finale di Delray Beach contro l'italiano Davide Sanguinetti per 4-6 6-4 4-6. Dopo le delusioni dei master di Miami e di Monte Carlo vince il torneo di Houston sconfiggendo in finale Pete Sampras con il punteggio di 7-6 6-3. Al master di Roma arriva in semifinale, perdendo con Tommy Haas 1-6 5-7, e raggiunge gli ottavi al master di Amburgo. Al Roland Garros Roddick non riesce a passare il primo round. A Wimbledon raggiunge il terzo round, ma viene sconfitto da Greg Rusedski 3-6 4-6 2-6. Raggiunge la semifinale a Los Angeles e riesce a raggiungere la prima finale di un master; a Toronto trova Guillermo Cañas che vince 4-6 5-7. Grazie agli ottimi risultati raggiunge la top 10 e arriva anche ai quarti al master di Cincinnati, agli Us Open, a Basilea e al master di Parigi. Finisce l'anno alla posizione numero 10.[3]
Il 2003 è l'anno migliore di Roddick, infatti finirà l'anno come numero 1 al mondo a soli 21 anni. A gennaio partecipa al torneo di Sydney senza molto successo, mentre agli Australian Open perde contro Rainer Schüttler per 5-7 6-2 3-6 3-6. Subito dopo arriva in finale contro il connazionale Taylor Dent al torneo di Memphis, perso 1-6 4-6.
A marzo partecipa ai Master Series di Indian Wells, perdendo ai quarti ancora contro Rainer Schüttler 3-6 2-6, e di Miami uscendo al terzo turno contro Todd Martin 6-7 4-6. Ai Master Series di Monte Carlo, di Roma e di Amburgo Andy non riesce a superare i secondi turni dei tornei e perde anche la finale di Houston contro Andre Agassi per 6-3 3-6 4-6. Dopo queste delusioni vince il torneo di St. Poelten contro Nikolaj Davydenko 6-3 6-2, però esce al primo turno al Roland Garros contro Sargis Sargsian per 7-6 1-6 2-6 4-6.
La stagione sull'erba comincia nel migliore dei modi, vincendo il torneo del Queen's contro Sébastien Grosjean 6-3 6-3; successivamente arriva in semifinale al torneo di Wimbledon uscendo contro il futuro vincitore del torneo Roger Federer 6-7 3-6 3-6. A luglio comincia il momento magico per Andy, perché vince il torneo di Indianapolis contro Paradorn Srichaphan 7-6 6-4 e arriva in semifinale al torneo di Washington perdendo contro Tim Henman in un mach durissimo finito al tie break del terzo set con parziale di 6-1 3-6 6-7.
Poi vince il Master Series di Montréal battendo Roger Federer in semifinale per 6-4 3-6 7-6 e in finale David Nalbandian per 6-1 6-3. La settimana dopo vince anche il Masters di Cincinnati in una finale tutta americana contro Mardy Fish dopo avere perso il primo set e avere vinto gli altri due al tie break: 4-6 7-6 7-6. Sempre ad agosto Andy vince il suo primo e unico titolo dello Slam, gli US Open, incontrando e battendo in sequenza al primo turno Tim Henman 6-3 7-6 6-3, al secondo Ivan Ljubičić 6-3 6-7 6-3 7-6, al terzo Flávio Saretta 6-1 6-3 6-3, al quarto Xavier Malisse 6-3 6-4 7-6, ai quarti Sjeng Schalken 6-4 6-2 6-3, in semifinale David Nalbandian 6-7 3-6 7-6 6-1 6-3, e in finale Juan Carlos Ferrero facendo il punto del match point con un ace; il risultato fu 6-3 7-6 6-3.
Al Masters di Madrid, anche a causa della stanchezza accumulata, non supera il terzo turno perdendo 6-7 2-6 contro Nicolás Massú, arriva in semifinale al torneo di Basilea perdendo contro David Nalbandian 5-7 5-7. A Parigi si ferma in semifinale contro il futuro vincitore del torneo, Tim Henman, perdendo 6-7 6-7. Con la semifinale a Parigi, il 3 novembre 2003, Andy diventa il numero 1 al mondo sorpassando Juan Carlos Ferrero. Rimarrà primo per tredici settimane. Andy partecipa infine alla Tennis Masters Cup di Houston sconfiggendo nella fase a gironi Carlos Moyá 6-2 3-6 6-3 e Guillermo Coria 6-3 6-7 6-3, perdendo contro Rainer Schüttler 6-4 6-7 6-7. In semifinale incontra Roger Federer, contro il quale perde 6-7 2-6.
Il 2004Modifica
Il primo torneo a cui l'americano partecipa nel 2004 è quello di Doha, dove viene sconfitto al secondo turno da Jonas Björkman per 3-6 4-6. Agli Australian Open Roddick batte al primo turno Fernando González 6-2 7-5 7-6(4); le successive partite vinte in modo molto facile (tre set a zero contro Bohdan Ulihrach, Taylor Dent e Sjeng Schalken) portano il numero uno a essere uno dei favoriti alla conquista del suo secondo slam. Questo sogno, però, svanisce ai quarti di finale, dove l'americano è sconfitto dal russo Marat Safin in un match molto tirato, dove il punteggio finale è 6-2 3-6 5-7 7-6 4-6. Roddick è fuori dagli Australian Open e perde la prima posizione mondiale a favore di Roger Federer, che non la lascerà per oltre quattro anni.
Si riscatta parzialmente vincendo il suo primo torneo del 2004 a San Jose, dove sconfigge in finale il connazionale Mardy Fish per 7-6(13) 6-4. Al torneo di Memphis riesce ad arrivare ai quarti, sconfitto da Thomas Enqvist con il punteggio di 6-7(8) 3-6. Al Master Series di Indian Wells, dopo avere avuto il bye al primo turno, batte Jan-Michael Gambill, Marat Safin e Nicolas Escudé, ma non riesce a passare il turno dei quarti di finale, sconfitto da Tim Henman per 7-6(6) 6-7(1) 3-6. Al Master Series di Miami, invece, Roddick vince il torneo, battendo in finale Guillermo Coria per ritiro, dopo il punteggio a suo favore 6-7(2), 6-3, 6-1. In quel torneo ottiene la vittoria rispettivamente contro Karol Beck, Jonas Björkman, Guillermo Cañas, Carlos Moyá e Vince Spadea. Al torneo di Houston arriva in finale, dove viene sconfitto da Tommy Haas per 3-6 4-6. Sarà questo il suo risultato più importante in questa stagione sui campi in terra rossa, dato che al Master Serier di Roma perde al primo turno ed è fuori dal Roland Garros al secondo turno.
Torna nuovamente a vincere un torneo a giugno: in finale al Queen's sconfigge Sébastien Grosjean per 7-6(4) 6-4 dopo le vittorie nei confronti di Karol Kučera, Mario Ančić, Paradorn Srichaphan e Lleyton Hewitt. A Wimbledon Roddick è in piena forma e si qualifica per la finale, dopo avere battuto Wang Yeu-tzuoo, Alexander Peya, Taylor Dent, Alexander Popp, Sjeng Schalken e Mario Ančić. In finale, contro il numero uno Roger Federer, Roddick dimostra di non potere competere contro lo svizzero e riesce soltanto a strappargli il primo set: il punteggio finale sarà 6-4 5-7 6-7(3) 4-6. Dopo l'esperienza londinese vince il torneo di Indianapolis, battendo il tedesco Nicolas Kiefer in finale per 6-2 6-3. Sarà l'ultimo titolo del 2004. Ai Masters di Toronto e di Cincinnati viene sconfitto prima in finale da Roger Federer, e poi in semifinale da Andre Agassi. Alle Olimpiadi di Atene non riesce a superare il terzo turno, sconfitto da Fernando González 4-6 4-6.
Agli US Open sembra essere in buona forma, date le prime quattro vittorie per tre set a zero con due 6-0, ma perde ai quarti contro Joachim Johansson per 4-6 4-6 6-3 6-2 4-6. Al torneo di Bangkok arriva in finale, ma trova sempre Roger Federer, il quale non gli concede tregua e chiude il match in soli 57 minuti con il punteggio di 4-6 0-6. Dopo questo incontro risultano ancora più chiare le difficoltà per l'americano nell'affrontare il numero uno al mondo. L'ultimo torneo di Roddick è la Tennis Master Cup, dove viene sconfitto in semifinale da Lleyton Hewitt per 3-6 2-6. Chiude l'anno in seconda posizione dietro allo svizzero.[3]
Il 2005Modifica
Il primo torneo giocato da Andy nel 2005 è quello degli Australian Open, dove il suo cammino è interrotto alle semifinali per merito di Lleyton Hewitt, lo stesso giocatore che lo aveva eliminato al Masters l'anno precedente, con il punteggio di 6-3, 6-7(3), 6-7(4), 1-6. In questo torneo Roddick aveva superato in sequenza Irakli Labadze, Greg Rusedski, Jürgen Melzer, Philipp Kohlschreiber e Nikolaj Davydenko. Al torneo di San Jose l'americano vince nuovamente in finale contro Cyril Saulnier: la partita è agevole per Roddick, il quale chiude in soli cinquanta minuti, con il punteggio di 6-4 6-0. A Memphis Roddick si ferma in semifinale, dove concede la vittoria a Kenneth Carlsen per ritiro. A Indian Wells Andy ritrova, sempre in semifinale, Hewitt e dopo tre set finiti tutti ai tie-break si arrende per 6-7(2) 7-6(3) 6-7(4). Al Master Series di Miami Roddick si ritira al secondo turno per infortunio, durante il match contro Fernando Verdasco. Vince poi il torneo di Houston battendo in finale per 6-2 6-2 il francese Sébastien Grosjean.
Al Master Series di Roma Roddick viene eliminato da Fernando Verdasco per 7-6(1) 6-7(3) 4-6, in quella che sarà una partita memorabile. Nel secondo set Roddick ha tre match point sul servizio di Verdasco; sul primo arriva il doppio fallo, e sembra che la partita sia conclusa, quando Roddick chiede l'overrule perché la seconda di servizio di Verdasco sia dentro. Effettivamente era buona; da lì Roddick perde il secondo set al tie-break e poi il terzo. Al Roland Garros la strada è breve: Roddick viene eliminato al secondo turno da José Acasuso per 6-3 6-4 4-6 3-6 6-8. Si riscatta vincendo il Queen's, battendo in finale Ivo Karlović con un doppio tie-break, 7-6(7) 7-6(4). A Wimbledon riesce a raggiungere nuovamente la finale, ma trova sempre Roger Federer dall'altro lato del campo, il quale chiude subito il match in suo favore per 2-6 6-7(2) 4-6. Al torneo di Indianapolis giunge ai quarti di finale, mentre vince quello di Washington battendo il connazionale James Blake per 7-5 6-3.
Al Master Series di Cincinnati perde in finale contro Federer per 3-6 5-7, dopo avere battuto Lleyton Hewitt in semifinale 6-4 7-6(4). Agli US Open Roddick esce clamorosamente al primo turno, perdendo tre set a zero, tutti al tie-break, contro Gilles Müller. Si riscatta vincendo il suo ultimo torneo del 2005, quello di Lione, battendo Gaël Monfils 6-3 6-2. L'ultimo torneo giocato è quello di Parigi, dove viene sconfitto 3-6 5-7 in semifinale da Ivan Ljubičić. Chiude l'anno in terza posizione.[3]
Il 2006Modifica
La stagione del 2006 incomincia per Andy agli Australian Open, dove batte Michael Lammer, Wesley Moodie e Julien Benneteau, ma quando incontra un Marcos Baghdatis in splendida forma viene battuto per 4-6 6-1 3-6 4-6. Ai tornei di San Jose e Memphis ottiene risultati discreti, uscendo nel primo alle semifinali per merito di Andy Murray, futuro vincitore, e all'altro per mano di Julien Benneteau, ai quarti. Al Master Series di Indian Wells è fuori agli ottavi di finale, battuto da Igor' Andreev per 4-6 7-6(5) 1-6, mentre al Master di Miami riesce ad arrivare fino ai quarti, superato questa volta da David Ferrer con il punteggio di 3-6 6-4 4-6.
Prima del Roland Garros gioca i tornei sulla terra di Houston e Roma, dove esce sempre ai quarti di finale. Con il ritiro agli Open di Francia al primo turno contro Alberto Martín conclude la stagione piuttosto deludente sulla terra rossa.
Ritorna al Queen's, dove dimostra di essere in buona forma, ma non abbastanza per battere in semifinale il connazionale James Blake: il punteggio è 5-7 4-6 a favore di Blake, il quale più avanti batterà nuovamente Roddick nello stesso anno nella finale del torneo di Indianapolis. A Wimbledon, dopo avere battuto Janko Tipsarević e Florian Mayer, viene eliminato inaspettatamente da un giovane Andy Murray per 6-7(4) 4-6 4-6. Con questo risultato e perdendo i punti della finale del 2005 scende dalla quinta posizione mondiale all'undicesima.
Riuscirà a risalire sino alla sesta posizione mondiale grazie alla vittoria del Master Series di Cincinnati contro Juan Carlos Ferrero per 6-3 6-4, ma soprattutto grazie alla finale dello US Open, che non riuscirà a vincere, perdendo in quattro set, 2-6 6-4 5-7 1-6, sempre contro Roger Federer. Nell'ultimo torneo della stagione, il Master finale, esce al round robin, avendo perso contro lo svizzero Federer e l'argentino David Nalbandian. Chiude l'anno in sesta posizione.[3]
Il 2007Modifica
Nel 2007 Andy incomincia la stagione agli Australian Open, battendo in sequenza Jo-Wilfried Tsonga, Marc Gicquel, Marat Safin, Mario Ančić e Mardy Fish: alle semifinali, suo miglior risultato in questo torneo, c'è il solito Roger Federer, il quale chiude subito una partita quasi senza storia con il punteggio di 4-6 0-6 2-6. Più tardi, ai tornei di San Jose e Memphis, Roddick esce al primo alle semifinali per mano di Andy Murray, che vincerà il torneo per la seconda volta consecutiva, e al secondo perde contro Tommy Haas in finale. Dopo questo torneo torna alla terza posizione mondiale in classifica. Arriva ai Masters Series di Indian Wells e Miami ben preparato, cogliendo la semifinale a Indian Wells, dove perde contro Rafael Nadal per 4-6 3-6, e arriva a Miami fino ai quarti, dove perde per ritiro causato da un infortunio, ancora contro lo scozzese Murray.
La stagione sulla terra rossa è nuovamente deludente: perde al primo turno al Roland Garros 6-3 4-6 3-6 4-6 contro Igor' Andreev, arriva al terzo turno a Roma e al torneo di Pörtschach, in Austria, perde contro Gaël Monfils ai quarti di finale.
Vince il primo torneo dell'anno al Queen's, aprendo bene la stagione sull'erba, e batte in finale Nicolas Mahut per 4-6 7-6(7) 7-6(2). A Wimbledon sembra essere destinato ad una cavalcata semplice fino alle semifinalisti, ma ai quarti di finale viene bloccato da un Richard Gasquet in grande forma il quale, dopo avere perso i due primi set, riuscirà a recuperare e vincere al quinto per 8-6.
Roddick vince il suo secondo torneo dell'anno a Washington, superando in finale il connazionale John Isner. All'ultimo Slam dell'anno Andy non riesce a ripetere la formidabile prestazione dell'anno precedente, ma perde contro Roger Federer per 6-7(5) 6-7(4) 2-6 nei quarti. Così facendo Roddick non riesce ad arrivare in una finale di un torneo del Grande Slam, cosa che era successa per i quattro anni precedenti. Il finale di stagione non è brillante: al masters perde a sorpresa in semifinale contro David Ferrer per 1-6 3-6. Chiude l'anno in sesta posizione mondiale.[3]
L'evento di sicuro più importante dell'anno 2007 per Roddick è stato quello della conquista della prestigiosa Coppa Davis assieme agli altri suoi connazionali statunitensi: in questo torneo l'americano è riuscito a vincere ogni incontro giocato nei quattro turni.[5] Alla fine lui stesso ha dichiarato di essere stato molto contento a vivere l'esperienza, da lui giudicata fantastica e ottenuta in più tempo rispetto alla vittoria agli US Open nel 2003.
Il 2008Modifica
Ormai attestatosi stabilmente fra i primi dieci giocatori del mondo, Andy inizia il 2008 con una delusione all'Australian Open dove esce al terzo turno, sconfitto 8-6 al quinto set dal tedesco Kohlschreiber; Si riscatta parzialmente conquistando poi la vittoria al torneo di San Josè, dove interrompe sei mesi di digiuno senza successi.
A marzo del 2008 coglie un'importante vittoria al torneo di Dubai battendo il numero due del mondo Rafael Nadal ai quarti di finale e il numero tre Novak Đoković in semifinale, per poi sconfiggere in finale lo spagnolo Feliciano López con il risultato di 6-7 6-4 6-2. Il 3 aprile del 2008 ha interrotto una striscia negativa di undici sconfitte consecutive contro Roger Federer, battendo l'elvetico ai quarti di finale del Master Series di Miami; uscirà poi sconfitto in semifinale da Nikolaj Davydenko.
Sorprende tutti al torneo Master Series di Roma dove giunge in semifinale sulla Terra rossa, superficie lenta e a lui notoriamente indigesta, mentre nei tornei successivi non ottiene i risultati sperati: sconfitto in semifinale da Rafael Nadal al Queen's, delude sconfitto al secondo turno a Wimbledon (dal serbo Tipsarevic) e al terzo turno del Master Series del Canada (da Marin Čilić) e non prende parte al torneo di Cincinnati, già vinto due volte in carriera, a causa di fastidi muscolari al collo, che lui dichiara non collegati, tuttavia, al fastidioso infortunio alla schiena rimediato a Roma.
Roddick non ha preso parte al torneo di tennis delle Olimpiadi di Pechino 2008, poiché voleva intensificare la preparazione atletica in vista degli US Open 2008. Il 10 agosto gioca la finale del torneo di Los Angeles contro l'argentino Juan Martín del Potro ma viene sconfitto per 6-1 7-6, complice anche il fastidioso e ricorrente problema alla schiena che ne compromette il gioco e gli spostamenti laterali, soprattutto nel primo set. Nel successivo torneo di Washington viene eliminato ai quarti di finale dal tennista serbo Viktor Troicki.
Agli US Open si qualifica fino ai quarti di finale nei quali viene sconfitto, in quattro set (6-2, 6-3, 3-6, 7-6) dalla testa di serie numero 3, il serbo Novak Đoković. Successivamente, il 28 settembre, vince il torneo di Pechino battendo in finale il tennista israeliano Dudi Sela con il punteggio di 6-4, 6-7(6), 6-3. Arriva in semifinale al successivo torneo di Tokio, sconfitto dal tennista ceco Tomáš Berdych, futuro vincitore del torneo. Al Master Series di Madrid esce inaspettatamente al terzo turno, sconfitto in tre set (6-4, 3-6, 6-3) da Gaël Monfils, dopo avere battuto, nel turno precedente, con una più che buona prestazione, Tommy Robredo per 6-3, 6-4. Al successivo e ultimo Master Series stagionale, quello di Parigi Bercy, arriva fino ai quarti di finale, nei quali viene sconfitto dal futuro vincitore del torneo, Jo-Wilfried Tsonga, alla fine di una partita molto combattuta, conclusasi con il punteggio di 5-7, 6-4, 7-6. I risultati annuali conseguiti sono sufficienti al tennista americano per qualificarsi alla Masters Cup di fine anno. Tuttavia non ha la possibilità di difendere al meglio le proprie possibilità in quest'ultima competizione annuale poiché, dopo avere perso il primo incontro del suo girone contro lo scozzese Andy Murray, con il punteggio di 6-4, 1-6, 6-1, è costretto a ritirarsi dal torneo a causa di un infortunio alla caviglia patito in allenamento.
Il 2009Modifica
Il 2009 inizia positivamente per Andy, che dapprima raggiunge la finale nel primo torneo ATP stagionale, a Doha (nel quale viene però sconfitto per 6-4, 6-2 da Andy Murray), e in seguito la semifinale agli Australian Open, nella quale viene sconfitto da Federer, con il punteggio di 6-2, 7-5, 7-5.
Arriva in semifinale al torneo di San José, nel quale viene sconfitto da Radek Štěpánek per 3-6, 7-6, 6-4. Successivamente vince il torneo ATP 500 di Memphis, battendo in finale Radek Štěpánek con il punteggio di 7-5, 7-5, per Andy si tratta del 27º titolo nel singolo e il primo del 2009. Contestualmente alla sua partecipazione al torneo di Memphis (in seguito vinto) Roddick dichiara pubblicamente che non difenderà il titolo conquistato l'anno precedente al torneo di Dubai, in segno di solidarietà alla tennista israeliana Shahar Peer, esclusa dal torneo in seguito alla decisione delle autorità arabe di non concederle il visto d'ingresso nel Paese adducendo motivi di sicurezza.[6] A marzo gioca il torneo Master 1000 di Indian Wells, dove raggiunge la semifinale, sconfitto 6-4, 7-6 da Rafael Nadal, mentre vince il torneo nel doppio assieme a Mardy Fish 3-6 6-1 14-12 contro Mirnyi e Ram. Si tratta del primo Master 1000 che Roddick vince nel doppio. Successivamente partecipa al torneo Master 1000 di Miami, dove raggiunge i quarti di finale, sconfitto per 6-3, 4-6, 6-4 da Roger Federer.
Torna a giocare a maggio, dopo avere saltato il torneo di Roma per via del suo viaggio di nozze,[7] al Mutua Madrileña Madrid Open 2009, dove raggiunge i quarti di finale, venendo sconfitto con il punteggio di 7-5, 6-7, 6-1 da Roger Federer.
Al Roland Garros viene sconfitto al quarto turno (suo miglior risultato di sempre in questo torneo) dal francese Gaël Monfils, con il punteggio di 6-4, 6-2, 6-3. Successivamente partecipa al primo torneo stagionale sull'erba, quello del Queen's, dove si trova costretto al ritiro in semifinale, sul punteggio di 4-4, contro il connazionale James Blake, a causa di una distorsione al ginocchio patita durante il terzo gioco del match.
A luglio torna per la terza volta in finale nel torneo di Wimbledon (dopo quelle del 2004 e del 2005), dopo avere battuto con il punteggio di 6-3 6-7 7-6 4-6 6-4 Lleyton Hewitt ai quarti in un match durato tre ore e 51 minuti. In semifinale incontra l'idolo di casa Andy Murray, il favorito per la finale, che però non riesce a opporsi a un Roddick strabiliante che vince con il punteggio di 6-4 4-6 7-6 7-6. Ancora una volta però in finale va contro lo svizzero Roger Federer, perdendo al quinto set dopo un'estenuante e avvincente partita durata quattro ore e 17 minuti, con Roddick che sciupa l'occasione della vita nel secondo set quando al tie break, avanti 6-5, sbaglia una volée di rovescio. Il punteggio finale è 5-7 7-6 7-6 3-6 16-14. Nonostante l'ultima sconfitta inflittagli in finale da Federer Roddick detiene il record per il maggior numero di game vinti in una finale di Wimbledon.
Torna a giocare al Torneo ATP 500 di Washington, nel quale arriva in finale, dove viene però sconfitto dopo una partita molto combattuta ed equilibrata dall'argentino Juan Martín del Potro con il punteggio di 3-6, 7-5, 7-6. Successivamente gioca il torneo ATP Master 1000 di Montréal, nel quale giunge fino alla semifinale, dove viene sconfitto, nuovamente da Juan Martín del Potro (con cui Andy non ha mai vinto) con il punteggio di 4-6, 6-2, 7-5. Viene eliminato al secondo turno dal connazionale Sam Querrey nel successivo torneo Master 1000 di Cincinnati, con il punteggio di 7-6, 7-6.
Agli US Open è indicato come uno dei giocatori che può creare problemi ai primi quattro favoriti, ma viene inaspettatamente eliminato al terzo turno dal connazionale John Isner con il punteggio di 7-6, 6-3, 3-6, 5-7, 7-6, al termine di un match tiratissimo, durato poco meno di quattro ore. Ai primi di ottobre partecipa al torneo di Pechino, vinto l'anno precedente, dove perde contro ogni pronostico al primo turno dal polacco Łukasz Kubot con il parziale di 6-2 6-4.
Successivamente partecipa al Master 1000 di Shanghai, nel quale però è costretto subito al ritiro per un infortunio al tendine del ginocchio destro, patito nell'incontro di secondo turno contro lo svizzero Stan Wawrinka, mentre conduceva con il punteggio di 4-3. Questa risulta essere l'ultima partita stagionale di Roddick, che a causa dell'infortunio si trova costretto a dare forfait sia per il successivo e ultimo master 1000 dell'anno, quello di Parigi Bercy, sia per l'ATP World Tour finals di Londra.
Il 2010Modifica
L'anno inizia positivamente per Roddick, che si presenta in forma e pronto per affrontare la nuova stagione, vincendo il primo torneo stagionale a Brisbane, suo 28º titolo, sconfiggendo nuovamente in finale Radek Štěpánek con il punteggio di 7-6(2) 7-6(7). Così facendo Roddick diventa il terzo giocatore in attività ad avere vinto più titoli ATP; lo precedono Nadal con 36 e Federer con 61.
Contestualmente Roddick annuncia che non prenderà parte alla Coppa Davis nella stagione 2010, precisando però di non essersi ritirato per sempre da tale competizione, ma semplicemente di non avere dato la sua disponibilità a giocarvi nell'annata agonistica allo scopo di salvaguardare le condizioni del ginocchio, ancora convalescente.
Successivamente, agli Australian Open, Roddick supera il primo turno vincendo, in modo non del tutto semplice, contro Thiemo de Bakker, con il punteggio di 6-1 6-4 6-4. Per l'americano è la sesta vittoria consecutiva quest'anno. Supera anche il secondo e il terzo turno, battendo Thomaz Bellucci per 6-3 6-4 6-4 e Feliciano López per 6-7(4) 6-4 6-4 7-6(3), qualificandosi per gli ottavi di finale. Al quarto turno Roddick affronta Fernando González trovando la vittoria dopo più di tre ore, battendo l'avversario con il punteggio di 6-3 3-6 4-6 7-5 6-2, e pertanto approda al turno successivo. Nei quarti di finale l'americano incontra Marin Čilić, il quale, anche grazie al calo dell'avversario per un lieve infortunio alla spalla destra, vince con il punteggio totale di 6-7(4) 3-6 6-3 6-2 3-6. Per Roddick è la prima sconfitta stagionale dopo le nove vittorie consecutive. In seguito arriva in finale al torneo di San José, nel quale viene sconfitto da Fernando Verdasco con il punteggio di 3-6 6-4 6-4. In seguito viene eliminato ai quarti di finale del torneo di Memphis, vinto la passata stagione, dal connazionale Sam Querrey con il punteggio di 7-5 3-6 6-1, che la settimana precedente non era riuscito a vincere la semifinale contro Roddick.
Dopo Memphis avrebbe dovuto scendere in campo a Dubai, vinto dall'americano nel 2008, ma per il secondo anno consecutivo non offre la sua partecipazione, cancellandosi poco prima dell'inizio del torneo.
Dopo la mancata partecipazione a Dubai Roddick gioca il Master 1000 di Indian Wells, primo Master dell'anno. Al primo turno ha il bye, essendo testa di serie, e al secondo affronta e sconfigge 6-4 6-4 il qualificato Lu Yen-Hsun, che aveva battuto precedentemente nel torneo di Memphis. Supera il terzo e il quarto turno battendo Thiemo de Bakker per 6-3 6-4 e Jürgen Melzer 7-6(5) 6-4. Ai quarti di finale l'americano incontra lo spagnolo Tommy Robredo, vincendo in modo agevole in due set con il punteggio finale di 6-3 7-5. Roddick, quindi, ritorna in semifinale, suo miglior risultato in questo torneo, riconfermando l'ottima prestazione ottenuta l'anno precedente. In semifinale trova Robin Söderling: il primo set è combattuto, si decide per due errori di Söderling, che concede il break all'americano, chiudendo 6-4. Nel secondo Roddick sciupa più occasioni, perde il servizio due volte e il set si chiude 6-3 a favore di Söderling. Nel terzo e decisivo set Roddick dimostra di essere il più lucido, conquistando due break ma perdendo una volta il servizio, vincendo dunque il terzo set e la partita, con il risultato finale di 6-4 3-6 6-3. L'americano, dunque, conquista la sua ottava finale in un Master 1000: l'ultima risaliva al 2006, con la vittoria di Cincinnati. Il suo avversario sarà Ivan Ljubičić, che ha dimostrato di essere in ottima forma battendo, nel corso del torneo, giocatori come Novak Đoković e Rafael Nadal. L'incontro finale si è deciso per una differenza di pochissimi punti; Roddick non ha mai concesso il servizio ma non è riuscito neanche a strapparlo all'avversario, che ha avuto la meglio nei due tie-break, con il risultato finale di 6-7(3) 6-7(5).
Al Master 1000 di Miami Roddick supera il secondo e il terzo turno in modo agevole, vincendo 6-4 6-4 contro Igor' Andreev e 6-2 6-1 contro Serhij Stachovs'kyj. Agli ottavi di finale l'americano affronta e supera, con il punteggio di 7-6(4) 6-3, Benjamin Becker: durante il primo set Roddick si era trovato sotto 4-1, ma è stato capace di rimontare e chiudere il set al tie-break. Batte anche Nicolás Almagro ai quarti, con il punteggio finale di 6-3 6-3. Con questo risultato Roddick supera quello ottenuto l'anno precedente, e ritorna in semifinale al Master 1000 di Miami. In semifinale l'americano affronta Rafael Nadal, il quale sembra essere in buona forma, tanto che chiude il primo set in proprio favore, ma poi nel secondo e nel terzo parziale subisce il ritorno del giocatore americano, che riesce, con un cambiamento tattico notevole (a partire dal 3-3 rinuncia a giocare una partita di mera regolarità basata su prolungati scambi da fondocampo, e inizia a forzare maggiormente i propri colpi, mettendo insieme una notevole serie di colpi vincenti, soprattutto con il dritto) a vincere per 4-6 6-3 6-3. Raggiunge così la sua nona finale in un Master 1000, la seconda consecutiva dopo quella ottenuta solo due settimane prima a Indian Wells. In finale, dove non ha mai concesso una palla break, supera il ceco Tomáš Berdych con il punteggio di 7-5 6-4, in un'ora e 43 minuti, aggiudicandosi il suo 29º titolo in carriera e secondo dell'anno, dopo quello di Brisbane. Così facendo Roddick riesce a vincere il Master 1000 di Miami due volte, la prima nel 2004, e ritorna a vincere un Master 1000.
Dopo avere vinto il Master 1000 di Miami Roddick si prende una pausa e decide di saltare gli Internazionali d'Italia. Al suo primo torneo dell'anno sulla terra rossa, il Master 1000 di Madrid, l'americano è costretto a non disputare il suo primo match del torneo con Feliciano López per un virus intestinale, e viene dunque sostituito da Óscar Hernández.
Il primo torneo sulla terra rossa a cui l'americano partecipa è il Roland Garros, dove ottiene una faticosa vittoria al quinto set contro Jarkko Nieminen per 6-2 4-6 4-6 7-6(4) 6-3. Al secondo turno affronta e sconfigge Blaž Kavčič, in un match dove è mancata all'americano soprattutto la continuità nei suoi turni di battuta, complice forse anche la pioggia che ha sospeso più volte l'incontro, con il punteggio di 6-3 5-7 6-4 6-2. Al turno successivo, il terzo, Roddick viene eliminato dal russo Tejmuraz Gabašvili con il punteggio di 6-4 6-4 6-2. Per l'americano è la settima sconfitta stagionale.
Successivamente partecipa al Queen's, dove, nonostante sia riuscito a vincere in modo agevole l'incontro d'apertura, l'americano esce al terzo turno per mano di Dudi Sela, con il punteggio di 6-4 7-6(8), dove Roddick non riesce a convertire a suo favore dei set point per vincere il secondo set e rientrare in partita.
Arriva a Wimbledon in buona forma come uno dei giocatori favoriti, considerata la finale raggiunta nell'edizione dell'anno precedente e l'ottimo torneo giocato. All'All England Club, nel suo match d'esordio, ottiene una comoda vittoria per 6-3 6-2 6-2 contro il connazionale Rajeev Ram. Al secondo turno Roddick sconfigge il francese Michaël Llodra con il punteggio di 4-6 6-4 6-1 7-6(2) in un match che si è deciso nel secondo set, quando l'americano, sotto di un set e rischiando di perdere il suo servizio per la seconda volta, è riuscito ad avere la meglio grazie anche al calo dell'avversario. Ottiene, al terzo turno, una vittoria in quattro set contro Philipp Kohlschreiber in modo non del tutto facile, con il punteggio di 7-5 6-7(5) 6-3 6-3: nel secondo set, più combattuto del primo che si è deciso per un break, Roddick ha avuto tre set point per portarsi a condurre l'incontro per due set a zero; per il resto del match l'americano ha comunque convinto con la sua prestazione ottimale contro quello che avrebbe potuto essere un avversario temibile. Nella seguente partita di quarto turno, tuttavia, viene sorprendentemente eliminato dal tennista Cinese di Taipei, Yen Hsun Lu, con il punteggio di 4-6, 7-6, 7-6, 6-7, 9-7, al termine di un match tiratissimo durato oltre quattro ore.
Torna a giocare al torneo ATP 250 di Atlanta, nel quale arriva fino alla semifinale, nella quale viene sconfitto dall'amico e connazionale Mardy Fish con il punteggio di 7-6, 6-3. Gioca successivamente l'ATP 500 di Washington, nel quale viene sorprendentemente eliminato al secondo turno dal Francese Gilles Simon con il punteggio di 6-3, 6-3. In seguito a questa sconfitta salta il Master 1000 di Toronto, annunciando di avere patito, durante l'estate, una leggera forma di mononucleosi che lo ha debilitato, indebolendone contestualmente le prestazioni sportive. Successivamente gioca il master 1000 di Cincinnati nel quale arriva fino in semifinale (dopo avere sconfitto tra gli altri Söderling e Đoković), nella quale viene sconfitto nuovamente dal connazionale Mardy Fish con il punteggio di 4-6,7-6, 6-1.
Agli US Open viene inaspettatamente eliminato al secondo turno dal Serbo Janko Tipsarević con il punteggio di 3-6, 7-5, 6-3, 7-6. Torna a giocare al Torneo ATP 500 di Tokyo, nel quale arriva fino ai quarti di finale, dove viene sconfitto da Gaël Monfils, dopo quasi tre ore di gioco, in una partita molto equilibrata, con il punteggio di 7-6, 4-6, 7-6. Al successivo Torneo Master 1000 di Shanghai è costretto a ritirarsi al secondo turno per un infortunio, mentre era in vantaggio di un set (6-4, 2-3) contro lo spagnolo Guillermo García López. Torna a giocare al torneo ATP 500 di Basilea, nel quale arriva fino in semifinale, dove viene sconfitto con il punteggio di 6-2, 6-4 da Roger Federer. Successivamente partecipa al Master 1000 di Parigi-Bercy, nel quale giunge fino ai quarti di finale per poi venire sconfitto dal futuro vincitore del torneo Robin Söderling con il punteggio di 7-5, 6-4. In virtù dei risultati conseguiti il tennista americano riesce a qualificarsi per le ATP World Tour Finals (ex Masters Cup) di fine anno, nelle quali tuttavia non riuscirà a vincere nemmeno una partita.
Il 2011Modifica
Andy Roddick inizia positivamente il 2011 ottenendo, per il secondo anno consecutivo, la finale al torneo di Brisbane, sconfitto dallo svedese Robin Söderling per 3-6 5-7, dopo avere superato Marinko Matosevic, la giovane promessa Aleksandr Dolgopolov, Marcos Baghdatis e Kevin Anderson, rispettivamente 6-3, 6-2; 6-4, 6-1; 6-2, 6-3 e 6-2, 4-6, 6-2. L'incontro finale, che in alcuni momenti si è dimostrato quasi a senso unico, ha mostrato però un Roddick propositivo e abbastanza preparato anche se inferiore all'avversario. Successivamente partecipa agli Australian Open: i primi tre turni contro Jan Hájek, Igor' Kunicyn e Robin Haase vengono superati (rispettivamente 6-1, 6-2, 6-2; 7-6, 6-2, 6-3 e 2-6, 7-6, 6-2, 6-2) senza particolari problemi dall'americano, ma agli ottavi di finale Roddick viene superato per 3-6 4-6 4-6 dallo svizzero Stan Wawrinka: il match, durato circa 140 minuti, è stato dominato dallo svizzero, il quale ha portato a casa quasi tutti i punti sul suo servizio, approfittando soprattutto della performance negativa dell'americano sul proprio servizio e nei game di risposta. A febbraio Roddick salta San Josè, dove doveva difendere una finale, ma prende parte a Memphis come testa di serie numero 1: nel corso del torneo batte Ričardas Berankis, Janko Tipsarević, Lleyton Hewitt, Juan Martín del Potro (che non aveva mai battuto) rispettivamente 4-6, 6-2, 6-3; 6-1, 7-6; 4-6, 6-3, 6-4 e 6-3, 6-4, e infine l'astro nascente canadese Milos Raonic, in una finale durata circa 160 minuti, dove Roddick ha trionfato nella cinquantesima finale della sua carriera con il punteggio di 7-6(7) 6-7(11) 7-5. Il match point, come dichiarerà egli stesso durante la cerimonia della premiazione, è considerato uno dei migliori punti giocati dall'americano: un passante di diritto lungolinea in corsa ottenuto grazie a un tuffo con giravolta finale. Così facendo Roddick vince il 30º titolo nella sua carriera, il terzo titolo a Memphis. Successivamente decide di ritirarsi dal torneo di Delray Beach a causa di un malessere influenzale, che l'americano aveva già riscontrato durante la finale nel torneo di Memphis. Dopo il successo ottenuto a Memphis l'americano torna, dopo l'assenza del 2010, a giocare la Coppa Davis, disputando e vincendo i due incontri di singolare contro i cileni Nicolás Massú, con il punteggio di 6-2, 4-6, 6-3, 6-4 e Paul Capdeville. Con la vittoria nei confronti di Capdeville per 3-6, 7-6, 6-3, 6-3 gli americani ottengono il passaggio al turno successivo, che li vedrà opposti alla Spagna. Dopo la Coppa Davis partecipa al BNP Paribas Open, uno tra i pochissimi tornei sul cemento dove l'americano non ha mai trionfato e dove è stato finalista nel 2010, perdendo in finale con Ivan Ljubičić; batte i connazionali James Blake e John Isner, rispettivamente 6-3, 7-5 e 7-5, 6-2, ma viene eliminato dal francese Richard Gasquet agli ottavi di finale con il punteggio di 3-6, 6-7.
Al Sony Ericsson Open, dove l'anno precedente aveva trionfato, perde subito con l'uruguayano Pablo Cuevas con il punteggio di 4-6, 6-7. La sconfitta viene in parte giustificata da una forte tosse. Si ferma per tutto il mese di aprile non giocando neanche un torneo e fa il suo esordio annuale sul rosso al Mutua Madrileña Madrid Open; l'americano non ha mai amato la terra, infatti perde contro il romano numero 160 Flavio Cipolla 4-6, 7-6, 3-6, rompendo una racchetta, tra l'altro chiedendo anche all'arbitro se aveva già avuto un avvertimento.[8] Esattamente una settimana più tardi, all'Internazionali d'Italia, viene sconfitto di nuovo al primo turno dal francese Gilles Simon con il punteggio di 3-6, 3-6. Nel doppio arriva in finale insieme al suo compagno Mardy Fish, ma sono costretti al ritiro per l'infortunio di Roddick alla spalla; dovrà saltare anche l'ATP Nizza e, soprattutto, l'Open di Francia. Ritorna in campo sul verde all'AEGON Championships per prepararsi al Torneo di Wimbledon dove si nota un Roddick a suo agio e migliorato nelle condizioni fisiche e tattiche, ma tuttavia non ancora in piena forma: batte Feliciano López, Kevin Anderson e Fernando Verdasco (rispettivamente 7-6, 6-7, 6-4; 6-4, 6-4 e 6-2, 6-2), ma in semifinale trova il britannico di casa Andy Murray che lo sconfigge con il punteggio di 3-6, 1-6. Al Torneo di Wimbledon supera senza grossi problemi Andreas Beck e Victor Hănescu con i punteggi di 6-4, 7-6, 6-3 e 6-4, 6-3, 6-4, perdendo però contro lo spagnolo Feliciano López per 6-7, 6-7, 4-6, che aveva però battuto due settimane prima all'AEGON Championships. Successivamente, durante i quarti di finale di Coppa Davis contro la Spagna, sebbene l'americano giochi in casa e sul veloce, la sua superficie preferita, incontra nel secondo singolare della prima giornata David Ferrer, che lo sconfigge in tre set per 6-7(9) 5-7 3-6. Questo sarà l'unico incontro disputato da Roddick, dato che avrebbe potuto scendere in campo per l'incontro decisivo nella terza e ultima giornata contro Lopez solo in caso di recupero degli Stati Uniti sul vantaggio spagnolo, cosa che non è avvenuta grazie al 3-1 spagnolo a opera di Ferrer. Sfortunatamente l'americano è costretto a saltare ben due tornei nel mese di agosto, l'ATP 500 di Washington e il Master 1000 di Montréal, a causa di un infortunio al muscolo addominale avvenuto durante una sessione di allenamento. Partecipa poi al Master 1000 di Cincinnati, dove l'anno precedente ottenne una semifinale, ma esce prematuramente al primo turno, sconfitto per 7-6, 5-7, 1-6 dal tedesco Philipp Kohlschreiber: la partita, molto combattuta nei primi due set, si è decisa proprio tra la fine del secondo set e i primi giochi del terzo; infatti Roddick, dopo avere perso il secondo parziale, cede subito il suo servizio con un doppio fallo sul trenta pari che si rivela essere l'ultimo punto effettivamente giocato in quel game, dato che l'americano riceverà un penalty point subito dopo per avere scaraventato una pallina tra gli spettatori. Per il resto della partita si vedrà un Roddick abbastanza spento, quasi rassegnato per l'evidente performance negativa. Con la sconfitta e la conseguente perdita di punti scende in classifica fino alla posizione numero 21, che non occupava dall'estate del 2001. Ottiene poi, nella settimana che precede gli US Open, una wildcard al torneo di Winston-Salem dove, dopo avere battuto Édouard Roger-Vasselin, Santiago Giraldo e Juan Mónaco (rispettivamente 6-2, 6-4; 6-1, 6-3 e 6-1, 6-4) viene fermato in semifinale dal connazionale John Isner, battuto con il punteggio di 6-7(7) 4-6. Arriva a Flushing Meadows con poche partite disputate e con poca preparazione, ma il primo turno è agevole: infatti sconfigge l'americano Michael Russell, mai andato oltre il primo turno in questo torneo, per 6-2, 6-4, 4-6, 7-5. Al secondo turno trova ancora un americano; questa volta si tratta del giovane Jack Sock, che qui l'anno scorso vinse il titolo junior: l'incontro è a tratti combattuto ma Roddick riesce a vincere in tre set, 6-3 6-3 6-4. Al turno successivo Andy Roddick incontra Julien Benneteau, finalista del torneo di Winston-Salem e in ottima forma, ma con una buona prestazione supera il francese con il punteggio 6-1, 6-4, 7-6(5). Arriva così alla seconda settimana del torneo, cosa che non accadeva dal 2008. Agli ottavi di finale Andy affronta e sconfigge, con il punteggio di 6-3, 6-4, 3-6, 6-3, lo spagnolo David Ferrer, testa di serie numero 5, in una partita dalle dinamiche particolari: infatti il match, che doveva essere disputato il 6 settembre sul campo centrale, è stato posticipato al giorno successivo per la pioggia, ma questa volta su un altro campo, il Louis Armstrong Stadium, dove l'americano non giocava dal 2002: mercoledì 7 settembre il match ha inizio ma, sempre per problemi di pioggia, viene sospeso sul punteggio di 3-1 per Roddick. Il giorno seguente accade ancora un imprevisto: per colpa della pioggia si sono formate delle crepe sulla superficie del campo da cui vi è una fuoriuscita d'acqua che quindi non permette di giocare su quel campo. L'incontro viene spostato sul campo numero 13 ed è qui che si conclude: Andy supera lo spagnolo in due ore e 41 minuti,[9] ritornando a disputare un match di quarti di finale di uno slam, che non accadeva dall'Australian Open 2010. Ai quarti incontra il numero due del mondo e detentore del torneo Rafael Nadal e a prevalere è lo spagnolo per 2-6, 1-6, 3-6: il match è stato sempre nelle mani dello spagnolo, complice un Roddick affaticato, falloso soprattutto nei primi due set, poco incisivo da fondo campo (nemmeno un vincente di diritto) e meno efficace al servizio rispetto alle partite precedenti (solo otto ace, benché l'americano avesse cercato di forzare molto questo fondamentale al fine di ottenere molti punti diretti). Roddick è stato comunque protagonista di un ottimo torneo, considerate le prestazioni nei tornei precedenti. Successivamente prende parte al torneo ATP 500 di Pechino, ma viene eliminato subito dal sudafricano Kevin Anderson con il punteggio di 4-6, 5-7. Al successivo torneo, il Master 1000 di Shanghai, arriva fino ai quarti di finale (dopo avere battuto Yhen-Hsun Lu, la giovane promessa Grigor Dimitrov e Nicolás Almagro rispettivamente 6-2, 3-6, 6-2; 7-6, 7-5 e 6-3, 6-4) nei quali viene sconfitto da David Ferrer con il punteggio di 7-6, 2-6, 6-7. In seguito torna a giocare al torneo ATP 500 di Basilea, nel quale arriva fino ai quarti di finale (dopo avere battuto Tommy Haas e Radek Štěpánek rispettivamente 6-3, 6-4 e 2-6, 6-3, 6-3), quando viene sconfitto dalla sua bestia nera Roger Federer con il punteggio di 3-6, 2-6. L'ultimo torneo stagionale giocato da Roddick è il Master 1000 di Parigi Bercy, nel quale batte Julien Benneteau con il punteggio di 6-4, 6-4 e viene eliminato al terzo turno dallo scozzese Andy Murray con il punteggio di 2-6, 2-6. Termina la stagione al quattordicesimo posto nel ranking ATP (prima volta dopo nove anni consecutivi che termina la stagione fuori dai primi dieci giocatori della classifica mondiale).
Il 2012Modifica
Andy comincia l'Australian Open vincendo facilmente contro Robin Haase con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-1. Al secondo turno perde contro Lleyton Hewitt con il punteggio di 6-3, 3-6, 4-6, ritirandosi per un problema alla caviglia prima dell'inizio del quarto set (l'americano aveva vinto abbastanza agevolmente il primo e perso i successivi due, dopo l'insorgere dei problemi fisici). Partecipa successivamente al SAP Open arrivando ai quarti di finale (dopo avere battuto l'americano Denis Kudla con il punteggio di 6-7, 7-6, 6-4), venendo sconfitto dall'Uzbeko Denis Istomin con il punteggio di 2-6, 4-6. La settimana successiva viene inaspettatamente eliminato dal belga Xavier Malisse con il punteggio di 6-7, 5-7, al primo turno dell'RMK Championships, dove difendeva il titolo vinto l'anno precedente. La settimana successiva gioca il torneo Delray Beach International Tennis Championships, nel quale arriva ai quarti di finale (dopo avere battuto Philipp Petzschner e Denis Istomin nei turni precedenti, rispettivamente 4-6, 6-4, 6-1 e 6-4, 7-5), perdendo in tre set contro il sudafricano Kevin Anderson, con il punteggio di 6-2, 6-7, 4-6, dopo non essere riuscito a concretizzare tre match point al tie-break del secondo set. Successivamente partecipa al Torneo Master 1000 di Indian Wells, nel quale viene eliminato, al terzo turno (dopo avere battuto Łukasz Kubot con il punteggio di 4-6, 7-6, 6-3) dal tennista ceco Tomáš Berdych al termine di una partita combattuta, in tre set, con il punteggio di 3-6, 6-4, 2-6. Successivamente al Torneo Master 1000 di Miami raggiunge il quarto turno (dopo avere battuto al secondo turno Gilles Müller con il punteggio di 6-3, 6-2 e al terzo il nº3 del mondo Roger Federer con il punteggio di 7-6, 1-6, 6-4), sconfitto dall'argentino Juan Mónaco con il punteggio di 5-7, 0-6. Dopo una serie di deludenti prestazioni alla World Team Cup (perde con Carlos Berlocq, Tomáš Berdych e Gō Soeda, rispettivamente 2-6, 2-6; 1-6, 2-6 e 5-7, 6-7), causate da un fastidioso e ormai cronico infortunio, l'americano arriva all'Open di Francia non al meglio della condizione, uscendo dopo una deludente prestazione per mano del giocatore francese Nicolas Mahut con il punteggio di 3-6, 3-6, 6-4, 2-6.[10] Partecipa al torneo del Queen's dove è stato campione per ben quattro volte, ma se ne esce al secondo turno (dopo avere ricevuto un bye al primo turno) contro il francese Édouard Roger-Vasselin con il punteggio di 4-6, 6-4, 5-7.
In seguito riceve una wild card per partecipare agli AEGON International; in cui batte al primo turno Sam Querrey. La partita si conclude sul 5-2 RET per Roddick, poiché Querrey si ritira a causa di un infortunio alla schiena. Dopo un inizio fortunato a Eastbourne avanza agli ottavi e vince meritatamente contro il francese Jérémy Chardy per 6-2, 7-6 arrivando ai quarti. Lì affronta Fabio Fognini e, dopo un match durato più di due ore, ha la meglio l'americano che vince 6-3, 3-6, 7-5 e avanza alla semifinale in cui incontrerà Steve Darcis. Affronta Darcis lo stesso giorno in cui ha affrontato Fognini, a causa della pioggia di giovedì. La partita, condizionata dal vento, finisce 6-3, 3-1 ret. a favore dell'americano che vince il suo seicentesimo match, diventando uno dei diciannove giocatori ad avere mai raggiunto questo risultato.[11] In finale a Eastbourne affronta e sconfigge il detentore del titolo, l'italiano Andreas Seppi, con il punteggio di 6-3, 6-2, conquistando il trentunesimo torneo in carriera.[12]. Al Torneo di Wimbledon fa la stessa fine dell'anno precedente. Viene eliminato al terzo turno da un altro spagnolo; questa volta si tratta della testa di serie nº7 David Ferrer, che lo sconfigge con il punteggio di 6-2, 6-7, 4-6, 3-6 (dopo avere battuto Jamie Baker e Björn Phau rispettivamente 7-6, 6-4, 7-5 e 6-3, 7-6, 6-3). Successivamente vince il suo secondo torneo stagionale, quello di Atlanta, battendo in finale (in rimonta) il Lussemburghese Gilles Müller, con il punteggio di 1-6, 7-6, 6-2 (dopo avere battuto in semifinale John Isner, con il punteggio di 6-4, 6-7, 6-4, ai quarti Michael Russell con il punteggio di 6-3, 6-4 e agli ottavi Nicolas Mahut con il punteggio di 7-6, 6-3). Al Tennis ai Giochi della XXX Olimpiade se ne esce al secondo turno per mano del nº2 del mondo Novak Đoković, che lo sconfigge con il punteggio di 2-6, 1-6 (dopo avere battuto lo slovacco Martin Kližan con il punteggio di 7-5, 6-4). Al Western & Southern Financial Group Masters & Women's Open se ne esce al primo turno per mano del francese (Lucky Loser) Jérémy Chardy, che lo sconfigge con il punteggio di 6-7, 3-6 (l'americano durante la partita è stato colpito da un infortunio alla schiena che non gli ha permesso di giocare al massimo, soprattutto il servizio). Successivamente partecipa al Winston-Salem Open dove doveva difendere una semifinale, batte il suo grande amico James Blake al secondo turno con il punteggio di 7-6, 7-6; ma se ne esce al terzo per mano del belga Steve Darcis con il punteggio di 6-7, 6-7. Scende in campo agli US Open come testa di serie numero 20 e al primo turno batte la giovane promessa americana Rhyne Williams con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-4; poi, a sorpresa, annuncia il 30 agosto che lo Slam americano sarà il suo ultimo torneo giocato da professionista[13]. Dopo questo duro annuncio supera al secondo turno l'australiano Bernard Tomić con il punteggio pesante di 6-3, 6-4, 6-0 e al successivo ha la meglio sull'italiano Fabio Fognini con il punteggio di 7-5, 7-6, 4-6, 6-4. L'ultimo match lo gioca contro Juan Martín del Potro, in uno scontro tra ex campioni degli US Open, agli ottavi di finale dai quali esce sconfitto con il punteggio di 7-6, 6-7, 2-6, 4-6. Lascia il tennis con le lacrime agli occhi e la standing ovation dell'Arthur Ashe Stadium: con il suo ritiro gli Stati Uniti rimarranno senza giocatori in attività ad avere vinto almeno un torneo dello Slam.[14]
Dopo il ritiroModifica
Il 22 luglio 2017, in occasione delle semifinali del torneo di Newport, entra ufficialmente a fare parte della International Tennis Hall of Fame.
RecordModifica
È stato il secondo più giovane giocatore statunitense dopo John McEnroe, e il quarto di sempre dopo Carlos Alcaraz, Lleyton Hewitt, Marat Safin e lo stesso McEnroe, a diventare numero 1 del ranking ATP, all'età di 21 anni il 3 novembre 2003, il suo anno magico che terminerà da numero 1. Resterà in vetta per tredici settimane, superato poi da Roger Federer, il 2 febbraio del 2004 (dopo la vittoria di quest'ultimo agli Australian Open).
È stato il quarto tennista di sempre a diventare numero 1 del ranking ATP dopo essere già stato numero 1 del ranking junior.
Ha detenuto, dal 24 settembre 2004 al 5 marzo 2011, il primato del servizio più veloce della storia del tennis con 249,5 km/h (155 mph), stabilito contro Vladimir Volčkov nella semifinale di Coppa Davis che vedeva opposti gli Stati Uniti alla Bielorussia, per poi essere superato da Ivo Karlović, sempre in Coppa Davis. Attualmente l'americano detiene il record per il servizio più veloce in una prova dello Slam: 244 km/h (152 mph), ottenuto al primo turno dello US Open del 2004 contro Scoville Jenkins.
È l'unico giocatore americano e l'unico nell'Era Open assieme a Patrick Rafter e Rafael Nadal capace di vincere in un unico mese dell'anno, quello di agosto, oltre ai Masters 1000 di Montréal e Cincinnati, anche lo US Open. Roddick vi riuscì nel 2003, mentre Rafter e Nadal rispettivamente nel 1998 e nel 2013.
È stato capace di vincere almeno un torneo ogni anno per dodici anni, dal 2001 al 2012: il record assoluto spetta a Ivan Lendl, che nella sua carriera è riuscito a vincere almeno un torneo per quattordici anni consecutivi, dal 1980 al 1993. Dietro il ceco, Roger Federer, con tredici anni, dal 2001 al 2013.[15]
Inoltre Roddick detiene altri record minori: quello per il maggior numero di giochi vinti in una finale di un torneo dello Slam (39, Wimbledon 2009) e il maggior numero consecutivo di tie-breaks consecutivi vinti in una stagione (diciotto nel 2007).
Vita privataModifica
Nel 2009 si è sposato con la supermodella e attrice statunitense Brooklyn Decker. Il 14 ottobre 2015 nasce il loro primogenito, Hank. Dal 2001 dirige insieme alla madre la Andy Roddick Foundation, che ha lo scopo di sostenere a livello economico i bambini più bisognosi con particolare attenzione rivolta alle vittime di abusi o ai colpiti dalle malattie più invalidanti.
Stile di giocoModifica
Lo stile di gioco di Roddick era prettamente di tipo offensivo, caratterizzato da pesanti e penetranti colpi da fondo e da discese a rete per chiudere il punto; i suoi punti di forza sono senz'altro il servizio e il diritto, mentre il rovescio e la mobilità sono quelli deboli. Pratica anche il serve and volley.
ServizioModifica
Probabilmente è uno dei servizi più potenti ed efficaci della storia del tennis professionistico. Dalle statistiche sopra citate, si può capire che il colpo migliore di Roddick è senza dubbio il servizio: con la sua prima di servizio (sia centrale, sia esterna) supera spesso i 225 km/h (140 mph), fino ad arrivare al suo record personale, battuto solo da Ivo Karlović e da Samuel Groth, che è di 249 km/h (155 mph). Il movimento del suo servizio è molto veloce ed esplosivo, il che trasferisce la potenza alla palla. La sua prima di servizio è piatta e molto violenta e con questa conquista la maggior parte dei punti; Roddick ha anche un'ottima seconda, di solito un pesante kick alternato, a volte, a servizi slice molto angolati. Comunque Roddick usa molto top-spin nel suo servizio e la sua torsione li rende probabilmente i servizi con il rimbalzo più alto. Questo è l'unico colpo che non ha mai tradito Roddick, nemmeno durante i suoi periodi di crisi, a differenza del diritto, che, con il tempo, è leggermente regredito in termini di efficacia. Ovviamente i risultati più evidenti li ottiene sulle superfici più veloci (cemento ed erba).[16]
Gioco a rete e voléeModifica
Grazie alla potenza dei suoi servizi non è raro che Roddick si cimenti nel serve and volley: le sue prime devastanti gli consentono di potere disporre dell'avversario come crede, colpendo facili volée. Andy è un giocatore d'attacco, quindi, di solito, durante lo scambio, si affaccia nei pressi della rete, attraverso approcci potenti di diritto o slice di rovescio. Tuttavia Roddick non è affatto un giocatore di tocco e ha un gioco a rete piuttosto scadente, ma è proprio il servizio a permettergli di potere usare il serve and volley. Gioca una volée di diritto più sicura rispetto a quella di rovescio, che è la meno efficace. È stato proprio a causa di un errore grossolano su una facile volée alta di rovescio che Andy non ha chiuso il tie-break del secondo set (che poi avrebbe perso) della finale di Wimbledon 2009 contro Federer. Nonostante ciò, grazie alla sua statura, l'americano è un giocatore che copre molto bene la rete e difficile da passare. Roddick, comunque, è un giocatore che predilige il gioco da fondo campo.
DirittoModifica
Dei due fondamentali il migliore di Roddick è senza dubbio il dritto: lo colpisce di solito molto piatto, rendendolo devastante, soprattutto sul veloce, e uno dei migliori del circuito: non è raro che Roddick superi i 160 km/h con questo colpo, uno dei pochi capaci a farlo, fino ad un culmine di oltre 180 km/h. La tattica più adottata dall'americano è il cosiddetto "servizio e diritto", in cui sfrutta, oltre al potentissimo servizio, anche questo colpo, realizzando molti vincenti.
Roddick, inoltre, fa largo uso del dritto anomalo (si sposta, cioè, di dritto anche dalla parte sinistra del campo, zona di solito adibita al rovescio, colpo che Roddick tende a coprire e proteggere con questo colpo), con il quale riesce ad essere molto profondo ed efficace e dal quale ottiene molti punti vincenti, spesso lasciando fermo l'avversario. Inoltre è in possesso di un ottimo dritto in corsa, che gli permette di mettere spesso a segno dei passanti vincenti.[17]
RovescioModifica
Il vero tallone di achille di Roddick, oltre al gioco di rete, è il rovescio bimane: è a malapena un colpo di contenimento, con il quale non è solito fare dei vincenti; è un colpo molto attaccabile, anche se migliorato nel tempo: infatti, ne escono spesso traiettorie corte e la precisione ne risente parecchio; il movimento di questo colpo risulta poco fluido e molto meccanico e lento, senza molta spinta delle gambe, il che influisce molto sull'efficacia di questo colpo. In più Roddick gioca anche il rovescio in back, che risulta tuttavia poco efficace contro gli avversari. Negli ultimi tempi, grazie anche al cambio di coach, questo colpo è diventato un po' più sicuro per l'americano, che riesce ad ottenere qualche vincente in più rispetto al passato. Inoltre il rovescio slice, migliorato durante gli anni, è diventato con il tempo un colpo d'approccio, che permette a Roddick di attaccare e di presentarsi nei pressi della rete.[17]
StatisticheModifica
SingolareModifica
Vittorie (32)Modifica
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Numero | Data | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 23 aprile 2001 | Verizon Tennis Challenge, Atlanta (1) | Terra verde | Xavier Malisse | 6-2, 6-4 |
2. | 30 aprile 2001 | U.S. Men's Clay Court Championships, Houston (1) | Terra rossa | Hyung-Taik Lee | 7-5, 6-3 |
3. | 13 agosto 2001 | Legg Mason Tennis Classic, Washington (1) | Cemento | Sjeng Schalken | 6-2, 6-3 |
4. | 18 febbraio 2002 | RMK Championships, Memphis (1) | Cemento indoor | James Blake | 6-4, 3-6, 7-5 |
5. | 22 aprile 2002 | U.S. Men's Clay Court Championships, Houston (2) | Terra rossa | Pete Sampras | 7-6(9), 6-3 |
6. | 19 maggio 2003 | Hypo Group Tennis International, St. Pölten | Terra rossa | Nikolaj Davydenko | 6-3, 6-2 |
7. | 9 giugno 2003 | Queen's Club Championships, Londra (1) | Erba | Sébastien Grosjean | 6-3, 6-3 |
8. | 21 giugno 2003 | Indianapolis Tennis Championships, Indianapolis (1) | Cemento | Paradorn Srichaphan | 7-6(2), 6-4 |
9. | 4 agosto 2003 | Rogers Cup, Montréal | Cemento | David Nalbandian | 6-1, 6-3 |
10. | 11 agosto 2003 | Cincinnati Masters, Cincinnati (1) | Cemento | Mardy Fish | 4-6, 7-6(3), 7-6(4) |
11. | 25 agosto 2003 | US Open, New York | Cemento | Juan Carlos Ferrero | 6-3, 7-6(2), 6-3 |
12. | 9 febbraio 2004 | SAP Open, San Jose (1) | Cemento indoor | Mardy Fish | 7-6(13), 6-4 |
13. | 22 marzo 2004 | NASDAQ-100 Open, Miami (1) | Cemento | Guillermo Coria | 6(2)-7, 6-3, 6-1, rit. |
14. | 7 giugno 2004 | Queen's Club Championships, Londra (2) | Erba | Sébastien Grosjean | 7-6(4), 6-4 |
15. | 19 luglio 2004 | Indianapolis Tennis Championships, Indianapolis (2) | Cemento | Nicolas Kiefer | 6-2, 6-3 |
16. | 7 febbraio 2005 | SAP Open, San Jose (2) | Cemento | Cyril Saulnier | 6-0, 6-4 |
17. | 24 aprile 2005 | U.S. Men's Clay Court Championships, Houston (3) | Terra rossa | Sébastien Grosjean | 6-2, 6-2 |
18. | 6 giugno 2005 | Queen's Club Championships, Londra (3) | Erba | Ivo Karlović | 7-6(7), 7-6(4) |
19. | 1º agosto 2005 | Legg Mason Tennis Classic, Washington (2) | Cemento | James Blake | 7-5, 6-3 |
20. | 24 ottobre 2005 | Grand Prix de Tennis de Lyon, Lione | Sintetico indoor | Gaël Monfils | 6-3, 6-2 |
21. | 20 agosto 2006 | Cincinnati Masters, Cincinnati (2) | Cemento | Juan Carlos Ferrero | 6-3, 6-4 |
22. | 17 giugno 2007 | Queen's Club Championships, Londra (4) | Erba | Nicolas Mahut | 4-6, 7-6(7), 7-6(2) |
23. | 5 agosto 2007 | Legg Mason Tennis Classic, Washington (3) | Cemento | John Isner | 6-4, 7-6(4) |
24. | 24 febbraio 2008 | SAP Open, San Jose (2) | Cemento indoor | Radek Štěpánek | 6-4, 7-5 |
25. | 8 marzo 2008 | Dubai Tennis Championships, Dubai | Cemento | Feliciano López | 6(8)-7, 6-4, 6-2 |
26. | 28 settembre 2008 | China Open, Pechino | Cemento | Dudi Sela | 6-4, 6(6)-7, 6-3 |
27. | 22 febbraio 2009 | RMK Championships, Memphis (2) | Cemento indoor | Radek Štěpánek | 7-5, 7-5 |
28. | 10 gennaio 2010 | Brisbane International, Brisbane | Cemento | Radek Štěpánek | 7-6(2), 7-6(7) |
29. | 4 aprile 2010 | Sony Ericsson Open, Miami (2) | Cemento | Tomáš Berdych | 7-5, 6-4 |
30. | 20 febbraio 2011 | RMK Championships, Memphis (3) | Cemento indoor | Milos Raonic | 7-6(7), 6(11)-7, 7-5 |
31. | 23 giugno 2012 | AEGON International, Eastbourne | Erba | Andreas Seppi | 6-3, 6-2 |
32. | 22 luglio 2012 | Atlanta Open, Atlanta (2) | Cemento | Gilles Müller | 1-6, 7-6(2), 6-2 |
Finali perse (20)Modifica
Legenda |
Grande Slam (4) |
Tennis Masters Cup / Grand Slam Cup (0) |
ATP World Tour Masters 1000 (4) |
ATP World Tour 500 Series (3) |
ATP World Tour 250 Series (9) |
Numero | Data | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 11 marzo 2002 | International Tennis Championships, Delray Beach | Cemento | Davide Sanguinetti | 4-6, 6-4, 4-6 |
2. | 5 agosto 2002 | Rogers Cup, Toronto (1) | Cemento | Guillermo Cañas | 4-6, 5-7 |
3. | 24 febbraio 2003 | RMK Championships, Memphis (1) | Cemento indoor | Taylor Dent | 1-6, 4-6 |
4. | 28 aprile 2003 | U.S. Men's Clay Court Championships, Houston (1) | Terra rossa | Andre Agassi | 6-3, 3-6, 4-6 |
5. | 19 aprile 2004 | U.S. Men's Clay Court Championships, Houston (2) | Terra rossa | Tommy Haas | 3-6, 4-6 |
6. | 4 luglio 2004 | Torneo di Wimbledon, Londra (1) | Erba | Roger Federer | 6-4, 5-7, 6(3)-7, 4-6 |
7. | 2 agosto 2004 | Rogers Cup, Toronto (2) | Cemento | Roger Federer | 5-7, 3-6 |
8. | 4 ottobre 2004 | Thailand Open, Bangkok | Cemento indoor | Roger Federer | 4-6, 0-6 |
9. | 4 luglio 2005 | Torneo di Wimbledon, Londra (2) | Erba | Roger Federer | 2-6, 6(2)-7, 4-6 |
10. | 22 agosto 2005 | Cincinnati Masters, Cincinnati | Cemento | Roger Federer | 3-6, 5-7 |
11. | 24 luglio 2006 | Indianapolis Tennis Championships, Indianapolis | Cemento | James Blake | 6-4, 4-6, 6(5)-7 |
12. | 11 settembre 2006 | US Open, New York | Cemento | Roger Federer | 2-6, 6-4, 5-7, 1-6 |
13. | 25 febbraio 2007 | RMK Championships, Memphis (2) | Cemento indoor | Tommy Haas | 3-6, 2-6 |
14. | 10 agosto 2008 | Countrywide Classic, Los Angeles | Cemento | Juan Martín del Potro | 1-6, 6(2)-7 |
15. | 10 gennaio 2009 | Qatar ExxonMobil Open, Doha | Cemento | Andy Murray | 4-6, 2-6 |
16. | 5 luglio 2009 | Torneo di Wimbledon, Londra (3) | Erba | Roger Federer | 7-5, 6(6)-7, 6(5)-7, 6-3, 14-16 |
17. | 9 agosto 2009 | Legg Mason Tennis Classic, Washington | Cemento | Juan Martín del Potro | 6-3, 5-7, 6(6)-7 |
18. | 14 febbraio 2010 | SAP Open, San Jose | Cemento | Fernando Verdasco | 6-3, 4-6, 4-6 |
19. | 21 marzo 2010 | BNP Paribas Open, Indian Wells | Cemento | Ivan Ljubičić | 6(3)-7, 6(5)-7 |
20. | 9 gennaio 2011 | Brisbane International, Brisbane | Cemento | Robin Söderling | 3-6, 5-7 |
DoppioModifica
Vittorie (4)Modifica
Numero | Data | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 12 marzo 2001 | International Tennis Championships, Delray Beach | Cemento | Jan-Michael Gambill | Thomas Shimada Myles Wakefield |
6-3, 6-4 |
2. | 29 aprile 2002 | U.S. Men's Clay Court Championships, Houston | Terra rossa | Mardy Fish | Jan-Michael Gambill Graydon Oliver |
6-4, 6-4 |
3. | 24 luglio 2006 | Indianapolis Tennis Championships, Indianapolis | Cemento | Bobby Reynolds | Paul Goldstein Jim Thomas |
6-4, 6-4 |
4. | 22 marzo 2009 | BNP Paribas Open, Indian Wells | Cemento | Mardy Fish | Maks Mirny Andy Ram |
3-6, 6-1, [14-12] |
Finali perse (3)Modifica
Numero | Data | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 30 luglio 2001 | Countrywide Classic, Los Angeles | Cemento | Jan-Michael Gambill | Bob Bryan Mike Bryan |
5-7, 6(6)-7 |
2. | 12 gennaio 2004 | Qatar ExxonMobil Open, Doha | Cemento | Stefan Koubek | Martin Damm Cyril Suk |
2-6, 4-6 |
3. | 11 ottobre 2009 | China Open, Pechino | Cemento | Mark Knowles | Bob Bryan Mike Bryan |
4-6, 2-6 |
Risultati in progressioneModifica
* Statistiche aggiornate al 6 settembre 2012
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Torneo | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | Titoli | V-S | |||
Grande Slam | ||||||||||||||||||
Australian Open, Melbourne | A | A | 2T | SF | QF | SF | 4T | SF | 3T | SF | QF | 4T | 2T | 0 / 11 | 38–11 | |||
Roland Garros, Parigi | A | 3T | 1T | 1T | 2T | 2T | 1T | 1T | A | 4T | 3T | A | 1T | 0 / 10 | 9–10 | |||
Wimbledon, Londra | A | 3T | 3T | SF | F | F | 3T | QF | 2T | F | 4T | 3T | 3T | 0 / 12 | 41–12 | |||
US Open, New York | 1T | QF | QF | V | QF | 1T | F | QF | QF | 3T | 2T | QF | 4T | 1 / 13 | 43–12 | |||
Titoli | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 / 45 | N/A | |||
Vittorie-Sconfitte | 0–1 | 8–3 | 7–4 | 17–3 | 15–4 | 12–4 | 11–4 | 13–4 | 7–3 | 16–4 | 10–4 | 9–3 | 6–4 | N/A | 131–45 | |||
Tennis Masters Cup / ATP World Tour Finals | ||||||||||||||||||
ATP World Tour Finals, Londra | A | A | A | SF | SF | A | RR | SF | RR | A | RR | A | A | 0 / 6 | 8–11 | |||
Giochi Olimpici | ||||||||||||||||||
Giochi Olimpici | A | ND | 3T | ND | A | ND | 2T | 0 / 2 | 3–2 | |||||||||
Masters Series (1990-2008) | Masters 1000 (Dal 2009) | |||||||||||||||||
Indian Wells | A | A | A | QF | QF | SF | 4T | SF | 2T | SF | F | 4T | 3T | 0 / 10 | 28–10 | |||
Miami | 2T | QF | 2T | 3T | V | 2T | QF | QF | SF | QF | V | 2T | 4T | 2 / 13 | 33–11 | |||
Monte Carlo | A | A | 3T | 1T | A | A | A | A | A | A | A | A | A | 0 / 2 | 2–2 | |||
Roma | A | A | SF | 2T | 1T | 3T | QF | 3T | SF | A | A | 1T | A | 0 / 8 | 14–8 | |||
Amburgo | Madrid | A | A | 3T | 2T | A | 1T | A | A | A | QF | A | 1T | A | 0 / 5 | 4–5 | ||
Montréal / Toronto | A | QF | F | V | F | 1T | A | QF | 3T | SF | A | A | A | 1 / 8 | 25–7 | |||
Cincinnati | 1T | 1T | QF | V | SF | F | V | 3T | A | 2T | SF | 1T | 1T | 2 / 12 | 29–10 | |||
Stoccarda/ Madrid | Shanghai | A | 3T | 2T | 3T | A | 2T | 3T | A | 3T | 2T | 2T | QF | A | 0 / 9 | 9–9 | ||
Parigi | A | 2T | QF | SF | 3T | SF | A | A | QF | A | QF | 3T | A | 0 / 8 | 14–8 | |||
ATP International Series Gold / ATP World Tour 500 series | ||||||||||||||||||
Regions Morgan Keegan Championships and the Cellular South Cup, Memphis | A | 2T | V | F | QF | SF | QF | F | QF | V | QF | V | 1T | 3 / 12 | 35–8 | |||
Dubai Tennis Championships, Dubai | 250 | A | A | A | A | A | A | A | V | A | A | A | A | 1 / 1 | 5–0 | |||
Legg Mason Tennis Classic, Washington | QF | V | 3T | 250 | F | 3T | A | A | 1 / 5 | 15–4 | ||||||||
Bank Austria Tennis Trophy, Vienna | A | A | A | A | A | A | SF | A | A | 250 | 0 / 1 | 3–1 | ||||||
ATP International Series / ATP World Tour 250 series | ||||||||||||||||||
Qatar ExxonMobil Open, Doha | A | A | A | A | 2T | A | A | A | A | F | A | A | A | 0 / 2 | 5–2 | |||
Brisbane International, Brisbane | A | A | A | A | A | A | A | A | A | A | V | F | A | 1 / 2 | 9–1 | |||
Medibank International Sydney, Sydney | A | A | SF | 2T | A | A | A | A | A | A | A | A | A | 0 / 2 | 4–2 | |||
SAP Open, San Jose | A | 2T | SF | A | V | V | SF | SF | V | SF | F | A | QF | 3 / 10 | 33–7 | |||
Delray Beach International Tennis Championships, Delray Beach | 1T | 1T | F | 1T | A | A | A | A | A | A | A | A | QF | 0 / 5 | 6–5 | |||
Verizon Tennis Challenge, Atlanta | A | V | Non disputato | 1 / 1 | 5–0 | |||||||||||||
U.S. Men's Clay Court Championships, Houston | A | V | V | F | F | V | QF | A | A | A | A | A | A | 3 / 6 | 25–3 | |||
Queen's Club Championships, Londra | A | 1T | A | V | V | V | SF | V | SF | SF | 3T | SF | 2T | 4 / 11 | 33–7 | |||
Nottingham Open, Nottingham | AEGON International, Eastbourne | A | SF | 1T | A | A | A | A | A | A | Non disputato | V | 1 / 3 | 9–2 | ||||
Farmers Classic, Los Angeles | A | 1T | SF | A | A | A | QF | A | F | A | A | A | A | 0 / 4 | 8–4 | |||
Legg Mason Tennis Classic, Washington | 500 | SF | A | V | A | V | QF | 500 | 2 / 4 | 15–2 | ||||||||
Thailand Open, Bangkok | A | A | A | A | F | A | A | A | A | A | A | A | A | 0 / 1 | 4–1 | |||
Hong Kong Open, Hong Kong | A | 1T | A | Non disputato | 0 / 1 | 0–1 | ||||||||||||
China Open, Pechino | Non disputato | A | A | A | A | V | 500 | 1 / 1 | 4–0 | |||||||||
Swiss Indoors, Basilea | A | QF | QF | SF | A | A | A | A | A | 500 | 0 / 3 | 7–3 | ||||||
Statistiche carriera | ||||||||||||||||||
Tornei ATP disputati | 5 | 19 | 22 | 23 | 20 | 19 | 18 | 17 | 19 | 16 | 18 | 16 | 14 | 212 | N/A | |||
Finali ATP perse | 0 | 0 | 2 | 2 | 4 | 2 | 2 | 1 | 1 | 3 | 2 | 1 | 0 | 20 | N/A | |||
Tornei ATP vinti | 0 | 3 | 2 | 6 | 4 | 5 | 1 | 2 | 3 | 1 | 2 | 1 | 2 | 32 | N/A | |||
Statistiche per superficie | ||||||||||||||||||
Cemento | 4–5 | 23–10 | 34–11 | 44–10 | 57–11 | 30–9 | 37–10 | 38–11 | 40–12 | 35–11 | 42–12 | 27–12 | 15–9 | 21 | 426–138 | |||
Terra battuta | 0–0 | 12–1 | 14–7 | 12–6 | 5–5 | 10–3 | 5–6 | 5–3 | 4–3 | 4–2 | 2-1 | 2-2 | 0-4 | 5 | 75–43 | |||
Erba | 0–0 | 5–3 | 4–2 | 10–1 | 11–1 | 11–1 | 7–2 | 9–1 | 3–2 | 9–2 | 4-2 | 5-2 | 8-3 | 5 | 86–22 | |||
Sintetico | 0–0 | 2–2 | 4–2 | 6–2 | 1–1 | 8–1 | 0–0 | 2–1 | 2–1 | 0–0 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 1 | 25–10 | |||
Vittorie-Sconfitte | 4–5 | 42–16 | 56–22 | 72–19 | 74–18 | 59–14 | 49–20 | 54–16 | 49–18 | 48–15 | 48-18 | 34-16 | 23-16 | N/A | 612–213 | |||
Vittorie (%) | 44% | 71% | 72% | 79% | 80% | 81% | 71% | 77% | 73% | 76% | 73% | 68% | 60% | N/A | 74,18% | |||
Ranking | 156 | 14 | 10 | 1 | 2 | 3 | 6 | 6 | 8 | 7 | 8 | 14 | 39 | N/A | N/A |
Tornei minoriModifica
SingolareModifica
Vittorie (3)Modifica
Legenda tornei minori |
Challenger (3) |
Futures (0) |
Numero | Data | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 2 ottobre 2000 | Austin Challenger, Austin | Cemento | Michael Russell | 6-4, 6-4 |
2. | 6 novembre 2000 | Burbank Challenger, Burbank | Cemento | Kevin Kim | 6-1, 6-2 |
3. | 22 gennaio 2001 | Hilton Waikoloa Village USTA Challenger, Waikoloa | Cemento | James Blake | 1-6, 6-3, 6-1 |
DoppioModifica
Vittorie (1)Modifica
Legenda tornei minori |
Challenger (1) |
Futures (0) |
Numero | Data | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 16 aprile 2001 | XL Bermuda Open, Paget | Terra verde | Paul Goldstein | Thomas Shimada Grant Stafford |
6-3, 6-4 |
NoteModifica
- ^ a b c ATPtennis.com - Players - Profiles - Profile, su atpworldtour.com, ATP Tour. URL consultato il 13 giugno 2015.
- ^ (EN) Tracking the entire world, su nndb.com.
- ^ a b c d e f g Rankings History, su atpworldtour.com.
- ^ (EN) Hewitt wins US thriller, su news.bbc.co.uk.
- ^ Davis Cup - Andy Roddick, su daviscup.com.
- ^ (EN) Andy Roddick pulls out of Dubai over Peer controversy, su foxsports.com.au.
- ^ (EN) Honeymooning Roddick to miss Rome for second straight year, su thaindian.com.
- ^ Contro Roddick il Gigante è Cipolla!, su ubitennis.com.
- ^ (EN) Andy Roddick upsets David Ferrer moving court 13, su espn.go.com.
- ^ ubitennis.com, Vince Mahut, è la fine di Roddick?, su ubitennis.com, 27 maggio 2012. URL consultato il 1º giugno 2012.
- ^ Greg Sharko, Shark Bites: 600 Match Wins Club, su atpworldtour.com, 22 giugno 2012. URL consultato il 23 giugno 2012.
- ^ ubitennis.com, Roddick domina Seppi, troppi errori, su ubitennis.com, 23 giugno 2012. URL consultato il 23 giugno 2012.
- ^ ubitennis.com, Roddick annuncia a sorpresa il ritiro nel giorno del suo compleanno, su ubitennis.com, 30 agosto. URL consultato il 31 agosto 2012.
- ^ Richard Osborn, Juan and Gone: So Long, Andy, su usopen.org, 5 settembre 2012. URL consultato il 6 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2012).
- ^ atpworldtour.com, Roddick Equals Federer's Title Streak In Eastbourne, su atpworldtour.com, 23 giugno 2012. URL consultato il 24 giugno 2012.
- ^ Roddick. February 23, 2009, su tennisnews.com.
- ^ a b Roddick's forehand. February 23, 2009, su optimumtennis.net. URL consultato il 1º marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2012).
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Andy Roddick
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Andy Roddick
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Andy Roddick, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Andy Roddick, su atpworldtour.com, ATP Tour Inc.
- (EN) Andy Roddick, su itftennis.com, ITF.
- (EN) Andy Roddick, su daviscup.com, ITF.
- (EN) Andy Roddick, su wimbledon.com, IBM Corp.
- (EN) Andy Roddick, su tennisfame.com, International Tennis Hall of Fame.
- (EN) Andy Roddick, su tennistemple.com.
- (EN) Andy Roddick, su Olympedia.
- (EN) Andy Roddick, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN) Andy Roddick, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Andy Roddick, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Andy Roddick, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 11703838 · LCCN (EN) n2004097569 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2004097569 |
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